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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. Troppo complicato. Non se ne farà nulla. Tutto prescritto. :interxxx:
  2. Roma, tutti sul carro di Zeman: "Maestro" da sempre, riscoperto a San Siro ROMA - Avanti c'è posto, salite sul carro. Chi stima e apprezza Zeman – il tecnico prima ancora dell’uomo dai grandi valori sportivi - non può che compiacersi leggendo oggi i giornali italiani.I peana si sprecano. E per gli zemaniani della prima seconda e terza ora, quelli che c'erano prima del ‘98, nel periodo delle denunce, dell'oblio, e della risalita, tanti complimenti al "maestro" come è stato definito dal gotha della stampa, sono musica per le orecchie. Certo fa un po' sorridere che lo sia diventato "solo" dopo una vittoria a Milano davanti a un allievo che comincia adesso (Stramaccioni), e a 65 anni compiuti, dopo essere stato colpevolmente e spesso volutamente dimenticato. Come se nella sua carriera (resa travagliata dal coraggio di esternare) non avesse divertito (oltre che denunciato), lanciato un'infinità di giocatori (oltre che attaccato un sistema sbagliato), fatto registrare sempre il miglior attacco (sempre superiore rispetto ai gol incassati), realizzato imprese da Foggia a Pescara (nettamente più eclatanti di qualche stagione negativa). E fa sorridere che "maestro" lo sia diventato (o tornato ad essere, fate voi), dopo una prima di campionato - obiettivamente opaca rispetto ai canoni di Zemanlandia - in cui i detrattori erano già tornati alla carica. “Lezione di Zeman all’Inter” “Zeman, saggio a San Siro”, “La recita del maestro, Zeman incanta San Siro”… Dal Corriere della Sera alla Stampa passando per i giornali sportivi, è un giusto florilegio di enfasi. Eppure solo domenica scorsa (alla prima di campionato!) già si dibatteva sulla giustezza o meno della scelta di affidare la panchina a un uomo “il cui calcio poteva forse brillare a Pescara, ma Roma è un’altra cosa”. E giù inchiostro per analizzare le scelte sbagliate, le idee strampalate (ma figurarsi Tachtsidis centrale al posto di De Rossi...) e il ruolo inappropriato per il suo alter ego in campo, Totti (che sta a Zeman come Mastroianni stava a Fellini). “Deve giocare 15 metri più avanti e 15 metri più dentro il campo, tra le linee”, aveva detto il boemo dopo il pari col Catania, aggiungendo “non gli è riuscito, ma è lì che deve giocare”. Stavolta a Totti è riuscito e chi sostiene che a San Siro il genio si sia ribellato allo schema, dice una inesattezza. Da quando è tornato a Trigoria infatti Zeman ha pensato e disegnato quel ruolo per Totti, in accordo con Totti. Già, Totti. Dopo la partita col Catania era vecchio e inadatto a tal punto da far passare la cessione della quinta scelta dell’attacco (Bojan) un dramma nazionale, anzi locale perchè si è consumato solo a Roma. La realtà è che se il capitano ha una condizione fisica accettabile (e oggi sta molto bene), messo lì tra le linee della squadra avversaria è ancora il migliore in assoluto e non c’è Snejider, o similari, che gli si può neanche avvicinare. Così va il calcio… E chissà che Moratti non si sia pentito ieri, vedendo il "maestro" mettere in riga l'allievo, di non aver mai fatto seguire alle parole i fatti assumendolo alla guida dell'Inter. Troppo tardi ormai, forse. Anche se mai dire mai, visto che Zeman col tempo pare migliorare proprio come il vino. Salite, salite, sul carro di Zeman c’è posto. Alla prima sconfitta tanto chi c’è da sempre tornerà a stare largo. Per ora “il maestro del gioco d’attacco” (Repubblica) e “L’icona del calcio pulito” (striscione interista) si goda gli elogi. Li merita da più di 20 anni. [il Messaggero] Quasi scudetto per il boemo. Ci siamo.
  3. Dice "avrebbe" Ma non era assodato e provato che il pedinamento era stato effettuato, così come le intercettazioni?
  4. L'ho vista giocare un poco ieri sera. Ragazzi, la roma è forte! :interxxx:
  5. Quasi quasi mi sento costretto a tifare per i nerazzurri di Milano stasera :interxxx:
  6. Tu che riesci ad andare su quei siti mi dici cosa pensano del loro presidente dai denti fulgidi che, quando è stato messo alle strette sulle intercettazioni, se ne è uscito con "non ne sapevo niente, si è interessato Giacinto di questo fatto"?
