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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. Giusto per non alimentare la polemica e rasserenare gli animi, molto responsabilmente: Mazzarri non chiude le polemiche "A Carrera risponderà Frustalupi" NAPOLI, 25 agosto 2012 Il tecnico del Napoli replica al sostituto di Conte: "Parla ancora da ex giocatore". Sul debutto col Palermo: "Gioca Insigne, mi sembra forte anche dentro. Le insidie del debutto sono tante, dovremo stare molto attenti" Walter Mazzarri sfiora l'argomento mercato alla vigilia dell'esordio di Palermo perchè è già carico in vista dell'esordio in campionato: “El Kaddouri? E' un ragazzo giovane, un talento che viene a completare la rosa. Sono curioso di vedere dal vivo le sue qualità e spero di aiutarlo a crescere ed a migliorare come è riuscito a fare Hamsik, che ha caratteristiche simili. Per il gioco delle coppie credo che Bigon ed il presidente porteranno qui un esterno che numericamente è l'unico giocatore che ancora manca”. Spazio, dunque, alle insidie che attendono domani gli azzurri: “Avrei preferito che avessero tolto le squalifiche ai giocatori e non a me, però non voglio commentare le sentenze siano esse favorevoli o meno. Di sicuro, in campo i giocatori sono più importanti dell'allenatore. Le insidie di Palermo sono tante. Sannino ha una buona squadra ed è un ottimo allenatore che con il Siena ci ha creato tantissimi problemi. Quindi, dovremo stare molto attenti. Giocherà Insigne, mi sembra un ragazzo forte anche dentro. Gestisce bene le tensioni e spero continui a far vedere le qualità che ha espresso in amichevole anche nelle partite che contano”. fiducia — Gli altri nuovi arrivi dovranno ovviare alle partenze di Lavezzi e Gargano: “Io ho fiducia nella mia squadra, in Pandev ed in Behrami che numericamente sostituiscono quelli che sono andati via. Gamberini, inoltre, ci dà stazza fisica e lo stesso vale per Britos che considero un nuovo acquisto. Inoltre, abbiamo quattro mediani per due ruoli mentre lo scorso anno ne avevamo solo tre perchè Donadel è rimasto fermo per tutta la stagione. Il suo è un recupero importante perchè quando sarà al top potrà fare il vice Inler”. Palermo ormai è alle porte, ma Pechino non ancora alle spalle: “Si vede che Carrera parla ancora da ex giocatore, ma voglio chiudere questa polemica. Se vorrà farlo, un giorno gli risponderà Frustalupi”.Gianluca Monti©
  2. Beh, se i propri argomenti non sono decisivi, non rimane che la condanna... Bertini Paolo alla pena di anni uno e mesi cinque di reclusione... Infatti, gli argomenti delle difese non sono mai decisivi. Mi pare di leggere una delle spiegazioni della Commissione che ha appena squalificato Conte. (cosiddetta giustizia sportiva! )
  3. Buono l'articolo di questo Lorenzini. Pochi concetti chiari e pienamente condivisibili, che sintetizzano tutta questa brutta storia.
  4. Benvenuto alla riva del nostro fiume, caro Dario. Ti accolgo io perchè Franca non si fa sentire da un poco di tempo. Aspetta con noi i cadaveri e non disperare. Siamo giovani (ho solo alcuni anni meno di te ) :interxxx:
  5. L'allenatore del napoli, il martire, ha sbraitato tanto che gli hanno cancellato la squalifica. Conte viene malmenato da tutti i giornalai dopo che ha subito 10 mesi di squalifica.
  6. Aggiungi pure che molti di questi sono preoccupati della reazione dei tifosi. L'ordine pubblico potrebbe essere turbato dalle dichiarazioni (qua il riferimento è sempre rivolto al presidente della Juve e Conte in questo caso) che aizzano gli animi.... E la loro attività quotidiana non è uno stimolo alla violenza? all'odio? Perchè quel fesso del boemo si può esibire in una foto in cui sollecita odio nei confronti di un'altra squadra con relativa tifoseria e poi passare per fustigatore del malcostume (degli altri, of course), senza che qualcuno lo inviti ad un comportamento più responsabile? E del comportamento del presidente del napoli? Chi è tifoso dovrebbe scrivere solo della sua squadra. Ma qua siamo davanti alla disonestà.
