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-Majakovskij-

Tifoso Juventus
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  1. Buona reazione anche se tardiva... l'arbitro ci sta dando una mano arbitrando senza fare errori, vediamo di sfruttarlo vincendola sta partita...
  2. Per come la vedo io, avrebbe diritto e dovere di sentirsi indignato qualunque tifoso di calcio e ancora prima qualunque cittadino, troppo semplicistico ricondurlo a un orgoglio juventino, o di qualunque tifo sia Fosse stato Siviglia-Man Utd, avrebbero colpito magari uno dei loro. È evidente che non è un problema specifico del calcio-sport, quindi eviterei di mettere in contatto la problematica della sicurezza con la (da te quasi auspicata) risoluzione all'interno dello stadio.
  3. Non facciamo l'errore di credere che quegli episodi abbiano qualcosa a che fare con il Siviglia, sarà una normalissima partita e farebbe bene a tutti smetterla di pensare che sia qualcosa di più, come dimostrano proprio quegli episodi che cerchiamo di condannare
  4. Credo che in realtà soffra la mancanza di un qualunque giocatore capace di saltare l'uomo per vie centrali Ergo tutto deve passare dal tentativo di farlo sulle fasce, ergo entrambi gli attaccanti, sicuramente non assortiti in modo ideale, devono giocare più di manovra uscendo un po' dalla scena e lavorare più per la squadra Il problema non è Dybala, è che hai pensato la tua squadra in modo da esserne dipendente per certe cose importantissime, purtroppo.
  5. Mah, tanto loro due punti li possono perdere con tutti Però fra avere il Napoli attaccato al c**o fino alla 37' giornata e vedere un'altra partita così scelgo sicuramente la numero 1
  6. Vale un po' il concetto del topic di s. Marino (a parte il fatto che lì era poco centrato nella discussione): ma vale davvero la pena di continuare a vedere squadre come il pescara in serie a? no, dai...
  7. In un modo o l'altro la sfanghiamo sempre, ma sarebbe bello vedere un'azione organizzata ogni tanto, e non solo ottime azioni individuali...
  8. Asamoah titolare mi sembra una di quelle scelte "per stupire" spero di sbagliarmi, va'
  9. E pensare che quando zio Phil lo scelse al draft fu sommerso da un oceano di fischi comunque: Perché credere nei Lakers (anche se non faranno i playoff) di Davide Chinellato San Antonio ha appena fatto fatica per tenere a bada i Lakers, chiudendo sul 116-107 allo Staples Center una partita che avrebbe potuto chiudere in più occasioni. E Gregg Popovich, alla vittoria numero 1.099 in carriera (7° coach di sempre), sente il bisogno di andare da Luke Walton a dirgli quanto sia impressionato dai suoi Lakers. Pop non è esattamente uno abituato ai complimenti, ma quelli a Walton sente il bisogno di ripeterli anche quando incontra la stampa nel dopo gara. “Sono davvero impressionato da quello che Luke ha fatto con questo gruppo”. Sì, i Lakers sono davvero impressionanti in questo inizio di stagione, la squadra rivelazione passata dalla peggior annata della sua storia ad essere un team divertente da guardare che viaggia con 7 vinte e 6 perse. Migliorano ad ogni partita, hanno giovani talenti che stanno crescendo a vista d’occhio e i veterani giusti per trasmettere loro l’esperienza che serve per avere successo in Nba. E hanno un coach, Walton appunto, che sta restituendo la rispettabilità perduta ad una franchigia che nelle ultime due stagioni (il tramonto dell’era Kobe Bryant) aveva conosciuto solo vergogna. Sono insomma sulla strada giusta di un processo di ricostruzione che sarà ancora lungo, ma che è partito decisamente col piede giusto. Walton, con la sua faccia da divo del cinema e il fisico di uno che scambieresti per un giocatore non indossasse giacca e cravatta, ha già in mano un gruppo solido. Ha capito perfettamente come mixare giovani e veterani, ha tolto pressioni a Brandon Ingram (talento purissimo, arti lunghissimi e un abbonamento all’All Star Game nel futuro prossimo) facendolo partire dalla panchina ma affidandogli spesso e volentieri il pallone nei momenti chiave, ha ridato fiducia a Nick Young, ha saputo motivare Julius Randle, facendolo studiare da Draymond Green e non da Zach Randolph, ha recuperato D’Angelo Russell, seconda scelta 2015, dopo la brutta stagione da rookie. Walton ha costruito i suoi Lakers su due blocchi: il quintetto Russell-Young-Deng-Randle-Mozgov e la second unit Williams-Clarkson-Ingram-Nance-Black, la migliore della Association. Li alterna, li integra cercando di tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi giocatori. E non ha paura di fare scelte difficili (dieci giorni fa a Sacramento, ad esempio, ha tenuto fuori Russell nel tiratissimo ultimo quarto perché stava perdendo troppi palloni). Intendiamoci, questi Lakers non faranno i playoff (salvo sorprese). La squadra è compatta con Walton, non si pone obiettivi né limiti. Ma è troppo giovane e incostante per puntare alla postseason, anche nel West con poche certezze di quest’anno. Gli esami veri arrivano adesso: gli Spurs sono stati solo il primo verso di una poesia impossibile da imparare a memoria che prosegue con Bulls, Thunder, Warriors, Warriors, Hawks, Pelicans e Bulls, gli avversari da qui a fine mese. Queste partite diranno tanto tanto sui primi Lakers di Walton. Diranno se Russell ha capito come gestire la squadra, se il talento di Ingram è già pronto per esplodere o ha ancora bisogno di tempo, se Randle ha imparato meglio la lezione di Randolph o quella di Green, se la panchina è davvero la più forte nella Association come dicono i numeri, se Walton ha trasformato in due mesi una franchigia che da due anni si è inaspettatamente abituata a perdere. Sarà comunque presto per le sentenze definitive. Ma sarà un primo esame di maturità per la squadra più sorprendente della prima parte di stagione.
