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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. rei confessi e sempre proni davanti alla figggiccì :interxxx:
  2. Ha ragione Christian Rocca quando dice che l'unico reato è la federcalcio, che io mando a fare in c. :interxxx:
  3. e gli avvocati della Juve lo hanno aiutato :interxxx:
  4. Leggo di patteggiamenti. Se così fosse, saremmo tornati a sei anni fa all'era cobolli&gigli posizione ad angolo retto nei confronti della figgiccì vaffancù :interxxx:
  5. Erano concentrati su Conte e non hanno seguito la campagna acquisti. Cosa dire, se non :interxxx: ?
  6. Ho giocato a calcio nei dilettanti e ho allenato per tanti anni, sempre nei dilettanti, e non ho mai saputo che le riunioni tecniche prima della partita si fanno tra i componenti lo staff tecnico ed un solo giocatore della propria squadra. Pare che nel Siena Conte facesse queste riunioni senza far partecipare tutti i giocatori. Lo si evince dai deferimenti di palazzi. Sbaglio? Intanto sempre :interxxx: :interxxx:
  7. Conte? No, vogliono (ri)distruggere la Juve Il deferimento del tecnico salentino? L’unica arma per fermare la società bianconera, ora che è tornata la più forte di tutte di LATERZA STELLA (PANORAMA.IT 26-07-2012) Sintetizza appieno il nostro pensiero
  8. Deferimento per Conte: Palazzi non crede a Carobbio (tranne quando accusa il tecnico) Pubblicato il 26 lug 2012 da Gabriele Capasso I deferimenti per la seconda tranche dell’inchiesta sul Calcioscommesse sono arrivati questa mattina, come era nelle previsioni. Il Procuratore Federale Palazzi ha inviato alla Disciplinare i documenti che serviranno ad istruire il “processo” che partirà il prossimo 2 agosto. A fare rumore è, naturalmente, il coinvolgimento di Antonio Conte, allenatore della Juventus, all’epoca dei fatti tecnico del Siena. Come noto Conte è stato chiamato in causa da Filippo Carobbio, il “pentito”, che militava nella Robur in quella stagione. Le dichiarazioni di Carobbio, sia quelle di fronte alla Procura di Cremona sia quelle di fronte agli inquirenti sportivi erano note a tutti (grazie a copiose anticipazioni a mezzo stampa) e la domanda che ci si poneva era: “Palazzi crederà a Carobbio?”. In caso di risposta affermativa ci si aspettava il deferimento di Conte, in caso di risposta negativa che l’allenatore bianconero venisse scagionato. Invece, almeno a leggere i deferimenti, non è andata così. Palazzi non crede a Carobbio, o almeno gli crede soltanto quando questo accusa Conte. Vediamo nel dettaglio. Novara - Siena Per questa partita, terminata 2-2, Carobbio accusa direttamente Conte. Secondo il giocatore, l’allenatore avrebbe “rassicurato” i suoi sul fatto che “c’era un accordo per il pareggio con il Novara“. Palazzi crede a questa circostanza, Conte era informato, ha omesso di denunciare il fatto e per questo è stato deferito. Ma questo accordo fra chi era stato raggiunto? Carobbio, almeno in questo caso, non si auto-accusa della combine, ma il Procuratore non gli crede tant’è che lo deferisce per illecito sportivo. Insieme a lui ci sono gli allora compagni di squadra Roberto Vitiello e Marcello Larrondo, così come i tre calciatori del Novara Cristian Bertani, Davide Drascek e Mavillo Gheller. Non è dato sapere come Palazzi giunga a questa conclusione, ma evidentemente ritiene che non ci sia l’accordo fra le società, bensì fra 6 calciatori. Interessante osservare come in quella gara, fra i deferiti, scesero in campo soltanto Vitiello da una parte e Bertani dall’altra mentre Larrondo entrò ad un quarto d’ora dalla fine. Drascek, Gheller e Carobbio si accomodarono in tribuna. Nei verbali Carobbio racconta di essere stato contattato dai due “zingari” Gegic e Ilievski: gli slavi volevano un pareggio con un “over”, quindi almeno 3 gol segnati. Il pentito dice di essersi chiamato fuori rifiutando la proposta. Racconta poi di aver visto Drascek e Vitiello parlare nell’albergo che ospitava il Siena, ma di non sapere cosa si fossero detti, salvo poi riferire le parole di Conte che durante la riunione tecnica avrebbe spiegato ai suoi che un accordo con il Novara era già stato raggiunto. Palazzi non gli crede, e lo accusa di aver taroccato la