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Socrates

La depressione nel mondo del calcio

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La lettura di un articolo su Tuttosport riguardante la depressione di cui ha sofferto Thierry Henry mi ha fatto venire in mente di aprire questo topic.

https://www.tuttosport.com/news/calcio/2024/01/08-120126236/_piangevo_ogni_giorno_henry_shock_l_ex_juve_in_lacrime_in_diretta

 

Noi immaginiamo che i calciatori abbiano tutto quello che si possa desiderare: un lavoro appassionante, stipendi, donne, viaggi e vacanze di sogno. Eppure ci sono calciatori che sono caduti nel baratro della depressione. Ma come, diciamo noi, hanno tutto quello che si possa desiderare e sono depressi? Cosa dovremmo dire noi che ci alziamo presto al mattino per fare un lavoro che magari odiamo ma che é necessario per la nostra sopravvivenza e dell'eventuale nostra famiglia? Qualcuno lavora per 1000 euro al mese e questi fortunati sono depressi?

 

I primi nomi che mi vengono in mente di calciatori con problemi depressivi sono: Buffon, Pessotto, Ilicic, Ronaldo il brasiliano, Adriano, Deissler. E ora anche Henry.

 

Lascio ai miei ex-colleghi dello staff il compito eventualmente di spostare questa discussion in un'altra sezione.

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Joined: 05-Oct-2008
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Inviato (modificato)

Forse guardando al calcio suona un po' sorprendente scoprire che i calciatori, che spesso assimiliamo agli eroi dei nostri tempi, possano soffrire di questi problemi.

Ma se solo facciamo un piccolo sforzo di estensione a tutto il mondo dello spettacolo, dovremmo essere sorpresi del non rendercene conto. 

Sono mondi pieni di agi ma non necessariamente privi di fragilità. 

Modificato da Bradipo76
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1 minuto fa, Bradipo76 ha scritto:

Forse guardando al calcio suona un po' sorprendente scoprire che i calciatori, che spesso assimiliamo agli eroi dei nostri tempi, possano soffrire di questi problemi.

Ma se solo facciamo un piccolo sforzo di estensione a tutto il mondo dello spettacolo, dovremmo essere sorpresi del non rendercene conto. 

Sono mondi pieni di agi ma non necessariamente privi di fragilità. 

Una vita agiata non è sinonimo di bella vita...molti stanno meglio nella normalità che in un mondo dove non puoi fare le cose normali. Non c'entra nulla con lo sport, ma il caso di Lady Diana è emblematico di quanto malessere possa portare non poter fare le cose da persone comuni

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Joined: 03-Aug-2006
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A mio parere il discorso è diverso, il calciatore professionista di livello alto ha la vita dai 10/12 anni a quando smette di giocare praticamente organizzata da altri, smette e di colpo si trova a dover riorganizzare lui i tempi, tra l'altro molto spesso sono persone con le tasche piene quindi o si riescono a reinventare nel mondo del calcio oppure diventa un problema a trovare un modo per passare il tempo e trovare gli stimoli giusti.

 

Sembra assurdo ma non è facile ed è anche il motivo che molti rischiano di perdere la fortuna che hanno accumulato.

 

Un conto è andare in pensione da ricchi a 65 anni, quando ormai ti puoi godere in tranquillità i tuoi soldi, un conto è non lavorare a 35/40 anni.....è dura arrivare a sera......

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Joined: 04-Apr-2006
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8 minuti fa, Cene ha scritto:

Una vita agiata non è sinonimo di bella vita...molti stanno meglio nella normalità che in un mondo dove non puoi fare le cose normali. Non c'entra nulla con lo sport, ma il caso di Lady Diana è emblematico di quanto malessere possa portare non poter fare le cose da persone comuni

Il denaro e la fama non sono tutto per tutti

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Di Bartolomei

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Joined: 04-Apr-2006
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2 minuti fa, STELEO ha scritto:

 

 

Un conto è andare in pensione da ricchi a 65 anni, quando ormai ti puoi godere in tranquillità i tuoi soldi, un conto è non lavorare a 35/40 anni.....è dura arrivare a sera......

