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Procura, bufera intercettazioni indagini su regali e mazzette Marino Bisso e Rory Cappelli Regali e un soggiorno per la famiglia in un hotel sul litorale laziale. In questo modo alcune societ? che affittano le strumentazioni per effettuare le intercettazioni alla Procura di Roma si guadagnavano i favori di alcuni responsabili della sala d?ascolto. La vicenda ? stata scoperta dagli inquirenti di piazzale Clodio che hanno gi? rimosso un carabiniere addetto al servizio intercettazioni. Il provvedimento di sospensione ? stato deciso direttamente dal procuratore capo Giovanni Ferrara. Al centro degli accertamenti ? finito Ottavio D. C. appuntato dell?Arma, uno dei quindici responsabili della sala d?ascolto che effettua le intercettazioni su richiesta dei pm romani. E ora sul giro di regalie la procura potrebbe aprire anche una inchiesta ipotizzando il reato di corruzione. Il capo dei pubblici ministeri capitolini assieme al suo vice Filippo Laviani, nei mesi scorsi, ? corso ai ripari e ha gi? rivoluzionato l?organizzazione del funzionamento della sala intercettazioni. Il nome dell?appuntato dei carabinieri, recentemente rimosso, ? finito anche al centro di una delicata inchiesta della procura di Milano su un giro di presunte tangenti legate agli appalti nelle procure per i servizi di intercettazione. A chiamare in causa il carabiniere ? stato Vittorio Bosone, fondatore della Ies, specializzata in sistemi di sicurezza e telecomunicazioni. La Ies affitta alle procure di tutta Italia microspie, satellitari, gps, tutte le diavolerie che servono a realizzare intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo gli inquirenti la Ies avrebbe distribuito tangenti a ufficiali dell?Arma e agli investigatori della polizia giudiziaria. Ma non solo. Alcune agenzie avrebbero anche svolto bonifiche ambientali per conto di privati potenzialmente oggetto di intercettazione. Una realt? preoccupante che sarebbe stata fotografata in un dossier dal superconsulente della procura di Catanzaro Gioacchino Genchi. Il personaggio chiave dell?inchiesta su tangenti e intercettazioni ? appunto Vittorio Bosone che, nel corso dei suoi interrogatori, avrebbe anche fatto riferimenti agli appalti vinti nella capitale. In particolare avrebbe messo nei guai proprio l?appuntato dei carabinieri di recente rimosso. ?Ci sono pubblici ufficiali a libro paga, che ricavano somme da circa mille euro mensili in contanti a fronte della loro collaborazione illecita consistente nel procurare appalti alle societ? d?intercettazione grazie alla loro posizione lavorativa?. L?imprenditore della Ies racconta anche che l?appuntato dei carabinieri e responsabile della sala intercettazioni sarebbe stato ospitato ?con tutta la famiglia nel mese di agosto 2007 in un albergo di Santa Severa?. http://espresso.repubblica.it
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DE MAGISTRIS AMMETTE DI AVER AUTORIZZATO GENCHI A SPIARE 3 CELLULARI BOMBA: - PALAZZO CHIGI, IL ministero dell?Interno E Il comando calabrese della Finanza - L?EX PM: ?? logico che mI indicasse LE UTENZE: a questo servono i consulenti?? Riccardo Bocca e Paolo Orofino per l'Espresso, in edicola domani Era il pubblico ministero Luigi De Magistris, a suggerire a Gioacchino Genchi le utenze illustri da monitorare, o anche il consulente tecnico segnalava numeri per allargare il campo e incrociare i dati? La risposta si trova nella sequenza di comunicazioni che avviene nel marzo 2007, in piena indagine "Why not". Il 6 marzo, infatti, De Magistris firma un decreto di acquisizione di tabulati telefonici con cui incarica Genchi di lavorare sul traffico di 58 utenze telefoniche ?nel periodo antecedente ai 24 mesi dalla data di notifica del presente provvedimento?. Il giorno dopo, invece, ? la volta del consulente Genchi di sottoscrivere una relazione di 28 pagine nella quale segnala ?l'individuazione di talune utenze telefoniche e codici degli apparati cellulari (Inei) per i quali appare utile procedere all'acquisizione dei dati di traffico telefonico?. Si tratta di un elenco con 50 numeri dove, tra le utenze pi? delicate, spiccano tre cellulari: il primo intestato alla segreteria generale della presidenza del Consiglio, il secondo al Dipartimento della pubblica sicurezza presso il ministero dell'Interno e il terzo al comando regionale calabrese della Guardia di Finanza. Utenze per le quali, conferma lo stesso De Magistris, ha autorizzato il consulente a svolgere approfondimenti: ?? logico che fosse Gioacchino Genchi il dominus della scelta delle utenze?, dice l'ex pm oggi giudice a Napoli, ?e altrettanto naturale ? che me ne indicasse di nuove: a questo servono i consulenti...?. Meno logico, aggiunge invece De Magistris, ?? che non abbia potuto sapere, alla fine, chi fossero le persone intestatarie delle varie utenze. Com'? noto, infatti, mi ? stato avocato il fascicolo prima di averne la possibilit?, mentre a Genchi ? stato revocato l'incarico di consulenza. Risultato: non esiste una relazione finale?. 2 - 'PANORAMA' PUBBLICA ELENCO UTENZE DELL'ARCHIVIO GENCHI = TRA GLI ALTRI MASTELLA, PISANU, MINNITI, POLLARI, GRASSO (Adnkronos) - Il settimanale 'Panorama', sul numero in edicola domani, pubblica un elenco delle utenze "messe sotto controllo" da Gioacchino Genchi. "Ministero degli Esteri: due utenze sottoposte a monitoraggio del traffico. Attivita' produttive: un'utenza. Trasporti: un'utenza. Comunicazioni: un'utenza. Difesa: due utenze. Presidenza del Consiglio: sei utenze. Una decina per il ministero della Giustizia. Al Viminale addirittura decine le utenze controllate. Non si salvano la presidenza della Camera e quella del Senato", scrive 'Panorama'. Inoltre, "la Guardia di finanza e' sotto controllo in tutta Italia. Non sono sicuri i telefoni di Margherita, Udc, Ds, Forza Italia. L'elenco bipartisan dei parlamentari senza privacy, presenti e passati, va da Clemente Mastella (Udeur) a Beppe Pisanu e Gianni Pittelli (Fi), a Giovanni Kessler e Marco Minniti (Pd). E poi i servizi segreti: sei utenze del Sismi osservate speciali, tra cui quelle dell'ex direttore Nicolo' Pollari, del responsabile dei centroi Sismi del Nord Italia Marco Mancini e del genrale dei carabinieri, ora defunto, Gustavo Pignero". Infine, "non sfugge alla rete la Direzione nazionale antimafia: controllato il numero del procuratore nazionale Piero Grasso, come quelli dei magistrati Alberto Cisterna, Nicola Gratteri ed Emilio Ledonne. Tenuto d'occhio il sostituto procuratore Francesco Mollace. Ispezionato telefonicamente il capo degli ispettori del ministero della Giustizia Arcibaldo Miller. Nella categoria avvocati troviamo Massimo Dinoia. Non manca neppure -scrive 'Panorama'- l'Autorita' garante della privacy rappresentata dal vicepresidente Giuseppe Chiaravalloti. E infine ecco spuntare i nomi di Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza Telecom, e i numeri telefonici della Pirelli". 3 - CUFFARO, SU DI ME GENCHI HA FATTO 1,8 MILIONI DI CONTROLLI (AGI) - Palermo, 29 gen. - "Credo sia doveroso specificare che in 25 anni di incroci telefonici, sulle mie utenze telefoniche, negli anni che vanno dal 1980 al 2005, in un milione e 800 mila controlli effettuati dal dottor Genchi, cosi' come testimoniato dallo stesso nel corso del mio processo, non sia mai stato trovato alcun contatto, fra me o fra utenze a me riconducili e appartenenti a cosa nostra o ad persone in qualche modo riconducibili ad essa". Lo afferma in una nota il senatore Salvatore Cuffaro, vicesgretario dell'Udc. [29-01-2009] Dagospia Et voil?!