partita, con tutta probabilità appoggiandosi alle dichiarazioni dell’altro pentito, l’ex Piacenza Gervasoni, che aveva riferito agli inquirenti di aver avuto da Gegic la notizia che Carobbio si era accordato con Bertani per un “over” (quindi non per un pareggio). Il Procuratore Federale ritiene quindi il pentito che accusa Conte inattendibile, ma non per la parte che riguarda il famoso “annuncio” nella riunione tecnica, al punto da deferire sia l’allenatore bianconero, sia alcuni componenti del suo staff tecnico: il vice Angelo Alessio, Cristian Stellini e il preparatore dei portiere Marco Savorani. Le parole di Carobbio sono carta straccia, almeno fino a quando non tirano in ballo Conte. C’è, fra l’altro, un’evidente anomalia: se l’omessa denuncia scatta per quanti erano presenti alla riunione tecnica perché non colpisce anche gli altri giocatori del Siena? Se Alessio, Stellini e Savorani “omettono la denuncia”, avendolo sentito dire da Conte, perché non sono coinvolti i calciatori che poi effettivamente scenderanno in campo e giocheranno la partita? Mistero. Albinoleffe - Siena In questo caso Carobbio parla di un accordo per far vincere la partita all’Albinoleffe, che aveva bisogno di punti per salvarsi. Palazzi deferisce Ruben Garlini, Davide Bombardini, Dario Passoni, Luigi Sala, tutti giocatori, e Mirko Poloni, vice allenatore di Emiliano Mondonico all’Albinoleffe. Per il Siena vengono deferiti lo stesso Carobbio, Fernando Coppola, Claudio Terzi, Roberto Vitiello, giocatori, e Cristian Stellini, collaboratore tecnico di Conte. Questi soggetti si sarebbero incontrati, almeno secondo il racconto di Carobbio (confermato da Passoni), la sera prima della partita in albergo per concordare la combine. Poloni sostiene invece che l’accordo sarebbe arrivato direttamente nel tunnel degli spogliatoi, coinvolgendo soltanto i giocatori. Per questa partita si attua lo stesso meccanismo della combine con il Novara. Conte ne avrebbe parlato nella riunione tecnica, nel farlo coinvolge anche il resto del suo staff: Alessio, Savorani e (novità) anche il preparatore atletico Giorgio D’Urbano. Nel documento della Procura Federale finisce anche Daniele Faggiano, capo osservatore tecnico, che lo avrebbe saputo da un colloquio personale con Carobbio. Anche qui nessuno dei giocatori presenti alla riunione viene deferito. Guardando il tabellino della partita si scopre che nessuno dei giocatori dell’Albinoleffe deferiti partecipa alla gara, né in campo né in panchina, mentre nel Siena viene schierato solo Carobbio, con gli altri non presenti nel referto dell’arbitro. La logica vuole che se c’è un accordo per alterare una partita e tu accusi alcuni giocatori, che non scendono in campo, dovresti deferire quanto meno qualcuno di quelli che poi la gara la giocano effettivamente. Anche dal punto di vista pratico come è possibile che il vice di Mondonico, Poloni, alteri il match e il suo “primo” non sappia nulla? Niente da fare, per Palazzi va bene così. Sempre per Albinoleffe - Siena Carobbio viene deferito per aver comunicato l’esito dell’accordo fra giocatori a Gervasoni e al suo compagno di squadra al Piacenza Mario Cassano che hanno scommesso sull’under (meno di tre gol segnati nel match) assicurandosi una vincita in denaro. Stesso discorso per Passoni; lui avrebbe comunicato all’esterno, ad un soggetto estraneo, che c’era l’accordo per far vincere la sua squadra, informazione utilizzata per scommettere “a colpo sicuro”. Questa circostanza si pone in evidente contraddizione e demolirebbe da sola la credibilità di Carobbio che ha sempre sostenuto di aver “chiuso con certi giri” nell’annata in cui era al Siena, salvo poi partecipare ad una combine e comunicare la circostanza ai due calciatori-scommettitori del Piacenza. Siena - Varese Questo caso è ancora più interessante per osservare la modalità, a corrente alternata, con la quale Palazzi crede a Carobbio soltanto su alcuni fatti e non su altri. Come ricorderete per la partita in oggetto il pentito aveva riferito che un “personaggio non identificato vicino al Presidente Mezzaroma” avrebbe detto a Carobbio e a Fernando Coppola di valutare la possibilità di perdere la partita così da poter piazzare una