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gianluca88

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  1. Allegri a Tuttosport: la sua Juve, le incomprensioni e l'anno da corpo estraneo Il tecnico è venuto in redazione per scusarsi e chiarire i fatti di mercoledì all’Olimpico poco prima del divorzio dal club bianconero TORINO - "Ci sei all’una e mezza se passo in redazione?". La vicenda di mercoledì notte si chiude definitivamente negli uffici di Tuttosport, davanti alla foto della Juventus del 1957-58 e quella del Torino del 1975-76, icone di un calcio di altri tempi, più veri e più saggi, che benedicono la stretta di mano, unica possibile conclusione di un fatto brutto, ma archiviabile perché solo gli stupidi non riescono a chiarirsi. Massimiliano Allegri ed io abbiamo fatto pace in cinque minuti e non è stato particolarmente difficile, perché a freddo è diventato più comprensibile il contesto nel quale è esploso lo sfogo di rabbia dell’allenatore bianconero. Allegri-Juve, la chiusura imperfetta del cerchio Qualche ora prima di ricevere la prevista, anzi previstissima, comunicazione dell’esonero, Allegri è un uomo sereno e amareggiato. Pentito di quanto è successo durante e dopo la finale, ma soprattutto dolorosamente consapevole di cosa, quel folle comportamento, gli è costato. Non certo il posto di allenatore della Juventus, che sapeva di perdere comunque a fine stagione, ma un finale diverso, il saluto dello Stadium all’ultima giornata contro il Monza, magari mostrando la Coppa insieme alla squadra. È forse una punizione più dura dell’esonero per chi si è sempre sentito e si sente tuttora parte della Juventus e profondamente juventino. Non nel senso del tifoso, che per un professionista del calcio è sempre un concetto un po’ sfumato, ma nel senso di membro di una famiglia di cui è stato parte nella buona e nella cattiva sorte. Me lo ha spiegato con uno sguardo quasi lucido, perché sarebbe stata una chiusura perfetta di un cerchio lungo dieci anni, compresi i due a riposo, con una Coppa a sigillare tutto in modo molto juventino. Allegri, parafulmine e figura ingombrante Niente di tutto ciò, invece. E un po’ di malinconia non può non velare l’umore anche del più cinico dei tifosi. Allegri è stato, nel suo secondo mandato, un allenatore divisivo per molte ragioni, alcune logiche altre no, ma la principale è quella di essere stato il parafulmine del club in un triennio tempestoso in cui di fulmini ce ne sono stati troppi e di vittorie poche. E soprattutto quest’ultimo fattore pesa tantissimo quando alleni la Juventus, perché - per esempio - è bastata la vittoria di mercoledì a incrinare il fronte dell’antiallegrismo, lasciando gli integralisti al loro posto, ma facendo vacillare emotivamente i più moderati dei suoi detrattori. Alla Juventus il fatto estetico è sempre stato secondario e se, senza dubbio, il gioco offerto dalla Juventus nelle ultime due stagioni è stato, a tratti, troppo sotto il livello accettabile, le vittorie fanno sempre luccicare anche quello che oro non è. Allegri è stato, da due anni a questa parte, l’unica faccia della Juventus e la sua figura si è fatta sempre più ingombrante all’interno del club, i cui meandri conosceva meglio di tutti i dirigenti. Nei grandi club, quando funzionano, ognuno ha il suo lavoro e deve svolgere solo quello e lo deve fare con il massimo impegno e la massima professionalità. Deviare da questa regola sacra porta sempre qualche guaio e l’esplosione di rabbia di Allegri, nella notte di mercoledì, è uno di questi. Allegri-Juve, finale già scritto Con la nuova dirigenza non è riuscito a creare un rapporto. Forse perché non ha mai sentito la fiducia, consapevole di fare parte di un altro capitolo della storia juventina, forse perché non si sono mai riusciti a capire fino in fondo. Non sempre si parla la stessa lingua, anche se questo non dovrebbe mai e poi mai finire come è finito sul prato dell’Olimpico con i gestacci a Giuntoli, perché le storie di dissapori fra allenatori e direttori sportivi possono riempire un paio di enciclopedie, ma di solito si risolvono, animatamente, in una stanza e non sotto gli occhi di milioni di persone. È anche vero che una stagione di incomprensioni è lunga e lascia il segno, soprattutto se, a un certo punto, ti senti un corpo estraneo che il club vuole espellere, aspettando solo il momento giusto: così si è sentito Allegri, per questo ha accumulato la frustrazione che è esplosa nella serata della Coppa Italia. Non è possibile stabilire chi ha torto e chi ha ragione in un divorzio se il matrimonio, a pensarci, non s’aveva da fare. La nuova Juventus voleva licenziarlo già un anno fa, ma costava troppo e stare insieme per forza, alla lunga, porta sempre a un finale così. Un finale brutto dal quale non si torna indietro, un finale che lascia Allegri svuotato, malinconico, ma anche sereno e pronto a guardare al futuro. È ancora presto per girarsi indietro e non essere punti dai ricordi degli ultimi giorni, fra un po’ la prospettiva cambierà, sia per Allegri che per i tifosi. Quando certi angoli del presente, fortunatamente diventeranno curve nella memoria e accetteranno come una vittoria il fatto che non ritorna mai più niente. https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2024/05/18-127687903/allegri_a_tuttosport_la_sua_juve_le_incomprensioni_e_l_anno_da_corpo_estraneo
  2. https://www.juventus.com/it/news/articoli/ufficiale-massimiliano-allegri-non-e-piu-l-allenatore-della-juventus
  3. La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. L'esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta. Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri. https://www.juventus.com/it/news/articoli/ufficiale-massimiliano-allegri-non-e-piu-l-allenatore-della-juventus
  4. https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2024/05/17-127639118/risolta_situazione_incresciosa_allegri_e_vaciago_comunicato_congiunto
  5. https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2024/05/17/allegri-e-vaciago-tutto-risolto-ristabilita-cordialita_3a8ebef3-dc80-4ab8-950f-3dcc985b6167.html Tra Massimiliano Allegri e il direttore di Tuttosport Guido Vaciago "l'incresciosa situazione è risolta". I due, che in questo momento sono insieme, lo spiegano con una dichiarazione congiunta all'ANSA. "Con riferimento ai fatti avvenuti nel post gara di Atalanta-Juventus e riguardo al 'botta e risposta' mediatico tra loro intercorso ieri, l'allenatore Massimiliano Allegri ed il direttore di Tuttosport Guido Vaciago dichiarano che, dopo essersi parlati, hanno risolto l'incresciosa situazione che li ha riguardati ed hanno definito ogni loro questione con spirito di collaborazione e senso di responsabilità. Allegri si è rammaricato per quanto accaduto mercoledì notte, spiegando che non intendeva affatto minacciare o insultare Guido Vaciago. Così si è ristabilito tra loro quel clima di cordialità, distensione e massimo rispetto umano e professionale che sempre vi è stato".
