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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. Si potrebbe riassumere: POGBA - CHIEVO 2 . 0 Per il resto
  2. Ma, a proposito di amici, hai visto con chi bazzica ora Conte? Con il falsificatore, nemico della Juve. E se l'è portato anche a Vinovo. E quegli altri che lo hanno accolto. Io li avrei cacciati a calci in c.
  3. Beh, però le dichiarazioni di AA sono: "aspettiamo la fine dell'iter processuale ......" E, mi pare, ci sia pure una data per l'udienza al tar.
  4. Rimandata l'udienza. Vuol forse dire che vogliono capire meglio le malefatte dei gradi precedenti? Speramolo! (cit.)
  5. Amico mio, capisco la tua amarezza, la nostra amarezza. Purtroppo il 22 prossimo, per quanto possa portare una sentenza favorevole (ci spero, ma non m'illudo), non permetterà mai un recupero del danno che i nostri nemici ci hanno inflitto nell'estate del 2006. La nostra è una lotta contro tutti, una lotta impari, una lotta dove l'elemento più forte non è voluto scendere in campo. Anzi, si è prostrato davanti al nemico e, in quel 31 agosto 2006, ha abbandonato le armi, lasciando i suoi tifosi indifesi e in balia di tutto il mondo antijuventino. La bacheca della Juventus si arricchisce anno dopo anno di altri trofei, ma quelli sottratti ingiustamente in quella maledetta estate rappresentano lo scalpo per i nostri nemici. E proprio quei trofei, purtroppo, non torneranno mai più. Però noi siamo sulla riva ed aspettiamo che qualche cadavere passi. Bene, se il 22 il risultato sarà quello che noi speriamo, non riavremo il maltolto, ma avremo sempre un argomento con cui controbattere ai nostri denigratori. Almeno una pernacchia al provolone non la potremmo fare? Aspettiamo il 22! Non possiamo fare altro che aspettare e sperare.
  6. Spesso ho sentito dire questa cosa, ma io non sono esperto di aule di tribunali e aspetto. Spero, spero senza illudermi. Le decisioni precedenti sono state negative.
  7. E' vero, non era come giovedi: 4-0 e non 6-1! Intanto: Perchè sono un romanticone
  8. Se andasse bene, proprio nulla non cambierebbe; se non altro darebbe la possibilità a noi tifosi di ribattere alle accuse dei vari travagli e compagnia bella...
  9. Si, oggi. Ma io aspetto, soprattutto, la finale del 22
  10. Sono contento per il risultato abbondante, per il gioco espresso dalla squadra ma, soprattutto, per il ritorno di Simone Pepe e per la convincente prova di Coman. Il ragazzino deve giocare di più.
  11. Mi è piaciuta la risposta di Bonucci al napolese.
  12. De Laurentiis: 'Nicchi smentito dalla tv, che errori con la Juve. Voglio la moviola' 13 gennaio alle 20:00 (CALCIOMERCATO.COM) Con un comunicato pubblicato sul sito del club, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha replicato così all'attacco di ieri del presidente dell'Associazione Arbitri Marcello Nicchi, che aveva bollato come "istigatrici di violenza" le parole all'indirizzo dell'arbitro Tagliavento al termine della gara con la Juventus:"Contesto totalmente le accuse di Nicchi nei miei confronti. Anche se non mi sorprende che il capo degli arbitri abbia voluto difendere chi aveva commesso gravi errori. Questa volta le sue dichiarazioni sono in totale contrasto con quanto acclarato ampiamente dalle immagini televisive.I miei tweet sono semplici, essenziali e assolutamente non offensivi, poiché fotografano la realtà dei fatti ampiamente poi condivisa e ribadita da gran parte dei media. Da Pechino non ho più giudicato alcun episodio arbitrale, così come non hanno espresso giudizi nè tecnico e né squadra. Questa volta però, in una partita così delicata, la macroscopicità degli errori è stata tale che ho ritenuto evidenziarli.Venendo dal cinema sono stato educato per la democraticità e la libertà d’espressione. La critica è sempre costruttiva per migliorare le prestazioni di tutti noi protagonisti inclusi gli arbitri che devono assolutamente, per professione e cultura, essere rigorosissimi nell’imparzialità. Il pensiero personale che ho inteso esprimere ha l’unico significato di evidenziare l’inadeguatezza dell’attuale sistema e la necessità di una urgente revisione dello stesso, come l’introduzione della moviola in campo che da più anni ho sollecitato. Moviola che per altro viene già utilizzata in molti sport professionistici". Dopo l'1-3 per mano della Juventus, De Laurentiis aveva attaccato l'operato di Tagliavento e dei suoi collaboratori per il fuorigioco non ravvisato in occasione del gol di Caceres, parlando di "incompetenza o malafede". Ecco i tweet incriminati del numero 1 azzurro: Ci siamo stancati! La Juve è una squadra forte, se è anche aiutata dagli arbitri diventa imbattibile (continua)23:07 - 11 Gen 2015 E' inammissibile che con 6 arbitri non si vedano 2 giocatori in fuorigioco. O è malafede o è incompetenza (continua) Questi 6 arbitri devono restare fermi a lungo #ADL 23:07 - 11 Gen 2015