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IL PERSONAGGIO. Nell'archivio del tecnico nessun dialogo, solo analisi Nel suo ufficio di Palermo da quindici anni lavora per le principali Procure Dalla mafia al fronte-De Magistris le ombre del "sistema" Genchi Quando la Boccassini, indagando su Capaci, disse: "O lui o io" di GIUSEPPE D'AVANZO Berlusconi ? pronto per il blitz (un decreto del governo in forma di legge?) che sottrarr? alle indagini giudiziarie l'ascolto telefonico e ai pubblici ministeri l conduzione delle inchieste (saranno "avvocati della polizia"). Per far ingoiare ai suoi alleati recalcitranti e all'opinione pubblica il provvedimento, intorbida le acque. Modifica i fatti. Capovolge la verit?. Grida di "intercettazioni". Annuncia "uno scandalo che sar? il pi? grande della Repubblica". Qual ? l'"inquietante" novit? che dovrebbe farci saltare sulla sedia? La vergogna sarebbe custodita nell'archivio di Gioacchino Genchi, un vicequestore della polizia di Stato (in aspettativa sindacale da un quindicennio), consulente di un rosario di procure e, per ultimo di Luigi De Magistris nelle inchieste Why not? e Poseidone. E' utile dunque, all'inizio di una settimana dove saranno raccontate rumorose "bufale", fissare qualche punto fermo, illuminare il lavoro di Genchi, avanzare infine qualche domanda. Punti fermi, tre. 1. Berlusconi mente. Nell'archivio di Genchi non c'? alcuna intercettazione telefonica, ma soltanto analisi di tabulati telefonici. Per le due inchieste di De Magistris, e su sua delega, Genchi ha messo insieme 1.042 tabulati, un milione di contatti, 578 mila schede anagrafiche. 2. Berlusconi ritrova troppo tardi la parola e la memoria senza mai perdere la sua malafede. Non ha battuto ciglio quando si sono scoperti gli archivi illegali della Telecom dell'amico Marco Tronchetti Provera (anche l?, si raccoglievano abusivamente tabulati e si intercettavano mail). Non ha emesso un fiato quando il suo nemico Romano Prodi ? stato indagato proprio alla luce dell'analisi dei "dati di traffico della sim gsm 320740... intestata alla Delta spa presso la Wind, volturata il 1 aprile 2004, all'"Associazione l'Ulivo i Democratici" di Bologna, contratto trasferito il 17 febbraio 2005 a Roma in piazza Santi Apostoli 73, sede dell'Ulivo, e due mesi dopo alla Presidenza del Consiglio, via della Mercede 96, Roma". Scritto nero su bianco in una consulenza di Genchi. Dov'era allora l'indignazione di Berlusconi? Non ce n'era traccia. Quell'indagine poteva azzoppare il governo di centrosinistra e tutto faceva brodo. Anche il lavoro di Gioacchino Genchi. 3. I rumorosi strepiti di Berlusconi non rivelano nulla di quanto gi? non si conoscesse per lo meno da sedici mesi. "De Magistris ha acquisito migliaia di tabulati telefonici di cittadini le cui utenze (cellulari e di rete fissa) erano emerse tra i contatti di diversi suoi indagati - scrive la Stampa, il 4 ottobre 2007 - . Nell'elenco ci sono tra gli altri, il presidente del Consiglio Prodi, l'ex-presidente del Consiglio Berlusconi, il ministro dell'Interno Amato, e della Giustizia Mastella; il viceministro dell'Interno Minniti; il presidente del Senato Marini, l'ex-presidente della Camera Casini, il segretario dell'Udc, Cesa, il vecepresidente del Csm Mancino. I movimenti dei numeri telefonici acquisiti riguardano anche il capo della polizia De Gennaro, il vicecapo vicario De Sena, il direttore del Sisde Gabrielli, il direttore del Servizio di polizia postale e telecomunicazioni Vulpiani, il direttore della Dia, Sasso, il generale di corpo d'armata Piccirillo, il presidente dell'Anm Gennaro, il procuratore aggiunto di Milano Spataro, il pm antiterrorismo di Roma Saviotti, quattro sostituti della procura nazionale antimafia, diversi membri della commissione parlamentare antimafia, deputati, senatori, questori della Camera, presidenti di commissioni di Palazzo Madama". L'elenco (sempre smentito da De Magistris) mostra pi? di tante parole la strumentalit? della sortita allarmata di Berlusconi. Ma come c'? anche il suo nome in quella classifica abusiva e Berlusconi non dice una parola, non protesta, non chiede spiegazioni? E se non si preoccupava allora, perch? oggi parla di "scandalo storico"? Il Cavaliere oggi ha compreso che l'"affare Genchi" pu? essere la leva per scardinare le resistenze che An, Lega, Pd oppongono al suo progetto di cancellare le intercettazioni dagli strumenti di indagine e fare del pubblico ministero il "notaio" delle polizie. Se non si dice, dunque, di Genchi - chi ?, che cosa fa, come lo fa, grazie a chi - non si comprendono le ambiguit? possibili del suo lavoro. Il vice-questore in aspettativa Genchi, 49 anni, va su tutte le furie quando si parla di lui come di "un personaggio misterioso". Anche se cede al narcisismo quando lo si incontra nel sotterraneo di 500 metri quadrati, ipertecnologico, di piazza Principe di Camporeale, a Palermo (? un tormento riuscire a incontrarlo). A Genchi piace mostrarsi seduto al suo scrittoio, tra gli schermi di cinque grandi computer. Non ? parco di parole. Il suo ? un flusso verbale ininterrotto impastato di allusioni, suggerimenti, accenni, avvertimenti che risultano per lo pi? oscuri, indecifrabili. Si compiace del mistero che sollecita. Gli piace apparire un uomo che sa troppo cose indicibili, ma dicibilissime, se gli si sta troppo addosso. Se stimolato, Genchi racconta, ricorda, precisa a gola piena. Spiega di come sia stato lui il primo, nella polizia, "nonostante la forte vocazione umanistica", a darsi da fare con l'informatica, l'elettronica, la topografia applicata e i primi "teodoliti al laser", che solo Dio sa che cosa sono. E' un fatto che Vincenzo Parisi (capo della polizia) nel 1988 gli affida la Direzione della Zona Telecomunicazioni del ministero dell'Interno per la Sicilia occidentale. E' il suo trampolino di lancio, l'inizio di una parabola che lo porter? ad essere, prima con la divisa addosso poi da libero professionista, il ricercatissimo consulente delle procure, capace di "mappare" l'intera rete di relazioni telefoniche di un indagato. Controlla, per dire, quasi due miliardi di tracce telefoniche nell'indagine di via D'Amelio. Ricostruisce 1.651.584 contatti telefonici inseguendo una scheda utilizzata in 31 cellulari diversi per dimostrare i legami pericolosi di Tot? Cuffaro, allora presidente della Regione siciliana. "Oggi - racconta Genchi - non ? che facciamo pi? intercettazioni di un tempo, quelli che sono aumentati sono i telefoni. Anni fa c'era solo l'Etacs, il cellulare era uno solo. Ora per trovare un numero che interessa se ne cercano tanti, senza considerare il roaming degli Umts, con schede che si possono spostare da telefono in telefono e tanti gestori diversi dove si possono agganciare gli utenti con servizi telefonici diversi - messaggi, immagini, fax, video - ecco perch? le richieste si sono moltiplicate". Le richieste. E' questo lo snodo. Non c'? nulla di illegale nel lavoro di ricerca svolto da Genchi se ? il pubblico ministero a chiederle per una necessit? dell'indagine perch?, prima o poi, dinanzi ai giudici e agli avvocati della difesa, il pm dovr? rendere conto dei suoi passi. Decisivo ? allora il rapporto che Genchi crea con il pubblico ministero responsabile dell'inchiesta. O meglio, che il pm crea con il