  6. Venerdì 17 maggio 2019: "Massimiliano Allegri non siederà sulla panchina della Juventus nella prossima stagione 2019/2020. L’allenatore e il Presidente, Andrea Agnelli, incontreranno insieme i media in occasione della conferenza stampa, che si terrà domani, sabato 18 maggio, alle ore 14 presso la sala conferenze dell’Allianz Stadium." Venerdì 17 maggio 2024: ...
  7. solo le squalifiche a tempo valgono per tutte le competizioni
  8. Negli spogliatoi ha insultato e messo le mani addosso al direttore di tuttosport Vaciago https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2024/05/16-127583973/allegri_vince_la_coppa_e_perde_la_testa Allegri vince la Coppa e perde la testa. Cronaca di una serata di ordinaria follia nel ventre dell'Olimpico, che lentamente si sta svuotando mentre la Juventus giustamente festeggia, ballando nello spogliatoio, e il suo allenatore sfoga tutta la sua rabbia per i corridoi della stadio vestito a festa per la finale. Ed è proprio nel corridoio che corre lungo l'enorme sala stampa che ho, diciamo, "incrociato" Allegri. Prima che il fatto diventi caso, con le conseguenti distorsioni social, offro il mio racconto dello sgradevole accaduto. Allegri, evidentemente alterato, si stava sottoponendo all'ultima incombenza mediatica della sua serata trionfale (ma evidentemente non troppo serena), la conferenza stampa, ma ha trovato qualche minuto per me. «Direttore di merda! Sì, tu direttore di merda. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società». A un primo invito a stare calmo e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato: «Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale» e altre amenità del repertorio della rissa da bar. Intanto Gabriella Ravizzotti dell'ufficio stampa della Juventus e un addetto della Lega Serie A lo trattenevano, riuscendo poi a trascinarlo in sala stampa. Tutto qua: spiace per chi si aspettava qualcosa di più cruento e spiace per la maleducazione di chi, soprattutto in pubblico, dovrebbe tenere altro contegno. Di tutta la vicenda, che di per sé non dovrebbe diventare notizia, resta il dubbio di quale sia la fantomatica «verità» di Allegri, perché se la conoscessimo ci faremmo volentieri due pagine. E resta, purtroppo, l'atteggiamento minaccioso dell'allenatore della Juventus nei confronti di un giornalista. Nel confronto ci può stare tutto, perfino l'insulto al limite, ma la minaccia no. La minaccia è vile, intimidatoria e pure pericolosa, in un mondo dove la possibilità che qualcuno si prenda la briga di metterla in pratica rischi sempre di trovarlo. Allegri, ieri sera, ha evidentemente stappato una rabbia che da mesi ribolliva in lui: è un essere umano e può capitare, ma è anche l'allenatore della Juventus e dovrebbe capitare un po' meno. Visto che nella sua tumultuosa serata romana ha aggredito il quarto uomo, nel dopo partita ha aggredito Rocchi, si è fatto pizzicare dalle telecamere mentre invitava Giuntoli ad andarsene proprio prima della premiazione, insomma ha vinto la Coppa e ha perso il controllo, rovinando la festa e imbarazzando non poco la sua società, il cui aplomb è tendenzialmente assai diverso. La verità, noi di Tuttosport, l'abbiamo sempre scritta e la scriveremo sempre, insieme alle nostre opinioni, che possono piacere o non piacere (esattamente come il gioco di Allegri), ma restano tali e le esprimiamo con educazione, senza spintoni e restando aperti al dialogo con chiunque voglia contraddirle. Con educazione e senza spintoni, ovviamente.
  9. Questa vittoria aiuta per il rinnovo? "Coppa Italia e raggiungimento della Champions erano obiettivi prefissati. Ho parlato col direttore (Giuntoli, ndr) e a fine stagione con calma ci siederemo al tavolo: ognuno dirà le sue idee. Il mio pensiero è di rimanere in questa grande società, voglio riportare la Juve dove merita." https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/juventus-chiesa-ho-parlato-con-giuntoli-a-fine-stagione-discutiamo-del-rinnovo-1968618
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