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Windom Earle

Tifoso Juventus
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  1. Se vogliamo dire le cose come stanno cominciamo a riportare correttamente le cose obiettive. Dei si dice (i senatori...) non mi interessa, possono avere un fondo di verità, ma non sono obiettivabili. Il primo anno abbiamo giocato la prima partita col rombo, abbandonando il 3-5-2 pressoché definitivamente, il 9/11. Il secondo anno, dopo Sassuolo, abbiamo giocato 4 partite, 3 di campionato (vinte, le prime del filotto di 16 consecutive) e 1 di Champions, con la difesa a 4. La prima partita col 3-5-2 è col ManC, 28 giorni dopo Sassuolo. In quel frangente qualcosa è cambiato, non solo dal punto di vista tattico, ma anche mentale. Oltre ad aver recuperato in pianta stabile Marchisio e Khedira, che guarda caso col Sassuolo mancavano e mancavano per i primi due mesi della stagione. Quell'anno il rombo dell'anno prima non si poteva più attuare, perché perdemmo Vidal e Pirlo e Pogba, Pereyra e Dybala non davano garanzie al modulo. Come quest'anno, il 4-2-3-1 non si può più attuare. Perché il modulo che più si adatta alla rosa non può essere sempre lo stesso. Dipende da mille variabili. Se ti fa piacere, posso dire che quest'anno mi sta deludendo una certa involuzione del palleggio, che per lunghi tratti si è cercato anche con buoni risultati nei tre anni precedenti. Però dire che nei tre anni passati Allegri abbia sfruttato il lavoro altrui e messo poco di suo, facendo male quelle poche volte, pur se una opinione soggettiva è obiettivamente una idiozia.
  2. Quello di Chiellini è un contrasto, duro, di gioco. Come quello di Ansaldi. La condotta violenta non c'entra niente.
  3. Il primo anno virammo al rombo (che non aveva niente in comune col lavoro precedente) ai primi di novembre e il secondo anno ci risollevammo iniziando ad inanellare una serie di vittorie che, per il primo mese, furono ottenute con la difesa a 4, a ribadire che quel quasi record nasce da altri motivi, non esclusivamente dal modulo. Pensa con la tua testa, ma di le cose come si svolsero correttamente.
  4. Se guardate bene le immagini (sempre che le si vogliano guardare bene) a Higuain è andata di lusso.
  5. Mi sa che sei un po' confuso Ha fischiato un fallo che poteva essere considerato punibile, ha collaborato e si è affidato al giudizio dei suoi collaboratori per tornare sulla sua decisione. Avesse voluto andarci contro avrebbe potuto guardare le immagini e prendere, dato che l'azione non è affatto di univoca interpretazione in più punti, una decisione che poteva andarci contro. L'arbitraggio è collaborazione da venti anni almeno, stiamo al passo con i tempi, per favore.
  6. Sono due squadre forti che si stimolano e alimentano la voglia di vincere nella competizione tra di loro. Chi perderà lo scudetto lo farà con un punteggio altissimo. Perdere il settimo arrivando a, che ne so, 96 punti, brucerebbe tanto. Ma anche per loro, immaginatevi se lo perdessero arrivando a pari punti... Credo che lo scontro diretto potrà essere davvero il punto cruciale del campionato.
  7. Sei tornato indietro di 15 anni sull'interpretazione del fuorigioco. Si fischia quando il giocatore in posizione geografica di fuorigioco partecipa effettivamente al gioco, intervenendo sul pallone, influenzando un avversario o traendo vantaggio dalla sua posizione. Sul primo tocco di Simeone non c'è nessun fuorigioco punibile. La posizione diventa punibile se non interviene nessuna giocata di uno juventino, soltanto nel momento in cui la palla arriva giocabile a Benassi. L'episodio di Trezeguet di dieci anni fa fece giurisprudenza, perché prima non era specificato cosa si intendesse col termine giocata. Ancora oggi non è chiarissimo, come riporta Marelli, ci si rifa a molteplici criteri per dare una valutazione che deve (o dovrebbe, ora non necessariamente, in tempi di VAR) essere immediata. La cosa chiarisce la differenza tra deviazione e giocata, ma per alcuni esempi, come questo, resta una decifrazione complicata. Comunque direi che nel derby, rifacendoci alla definizione attuale, Trezeguet era in gioco perché sanato dalla giocata chiarissima del torinista, ieri intervento dubbio, più deviazione che giocata, stando alle tabelle UEFA.
  8. Sono entrato più volte in questa discussione e non son riuscito ancora a scegliere le parole adatte. E niente, non ce la farò neanche stavolta. Uno degli utenti più equilibrati, meno vittima di stupidi isterismi. Il calcio è un gioco, prendetelo per quello che è. La vita di tutti i giorni è tutt'un altro discorso, e sa essere una gran meretrice. Ciao Alessandro!