  7. Il fatto q. è veramente in guerra contro la Juve e gli Juventini Peggio che la gazza, la figc, i giudici, ecc. ecc.
  8. Ho letto la sentenza non avevano prova di niente ma hanno sentenziato lo stesso :interxxx: :interxxx:
  9. la Federazione Italiana Gioco Calcio, che in questo processo si costituisce contro Bertini violando, secondo me, la clausola compromissoria… l'avv. Messeri ha messo in evidenza un aspetto molto importante, ma di cui si è parlato poco nelle discussioni dell'epoca. La figgicci può fare che catzo vuole, entrare ed uscire dagli accordi interni e punire quelli che escono... Se non si vogliono chiamare atteggiamenti mafiosi, come li vogliamo chiamare?
  10. Il giornale di famiglia, oggi Confermata la squalifica a Conte Arriva la sentenza d'appello: niente sconto per l'allenatore Bonucci, Pepe e Di Vaio restano prosciolti La Corte di giustizia non avrebbe ridotto la squalifica al tecnico juventino, che ricorrerà al Tnas. Pepe, Bonucci, Belmonte e Salvatore Masiello restano prosciolti per Udinese-Bari. Respinto anche l'appello per Portanova e Di Vaio per Bologna-Bari. Resta prosciolto Di Vaio e restano i sei mesi per omessa denuncia a Portanova. Il Lecce anche ha visto la conferma della sua esclusione dal campionato di B mentre è confermato il proscioglimento di Vives. 22 Agosto 2012, ore 10:22 [cronacaqui.it] Calcioscommesse: dieci mesi di squalifica per Conte anche in appello, si salvano Pepe e Bonucci E' stata confermata anche in appello la squalifica di dieci mesi inflitta in primo grado all'allenatore della Juventus, Antonio Conte. Assolti, invece, i bianconeri Pepe e Bonucci. Si era concluso ieri nell'ex sede dell'Ostello della Gioventù di Roma il processo d'appello relativo al calcioscommesse. Lunedì il dibattimento si è concentrato sulle risultanze delle indagini di Cremona, con Antonio Conte come imputato principale. Ieri era toccato alla parte di inchiesta relativa alle indagini della procura di Bari. In aula erano presenti anche Simone Pepe e Leonardo Bonucci. Per loro Stefano Palazzi aveva rispettivamente chiesto un anno di stop per omessa denuncia e 3 anni e 6 mesi per illecito sportivo. Entrambi i giocatori erano stati assolti in primo grado ma il procuratore federale ha impugnato la sentenza e fatto ricorso. Anche nel processo di ieri tutto il dibattimento si è concentrato sul ruolo e sulla credibilità del pentito. Carobbio per il caso Conte, Andrea Masiello per quanto riguarda le posizioni di Bonucci e Pepe. «Andrea Masiello si contraddice e non dice la verità. Leonardo Bonucci è invece una persona credibile, come ha detto la Procura di Bari, che non lo ha mai indagato ma lo ha ascoltato soltanto come persona informata sui fatti». Ha sostenuto nella sua requisitoria Gian Pietro Bianchi, legale del difensore bianconero. «Non c'è la prova della telefonata fatta da Salvatore Masiello. Se non c'è, non c'è. Eppure i magistrati l'hanno cercata - dichiara l'avvocato Luigi Chiappero, difensore di Pepe -. La ricostruzione fatta Andrea Masiello non quadra, è completamente sbagliata. Per questo la sentenza della Commissione Disciplinare va confermata in toto». Palazzi ha invece ovviamente difeso la credibilità dello stesso Masiello. A meno di clamorose sorprese si va verso la conferma della assoluzione per i due giocatori bianconeri.
  11. Io mi ero accorto che al Sanpaolo c'era un virus guardando l'allenatore del napoli. Più che un virus però sembrava morso dalla taranta. Tutti si chiedevano a quando le sentenze. Date il tempo a quelli della Kazzetta di scriverle. Ce le hanno anticipate.
  12. Ho seguito, almeno in parte, il dibattimento. Mi chiedo: ma a palazzi conte che C***O gli ha fatto? Gli avrà ciulato la moglie? :interxxx:
  13. la carta rosa lo ha già scritto. Aspetta solo che finiscano lee udienze.