consulente. Genchi ha un'alta opinione di se stesso e del suo lavoro. Non tace che le sue perizie sono "gi? pezzi di sentenza". Gli piace, nei suoi resoconti alle procure, argomentare l'accusa, suggerire deduzioni, indicare nuove ipotesi investigative, chiedere il coinvolgimento nell'indagine di questo o di quello. Non tutti i pubblici ministero abboccano al suo amo. Nel 1993, Ilda Boccassini, quando indagava sulla strage di Capaci, non grad? che quel tecnico del pool investigativo si attardasse intorno ai contatti telefonici privati di Giovanni Falcone, che nulla avevano a che fare con l'inchiesta. E quando nel febbraio di quell'anno se lo trov? davanti che proponeva di "trattare" le carte di credito del magistrato ucciso, se ne liber? senza stare troppo a pensarci su. "O me o lui", disse. "Il fatto ? - racconta ancora un altro pubblico ministero - che Genchi arriva da te con un elenco di numeri di telefono che sono entrati in contatto con il cellulare o il telefono fisso del suo indagato. Ti chiede una delega per verificarli. E tu che diavolo ne puoi sapere se tra quei centinaia di numeri ce n'? uno che non ha nulla a che fare con il tuo "caso" e molto con le curiosit? di Genchi? Questo ? il motivo per cui preferisco non lavorare con lui, che ? certamente il solo in Italia a sapere fare quelle analisi dei dati". Conviene ripeterlo: tutto si decide nel rapporto tra il pm e Gioacchino Genchi. L'affare che Berlusconi vuole trasformare nel "pi? grande scandalo della storia della Repubblica" si riduce a queste domande: Genchi ha tradito la fiducia di Luigi De Magistris analizzando dati di traffico telefonico per cui non aveva ricevuto la delega del pubblico ministero? O ha tradito la sua fiducia facendogli firmare deleghe per numeri di telefono estranei all'inchiesta? O non ? avvenuto nulla di tutto questo e le deleghe erano legittime e legittimi l'analisi dei dati e gli scrutinati? Lo decider? ora la procura di Roma che, con ogni probabilit?, ha ricevuto le "carte" da Catanzaro perch? l'indagine coinvolge anche Luigi De Magistris, oggi giudice a Napoli (Roma ? competente per i giudici di Napoli). In attesa del can can spettacolare che Berlusconi organizzer? nei prossimi giorni, questa storia ci dice fin da ora una verit? che non dovrebbe piacere a Berlusconi. Ci indica quanto pericoloso sia separare il lavoro del pubblico ministero dall'attivit? della polizia giudiziaria. Una polizia, libera dal controllo della magistratura, potr? avere mano libera per ogni forma di spionaggio illegale. Naturalmente, nel caleidoscopio delle verit? rovesciate di Berlusconi, questo ? una ragione per privare il pm della responsabilit? delle inchieste. http://www.repubblica.it ------------------ GENCHI: CHI MI ACCUSA VUOL NASCONDERE SCHELETRI NELL'ARMADIO... (AGI) - "Il vero oggetto degli attacchi che si stanno verificando non sono io, io sono solo il mezzo per raggiungere un altro obiettivo". E' quanto ha detto ai giornalisti il consulente informatico Gioacchino Genchi, finito nella bufera a seguito dell'attivita' prestata nelle indagini "Why not", oggi a Catanzaro dove e' stato nella sua veste di consulente della Procura impegnato in un processo per duplice omicidio. Genchi ha lavorato per anni con tutte le procure d'Italia, alle indagini tra le piu' delicate. In Calabria, in particolare, ha dato il suo contributo anche in numerose inchieste antimafia. Fino a che, dopo l'avocazione dell'indagine "Why not" al suo titolare, l'ex sostituto procuratore Luigi de Magistris, il suo lavoro e' stato messo in discussione dai magistrati che hanno ereditato l'inchiesta, per via del presunto maxi archivio in cui avrebbe raccolto migliaia di dati relativi alle piu' importanti personalita' dello Stato. "Ma non e' stato il mio lavoro ad essere stato messo in discussione, e non penso neppure di essere io il bersaglio principale degli attacchi. Io, purtroppo, sono lo strumento. Posso fare un esempio: io sono come quel telefonino, in mano a quel signore un po' nervoso, che trovandosi nel box del proprio palazzo, non riuscendo a prendere la linea, prende il telefono e lo tira contro il muro rompendolo. Ecco, io sono l'innocente telefono che viene sbattuto al muro. E, purtroppo, essendo solo, non avendo dietro di me partiti, associazioni nazionali di magistrati, sindacati, giornali, gruppi editoriali, potentati, massonerie, opus dei, che mi difendano, purtroppo devo difendermi da me. Quindi, sono stato costretto, con grossa sofferenza, a dismettere quella riservatezza che ha accompagnato finora le mie funzioni. Voi non avete mai sentito la mia parola, se non nelle aule di Giustizia. Non avete mai visto la mia faccia, se non nelle aule di Giustizia. Ma ora - ha spiegato Genchi - sono stato costretto a scendere in campo per difendermi, e non accusare, ripeto difendermi, da una delle piu' grandi mistificazioni della storia d'Italia, che mi vede come protagonista in quanto strumento di tante verita' scomode, che riguardano anche la vostra terra, e che riguardano persone che hanno speculato sulla vostra terra. Persone che le provvidenze, i vantaggi, i benefici, che l'Europa, il Governo italiano, hanno dato alla Calabria, hanno pensato di distrarli a profitto di pochi, affamando ancora di piu' la Calabria, rendendo i giovani calabresi ancora piu' servi di un sistema clientelare che si perpetua parallelamente al sistema mafioso". Quanto alla presunta raccolta di dati di cui si parla, il consulente ha ribadito con decisione che "non esiste alcun archivio". "Voi vedete, anche qui oggi, come io faccio il mio lavoro al servizio della Giustizia - ha aggiunto -. Eseguo delle relazioni, ci sono i miei dati che anche gli avvocati hanno, e il tutto si utilizza nei processi. Dopo, per me, quei dati non servono piu' e vengono cancellati, non ho motivo di conservare nulla. l vero problema non e' il mio archivio che non esiste, il vero problema sono gli scheletri che alcuni hanno nei loro armadi, e vi assicuro che proprio quelli che mi accusano gli armadi con gli scheletri ce li hanno, e sono armadi per quattro stagioni". -------------------------- ARCHIVIO GENCHI: COSSIGA, CONSULENTE HA RISPETTATO LA LEGGE (ANSA) - 'Dopo aver ascoltato in tv Gioacchino Genchi ed avere letto tutto quanto e' stato scritto su di lui e sulla sua attivita' sia di funzionario della Polizia sia di consulente di numerosissime procure, mi sono convinto che egli ha agito sempre nel rispetto della legge e secondo il mandato conferitogli dai vari magistrati delle procure interessate'. Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. 