Beh ma qualcosa la fanno quando smettono di giocare. Investono il denaro che hanno in qualche attivitá.

 

Ma il fatto é che anche alcuni calciatori in attivitá vanno in depressione. Io capisco un 38enne che smette con il calcio e si rende conto che una parte importante della sua vita é terminata. Ma Gigi Buffon ha raccontato spesso che si alzava dal letto per andare ad allenarsi e le gambe gli tremavano.

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20 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

Di Bartolomei

É vero. Una fine tristissima per un grande calciatore, capitano della Roma.

 

Modificato da Socrates
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Joined: 04-Apr-2006
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Mi piacerebbe leggere il parere di un medico presente nel forum.

Se non sbaglio gli stati depressivi sono dovuti (anche) a un basso livello di serotonina nei pazienti.

Gli antidepressivi "moderni" bloccano appunto la perdita di serotonina ..... spiegato in termini semplicissimi.

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il fatto che si promuova la vita da bomber (o da rockstar) come non plus ultra dell'esperienza di vita nella società occidentale è una grossa carognata

 

depressione e ansia non guardano necessariamente al conto in banca.

 

1 hour ago, Bradipo76 said:

Forse guardando al calcio suona un po' sorprendente scoprire che i calciatori, che spesso assimiliamo agli eroi dei nostri tempi, possano soffrire di questi problemi.

Ma se solo facciamo un piccolo sforzo di estensione a tutto il mondo dello spettacolo, dovremmo essere sorpresi del non rendercene conto. 

Sono mondi pieni di agi ma non necessariamente privi di fragilità. 

 

dalla mia esperienza di persona che ha appena inzuppato la punta del piede in questo mondo, ti dico: altro che "non necessariamente privi". è un mondo pieno zeppo di fragilità, difficoltà, disagi. e di droga, che spesso a lungo termine amplifica queste problematiche.

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Ilicic

 

ah ok ho visto che lo avevi menzionato come buffon e pessotto ..

Modificato da dal1982

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Joined: 21-Jul-2006
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anche buffon ne soffri'

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Joined: 05-Oct-2008
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6 minuti fa, Idioteque ha scritto:

il fatto che si promuova la vita da bomber (o da rockstar) come non plus ultra dell'esperienza di vita nella società occidentale è una grossa carognata

 

depressione e ansia non guardano necessariamente al conto in banca.

 

 

dalla mia esperienza di persona che ha appena inzuppato la punta del piede in questo mondo, ti dico: altro che "non necessariamente privi". è un mondo pieno zeppo di fragilità, difficoltà, disagi. e di droga, che spesso a lungo termine amplifica queste problematiche.

 

Per l'idea che mi son fatto io, stare là dentro può diventare un tremendo ottovolante. 

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Joined: 03-Jun-2005
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Inviato (modificato)

Abbandonarsi al populista ma hanno tutto, frignano e sono tristi é indice di grande ignoranza, stupiditá e pressapochismo che attanaglia la maggior parte degli esseri umani.

Ripeto esistere non é facile, ognuno di noi ha delle fragilitá e delle fobie che possono creare problemi insormontabili.

Piccoli e superficiali esempi, la solitudine e la mancanza di libertá che attanaglia una persona famosa rinchiusa in un albergo preso in una prigione dorata dove ci si domanda se i rapporti umani creati sono genuini o solo per interesse, e tantissime altre cose che fanno parte di un mondo che noi comuni mortali non sappiamo neanche cosa sia, ma é piu facile pensare che la ricchezza sia tutto ed invece, sorpresa, non é cosi.

Modificato da Gelone
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Joined: 24-Jun-2006
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1 ora fa, Socrates ha scritto:

Mi piacerebbe leggere il parere di un medico presente nel forum.

