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Colpo_Grosso***

Tifoso Juventus
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  1. Se migliora ancora nella velocita' d'esecuzione e nella dinamicita' puo' ambire a grandi traguardi. Ha sicuramente un bel piede. Bella finta e bel goal stasera. Ma la strada e' lunga...
  2. Per me il focus sull'atletismo puro e la lenta eutanasia dei fondamentali hanno fatto si' che il basket diventasse piu' veloce, ma anche tecnicamente piu' scarso (i centri sapranno tirare da tre, ma non sanno muoversi nel pitturato che ormai serve a rampa di lancio per gli alley-oop). Per non parlare della totale svalutazione delle difese - se pensiamo per cosa vengono fischiati i falli oggi - e questa e' una delle ragioni perche' alcuni giocatori sembrano inarrestabili. Il fatto che certe cose vengano notate da uno dei piu' grandi allenatori degli ultimi 20-30 anni credo possa bastare almeno per riflettere. A me una partita di basket in cui vengono sparati piu' tiri da tre che da due e' la morte del gioco.
  3. Perche' i "lunghi che trattano bene la palla" (a parte che ci sarebbe da discutere su che cosa vorrebbe dire trattar bene la palla) prima non c'erano? Ćosić, Magic, Sabonis, Kukoč, Divac, Bodiroga, Olajuwon, Malone... Tirare da tre mica vuol dire trattar bene la palla, il tiro lo puoi allenare, l'intelligenza cestistica no...e poi mica sono tutti Jokić, che un paio di decenni fa neanche l'avrebbe respirata la NBA. Ma se a qualcuno piace il circo ok. Se un guru del basket come Popovich osa criticare l'involuzione del gioco, qualche domanda me la farei. Essere super atleti e prenderla da tre non fa un giocatore di pallacanestro.
  4. Un-due-tre, non c'hanno capito nulla i viola. Magari alla play riescono a segnare. Secondo tempo da grande squadra, segno che la porti a casa e la chiudi a dovere se non sei attendista e non rischi. La Fiorentina e' sembrata un pugile inferiore che vuole prenderle per forza per poi tentare la mossa della disperazione, ma semplicemente ha le braccia che cascano.
  5. Sul primo il braccio e' si' largo, ma ben prima che parta il cross ed e' in posizione naturale vista la scivolata. Rigore mai nella vita. Ronaldo non simula di certo, ma e' scaltro Pezzella nell'essere veramente al limite del fallo. Sul terzo c'e' un grave errore di Orsato che sbaglia ad ammonire Milenković (e se lo ammonisce deve fischiare rigore) e non Gerson, vero autore del fallo su Dybala, Orsato non e' sereno nel complesso.
  6. E se lo dice Popovich e non qualche pinco pallino dilettante, forse un attimino bisognerebbe soffermarsi e chiedersi che cosa si possa fare perche' il basket torni ad essere basket e non una disciplina circense. https://www.nba.com/bulls/news/how-has-three-point-shooting-changed-game
  7. Esatto. Oltretutto Tacchinardi per ora gli e' davanti anche come interditore. Bentancur nel complesso ha piu' potenziale, piu' materiale su cui lavorare, ma l'intelligenza tattica non la acquisisci dall'oggi al domani. Quindi piano con le valutazioni e vediamo di che pasta e' fatto.
  8. Tecnicamente la squadra ha ampi margini di miglioramento. Spesso giochicchiamo rischiando troppo - stasera l'abbiamo chiusa, ok. Ma non doveva esserci proprio storia. Il Milan veramente poca roba.
