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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Calcioscommesse: raffica deferimenti anche Conte, Pepe, Di Vaio e Bonucci Per responsabilità oggettiva deferite anche Udinese, Bologna, Sampdoria, Siena e Torino 26 luglio, 16:21 ROMA - 'Deferiti 13 società e 44 tesserati'. Raffica di deferimenti nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse nel calcio relativa ai filoni di indagini delle Procure della Repubblica di Cremona e Bari Antonio Conte è stato deferito per omessa denuncia dalla procura federale della Figc. I fatti si riferiscono a quando l'attuale tecnico della Juventus era allenatore del Siena. Deferimento per omessa denuncia anche per Simone Pepe, all'epoca dei fatti contestati calciatore dell'Udinese, e per Marco Di Vaio, all'epoca tesserato per il Bologna. Il difensore della Juventus Leonardo Bonucci è stato deferito dalla Procura federale della Figc per illecito sportivo riguardante il periodo in cui militava nel Bari. Stessa accusa anche per Daniele Portanova e Andrea Masiello. Udinese, Bologna, Sampdoria, Siena e Torino sono stati deferiti dalla Procura federale alla Commissione disciplinare per responsabilità oggettiva, nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Le cinque societa, attualmente in serie A, sono state deferite per fatti addebitati a loro tesserati. Sempre per responsabilità oggettiva, sono stati deferiti AlbinoLeffe, Ancona, Bari, Novara, Portogruaro e Varese, che militano in divisioni inferiori. Per responsabilità diretta, deferite Lecce e Grosseto. Il deferimento dell'attuale tecnico della Juventus Antonio Conte alla Commissione disciplinare riguarda l'omessa denuncia riguardante la partita Novara-Siena, del 1/o maggio 2011. Omessa denuncia anche per il vice di Conte, Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Cristian Stellini, il preparatore dei portieri Marco Savorani e il preparatore atletico Giorgio D'Urbano. Stellini è stato deferito anche per AlbinoLeffe- Siena, del 29 maggio 2011. PROCESSO SPORTIVO AL VIA IL PRIMO AGOSTO - La Commissione Disciplinare Nazionale ha fissato a partire dal primo agosto l'inizio dei due processi sportivi che riguardano i deferimenti della Procura federale per i filoni di Cremona e di Bari nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. Il presidente della Disciplinare Sergio Artico ha stabilito il seguente calendario delle udienze: - per il filone di Cremona, inizio alle 9.30 di mercoledì 1 agosto e prosecuzione giovedì 2 agosto; - per il filone di Bari,inizio alle 9.30 di venerdì 3 agosto e prosecuzione sabato 4. Entrambi i procedimenti si terranno a Roma presso l'ex ostello della Gioventù del Foro Italico. LECCE; SOCIETA', DEFERIMENTO INGIUSTIFICATO - "L'U.S. Lecce ritiene assolutamente ingiustificati gli addebiti contestati alla società e tutelerà i propri diritti in tutte le sedi opportune". Il Lecce affida ad una nota pubblicata sul sito ufficiale, a firma del neo presidente Savino Tesoro, la propria difesa dopo aver appreso dei deferimenti di questa mattina sulla vicenda calcioscommesse, sottolineando che, "se dovesse essere necessario, la società é pronta a ricorrere anche alle sedi non riconosciute dall'ordinamento sportivo, come Tar e Consiglio di Stato, in quanto non sembra esserci rispondenza tra accuse e fatti concreti". "Risulta altresì iniquo - si legge ancora nella nota - il trattamento riservato alle varie società coinvolte per medesimi addebiti. A prescindere da tutto, comunque, l'U.S.Lecce è fermamente convinta che nel prossimo anno disputerà il campionato che le compete e cioé quello di serie B". ANSA Che qualcuno travalichi? -
Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
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Vuoi dire pene congruo quello che metteranno in c. agli juventini? :interxxx: -