  7. Il professore madechè commette un grave errore: ritenere che, andando a rivedere calciopoli, si possa recare offesa alla memoria di una persona morta e che non si può difendere. invece, io penso, calciopoli va rivisitata anche per ridare credibilità al defunto Giacinto che, così come dici tu, ha commesso qualche errore, inevitabile nella vita di una persona che tanto ha fatto. Sono infatti i suoi amici della sua società che addebbitano ogni tipo di reato, anche puttanata di reato, alla buonanima. Soprattutto il suo presidente si sta scaricando di ogni responsabilità riversando su Facchetti tante cazzate di cui lui, vero responsabile, deve rispondere.
  8. "Voglio dirvi qualcosa dell'inter"? Come si è permesso questo Coppola? Chi è?
  9. Secondo me, berbatov aveva paura dell'ago visto che lo aspettavano per le analisi, ed è scappato via prima dalla fiorentina, poi dalla Juve e, mi pare di aver sentito, anche dal fulham. :interxxx: a tutti.
  10. Guardate che clima si prepara nella bella Firenze (scusate l'impostazione grafica sballata!) SONDAGGIO FI.IT il 26 settembre Conte dove dovrà vedere la partita? 31/08/2012 Il 26 settembre al Franchi si giocherà Fiorentina-Juventus. Vista la squalifica per il calcioscommesse il tecnico della Juventus Antonio Conte non potrà essere in panchina. Lui, comunque, seguirà la squadra. Fiorentina.it, in maniera anche ironica, vi chiede quel giorno dove Conte dovrà assistere alla partita? Il 26 settembre arriva la Juventus, dove dovrà stare Antonio Conte? In Tribuna Autorità In uno SkyBox In Curva Fiesole
  11. Sono tutti soldi spesi bene soprattutto quelli per i media a ns favore. Poi, è vero, il nostro è gratuito e vale molto.
  12. Ma che catzo combina Marotta? Sento di acquisti di giovani da due mesi con la media di uno ogni due giorni ma non è riuscito a prendere uno dei due veramente validi; Verratti e Destro. Ora si sputtana con Berbatov. :interxxx:
  13. Il caso Fontana. Condannato perchè dice che prese soldi da un albanese (assolto) di A.Corsa Ogni giorno che passa se ne scopre una nuova, o meglio Antonio Corsa ne scopre una nuova e ce la racconta. Ogni giorno qualcosa in più non quadra nelle sentenze emesse dalla giustizia sportiva. E’ ancora degna di chiamarsi giustizia, sempre e comunque, un qualcosa che funziona nel modo che vi stiamo raccontando? Leggete e rifletteteci su… (di Antonio Corsa – @antoniocorsa) Premessa: quando si parla di “giustizia” e della vita delle persone, non esistono maglie e non esistono distinzioni. Avendo saputo che il ragazzo è distrutto e non riesce a darsi pace, mosso da quella voglia di capirne di più che colpevolmente continua a mancare a tanti giornalisti, ho letto le sue “carte”. E, anche in questo caso, ci troviamo dinanzi ad un calciatore rovinato senza una sola prova. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver contribuito a combinare la gara Chievo-Novara del 30.11.2010. Gli “zingari”, faccio una breve ricostruzione di quanto sostenuto dalla procura federale, avrebbero chiesto e ottenuto un “Over” tramite il (loro) “collaboratore” Gervasoni , il quale avrebbe a sua volta contattato Bertani del Novara (per l’accusa il referente del Novara per combinare le gare) per chiedergli di cercare alcuni “complici” all’interno della squadra che potessero essere d’aiuto per raggiungere l’obiettivo. Bertani, secondo Gervasoni, si sarebbe sicuramente servito di Ventola e poi di “qualcun altro”. Inoltre, a differenza di altre gare, ci sarebbe anche una somma di denaro come ricompensa: si parla di 150.000 euro che sarebbero stati loro consegnati direttamente e personalmente nell’albergo che ospitava il Novara. “A chi?”, vi starete chiedendo. Ed è proprio questo il punto. In questo caso l’accusatore è il “pentito” Gervasoni, cui la Disciplinare crede perché rilascia dichiarazioni autoaccusatorie (e questo, a differenza di Carobbio in Novara-Siena è anche vero). Lo fa inoltre perché “caratterizzate per la dovizia di particolari descrittivi e