  9. A me e' parso ci fosse un rigore sul mani loro su quel corner...
  10. Si', ma gia' che vi menate fatelo come si deve. Non cosi' ma cosi'
  11. Un caro amico e' stato diverse volte in Ucraina come osservatore internazionale, l'ultima volta 3 anni fa, proprio in questo periodo. Mi ha raccontato di tutto, la' il piu' pulito c'ha la rogna. Quello che mi disturba e' pero' il fatto che la Russia venga dipinta come il diavolo, mentre l'Occidente non c'entra nulla con la destabilizzazione dell'Ucraina. La storia della Crimea va comunque aldila' del "Terra storicamente ucraina" (non lo e') "Sono arrivati i cattivoni russi e ce l'hanno portata via." La storia della Crimea non comincia nel 1954 - anno in cui venne incorporata all'Ucraina senz'alcuna consulta. https://en.wikipedia.org/wiki/Crimea
  12. ...misogino e parafascista e per altro ricco sfondato? Bolsonaro, un Pinochet 2.0. Analizzare la politica brasiliana con i parametri di quella nostrana è sbagliato e fuorvianteLa vittoria al primo turno del candidato di estrema destra Jair Bolsonaro ha provocato una serie di commenti sballati che hanno il pregio di mostrare ancora una volta quanto sia approssimativo e preconcetto il parametro di giudizio sugli esteri nel nostro paese. In Brasile, così come altrove, il parametro di giudizio viene calibrato sui parametri della politica nostrana. Rendendo così sballate e prive di qualsiasi fondamento gran parte delle analisi.Il fascista Bolsonaro, il cui exploit è stato causato da una serie di fattori congiunti: il ritiro di Lula vittima di lawfare, l’episodio dell’accoltellamento e l’utilizzo massiccio di fake news nell’ultima settimana precedente le votazioni per il primo turno, è presentato alla stregua di un populista di destra del tutto simile a chi in Europa in questa fase storica sembra godere del favore dei popoli piegati da oltre vent’anni di neoliberismo sfrenato. In realtà basterebbe dare un rapido sguardo alla ricetta economica proposta da Bolsonaro per capire che l’ex capitano dell’esercito brasiliano si propone come un Pinochet 2.0. Perfettamente in linea, tra l’altro, con le ‘riforme’ di Michel Temer che si è spinto sino a tagliare gli aiuti finanche ai malati di sclerosi multipla. La sua, infatti, è la classica ricetta neoliberista. Privatizzazioni, tagli a salari e pensioni, Stato ridotto ai minimi termini. Roba, appunto, da Chicago Boys e Milton Friedman, quelli che furono la mente economica della dittatura militare cilena di Augusto Pinochet. Il ‘Trump brasiliano’ per «costruire un paese differente» vuole che «molte imprese statali siano privatizzate o chiuse», come ha dichiarato nel discorso di ringraziamento diretto ai suoi elettori. Tra un attacco razzista contro gli afrodiscendenti che «non servono a nulla» e le minacce del figlio contro la sinistra del PT a cui non dovrebbe più essere consentito di potersi candidare. La vena neoliberista classica di Bolsonaro lo pone, almeno sula carta, lontano dai populisti europei. Anche se certe posizioni di quest’ultimi appaiono solo strumentali alla ricerca di consenso e tutte da verificare.Il sostegno di Salvini a Bolsonaro, reitarato all'indomani del successo al primo turno attraverso un cinguettio del leader del Carroccio, ci aiuta a svelare quale sia la reale natura della Lega. Neoliberista. Non si riesce infatti capire quale sia l'aria nuova a cui fa riferimento Salvini viste le ricette economiche proposte dal novello Pinochet in salsa brasiliana. Le stesse politiche di austerità, lacrime e sangue per il popolo, propugnate da oltre un ventennio da centro-destra e centrosinistra in quel di Bruxelles e contro cui Salvini si scaglia quotidianamente. In maniera strumentale, evidentemente, e con il solo obiettivo di capitallizare in chiave elettorale il disagio dei popoli piegati da tali scellerate politiche.Altro grande errore viene commesso