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Soledad vola a Londra da Cavani Fuga da Napoli dopo lo scippo choc Il procuratore: Edi scosso e dispiaciuto NAPOLI - Scossa e provata, Soledad Cavani - aggredita e scippata a via Cupa Cintia ieri sera poco dopo le venti - raggiungerà il marito Edison a Londra, dove si trova per i giochi olimpici. Una bruttissima avventura che Soledad condivide con molti altri. La aspettavano vicino alla sua auto, evidentemente l'orologio Piaget da 18mila euro era stato notato da tempo e la ragazza era stata seguita. L'hanno accostata in due su uno scooter e l'hanno strattonata. Prima della partenza la signora Cavani dovrebbe fare un altro passaggio in Questura, per contribuire ale indagini. «Lo scippo a Maria Soledad, moglie di Cavani, ha scosso un po' tutti. Lei è ancora sotto choc, è un brutto episodio. Siamo abbastanza sfortunati in questa girandola di cose, ma ci tengo a confermare il fatto che 100 o 200 delinquenti non rovinano una città meravigliosa come Napoli e non incrinano il rapporto fantastico che Cavani ha con la gente». Sono state le parole di Claudio Anellucci, procuratore di Edinson Cavani, intervenuto oggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in seguito allo scippo di ieri subìto dalla moglie del bomber del Napoli. «Sono cose che fanno male, segnano chiunque, gli imprenditori come i calciatori - ha spiegato l'agente -. Ma la ripetitività con la quale queste cose accadono a noi è al limite del credibile. Maria Soledad è a Londra, noi siamo qui a sistemare alcune cose relative alle cose accadute ieri, abbiamo dovuto rimandare la nostra partenza per raggiungere Edi in Inghilterra». «Cavani è scosso come tutti noi - ha continuato Anellucci -, come chiunque possa essere vittima di un episodio del genere. Non è mai bello subire questo tipo di episodi e quando succedono con una ripetitività del genere, ne sei ovviamente terrorizzato. Purtroppo, ancora una volta è capitato a noi». Dopo aver dichiarato di non voler parlare delle questioni di mercato del suo assistito, Anellucci ha concluso prospettando per l'uruguagio delle Olimpiadi brillanti: «Le Olimpiadi sono una vetrina importante, un'ulteriore crescita professionale con la Nazionale. Cavani riverserà tutta la rabbia in campo. Sono emozionato in attesa di vederlo calcare il campo. So quanto Edi tiene al gruppo, con la Nazionale sta facendo cose meravigliose e vincere il trofeo olimpico sarebbe un ulteriore cappello ad un momento fantastico che vive il movimento calcistico uruguagio». [il Mattino] -
Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...
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Se uno compra una scheda telefonica in Svizzera può essere denunciato per associazione a delinquere? -
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avanti c'è posto! :interxxx: :interxxx: temo che hanno trovato il modo per inchiappettare Conte -
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Intanto la situazione finanziaria è in ROSSO :interxxx: -
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Derby truccato Carella: «Era solo una presa in giro» di Stefano Lopetrone LECCE - «La combine effettivamente non era combine». Gianni Carella lo dice apertamente durante l’interrogatorio del 6 aprile reso alla Procura di Bari. E a Lecce rinasce la speranza. Quanto meno che l’esito del processo sportivo, che si aprirà davanti alla Commissione Disciplinare pochi giorni dopo la fine delle audizioni condotte dal Procuratore Stefano Palazzi, possa essere meno scontato del previsto. La versione di Carella emerge tra le migliaia di pagine allegate all’avviso di chiusura delle indagini notificato venerdì all’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, all’imprenditore suo amico Carlo Quarta, agli amici di Andrea Masiello: Marcello Di Lorenzo, Gianni Carella e Fabio Giacobbo. Tutti accusati di frode sportiva. Una novità «vecchia» di tre mesi e mezzo, ma della quale pochi si sono accorti. E sulla quale è lecito attendersi una levata di scudi dalla difesa di Semeraro, sia in sede sportiva (l’ex numero uno giallorosso sarà ascoltato da Palazzi domani), sia in sede penale. Nel marasma di contraddizioni, versioni rese e poi