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Voost

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Voost

  1. Lui fa le tabelline perché non sa fare altro, è una vita che tira avanti con questa storia. Poi quando non gli tornano i conti va nel pallone perché non sa dove prendere principio.
  2. E le Madonne no? 😂
  3. La squadra è in fase di rigetto. Credo che non lo sopporti più nessuno, non è più credibile.
  4. Non può continuare a stare qui a dispetto dei santi.
  5. Deve aver fatto da intermediario per farli entrare con i bongo.
  6. Li puoi anche fare (anche se vedo una squadra in caduta libera e notevolmente scoglionata) ma alla fine non hai risolto nulla.
  7. Il centrocampo è un problema ma io vedo che principalmente c'è un disagio emotivo.
  8. Può costare pure un milione è di pessimo gusto.
  9. Non lo vuole manco sua madre.
  10. Giuseppe China 10 MAR 2024 Un rapporto speciale legava l’ex presidente di Infront Italy Marco Bogarelli e l’attuale numero uno della Figc, Gabriele Gravina. Per comprenderlo basta sfogliare parte dei documenti finiti nel fascicolo di inchiesta a carico dello stesso Gravina, indagato dalla Procura di Roma per autoriciclaggio e appropriazione indebita. Sotto la lente degli inquirenti è finita la compravendita di un immobile a Milano, intestato alla figlia della compagna dello stesso Gravina (il quale di fronte ai pm ha ribaditola correttezza del suo operato). L’indagine è nata a Perugia, in seguito trasferita nella Capitale, nell’ambito del presunto dossieraggio organizzato dal magistrato Antonio Laudati e dall’ufficiale della Guardia di Finanza Pasquale Striano. È il 29 giugno 2018 quando il re dei diritti televisivi Bogarelli (deceduto nel 2021) manda una mail con oggetto «prospetto media Lega Pro», tra i destinatari c’è ovviamente l’allora presidente dell’ex serie C. In poche righe viene spiegata l’importanza dei diritti tv per il sistema calcio. «(...) Come puoi vedere la Lega, a fronte di un risultato ampiamente negativo prodotto nelle stagioni precedenti, grazie a un lavoro portato avanti insieme in questa stagione ha registrato un utile minimo garantito di 1,45 mln netti per stagione che nei prossimi 5 anni crescerà fino a 1,8 milioni netti». Nel testo di Bogarelli vengono messe in luce anche le criticità: «A fronte di ciò dobbiamo registrare che in questa stagione non vi è stata una crescita di abbonamenti in linea con le aspettative a causa di un prodotto di scarsa qualità e di un mancato investimento sulla piattaforma distributiva». Poi l’ex presidente di Infront Italy suggerisce la soluzione ai problemi: «Perché il garantito previsto nel prospetto (alle gato al testo, ndr) possa rappresentare solo il punto di partenza per i ricavi generati dalla Lega bisogna investire nel prodotto ed è necessario dunque fare un investimento per migliorare la produzione e iniziare a investire direttamente come Lega sullo sviluppo di una nuova piattaforma». Quello che Bogarelli non dice è il nome della società, la Isg-Interregional sports group, che si aggiudicherà un accordo quinquennale, fino al 2023 per portare avanti il progetto. In chiusura, invece, Bogarelli sconsiglia la soluzione che «prevede una commercializzazione delle dirette alle locali», perché «non è percorribile né dal punto di vista dei risultati a breve termine né è in prospettiva consigliabile fare riferimento solo dai ricavi derivanti dalla vendita di partite legate a singoli club rispetto a un concetto associativo di vendita collettiva di diritti media». Come abbiamo ricostruito alla base del rapporto tra Gravina e Bogarelli non c’è solamente la cruciale questione dei diritti per la trasmissione delle partite della Lega Pro. Infatti il manager di Infront Italy con un documento cartaceo tenta di strappare un’opzione di acquisto per impossessarsi della collezione di libri antichi di Gravina. Circa 500 tomi, descritti in un catalogo di 243 pagine, intitolato «Rise of sports» (le origini e la diffusione dello sport, ndr). Edizioni originali di autori come Diderot e D’Alembert, Dionigi di Alicarnasso, Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. Raccolta che a giudizio degli esperti incaricati dallo stesso Gravina di vendere le opere vale 1,2 milioni di euro. Circostanza esplicitata dallo stesso Bogarelli nella parte iniziale del testo, poco dopo fa sapere al suo interlocutore che per entrare in possesso «di tutta o una parte della collezione» gli propone un’opzione da 350.000 euro. Boh, mi sono fatto un' idea ma non so se posso scriverla.