scommessa “sicura”. La circostanza è stata sempre smentita dagli altri giocatori, la partita finì 5-0 per il Siena e si ipotizzava che anche per questo match Conte venisse raggiunto dall’accusa di omessa denuncia. La teoria era: “Mezzaroma chiede ai suoi di perdere, loro rifiutano e in campo danno il massimo schiantando il Varese“, quindi anche qui l’allenatore sapeva, si è opposto, ma non ha denunciato nulla. In realtà Palazzi arriva ad una ricostruzione completamente diversa dai fatti. Per la partita vengono deferiti il calciatore del Varese Emanuele Pesoli e l’onnipresente Carlo Gervasoni. Secondo il Procuratore Federale il primo chiama il secondo perché “verifichi la disponibilità” del Siena a far concludere la partita in parità. Gervasoni chiama Carobbio, il quale rifiuta la proposta. Gli inquirenti della giustizia sportiva ritengono perciò colpevoli Pesoli e Gervasoni di tentato illecito sportivo e Carobbio di “omessa denuncia”. In questo modo il Presidente Mezzaroma ne esce completamente pulito (e con lui il Siena che avrebbe rischiato la responsabilità diretta e la retrocessione), ma risulta inspiegabile la ragione per la quale Carobbio in questo caso abbia mentito, raccontando di una proposta arrivata indirettamente dal massimo dirigente societario, salvo poi aver detto tutta la verità quando chiama in causa Conte. Anzi, a voler essere maligni, questo confermerebbe il “dente avvelenato” di Carobbio nei confronti della sua ex squadra che, alla fine di quella stagione, le cedette allo Spezia in Lega Pro. Conclusioni Palazzi non crede mai alla ricostruzione fornita dal pentito (anzi lo ritiene responsabile di entrambe le partite combinate, sia quella con il Novara che quella con l’Albinoleffe), non gli crede quando le sue parole coinvolgerebbero Mezzaroma, ma lo ritiene attendibile quando riferisce che l’attuale allenatore della Juventus era a conoscenza dei fatti, questo nonostante tutti gli altri interrogati abbiano smentito la circostanza. L’ipotesi, a questo punto, può essere soltanto soltanto una: o nelle recenti audizioni è arrivata una “confessione” (di Conte o di qualcuno in grado di fornire un riscontro alle parole di Carobbio) o c’è da rimanere basiti di fronte a questi deferimenti. [calcioblog.it]
  9. Calcioscommesse: raffica deferimenti anche Conte, Pepe, Di Vaio e Bonucci Per responsabilità oggettiva deferite anche Udinese, Bologna, Sampdoria, Siena e Torino 26 luglio, 16:21 ROMA - 'Deferiti 13 società e 44 tesserati'. Raffica di deferimenti nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse nel calcio relativa ai filoni di indagini delle Procure della Repubblica di Cremona e Bari Antonio Conte è stato deferito per omessa denuncia dalla procura federale della Figc. I fatti si riferiscono a quando l'attuale tecnico della Juventus era allenatore del Siena. Deferimento per omessa denuncia anche per Simone Pepe, all'epoca dei fatti contestati calciatore dell'Udinese, e per Marco Di Vaio, all'epoca tesserato per il Bologna. Il difensore della Juventus Leonardo Bonucci è stato deferito dalla Procura federale della Figc per illecito sportivo riguardante il periodo in cui militava nel Bari. Stessa accusa anche per Daniele Portanova e Andrea Masiello. Udinese, Bologna, Sampdoria, Siena e Torino sono stati deferiti dalla Procura federale alla Commissione disciplinare per responsabilità oggettiva, nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Le cinque societa, attualmente in serie A, sono state deferite per fatti addebitati a loro tesserati. Sempre per responsabilità oggettiva, sono stati deferiti AlbinoLeffe, Ancona, Bari, Novara, Portogruaro e Varese, che militano in divisioni inferiori. Per responsabilità diretta, deferite Lecce e Grosseto. Il deferimento dell'attuale tecnico della Juventus Antonio Conte alla Commissione disciplinare riguarda l'omessa denuncia riguardante la partita Novara-Siena, del 1/o maggio 2011. Omessa denuncia anche per il vice di Conte, Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Cristian Stellini, il preparatore dei portieri Marco Savorani e il preparatore atletico Giorgio D'Urbano. Stellini è stato deferito anche per AlbinoLeffe- Siena, del 29 maggio 2011. PROCESSO SPORTIVO