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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. ROMITI CHOC & ROLL: VI RACCONTO TUTTO SU DI ME, GLI AGNELLI, DE BENEDETTI, CUCCIA Paolo Madron per il Sole 24 Ore ... La sua vita professionale si divide in due: un lunghissimo periodo in Fiat, e un breve dopo Fiat. Abbastanza per farsi molti amici e altrettanti nemici. Il primo fu Carlo De Benedetti. Si dice che fu lei a mettere la pulce nell'orecchio dell'Avvocato insinuando che stava scalando la Fiat. Pi? che nemico l'Ingegnere ? stato un mio rivale. Dirigeva la Gilardini che poi noi comprammo in cambio di azioni Fiat. La trattativa la fece con Gianni e Umberto Agnelli, spuntando una cifra che io certo non gli avrei mai dato. Quando entr? al Lingotto pens? di poterla fare da padrone assoluto. Se fu cos? lo fece per poco... Cento giorni in cui voleva cambiare tutto, comandare. Ma mi accorsi che certe sue operazioni non mi convincevano. Quali? Cose del passato. Adesso anche De Benedetti si ? quasi ritirato. Ho letto che ha problemi con i figli, e poi non gli ? riuscito di separare Espresso- Repubblica dalle altre attivit?. La realt? ? che Carlo ha una vocazione spinta per la politica. Chiss? perch?, ma quando ci sono di mezzo i giornali si litiga sempre. Economicamente parlando, oggi l'editoria non ? certo un affare. Il problema ? che in questo Paese la stampa ? considerata come uno strumento di potere. Allora uno in cambio ci pu? anche perdere dei soldi. Nel '91 stava per comprare la Chrysler. Che cosa non funzion?? Io e Gianni Agnelli avevamo concluso l'operazione con Lee Iacocca, ma Umberto Agnelli si mise di traverso. E l'Avvocato mi disse che non poteva andare contro suo fratello. Uno dei tanti episodi dell'antagonismo tra romitiani e umbertiani. Da dove nacque la mitica rivalit?? Quando arrivai nel 1974 la Fiat era in gravissima crisi. Poco dopo sembr? che l'Avvocato entrasse in politica, anche se qualcuno lo voleva ambasciatore negli Stati Uniti nel caso in Italia i comunisti avessero preso il potere. Poi Umberto si candid? con la Dc, creando un pasticcio infinito. Ci furono molti contrasti, e io ero rimasto il solo a pensare all'azienda. Umberto aveva anche una concezione diversa della gestione. Umberto sosteneva la tesi che dovevamo tenere un profilo basso, fin quasi alla rassegnazione. Mentre i sindacati erano fortissimi e le Brigate rosse ammazzavano i nostri uomini. Io invece dicevo che bisognava parlare, reagire e agire. Come fin?? Venne Enrico Cuccia in Fiat per dire all'Avvocato che il timone doveva tenerlo uno solo, cio? io. Umberto fu molto dispiaciuto. Poi ci fu il feroce scontro con Vittorio Ghidella. Forse, a posteriori, troppo feroce. Avevo una grande stima per Ghidella, tant'? che quando mi disse che non poteva convivere con Nicola Tufarelli alla guida dell'Auto, consigliai l'Avvocato perch? scegliessimo lui. Stimavo l'uomo e la sua dedizione al lavoro. Mi colpiva quando diceva che alla sera mangiava nel gavettino, come un vecchio meccanico torinese. Ma non esit? a sbarazzarsene senza piet?. L'allontanamento deriv? da fatti che non ho mai rivelato n? intendo farlo ora. Agnelli nomin? due persone di fiducia per giudicare il contenzioso, Franzo Grande Stevens e Vittorio Chiusano. Dopo venti giorni gli inviarono una lettera e l'Avvocato mi disse che Ghidella doveva lasciare la Fiat. Quando si ? incrinato il feeling con Gianni Agnelli? Nel '93, quando l'Avvocato aveva promesso a Umberto che avrebbe preso il suo posto, e che anch'io sarei uscito: qualcuno della famiglia aveva messo Agnelli sul chi vive dicendo che avendo io