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Bradipo76

Tifoso Juventus
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  1. Beh, investire su qualsiasi auto non è una cosa molto furba a prescindere
  2. Eh già... Hai voglia a dire che una Coppa Italia vale poco, quando è una delle poche cose che vedi in quegli anni...
  3. Io ho ancora le figurine con i paperi da qualche parte.
  4. Reclusi sottoterra in Libia, le storie dei migranti della Diciotti https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2018/09/05/libia-migranti-diciotti
  5. Altro grande momento la vittoria di quella coppa
  6. Ho notato che siamo una tifoseria "sofferente" in modo molto significativo. Pensa come stanno combinati gli altri
  7. Un semplice equivoco. Passa sopra, e scrivi di più
  8. Hai ragione. Ed essendo un terreno scivolosissimo, sarebbe meglio evitare anche quando usato solo per fare delle battute, quando fatte "a campo aperto" senza un contesto che le denoti come tali.
  9. Avete ragione entrambi, in realtà Nel perculare Ronaldo, c'è chi lo ha fatto per posizione partigiana di tifoso e chi lo ha fatto perchè è "un' idiota di quel tipo là" come ce ne sono tanti al modo. Il confine è sottilissimo, tra l'altro. A me scappava da ridere quando mostrava le cosce per battere la punizione
  10. Beh, può far bene l'esperto di calciomercato tanto quanto fa bene il ministro. Anche il neurochirurgo e l'astrofisico.
  11. La maglia a strisce ha un ottimo effetto detergente sulla considerazione che si ha dei cristiani che arrivano ad indossarla.
  12. Io quello me lo ricordo a Quelli che il calcio, con Idris a strillare
  13. Periodo di rimozione... E' stata tosta quell'anno, in pratica ricordo un solo episodio, una gita domenicale, l'Inter alla radio che vinceva l'ennesima partita ed io e mio padre muti. Eppure pure quell'anno fa di noi quel che siamo.
  14. Aggiungo, le figurine di Gabriele Pin e Pioli in bianconero
  15. Quella fu una partita grandiosa. La metto anche davanti la finale di CL.
  16. Gli eventi più vecchi di cui io ho memoria significativa: la giornata scudetto 1984; in realtà la partita non la stavo seguendo, giocavo a pallone nella piazzetta con gli amici. Ricordo la sfilata delle macchine; mio padre che, all'indomani della notizia del suo acquisto, mi dice "Rush è più forte di Platini" (cit); la tragica serata dell Heysel, che coincise con il compleanno di mia madre. I miei zii a cena, i commenti delle immagini con gli altri ragazzini il giorno dopo; qualche immagine dell'Intercontinentale, Platini che si sdraia per terra; due partite seguite con tutta la famiglia dentro il lettone, 4 persone, con il televisore (non proprio 4K ) a scomparsa dentro l'armadio dei miei. Erano due partite di coppa, entrambe molto amare, il ritorno contro il Panathinaikos del 1987, mi pare, ed una sempre di quegli anni persa ai rigori contro il Real, con errore del baffuto Favero. Quella sfilata vista ad otto anni, quindi.
  17. Questo fatto della sofferenza... Per quanto mi riguarda, mah. Con allegri avremo giocato boh, 200 partite. Quante volte è successo di aver bruciato i tre punti in una partita come quella vista sabato. Ma anche se avessero pareggiato, al primo di settembre, l'impatto di quel risultato in una stagione? Non proprio un dramma. La sofferenza è dovuta al fatto che non segni le occasioni che già produci, se Ronaldo segna appena solo un altro gol, cosa che era nelle sue possibilità, è bella che finita. Siete troppo ansiosi, mi sa
  18. Al tifoso si può riconoscere il diritto di "avere spettacolo". Bisogna però anche dire che non è semplice garantirglielo. Lo sport ad alti livelli, il calcio che facciamo noi nello specifico, rispetto ad altre forme di spettacolo ha delle peculiarità significative. Ottenere lo spettacolo non è la mission principale della Juventus. Semmai è un requisito secondario. Se la Juventus avesse come obiettivo quella di far maggior spettacolo, potrebbe anche arrivare a far scelte opportune (papale papale, esonerare il tecnico e prenderne uno più bello; o comprare altri calciatori più spettacolari del Khedira e Mandzukic). Il problema grosso è che la Juventus ora è in una situazione d'equilibrio che le consente di ottenere dei risultati molto elevati magari non nello spettacolo, ma su altre dimensioni (risultati sul campo, continuità di prestazione, bilancio economico, e così via). Cambiare significa, andare a cercare di migliorare dove si manca, ma significa anche mettere in discussione quanto già si ha. Vale sia per la società che pensa di cambiare Allegri, sia per Allegri che pensa di cambiare il suo gioco. Il tifoso che vuole spettacolo che fa, allora? La risposta breve è che al momento s'attacca La risposta più articolata, deve adeguarsi all'altra peculiarità del calcio visto come spettacolo. Se mi rifaccio al mondo della musica, se un gruppo mi piace poco o smette di piacermi è facile, seguo un altro gruppo. Continuo in questo modo fino ad ottenere la soddisfazione dei miei gusti. Se non mi piace quello che fa un gruppo, non mi metto a sbraitare giorno e notte affinchè suoni qualcosa di vierso o affinchè cambi il chitarrista o il cantante. La peculiarità di cui dicevo prima, il tifoso "non può" cambiar squadra di tifo. Quello che può fare se cerca lo spettacolo, però, è seguire il calcio di chi lo fa in modo a lui più consono. In sostanza, da tifoso continua a tifare la sua squadra, da amante del calcio segue le altre squadre. Io almeno faccio così. Seguo la Juventus, ma anche le altre squadre italiane. La Premier mi piace poco e non la seguo.
  19. In realtà non c'è una correlazione così semplificata schianto gli avversari ===> vinco facile ovunque. Se prendo la stagione scorsa, City e Barcellona nei campionati hanno schiantato tutti e poi si son squagliate in coppa. Al contrario il Real ha fatto schifo in campionato e schiantato tutti in coppa (quasi tutti). Ho spesso letto, nei live e nei post, "se giochiamo così contro il Benevento o il Crotone poi x la settimana prossima ci fa un kulo così". Invece nella partita successiva x il c**o non ce l'ha fatto, anzi spesso gliel'abbiamo fatto noi. Le stagioni sono lunghe e complicate, ci sono i periodi di forma, come scrivi anche tu la prestazione la fa spesso l'importanza della gara stessa (sia come motivazione, sia perchè un avversario forte "contribuisce" allo spettacolo), gli episodi. Fare il massimo sempre e dappertutto è quasi impossibile. La nostra è una delle squadre che negli anni ci si è avvicinata di più, e forse il suo segreto è stato quello di andare quasi sempre con il filo di gas sufficiente per fare i risultati. Andar forte è divertente ma brucia spesso più del dovuto.
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