AL VIA IL PRIMO AGOSTO - La Commissione Disciplinare Nazionale ha fissato a partire dal primo agosto l'inizio dei due processi sportivi che riguardano i deferimenti della Procura federale per i filoni di Cremona e di Bari nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. Il presidente della Disciplinare Sergio Artico ha stabilito il seguente calendario delle udienze: - per il filone di Cremona, inizio alle 9.30 di mercoledì 1 agosto e prosecuzione giovedì 2 agosto; - per il filone di Bari,inizio alle 9.30 di venerdì 3 agosto e prosecuzione sabato 4. Entrambi i procedimenti si terranno a Roma presso l'ex ostello della Gioventù del Foro Italico. LECCE; SOCIETA', DEFERIMENTO INGIUSTIFICATO - "L'U.S. Lecce ritiene assolutamente ingiustificati gli addebiti contestati alla società e tutelerà i propri diritti in tutte le sedi opportune". Il Lecce affida ad una nota pubblicata sul sito ufficiale, a firma del neo presidente Savino Tesoro, la propria difesa dopo aver appreso dei deferimenti di questa mattina sulla vicenda calcioscommesse, sottolineando che, "se dovesse essere necessario, la società é pronta a ricorrere anche alle sedi non riconosciute dall'ordinamento sportivo, come Tar e Consiglio di Stato, in quanto non sembra esserci rispondenza tra accuse e fatti concreti". "Risulta altresì iniquo - si legge ancora nella nota - il trattamento riservato alle varie società coinvolte per medesimi addebiti. A prescindere da tutto, comunque, l'U.S.Lecce è fermamente convinta che nel prossimo anno disputerà il campionato che le compete e cioé quello di serie B". ANSA Che qualcuno travalichi?
  10. Vuoi dire pene congruo quello che metteranno in c. agli juventini? :interxxx:
  11. Soledad vola a Londra da Cavani Fuga da Napoli dopo lo scippo choc Il procuratore: Edi scosso e dispiaciuto NAPOLI - Scossa e provata, Soledad Cavani - aggredita e scippata a via Cupa Cintia ieri sera poco dopo le venti - raggiungerà il marito Edison a Londra, dove si trova per i giochi olimpici. Una bruttissima avventura che Soledad condivide con molti altri. La aspettavano vicino alla sua auto, evidentemente l'orologio Piaget da 18mila euro era stato notato da tempo e la ragazza era stata seguita. L'hanno accostata in due su uno scooter e l'hanno strattonata. Prima della partenza la signora Cavani dovrebbe fare un altro passaggio in Questura, per contribuire ale indagini. «Lo scippo a Maria Soledad, moglie di Cavani, ha scosso un po' tutti. Lei è ancora sotto choc, è un brutto episodio. Siamo abbastanza sfortunati in questa girandola di cose, ma ci tengo a confermare il fatto che 100 o 200 delinquenti non rovinano una città meravigliosa come Napoli e non incrinano il rapporto fantastico che Cavani ha con la gente». Sono state le parole di Claudio Anellucci, procuratore di Edinson Cavani, intervenuto oggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in seguito allo scippo di ieri subìto dalla moglie del bomber del Napoli. «Sono cose che fanno male, segnano chiunque, gli imprenditori come i calciatori - ha spiegato l'agente -. Ma la ripetitività con la quale queste cose accadono a noi è al limite del credibile. Maria Soledad è a Londra, noi siamo qui a sistemare alcune cose relative alle cose accadute ieri, abbiamo dovuto rimandare la nostra partenza per raggiungere Edi in Inghilterra». «Cavani è scosso come tutti noi - ha continuato Anellucci -, come chiunque possa essere vittima di un episodio del genere. Non è mai bello subire questo tipo di episodi e quando succedono con una ripetitività del genere, ne sei ovviamente terrorizzato. Purtroppo, ancora una volta è capitato a noi». Dopo aver dichiarato di non voler parlare delle questioni di mercato del suo assistito, Anellucci ha concluso prospettando per l'uruguagio delle Olimpiadi brillanti: «Le Olimpiadi sono una vetrina importante, un'ulteriore crescita professionale con la Nazionale. Cavani riverserà tutta la rabbia in campo. Sono emozionato in attesa di vederlo calcare il campo. So quanto Edi tiene al gruppo, con la Nazionale sta facendo cose meravigliose e vincere il trofeo olimpico sarebbe un ulteriore cappello ad un momento fantastico che vive il movimento calcistico uruguagio». [il Mattino]