  9. Bisognerebbe chiedere a questo giornalistucolo se si sentirebbe girare maggiormente le palle se lo mandassero a ca**re o se gli dicessero che è una persona incompetente, in malafede o corrotta. Poi torni a parlare di buon senso, se gli va.
  10. Certo, è in gioco sino a quando il pallone non esce dal campo o l'arbitro non fischia un'interruzione.
  11. Non c'è niente di niente. E non c'entra il fatto che Szczesny avesse già il pallone nelle mani.
  12. Il cervelletto non comanda azioni volontarie, le integra nella coordinazione e nella precisione. La volontà è corticale, cerebrale. Una parte del cervelletto invece invia comandi per movimenti volontari, di oscillazione delle braccia, ad esempio, o finalizzati a mantenere l'equilibrio. • la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione 1. A quali criteri deve attenersi l’arbitro per stabilire che un calciatore ha toccato il pallone con le braccia o con le mani intenzionalmente? Deve valutare se il contatto tra il pallone e la mano o il braccio è voluto dal calciatore o se questi allarga, alza, muove o, comunque, tiene le mani o le braccia con l’intenzione di costituire maggior ostacolo alla traiettoria del pallone. La posizione larga non è di per sé punibile. Può esserlo maggiormente la posizione di un braccio, anche se aderente al corpo, non spiegabile dalla dinamica (vedi Mertens, vedi De Sciglio, forse, in Juve-Milan dell'anno scorso, vedi Adriano in un derby di qualche anno fa): braccia adese al corpo, che non seguono una dinamica naturale e che sono usate per aumentare il volume corporeo. Non do giudizi sul mani di Bernardeschi, uso lo stesso ragionamento da tempo senza paura di essere tacciato di parzialità. La valutazione del fallo di mano è complicata. Piuttosto si faccia un altro ragionamento. Perché fuori dall'area non si fanno così tante elucubrazioni? Si danno con troppa leggerezza falli di mano avvenuti fuori area o viceversa si dovrebbe essere severi in area? Per come è scritto il regolamento, direi più la prima.
  13. Fa un movimento da prima punta. Non lo deve fare l'utente che hai citato, ma la nostra prima punta. Higuain è da Juve o no?
  14. Commento giusto e va a rinforzare quello che dico da tempo ormai e che, VAR o non VAR, non trova soluzione. Il mani è complicatissimo da valutare e, visto il regolamento (che parla chiaramente di valutare l'intenzionalità, basando il giudizio su alcuni criteri abbastanza fumosi - distanza, movimento del braccio, posizione del braccio), sarà sempre difficile se non impossibile definire "solare" un qualsiasi mani. Si dice che si debba fischiare la posizione scomposta, ma il regolamento dice che si deve sanzionare una posizione non naturale, che è ben diverso. Ora, quella di Mertens, con braccio vicino al corpo, ma che asseconda rigidamente il movimento del tronco, è una posizione innaturale, ma composta, quella di Bernardeschi è congrua con un salto scomposto e anzi, l'unica intenzione certa è quella di allontanare il braccio per evitare il contatto col pallone. Stesso ragionamento l'ho fatto per Juve-Benevento, braccio già alto per il tentativo scoordinatissimo di colpire la palla di piede dopo un liscio di un avversario: l'intenzione chiara che volesse colpire la palla di piede esclude volontarietà nel colpire con la mano. E così si può andare avanti con il mani di Falque, che era già alto, la distanza del tiro vicina, non c'è movimento del braccio verso il pallone. Poi c'è il problema replay, a Crotone nessuno si accorge del mani, nessuna protesta dei crotonesi, e immagini che passano dopo più di un minuto. Insomma, il VAR, sui falli di mano, è spesso impotente, perché c'è un problema interpretativo e regolamentare di fondo.
  15. Caressa scorda le altre volte in cui un arbitro ha avuto la stessa presunzione. Di solito capita quando l'arbitro ha visto*, il colloquio via auricolari col VAR in questo caso ha lo scopo di fornire ulteriori informazioni. Ora non so se sia la direttiva impartita, ma io ad esempio ho sempre considerato fuorviante rivedere la dinamica di un fallo di mano al rallenty. La migliore interpretazione dell'intenzionalità si ha dal vivo, a velocità normale. * in Lazio-Torino Giacomelli si avvicina al video, ma credo che vada a rivedere la spallata di Immobile. Dubito fortemente che abbia riguardato un mani che avviene a visuale liberissima a pochi metri da lui.
  16. perché un fuorigioco si ritiene punibile solo se l'attaccante partecipa attivamente al gioco, intervenendo sul pallone, traendo vantaggio dalla sua posizione o influenzando un avversario. Niente di tutto ciò può essere avvenuto oggi. certo che è intervenuto.
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