in mano l'azienda prima o poi non avrei resistito a diventarne il padrone. E l? si raffreddarono temporaneamente i rapporti. A pensar male si fa peccato ma quasi sempre... In effetti era successo con De Benedetti, poi pi? di recente con Giuseppe Morchio. Ma io non ci pensavo proprio. Agnelli la visse come un'imposizione di Cuccia, e l? si guastarono i rapporti anche con Mediobanca. No, successe quando io me ne andai e la famiglia volle trasformare il patto parasociale con gli altri soci in patto di consultazione. Alcuni pensavano che fosse stata espropriata loro l'azienda e che era venuto il momento di riprendere il comando. Si racconta che nel '93, quando Agnelli and? a Milano per informare Cuccia del suo cambio con Umberto, il banchiere si rifiut? di riceverlo. Vero. Gli disse al telefono che se il motivo della visita era quello si poteva risparmiare il viaggio. Un giorno ho chiesto a Vincenzo Maranghi di spiegare il legame tra lei e Cuccia. Lui allarg? le braccia, poi parl? di attrazione degli opposti. Ha sbagliato interlocutore, perch? Maranghi ? sempre stato molto geloso del mio rapporto con Cuccia. Per forza, era convinto che lei potesse insidiargli il ruolo di erede designato. Lo so, ma Cuccia voleva bene a Maranghi come a un figlio. Non ha mai avuto dubbi su chi dovesse essere il suo erede. E io, conoscendo il suo pensiero, non avrei mai violato il desiderio di vederlo suo successore. Poi ci fu Tangentopoli, altro capitolo triste per la Fiat. Fu una bruttissima storia. Ne usc? perch? i magistrati dissero che lei poteva non sapere. Trovo che il capo di un gruppo delle dimensioni di Fiat poteva non sapere quel che succedeva in qualche sua controllata. Ma la cosa fu minata da un'accesa rivalit? tra le Procure di Milano e Torino. M'interrog? Antonio Di Pietro e mi lasci? andare concludendo che non c'erano motivi per proseguire. Torino disse no, dobbiamo indagare anche noi. E l? successe una cosa molto grave che nessuno mai disse. La dica adesso. A un certo punto la Procura di Torino mand? a chiamare Enzo Gandini, l'avvocato della Fiat, e gli disse: ?Non possiamo andare avanti con documenti che ci arrivano dagli avversari interni di Romiti?. A chi alludeva? All'entourage di Umberto Agnelli. Mi fiondai dall'Avvocato che era in Svizzera e gli comunicai che se le cose stavano cos? me ne sarei andato. Allora Agnelli, a seguito dell'incontro di Gandini con gli inquirenti, ebbe un colloquio personale riservato in Prefettura. Subito dopo mi preg? di continuare il mio lavoro. Nel '98 arriva a Milano in Rizzoli. Mi ricordo una copertina di ?Panorama? con una foto di lei in Galleria, posa statuaria, e sotto un titolo: ?Il ciclone?. Invece fu solo un venticello. Fui frenato dalle molte raccomandazioni dell'Avvocato di andarci cauto con i giornali. Lo diceva perch? aveva un debole per la stampa, gli piacevano i giornalisti. Me lo raccont? suo cognato Carlo Caracciolo. Disse per? che gli rifiut? i soldi quando l'?Espresso? era in difficolt?. La trattativa la feci io. Dissi a Caracciolo che gli avremmo dato i soldi della Fiat se lui ci dava in garanzia le azioni dell'?Espresso ?. ?Mai e poi mai?, mi rispose. E allora non ne facemmo nulla. Stavamo parlando di Rizzoli. Sa di che cosa mi vanto del periodo in cui sono stato presidente? Di aver impedito qualunque interferenza dei politici nell'ambito dell'azienda. E sapesse quanti sono stati i tentativi che io ho stoppato violentemente. Da parte di chi? Di molti: destra, centro e sinistra. Ma anche gli azionisti ci si mettevano d'impegno. Una volta un consigliere ce l'aveva perch? il Corriere aveva scritto un paio