  12. Se uno compra una scheda telefonica in Svizzera può essere denunciato per associazione a delinquere?
  13. avanti c'è posto! :interxxx: :interxxx: temo che hanno trovato il modo per inchiappettare Conte
  14. Intanto la situazione finanziaria è in ROSSO :interxxx:
  15. Derby truccato Carella: «Era solo una presa in giro» di Stefano Lopetrone LECCE - «La combine effettivamente non era combine». Gianni Carella lo dice apertamente durante l’interrogatorio del 6 aprile reso alla Procura di Bari. E a Lecce rinasce la speranza. Quanto meno che l’esito del processo sportivo, che si aprirà davanti alla Commissione Disciplinare pochi giorni dopo la fine delle audizioni condotte dal Procuratore Stefano Palazzi, possa essere meno scontato del previsto. La versione di Carella emerge tra le migliaia di pagine allegate all’avviso di chiusura delle indagini notificato venerdì all’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, all’imprenditore suo amico Carlo Quarta, agli amici di Andrea Masiello: Marcello Di Lorenzo, Gianni Carella e Fabio Giacobbo. Tutti accusati di frode sportiva. Una novità «vecchia» di tre mesi e mezzo, ma della quale pochi si sono accorti. E sulla quale è lecito attendersi una levata di scudi dalla difesa di Semeraro, sia in sede sportiva (l’ex numero uno giallorosso sarà ascoltato da Palazzi domani), sia in sede penale. Nel marasma di contraddizioni, versioni rese e poi smentite, testimonianze e prove documentali, spunta un’ammissione che può far crollare parecchi dogmi. Carella racconta un episodio capitato a luglio, a Viareggio. Lì incontra il padre di Andrea Masiello. Agli inquirenti, Carella racconta di aver consegnato a Mario Masiello parte del denaro ottenuto con la presunta combine. E questi, quasi ammirato, avrebbe elogiato Carella per «la presa in giro a Lecce». Questo episodio sosterrebbe una versione alternativa a quella della Procura: l’estraneità di Pierandrea Semeraro alla tentata combine. Soprattutto avvalorerebbe la tesi secondo la quale la combine stessa non si sarebbe mai consumata. Ipotesi suffragata anche dalle dichiarazioni di Vives, che durante l’interrogatorio a Bari ha negato di aver mai dato una pacca sulla spalla di Masiello, quale segnale per comunicare che per la combine era tutto ok. Tutti aspetti da far valere davanti a Palazzi ed eventualmente davanti alla Commissione Disciplinare. Ecco come risponde Gianni Carella alle domande del magistrato Ciro Angelillis e del comandante dei carabinieri di Bari, il tenente colonnello Francesco Rizzo. Rizzo: Il padre di Masiello, quando riceveva questi soldi, non le diceva... Carella: Lo sapeva che era della combina (così si legge nel verbale, ndr)... Rizzo: Ce lo deve spiegare. Carella: ... del Lecce. Lo sapeva che era della combina del Lecce. Rizzo: Perché? Carella: Lo sapeva. Rizzo: Se ce lo vuole dire. Angelillis: Su che cosa fonda questo? Carella: Giel’avevamo detto, gliel’avevo detto io. Rizzo: E lui che cosa vi ha risposto? Carella: Guardi, a me dispiace mettere nei guai un padre di famiglia, però, se devo dire la verità, dico tutta la verità, è così, gli avevo detto, anzi, lui mi elogiava perché la questione di... diciamo questa presa in giro a Lecce era stata, era partita da me, diciamo che questa cosa si fa, quando la combina effettivamente non era una combina, la partita se la sono giocata, il Bari camminava, hanno perso la partita, ci è andata bene, però io gliel’ho detto al signor Masiello Mario, giel’ho detto, ho detto: “La cosa...” Rizzo: Mario Masiello è il padre? Carella: Mario Masiello è il padre di Andrea, io gliel’ho sempre detto: “Guarda che ha fatto questa cosa”, lui lo sapeva. Rizzo: Che avrebbero