'Ancorche' si accertasse che egli ha avuto, analizzato, confrontato ed inter-relato tabulati di utenze telefoniche, fisse e mobili, intestate o comunque utilizzate da sedi centrali o periferiche dei servizi di informazione e sicurezza nazionali o di agenti di essi - rileva Cossiga - non vedo quali potrebbero essere i profili penali o anche soltanto di scorrettezza addebitabili non solo al perito ma anche al pubblico ministero che ha disposto l'acquisizione di detti tabulati, dato che sia la procura di Milano sia il giudice del dibattimento nel processo per la 'extraordinary rendition' di Abu Omar hanno dichiarato la perfetta legittimita' non soltanto dell'acquisizione dei tabulati delle conversazioni telefoniche, ambientali e telematico-informatiche, ma la intercettazione o l'acquisizione del contenuto delle stesse. E' vero che contro questa posizione i governi Prodi e Berlusconi hanno presentato ben quattro ricorsi alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni, e che ad essi e' stato replicato con altri contro-ricorsi da parte dei Pm e del giudice del dibattimento: ma fino a quando la Consulta non si pronunziera', ogni giudizio sia in sede giudiziaria, sia in sede di Copasir sia eventualmente in sede di Csm deve essere per lo meno sospeso o risolto a favore degli accusati. La classe politica dovrebbe tenere conto che e' ormai convinzione comune che la Corte Costituzionale dara' ragione alla procura ed al giudice di Milano, secondo la dotta relazione alla corte dell'attuale presidente di essa Flick, che ha sottilmente argomentato essere l'obbligatorieta' dell'azione penale e l'esercizio della giurisdizione garantiti dalla Costituzione e la tutela del segreto e le attivita' che ne derivano sono garantite soltanto da una legge ordinaria che non puo' 'non cedere' alla legge costituzionale. Che poi, se una qualche responsabilita' vi fosse - conclude - essa sarebbe del magistrato e dovrebbe comunque essere accertata dal giudice'. http://www.dagospia.com
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
3 - DE MEO S'IMBARCA CON SABELLI? Quanta gente vola con la nuova Alitalia? Quanta gente vola con la nuova Alitalia? Nessuno ? in grado di dirlo perch? dall'azienda dei patrioti italiani non esce alcuna notizia. L'altro ieri il tandem Colaninno-Sabelli si ? presentato in Parlamento per un'audizione sull'operazione che ha portato al matrimonio con AirFrance e dai due comandanti sono uscite soltanto affermazioni generiche sul coefficiente di riempimento dei velivoli ancora molto basso (Sabelli) e sulla necessit? di riempire gli aerei (Colaninno). I due manager hanno assicurato per? i membri della commissione infrastrutture che nel 2011 la nuova Alitalia potrebbe raggiungere il pareggio, poi con un certo sollievo hanno preso atto che i parlamentari dovevano andare a votare e alle 15,30 l'audizione ? stata interrotta. Se ne riparler? mercoled? prossimo quando i membri della commissione, presieduta dal vivace sottosegretario Valducci, spareranno domande ficcanti sul AirFrance e sull'andamento della Compagnia. Intanto arriva la notizia che Luca De Meo, il giovane manager che dopo quattro anni di Fiat ha sbattuto la porta in faccia a Marpionne, avrebbe avuto colloqui con Colaninno e Sabelli per la carica di direttore generale. A scriverlo ? il quotidiano "MF" che conferma ci? che in Germania dicono tutti: il prestigioso incarico del milanese De Meo in Volkswagen non esiste e per adesso l'unica carica che ricopre ? quella di presidente onorario dell'Associazione ex-studenti "Galilei Abruzzo", il liceo scientifico di Pescara dove si ? diplomato nel 1986. 5 - DOPO TIZIO GALATERI, C'? CAIO Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che il consiglio di amministrazione di Telecom di oggi non dovrebbe portare a decisioni clamorose. Franchino Bernab? ? tornato dall'Argentina dove ha incontrato la presidentessa Cristina Kirchner, dimostrando ancora una volta che il suo mestiere preferito ? la politica estera e l'attivit? di lobbying. Intanto continuano a circolare i rumors sull'attivismo febbrile di Francesco Caio che ha incontrato Franchino nei giorni scorsi per parlare del Rapporto sulla banda larga e per capire se c'? spazio per un suo ruolo al vertice di Telecom. L'ipotesi di un tandem Caio-Bernab? ? caldeggiata con forza da Value Partners, la societ? di consulenza che dopo aver lavorato per Tronchetti Provera e per la Kelyan di Bernab?, ha piantato salde radici dentro Telecom". [29-01-2009] Dagospia Su DeMeo alla W quindi erano tutte balle? -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
29/1/2009 (12:35) - DOPING Un anno di stop a Mannini e a Possanzini I due giocatori si sono presentati in ritardo al test antidoping del dicembre 2007, ma poi non sono risultati positivi. Il commento di De Laurentis, del legale del Napoli e di Sonetti LOSANNA Daniele Mannini (ex Brescia, oggi al Napoli) e Davide Possanzini (Brescia), sono stati squalificati dal Tribunale amministrativo dello sport per essersi presentati in ritardo ad un test antidoping dopo la partita della squadra lombarda con il Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio aveva assolto i due giocatori, il tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (gi? scontati): la Wada, agenzia mondiale antidoping, aveva per? fatto ricorso. Avendo gi? scontato 15 giorni, la sospensione di Mannini e Possanzini si concluder? il 14 gennaio 2010. ?La squalifica di Mannini ci duole: dispiace soprattutto per il ragazzo che si ? dimostrato un gran professionista. Dico per? a Daniele di non abbattersi, un professionista deve saper reagire. Mannini rester? ovviamente nel Napoli a lungo, un anno passa in fretta?. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervenuto in diretta su Radio Marte, radio ufficiale della SSC Napoli. ?Temendo questa sentenza - ha detto a radio Marte - abbiamo accelerato la trattativa per Datolo, che ? un nostro giocatore a meno che non dirottino l?aereo. Scherzi a parte, Datolo ci dar? una mano, perch? sa giocare a sinistra e da mezzo sinistro, ma anche a destra?. Daniele Mannini ha appreso di essere stato squalificato questa mattina mentre in treno, insieme con i compagni di squadra ritornava da Firenze, dove ieri sera il Napoli ? stato sconfitto dai viola. Il giocatore ? sceso dal convoglio alla Stazione centrale di Napoli, scuro in volto e con lo sguardo rivolto verso il basso. Da lui nessun commento sulla vicenda. A dire poche parole sul caso ? stato invece Francesco Montervino che, rispondendo alle domande dei tifosi ha detto: ?Ci dispiace umanamente per il ragazzo?. ?Non si pu? trascurare il fatto che una decisione come questa ? stata presa quasi 14 mesi dopo i fatti. Dopo un iter che ha attraversato tre gradi di giudizio, il Tas ha dichiarato Mannini e Possanzini criminali conclamati squalificandoli per un anno?. Sono le parole del legale del Napoli, Mattia Grassani a Sky Sport 24, sulla squalifica di un anno a Daniele Mannini, attualmente in forza al Napoli, e Davide Possanzini del Brescia. ?I due giocatori sono stati ritenuti colpevoli di aver ritardato di 25 minuti il test antidoping, che ? risultato poi negativo, ed hanno subito una squalifica come, o per certi versi pi? pesante, di chi ha fatto uso di doping alterando le proprie prestazioni?, ha aggiunto l?avvocato del Napoli. Mannini in questo periodo ? stato schierato in campo, ma non rischia nulla da questo punto di vista. ?Per il nuovo regolamento credo non ci siano dubbi sulla liceit? del comportamento della societ?. La squalifica decorre dal 29 gennaio dice il Tas, ma questo caso non credo si possa concludere qua. La vera lotta al doping non si sconfigge in questo modo, il percorso ora non ? semplice, eventuali impugnazioni vanno rivolte al tribunale civile svizzero?, continua l?avvocato Grassani che spiega come ?l?udienza si ? svolta il 23 ottobre e la decisione ? arrivata dopo tre mesi e una settimana, sono stati lasciati a piede libero. Non sono stati sospesi. Da un punto di vista procedurale