per il riferimento preciso a una serie, nominativamente individuata, di calciatori del Novara” (cioè perché spara pure dei nomi, e non è generico) e perché nei confronti di queste persone “non è emerso alcun motivo di risentimento da parte di Gervasoni o un qualsiasi interesse dello stesso al loro coinvolgimento” (cioè dice la Disciplinare: siccome non erano nemici – e nel caso di Fontana neanche si conoscevano – allora se Gervasoni ha fatto il loro nome c’è da credergli). Ma non solo: anche Gegic, lo zingaro che avrebbe rivelato queste cose a Gervasoni – come vedremo – non avrebbe” alcun interesse ad accusare un calciatore piuttosto che un altro”. E c’è di più! (vedete quante “prove”..). Dice la Disciplinare: “la narrazione di Gervasoni trova riscontro in ulteriori elementi, quali l’effettivo raggiungimento del risultato concordato” (e ci mancherebbe altro, aggiungo, visto che il pentimento è arrivato mesi dopo). Basta? No. “I calciatori del Novara deferiti sono risultati – inoltre – accomunati da rapporti di particolare confidenza”. Quindi: siccome erano pure amici, quelli del Novara, allora è credibile che abbiano potuto combinare la partita come racconta Gegig a Gervasoni. Non vi scandalizzate: le “prove”, in questi processi, sono quasi sempre queste, ovvero ragionamenti ad esclusione partendo dal preconcetto che i nominati dai pentiti (o presunti tali) siano colpevoli. Come si arriva, ad ogni modo, a questi nomi e a quello di Jimmy Fontana, in particolare? Così Gervasoni nell’ interrogatorio del 22.12.2011 davanti al GIP di Cremona: «Io amico di Bertani del Novara gli dissi che potevo accettare le proposte di G.A. (Gegic, ndr) e infatti così andò e qualcuno degli stranieri, per l’occasione, andò ad alloggiare nell’albergo dove c’era il Novara. Di questa squadra fu coinvolto anche Ventola e qualcun altro, in quanto, se non sbaglio, Bertani quel giorno non giocò e ci voleva l’intervento di qualcun altro». Questo è l’interrogatorio più importante. E’ qui che descrive l’illecito: ricapitolando – questo sostiene Gervasoni – gli zingari lo contattano proponendo un Over 2.5, lui contatta l’amico Bertani per proporglielo e questi, d’accordo con Ventola e qualcun altro, si attiva per cercare nella loro squadra, il Novara, qualche altro complice (dato che Bertani non avrebbe nemmeno giocato e combinare una partita con un solo giocatore in campo sarebbe stato impensabile). Il nome di Fontana non c’è. Gervasoni riferisce i fatti di cui è a conoscenza diretta e non sa indicare altri nomi. Non lo fa nemmeno il giorno dopo, quando sostiene un secondo interrogatorio: anche in questa circostanza non nomina Fontana tra i “promotori”. La svolta avviene dopo quattro altri giorni, il 27.12.2011, nell’interrogatorio davanti al PM di Cremona. Dice Gervasoni: «Ho appreso da G.A. (Gegic, ndr) che gli slavi offrirono 150.000 € ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un Over, risultato che venne effettivamente conseguito. Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola nell’albergo e consegnarono ad un albanese che giocava nel Novara (ora che me ne fate il nome confermo dovrebbe trattarsi dell’albanese Shala) la somma di circa 150.000 € che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana. Quanto a Bertani fece da tramite in quanto non partecipò attivamente alla trasferta». La dichiarazione diventa da testimonianza diretta a de relato. E’ Gegic che gli avrebbe detto che. Ed è qui che esce fuori il nome di Fontana. Non come organizzatore diretto della combine, ma come “incassatore” (“tra i quali Fontana”) della ingente somma messa a disposizione dagli zingari come ricompensa e consegnata ad un albanese del Novara (parentesi: l’albanese verrà assolto) e poi distribuita. C’è poi un quarto interrogatorio, quello reso al P.M. di Cremona il 12.03.2012, dove Gervasoni afferma: «Confermo quanto già dichiarato precisando che nell’occasione andò I.H. (Ilievski, ndr) in albergo per incontrarsi con i giocatori del Novara per