vinto lo stesso, anche se non avessero... Carella: No, gli ho detto il fatto della combina, gliel’ho detta, la sapeva perfettamente, sapeva da dove arrivavano i soldi. Forse per quello Masiello ha detto che abbiamo avuto tutti i soldi tutti insieme e che ho restituito l’assegno. Angelillis: Voleva evitare di compromettere il papà. Carella: Ma, guardi, lo volevo anche io, perché è un bravo Cristo, mi dispiace anche... però... Angelillis: Però bisogna ricostruire. Carella: Io devo dire ora tutto quello che so e come è andata. [da LA giornalaccio rosa DEL MEZZOGIORNO, 17 luglio 2012]
  16. Coppola, Conte e i ricordi a metà Su Novara-Siena il portiere parla del discorso del tecnico ma sbaglia giorno e orari Poloni e Passoni lo smentiscono anche per la presunta combine con l'AlbinoLeffe di MAURIZIO GALDI & ROBERTO PELUCCHI (GaSport 22-07-2012) La credibilità di Filippo Carobbio è stata oggetto di grande dibattito, soprattutto nel momento in cui è stato tirato in ballo Antonio Conte, mentre c'è molto meno clamore attorno a quella di altri protagonisti. Per esempio, il portiere Ferdinando Coppola, colui che con maggiore trasporto ha difeso il suo vecchio allenatore. Ecco che cosa ha dichiarato a verbale l'8 marzo a Stefano Papa della Procura federale: «Per quanto concerne la gara Novara-Siena del 30.4.2011 dichiaro di non essere a conoscenza di accordi fra giocatori o fra società volti a concordare il risultato di parità. Non mi risulta che durante la riunione tecnica prepartita il nostro allenatore avesse detto alla squadra che la partita fosse concordata. Ho partecipato a tale riunione tecnica svoltasi dopo pranzo, verso le 12, tre ore prima dell'inizio della partita, e mi ricordo dell'emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister che ha esortato la squadra a impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante e perché venivamo anche da una sconfitta con il Portogruaro». Amnesie Coppola ricorda bene il discorso di Conte, ma non il resto. Sbaglia il giorno della partita (non era il 30 aprile, ma l'1 maggio, in posticipo) e soprattutto l'orario. La riunione tecnica non può essersi svolta a mezzogiorno, visto che si è giocato alle 12.30. Un orario insolito per una partita di B, difficile da dimenticare, anche perché cambiano radicalmente le abitudini del prepartita (dal pranzo alla riunione tecnica, appunto). In Procura federale questa «differenza» di ricordi non è sfuggita. Così come a Palazzi e ai suoi collaboratori non è sfuggito il fatto che per AlbinoLeffe-Siena il portiere è smentito da Poloni e Passoni, che hanno confermato le parole di Carobbio, autoaccusandosi di avere in qualche modo partecipato alla progettazione dell'illecito. Combine o no? Coppola sostiene di essere andato con Carobbio e Vitiello a fare shopping in centro a Bergamo e poi di aver visto fuori dall'albergo in cui il Siena era in ritiro Poloni, Sala e un altro giocatore dell'AlbinoLeffe, ma nega che si parlò di combinare la partita. Poloni, invece, dice di essere rimasto in disparte, ma di aver sentito i giocatori «che si mettevano d'accordo, nel senso che si sarebbe concessa la vittoria dell'AlbinoLeffe nel caso in cui nel corso della partita gli altri risultati avessero configurato un vantaggio dell'AlbinoLeffe a vincere la gara». Anche Passoni ammette: «Ricordo che fra tutti noi venne preso un accordo per il quale l'AlbinoLeffe avrebbe dovuto vincere la gara anche se non mi ricordo se si parlò del risultato esatto». Resta da capire se nell'audizione di luglio Coppola ha corretto il tiro (e gli errori). A quel punto si potrà «pesare» la sua credibilità. Ma, insomma: questo Conte lo vogliamo squalificare, si o no?