smentite, testimonianze e prove documentali, spunta un’ammissione che può far crollare parecchi dogmi. Carella racconta un episodio capitato a luglio, a Viareggio. Lì incontra il padre di Andrea Masiello. Agli inquirenti, Carella racconta di aver consegnato a Mario Masiello parte del denaro ottenuto con la presunta combine. E questi, quasi ammirato, avrebbe elogiato Carella per «la presa in giro a Lecce». Questo episodio sosterrebbe una versione alternativa a quella della Procura: l’estraneità di Pierandrea Semeraro alla tentata combine. Soprattutto avvalorerebbe la tesi secondo la quale la combine stessa non si sarebbe mai consumata. Ipotesi suffragata anche dalle dichiarazioni di Vives, che durante l’interrogatorio a Bari ha negato di aver mai dato una pacca sulla spalla di Masiello, quale segnale per comunicare che per la combine era tutto ok. Tutti aspetti da far valere davanti a Palazzi ed eventualmente davanti alla Commissione Disciplinare. Ecco come risponde Gianni Carella alle domande del magistrato Ciro Angelillis e del comandante dei carabinieri di Bari, il tenente colonnello Francesco Rizzo. Rizzo: Il padre di Masiello, quando riceveva questi soldi, non le diceva... Carella: Lo sapeva che era della combina (così si legge nel verbale, ndr)... Rizzo: Ce lo deve spiegare. Carella: ... del Lecce. Lo sapeva che era della combina del Lecce. Rizzo: Perché? Carella: Lo sapeva. Rizzo: Se ce lo vuole dire. Angelillis: Su che cosa fonda questo? Carella: Giel’avevamo detto, gliel’avevo detto io. Rizzo: E lui che cosa vi ha risposto? Carella: Guardi, a me dispiace mettere nei guai un padre di famiglia, però, se devo dire la verità, dico tutta la verità, è così, gli avevo detto, anzi, lui mi elogiava perché la questione di... diciamo questa presa in giro a Lecce era stata, era partita da me, diciamo che questa cosa si fa, quando la combina effettivamente non era una combina, la partita se la sono giocata, il Bari camminava, hanno perso la partita, ci è andata bene, però io gliel’ho detto al signor Masiello Mario, giel’ho detto, ho detto: “La cosa...” Rizzo: Mario Masiello è il padre? Carella: Mario Masiello è il padre di Andrea, io gliel’ho sempre detto: “Guarda che ha fatto questa cosa”, lui lo sapeva. Rizzo: Che avrebbero vinto lo stesso, anche se non avessero... Carella: No, gli ho detto il fatto della combina, gliel’ho detta, la sapeva perfettamente, sapeva da dove arrivavano i soldi. Forse per quello Masiello ha detto che abbiamo avuto tutti i soldi tutti insieme e che ho restituito l’assegno. Angelillis: Voleva evitare di compromettere il papà. Carella: Ma, guardi, lo volevo anche io, perché è un bravo Cristo, mi dispiace anche... però... Angelillis: Però bisogna ricostruire. Carella: Io devo dire ora tutto quello che so e come è andata. [da LA giornalaccio rosa DEL MEZZOGIORNO, 17 luglio 2012] -
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gianfranco giubilo? pensavo fosse morto -
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Coppola, Conte e i ricordi a metà Su Novara-Siena il portiere parla del discorso del tecnico ma sbaglia giorno e orari Poloni e Passoni lo smentiscono anche per la presunta combine con l'AlbinoLeffe di MAURIZIO GALDI & ROBERTO PELUCCHI (GaSport 22-07-2012) La credibilità di Filippo Carobbio è stata oggetto di grande dibattito, soprattutto nel momento in cui è stato tirato in ballo Antonio Conte, mentre c'è molto meno clamore attorno a quella di altri protagonisti. Per esempio, il portiere Ferdinando Coppola, colui che con maggiore trasporto ha difeso il suo vecchio allenatore. Ecco che cosa ha dichiarato a verbale l'8 marzo a Stefano Papa della Procura federale: «Per quanto concerne la gara Novara-Siena del 30.4.2011 dichiaro di non essere a conoscenza di accordi fra giocatori o fra società volti a concordare il risultato di parità. Non mi risulta che durante la riunione tecnica prepartita il nostro allenatore avesse detto alla squadra che la partita fosse concordata. Ho partecipato a tale riunione tecnica svoltasi dopo pranzo, verso