combinare la partita. L’albergo era quello dove solitamente era in ritiro il Novara nella trasferta di Verona. Io in quell’occasione rientrai dalla perdita che avevo subito a seguito della soffiata sbagliata di Paoloni per la partita Atalanta-Livorno». Anche in questo caso, quando descrive il momento in cui si perfeziona la combine, non tira fuori il nome di Fontana tra i promotori che si incontrarono con Ilievski. Per la Giudicante non importa: “Le prove di cui sopra sono sufficienti a far ritenere che i deferiti Ventola e Fontana abbiano posto in essere le condotte loro ascritte”, commenta la Disciplinare. Prove, ancora una volta, inteso come nel senso di cui sopra (spara nomi che esistono di giocatori del Novara, non li conosce né ci ha litigato prima, questi sono amici tra loro). Per questo, 3 anni e 6 mesi a Fontana. Ora: l’albanese del Novara, come anticipato, è stato assolto non essendo stato Shala identificato da Gervasoni in maniera sufficientemente certa (diciamolo diversamente: Gervasoni è stato “imboccato”, e non si può fare). Cosa resta, quindi, alla fine? Resta che Fontana avrebbe partecipato alla spartizione dei soldi ritirati… da un calciatore… assolto! (a voler essere buoni quantomeno non identificato). E non viene mai nominato da Gervasoni come organizzatore della combine ma solo, de relato (dice Gegic che) e con dichiarazione “di terza mano” (arricchimento progressivo, lo chiamano in procura) quale “incassatore” («tra i quali Fontana»). Ancora una volta: cosa sia successo lo sanno soltanto i diretti interessati, ed è pretestuoso “schierarsi” con l’illusione si possa conoscere tutta la verità semplicemente leggendo le carte. Ma, maledizione, si può porre fine alla carriera agonistica di un calciatore (con altri 4 anni di contratto) solo perché un ricercato avrebbe detto ad un aggiustatore di partite pentito un qualcosa, tra il vago (un albanese) e il non provato, senza alcun riscontro se non le “prove” logiche (ma lo sono?) addotte per avvalorarne la storiella? Per me, assolutamente, no. [barzainter.it]
  14. Ho seguito la discussione su quel blog. I due "giornalisti" sono stati sempre messi in difficoltà nel rispondere a Pinoli che li attaccava sul loro modo di trattare farsopoli e tutto ciò che è capitato alla Juve nel 2006 e a Conte questa estate. Adesso si sentono offesi per la vicenda ilievscky ed è per questo che lo minacciano di querela e lo chiamano farabutto. Loro chiamano farabutto Pinoli......
  15. IL PRECEDENTE «Anzi, a dire il vero è stato già utilizzato e io l’ho sostanzialmente “subìto”. Nel 2007, difendevo Sculli nel caso Crotone-Messina davanti alla Caf presieduta da Artico e il procuratore federale era Palazzi . Proprio Palazzi chiese e ottenne l’audizione in aula con il contradditorio. Ironia della sorte, lo stesso Artico che presiedeva la Disciplinare nel primo grado di Scommessopoli ha bocciato l’istanza con la quale chiedevo di poter ascoltare Carobbio e gervasoni in aula». Quindi il contradditorio si può fare, ma solo se lo chiede l'accusa. Proprio giustizia, non ######'è che dire.
  16. Tommasi: "Farina vuole continuare a giocare" di Redazione Sportitalia pubblicato il 27 Agosto 2012 17:46 in Calcio Articolo letto 19 volte. Simone Farina, il difensore che denunciò un tentativo di combine, sta ancora valutando la proposta dell'Aston Villa, che gli ha offerto un ruolo nel club inglese anche per insegnare fair play ai più giovani. Dell'argomento Farina, che ha da poco rescisso il suo contratto con il Gubbio, ha preferito non parlare al termine del direttivo dell'Assocalciatori. Damiano Tommasi ha sottolineato invece che "Farina è un calciatore e vuole continuare a giocare". "Quello che ha portato alla ribalta Simone fa parte del suo bagaglio personale - ha notato il presidente dell'Aic - La sua volontà è quella di giocare ancora e dopo la rescissione con il Gubbio altre società potranno farsi avanti. Mi auguro che possa ancora giocare, non ha mai voluto essere un personaggio".