  10. Squadra che non ci sta col cervello. Giochiamo ancora come se fossimo una semplice buona squadra che deve confermarsi in italia, non avessimo giocatori d'esperienza e la tecnica indubbiamente superiore a quella degli ultimi avversari fosse qualcosa di secondario rispetto ai nervi. Squadra che ha blackout allucinanti, inspiegabili e gravi se si considera che ormai è una costante e che la scusa della condizione fisica (come dimostra il finale) è appunto una scusa Non si può vedere una roba come il gol dell'1-1 con i reparti così lunghi dopo essere andato in vantaggio con il CHIEVO, ma ci sarebbero molti altri discorsi da fare, dai campioni che si accendono ad intermittenza a quelli che campioni non sono ma in questo momento superano in personalità quegli altri per arrivare all'allenatore che, e mi spiace dirlo perché gli do tutte le attenuanti di questo mondo, ma trasmette insicurezza e poca lucidità nella lettura della partita ad una squadra che insicura e confusa lo è già di per sé È una vittoria che conta molto e conta 3 punti ma io credo che ogni vittoria dovrebbe rappresentare la tappa di un percorso di crescita, non un sacrificio tantrico che alla fine ti lascia più svuotato di quanto eri prima
  11. Se dopo averla comprata capisci che puoi permetterti solo quel ristorante, sì
  12. Se dopo averla comprata capisci che puoi permetterti solo quel ristorante, sì
  13. Non mi pare che non sia stato decisivo finora Poi non capisco tanto il discorso dei 90milioni: siccome è costato tanto dovrebbe starsene solo soletto ad aspettare palloni in area (che non arriveranno mai)? A me pare che proprio perché hai preso un campione, gli chiedi di andare oltre il compito specifico e incarnare il giocatore a tutto campo...
  14. Mah, io non vedo cose sconcertanti Non capisco cosa si dovrebbe inventare con quelli che ha a disposizione...
  15. A vederla così potremmo giocare in vari modi, vediamo Mi sembra importante la conferma del centrocampo a 4 comunque, troppo leggerino quello di prima con gli attuali interpreti...
  16. Che spettacolo ahah, mi sarebbe piaciuto vederla L'impressione è che sia troppa grazia, ma mi piace che in poche settimane con Luke sembriamo già una squadra o wannabe comunque... Probabilmente non ci voleva quel prematuro road trip proprio a inizio stagione ma questi lakers possono crescere partita dopo partita, speriamo che questa rappresenti una svolta nella stagione (ps. ma il turnover Durant-Ingram è sembrato solo a me poetico/profetico? )
  17. 10 a caso e palla a Higuain in questo periodo l'allenatore della Juve potrei farlo pure io
  18. Eh, a giudicare dalla liberazione con cui esplodono nell'esultanza i suoi compagni (incapaci di combinare alcunché ieri sera, figuriamoci questa cosa astrusa di tirare in porta...) direi proprio di sì... almeno ieri pregi e difetti, è questo
  19. Ironia a parte, la cosa da sottolineare (perché segna un'anomalia rispetto al suo normale intendere la partita) è che il gol nasce oltre che da una sua azione insistita e voluta anche da un'intenzionalità precisa. Si sono coordinati cervello e piedi per quello che ha fatto e quando succede è sempre una bella cosa, da applaudire. Va via, fa una finta e poi tira. Spesso ha concluso altri gol importati ma che erano magari frutto della casualità (oltre che di un'esasperazione di tutti gli errori precedenti e successivi), ma stasera niente da dirgli (e infatti nessuno mi pare gli dica niente)
  20. Il segreto è avere giocatori dominanti a centrocampo, gente che prende palla, elude il pressing, dispone dell'avversario o mentalmente o tecnicamente o fisicamente (almeno una delle tre, per ora noi nessuna delle tre) E a quel punto crea un buco e seri problemi alla linea difensiva che deve decidere se accorciare o farsi puntare (e permettendo quindi a chi si inserisce di creare sovrapposizioni e superiorità numerica) Noi al momento lì siamo deficitari e di conseguenza siamo 1. Lenti e macchinosi in possesso offensivo e 2. Poco efficaci in situazione di transizione Mettere due esterni che superano o puntano l'uomo può nascondere provvisoriamente questo, ma alle fine le magagne vengono a galla
  21. Il segreto è avere giocatori dominanti a centrocampo, gente che prende palla, elude il pressing, dispone dell'avversario o mentalmente o tecnicamente o fisicamente (almeno una delle tre, per ora noi nessuna delle tre) E a quel punto crea un buco e seri problemi alla linea difensiva che deve decidere se accorciare o farsi puntare (e permettendo quindi a chi si inserisce di creare sovrapposizioni e superiorità numerica) Noi al momento lì siamo deficitari e di conseguenza siamo 1. Lenti e macchinosi in possesso offensivo e 2. Poco efficaci in situazione di transizione Mettere due esterni che superano o puntano l'uomo può nascondere provvisoriamente questo, ma alle fine le magagne vengono a galla
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