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gabe

Tifoso Juventus
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  1. non si può spostare il campo di allenamento fuori regione?
  2. il grande mistero Rabiot Dopo l’addio ai bianconeri, nessun club ha convinto il francese e mamma Veronique. Adrien da svincolato si gode il tempo libero, ma per ora ha perso la nazionale Chissà che, alla lunga, le vacanze non comincino a stancare. Adrien Rabiot si gode la vita alle Baleari, tra qualche esercizio fisico per restare in forma e una gita in barca nel Mar Mediterraneo occidentale, ma resta svincolato. Mentre tutti i suoi colleghi hanno già cominciato la stagione 2024/2025 da metà agosto e stanno ora rispondendo alla chiamata delle rispettive nazionali, il centrocampista ex Juventus vive un’estate mai così lunga, per lui. E pensare che all’inizio della primavera il francese aveva esplicitato di voler conoscere la sua squadra prima dell’Europeo, che però è finito già da quasi due mesi mentre lui – sotto il sole dell’arcipelago spagnolo – funge da capofila alla schiera dei calciatori acquistabili a parametro zero. Come Rabiot sia arrivato a questa situazione lo si può delineare unendo un po’ di puntini con un’operazione da gioco enigmistico, ma resta ancora da scoprire dove questa lunghissima manovra lo porterà, una volta riposte le creme solari nell’armadietto e riempita la borsa per gli allenamenti. Dal 1° luglio Adrien è senza squadra, dal 10 dello stesso mese è di fatto in vacanza, senza stipendio alcuno e ora fuori dalla cerchia di Didier Deschamps che ovviamente non lo ha convocato in nazionale a fronte di due mesi di inattività: il selezionatore dei Bleus si è comunque detto fiducioso che la mezzala trovi squadra entro la prossima sosta di ottobre. La madre Veronique, come sempre, cura i suoi interessi e tiene i rapporti con i club interessati, ma per la prima volta si trova a fare i conti con un mercato che a oggi non si è sbloccato, per suo figlio. Trattare con lei non è mai stato semplice, non tanto per questioni di commissioni come capita con altri procuratori, quanto perché in famiglia non contempla sconti. Due estati fa l’accoppiata ha fatto saltare il trasferimento al Manchester United, lo scorso anno ha invece strappato alla Juventus un ricco rinnovo annuale con aumento di stipendio a circa 7,5 milioni di euro: da una parte voleva prepararsi all’Europeo restando in “comfort zone”, dall’altra Massimiliano Allegri – suo grande estimatore – gli aveva assicurato un ruolo centrale forzando la mano per il prolungamento nonostante una stagione senza Champions League. Il cambio di allenatore non ha in realtà raffreddato la fiducia del club, anche perché Thiago Motta ha condiviso il campo con lui ai tempi del Paris Saint-Germain, ma piuttosto è stato il calciatore a non voler restare nonostante il ritorno in Europa. A fine maggio il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha fatto la mossa decisiva proponendo a Rabiot la stessa cifra percepita con un biennale con opzione per il terzo anno, ma nemmeno la possibilità di succedere a Danilo come capitano lo ha convinto. L’Europeo è arrivato e lui non ha trovato squadra né risposto ai bianconeri, che hanno quindi capito di dover fare a meno di lui, passando al capitolo successivo. Adrien ha sempre sognato la Premier League e a 29 anni la decisione sul suo futuro potrebbe essere l’ultima utile per misurarsi con il calcio inglese. Pubblicamente ha sempre fissato il paletto della partecipazione alla Champions League, quasi a scremare le pretendenti, e nel corso delle settimane diversi club hanno provato a fiutare l’occasione, dall’Atletico Madrid al Liverpool. L’alta richiesta di stipendio – sostenibile alla Juventus solo con i vantaggi del Decreto Crescita – ha allontanato le società di Serie A, con il Milan che ha però tentato il colpo di mano negli ultimi giorni di calciomercato. L’addio di Ismael Bennacer avrebbe permesso di creargli lo spazio necessario, ma l’algerino è rimasto a Milano e i due Rabiot non si sono entusiasmati di fronte ai circa 5,5 milioni di euro offerti, bonus compresi. Alcune voci lo avvicinano alla Spagna, tra il Real Madrid di Carlo Ancelotti che lo ha fatto esordire al Psg nel 2012 e il Barcellona perennemente alle prese con i limiti del monte ingaggi di Liga, altre all’Arabia Saudita e all’Al-Nassr dell’ex compagno Cristiano Ronaldo. Ci ha provato anche il Galatasaray, ma i turchi si sono sfilati per le ambizioni economiche del 29enne e hanno fatto “all-in” su Victor Osimhen dal Napoli e sul suo maxi-stipendio in doppia cifra. E Rabiot? A inizio settembre è ancora in vacanza, senza nazionale e senza Champions League, al momento “prigioniero” di se stesso e dell’asticella che ha fissato con la madre. Da svincolato non ha “scadenze” imminenti, ma alla lunga forse anche le vacanze possono stancare...
  3. certa gente si meriterebbe di non vincere manco un ambo al lotto
  4. Ferrero commercialista de sor John Scanavino invece è capo de capis di tutta GEDI
  5. si è abbassata l'asticella, ormai anche uno sbadiglio è considerato sessista, c'è poco da fa.
  6. Giuseppe (Numa) Pompilio Il primo collaboratore che Cristiano Giuntoli ha voluto al suo fianco è Giuseppe Pompilio, da sempre il suo braccio destro su tutti i fronti. Oltre a coordinare tutti i lavori di segreteria, essendo un avvocato, si occupa in prima persona di aspetti burocratici negli accordi in sede di mercato. Proviene dal Napoli. Stefano (Stefano) Stefanelli Come Pompilio, faceva parte della squadra dei collaboratori storici che Giuntoli aveva sin dai tempi del Carpi. La sua avventura al Napoli, dove fece il responsabile dell’Under 19, terminò prima del previsto, per fare delle esperienze diverse. L’anno scorso ha guidato l’area tecnica del Pisa: alla Juve sarà il vice direttore sportivo, con responsabilità sull’area scouting. Matteo Serra Si occuperà dello scouting internazionale, a riporto di Stefanelli. Ha già lavorato con Thiago Motta nella stagione allo Spezia, l’anno scorso invece ha fatto parte della squadra osservatori del PSG. Michele Sbravati Ex compagno di squadra di Giuntoli ai tempi dell’Imperia: il direttore ha voluto fortemente con sé alla Juve anche Michele Sbravati, che è stato per tanti anni il responsabile del settore giovanile del Genoa. Anche alla Juve si occuperà dello sviluppo dei talenti, con responsabilità diretta fino alla categoria Under 17. Massimiliano Scaglia (che te la scaglia) Già responsabile del settore giovanile della Juve nel ciclo precedente, Massimiliano Scaglia è il nuovo responsabile della formazione Primavera. Claudio (non-giorgio) Chiellini Anche Claudio Chiellini è fra i dirigenti confermati: continuerà a occuparsi della Next Gen.
  7. Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte Miretti deve farsi una stagione da titolare in prestito da qualche parte
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