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Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Buffon ha voluto mettere un poco di suspanse. Diciamo così, va -
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Ragazzi, ho brutti presentimenti. Sono molto preoccupato. -
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Rissa di Udine, Lazio al giudice sportivo: «Errore evidente, partita da ripetere» di Gabriele De Bari ROMA - La Lazio ha presentato ricorso al giudice sportivo contro l’omologazione del risultato (2-0) maturato al Friuli domenica sera. La decisione è stata presa dalla società biancoceleste dopo una serie di consultazioni con i legali e dopo aver rivisto le immagini relative agli ultimi minuti della partita di Udine. Con il fischio arrivato da fuori campo e la conseguente rissa scoppiata vicino alle panchine. Le possibilità che venga accolto sono minime, perché l’arbitro ha discrezionalità nel gestire episodi del genere, però la Lazio intende tutelare la propria immagine, fare completa chiarezza sui risvolti del grave episodio e avere giustizia. Il 2-0 convalidato, pur non incidendo sull’esito dell’incontro, potrebbe diventare decisivo in caso di differenza reti e questa è un’eventualità che andrebbe assolutamente scongiurata per non falsare la corsa alla qualificazione Champions. La Lazio è stata danneggiata da un fatto estraneo al terreno di gioco. Intanto la deprecabile rissa ha provocato l’attesa stangata: 4 turni di squalifica per Marchetti, per aver spintonato l’arbitro Bergonzi, 3 giornate a Dias, per comportamento violento. Per loro il campionato è finito, mentre solo un’ammonizione hanno ricevuto Scaloni e Matuzalem. Oltre a 20 mila euro di multa inflitta alla società per la presenza in campo del direttore sportivo Tare e del responsabile della comunicazione De Martino. L’indegna gazzarra finale ha quindi avuto pesanti conseguenze nei confronti di quei calciatori che hanno perso la testa nei convulsi momenti che hanno fatto seguito all’insensata decisione dell’arbitro di assegnare il gol all’Udinese. Mancavano solo 10 secondi al termine del recupero, bastava scodellare il pallone e tutto sarebbe andato in archivio senza polemiche e senza botte. Sui fatti accaduti al Friuli emergono altri particolari che aiutano a fare piena luce. Due calciatori della Lazio sono convinti di aver sentito il fischio provenire da una panchina situata vicina a quella dell’Udinese dove, solitamente, prendono posto massaggiatori e persone della società di casa. Fischio che ha indotto Gonzalez e Marchetti a fermarsi, lasciando via libera al contropiede sfruttato da Pereyra per il raddoppio. Subito dopo Dias e Scaloni vanno dal quarto uomo a segnalare l’episodio, chiedendo l’annullamento del gol. Rassicurati da Giannoccaro, che dichiara di aver sentito e visto tutto, credono che la partita riprenda con la palla scodellata. Ed è quello che sembra dalla tribuna quando il pallone viene collocato sul punto dove è scattato Pereyra. Ma poco dopo, parlando con Bergonzi, il quarto uomo avrebbe cambiato idea, convincendo l’arbitro ad assegnare il gol della discordia. «Dai il gol e andiamo via», questa la frase che i biancocelesti giurano di aver ascoltato da Giannoccaro. Il finimondo. E, quando Bergonzi fa capire che si riprende con la palla a metà campo, scoppia il finimondo tra le panchine. «Nel referto non ci sono provvedimenti a carico dell’Udinese», si lamenta De Martino. «Anche i friulani hanno partecipato alla rissa, io sono stato violentemente spintonato da un loro dirigente, ma tutto questo non è stato refertato». Ma qualche altro provvedimento potrebbe arrivare dall’inchiesta che aprirà la Procura Federale, perché le immagini del folle finale di Udine hanno fatto il giro del mondo danneggiando il calcio italiano, che già non gode di grande stima internazionale e che sta cercando di convivere con tanti e gravi problemi. Martedì 01 Maggio 2012 - 15:45 Ultimo aggiornamento: 17:56 -
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e io faccio l'eco -
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Caso Niente accordo sull'affitto dell'Olimpico, Lotito sposta la Lazio al Barbera per le gare europee Rottura col Coni, si va a Palermo Documenti ok per la licenza Uefa ma ora riparte la trattativa con Petrucci La guerra è totale, contro tutto e tutti. Lotito non si piega e non firma l'accordo col Coni per l'utilizzo dello stadio Olimpico per le prossime partite di coppa. Se la Lazio otterrà la qualificazione in Champions o Europa League dovrà emigrare al Barbera di Palermo a meno che nelle prossime settimane non venga trovato un accordo con Petrucci. A quattro ore dalla scadenza dei termini per presentare la documentazione utile ad ottenere la licenza Uefa, arriva la notizia che la trattativa, che sembrava ben avviata dopo l'incontro della settimana con Pagnozzi, è finita. Niente da fare, non ci sono margini per colpa di rapporti ridotti ai minimi termini. Il club ha reso pubblica la lettera inviata al Coni, in cui specifica i motivi della rottura. Si parla di «posizione dominante» del governo dello sport «con il conseguente obbligo del rispetto dei diritti del mercato per evitare posizioni in conflitto con la legislazione antitrust». Nella lettera viene portato a esempio lo stadio di Milano che «è a disposizione dei due club (Milan e Inter) per l'intero anno, mentre l'Olimpico viene messo a nostra disposizione solo dalla giornata dell'incontro e fino alle ore 10 del giorno successivo». Sulla questione biglietti: «Vi proponiamo di porre in vendita i posti della tribuna autorità Coni (122 posti) che avete in programma di realizzare e di dividere il ricavato tra le nostre società. I residui tagliandi richiesti per ospiti (100 tribuna d'onore, 100 Monte Mario, 30 distinti e 200 di servizio) sono a vostra disposizione. Per non appesantire la trattativa accettiamo di subire la determinazione del canone d'uso richiesto (2.880.000 euro per 10 mesi a cui vanno aggiunti Iva e adeguamento Istat) anche se non lo riteniamo conforme a quelli di mercato». L'altro nodo riguarda lo sviluppo commerciale dello stadio (ristoranti e non solo). Il Coni ha già raggiunto un accordo con la Roma fino al 2015, avrebbe chiesto alla Lazio di sposare queste nuove iniziative e, a quel punto, dividere in tre la cifra pattuita per l'investimento. Lotito non è d'accordo. «Le spese di manutenzione straordinaria a Milano - ricorda il club nella lettera - sono sostenute dalla proprietà o direttamente o mediante conguaglio sul canone di uso, mentre la vostra proposta le pone a carico dell'utenza». Fin troppo chiaro il commento di Petrucci: «Più passa il tempo e più mi rendo conto che con certa gente è impossibile andare d'accordo». In tarda serata arriva anche la replica di Pagnozzi alla lettera della Lazio. «Il club biancoceleste - spiega il Coni - pur avendo a disposizione ampio tempo e con risultati sportivi che già dalle prime partite facevano prevedere un possibile accesso alle competizioni Uefa ha atteso l'ultima settimana utile per manifestare un interesse, tra l'altro con toni del tutto inappropriati, considerato che l'impianto non è di sua proprietà». Chiusa la speranza di avere l'Olimpico, è scattata la corsa contro il tempo per consegnare alla Figc la documentazione da spedire alla Uefa per ottenere la licenza. Alla fine si è optato per lo stadio di Palermo che ha tutti i requisiti richiesti. Da domani si cercherà di rimettere insieme i cocci come avvenne l'anno scorso, quando fu scelto momentaneamente lo stadio Franchi di Firenze: nelle settimane successive fu trovato l'accordo per l'Olimpico. Il regolamento per iscriversi al campionato prevede che entro il 30 giugno bisogna avere lo stadio nella propria città, Roma appunto. Lotito ha bisogno dell'Olimpico ed è probabile che abbia forzato la mano solo per strappare un prezzo più basso. La partita non finisce qui. Lui. Sal. 01/05/2012 -
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Ti ringrazio per i consigli e per avermi ricordato una versione che feci al liceo (alcuni decenni fa) :interxxx: -
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gioventù bruciata! -
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Bentrovati. Ad occhio e croce, direi che un 50% sono juventini; il resto si dividono tra le due schifezze milanesi. Cerco di fare proseliti, ma molti hanno avuto una pessima educazione a casa. -
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Gita scolastica. Se basta, altrimenti posso produrre dichiarazione scritta del mio dirigente -
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Scusate ragazzi, sono mancato tre giorni. Ora eccomi qua, in trepida attesa. :sventola: e :interxxx: -
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Ragazzi, è stata dura, eh? :interxxx: :interxxx: -
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13:41 25 APR 2012 (AGI) - Roma, 25 apr. - "Mi stupisce quando fa clamore una notizia che non dovrebbe essere notizia. Quando uno parla d'amore, quando si parla di sentimenti , ogni persona deve avere il diritto di amare chi vuole. Il mondo del calcio non e' fuori dalla societa', non e' fuori dal mondo, ma e' nel mondo, quindi quello che ho detto su certi argomenti, rientra nella normalita'". Lo ha detto il ct della Nazionale italiana Cesare Prandelli, tornando sulle polemiche sorte dalla sua prefazione all'ultimo libro di Alessandro Cecchi Paone, inerenti l'omofobia nel calcio. Il c.t e' intervenuto quest'oggi, presso il 'Giardino dell'Orticoltura' a Firenze, all'inaugurazione di un'installazione in un'aiuola di un monumento colorato alla solidarieta' ridipinto da Karin Engman. "Quando c'e' sentimento, quando c'e' amore, non bisogna avere paura dei propri sentimenti e bisogna rispettare ogni forma d'amore"ha aggiunto ancora Cesare Prandelli. (AGI) . -
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Champions League - Guardiola "Accetto verdetto del campo" mar, 24 apr 23:21:00 2012 Ecco tutte le dichiarazioni a caldo della semifinale di Champions. Il tecnico del Chelsea è al settimo cielo per il passaggio del turno, Guardiola difende Messi, accetta la sconfitta fa i complimenti al Chelsea e respinge le domande sul suo futuro Ecco tutte le dichiarazioni a caldo dei protagonisti della semifinale di Champions League tra Barcellona e Chelsea. PEP GUARDIOLA (allenatore Barcellona) "Abbiamo fatto tutto il possibile in 180' ma la palla dovevamo metterla dentro, loro sono stati bravi a difendersi. Contro l'Inter due anni fa non abbiamo avuto tante occasioni, le occasioni questa volta le abbiamo avute ma abbiamo fatto molti errori e a questi livelli questo si paga. Alla fine conta chi va avanti e quindi complimenti al Chelsea e in bocca al lupo per la finale. Quello che abbiamo fatto negli ultimi anni è strepitoso, vincere così tanto. L'importante è sapere in che modo sei uscito, noi abbiamo provato in ogni modo ad andare avanti ma si vede che nel gioco del calcio non toccava a noi quest'anno. Il mio futuro? Quando avrò deciso quello che farò, lo saprete tutti. Nei prossimi giorni vedremo, mi incontrerò con Rosell e e decideremo cosa è meglio per il Barcellona. Messi? Io lo ammiro, è grazie a lui se abbiamo costruito tutto questo, è un esempio per tutti. Ora starà attraversando un brutto momento ma è anche la parte bella di questo sport, a volte si ride e a volte si piange, bisogna saperlo accettare". SANDRO ROSELL (presidente Barcellona) - "Voglio fare i complimenti al Chelsea. Hanno giocato una partita cui siamo abituati, con gli avversari chiusi dietro. Ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti. Noi non rinunciamo al nostro stile di gioco e sono orgoglioso dei giocatori. bisogna accettare la sconfitta, anche se non sono contento del rislutato. Questo è un gioco". ANDRES INIESTA (centrocampista Barcellona) - "Il calcio in questa occasione è stato ingiusto con noi. Dopo una batosta così, siamo molto abbattuti". ROBERTO DI MATTEO (allenatore Chelsea) - "Quando si gioca col Barça bisogna difendersi bene, perché creano tante occasioni. Prima delle due partite erano favoriti, hanno vinto lo scorso anno e hanno giocatori straordinari. La nostra è stata una prestazione di carattere, avevamo una grande voglia di andare in finale a Monaco. Gioco all'italiana? Si può dire ciò che si vuole, l'importante è essere arrivati in finale. Questo è un gruppo straordinario, ha grande motivazione di vincere questa coppa. L'espulsione di Terry? Siamo tutti essere umani, non mi sono arrabbiato. E' il nostro leader, può capitare a tutti, sono sotto pressione e ogni tre giorni giocano queste partite. Se telefonerò a Villas Boas? Andre è mio amico e rimarremo amici a vita, si è creato un rapporto fantastico nei nove mesi che abbiamo lavorato assieme. Il mio futuro? La societè prenderà la propria decisione al momento giusto e sarà quella più opportuna". DIDIER DROGBA (attaccante Chelsea) - "Un sogno ma anche una realtà. Abbiamo meritato di qualificarci, dovevamo segnare e lo abbiamo fatto, meritiamo la finale. Un'ossessione per tutte le squadre d'Europa, adesso vogliamo vincere la finale, anche se non sarà' facile. Ho parlato con Mourinho? No, ci ha fatto gli in bocca al lupo ma penserà alla sua partita, gli auguro buona fortuna, speriamo di vederci in finale". FERNANDO TORRES (attaccante Chelsea) - "Il calcio è così, non sempre vince il migliore. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare per battere il Barça, non era il calcio più bello, però erano le nostre armi e ci è andata bene. Loro hanno avuto occasioni e noi invece abbiamo segnato. Sono venuto al Chelsea per giocare partite così. roveremo a vincere contro qualunque delle due avversarie si qualifichi, Real Madrid o Bayern Monaco, anche se avremo molte assenze. Quella che poteva essere una brutta stagione potrebbe invece trasformarsi in una stagione memorabile".Eurosport Dichiarazioni di un campione di sportività -
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24-04-2012 Tommasi in visita ai giocatori del Genoa "Volevo capire perche' tolta maglia: girava voce penalizzazione" (ANSA)-ROMA, 24 APR- "Volevo capire perché si sia arrivati a dare la maglia, un gesto sbagliato: ma da fuori ci sono troppe certezze, da dentro certe cose diventano un po' meno impossibili". Così Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, racconta il suo incontro con i giocatori del Genoa oggi a Milano. I calciatori hanno raccontato di essersi tolti la maglia perche' in quel momento era l'unico modo di sperare di riprendere il gioco ed evitare cosi' l'interruzione della gara e la conseguente penalizzazione -
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Zanetti studia già da dirigente "Il giorno dopo il mio ritiro tornerò a lavorare: nessuno lo sa, ma la scrivania e la targhetta in ufficio, nella sede dell'Inter, sono pronte...". Quella che si sta per concludere, senza trofei alzati al cielo da capitano nerazzurro, non sarà l'ultima stagione in campo ma Javier Zanetti sta già lavorando per quella che sarà la sua vita dopo l'addio al calcio giocato. "Non chiuderò occhio nella notte successiva al mio ritiro, ma il giorno dopo tornerò a lavorare: nessuno lo sa, ma la scrivania e la targhetta in ufficio, nella sede dell'Inter, sono già pronte", ha svelato l'uomo simbolo della formazione meneghina in un'intervista a "Chi". "Volevo essere più vicino alla società con un ruolo da dirigente. Ringrazio Massimo Moratti per avere esaudito questo mio sogno. Comunque c'è ancora tempo, tempo per vincere: negli ultimi sette anni ho sempre alzato un trofeo, questa volta non capiterà e vogliamo ripartire da zero", ha rilanciato però già la sfida con gli sparpini ai piedi in vista della prossima stagione -
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Qualcuno la notte ci deve pure essere la riva non va mai abbandonata. Non si sa mai. :interxxx: -
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Ma che catzo dice? Mi sembra propio un provocatore. -
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Se penso a quanti dicevano che Conte "non aveva esperienza" C'era chi addirittura voleva Vilas Boas (si dice cosi?) Non ho capito qual è il progetto della roma. :sventola: :sventola: e :interxxx: :interxxx: -
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Mi piace molto la seconda faccina che hai scelto. Non ti dispiacerà se l'adotto pure io, vero? -
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e mi pare che questi "tutti" stanno diventando sempre più numerosi :interxxx: -
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Buon giorno! Continuano le polemiche sul contratto di Del Piero. Ma, dico io, quest'uomo non può continuare a giovare vita natural durante :interxxx: :interxxx: :interxxx: -
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telecom -
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Spero solo che il calcio giocato non ci distolga da quello che è l'obiettivo per noi juventini rancorosi. -
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Calcio 16/04/2012 - dopo la tragedia di morosini Tommasi: "Riflettere sul calendario" Dopo la tragedia di Morosini il presidente dell'Aic punta il dito contro gli impegni ravvicinati: «Troppi rischi per i calciatori» roma «Bisogna fare un ragionamento sul numero delle partite e degli impegni. Quando si parla di sosta invernale, però, noi veniamo indicati come quelli che vogliono fare più vacanze». Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione italiana calciatori (Aic), punta ancora una volta il dito contro il calendario troppo fitto. Un tema su cui si è tornato a discutere dopo la tragica scomparsa di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno scomparso sabato nel corso della partita di serie B Pescara-Livorno. «La tutela della salute del calciatore si può migliorare - è il parere espresso da Tommasi ai microfoni della trasmissione "Radio Anch'Io Lo Sport", in onda su Radio1 -. Con un calendario così fitto, i rischi di infortuni aumentano». Il numero uno dell'Aic precisa poi che «in Italia il calcio d'elite è sicuramente un passo avanti rispetto a molti paesi d'Europa. Nella seconda lega inglese, dove ho giocato nel 2008, non c'era l'obbligo del medico per le squadre in trasferta. Da noi, invece, ogni sei mesi sono previste visite obbligatorie. Siamo all'avanguardia, i controlli antidoping vengono eseguiti in maniera assidua. Sicuramente - aggiunge Tommasi - bisogna lavorare molto per quanto riguarda il calcio di base. Nelle serie inferiori ci sono molti giovani che ogni domenica rischiano la vita. è lì che bisogna intensificare i controlli e puntare sulla prevenzione». -
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I due aggettivi sono sinonimi
