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JuVenezuela

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di JuVenezuela

  1. Ansia, emozione, allegria, terrore, mille sensazioni distinte... GRAZIE RAGAZZI PER FARMI VIVERE QUESTE EMOZIONI!!!! FINO ALLA FINE!!!!!!!!!!!!!!!
  2. Io ho preso a calci una sedia per quel fallo non fischiato dal arbitro che ha portato al 2-1.
  3. Meritati gli applausi alla Lazio, hanno lottato fino alla fine.
  4. Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!! Terza Coppa Italia di fila!!!! Altro Record!!!!!
  5. Tranquillo. Prima confidavano ad occhi chiusi nel Barca, che dopo il 3-0 a Torino e diventata una squadra in declino, quasi di ospizio. Confidavano nel Bayern ma dopo l' 1-2 di Munich hanno aderito le sue speranze al Cholo Simeone (Il Real Brocchi era facile preda per noi). Dopo il sorteggio di semifinali avevano la speranza in quella squadra che giocava a mille l'ora, troppo veloce per i nostri lenti centrali, e sempre c'e ne aspettava il Cholo in finale, che dopo il trionfo salutava tutti e andava nel Inter. Ma da martedì sera i m.erdaazzurri hanno un nuovo idolo: Cristiano Ronaldo, ed il Madrid ha la migliore rosa di tutto il decennio. Ah, ed il Monaco e diventata una squadraccia che non sa fare la fase difensiva, incredibile che sia in semifinale, una Champions di livello cosi basso non si era mai vista
  6. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! C'e solo da stare Orgogliosi di questa squadra. Buffon, Higuain e Alves immensi!!!!!
  7. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEMIFINALIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  8. Quelli del Barsa sono sicuri di vincere per 4-5 gol Quelli del Inda aspettano fervorosamente la ladrata catalana
  9. Il peggior Barca degli ultimi 50 anni, eravamo dopati, abbiamo messo 11 ragazze venezuelane e brasiliane nelle stanze dei giocatori blaugrana e ci siamo comprati anche l'arbitro
  10. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!! PERFETTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  11. Finale!!! Il resto me ne frega un casso!!!! Napoletani a ciucciare!!!!
  12. Beh il Napoli avrà un altra chance di vincere, il martedì prossimo...
  13. Se Gonzalo avesse festeggiato ci scappava il morto fra gli stessi napoletani. Meglio cosi
  14. Ma no, secondo la mierda rosa Bonucci e Allegri hanno lo armadietto pieno di armi, pronti a spararsi: Il Grande Gelo fra Allegri e Bonucci — quello seguito al grande litigio durante JuvePalermo — ha vissuto anche di una coda clamorosa, di una frattura che chissà se si è ricomposta fino in fondo: per sottolineare chi sia al comando delle operazioni e imporre fra tanti nervosismi il proprio ruolo di allenatore, il tecnico ha dato l’autaut alla società, del tipo «O me o lui», a voi la scelta. È successo sabato scorso a Vinovo, strascico che ha poi portato alla scelta clamorosa di mandare in tribuna Bonucci. Ecco i fatti. FRATTURA Mercoledì sera subito dopo la vittoria Max Allegri è tornato sull’affare Bonucci: «Leo ha chiesto scusa, il caso è chiuso», ha dichiarato l’allenatore. Tutto risolto quindi? Dalle parole del tecnico, unite a quelle pronunciate dall’a.d. Beppe Marotta nel pregara, sembrerebbe di sì. Logico che la società cerchi di gettare acqua sul fuoco e spostare i riflettori solo sul campo: la vittoria di Oporto è stata una grande risposta a chi credeva che la Juve si sarebbe lasciata condizionare dal rumore mediatico. In realtà è successo molto più di quello che è stato raccontato con le virgolette. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, la frattura tecnico-giocatore non è stata del tutto ricomposta. FACCIA A FACCIA Torniamo al casus belli. Venerdì durante la partita con il Palermo, Bonucci chiede ad Allegri di cambiare Marchisio perché non ne ha più. Le telecamere riprendono il tecnico mentre gli dice: «Tu stai zitto e pensa a giocare» aggiungendo poi termini più coloriti (testa di c... e vaffa...). La lite prosegue nello spogliatoio: Allegri lo affronta a muso duro, Leo gli risponde a tono davanti agli altri giocatori. Si sfiora il contatto fisico, poi i due vengono divisi. Allegri va in conferenza a dire che è stata solo un’incomprensione, ma a tarda sera chiama Marotta e chiede una punizione esemplare per il difensore. Il giorno successivo i due si rivedono a Vinovo: nuovo round davanti a Nedved, Paratici e Marotta, i toni sono accesi e nessuno si scusa. Alla società non è piaciuto l’atteggiamento sopra le righe di entrambi e propenderebbe per una multa a tutti e due. Allegri, però, non retrocede, anzi contrattacca: minaccia dimissioni se non ottiene l’appoggio incondizionato del club. «O lui o me», fa capire. Un pensiero non così dissimile da quello espresso dallo stesso Bonucci alla società subito dopo aver saputo dell’esclusione. Muro contro muro, insomma. In ogni caso, la dirigenza sceglie il bene supremo, quello della squadra, e si schiera dalla parte del tecnico: una decisione sofferta, come ha ribadito anche Marotta, ma inevitabile. Contemporaneamente, però, il club chiede a Leo un atto di responsabilità per il bene di tutti: è per questo che dopo la partita Bonucci si è scusato. IL SILENZIO DI AGNELLI La sensazione è che Marotta abbia cercato fino all’ultimo una mediazione, ma senza successo. La patata bollente, però, è stata lasciata nelle mani di Allegri: è stato lui e non la società a comunicare la tribuna alla vigilia. Marotta (che è molto legato alla proprietà, in particolare a John Elkann) era seduto in prima fila, ma ha dettato la linea societaria solo il giorno successivo. Andrea Agnelli (assente in Portogallo per impegni di lavoro), invece, è rimasto in silenzio, anche se la presa di posizione del club è chiaramente l’emanazione del suo pensiero. Il presidente ed Allegri si sono confrontati a cena il giorno prima della partenza per Oporto. Il pasticciaccio doveva esser risolto subito, a caldo, invece si è ingigantito con il passare dei giorni e adesso potrebbe avere ripercussioni sul futuro di tutti: a fine anno potrebbero cambiare molte cose, perfino la presidenza. Sul caso specifico, la società da una parte ha dato carta bianca al tecnico, ma dall’altra non vuole perdere il difensore. Facile che uno tra Bonucci e Allegri vada via a fine stagione, più probabile il tecnico. Difficile che lo strappo si possa ricucire: la stima non c’è più da tempo (forse non c’è mai stata) e le reazioni fuori misura di diversi juventini nell’ultimo periodo sono la spia di qu a l c o s a n e l gruppo. Forse il rapporto non è più idilliaco come agli inizi, quando la leggerezza di Allegri era una manna dopo 3 anni di Conte. PACE ARMATA La società ha scelto la linea dura perché non vuole correre il rischio di buttare a mare una stagione che può essere trionfale, con il sesto scudetto (impresa mai riuscita a nessuno), la terza Coppa Italia di fila (altro record) e magari anche la Champions. Ora dovrà vigilare affinché episodi del genere non si ripetano più e tutti remino dalla stessa parte, compresi Allegri e Bonucci. Ieri la moglie di Leo ha postato un tweet per ricominciare («Dopo il punto, si va a capo #regole #regolatevi #fatevoi»), ma alla tregua armata fanno da garanti soprattutto gli altri big: da Buffon a Barzagli, per molti è una delle ultime occasioni della carriera per vincere. Un patto almeno fino alla fine della stagione, quando tante cose potrebbero cambiare. Per tanti.
  15. vedo a ogni sconfitta il simbolo di destra con la testa-scudo della squadra vincitrice e la J a sinistra in testa quello della Juve
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