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El_pipita_higuain

Tifoso Juventus
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  1. Oggi hai 23 punti. Mancano 18 partite alla fine. Se ne vinci la metà, ossia 9(e perdi tutte le altre) fai 27 punti e arrivi a 50 punti. Se invece fai gli stessi punti(ossia 38) arrivi a 61 punti. Se ti danno SOLO 20 punti nel primo caso sei comunque lì Se te ne danno 30 nel secondo caso sei comunque li.
  2. No, certo questo è vero. Non è una regola. Secondo me aiuta molto ma chiaramente come hai detto tu non è la regola. P.s. Gasperini è di Grugliasco, la Juventus tutt'ora è il club in cui ha lavorato per più tempo e lui stesso la considera una scuola di vita. Ogni volta che si è ritrovato in un ambiente sano ha fatto robe impensabili per quell'ambiente tempo prima. Portare il Genoa a sfiorare la champions league poi l'Atalanta a mezzo minuto da una Semifinale di champions league(meritatissima) è roba da grande allenatore. Non lo prenderei adesso. Aspetterei di avere i quadri dirigenziali definiti e di avere davanti solo da costruire. Allora li si. P.S. Lippi per me aveva qualcosa di veramente speciale, non solo nel gioco, o nella mentalità, ma anche nel modo con cui legava con l'ambiente in cui si trovava. Basterebbe dire che credo sia l'unico tesserato del Napoli che una volta tornato da avversario da Juventino non è stato accolto a sputi, anzi
  3. Legittimissimo. Il problema è che le persone normodotate, del disprezzo di uno che basa questo sentimento su qualcosa che ha a che fare col calcio, non sanno molto che farsene, se non due risate.
  4. Corretto! Ma occhio al discorso sulla reputazione da supervincente. Pioli quando è arrivato al Milan era si un allenatore di basso profilo, ma con una sconfinata esperienza ad alti livelli come calciatore. Aveva condiviso per anni lo spogliatoio con gente come Scirea, Tardelli e Platini, pur da gregario ha vinto tutto quello che si poteva vincere da giocatore. Non è uno che non conosce le dinamiche che funzionano nelle squadre di vertice. Col sennò di poi era il miglior allenatore che il Milan poteva prendere in quel momento, di gran lunga per il contesto in cui era. E i fatti hanno dato ragione alla dirigenza del milan. Un altro così è Gasperini, che ogni volta che ha trovato una società e un progetto stabile(quindi non l'inter post-triplete) ha fatto sempre delle robe clamorose. E secondo me un altro che è così è che appena troverà l'ambiente giusto farà molto ma molto bene è Gattuso, perché è uno ferrato sia sotto il profilo dell'insegnamento di calcio sia sotto il profilo mentale e che ha la sola colpa di aver scelto sempre di allenare progetti instabili e turbolenti(il Milan in transizione, il Napoli post-ammutinamento, il valencia disastro di oggi che non può pagare gli stipendi ai calciatori). E ha comunque quasi sempre fatto il suo lavoro con una certa dignità. Appena trova il progetto giusto comincia a vincere e non si ferma più.
  5. Oggi probabilmente ci metteresti anche di meno, perché all'epoca partiti anche da una condizione di inferiorità sul piano economico ai tuoi competitori in Italia. Che in realtà sarebbe venuto meno presto ma ancora non era troppo evidente. Ora bisognerebbe vedere come saresti messe economicamente alla fine di tutto. Già solo il fatto di essere l'unica ad avere lo stadio di proprietà è un vantaggio strutturale che durerà ancora un po di anni probabilmente.
  6. Non parlo di manifestazioni di piazza. Non c'entrano niente. Per quelle puoi essere incazzato quanto vuoi, teso quanto vuoi ed in qualunque paese del mondo ma per quelle serve un organizzazione con un certo grado di capillarità, non le motivazioni. Parlo di roba molto più sottile ma proprio pr questo più imprevedibile.
  7. Quello, le scommesse, Gea, c'era un bombardamento totale. La prima frase che ricordo fu di Mancini è Moratti che partirono subito all'assalto. E tutti in coro. Oggi a noi sembra un bombardamento simile a quello perché ci sono media più pervasivi, virali, con algoritmi che in alcuni di essi stimolano bolle e comportamenti tribali. Ma oggettivamente chi sta all'avanguardia di questo tiro conta davvero poco e proprio perché ha poco da perdere si diverte a suo modo. Se i presidenti di Serie A fossero ancora i Frascara, i Gaucci e i Moratti di allora, se ci fosse un livello di tensione fra tesserati di squadre di calcio con quella visibilità, come allora ma portato sui social(e quindi chiamando all'azione i tifosi). Altro che disdette, che già sono qualcosa che allora non avremmo visto. Si perderebbero in un nanosecondo tutti i progressi fatti negli ultimi 30-40 anni e passa sulla gestione dell'ordine pubblico correlato al calcio. E stavolta forse non dovresti gestire solo le tifoserie organizzate. Perché rispetto al 2006 sei in un paese già pieno di tensioni sociali di suo.
  8. Il clima è diverso da calciopoli perché gli unici ad essere rimasti del panorama di quell'epoca siamo paradossalmente proprio noi e basta(tolto Berlusconi che però ha un altra squadra). I proprietari dei club, specie quelli più importanti, non sono la creme de la creme delle cordate industriali italiane che trasformano la serie A nel loro parco giochi per diletto,cazzeggio e visibilità. Sono persone che nel calcio vedono un investimento, per giunta in un business che è molto più debole di quello che c'era allora e hanno tutto l'interesse perché non si indebolisca di nuovo Il giorno che scopppio calciopoli a partire da mezzosecondo dopo partì un bombardamento ed una gogna mediatica che non era capeggiata da degli Ziliani o Alvino(che fuori dalla loro bolla informativa non se li calcola nessuno onestamente) ma da tesserati dei club, giocatori, allenatori e presidenti di tutta la serie a e non solo. Oggi, tolto Commisso che fa le lisciate di pelo estemporanee per difendere se stesso cambiando argomento, quel tipo di fronte di fuoco ad oggi non si è visto neanche di striscio. Persino uno come De Laurentis sta abbastanza abbottonato per ora(ve lo ricordate Moratti all'epoca vero?)e non solo perché si sta giocando l'immortalità sul campo. Perché è prima di tutto un imprenditore, che peraltro nel calcio oggi ha pure il suo business principale, e quindi ha tutto l'interesse a capire come si può evolvere la vicenda e zero interesse pecuniario a rischiare di affosare il proprio investimento. Una grossa differenza con il 2006 è sicuramente questa. Questi sono prima di tutto tutti imprenditori, molti anche esteri. Tengono al loro investimento. Non hanno tecnicamente nessun interesse a farci fuori di loro. Questo non vuol dire che non prenderemo stangsate dal punto di vista giudiziario eh. Dico solo che oggettivamente una delle più grosse differenze sta lì. Se oggi ci fosse quel fuoco di sbarramento, da tutta quella gente così in vista, con quei toni, per così tanto tempo e con la pervasività dei mezzi di comunicazione, di adesso, in questo periodo storico? Senza nemmeno i mondiali a distrarre? Non scherziamo. Sarebbe probabilmente una situazione davvero delicata da gestire dal punto di vista dell'ordine pubblico. Altro che Ziliani
  9. Mannaggia Salvini fatelo stare zitto che oltre ad essere pirla integralmente da un po ti tempo porta pure nero
  10. Se c'è una cosa che in un contesto tecnico-tattico diaastrato e instabile come questo, in una stagione "particolare" come questa, non si può fare è giudicare con precisione l'operato dei difensori presi singolarmente. Da rivalutare se resterà con noi.
  11. Nin è sempre la regola. Tu stai parlando del rischio di sparire come tifoseria. Siamo troppi perché questo succeda in un arco di tempo così breve. Secondo me quello che ci serve, appena sarà normalizzata la situazione sono: 1)base di ragazzini forti(Li abbiamo, soprattutto a centrocampo, fra quelli che ci sono e quelli che arriverano) 2)Almeno 1 elemento di esperienza per reparto nell'11 titolare 3)*FONDAMENTALE* Allenatore non per forza di primissima piazza come carriera da allenatore(anzi, se non è un top allenatore affermato per me è pure parecchio meglio, meno pressioni) ma con una lunga carriera da addetto ai lavori(giocatore) in squadre di vertice e con una certa mentalità ed abitudine a vivere da calciatore grandi palcoscenici. Se poi dovessi riuscire a non uscirne troppo con le ossa rotta(rimanere in categoria e non perdere troppi giocatori) per me se becchi le giuste corde lotti per lo scudetto già dal prossimo anno.
  12. Se un giorno qualcuno alla Consob volesse veramente fare altri esposti sul tema in maniera generale usando lo stesso metro, quel giorno non vorrei essere nei panni delle due romane
  13. Il tuo ragionamento però è anch'esso un ragionamento costruito sul lungo periodo. Non è che se un anno non vinci lo scudetto, l'anno dopo si dimezza la tifoseria. Non funziona così. E nessuno o quasi sceglie realmente la squadra da tifare in base a quanto vince ma ad altri fattori, spesso diversissimi fra loro. Il tuo è un ragionamento che funziona su un lunghissimo periodo(probabilmente dove prima c'erano solo milanisti e Interisti da un po di tempo sono sbucati più napoletani) In ogni caso, qualunque cosa succeda, è molto probabile che il prossimo anno non si potrà lottare per vincere(toh magari la coppa italia). Il punto non è essere competitivi o meno a proclami. Il punto è che penso che fare così sia l'unico modo concreto per tornare ad esserlo seriamente
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