di articoli sulla Banca d'Italia che non erano piaciuti a qualcuno. Mi chiese per lettera la testa del direttore, che era Ferruccio de Bortoli. Io gli dissi: ?Benissimo, porto la sua richiesta in consiglio d'amministrazione?. Lui allora si riprese la lettera e la stracci?. A un certo punto lei se la prese anche con i giornalisti invitandoli a tenere la schiena dritta. Fu a un convegno a Venezia. C'era anche Eugenio Scalfari. I giornalisti denunciavano che la categoria pativa troppe pressioni. Io dissi: ?Vergognatevi, se avete coraggio tiratevi su i pantaloni e andate avanti senza lamentarvi?. Perch? da noi il Corriere della sera ? l'ombelico del mondo? Mah, ? il giornale in cui s'identificava la borghesia. Tutti ci volevano mettere un piede dentro. Una volta, alla scadenza del patto di sindacato, io sostenni che di azionisti ce n'erano gi? troppi. Ma Giovanni Bazoli disse che l'Avvocato, gi? malato, gli aveva chiesto di farne entrare un altro paio. Ha vinto l'Avvocato. Solo che adesso sono diventati diciassette. Infatti sono tanti, diversi uno dall'altro, e non tutti che amano veramente i giornali e l'editoria. Lei punzecchiava Agnelli persino sul suo diritto di nomina del direttore. L'Avvocato aveva due passioni... I giornali e le donne... Allora facciamo tre: giornali, diplomazia e donne. I giornali lo capisco bene, hanno tanto intrigato e divertito anche me. Anche le donne se ? per questo, ma ne parliamo dopo. Agnelli aveva stretto un gran rapporto con Paolo Mieli. Vero, lo divertiva e sapeva intrattenerlo. Ma sa come definiva Mieli? ?? come la saponetta che uno tiene mentre si fa la doccia. Ti sfugge sempre di mano?. Molti dicono che il suo errore sia stato di aver trasformato Rcs in un'azienda familiare: lei presidente, suo figlio Maurizio amministratore delegato. So che alcuni la pensano cos?, e anche mio figlio Maurizio ha fatto questa considerazione. E lei che cosa pensa? Penso che Maurizio abbia fatto un ottimo lavoro. L'ha mai sfiorata l'idea che sia stato lui a danneggiare lei? Penso di no, anche se i rapporti tra padri e figli sono sempre molto delicati. Sta di fatto che uscito dalla Fiat lei aveva messo in piedi un piccolo impero industriale: Rcs, Impregilo, Aeroporti di Roma, Valentino... Com'? che perse tutto? Quando arrivarono altri azionisti non ci siamo pi? trovati. Forse un bravo manager non ? detto sia anche un bravo padrone. Pu? darsi. Ben vengano tutte le critiche. Ma io non ho mai accettato quello che i cosiddetti padroni hanno accettato in tanti anni di vita industriale del Paese. Per esempio? L'essere accomodanti, cosa che ha portato gente di qualit? mediocre a occupare posti importanti. Ma ha anche portato il Paese nelle condizioni disperate in cui si trova ora. ? ancora presidente onorario di Rcs. Come finir?? Hanno avuto bravi manager. Spero che i soci facciano il loro mestiere senza occuparsi dei contenuti del giornale, e che soprattutto se ne assottigli il numero. Lei ? sempre stato uno di et? anagrafica molto superiore a quella che dimostra... Sa a quanti anni sono entrato in Fiat? Se non sbaglio a 51. Un giorno il procuratore Sandrelli di Torino disse di lei ammirato: ?L'ho interrogato per otto ore e non mi ha mai chiesto di andare a far pip??. Magari invece pensava che fossi malato... La bont? della sua prostata introduce un tema privato, ma vorrei che ne parlasse lo stesso. Lei ? sempre stato un uomo molto esuberante, che viveva le sue storie sentimentali non certo di nascosto. Ci crede se le dico che il ? pi? grande dolore della mia vita ? stato quando ho perso mia moglie? Ci credo. Ma uno potrebbe chiederle conto