Se non sbaglio gli stati depressivi sono dovuti (anche) a un basso livello di serotonina nei pazienti.

Gli antidepressivi "moderni" bloccano appunto la perdita di serotonina ..... spiegato in termini semplicissimi.

 

Ci sono un paio di valenti psicologi qui in giro, se loro hanno voglia, sarebbe interessante. Comunque, evocando a cacchio Mandelbrot mi viene da sottolineare che il mondo del calcio è solo un microcosmo che non può essere immune ad un fenomeno che ormai nella nostra società è talmente dilagante che non può più essere sottovalutato. Basta guardarsi attorno per capire come la gente in generale sia sufficientemnete fragile da rischiare di frantumarsi alla prima difficoltà.

Il CoVid non ha aiutato ed avoja ad invocare la resilienza, al confronto della generazione di oggi i nostri nonni erano degli spartani

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Joined: 14-Jun-2008
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46 minutes ago, Bradipo76 said:

 

Per l'idea che mi son fatto io, stare là dentro può diventare un tremendo ottovolante. 

 

diciamo che devi essere bello centrato. in primis è abbastanza comune che un musicista di successo abbia qualche disagio psicologico o comunque sia mediamente più sensibile. si può dire che è il pozzo da cui si attinge, in un certo senso. facilissimo che quando hai un po' di nome e la gente pende dalle tue labbra e dal tuo strumento, ti vengano giustificati comportamenti rivedibili, dipendenze e poca cura di sè. anzi il fan si aspetta pure il discone "catartico" visto il malessere, o vabè la droga è utile per la creatività (che è pure vero) quindi daje tutta. poi ci sono quelli che con le sostanze ci hanno anche costruito il personaggio, vedi keith richards o lemmy. che non so quanto siano esempi da seguire per chi vuole buttarsi nella carriera della musica o dello spettacolo .asd 

poi dipende. la vita in tour non è proprio la super figata che pare essere, ad esempio. suonare davanti a un pubblico (che già di per sè è abbastanza faticoso) è il meno. lunghe ore di nulla, viaggi interminabili spesso di notte, carica scarica, sistemazioni spesso discutibili, e alla fine il più delle volte manco ricompensati come si deve. se sali di livello (molto raro, devi essere un fenomeno, ricco, o avere gli agganci giusti, e le tre cose di solito vanno a braccetto) magari ti migliorano le sistemazioni e non devi più fare fatica a guidare e caricare la tua strumentazione, ma passerai mesi e mesi lontano da casa e dai tuoi cari.

in contesti del genere è abbastanza comune poi affidarsi alla "stampella" delle sostanze per tirare avanti un po' meglio. si può fare anche senza, avoglia, ma ti serve veramente un fisico bestiale e la testa bella salda sulle spalle.

nel mondo dello spettacolo più in generale ci sono altre cose: se vai in televisione devi essere sempre brillante e sorridente. non è detto che tutte le sante sere di tutti i santi mesi questo sia possibile. e allora...

Modificato da Idioteque

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Joined: 24-Jun-2006
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3 minuti fa, Gelone ha scritto:

Abbandonarsi al populista ma hanno tutto, frignano e sono tristi é indice di grande ignoranza, stupiditá e pressapochismo che attanaglia la maggior parte degli esseri umani.

Ripeto esistere non é facile, ognuno di noi ha delle fragilitá e delle fobie che possono creare problemi insormontabili.

Piccoli e superficiali esempi, la solitudine e la mancanza di libertá che attanaglia una persona famosa rinchiusa in un albergo preso in una prigione dorata dove ci si domanda se i rapporti umani creati sono genuini o solo per interesse, e tantissime altre cose che fanno parte di un mondo che noi comuni mortali non sappiamo neanche cosa sia, ma é piu facile pensare che la ricchezza sia tutto ed invece, sorpresa, non é cosi.