nel giudizio sulla sinistra e il PT. Il partito di Lula viene descritto come una sorta di Partito Democratico in salsa brasiliana. Con l’ex presidente Lula e poi Dilma Rousseff nei panni di un D’Alema o un Bersani qualsiasi. Ossia dirigenti in piena ubriacatura neoliberista fuori tempo massimo quando ormai in tutto il mondo questa teoria economica viene riconosciuta come fallimentare e superata.Il delfino di Lula, l’ex sindaco di San Paolo Haddad, nel suo programma propone di riattivare i consumi nel gigante sudamericano attraverso un nuovo protagonismo dello Stato nell’economia. Con investimenti e la costruzione di opere pubbliche e infrastrutture capaci di generare occupazione e ricchezza. La Banca Centrale, nelle intenzioni del Partito dei Lavoratori, dovrà tornare a favorire la creazione di posti di lavoro e gestire l’inflazione. Abbandonando definitivamente la balzana idea che si tratti di un’istituzione indipendente. L’indipendenza della Banca Centrale viene ormai portata vanti solo dai neoliberisti incalliti alla Bolsonaro. In politica estera, l’estrema destra del ‘Trump brasiliano’ propone un totale allineamento di Brasilia ai dettami provenienti da Washington, a scapito della sovranità nazionale e popolare. Il PT, invece, vuole riprendere in mano l’agenda dei governi di Lula e Dilma Rousseff in favore della multipolarità e l’integrazione regionale con Mercosur, UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), CELAC (Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi), così come la Banca del Sud. Oltre a riattivare la partecipazione del Brasile al blocco BRICS. Insomma, ai rapporti di cooperazione Sud-Sud che ha posto il Brasile come uno dei leader mondiali della diplomazia multipolare, è visto come uno dei principali assi dell'azione di eventuale governo targato PT.In Italia, così come nel resto d’Europa, si tende a giudicare gli accadimenti brasiliani con i parametri fuorvianti della politica nostrana. Un grave errore capace di inficiare ogni tipo di analisi conseguente.
  13. Qui mi sono denudato. Mai cosi' tanti rimpianti. Con Pavel in campo quella coppa sarebbe stata nostra.
  14. Troppo sensibile per resistere alla valanga di fango che gli venne gettata addosso. Ricordo che all'epoca la *****accia rosa lo distrusse, anzi, proprio mediaticamente ci fu una gara per azzerarlo come uomo ed atleta. Per me restera' il piu' grande ciclista che abbia mai ammirato.
  15. Avevo Gomez titolare + Kurtić a segno - ti piace vincere facile?
  16. Niente rimorsi o retorica del "Ma se..." risultato storico, anche se il livello assoluto del mondiale non e' stato di certo stellare. Anzi. Vincere la coppa sarebbe stato troppo, soprattutto contro questa Francia che e' una vera corazzata. Non bella da vedere, ma cinica e compatta, una squadra che non perdona niente. Un po' c'ho creduto dopo il pareggio - uno dei piu' bei goal che abbia visto in una finale mondiale, peccato per quel rigore assolutamente evitabile. Poi sono mancate le energie, la squadra si e' disunita e li' i ragazzi terribili francesi hanno fatto la loro parte. Niente da dire. Quello che mi e' piaciuto di piu' e' che tutti si sono comportati con dignita'. Per una volta hanno dato l'esempio. Bravi.
  17. Moltissimi serbi dall'eliminazione della Serbia hanno spostato il proprio focus di tifo sulla Croazia. Ora, non dico che siano tutti, ma una bella fetta si'. Un tifoso illustre e' Đoković.
  18. Contentissimo per i belgi! Peccato non si siano qualificati per la finale...
  19. Filmato del 1990, frammento di un documentario sulla vita dei pastori delle propaggini meridionali delle montagne del Velebit. Minuto 2.30, il piccolo che vedete riportare le capre alla stalla non e' altro che un minuscolo Luka Modrić. https://www.youtube.com/watch?v=xvbd-ye3U9E&feature=youtu.be&t=2m30s
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