  17. zeman con le spalle rivolte alla partita... questa si che è una prova!
  18. Il Tas riabilita Bin Hamman Blatter lo squalificò a vita Milano, 19 luglio 2012 Il Tribunale di Losanna cancella la squalifica perché"mancano prove" del suo tentativo di corruzione. Lo scandalo scoppiò pochi giorni prima delle elezioni della Fifa, dove il dirigente del Qatar intendeva opporsi al presidente svizzero, poi rimasto candidato unico. Ma la Fifa lo sospende di nuovo per un altro caso Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Svizzera) ha revocato la squalifica a vita, per qualsiasi attività legata al calcio, inflitta dalla Fifa al dirigente del Qatar, Mohamed Bin Hammam, ex presidente della Confederazione asiatica di calcio. Il Tas ha rilevato in particolare la mancanza di una "prova diretta". "mancano le prove" — "Bin Hammam era stato accusato dalla Fifa di avere comprato voti per la propria elezione a presidente dello stesso organismo che gestisce il calcio nel mondo, durante una riunione che si era svolta verso la fine di maggio 2011, con buste contenenti 40 mila dollari (circa 29 mila euro)". Lo scandalo è scoppiato poco prima della rielezione alla presidenza Fifa: Bin Hammam aveva tentato di contrapporsi allo svizzero Joseph Blatter, presidente uscente e poi riconfermato. Il Qatar aveva ritirato la sua candidatura prima che il Comitato etico della Fifa lo spospendesse temporaneamente. L'ultima elezione di Blatter, poi rimasto unico candidato alla poltrona di presidente, risale al primo giugno 2011. Bin Hammam è stato squalificato a vita dalla Fifa nell'agosto 2011. Il dirigente del Qatar ha sempre contestato le accuse che gli erano state rivolte, sostenendo che ad organizzare lo scandalo era stato lo stesso Blatter per assicurarsi la vittoria elettorale poche settimane dopo. Quindi ha presentato appello al Tas che gli ha dato ragione. la reazione della fifa — Non si è fatta atendere la reazione della Fifa, che ha espresso la propria "inquietudine" rispetto alla decisione di togliere la squalifica a vita e ha sottolineato che "l'innocenza di Bin Hamman non è stata provata". Da Zurigo fanno poi sapere che recentemente la Confederazione asiatica ha aperto un nuovo procedimento disciplinare nei confronti di Bin Hamman, decidendo ieri di "sospenderlo da ogni attività a livello mondiale fino alla fine dell'inchiesta". Il nuovo caso riguarderebbe delle irregolarità in un "appalto" a una azienda. ULTIM’ORA Roma, 13:39 CALCIO: FIFA PREOCCUPATA SU ASSOLUZIONE TAS PER BIN HAMMAM La Fifa ha accolto con preoccupazione la decisione annunciata oggi dal Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di assoluzione nei confronti di Mohamed bin Hammam dall'accusa di corruzione. La Fifa fa notare che "non si è dimostrata la sua innocenza e che è molto più che probabile che il ricorrente (Mohamed bin Hammam) fosse la fonte del denaro che è circolato a Trinidad e Tobago e distribuito nel corso della riunione della federazione caraibica del 10 e 11 maggio 2011". Per sostenere la propria tesi, inoltre, la Fifa sottolinea la decisione presa questa settimana dalla Federcalcio asiatica di avviare un procedimento disciplinare nei confronti di Mohamed bin Hammam e di sospenderne la carica da tutte le attività calcistiche.
  19. Sono contrario al top player. Sono favorevole a :interxxx:
  20. 'Azz! Toccano il napoli. E mo chi lo sente Delaurentis?
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