questo ? interessante per eventuali impugnazioni. C?? un aspetto di certezza delle regole, non ? possibile che ci siano tre gradi di giudizio con risultati cos? diversi tra di loro?. L?allenatore del Brescia Nedo Sonetti giudica vergognosa la squalifica di un anno inflitta a Daniele Mannini (ex Brescia), oggi al Napoli e Davide Possanzini (Brescia). ?Se dovessi dire quello che in questo momento ho nella testa e nel cuore, direi delle cose piuttosto gravi nei confronti di tutti: ? una vergogna?, ha spiegato all?agenzia radiofonica Grt. ?Ci hanno portato per un anno in giro e poi ci hanno dato questa sentenza - prosegue Sonetti - devo ancora parlare con il presidente e con il giocatore per vedere cosa fare. ? incredibile una condanna di un anno per un ritardo ad un test antidoping. Possanzini ? andato in ritardo di una ventina di minuti, al massimo trenta, perch? il presidente doveva parlare con la squadra dopo la sconfitta con il Chievo. Ma come si fa a dare un anno di squalifica per questo motivo? Si ? trattato di un ritardo - conclude Sonetti a Grt - non di un rifiuto di sottoporsi ai test antidoping?. La stampa -
Il Match Della Settimana: (vol.2)
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
edit. avevo sbagliato topic... e voi manco mi avete avvertito... ma che gente siete? -
Intercettazioni, Berlusconi: "presto Un Enorme
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di JuveFan in Calciopoli (Farsopoli)
"Il vero oggetto degli attacchi che si stanno verificando non sono io, io sono solo il mezzo per raggiungere un altro obiettivo". E' quanto ha detto ai giornalisti il consulente informatico Gioacchino Genchi -
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FIAT VOLUNTAS MEA ? LA VENDETTA DI SILVIO A CHI LO HA SEMPRE SCHIZZATO COME UN ARRICCHITO BLING BLING: PER LA ROTTAMAZIONE L?ELEMOSINA DI 300 MLN AL MARPIONNE INGINOCCHIATO (QUELLO CHE AMAVA BERTINOTTI E DETESTAVA I PALAZZI ROMANI)? Paolo Griseri per "la Repubblica" Consulto al vertice sui mali dell?auto. A sorpresa, ieri sera il presidente, il vicepresidente e l?ad della Fiat sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dai ministri che oggi dovranno varare, insieme alle associazioni degli imprenditori del settore, gli incentivi per fronteggiare il calo degli ordini sul mercato. Montezemolo, Elkann e Marchionne hanno ascoltato da Gianni Letta e dai titolari dell?economia, dell?industria e del welfare, Tremonti, Scajola e Sacconi, il piano governativo. Secondo indiscrezioni che circolavano nella serata di ieri, si tratterebbe di un pacchetto di proposte per incentivare l?acquisto di auto ecologiche in sostituzione di quelle pi? inquinanti (euro zero e euro uno). Il bonus per l?acquisito dovrebbe essere comunque molto inferiore ai 2.500 euro concessi dal governo tedesco: si parla di 600 euro per un totale di 300 milioni, un ventesimo dei 6 miliardi messi a disposizione dalla Francia. Ieri in Inghilterra il governo ha annunciato un piano da 2,3 miliardi di sterline per favorire gli investimenti e il credito agli acquirenti di automobili, sbloccando le linee di prestito provenienti dalla Bei, la banca europea degli investimenti. La cifra che il governo italiano sembra disposto a spendere non ? nemmeno lontanamente paragonabile e ha creato delusione a Torino. Perch?, al di l? della gara con gli altri paesi europei, finisce per penalizzare l?auto italiana rispetto ai diretti concorrenti sul mercato continentale che ? ormai quello domestico. Allargare la platea della rottamazione anche agli euro due vorrebbe dire coinvolgere il 46 per cento del parco circolante in Italia. Ma con 300 milioni non si potrebbe certo dare un incentivo significativo ai clienti. Ieri sera il Lingotto non commentava ufficialmente ma era chiaro che ci si attendeva un provvedimento simile a quelli presi Oltralpe. Come peraltro aveva promesso lo stesso governo nelle scorse settimane. Una soluzione di compromesso dentro il centrodestra potrebbe essere quella di un piano in pi? fasi: ai 300 milioni di oggi se ne aggiungerebbero altri nei prossimi mesi. Ancora ieri i sindacati hanno invitato il governo ad abbandonare ?la strada delle soluzioni tampone? ricordando che cos? facendo si mette a rischio l?occupazione e la sopravvivenza stessa di alcuni stabilimenti italiani. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha chiesto ?al governo a rompere gli indugi, aprire gli occhi e intervenire perch? potrebbero essere a rischio migliaia di posti di lavoro?. A Mirafiori, dove l?attivit? produttiva ? ripresa dieci giorni fa dopo sei settimane di cassa integrazione, l?attesa per i provvedimenti di oggi si accompagna a qualche scetticismo: ?Non vorremmo - dice un operaio delle carrozzerie - che venissero dati i soldi alla Fiat e poi l?azienda continuasse a portare il lavoro all?estero?. La crisi e la cassa stanno tagliando la busta paga (?oggi, giorno di paga, ho ricevuto 880 euro, ma alcuni miei colleghi hanno preso anche 500?) e il pensiero va alla Polonia ?dove si producono le auto piccole, quelle che costano poco e che potremmo comperarci anche noi. Adesso che possiamo permetterci solo quelle, finiamo per dare lavoro ai polacchi mentre noi facciamo le auto da ricchi?. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-3088.htm -
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CALCIO, PLUSVALENZE JUVENTUS: CHIESTA AUDIZIONE ZAVAGLIA Nell'ambito dell'udienza preliminare per i conti della gestione della Juventus dal 2001 al 2005, Franco Zavaglia, ex amministratore delegato della Gea, ? stato chiamato dalla difesa a sostenere un audizione. Zavaglia, assolto lo scorso 8 gennaio al processo sulla societ? di procuratori sportivi celebrato dal tribunale di Roma, dovr? spiegare l'irregolarit? di bilancio, ovvero le plusvalenze, legate alla compravendita di calciatori. Ad essere chiamati in causa sono Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Roberto Bettega e, nella veste di persona giuridica, la stessa Juventus, che ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria. http://www.repubblica.it -
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MONTEZEMOLO: BENE APPOGGIO UNICREDIT-INTESA SU PRESTITO... (Ansa) - 'Quello che ci fa piacere e' che le due piu' grandi banche italiane siano vicine a Fiat in un'ottica di assoluta collaborazione per lo sviluppo dell'azienda. E' un fatto molto positivo'. Cosi', a margine della presentazione del libro 'Il diritto del mercato finanziario', il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha commentato il lavoro congiunto che Unicredit e Intesa-SanPaolo stanno compiendo sul prestito allo studio per Fiat. TRENI PRIVATIi, CON MONTEZEMOLO ANCHE SERAGNOLI... Gabriele Dossena per il "Corriere della Sera" - ?Un'altra famiglia di imprenditori puri e privati, dopo Bombassei, entra in Ntv?. Cos? Luca Montezemolo, fondatore assieme a Diego Della Valle della Nuovo trasporto viaggiatori che dal 2011 entrer? in concorrenza con le Fs nell'alta velocit? ferroviaria, ha annunciato l'ingresso di Isabella Seragnoli, che con la sua Mais si ? assicurata il 5% del capitale della nuova societ?. Obiettivo della Ntv ? catturare passeggeri sui collegamenti pi? redditizi, come la Milano-Roma (dove per inciso gi? punta la nuova Alitalia, formata anch'essa da una cordata di imprenditori privati), in vista della liberalizzazione del trasporto ferroviario passeggeri. La carta in pi? che intende giocare Montezemolo con i suoi soci ? l'offerta di servizi di alta qualit?, che saranno garantiti dai nuovissimi treni realizzati apposta dalla francese Alstom (che nove anni fa ha rilevato la Fiat industrie ferroviarie) e su cui sta lavorando anche Giugiaro per la personalizzazione degli allestimenti interni: l'ordine di 25 Agv, i Tgv dell'ultima generazione, del valore di 600 milioni, ? gi? stato firmato. L'avvio dell'attivit? di Ntv ? previsto per il 2011. E per il 2015 dovrebbe far viaggiare oltre 10 milioni di passeggeri. Dopo l'ingresso di Seragnoli, l'azionariato di Ntv risulta cos? ripartito: 33,55% Mdp holding (con quote paritetiche ripartite tra Montezemolo, Della Valle, Punzo); 20% Imi Investimenti (Intesa Sanpaolo); 20% Sncf (ferrovie francesi); 15% Generali Financial Holding; 5% Nuova Fourb (Bombassei); 5% Mais (Seragnoli); 1,5% Reset 2000 (Sciarrone). http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-3116.htm -
