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joyce

Tifoso Juventus
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  1. Nonostante la tua maleducazione, segno di un qualche risentimento che certamente ti fa star male, rispondo. In filosofia, la definizione principale di realismo riguarda il paradigma dell'inerenza, ovvero dell'oggettività assoluta, secondo cui l'esistenza degli enti è data ed esiste a prescindere dal soggetto che li pensa o percepisce. Oggi la definizione si è arricchita di molte versioni, varie delle quali tendono alla critica delle filosofie ermeneutiche (l'esistenza degli enti "dipende" dalla nostra interpretazione) che nel bene e nel male hanno segnato la cultura contemporanea. Tra le versioni del nuovo realismo, il Nuovo realismo lanciato da Maurizio Ferraris (che ha molte ragioni validissime) e la filosofia della Tripla O (OOO), o dell'Ontologia Orientata agli Oggetti, che (quest'ultima) io trovo "impossibile" (non entrerò qui nell'argomento). Tuttavia, la definizione più interessante, fertile e innovativa di realismo la dobbiamo ad un grande personaggio, Mark Fisher, che in un libro bellissimo ("Realismo capitalista") ha introdotto la concezione di realismo cui mi riferivo. Il realismo è la convinzione dell'impossibilità del cambiamento, sociale, economico, esistenziale eccetera. È una concezione davvero utile per leggere criticamente il nostro tempo. Detto per inciso, Fisher ha purtroppo tragicamente pagato con la vita il prezzo del realismo che domina il nostro tempo. Il realismo così inteso è utile (venendo al calcio) anche per leggere la diatriba dei dualismi "risultato/gioco" e "tradizione/rinnovamento", che tu hai liquidato con una battuta sommaria e non argomentata. Non so di cosa ti occupi ma probabilmente non di filosofia e teorie critiche.
  2. Filosofia comunque applicata al topic, ovvero al tema della visione del calcio (per polarizzare: realismo=risultatismo, antirealismo= giochismo)
  3. È importante distinguere il principio di realtà dal realismo. Il realismo è la convinzione che la realtà, nelle sue caratteristiche storiche, sia immutabile. Il realismo è dunque una variante moderna del tradizionalismo. Il principio di realtà è la considerazione del reale, anche in vista della sua trasformazione. Apprendimento, evoluzionismo.
  4. il pragmatismo non ha più senso e non è più conveniente, per molte ragioni per usare un paradosso, il pragmatismo non è più pragmatico
  5. E infatti è uno degli usi dell'abduzione (la follia), ma non l'unico. Così come la logica, portata all'estremo, razionalizza tutto e rende la vita invivibile (molti complottismi sono la conseguenza impropria di una società in gran parte de-moralizzata, troppo arida, troppo realista). Per questo il nostro pensiero deve integrare i paradigmi. Non si vive senza pane ma non si vive di solo pane. Non sei una buona squadra se non ottieni risultati, ma non lo sei anche se non fai battere il cuore, appassionare, divertire.
  6. l'utilitarismo, oltre certe soglie, diventa una patologia hai paura di uscire, ridere, osare, fare quasi tutto per proteggere la vita, smetti di vivere uno 0-0 esistenziale
  7. suprematismo? dove vedi il suprematismo nell'abduzione? l'uso di sillogismi non-logici, di fianco ai sillogismi logici, è una garanzia di laicismo, apertura, pluralità cioè proprio il contrario
  8. Questo è un sillogismo abduttivo, o dei predicati. È una forma di follia, o di genialità. Lo usa chi vuol andare oltre il dato di fatto, o deve scoprire qualcosa (ad esempio i poeti, o i detective). Può essere posto all'estremo di una scala il cui altro estremo è un pensiero del tipo "Il calcio è semplice. Anti realismo contro massimo realismo.