  14. Oggi il mister combatte una battaglia molto più importante FORZA ANTONIO!!!! :interxxx:
  15. Portanova contro Palazzi "Il comportamento del procuratore in questa vicenda è da stigmatizzare: sbagliato nei fatti e sgradevole nei modi. Siamo delusi e amareggiati". Gabriele Bordoni, avvocato di Daniele Portanova, ha presentato le controdeduzioni in vista dell'appello davanti alla giustizia sportiva per il suo assistito. "Il comportamento del procuratore Palazzi in questa vicenda è da stigmatizzare: sbagliato nei fatti e sgradevole nei modi. Siamo delusi e amareggiati. Peccato, Palazzi era sempre stato un avversario ostico ma corretto. I tabulati delle telefonate di Daniele li avevo cercati anch'io". Pesoli: "Protesta inutile Mai pensato al patteggiamento" Roma, 16 agosto 2012 Dopo lo sciopero della fame da incatenato davanti alla sede della Figc: "Sono stato condannato a 3 anni ingiustamente, speravo di sensibilizzare chi di dovere. Voglio difendermi, ne va della mia vita, ma non posso, mentre Gervasoni e Carobbio, i miei accusatori, sono stati ritenuti attendibili" "Sono tornato ieri a casa dopo 4 giorni e mezzo davanti alla sede della Federcalcio. Non è stato facile, è servita grande forza psicologica, stare lì senza mangiare, dormire, ce l'ho fatta grazie al supporto di mia moglie, dei miei figli, dei miei amici". Emanuele Pesoli a Tele Radio Stereo 92.7 parla della sua vicenda e della protesta iniziata il giorno dopo la sentenza della Disciplinare. Pesoli si è incatenato e ha deciso di iniziare lo sciopero della fame contro la squalifica di tre anni che gli è stata inflitta per il calcioscomesse. E assicura di non aver mai pensato al patteggiamento: "Mai. Chi sa di avere ragione va fino in fondo, non decide di pagare pene lievi solo per uscire in fretta da una vicenda che lo riguarda". "ingiustizia" — "Purtroppo la protesta non è servita a nulla. Vengo accusato ingiustamente per illecito sportivo, sono stato condannato a 3 anni, speravo di sensibilizzare chi di dovere. Ma a parte la Figc nessuno mi ha chiamato. Abete, Albertini e Valentini mi hanno dato ascolto e li ringrazio, ma a parte loro non sono riuscito a ottenere un confronto con chi mi ha accusato, Gervasoni e Carobbio. Quello che ho fatto in termini pratici non è servito a nulla". Pesoli ricostruisce i fatti. "Ero a casa, mi squillò il cellulare, numero sconosciuto, era Gervasoni. Non lo conoscevo, mi chiesi chi gli avesse dato il mio numero. A quella telefonata seguirono tanti messaggi. Più che altro si informava su chi avrebbe giocato magari la domenica successiva, come veniva preparata la partita. Non erano domande dirette, ma tendenti a sapere qualcosa di specifico. Capii che c'era qualcosa che non andava. Mi poteva sembrare un collega in difficoltà, perché la sua squadra, il Piacenza, lo era e doveva affrontare noi del Varese che eravamo già ai play off. Gli dissi che non avrei giocato titolare perché il tecnico mi avrebbe risparmiato in un match che per la nostra classifica contava poco. Anche se avremmo giocato alla morte, e questo gli dissi, perché volevamo mantenere la nostra posizione in classifica". "INVENZIONI" — "Il punto oscuro - prosegue nella sua ricostruzione Pesoli - è che con Gervasoni parlai spesso di Varese-Piacenza, ma sono stato messo in mezzo per una partita, Siena-Varese, per la quale mi sono sentito con Gervasoni solo per dire in quale albergo avremmo alloggiato, perché me lo aveva chiesto lui. Qualcosa di folle anche perché mi ritrovo condannato per tre anni per una partita che secondo Gervasoni doveva finire in parità, che è finita 5-0 e nella quale ho giocato appena mezz'ora, entrando sul 4-0. I contatti con Carobbio? Inventati. Palazzi ha creduto a quanto gli hanno detto, ossia che io abbia chiesto a Gervasoni chi potesse essere utile del Siena per combinare la partita. Gervasoni mi avrebbe dato il contatto con Carobbio e Carobbio mi avrebbe detto detto che non era possibile combinare Siena-Varese. Cose completamente inventate". Resta da capire perché Gervasoni ha coinvolto Pesoli. "Potrei pensare a una sua vendetta, una volta che capì che non avrebbe trovato terreno fertile. Oppure che ha scelto di fare così perché più persone tirava dentro, meno pena avrebbe scontato. E l'assurdo è che per questa vicenda lui ha preso tre mesi, io tre anni". "Chiedo un confronto" — Poi Pesoli spiega cosa chiederebbe a Palazzi: "Con lui non ho mai parlato. Vorrei che mi concedesse