di questa sua doppia morale. Non era una doppia morale. Lei c'era, era un punto di riferimento fondamentale. Poi ? vero, anche nei sentimenti uno dovrebbe essere coerente. Ma io sapevo che la mia casa era l?, che sarei sempre tornato. Anche se mia moglie Gina ne ha sofferto molto. E i suoi figli? I miei figli li ha sempre curati lei. Per? a diciotto anni mi hanno regalato una targa che tengo appesa dove hanno riconosciuto che l'esempio ? la pi? alta forma di autorit? da me esercitata. L'Avvocato che cosa diceva di questo suo attivismo sentimentale? Lo divertiva. Una volta mi consegn? una lettera anonima che gli era arrivata. Mi disse: ?Senta Romiti, mi sembra giusto dargliela. Ma sapesse quante ne ha date Valletta a me...?. Invece la cosa pi? bella in materia me la disse Enzo Ferrari. Che cosa le disse? Pranzando una volta a Fiorano mi disse: ?Io so che lei sta facendo carriera e sar? un uomo di grande successo. Ma si ricordi che accanto a un uomo di successo ci deve essere sempre una donna?. Io lo guardai, lui si ferm? un attimo e poi aggiunse: ?Naturalmente cambiandola ogni tanto?. Conosco donne che si innamorarono follemente di lei e soffrirono molto quando le lasci?. Ah s?? La prego, non mi dica i nomi... Io non le dico i nomi, ma lei mi dica se ha rimpianti. Forse per certi interessi che non ho potuto coltivare. In Fiat lavoravo dodici ore al giorno e mi rimaneva poco tempo per il resto. Dopo che ? uscito non ha mai parlato pubblicamente di Fiat. Faccia un'eccezione e mi dica solo se le piace Sergio Marchionne. Alla Fiat auguro tutto il bene possibile. Ho incontrato Marchionne appena nominato alla guida dell'azienda. Venne a trovarmi a Milano con John Elkann. Mi disse che mi avrebbe invitato a pranzo al Lingotto. Dopo di allora non ci siamo pi? visti. Ma ho avuto la netta sensazione che qualcuno gli avesse detto che era meglio non mi frequentasse. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-3600.htm
  2. 13-02-2009 Il Toro starebbe preparando un dossier sugli arbitri? Per carit? non ditelo a Rossi! "Molti sono sportivi quando vincono, ma se perdono..." Il tecnico biancoceleste evita polemiche arbitrali. Le polemiche arbitrali? evidentemente non sono pane di Delio Rossi. Il tecnico della Lazio infatti alla domanda su un possibile dossier arbitrale preparato dal Torino, non ha usato troppi giri di parole ed anzi ha lanciato un monito ai suoi colleghi: "Molti sono sportivi quando vincono, ma quando perdono lo sono molto meno. Ho visto gente parlare bene di un arbitro quando vinceva per poi attaccarlo quando viceversa si perdeva. Non so cosa dire riguardo i dossier arbitrali". Rossi non ha mai avuto dubbi sulla buonafede degli arbitri, nemmeno in passato: "Anche quando c'era Moggi ero convinto che i campionati fossero regolari. Non penso proprio ci sia bisogno di fare dietrologie, o almeno ? quello che spero". goal.com ? 2009-02-14 21:31 Rossi, speriamo aver ripreso cammino Novellino amaro: 'Peccato per il pari, pregustavo vittoria' (ANSA)-ROMA,14 FEB- 'Ci aspettavamo qualcosa di piu' e senza dubbio non meritavamo la sconfitta visto che il Toro ha fatto un solo tiro in porta': cosi' Delio Rossi.'Almeno e' arrivato il pari. La zona Uefa? Ci sono ancora tante partite, dipende da noi', aggiunge il tecnico della Lazio. Commento amaro per l'allenatore del Toro,Novellino: 'Abbiamo fatto una bella partita e mi aspettavo qualcosa di piu', visto che i tre punti erano davvero vicini. Il gol? Lo prendiamo sempre su palla inattiva. Comunque siamo in crescita'. Rossi ha avuto ragione. Ma per me il campionato resta irregolare, ci mancherebbe altro.