le 12, tre ore prima dell'inizio della partita, e mi ricordo dell'emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister che ha esortato la squadra a impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante e perché venivamo anche da una sconfitta con il Portogruaro». Amnesie Coppola ricorda bene il discorso di Conte, ma non il resto. Sbaglia il giorno della partita (non era il 30 aprile, ma l'1 maggio, in posticipo) e soprattutto l'orario. La riunione tecnica non può essersi svolta a mezzogiorno, visto che si è giocato alle 12.30. Un orario insolito per una partita di B, difficile da dimenticare, anche perché cambiano radicalmente le abitudini del prepartita (dal pranzo alla riunione tecnica, appunto). In Procura federale questa «differenza» di ricordi non è sfuggita. Così come a Palazzi e ai suoi collaboratori non è sfuggito il fatto che per AlbinoLeffe-Siena il portiere è smentito da Poloni e Passoni, che hanno confermato le parole di Carobbio, autoaccusandosi di avere in qualche modo partecipato alla progettazione dell'illecito. Combine o no? Coppola sostiene di essere andato con Carobbio e Vitiello a fare shopping in centro a Bergamo e poi di aver visto fuori dall'albergo in cui il Siena era in ritiro Poloni, Sala e un altro giocatore dell'AlbinoLeffe, ma nega che si parlò di combinare la partita. Poloni, invece, dice di essere rimasto in disparte, ma di aver sentito i giocatori «che si mettevano d'accordo, nel senso che si sarebbe concessa la vittoria dell'AlbinoLeffe nel caso in cui nel corso della partita gli altri risultati avessero configurato un vantaggio dell'AlbinoLeffe a vincere la gara». Anche Passoni ammette: «Ricordo che fra tutti noi venne preso un accordo per il quale l'AlbinoLeffe avrebbe dovuto vincere la gara anche se non mi ricordo se si parlò del risultato esatto». Resta da capire se nell'audizione di luglio Coppola ha corretto il tiro (e gli errori). A quel punto si potrà «pesare» la sua credibilità. Ma, insomma: questo Conte lo vogliamo squalificare, si o no? -
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zeman con le spalle rivolte alla partita... questa si che è una prova! -
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Fa caldo, eh? -
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Il Tas riabilita Bin Hamman Blatter lo squalificò a vita Milano, 19 luglio 2012 Il Tribunale di Losanna cancella la squalifica perché"mancano prove" del suo tentativo di corruzione. Lo scandalo scoppiò pochi giorni prima delle elezioni della Fifa, dove il dirigente del Qatar intendeva opporsi al presidente svizzero, poi rimasto candidato unico. Ma la Fifa lo sospende di nuovo per un altro caso Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Svizzera) ha revocato la squalifica a vita, per qualsiasi attività legata al calcio, inflitta dalla Fifa al dirigente del Qatar, Mohamed Bin Hammam, ex presidente della Confederazione asiatica di calcio. Il Tas ha rilevato in particolare la mancanza di una "prova diretta". "mancano le prove" — "Bin Hammam era stato accusato dalla Fifa di avere comprato voti per la propria elezione a presidente dello stesso organismo che gestisce il calcio nel mondo, durante una riunione che si era svolta verso la fine di maggio 2011, con buste contenenti 40 mila dollari (circa 29 mila euro)". Lo scandalo è scoppiato poco prima della rielezione alla presidenza Fifa: Bin Hammam aveva tentato di contrapporsi allo svizzero Joseph Blatter, presidente uscente e poi riconfermato. Il Qatar aveva ritirato la sua candidatura prima che il Comitato etico della Fifa lo spospendesse temporaneamente. L'ultima elezione di Blatter, poi rimasto unico candidato alla poltrona di presidente, risale al primo giugno 2011. Bin Hammam è stato squalificato a vita dalla Fifa nell'agosto 2011. Il dirigente del Qatar ha sempre contestato le accuse che gli erano state rivolte, sostenendo che ad organizzare lo scandalo era stato lo stesso Blatter per assicurarsi la vittoria elettorale poche settimane dopo. Quindi ha presentato appello al