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UNO, DUE, RCS! ? ROTELLI IN MOVIMENTO: lista di minoranza in vista del rinnovo del CDA (AD aprile) - ? FUORI DAL PATTO MA ? il secondo azionista alle spalle di Mediobanca e davanti a Fiat ? LUCA-LUCA: RCS? ME NE OCCUPO COME PRESIDENTE FIAT? Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore" Giuseppe Rotelli fa i conti con le perdite dell'investimento per il 4,95% in Rcs e valuta la presentazione di una lista di minoranza in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione della societ? editoriale, in agenda con l'assemblea di aprile. Sistemato il capitolo relativo al contratto con il Banco Popolare sulla quota del 5,95% di Rcs, il patron del Gruppo San Donato ha dovuto prendere atto del "costo" dell'avventura editoriale. Una diversificazione che la holding Eurocotec ha pagato caro: la societ?, costretta a svalutare Pandette finanziaria, dove ? custodito il pacchetto del 4,95% di Rcs, ha chiuso il bilancio a fine 2008 in perdita per 107 milioni di euro. Il rosso, prevedibile data la caduta delle quotazioni Rcs, si ? tradotto in un patrimonio netto negativo di 100 milioni, imponendo cos? la ricapitalizzazione della societ?. Il ripianamento delle perdite ? avvenuto attraverso un aumento di capitale di 150 milioni che ? servito per 107 milioni a ripagare il rosso e per l'eccedenza, circa 42 milioni, alla creazione di un apposita "riserva sovrappezzo azioni". Rotelli, per mezzo della finanziaria Velcafin, di sua propriet?, ha sottoscritto l'intera ricapitalizzazione con mezzi propri. Ma baster?? La posizione di Rotelli nella societ? del Corriere ? destinata a salire ancora e i prezzi del rafforzamento sono molto lontani dalla soglia di 0,81 euro a cui viaggia il titolo Rcs (ieri- 2,99%). La scorsa settimana il patron del gruppo di San Donato ha trovato un accordo con il Banco Popolare sul 5,95% di Rcs Mediagroup che l'imprenditore della sanit? aveva acquistato nel novembre 2006 con due diversi contratti legati ciascuno a un'opzione call al prezzo di 4,2 e 4,45 euro. Il passaggio della partecipazione - ? stato deciso - avverr? ora in due tranche: il 2,6% circa subito e il 3,35% che resta tra due anni. In questo modo Rotelli arriver? al 7,55% del capitale Rcs pur esercitando i diritti sull'intera quota del 10,9% che ne fa il secondo azionista alle spalle di Mediobanca e davanti a Fiat. Il nuovo rafforzamento, riferito al pacchetto del 2,6%, non ? certo contemplato nella svalutazione effettuata nel 2008 dal gruppo Eurocotec. E questa nuova quota, comprata per circa 85 milioni, esprime gi? una minusvalenza di 69 milioni (sul mercato vale 16 milioni). Il tema del bilancio non ? per? l'unico sul tavolo di Rotelli. Con una quota del 7,55% del capitale (ma diritti sul 10,9%), il secondo azionista di Rcs fuori dal patto di sindacato starebbe valutando a questo punto la presentazione di una lista di minoranza per il consiglio di amministrazione e per il collegio sindacale della societ? editoriale. Dagli ambienti vicini all'imprenditore si preferisce non commentare, ma fonti ben informate riferiscono che la mossa ? quasi scontata. Probabilmente il rappresentante che sar? designato ? la stessa Anna Strazzera che ha curato il debutto di Rotelli nell'assemblea Rcs dello scorso aprile. Si vedr?. Di certo le grandi manovre intorno a Rcs sono ormai ben avviate. Come riportato ieri dal Sole 24 Ore, Massimo Pini, che nel patto di sindacato della societ? milanese rappresenta il gruppo Ligresti, ha formalmente chiesto la convocazione di una riunione dei membri dell'accordo parasociale per affrontare lo stato del brand ?Corriere della Sera? e i contenuti editoriali. Toccher? ora al presidente del patto, Giampiero Pesenti, indicare la data di convocazione. MONTEZEMOLO: ?RCS? ME NE OCCUPO COME PRESIDENTE FIAT? Da "Il Giornale" - ?Faccio il presidente della Fiat e, come tale, mi occupo di Rcs?. La precisazione ? di Luca di Montezemolo, presidente del gruppo industriale di Torino, secondo azionista di Rcs attraverso una quota superiore al 10% del capitale. Montezemolo ha parlato ieri a margine del consiglio di amministrazione del Lingotto a proposito delle voci su un imminente riassetto all'interno del gruppo editoriale milanese, pronto a varare un drastico piano di tagli per fronteggiare la crisi del settore. Sono le stesse voci che darebbero Montezemolo pronto a occupare la poltrona di presidente di Rcs Mediagroup su cui ? ora seduto Pier Gaetano Marchetti, in scadenza a marzo. Fiat ha recentemente arrotondato al 10,497% la propria quota complessiva in Rcs MediaGroup, rispetto al 10,291% in cui figurava dal maggio dei 2005. L'operazione risale al 29 dicembre, data in cui ? diventata efficace la scissione di Fiat Partecipazioni con il passaggio, tra le altre, anche della quota Rcs alla Fiat Spa. La quota del Lingotto conferita al patto di sindacato Rcs resta del 10,291%/. Ieri, a Piazza Affari, le azioni Rcs Mediagroup hanno chiuso in calo del 3% a 0,81 euro, ai minimi. In un mese la perdita del titolo ? di oltre il 19 percento. http://www.dagospia.com --------------------- PRESTO O TARDI GLI AGNELLI DOVRANNO METTERE MANO AL PORTAFOGLIO ? molto probabile che ieri a New York il salvatore della Fiat, Sergio Marpionne, si sia fatto due risate. La prima ha origine dalla lettura delle dichiarazioni del ministro Calderoli che ha annunciato una rivolta di popolo se la Fiat dovesse ricevere ancora una volta gli aiuti di Stato. Troppe volte la Lega ha minacciato insurrezioni popolari che poi sono evaporate dopo pochi giorni. "La Fiat - ha detto il rubizzo ministro - l'abbiamo pagata gi? tante volte e non si possono condividere i debiti e tenersi gli utili". C'? della verit? dentro queste parole, ma non sar? certo la Lega a frenare il governo sulla crisi del Lingotto. Un'altra grassa risata Marpionne deve averla fatta leggendo il lungo editoriale pubblicato su "MilanoFinanza" di sabato a firma del direttore Paolo Panerai. Pi? che di un articolo si tratta di una edizione aggiornata dell'"Inno alla Gioia", il motivo finale della Nona Sinfonia di Beethoven del 1823. Il tono ? smisuratamente lirico come si capisce dalle prime parole: "solo la fantasia, la genialit?, la capacit? negoziale