  9. Alcune considerazioni. Le ho già fatte e mi scuso, ma anche oggi ci stanno bene. 1) il pressing sulla partenza della manovra avversaria. Non lo facciamo, il che permette agli avversari di salire in tranquillità e anzi al limite della nostra area. Il gol di Mikitarian ne è l'esempio. Quando facciamo pressing, gli avversari vanno in difficoltà (vedi secondo parte di Inter-Juve). Per quale ragione non pressiamo alti? 2) La questione degli esterni. Il gioco di Motta è bisognoso come l'aria di esterni forti (cioè con lo scatto bruciante iniziale). Conceicao, che ce l'ha, crea pericoli a iosa. Weah, che ce l'ha abbastanza, è spesso pericoloso. Sono gli unici due. Yldiz non è un esterno e temo nemmeno Gonzales. Ci mancano due esterni a sx (Mbangula non lo considero proprio). 3) Velocita e creatività della manovra. Senza esterni forti, mettiamo gli avversari in condizione di non dover raddoppiare in fascia e dunque di poter fare densità a centrocampo. E qui viene fuori l'altro tema: la manovra centrale deve essere molto rapida e il trequartista centrale deve essere molto bravo tecnicamente e creativo. Altrimenti siamo deboli sugli esterni e lenti centralmente, e così si spiega la sterilità offensiva. In attesa di rinforzare gli esterni, dobbiamo alzare il pressing e velocizzare l'azione. E dobbiamo mettere Yldiz dietro la punta. Ci serve molto, tatticamente, ed inoltre è il suo ruolo. E dobbiamo fare un'altra cosa ancora, vedi punto successivo. 4) Le giocate difficili in attacco. Non possiamo sempre manovrare alla ricerca dell'imbucata facile. Bisogna anche tentare, inventare, verticalizzare di più. 5) Uscite palle al piede. Bene farle e non aver paura di farle. Dobbiamo allenarci, di continuo, fino a quando non saremo bravissimi. Apprezzo stiamo insistendo. 6) Cercare la vittoria. Benissimo provarci anche contro l'Inter a San Siro sul 4-4 nei miniti finali. Anche così si diventa grandi. 7) Formazioni. Motta cambia sempre e dobbiamo farci l'abitudine. Non capisco la scelta di Danilo al posto di Gatti. In una gara come quella di stasera, della grinta e possanza di Gatti avevamo molta necessità. Tuttavia, su queste cose è difficile capire il ragionamento dei allenatori, anche considerato che Motta non è certamente un estimatore di Danilo. 8) I nuovi centrocampisti. Dobbiamo fortemente sperare che Thuram (che mi sta piacendo quasi zero) e Douglas Luiz (che mi sembra avere doti eccellenti e però non ingrana) non siano due flop. Ad oggi il timore c'è, soprattutto per il primo. 9) Il risultato di stasera. Senza Bremer, Gonzales, Douglas Luiz, Koopmeiners e Milik, fare 4-4 a San Siro con due rigori subiti è oggettivamente un"ottima cosa. 10) I risultati. In ogni caso, in questa fase, dei risultati mi interessa molto poco. Se vengono bene, altrimenti okay. Cio che mi interessa è il gioco e la sue evoluzione, sensata e progressiva. La mia critica, in senso astratta, sarà sempre sul gioco (che dipende da noi) e non sul risultato (che non dipende solo da noi).
  10. Terribile incidente a Zapata. Tanti auguri di buona guarigione. Speriamo di rivederlo in campo, forte come prima.
  11. Partita indisponente. Ha sgambettato qua e là rallentando la manovra, tornando sempre indietro, perdendo almeno un tempo di gioco ad ogni azione. Poi c'è stata una palla persa, nel primo tempo, sulla destra, verso la linea di centrocampo. Un giocatore del Cagliari è ripartito e lui lo ha inseguito a 2 all'ora. Credo che Thuram non sia questo, e migliorerà, ma ad oggi è il peggiore dei nostri centrocampisti, peggio anche di Douglas Luiz.
  12. ecco, questo intendevo dire aggiungendo un'eccessiva lentezza della manovra, del giro palla in generale molte cose già funzionano bene queste ancora no
  13. Vero ma non del tutto. Se Vlahovic segna, hai vinto, ma l'analisi va fatta a prescindere dal risultato. Così si cresce.
  14. con tutto il rispetto per Bremer, non credo che il destino della Juve dipenderà dalla sua assenza giusto invece sottolineare che serve molta più decisione, negli attaccanti ma anche nella parte finale, di finalizzazione, della manovra questo è il vero punto, oggi manovra più veloce e più cattiva nella parte finale
  15. io penso di no non è fortissimo e forse nemmeno forte magari lo diventa ma oggi vedo molti limiti, dovuti al ruolo e non solo
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