Tas che gli ha dato ragione. la reazione della fifa — Non si è fatta atendere la reazione della Fifa, che ha espresso la propria "inquietudine" rispetto alla decisione di togliere la squalifica a vita e ha sottolineato che "l'innocenza di Bin Hamman non è stata provata". Da Zurigo fanno poi sapere che recentemente la Confederazione asiatica ha aperto un nuovo procedimento disciplinare nei confronti di Bin Hamman, decidendo ieri di "sospenderlo da ogni attività a livello mondiale fino alla fine dell'inchiesta". Il nuovo caso riguarderebbe delle irregolarità in un "appalto" a una azienda. ULTIM’ORA Roma, 13:39 CALCIO: FIFA PREOCCUPATA SU ASSOLUZIONE TAS PER BIN HAMMAM La Fifa ha accolto con preoccupazione la decisione annunciata oggi dal Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di assoluzione nei confronti di Mohamed bin Hammam dall'accusa di corruzione. La Fifa fa notare che "non si è dimostrata la sua innocenza e che è molto più che probabile che il ricorrente (Mohamed bin Hammam) fosse la fonte del denaro che è circolato a Trinidad e Tobago e distribuito nel corso della riunione della federazione caraibica del 10 e 11 maggio 2011". Per sostenere la propria tesi, inoltre, la Fifa sottolinea la decisione presa questa settimana dalla Federcalcio asiatica di avviare un procedimento disciplinare nei confronti di Mohamed bin Hammam e di sospenderne la carica da tutte le attività calcistiche. -
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Sono contrario al top player. Sono favorevole a :interxxx: -
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'Azz! Toccano il napoli. E mo chi lo sente Delaurentis? -
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Mi dispiace. Bentornata! :interxxx: -
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Non abbandoniamo la riva. :interxxx: -
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Ma, Juventus-Inter è una partita che stonava, era praticamente distonica rispetto all’impostazione accusatoria perché, abbiamo visto, c’è il discorso della prova televisiva… che è un discorso veramente insuperabile, dimostra una assoluta autonomia e indipendenza di De Santis, ma di tutta la terna… vengono chiamati, la telefonata viene registrata perché così è previsto dal regolamento… De Santis, se avesse detto… o lui, o Mitro, o l’altro assistente di quella partita… avesse detto “Sì, noi non abbiamo… abbiamo visto l’episodio e l’abbiamo comunque valutato…” …Ibrahimovic sarebbe stato squalificato per una giornata che era solo quella conseguente all’ammonizione inflittagli da De Santis per… era diffidato, quindi solo una giornata di squalifica… e, invece, De Santis… sempre nella sua coerenza di comportamento… quindi, la coerenza rispetto a quello che lui scriveva nei suoi referti… quindi, avete visto comunque che traspare e trasuda dagli atti processuali la sua tenuta, la sua professionalità e la sua mancanza di sottomissione ad alcuno… non solo a Moggi, ma ad alcuno… avete visto Cellino, avete visto tutti quanti… Passaggio importantissimo per chi è alla ricerca della verità non per narducci e/o i giudici -
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Uno legge queste puttanate partorite dalla mente di un docente e quasi giustifica la riduzione delle sovvenzioni alle università. Uno come questo che catzo deve insegnare? -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
MAILBOX il Fatto Quotidiano 13-07-2012 Questo trafiletto è sicuramente un falso- Si vede lontano un miglio. Scommetto che oltre a quaesto sanna c'è anche il travagliato. E' un covo questa specie di giornale -
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Non basta avere i pantaloni, bisogna avere le palle dentro. -
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Ragazzi, ho letto gli auguri di Del Piero ai suoi ex compagni che vanno in ritiro Mi sono emozionato! Ma come si fa a non essere tifoso juventino? :sventola: :sventola: e :interxxx: :interxxx: -
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Speriamo riesca a difendere Conte -