 

Già, in questo caso Money can't buy happiness* è quanto mai vero

 

Spoiler

Money can't buy happiness, but can buy an icecream which is pretty kinda the same thing

 

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Joined: 14-Jun-2008
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12 minutes ago, Gelone said:

Abbandonarsi al populista ma hanno tutto, frignano e sono tristi é indice di grande ignoranza, stupiditá e pressapochismo che attanaglia la maggior parte degli esseri umani.

Ripeto esistere non é facile, ognuno di noi ha delle fragilitá e delle fobie che possono creare problemi insormontabili.

Piccoli e superficiali esempi, la solitudine e la mancanza di libertá che attanaglia una persona famosa rinchiusa in un albergo preso in una prigione dorata dove ci si domanda se i rapporti umani creati sono genuini o solo per interesse, e tantissime altre cose che fanno parte di un mondo che noi comuni mortali non sappiamo neanche cosa sia, ma é piu facile pensare che la ricchezza sia tutto ed invece, sorpresa, non é cosi.

 

perfettamente d'accordo.

ti racconto questa. ho una classe di musica d'insieme, in cui in poche parole insegno a dei ragazzini - poco più che bambini - come stare in una band, cosa si fa, come va questo mondo qui, ecc ecc.

un giorno gli parlavo dei tour mondiali che fanno le band grosse, e non ho potuto fare a meno di dire che "si sta per mesi o anche anni lontano da casa e dai tuoi cari e amici, un giorno qui poi il giorno dopo lì e così via finchè non finisce il tour". commento di uno degli allievi "allora non voglio mai andare in tour mondiale" .asd la voce dell'innocenza

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9 minuti fa, Idioteque ha scritto:

 

diciamo che devi essere bello centrato. in primis è abbastanza comune che un musicista di successo abbia qualche disagio psicologico o comunque sia mediamente più sensibile. si può dire che è il pozzo da cui si attinge, in un certo senso. facilissimo che quando hai un po' di nome e la gente pende dalle tue labbra e dal tuo strumento, ti vengano giustificati comportamenti rivedibili, dipendenze e poca cura di sè. anzi il fan si aspetta pure il discone "catartico" visto il malessere, o vabè la droga è utile per la creatività (che è pure vero) quindi daje tutta. poi ci sono quelli che con le sostanze ci hanno anche costruito il personaggio, vedi keith richards o lemmy. che non so quanto siano esempi da seguire per chi vuole buttarsi nella carriera della musica o dello spettacolo .asd 

poi dipende. la vita in tour non è proprio la super figata che pare essere, ad esempio. suonare davanti a un pubblico (che già di per sè è abbastanza faticoso) è il meno. lunghe ore di nulla, viaggi interminabili spesso di notte, carica scarica, sistemazioni spesso discutibili, e alla fine il più delle volte manco ricompensati come si deve. se sali di livello (molto raro, devi essere un fenomeno, ricco, o avere gli agganci giusti, e le tre cose di solito vanno a braccetto) magari ti migliorano le sistemazioni e non devi più fare fatica a guidare e caricare la tua strumentazione, ma passerai mesi e mesi lontano da casa e dai tuoi cari.

in contesti del genere è abbastanza comune poi affidarsi alla "stampella" delle sostanze per tirare avanti un po' meglio. si può fare anche senza, avoglia, ma ti serve veramente un fisico bestiale e la testa bella salda sulle spalle.

nel mondo dello spettacolo più in generale ci sono altre cose: se vai in televisione devi essere sempre brillante e sorridente. non è detto che tutte le sante sere di tutti i santi mesi questo sia possibile. e allora...

 

Beh, guarda, da quando ho scoperto che Youtube grazie alle interviste può farti scoprire dei mondi in modo imprevedibile, sono anni che mi soffermo molto di più ad interessarmi delle vite dei turnisti nella musica rispetto alle vite "interessanti" degli artisti. 

Si apprende molto da quei racconti, e si apprezza moltissimo tanti di questi nomi che se li scrivo qua dentro tutti dicono "chiiiii?" .asd  

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1 minute ago, Bradipo76 said:

 

Beh, guarda, da quando ho scoperto che Youtube grazie alle interviste può farti scoprire dei mondi in modo imprevedibile, sono anni che mi soffermo molto di più ad interessarmi delle vite dei turnisti nella musica rispetto alle vite "interessanti" degli artisti. 

Si apprende molto da quei racconti, e si apprezza moltissimo tanti di questi nomi che se li scrivo qua dentro tutti dicono "chiiiii?" .asd  

 

eh sì c'è tutto un sottobosco poco apprezzato e conosciuto dalle masse ma molto importante anche per quei super mega artisti che fanno roba più "nazional popolare" per così dire. è capace che la band di una elodie o annalisa abbia gente con due palle cubiche che magari ha studiato a berklee o di suo fa roba super sofisticata che c'entra zero con il lavoro di turnista che svolgono fondamentalmente per campare. pure chi suona nelle cover band più truci, toh .asd 

non è un caso se battiato nella parte finale della carriera si era accaparrato il signor gavin harrison come batterista .asd 

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Il "male oscuro" non fa sconti a nessuno, a suo modo è anch'esso una sorta di livella...allargando il campo oltre il calcio, anche molti vip del mondo dello spettacolo ne sono stati colpiti 

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La depressione e i disturbi psicologici sono malattie come le altre e non vedo che c'entri l'essere ricco, Robert  Enke e Mihajlovic sono due ex calciatori purtroppo e tristemente morti entrambi, per due malattie diverse, tutte e due gravi e che non vengono curate dall'essere ricco, famoso o dal poter trombare la velina di turno. Fino a quando non si considererà quella di Enke allo stesso livello dell'altra saremo sempre indietro. Che poi basta una predisposizione genetica ed è abbastanza "facile" depeimersi da ricchi, io avrei una sindrome dell'impostore tremenda ad esempio, e non riuscirei a gestire il successo, da calciatore magari di più ma da musicista no. Ce ne sono di pensieri negativi che si possono fare da ricchi, se uno ha predisposizione o ha avuto un certo vissuto tutte robe che il conto in banca non ti cambia purtroppo 

Modificato da UndiciLeoni

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Alla fine anche noi utenti siamo lontani anni luce da vip vari ma siamo i vip di tutto il resto del mondo non occidentale eppure stiamo male per le nostre cose che per una persona del biafra sarebbero cavolate, ok finito benaltrismo scusate vado a dormire

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17 minuti fa, Idioteque ha scritto:

 

eh sì c'è tutto un sottobosco poco apprezzato e conosciuto dalle masse ma molto importante anche per quei super mega artisti che fanno roba più "nazional popolare" per così dire. è capace che la band di una elodie o annalisa abbia gente con due palle cubiche che magari ha studiato a berklee o di suo fa roba super sofisticata che c'entra zero con il lavoro di turnista che svolgono fondamentalmente per campare. pure chi suona nelle cover band più truci, toh .asd 

non è un caso se battiato nella parte finale della carriera si era accaparrato il signor gavin harrison come batterista .asd 

 

yup. Una volta sentii l'intervista di Davide Aru che si trovò in una situazione tremenda a suonare da Maria de Filippi .asd

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48 minuti fa, Arminius ha scritto:

 

Ci sono un paio di valenti psicologi qui in giro, se loro hanno voglia, sarebbe interessante. Comunque, evocando a cacchio Mandelbrot mi viene da sottolineare che il mondo del calcio è solo un microcosmo che non può essere immune ad un fenomeno che ormai nella nostra società è talmente dilagante che non può più essere sottovalutato. Basta guardarsi attorno per capire come la gente in generale sia sufficientemnete fragile da rischiare di frantumarsi alla prima difficoltà.

Il CoVid non ha aiutato ed avoja ad invocare la resilienza, al confronto della generazione di oggi i nostri nonni erano degli spartani

 

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