  11. John si è dato alla pesca subacquea?
  12. La cartellina della "Signora X", le carte del commercialista: la «caccia la tesoro» dal caveau di John Elkann alla cantina di Ferrero di Massimiliano Nerozzi9 marzo 2024, 07:29 - Aggiornata il 9 marzo 2024 , 10:16 Gli investigatori della procura al vaglio delle prove: contro Marella Caracciolo e la figlia Margherita «strategia concordata» Come nella caccia al tesoro — e questa per certi versi lo è — ci sono luoghi nascosti, «dal locale caveau della residenza di John Elkann» alla «cantina dello studio Ferrero»; e documenti (fin qui) segreti: «il vademecum della frode, redatto da Gianluca Ferrero», come gli investigatori definiscono nel decreto di sequestro un allegato all’esposto di Margherita Agnelli, e «una lettera manoscritta, datata 25 ottobre 2018 a firma di tale “Mimma”». Che va dritta alle radici della saga: perché «afferente all’origine della decisione presa dalla famiglia Agnelli di far transitare l’eredità di Giovanni Agnelli direttamente in capo a John Elkann, escludendo la figlia Margherita, e che si è poi estrinsecata nelle condotte oggetto di indagine». Un’enciclopedica mole di documenti che — secondo l’ipotesi della Procura — va nel senso spiegato dal «vademecum»: nel quale «si consiglia di non “sovraccaricare” la posizione italiana di Caracciolo, facendo assumere i dipendenti personali della medesima dal nipote John Elkann, come poi effettivamente successo e descritto nei verbali di sommarie informazioni testimoniali acquisiti». Era invece nella cantina dello studio del commercialista una «cartellina gialla intestata “DM. Successione”, un documento senza firma né data di estremo interesse investigativo». Già l’incipit sarebbe un elemento di prova rispetto alla nuova contestazione: «Nel caso di decesso della Signora X dovremo dimostrare che il suo ultimo domicilio era in Svizzera. Ciò sarà rilevante essenzialmente per la determinazione di due competenze (oltre alla questione riguardante l’imposta di successione)». Ovvero — sostengono nel decreto l’aggiunto Marco Gianoglio e i pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti — per «omettere il versamento dell’imposta da parte dei tre eredi, John, Ginevra e Lapo Elkann, beneficiari ultimi della truffa perpetrata ai danni dello Stato/Agenzia delle entrate». Morale: il documento «risulta disegnare una strategia che — sia per le fasi in cui Marella Caracciolo sarebbe rimasta in vita che per il periodo post mortem — scandisce le condotte che avrebbero dovuto essere attuate per scongiurare il rischio del disconoscimento della sua residenza in Svizzera». E ancora: «Reca genericamente riferimenti alla “Signora X” e “Signora Y” per celare l’identità delle parti in causa, ancorché tutti gli elementi intrinseci e il luogo di rinvenimento (lo studio Ferrero) convergono univocamente nel far ritenere che si stia parlando di Marella Caracciolo e della figlia Margherita». Sono un viaggio con la macchina del tempo invece, i «documenti rinvenuti nel locale caveau di John Elkann», dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria. Come una mail con 47 allegati, tra cui «vi sono anche riferimenti alla Fondazione Alkyone e a ulteriori società offshore verosimilmente appartenute all’avvocato Gianni Agnelli e di cui pertanto è necessario verificare il passaggio a Marella Caracciolo e da ultimo ai fratelli Elkann». E ancora, una «busta di colore verde intestata a J.P. Elkann» che contiene «una lettera manoscritta di Margherita Agnelli datata 20 marzo 2003» che «verte sulla successione nelle quote della Dicembre (la cassaforte della famiglia, ndr) e in generale sulla spartizione del patrimonio del padre, e appare pertanto di interesse investigativo». E la lettera «a firma di “Mimma”, rilevante», per i pm. Tra le pagine del decreto, spunta pure una scenetta da legal thriller: «Al momento della perquisizione, una segretaria contattava immediatamente Gianluca Ferrero (intercettato dai militari, ndr), avvisandolo dell’arrivo della guardia di finanza e mostrando timore e preoccupazione per documenti che avrebbe dovuto “nascondere”». Commento dei pm, sul provvedimento: «La segretaria ha dato una spiegazione di tali telefonate (quando è stata sentita, ndr), ma appare necessario — visto il rapporto di estrema confidenza tra i due — verificare anche tramite» l’analisi di telefoni e pc in uso alla donna, «se vi siano stati ulteriori chat, sms, mail, relative ai fatti di indagine e all’eventuale occultamento di documenti rilevanti
  13. Non sono sicuro ma mi pare di aver sentito un' intercettazione di Ferrero con la segretaria o qualcosa del genere.
  14. Se resta lui i calciatori devono compiere almeno trent'anni per poter andare più o meno da soli, se aspettiamo che ci metta lui qualcosa stiamo freschi. Speriamo che Giuntoli a fine anno lo prenda a calci in c**o. Buono solo a cercare scuse.
  15. "C'è una grande moria delle vacche..."
  16. Una stagione, senza coppe tra l'altro, non fa' primavera. Le squadre di Allegri storicamente hanno troppi infortuni ed una scarsa condizione fisica.
  17. Lui e Folletti dovrebbero essere preso a calci in c**o per il solo fatto che portano sfiga.
  18. Uno che ha come mentore Galeone è messo molto male. Non può allenare la Juve.
  19. Cantone in audizione sta mettendo il carico. Per me faranno uscire un filone sul calcio e insabbieranno il resto.
  20. Sto vedendo. Il giornalista del Fatto Quotidiano è infastidito dalla situazione, minimizza.
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