  17. (ANSA) – ROMA, 25 AGO – ‘‘Cosa penso dell’attacco di Conte allagiustizia sportiva? Non so dire, era un processo sportivo e orae’ diventato un processo mediatico. Credo che, se in passato sidicevano certe cose, scattavano deferimento e squalifica’‘.Lo ha detto Zdenek Zeman, in conferenza stampa, alla vigilia diRoma-Catania. ‘‘Se possiamo giocarcela con la Juve come dicono ibookmakers? Voglio crederci. Senza motivazioni e’ inutilelavorare. Mi auguro di dimostrare che si puo’ giocare a calcio efare risultati’‘. Lui non ce l'ha con la Juve Deve parlare di roma catania e il suo pensiero è rivolto all'allenatore juventino
  18. Juve come prima più di prima Non perdona, ma gli arbitri... Riccardo Signori- Dom, 26/08/2012 - 07:27 La Juve ricomincia da dove ci aveva lasciati: squadra che non perdona, ma pronta a infilarsi nei tormentoni del calcio al veleno. Stavolta non per colpa sua, semmai hanno sbagliato gli arbitri (un rigore fasullo e un gol dubbio che però la tv accredita). Come si dice? Fa parte del gioco. Vedrete che Conte, almeno stavolta, farà silenzio e non per obblighi di squalifica. Ecco, se invece andiamo al gioco meglio ripassare. Squadra con qualche assente e in rodaggio. Come il Parma del resto. Squadra che ha saputo ritrovarsi correndo, correndo, sfruttando la sua forza fisica e l'asse Vidal-Asamoah. Juve bagnata e chissà mai il resto. Juve un po' ingolfata, questo sì. L'alluvione che, prima della partita, ha inzuppato gli spettatori, ha bagnato micce e idee per almeno mezz'ora. Lo Juventus Stadium si era preparato forse a ben altra cornice. Ma qui c'era Conte nascosto in tribuna per i noti motivi. Buffon mischiato al pubblico a causa del suo ko muscolare. Del Piero chissà dove a guardare la televisione. Immaginate se si fosse presentato in tribuna: colpo di teatro spettacolare. Ma questo calcio non sa pensare altro che ai tormenti. Sei arbitri a dirigere e la prima decisione importante subito da quattro in pagella, la seconda da incertezza totale (gol-non gol di Pirlo per il 2-0: il portiere copre la palla). La prima che poi ha determinato la faccia del match: rigore per la Juve che lo era nella forma, non nella sostanza. Ovvero: Mirante in uscita ha agganciato il piede di Lichsteiner: dunque rigore. Ma il terzino juventino era in fuorigioco: dunque non rigore.L'arbitro ha visto poco. L'arbitro di linea ha visto e deciso, sbagliando. Poi ha pensato il portiere a risolvere tutto e sminare la brutta figura: tiro di Vidal, parata del portierino scuola Juve. Con bel retroscena: in settimana aveva studiato i tiri di tre rigoristi tra cui Vidal e deciso, insieme con il suo allenatore dei portieri, di tuffarsi dalla parte contraria alla quale calcia, di solito, il cileno. E ci ha preso. Anche se il rigore sarebbe stato da ripetere, per l'anticipo dei movimenti di Mirante.Eppure non tutti mali vengono per nuocere, perché da quel momento la Juve ha cambiato passo. Altra faccia, altra partita. Parma più sbarazzino, mezzora per metter un po' di isterismo alla difesa bianconera. Pochi brividi ma dai soliti speedy gonzalez: da una parte Biabiany che fugge come un topino che non si vuol far prendere. Dall'altra Pabon, Asprillino nuova formula made in Parma, colombiano pure lui, e come l'altro con il morbido correre e toccare di palla: infila gli spazi larghi della difesa juventina. Poi più niente o quasi. Parma sempre più compresso, difesa in affanno e per la Juve è stato il tempo dell'attesa: un po' di errori conclusivi di Vucinic e di Vidal, un gran rombare sulla sinistra da parte di Asamoah che a Torino, sponda granata, non aveva neppure giocato un secondo e qui, invece, ha ingranato marce alte finchè non ha servito a Lichtsteiner l'assist per il gol che ricalca quello dello scorso anno: palla di Pirlo in mezzo e taglio vincente del terzino. Stavolta è cambiato solo l'uomo assist. Poi è stato un gioco da ragazzi per una squadra che non ha dimenticato lo spartito. Stavolta c'era in campo Giovinco al posto di Matri ma, francamente, così non serve. Ha cercato di fare, o strafare, eppoi tutto diventava acquetta. Interessante l'esperimento di Marrone alla Mascherano. Bonucci si è fatto subito riconoscere servendo a Pabon la prima palla pericolosa... per la Juve. Ma nel finale ha rimediato, evitando un gol di Valdez. Juve in attesa di Pirlo, ieri aveva giri bassi e barba folta. Nemmeno volesse attingere all'idea del pensatore eccellente. Storari e Mirante sono stati guastafeste per Biabiany e Vucinic. Il Parma anche stavolta, come l'anno scorso, ha fatto lo sparring partner, però regalando più solide sensazioni. Donadoni ha messo al silenzio Carrera che esagerava con i lamenti, ricordandogli che sono capaci tutti di chiagnere e f***e. E forse non era il caso. Ieri sera più che mai. Quanta malignità c'è nell'articolo di questo Signori, non trovate? E' scritto non tanto per la cronaca della partita quanto per i sospetti che vuole lanciare.
  19. quest'anno, per farti piacere, posso dire anch'io forza Pescara, :sventola: :interxxx: :interxxx: :interxxx:
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