di Sergio Marchionne poteva permettere alla Fiat di annettersi a costo zero Chrysler...straordinario risultato in una mossa sola", cos? scrive il direttore che coltiva in Toscana vino pregiato e conclude: "da qualunque lato l'operazione americana la si guardi ha solo aspetti positivi...questa Fiat merita davvero fiducia". Il troppo stroppia e stride di fronte a un'operazione dai contorni ancora incerti che gli stessi manager di Chrysler si preoccupano di spiegare a Washington con argomentazioni industriali. Ben pi? serio e interessante ? l'articolo di Mario Platero, il corrispondente da New York del "Sole 24 Ore" che ? riuscito a mettere le mani su un documento riservato con il quale Chrysler si preoccupa di spiegare che nessun dollaro erogato dai contribuenti americani andr? alla Fiat. Le lobbies di Washington sono in azione e tutti i giornali si preoccupano di spiegare che quella di Marpionne ? soltanto una prima mossa non sufficiente per risolvere la crisi del Lingotto. Tra le banche italiane cominciano a profilarsi alcuni distinguo. Alessandro Profumo, il banchiere McKinsey che cammina sul trapezio, si ? dichiarato entusiasta dell'operazione Marpionne e ha ripetuto quasi alla lettera ci? che disse nell'aprile 2005: "accompagneremo la Fiat nel rilancio". Il consenso del banchiere ? motivato forse dalla preoccupazione di veder crollare una pedina importante del sistema-Italia, preludio di una frana che potrebbe travolgere le banche e altre realt?. Pi? fredda sembra essere a prima vista la reazione di BancaIntesa e dei suoi vertici. Finora Abramo-Bazoli e Corradino Passera non hanno esternato, ma per loro ha scritto qualcosa di saggio Massimo Mucchetti, l'editorialista del "Corriere" che ieri ha elencato le cinque incognite dell'operazione americana. E tra queste ha indicato la necessit? per Fiat e per la Sacra Famiglia degli Agnelli di dovere "presto o tardi mettere mano al portafoglio". Oggi Marpionne lascia l'America con destinazione Zurigo. Un salto a casa per lavare il pullover sgualcito, e poi a Davos dove lo aspettano i big dell'economia per qualche spiegazione. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-3007.htm -
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IN AMERICA CONTESTANO FIAT-CHRYSLER: MOSSA PER TIRARE FUORI DAI GUAI LA CADA DI DETROIT E IL FONDO CERBERUS CHE LA CONTROLLA - IL MARIPIONNE CHE HA SEMPRE DISPREZZATO LA POLITICA ROMANA, DOVRA' VENIRE IN GINOCCHIO NELLA CAPITALE E SPORCARSI LE MANI CON IL PALAZZO Nessuno ? in grado di dire se nel letto Sergio Marpionne si toglie il pullover blu che porta addosso dalla nascita, ma chi l'ha visto partire ieri sera per Detroit ha notato che la faccia del manager italo-canadese era pi? scura del suo abbigliamento. Il capo della Fiat non ha certo molte ragioni per sorridere e basta vedere come sta reagendo la Borsa anche oggi per capire che la strada della salvezza ? una scalata di settimo grado. La prova pi? eloquente ? data dalle difficolt? della Fiat di trovare al pi? presto 5 miliardi di euro per rifinanziare i bond e le linee di credito che scadranno nelle prossime settimane. Sulle casse torinesi pesano 16 miliardi di debiti netti che impressionano gli istituti italiani e stranieri chiamati a dare nuovo ossigeno, e finora la risposta ? stata molto tiepida perch? al Lingotto ? stato garantito soltanto un fido da 1,5 miliardi che dimostra come il sistema del credito non abbia voglia di aggiungere le ferite profonde della Fiat a quelle delle banche. Ed ? sorprendente che a tagliare la corda sia stata nelle ultime ore quella Ubs svizzera dove Marpionne siede come vicepresidente e che ha svolto il ruolo di advisor nella strombazzata operazione Chrysler - (strombazzata da tutti ma un giornale l'ha bucata: "La Stampa". S?, il quotidiano della Fiat, curioso, no?). Appena sceso dall'aereo Marpionne incontrer? Bob Nardelli, il 61enne manager nato in Pennsylvania che dal 2007 ha preso la guida di Chrysler e l'ha portata nel precipizio. Con lui sar? messa a punto la fumosa joint-venture che in America cominciano a contestare duramente perch? la ritengono uno stratagemma che servirebbe soltanto a tirare fuori dai guai la casa di Detroit e il fondo Cerberus che la controlla. Le lobbies di Washington che rappresentano le altre aziende americane non vedono l'ora che Chrysler fallisca in modo da spartirsi i prestiti di Obama e mettere un argine protezionistico al blitz dei torinesi. Con l'amico Bob, Marpionne cercher? di capire soprattutto se ? possibile fare una marcia di avvicinamento all'uomo che sar? designato dal governo Usa come "zar dell'automobile". Nei circoli di Washington gira il nome di Steven Rattner (per gli amici "Steve"), un finanziere dall'aria simpatica che ha sposato Maureen White, una donna importante che ha svolto il ruolo di Tesoriera del Partito Democratico. Mentre Marpionne si muove tra i grattacieli della decrepita capitale dell'automobile, il governo di Berlusconi ha avuto ieri un sussulto di orgoglio e finalmente si ? reso conto che il dossier della Fiat ? pi? caldo e importante di quello dell'Alitalia. Il copione ? gi? pronto e se ne parler? marted?, ma i capitoli ripetono una sequenza gi? vista durante altre crisi storiche della Fiat, e mette in pista tre fattori: cassintegrazione, rottamazione, incentivi. Questa volta non c'? spazio per colpi di ingegno e non ci sono nemmeno i soldi. ? questo il messaggio secco e preciso che Giulietto Tremonti ha inviato al Cavaliere di Arcore e sul quale Luchino di Montezemolo sta lavorando per recuperare un ruolo politico di mediazione tra Torino e Roma. Il Marpionne che ha sempre disprezzato la politica romana, dovr? venire in ginocchio nella Capitale e sporcarsi le mani con il Palazzo. Qui sbatter? la faccia contro il ministro dell'Economia che parla di Marx, Keynes e Ratzinger, ma ha dimostrato di non avere nessuna idea di politica industriale. Cos? ? avvenuto per l'Alitalia dalla quale ha preso sempre le distanze, e cos? si sta comportando sul dossier Fiat. Le casse sono vuote e c'? posto pi? per la paura che per la speranza. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2952.htm -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
La primogenita dell'Avvocato, Margherita, cita i gestori del patrimonio paterno Nel 2007 la bagarre in casa Agnelli Nel 2007, quattro anni dopo la morte di Gianni Agnelli scoppi? pure la battaglia legale sull'eredit? dell'Avvocato. La figlia, Margherita Agnelli, cit? in giudizio presso il tribunale di Torino Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron in qualit? di mandatari e gestori del patrimonio personale dell'Avvocato. L'azione legale era stata intentata ?con l'unico fine di ottenere un chiaro e completo rendiconto di tutti i beni che compongono l'asse ereditario? e allo scopo di ?tutelare tutti gli eredi dell'Avvocato?. Margherita Agnelli de Pahlen si definiva come unica erede del senatore Agnelli assieme alla madre Donna Marella Caracciolo. Immediata la reazione dei soci della accomandita Giovanni Agnelli, la cosiddetta cassaforte di famiglia, che confermarono ?piena fiducia ai vertici del gruppo e massimo sostegno per il loro operato?. Si disse invece ?molto addolorato come figlio?, John Elkann, all'epoca vicepresidente Fiat e primogenito di Margherita Agnelli. La mossa a sorpresa di Margherita Agnelli fece calare il gelo nei rapporti tra la primogenita dell'Avvocato e il resto della famiglia. L'anno dopo il tribunale di Torino, infatti, sospese la causa intentata da Margherita Agnelli contro gli amministratori del patrimonio del padre proprio per conoscere i dettagli del patrimonio personale del padre. La causa fu sospesa per tutti e quattro i convenuti, in attesa che la Cassazione si pronunciasse sul ricorso avanzato dai legali del commercialista Siegfried Maron e di Marella Agnelli, madre di Margherita, per una questione di competenza territoriale sostenendo di poter essere citati solo in Svizzera, dove risiedono. Tuttora i rapporti tra Margherita e la madre Marella sono distanti. Marella non ha mai apprezzato la scelta della figlia di ricorrere alle vie legali. Nel suo atto di citazione rifer? anche di ?non meglio precisate "rinunce" e di cospicue assegnazioni, provenienti dal patrimonio personale? della stessa Marella delle quali la figlia fu beneficata e cio? vari immobili e un miliardo di euro.. http://iltempo.ilsole24ore.com -
Intercettazioni, Berlusconi: "presto Un Enorme
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di JuveFan in Calciopoli (Farsopoli)
C'? di pi?, c'? anche l'ipotesi del far finta di niente sapendo ogni cosa alla perfezione.... il lasciamo fare. Lo scopo ? che in caso di problemi, io non so niente, anzi ne sono rammaricato. Molto dipende da quei famosi conti esteri dell'avvocato... bisogna riuscire a metterci le mani sopra... per verificare le uscite. -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
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Titolone Tuttosport: Pubblicit? indiretta. -
Intercettazioni, Berlusconi: "presto Un Enorme
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di JuveFan in Calciopoli (Farsopoli)
Dipende per? da CHI effettivamente ha utilizzato e sfruttato le intercettazioni. Mi spiego meglio. Il fatto che dalle intercettazioni IO ottengo un beneficio dietro l'altro, non vuol dire che SONO IO ad averle richieste. Pu? essere chi guida il mio CLUB DEGLI AMICI che per proteggere i SUOI interessi, indirettamente ha sempre protetto anche i miei. E' qui che stanno le difficolt? nel valutare il rapporto tra TORINO e MILANO. Non so se mi spiego... -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
video completo Beha: http://it.youtube.com/watch?v=yJ4z_z5b5Q4 -
Forze Fresche Per J1897.com!
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di TIFOSIBIANCONERI.COM in Il nostro forum
Saluti e good lavoro! -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Domenica 25 gennaio 2009: Bordellissimo. Errori arbitrali a pioggia. Juve (ma trascurabili, in particolare il fuorigioco, che se fosse stato fischiato, sarebbe un colpo cos? forte di bravura da sembrare inverosimile; sul fallo di Melllllllllbergerez invece si poteva dare il rigore....) Milan con aiutini vari (aiutoni) Roma che senza il primo gol.... no comment Inter nei cui match ? lecita la boxe Si ma cercate di restare allegri. -
Intercettazioni, Berlusconi: "presto Un Enorme
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di JuveFan in Calciopoli (Farsopoli)
Premesso che, - quel poco che avevo letto di Genchi mi ? sempre sembrato positivo, (non vuol dire niente, per? a me dava una buona impressione), - e che di Silvio non mi fido Credo che nelle procure, aim?, qualcosa ? successo. Gli scandali hanno sempre tutelato le stesse persone, direttamente o indirettamente. Quindi credo che sia necessario muovere un p? le acque. Se poi accusando X, si fa in modo che lui per difendersi tiri in mezzo Y, ben venga. E' una possibile tattica. E' un'idea. Io per esempio tirerei in mezzo i due carabinieri noti e li accuserei assieme a Beatucci... magari chiss? che sarebbero costretti a scaricare il barile in direzione Milano... Nessuno lo farebbe mai, e Silvio meno che mai, (visto che servivano anche a lui). Ma sarebbe un'idea.... Si vedr?. Sullo stato di polizia direi che l'alta finanza Italiana e la mafia non permetterebbero questa soluzione/progetto. Meglio una finta democrazia dove nelle sue parti buie sguazzano gli squali. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Della Valle e Del Piero furiosi. (per motivi diversi) La farsa continua. -
Intercettazioni, Berlusconi: "presto Un Enorme
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di JuveFan in Calciopoli (Farsopoli)
Interessante. Per? poi bisogna tirare in mezzo tronchetti, senn? noi non ci guadagnamo nulla... -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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La resa Cobolli: "Juve, no ricorso" Parole di Blanc e speranze dei tifosi Stupefacente Giovanni Cobolli Gigli: il presidente della Juventus, in un'intervista al Corriere della Sera, ha spiegato come il club bianconero abbia ormai "accettato il verdetto (sugli scudetti cancellati a tavolino, ndr) e l'arbitrato ? una pietra tombale sulla questione". Ha assicurato che non verr? fatto "alcun ricorso", anche se da Napoli dovessero emergere novit? clamorose. Aggiungendo:" Per?, come Galileo Galilei, mi sento in diritto di pensare "eppur si muove..."". Non solo: per stupire ancora di pi? Cobolli ha spiegato che in occasione di Calciopoli "non ? stato riscontrato alcun illecito, ma tanti peccati veniali". Accidenti: e allora il diavolo Moggi? Che fosse un diavolo, beh, ormai credo ci siano pochi dubbi: ma erra davvero l'unico? Cobolli e la Juve non hanno mai fatto causa per danni a Moggi, anzi ora sono molti interessati al suo destino nel processo di Napoli: perch? in tanti, in caso di condanna di Moggi (e Giraudo), chiederebbero poi i danni alla Juve. Cobolli, dopo la sentenza Gea, aveva lasciato una porta aperta: ora la richiude (pur con tante contraddizioni). E le sue parole faranno sicuramente piacere a Giancarlo Abete, convinto pure lui che il caso sia chiuso. Jean Claude Blanc, che della Juve ? l'amministratore delegato, invece a Repubblica aveva detto chiaramente di recente: "Quei due scudetti sono della Juve, li abbiamo vinti sul campo". E sin qui, collima con Cobolli. Ma Blanc aveva anche aggiunto: "Ne riparleremo dopo il processo...". Una domanda: ma Cobolli e Blanc si parlano fra loro? I tifosi juventini resteranno sconcertati dalle parole del loro presidente. Dopo la sentenza Gea, c'era gi? stata d'altronde grossa agitazione. Non solo: sui siti dei sostenitori della Juve (fra questi www. j29ro. com e il forum 1897) impazza da giorni Mourinho, detto anche "Juventinho", per quello che avrebbe detto ai suoi sugli scudetti nerazzurri, "vinti in segreteria...". Mou ora minaccia tardive querele (ma non far? nulla). Sempre Torino. Ma l'altro fronte, quello granata. Secondo la giornalaccio rosa, l'ex latitante Luciano Gaucci, prossimo al rientro in Italia, sarebbe interessato all'acquisto del club di Urbano Cairo. A Gaucci piacciono anche il Foggia e il Gubbio. (24 gennaio 2009) http://www.repubblica.it Certo che si parlano! E' che non tutti i Blanc riescono col Giglio. -
J1897.com Citato Da Gran Parte Dei Media!
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di Jung in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Su repubbica ancora. (anche se hanno sbagliato i nomi dei link) Topic: "Ma Blanc e Cobolli si parlano?"