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I VERBALI DI NAPOLI «Emarginato, non mi passavano la palla» Quagliarella nega in Procura la presunta combine con la Sampdoria Poi si sfoga: «I sudamericani mi isolavano perché erano invidiosi» A cura di ALBERTO ABBATE & EDMONDO PINNA (CorSport 11-07-2012) Quagliarella: Ecco perché fui costretto ad andar via da Napoli Interrogatorio del 16 giugno 2011 del calciatore Fabio Quagliarella, presso la Procura della Repubblica di Napoli: «Sono attualmente tesserato, come noto, per la Juventus Football club s.p.a. ma sino al 30 giugno 2010 sono stato un calciatore del Napoli Calcio. Fui ingaggiato dal Napoli l’anno precedente e firmai un contratto quinquennale. L’anno successivo, tuttavia, accettai di andare in cd. prestito con obbligo di riscatto alla Juventus. A domanda, preciso che tale scelta fu determinata da ragioni prettamente calcistiche. In pratica, già durante il campionato vi erano state frizioni ed incomprensioni con alcuni dei compagni. In pratica mi sentivo emarginato nel gioco della squadra e mi capitava di accorgermi che qualche compagno faceva di tutto per non passarmi la palla. Tuttavia, si trattava di normali questioni tecniche tipiche della vita sportiva di noi calciatori. Posso altresì aggiungere che in questo mio disagio non mi sentivo compreso e sostenuto dalla società, ma mai avrei pensato di interrompere così bruscamente dopo solo un anno il mio rapporto con il Napoli se non si fossero verificate le vicende delle quali ora dico, ma tutte sempre di mero rilievo sportivo. In pratica, fui convocato in Nazionale per partecipare ai mondiali in Sudafrica e mentre ero in ritiro leggevo sulla stampa sportiva italiana che ero considerato cedibile dalla mia società. Ogni giorno erano pubblicate notizie che mi davano prossimo ad essere ceduto a questa o quella società. La cosa, naturalmente, mi dava fastidio, perchè era sintomo di una chiara crisi di fiducia della dirigenza, che altrimenti sarebbe intervenuta, come in altri casi, per dichiarare incedibile il proprio giocatore. Al ritorno in Italia, appresi persino che le trattative del Napoli con la società russa del Rubin Kazan erano ad un passo dal concludersi e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Chiesi così al mio procuratore, avv. Giuseppe Bozzo, di trovarmi una nuova squadra e ben presto fu la Juventus a farsi avanti. La formula del prestito con diritto di riscatto credo sia però interpretata dalla Juventus nel senso dell’effettivo mio trasferimento definitivo a Torino, ciò che comporterà, come da contratto, il pagamento di 10 milioni e mezzo di euro. A domanda, preciso che il mio ingaggio era di circa 1.800. 000. 00 euro l’anno ed erano poi previsti premi in denaro ove avessi segnato 12 gol e poi magari 18 in ogni campionato. A domanda, preciso che quando nel campionato 2009-2010 si giocò Napoli-Parma, io avevo già segnato 9 gol e mancavano, se non sbaglio 5 giornate alla fine del campionato. La partita si mise subito bene per me e per la mia squadra. Segnai un gol, ma poi il Parma pareggiò e si potrò in vantaggio. Riuscimmo a pareggiare ancora con un gol segnato su mio assist e poco dopo fui espulso dall’arbitro. A domanda, preciso che la mia espulsione fu dovuta alle proteste che feci avverso la decisione dell’arbitro di non punire con un rigore un fallo commesso su di me da un difensore del Parma. L’arbitro mi ammonì ed io a quel punto persi la testa, perchè l’ammonizione comportava, essendo io stato già diffidato dal giudice sportivo, l’automatica squalifica per il turno successivo. Fu così che usai frasi offensive nei riguardi dell’arbitro e a ciò seguì la mia espulsione. In conseguenza di ciò, fui squalificato anzichè per una giornata per tre giornate. Prendo atto che così si rendeva ancor più difficile raggiungere l’obiettivo del premio, ma ripeto che persi la testa per la rabbia e non feci calcoli. La partita si concluse con la sconfitta della mia squadra ormai ridotta in inferiorità numerica. Comunque, la partita Napoli-Parma