  3. E' logico. Hanno toccato l'onore prima della bacheca.
  4. E in alcuni casi per me sono reati belli e buoni. Un pm ha il compito di trovare i colpevoli e di formulare l'accusa tenendo conto anche delle prove a discarico, qui invece pare proprio il contrario. Un conto sono gli errori, comprensibili su indagini immense e complesse, un conto sono le basi fallaci su cui un pm appoggia tutto il processo. Nel momento in cui Palamazza ha chiesto la falsa testimonianza e la reticenza per alcuni testimoni nel processo Gea, e non lo ha fatto per Baldini e Auricchio, per me ha commesso un reato. Ha dimostrato malafede. Ha dimostrato che non era pi? soggetto solo alla legge ma a qualcun altro. E' una vergogna. Una grandissima vergogna. (Palamazza ? solo un esempio a caso)
  5. E' tutta la vicenda surreale. Le indagini, il Pm, i Ros, le diverse procure, Mastella, Genchi, ecc ecc Secondo me il nodo ? tutto in questo punto. Le procure sono pilotate e i Ros stanno lavorando in modo molto sospetto. Credo anche io che De Magistris possa aver toccato qualche tasto importante, il punto per? ? che quelle indagini hanno diversi pezzi strani. E' come calciopoli, un colossale ammasso di confusi indizi che dimostrano tutto e il contrario di tutto. Il rischio di scoperchiare qualcosa di scottante c'era, ma le cose mi sembra abbiano preso una piega davvero particolare. Genchi viene accusato di aver fatto un centesimo di quello che ha fatto la Telecom. Inoltre i rapporti tra molte di queste persone sono decisamente e necessariamente legati. Le indagini le fanno insieme, Pm Carabinieri e consulente. Non possono non sapere, almeno in linea di massima, cosa faceva uno e cosa faceva un altro. De Magistris quando Auricchio cazzeggiava dov'era? Non si ? accorto di niente? E a Napoli? Beatrice e Narducci non sanno chi gli ha preparato il pacchettino? Chi non si oppone a questo scempio ne ? complice.
  6. Guarda, cos? ad occhio semmai mi sembra il contrario. L'unica differenza con Lapo ? che Lapo non ha mai studiato. Neanche poco poco.
  7. Me la sono persa... :( Ho avuto una settimana un p? difficile e non ho sentito i miei diversi contatti, tra cui dominiobianconero... Peccato. Avrei voluto esserci.
  8. Per esempio Auricchio. In alcune indagini c'era anche lui. Magari non sempre sono stati fatti pasticci, per carit?. Certo per? che ? sospetto... Auricchio anni fa venne accusato di avere manipolato intercettazioni telefoniche. Lui querel? per diffamazione chi lo accusava di taroccare le intercettazioni, ma i tribunali gli diedero torto. E' una vicenda di qualche anno fa. Chiaravallotti era presidente della Regione Calabria, Auricchio indagava su di lui. Le intercettazioni prodotte risultarono manipolate e il politico denuci? l'accaduto. Il CC present? querela . Venne ritirata perch?, se non sbaglio, da quella vicenda il politico usc? indenne. Su altre becc? sonore sberle. Infatti gli articoli di Genchi li sto postando anche in altro Topic. A me De Magistris che si fa sponsorizzare da Travaglio e da Grillo mi convince davvero poco. Detto questo non mi fido nemmeno dei politici che ruotano attorno alle diverse vicende... ci mancherebbe. Ma non vorrei che a forza di insultare Mastella la gente si dimenticasse che in Italia la magistratura sta sputtanando il paese con indagini suggerite da uomini oscuri.
  9. MA FACCE RIDE! Per rilanciare il rapporto della Fondazione Agnelli sulla scuola italiana, meravigliosa intervistona di Massimo Gramellini al suo presidente Elkann John. Domanda chiave: "Che esperienza ha della scuola italiana?". Risposta: "Fino all'universit? ho studiato all'estero. Inghilterra, Brasile, Francia. Sempre scuola francese". Ah, ecco. Siamo molto preparati. 11 February 2009 http://www.dagospia.com
  10. Peccato che De Magistris per fare il suo dovere ha usufruito dell'aiuto di qualche Carabiniere un p? particolare... L'Italia ? questa. Noi ci lamentiamo dei politici mentre bisognerebbe lamentarsi di coloro che la dovrebbero proteggere. Quella telefonata suona di burla. Classiche sparate, simili a quelle di calciopoli, con gente sempre pronta ad interpretarle in senso negativo.
  11. ma oltre alla foto della carta d'identit? c'? anche quella pi? rilassata: ? lui. solo un p? invecchiato. Ma ? lui.
  12. Chiss? quando avremo il piacere di vedere tintinnare le manette nella Casa Famiglia Reale.
  13. sempre misero chi a lei s'affida, chi le confida mal cauto il core!
  14. Riprendo da altro topic la foto dell'uomo che vorrebbe acquistare il Toro.
  15. .read "Per tutte quelle persone che hanno l?impressione che ci sia stato qualcosa di organizzato, piano piano ogni giorno escono delle cose che confermano questa sensazione" (Didier Deschamps, 29 settembre 2006) ?Un allenatore si adatta o no. Io ho incontrato delle difficolt? organizzative quest?anno e per la prossima stagione avevo bisogno di capire come ci saremmo organizzati... Ora prenderanno uno che sa adattarsi." (Didier Deschamps, 28 maggio 2007)
  16. FALLIMENTO MICOP: DANILO COPPOLA CONDANNATO A SEI ANNI ROMA - L'immobiliarista romano Danilo Coppola ? stato condannato a sei anni di reclusione dai giudici della II sezione penale del tribunale di Roma per il fallimento di una sua societ?, la Micop. Oltre a Coppola ? stata condannata a 4 anni di reclusione Daniela Candeloro, commercialista della societ?. Coppola e Candeloro sono stati ritenuti responsabili di bancarotta fraudolenta. Entrambi gli imputati sono stati invece assolti dall'accusa di falso. Per la bancarotta della Micop, un crack da 13 milioni di euro avvenuto alla fine del 2006, sono stati assolti altri cinque imputati per non aver commesso il fatto: Francesco Bellocchi, gi? direttore finanziario ed ex cognato di Stefano Ricucci, Alfonso Ciccaglione, Luca Necci e Andrea Raccis, collaboratori di Coppola, e l'avvocato Paolo Colosimo. L'immobiliarista ha assistito impassibile alla lettura del dispositivo e si ? subito allontanato dall'aula. Per Coppola, i giudici hanno disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici (cinque anni per la Candeloro) e l'inabilit? dell'esercizio di impresa commerciale (dieci anni, e stessa pena ? stata estesa alla Candeloro). Ad entrambi gli imputati sono state riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Gli stessi giudici, cos? come sollecitato dai pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli, hanno disposto anche il sequestro di azioni Bim del valore di otto milioni di euro in possesso di societ? del gruppo Coppola. Il processo per il fallimento della Micop ? stato uno dei filoni di inchiesta scaturiti dal crack finanziario, 130 milioni di euro, del gruppo Coppola. L'immobiliarista fu arrestato l'1 marzo 2007. Attualmente ? sottoposto all'obbligo di dimora a Grottaferrata. http://www.ansa.it
  17. De Magistris: pm Salerno, noi via perche' lambito sfere potere Inchieste Poseidone e Why not illegalmente sottratte al pm (ANSA)- ROMA, 9 FEB- 'Le vicende del pm De Magistris e dei magistrati di Salerno sono emblematiche delle strategie di annientamento dell'attivita' giudiziaria'. A parlare e' Gabriella Nuzzi, uno dei pm di Salerno trasferiti dal Csm per lo scontro con la procura generale di Catanzaro:'Cio' avviene allorquando essa giunga a lambire sfere intoccabili del potere'. 'La Procura di Salerno ha messo in luce che le inchieste Poseidone e Why Not furono illegalmente sottratte al pm', ha detto. http://www.ansa.it
  18. Ci vado io. Solo per 2/3 giorni. Abramovic, dammi un p? di grana! Dai, che ti voglio bene.
  19. Quella era un'Alfa. http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_Arna Bellissima. Un gabinetto metalizzato pu? sempre fare comodo.