un confronto diretto con Gervasoni e Carobbio, i due miei accusatori. Voglio difendermi, ne va della mia vita. Ma non posso, dal momento che Gervasoni e Carobbio sono stati ritenuti attendibili. Non è stato provato che io potessi ottenere soldi. Ho fatto 16 anni di gavetta per arrivare in Serie A, prendendo solo 4 cartellini rossi. A 31 anni mi sveglio e decido di combinare una partita? Da solo? Senza coinvolgere altri compagni? È assurdo. Non chiedo la grazia. Ma semplicemente un confronto. Sono un uomo e un calciatore pulito. La mia unica colpa è stata quella dell'ingenuità. Avrei potuto denunciare i contatti con Gervasoni? Purtroppo non sussiste nei contatti neanche il presupposto per una denuncia".Gasport Calcioscommesse, Pesoli: “Un incubo, voglio difendermi e uscirne. Patteggiare? Mai”. Scritto da Dimitri Canello il ago 16, 2012 20:14 Queste le parole a Trs di Emanuele Pesoli, calciatore del Siena che fino a ieri si era incatenato davanti alla Federcalcio dopo esser stato condannato per 3 anni nell’ambito dell’inchiesta per il Calcioscommesse: “Sono tornato ieri a casa dopo quattro giorni e mezzo davanti alla sede di via Po della Federcalcio. Non è stato facile, è servita grande forza psicologica, stare lì senza mangiare, dormire, grazie al supporto di mia moglie, dei miei figli, dei miei amici. Purtroppo non è servito a nulla. Vengo accusato ingiustamente per illecito sportivo, sono stato condannato a 3 anni ingiustamente, speravo di sensibilizzare chi di dovere. Ma a parte la Figc nessuno mi ha chiamato. Abete, Albertini e Valentini mi hanno dato ascolto e li ringrazio, ma a parte loro non sono riuscito a ottenere un confronto con chi mi ha accusato, Gervasoni e Carobbio. Quello che ho fatto in termini pratici non è servito a nulla. Ricostruiamo i fatti? “Io ero a casa. Mi squillò il cellulare, numero sconosciuto, era Gervasoni. Non lo conoscevo, mi chiesi chi gli avesse dato il mio numero”. Cosa ti ha chiesto? “A quella telefonata seguirono tanti messaggi. Più che altro si informava su avrebbe giocato magari la domenica successiva, come veniva preparata la partita. Non erano domande dirette, ma tendenti a sapere qualcosa di specifico. Capii che c’era qualcosa che non andava. Mi poteva sembrare un collega in difficoltà, perché la sua squadra, il Piacenza, era in difficoltà. E doveva affrontare noi del Varese che eravamo già ai play off. Gli dissi che Varese-Piacenza non l’avrei giocata titolare perché il tecnico i avrebbe risparmiato in un match che per la nostra classifica contava poco. Anche se avremmo giocato alla morte, e questo gli dissi, perché volevamo mantenere l’imbattibilità casalinga. Il punto oscuro è che con Gervasoni parlai spesso di Varese-Piacenza, ma sono stato messo in mezzo per una partita, Siena-Varese, per la quale mi sono sentito con Gervasoni solo per dire in quale albergo avremmo alloggiato, perché me lo aveva chiesto lui. Qualcosa di folle anche perché mi ritrovo condannato per tre anni per una partita che secondo Gervasoni doveva finire in parità, che è finita cinque a zero, e nella quale ho giocato appena mezz’ora, entrando sul quattro a zero”. E i contatti con Carobbio? “Inventati. Palazzi ritenendo Gervasoni e Carobbio attendibili, ha creduto a quanto gli hanno detto, ossia che io abbia chiesto a Gervasoni chi potesse essere utile, del Siena, per combinare la partita. Gervasoni mi avrebbe dato il contatto con Carobbio, che io avrei contattato. E Carobbio mi avrebbe detto detto che non era possibile combinare Siena-Varese. Cose completamente inventate”. Secondo te perché Gervasoni ti ha tirato dentro? “Potrei pensare a una sua vendetta, una volta che capì che non avrebbe con me trovato terreno fertile. Oppure che ha scelto di fare così perché più persone tirava dentro, meno pena avrebbe scontato. E l’assurdo è che per questa vicenda lui ha preso tre mesi, io tre anni”. Cosa chiederesti a Palazzi? “Con lui non ho mai parlato. Vorrei che mi concedesse un confronto diretto con Gervasoni e Carobbio, i due miei accusatori. Voglio difendermi, ne va della mia vita. Non posso difendermi, dal momento in cui Gervasoni e Carobbio sono stati ritenuti attendibili”. Secondo l’accusa, miravi a ottenere soldi dalla combine? “Non è stato provato che io potessi ottenere soldi. Ho fatto sedici anni di gavetta per arrivare in Serie A, prendendo solo quattro cartellini rossi. A trentuno anni mi sveglio e decido di combinare una partita? Da solo? