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Gigi De Agostini

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Joined: 01-Jun-2005
4197 messaggi

Nel ’90 il Mondiale e la Coppa Uefa con la Juventus

 

Di Furio Zara · 6 mag 2025

 

Nel silen­zio di quel bosco - “Tal cidin dal bosc” come dicono in Friuli - che chia­miamo vita, Gigi De Ago­stini è un cuore puro che ascolta il rumore di sé, con­sa­pe­vole che è nell’impa­sto di bel­lezza e dolore, di ricordi che bril­lano e altri che feri­scono, di parole dette e altre taciute che tro­viamo un senso al nostro stare qui, ora.
«Non l’ho ancora detto pub­bli­ca­mente a nes­suno, ma è arri­vato il momento. Cin­que anni fa sono stato ope­rato, tumore allo sto­maco. Ora sto meglio, sono qui, ogni sei mesi fac­cio i con­trolli, ma sono vivo, ed è l’unica cosa che conta. Lo sape­vano i miei fami­liari e un paio di ex col­le­ghi, amici fra­terni come Tri­cella e Vialli. Con Luca ne par­lavo spesso, sta­vamo facendo le stesse cure, ci davamo forza a vicenda. Mi manca Luca, era una bel­lis­sima per­sona».
▶De
Ago­stini, par­tiamo dall’ini­zio.
«Sono nato a Udine, cre­sciuto a Tri­ce­simo, figlio di Luciana e Clau­dio, un for­naio che di notte impa­stava il pane e di giorno lavo­rava come con­ta­dino nei campi. Ho pas­sato l’infan­zia gio­cando a pal­lone in un cor­tile, con i miei fra­telli, Sil­vio e Andrea e mio cugino Ste­fano, cal­cia­tore pure lui, ha gio­cato anche in Serie A. Siamo una fami­glia di cal­cia­tori. Mio zio, Giu­liano For­tu­nato, era nel Milan negli Anni 60; anche mio figlio Michele ha gio­cato in Serie C più di tre­cento par­tite. Da ragazzo mi chia­ma­vano “Gigi Milan”. Avevo le vene rosse e le arte­rie nere, l’idolo era Rivera».
▶Ha debuttato in serie A a 19 anni

Il Toro di domani

Di Furio Zara · 6 mag 2025

In ascesa Ali Dembélé, 21 anni, festeggia il gol del 2-0 contro l’udinese. Alle sue spalle Sergiu Perciun, 19
el silen­zio di quel bosco - “Tal cidin dal bosc” come dicono in Friuli - che chia­miamo vita, Gigi De Ago­stini è un cuore puro che ascolta il rumore di sé, con­sa­pe­vole che è nell’impa­sto di bel­lezza e dolore, di ricordi che bril­lano e altri che feri­scono, di parole dette e altre taciute che tro­viamo un senso al nostro stare qui, ora.
«Non l’ho ancora detto pub­bli­ca­mente a nes­suno, ma è arri­vato il momento. Cin­que anni fa sono stato ope­rato, tumore allo sto­maco. Ora sto meglio, sono qui, ogni sei mesi fac­cio i con­trolli, ma sono vivo, ed è l’unica cosa che conta. Lo sape­vano i miei fami­liari e un paio di ex col­le­ghi, amici fra­terni come Tri­cella e Vialli. Con Luca ne par­lavo spesso, sta­vamo facendo le stesse cure, ci davamo forza a vicenda. Mi manca Luca, era una bel­lis­sima per­sona».
Ha debuttato in serie A a 19 anni ancora da compiere
«Al Friuli, con­tro il Napoli il 23 marzo 1980, la dome­nica delle volanti negli stadi, quando scoppiò il cal­cio­scom­messe. Venivo dalla Pri­ma­vera, uno squa­drone. Gero­lin, Borin, Miano, Pra­della, Cinello, Papais, Trom­betta, tutta gente che poi ha fatto car­riera. Gio­cavo con il numero 10 sulla schiena, fu Enzo Fer­rari anni dopo a spo­starmi ter­zino. Mi disse: Gigi, da ter­zino arri­ve­rai in Nazio­nale. Mi misi a ridere».
 C'è arrivato
«Nel 1987, dopo l’anno a Verona. Con Vicini in azzurro ho fatto l’Euro­peo del 1988 e il Mon­diale del 1990, quello delle Notti Magi­che. Quella è stata l’ita­lia più bella degli ultimi decenni, la più spet­ta­co­lare».
▶Quando arrivò alla Juventus le diedero la maglia numero 10 che era stata di Platini.
Per ruolo sarebbe toccata a Magrin, ma Marchesi non volle gravarlo di responsabilità e la diede a me, che facevo il mediano. Del resto ho il record di aver gio­cato con tutte le maglie, dal 2 all’11, mi manca solo quella del por­tiere. Boni­perti mi disse: “Gigi, te la senti?”. Io risposi: “A Udine ho indos­sato la 10 di Zico, posso farlo anche con Pla­tini”. Scher­zavo, eh, sia chiaro…».
▶Che compagno di squadra è stato Zico?
«Un fuo­ri­classe asso­luto, un uomo retto, leale, puro. Lui, Zoff, Sci­rea per me sono stati esempi di vita. In alle­na­mento Zico pro­vava le puni­zioni. Dopo una set­ti­mana ci fa: “Ragazzi, io di solito fac­cio gol, qua prendo sem­pre la tra­versa”. I diri­genti con­trol­lano e sco­prono che la tra­versa era più bassa di qual­che cen­ti­me­tro. A Cata­nia, in cam­pio­nato, accadde una cosa incre­di­bile. Finale di par­tita, vin­ce­vamo noi, puni­zione dal limite e i tifosi cata­nesi comin­ciano a invo­care il nome di Zico. Tiro, gol. Il por­tiere Sor­ren­tino, rivolto alla curva alzò le brac­cia e disse: che ci posso fare?».
▶Come compagni di squadra tanti campioni, Zico, Baggio, Elkjaer, e qualche meteora, come Rush.
«Bag­gio è della stessa pasta, tec­nica e umana, di Zico: un feno­meno. Ricordo che Elk­jaer fumava siga­rette fino a un attimo prima di entrare in campo. Gli dicevo: “Pre­ben, ma ti pare?”. E lui: “Gigi tu gio­chi in squa­dra con
Elk­jaer, tu non puoi aver paura”. Rush ogni due giorni andava a sbat­tere con la mac­china con­tro gli auto­bus. Tra i viali e i con­tro­viali di Torino, abi­tuato alla guida a sini­stra, non ci capiva nulla. È stato un grande bom­ber, ma non si è mai ambien­tato».
▶Sul suo profilo WhatsApp c’è la sua foto con i nipoti accompagnata dalla scritta “pentanonno”...
«Ho cin­que nipoti, (ride) è un lavoro. Con mia moglie Odilla e i miei figli Michele e Sofia abbiamo creato la De Ago­stini Aca­demy a Savor­gnano del Torre, in pro­vin­cia di Udine. Ci sono 130 bam­bini iscritti, fac­ciamo cal­cio, yoga, danza. Den­tro c’è l’Oste­ria del Ter­zino, un omag­gio al sot­to­scritto. Sofia si occupa del run­ning. Quando aveva dieci anni è stata inve­stita da una mac­china. Una tra­ge­dia vera. La rie­du­ca­zione è stata lenta e fati­cosa, ma gra­zie a Dio si è ripresa. A mag­gio cor­rerà la sua qua­ran­tu­ne­sima mara­tona. Io alleno i bam­bini, cerco di tra­smet­tere loro quello che mi hanno inse­gnato i miei mae­stri. Gia­co­mini, Fer­rari, Bagnoli, Zoff, Vicini. I valori impre­scin­di­bili sono il com­por­ta­mento e la qua­lità del gioco».
▶De Agostini, che qualità si riconosce?
«La tena­cia. Una volta in Nazio­nale mi infor­tu­nai alla cavi­glia, Boni­perti mi tele­fonò: “Guarda che dome­nica devi strin­gere i denti, se no che friu­lano sei?”. Ogni volta che la vita si mette di mezzo ci ripenso. Ho avuto il tumore, ho pro­blemi al cuore, sono bra­di­car­dico e di recente mi hanno messo un pace­ma­ker. Ma guardo avanti con spe­ranza e fer­mezza, se no che friu­lano sarei?».
 


 

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Joined: 04-May-2006
10690 messaggi

Ad avercene adesso di De Agostini.....

Alla Juve fece benissimo , quegli anni in cui si soffriva lui era sempre in prima linea.......certo non era Cabrini ma faceva sempre il suo......giocatore che paragono a Pessotto , non eccelso ma mai sotto la sufficienza....tra l altro segnava anche i suoi 5/6 gol a campionato , batteva i rigori.....non rompeva mai le scatole.......

Ho bei ricordi di Gigi de Agostini

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Joined: 04-Apr-2006
135660 messaggi

 

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Joined: 28-Jan-2007
3919 messaggi

Aveva un bel tiro da fuori, e poi quel quasi gollonzo a Landucci in finale uefa, altri tempi. ❣️

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Joined: 02-Apr-2008
67063 messaggi

Bella intervista, l'aneddoto su Rush: "..ogni due giorni andava a sbattere con la macchina contro gli autobus"  .asd

 

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Joined: 21-Jul-2006
53805 messaggi

UN altro grande friulano doc

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Joined: 10-Apr-2010
2321 messaggi
2 ore fa, Tiger Jack ha scritto:

Bella intervista, l'aneddoto su Rush: "..ogni due giorni andava a sbattere con la macchina contro gli autobus"  .asd

 

Premesso che sono andato due volte a Torino ed effettivamente girare in macchina è un delirio, confermo i viali e controviali da impazzirci, personalmente adoravo De Agostini.

Secondo me troppo sottovalutato, sinistro educatissimo, gran bel giocatore.

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Joined: 18-May-2006
94281 messaggi

abita a 300 metri da casa mia. lui e suo figlio hanno fondato una scuola calcio per ragazzi. ogni tanto vado a bermi qualcosa lì da loro.

bravissime persone. gobbi DOC tutti e due.

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Joined: 18-May-2006
94281 messaggi
7 minuti fa, aragorn74 ha scritto:

Premesso che sono andato due volte a Torino ed effettivamente girare in macchina è un delirio, confermo i viali e controviali da impazzirci, personalmente adoravo De Agostini.

Secondo me troppo sottovalutato, sinistro educatissimo, gran bel giocatore.

2 anni fa parlavo con suo figlio e gli facevo "ma se alex sandro prende 6 netti all'anno.... quanto dovrebbero dare a tuo padre ADESSO se avesse 25 anni di età?"

risposta sua: "lasciamo stare..."

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Joined: 18-Oct-2008
78185 messaggi

 

Lo ricordo una gran persona oltre che giocatore... ce ne fossero con metà del suo spirito nella squadra e società... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

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Joined: 27-Mar-2007
6781 messaggi

ottimo giocatore e uomo

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