segnò un chiaro momento di crisi del mio rapporto col Napoli. Non soltanto perchè mi fu irrogata dalla società una multa assi salata (28 mila euro), ma soprattutto perchè mi sentii abbandonato a seguito della decisione della società, comunicazione a mezzo stampa, di non fare ricorso avverso la squalifica, per tentare di ottenere una riduzione. A domanda, preciso che tale sensazione nasceva anche dal senso di isolamento che avvertivo creato attorno a me dal gruppo dei sudamericani (Lavezzi, Gargano, Campagnaro, etc), forse perchè costoro sentivano ed invidiavano il maggiore affetto che i tifosi spontaneamente mi avevano subito riservato, magari anche perchè napoletano e non solo perchè attaccante di valore nazionale. Voglio precisare che durante tutto il campionato ho avuto la sensazione, fondata su ciò che accadeva in campo, che il gruppo di sudamericani mi era ostile in campo, non passandomi la palla quando avrebbero potuto e dovuto. Parlai di tale malessere con il mister Mazzarri, con cui mi risentìi in occasione della partita Fiorentina-Napoli, perchè non mi fece giocare titolare ed avrei potuto essere in tale occasione capitano della mia squadra. Feci comunque ritorno in campo in occasione della penultima giornata e grazie a due gol segnati all’Atalanta in una partita casalinga, mi portai a quota undici nella classifica di cannonieri di quell’anno. Dunque, effettivamente, è vero che l’ultima partita aveva per me anche un particolare valore economico, oltre che sportivo, perchè segnare un gol avrebbe comportato l’ottenimento di quel sostanzioso premio in denaro. Si giunse così alla partita Sampdoria-Napoli. Per i nostri avversari vincere era necessario per andare in Champion’s League. Per noi era una partita priva di valore di classifica. Ma, come detto, per me era importante anche per quell’obiettivo economico. A domanda, preciso che molti miei compagni erano a conoscenza di quella clausola del mio contratto. Io stesso mi ero confidato con taluno di loro e la voce si era sparsa nello spogliatoio, tanto che poco prima dell’incontro, anche l’allenatore Mazzarri mi chiamò per dirmi che sapeva del mio obiettivo e che, schierandomi in campo, mi avrebbe messo in condizione di raggiungerlo. Durante la partita, feci di tutto per segnare. Il loro portiere fece miracoli e mi parò due tiri con i quali ero certo di poter segnare. A domanda, preciso che non colsi alcuna anomalia nel comportamento dei miei compagni, del resto l’incontro fu preparato con scrupolo dell’allenatore che come me e Maggio era un ex tesserato della Sampdoria e, magari solo per questo ci teneva che la sua squadra facesse bella figura. Matteo Gianello è stato un buon compagno di squadra, che accettava con serietà il suo ruolo di terzo portiere quasi mai convocato per le partite. Non ricordo di aver parlato con Gianello della partita Sampdoria-Napoli, ne ho notato comportamenti "anomali" da parte sua. Non ricordo di aver parlato con Gianello della Vicenda del mio premio contrattuale previsto per il dodicesimo gol segnato. Sicuramente ne ho parlato con Gennaro Iezzo, cui ero particolarmente legato, e con cui facevo sistematicamente in automobile il percorso da Castellammare di Stabia a Castelvolturno per gli allenamenti». Ma queste deposizioni sono state fatte in una stanza chiusa o all'aperto? -
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ANSA.it > Calcio > News Scommesse: Carobbio conferma, Masiello rilancia 7 ore in procura Figc per ex Siena 10 luglio, 22:54 Scommesse: Carobbio conferma accordi In Procura era atteso come il 'grande giorno', e almeno a giudicare dalla durata delle loro audizioni, Filippo Carobbio e Andrea Masiello non hanno deluso le attese. I due ' pentiti' del calcioscommesse, infatti, sono due elementi chiave dell'inchiesta: da Carobbio dipende, il futuro del Siena, del presidente Massimo Mezzaroma e dell'ex allenatore dei toscani e attuale tecnico della Juventus, Antonio Conte; da Masiello, invece, le sorti del Bari, ma anche dei club affrontati nelle partite oggetto delle