  20. In passato ha avuto persino Ferrari, fuoristrada, ecc (lo ha sempre detto in effetti, ? stato un grande appassionato di auto) Ora dovrebbe avere una Nissan (credo sia quello il marchio), che si muove in parte con motore elettrico in parte con benzina. E' un ibrido in cui subentra la benzina nei momenti pi? difficili (salite ecc). Mi sembra che sia cos?. Detto questo, concordo con il suo discorso in termini ambientalistici, ma ? utopistico pensare che dell'auto si pu? fare a meno. Io la mia auto, (giapponese ), la voglio, magari ad idrogeno, magari elettrica, magari come quella di DOC in Ritorno al futuro 3 che funzionava coi rifiuti... Ma non si pu? pensare che il mondo occidentale possa fare a meno dei mezzi privati. Al massimo si potrebbero ridurre un pochino, a patto per? che ci siano i mezzi pubblici che funzionano, cosa che in Italia ? praticamente impossibile. La duna era una Uno allungata senza chiedere il permesso. Una vasca da bagno che mai riusciranno a replicare. Un cesso che solo le menti di Fiaz potevano concepire. Alla 131 invece ho voluto bene. Ne avevo anche un modellino tra le mie macchinine... Senape metalizzato. L'adoravo.
  21. L'Inter liquida la pratica Lecce, ma non aspettatevi un Mourinho al settimo cielo: "Viste cose strane" "Qualcosa mi dice che al termine di Milan-Reggina i nostri punti di vantaggio saranno ancora 6". L'Inter supera senza troppa fatica l'ostacolo Lecce e prosegue la sua marcia in vetta alla classifica. Quella contro i salentini ? stata una gara che grazie alla rete siglata da Ibrahimovic al 12' si ? fatta da subito in discesa, ma il tecnico nerazzurro Jos? Mourinho, intervistato a fine gara ai microfoni di Sky, non ha voluto comunque nascondere critiche all'operato dell'arbitro, reo di aver negato un rigore proprio all'asso svedese: "Vorrei proprio rivederlo quell'intervento perch? secondo me era rigore. Visto che sono stato squalificato per aver utilizzato la parola "paura" questa volta user? il termine "strano". E' strano infatti che in un momento molto delicato della gara invece di dare un rigore ad Ibrahimovic l'abbiano ammonito, come ? strano che contro il Torino non abbiano visto un rigore a nostro favore e che in settimana non ne abbia parlato nessuno. E' tutto molto strano ma io non posso farci nulla". Quella vista oggi ? stata secondo Mourinho un'ottima Inter: "I ragazzi sono entrati in campo molto convinti, ho visto grande spirito e tanta convinzione. Un bel risultato dopo l'ottima reazione di domenica scorsa. Ora torneranno anche Adriano e Cruz, peccato che abbiamo perso Balotelli, perch? gli siamo vicini ed ? stato squalificato proprio ora ? che ? tornato in prima squadra. Vorr? dire che la prossima conferenza stampa sar? pi? tranquilla". Tra una settimana si giocher? il derby: "Per me sar? una settimana normale, vado a vedermi il Manchester e poi pian piano cercheremo di recuperare i giocatori impegnati con le nazionali. Qualcosa mi dice che al termine di Milan-Reggina i nostri punti di vantaggio saranno ancora 6, meglio cos? il derby sar? pi? bello". goal.com
  22. 8 Febbraio 2009 C'? da spostare una macchina! C'? da spostare una macchina! La rottamazione dell'auto va incentivata, non per comprarne una nuova, ma per liberarsi per sempre della vecchia. In cambio di una bicicletta, di un tram, di una linea ferroviaria per pendolari Milano-Voghera che arriva in orario e senza carri bestiame per i passeggeri. C'? da spostare una macchina! Nessun disoccupato comprer? una Fiat grazie ai bonus di Stato. Nessun precario, licenziato, lavoratore a progetto cambier? la sua auto per lo sconto dello psiconano. L'auto va invece eliminata, magari un po' alla volta, per evitare gli effetti collaterali da assuefazione da pubblicit?. C'? da spostare una macchina! Bisogna cambiare le priorit? degli interventi pubblici. Gli incentivi vanno dati alle aziende del futuro. Alle telecomunicazioni, alla Rete, ai pannelli fotovoltaici, al telelavoro (ultimi in Europa). Gli spostamenti ci rubano la vita, il tempo. L'unica risorsa deperibile al 100%. Dare incentivi alla Fiat ? un tuffo nel passato. Ci sono milioni di ottime macchine usate parcheggiate nelle citt? italiane. Se siamo stanchi della nostra potremmo lanciare lo scambio di macchine. Per quale straordinario motivo dovremmo cambiarle? Per rilanciare la Fiat? Quella azienda che, da decenni, quando fa utili se li tiene e quando perde paga gli stipendi con la cassa integrazione? L'Italia ? invasa da auto e da parcheggi in costruzione per auto che non ci entreranno mai. La crisi pu? essere una svolta. I soldi dello Stato, i nostri soldi, devono essere destinati alle energie rinnovabili, alla connettivit?, alla banda larga. Rilanciare l'economia e dare incentivi per le auto sono due cose incompatibili. E' come curare un drogato con un'overdose. C'? da spostare una macchina! La priorit? per lo sviluppo non ? l'automobile. I costi sociali di inquinamento atmosferico e di occupazione di ogni spazio urbano, dal marciapiede, allo scivolo per i disabili, alle strisce pedonali, alle doppie e triple file, ai parchi per i bambini. Quando guardo la via di una citt?, mi sembra di essere in un incubo stile Matrix, circondato da lamiere e da tubi di scappamento ovunque. Con i miei sensi requisiti dalle macchine. Vedi macchine, respiri macchine, tocchi macchine, senti macchine. L'automobile ? un incantesimo, un'abitudine indotta diventata un vizio insostenibile. Gli incentivi devono servire a stare fermi, non a muoversi, telelavoro non autostrade. Il lavoro non ? stare in coda tutta la vita. La macchina ? in crisi da molto prima della crisi. C'? un rigetto mondiale verso un ex status symbol che si ? trasformato in un fastidioso e costoso elettrodomestico a 4 ruote. Negli Stati Uniti l'et? della propria auto negli ultimi cinque anni ? passat? da 59 a 77 mesi. E le vendite di auto sono crollate dal 2000, da 14,5 milioni a 8,5 milioni. C'? da spostare una macchina! Beppegrillo.it 2 video a caso:
  23. Forse lo scopo reale di questo kaos pu? essere proprio quello di metterlo alle corde per poter colpire qualcun altro. E' la prima cosa che mi ? venuta in mente quando ? scoppiato lo scandalo.
  24. Questo lo sappiamo. Abbiamo gi? postato un articolo dove c'era questo riferimento. Io credo che lui sappia molte cose. Magari indirettamente, nel senso che non effettuando direttamente intercettazioni non poteva sapere ogni utenza a chi facesse riferimento precisamente. Per? credo che lui sia a conoscenza di come alcuni pacchetti di telefonate in diverse inchieste siano arrivate dal di fuori dei circuiti legali. Credo che abbia una certa idea di una serie di connivenze tra politica, magistratura ed economia, e della pretestuosit? di alcune inchieste. In particolare si ? capito che sui Ros, aim?, ? molto preparato. Difatti lo stanno mettendo alle corde proprio loro. C'? anche la possibilit? che lui cominci a vuotare il sacco sulle collaborazioni di alcuni ufficiali con telecom. Chiss
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