  13. Troppo bello, purtroppo, il risultato del 1° tempo. Mah, speriamo!
  14. Per non dimenticare: Sotto la lente - La Giustizia su Calciopoli fa paura09.01.2015 01:00 di Carmen Vanetti Twitter: @@carmenvanetti1 Il 22 gennaio è vicino, tremendamente vicino, e pare proprio che a più d'uno la cosa faccia paura: "sembra quasi esista il timore di essere sconfessati dal giudizio finale", afferma con lucido realismo Luciano Moggi. E d'altronde i pezzi del castello di magagne di Calciopoli emergono come talpe dal sottosuolo. Noi e le vittime di Calciopoli, Moggi in primis, ecco, sì, aspettiamo, il 22 gennaio. Quo usque tandem abutere, iustitia, patientia nostra? Perché di pazienza ne abbiamo avuta anche troppa e ora PRETENDIAMO giustizia! Ed è così partito il fuoco di sbarramento, degna chiusura del cerchio aperto con l'opera di orientamento dell'opinione pubblica, quell'infame lavorio che titillò e alimentò il sentimento popolare; ne nacque il 'processo' (rigorosamente virgolettato perché tutti i diritti degli imputati vennero calpestati in nome delle bislacche regole del circolo della caccia) sportivo, appoggiato dal fuoco amico in difesa di interessi superiori extrasportivi; e ne nacque addirittura l'assurda vicenda giudiziaria con l'accusa di associazione a delinquere: una strana cupola per cui non ci sono prove, non c'è un movente, non c'è un'arma, non c'è guadagno, solo un cumulo di sensazioni, aria fritta in poche parole. E una nuova bufera si è sollevata poco per volta, con 'battute' insinuanti dopo Juve-Roma, scandalo artificiosamente costruito non solo pro-Roma ma anche per rievocare l'esistenza di un sistema che in passato bla bla bla bla... Poi, ogni volta che capitava l'occasione, si evocavano quei tempi cosiddetti bui quando..... bla bla bla Questi erano solo i primi goccioloni d'acqua portati dal vento di chi non ha mai imparato a perdere (e quindi nemmeno a vincere), ma via via i nuvoloni neri hanno portato tuoni e fulmini; ogni occasione è stata congrua: per esempio la presenza negli studi Rai di Luciano Moggi dopo la partita di Supercoppa. Che scandalo! Eppure Moggi, al momento, non è colpevole di nulla; e nessuno trova da obiettare sulle ospitate di Oriali, l'attuale team manager della Nazionale, che la condanna patteggiata e passata in giudicato ce l'ha. E poi tutto è proseguito sui social e tra lo sterminato esercito mediatico che popola il web. Ma di cosa si continua a parlare? Quali sono gli ostacoli che si sarebbero voluti mettere sulla via della verità? - le schede svizzere: ovviamente rigorosamente nella versione auricchiana, come da informativa dell'aprile 2005, "la disponibilità da parte dei designatori Bergamo e Pairetto e di Moggi di utenze cellulari che, oltre a non essere nominativamente a loro riconducibili, risultano addirittura utenze di gestori stranieri e nella fattispecie della Switzerland Mobile Sunrise". Premesso che possedere schede estere è assolutamente lecito; premesso che tali schede, come tutte, potevano essere intercettate e lo furono inizialmente, anche se poi si smise di farlo perché non portavano a nulla; restano due fatti: la loro attribuzione venne fatta con olio di gomito tramite gli assolutamente ipotetici schemini di Di Laroni (l'esperto di ricorsi contro le multe di cui si servì Galdi), con una percentuale di attendibilità che l'ingegner De Falco, consulente della difesa Fabiani a Napoli, ha quantificato in un 3%; inoltre proprio per la vicenda dell'acquisizione dell'elenco di queste schede si trova sotto accusa e a rischio di rinvio a giudizio Teodosio De Cillis, titolare del negozio di Chiasso fornitore della Juventus, di Moggi e di altri club. - il caso Paparesta: un tormentone di cui non ci si libererà mai, temo, vista la virulenza con cui è entrato nell'immaginario popolare; naturalmente anche in questo caso tutto è fermo dell'informativa auricchiesca dell'aprile 2005, pag. 21: "La vicenda in esame rileva ancora la portata criminale dei metodi utilizzati che oltre a essere di induzione all’omissione e all’omertà [...] Moggi infierisce innanzitutto attraverso azioni dirette nei confronti della terna arbitrale negli spogliatoi subito dopo la partita, con minacce verbali che culminano in vera e propria violenza fisica consistente nell’aver rinchiuso l’arbitro all’interno di tali locali... ". Ora sappiamo tutti che l'episodio di Paparesta chiuso negli spogliatoi è una delle bufale più incredibili (anche se in effetti la lotta tra bufale è dura) dell'intera vicenda farsopolesca (archiviata con un eloquente "il fatto non sussiste" l'indagine della Procura di Reggio Calabria con l’ipo­tesi di "sequestro di persona"). Ma non basta perché, a illuminare le menti degli inquirenti, ci sarebbe stata un'altra telefonata, una di quelle prove a discolpa previste dall'art. 358 c.p.p., e tuttavia considerata 'non rilevante', la Paparesta-Pairetto, del 6 novembre 2004, ore 23.45, dopo Reggina-Juventus (una delle tante emerse dal lavoro del pool di Penta), un cui Paparesta, parlando col designatore, riduce il tutto ad un semplice sfogo, comprensibile data la tensione del momento, e nel quale lui stesso non rilevava nulla di offensivo; - designazione arbitri: un vero terreno troppo minato, tra il video sparito e rimontato con una serie di fotogrammi dis-ordinati (non ci diranno mai chi lo fece, ma di certo non il video non ha fatto tutto da sé...) e le esortazioni di Facchetti a non fare il sorteggio o comunque a blindarlo con il meccanismo delle preclusioni. E poi il fatto che Luciano Moggi sapesse in anticipo delle designazioni arbitrali. Eh sì, in effetti quando Alessia, la segretaria della Juve, gli telefona alle 11.56 per comunicargli che sarà Rodomonti ad arbitrare Inter-Juventus, quel diavolo d'uomo di Moggi lo sa già. Ma come avrà fatto? Semplice, il lancio Ansa è delle 11.20 (per non dir del fatto che, appena terminato il sorteggio tutti i giornalisti presenti si precipitano a telefonare alle rispettive redazioni per comunicare la notizia). - il potere mediatico: con un Milan e la sua potente Mediaset (quella che con le sue immagini provocò la squalifica, per prova televisiva, di Ibra, facendogli saltare Milan-Juve), con l'Inter e la sua Rcs, con cosa combatteva Moggi? Con una spada di latta contro i cannoni. La sua arma segreta era il processo di Biscardi, trasmissione dall'audience assolutamente marginale se confrontata con corazzate come Stadio Sprint e La Domenica Sportiva (Rai), Guida al Campionato e Controcampo (Mediaset), che raggiungevano un totale di diversi milioni di telespettatori ma che solcavano altri mari. E la carta vincente sarebbe stata la cosiddetta patente a punti, un giochino di quella trasmissione che assegnava agli arbitri un bonus iniziale di 20 punti dal quale ne veniva ogni volta scalato un certo numero in ragione degli errori commessi: per dimostrare quanto fosse uno strumento della cupola basti pensare che lo sventurato Dattilo, l'associato che espulse Jankulovski, proprio per i suoi errori in quella Udinese-Brescia lasciò sul campo ben 9 punti. Sinceramente ritenere che la patente a punti del processo di Biscardi potesse spostare gli equilibri nel mondo pallonaro, dando vita a una specie di governo-ombra del mondo arbitrale, è una panzana che più panzana non si può: era un semplice gioco da bar dello sport, senza il benché minimo riflesso a livello AIA, come ha ben fatto rilevare l'avv. Prioreschi il 23 marzo 2010 in occasione della deposizione di Auricchio. Questi sono sicuramente solo pochi spiccioli della saga che in tanti comporranno da qui al 22 gennaio: come si può evincere si vuol riportare l'orologio indietro al 2006, quando l'unica verità era contenuta nelle informative di Auricchio. Di acqua sotto i ponti ne è passata, e ha portato con sé la verità: è stata verità dibattimentale che però non ha trovato riscontro nelle sentenze, anch'esse ferme al 2006; ma adesso il tribunale di Napoli con i suoi veleni è alle spalle e la Cassazione a qualcuno sembra davvero far paura. A troppi: dai fautori del sentimento popolare a chi ha indagato a senso unico; da chi si è nascosto dietro il 'non interessa' e la prescrizione a chi ha servito interessi estranei al calcio. Ma l'auspicio, in nome di una Giustizia troppe volte nominata a sproposito, bestemmiata direi, in tutta questa storiaccia, è che finalmente giustizia vera si faccia.
  15. E dire che all'inizio mi sembrava una persona corretta
  16. Si diceva di una squadra rinforzata dalla campagna acquisti estiva. Intanto giocano gli stessi dell'anno scorso, con sostituzioni previste da un programma inalterabile. Stasera l'allenatore degli avversari ha cambiato la squadra nel corso della partita, il nostro non riesce a fare un cambio determinante. Io insisto: bisogna utilizzare Coman.
  17. Garsià che cosa ha suonato oggi? Che vadano tutti a fare in c.
  18. Io sento un poco di pessimismo. Dettato dal fatto che ogni ripresa postnatalizia ha dato sorprese. Comunque e
  19. Hai trovato la calza? Che c'era? Io ho trovato solo cenere e carbone, sono stato cattivo! Spero nella befana di stasera.
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