tentate o presunte combine: il Lecce su tutti (per Bari-Lecce , 0-2, del 15 maggio 2011) con l'ormai famoso autogol realizzato dall'ex capitano biancorosso e il presunto coinvolgimento della società salentina che avrebbe pagato 300mila euro per la vittoria; ma anche i match con Udinese (Udinese-Bari 3-3 del 9 del maggio 2010) e Cesena, Bologna e Palermo della stagione 2010-11. L'ex giocatore del Bari, entrato per secondo in Procura, resterà con molta probabilità fino a tarda notte negli uffici degli 007 di Palazzi. "Non pensavo sapesse tutte queste cose", é quanto esce fuori dal palazzo federale dopo una pausa dell'interrogatorio per la cena. Masiello starebbe infatti fornendo elementi nuovi all'inchiesta, con novità ulteriori rispetto a quanto dichiarato ai Pm. Il primo a varcare il portone di via Po, è stato comunque, intorno alle 9.20, l'ex giocatore senese, Filippo Carobbio, che é tornato negli uffici federali dopo l'audizione del 29 febbraio scorso. Squalificato per 20 mesi dopo il patteggiamento dell'ultimo processo, il grande accusatore di Antonio Conte doveva confermare le accuse mosse nei confronti dell'ex tecnico dei toscani sulle partite Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 - "Lo stesso Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio" - e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011 - "Fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all'AlbinoLeffe". Ma soprattutto fornire elementi sulle dichiarazioni rese ai pm di Cremona sulla partita Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011, che tirerebbe in ballo direttamente il presidente del club toscano. "Ferdinando Coppola (sarà ascoltato domani, ndr) - si legge nel verbale di Carobbio - entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c'era la possibilità di perdere la partita. In seguito ho appreso da Stellini che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico". Dichiarazioni che, dato che il calciatore è ritenuto credibile dalla Procura, potrebbero inguaiare la società senese che rischierebbe il deferimento per responsabilità diretta. Le oltre sei ore di audizione e il confidenziale 'Pippo' con cui uno degli inquirenti federali si è rivolto al calciatore al termine dell'audizione confermerebbero il tono familiare tra le due parti e che, magari, Carobbio oggi non ha fatto scena muta, confermando quanto già detto in precedenza. Ora toccherà a Mezzaroma (giovedì) e Conte (venerdì) smontare il castello di accuse, ma l'aiuto potrebbe arrivare da Coppola che in una memoria difensiva aveva già screditato le dichiarazioni di Carobbio su Conte. Attorno alle 16, poi, a dare il cambio a Carobbio in Procura, è stato Andrea Masiello, chiamato invece a confermare anche la volontarietà dell'autogol realizzato nel derby, in cambio di denaro. "Quando il risultato era sullo 0-1 ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l'esito di sconfitta per il Bari e poter - le sue parole ai pm - ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro". E a fornire dettagli sulla fitta rete di contatti con calciatori e amici scommettitori volta a sistemare i match: il 'protocollo Masiello', come l'hanno definito gli inquirenti pugliesi. In giornata gli investigatori federali hanno interrogato a Bari anche gli amici di Masiello, Giovanni Carella e Aldo Guarino. Domani invece la loro attenzione si sposterà sull'arbitro Roberto Bagalini, sul fratello calciatore Stefano e, soprattutto, sul presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, e il calciatore Marco Turati che a Cremona ha rivelato il presunto coinvolgimento della dirigenza del Grosseto nella combine di Ancona-Grosseto 1-1 del 30 aprile 2010. Oggi, però il protagonista indiscusso resta Masiello. Verso le 20.30 il pool degli 007 federali gli ha concesso un'ora di pausa per la cena. L'interrogatorio ha ripreso il suo corso, poco prima delle 22, e terminerà con molta probabilità in piena notte, se non addirittura alle prime luci dell'alba. -
Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
:sventola: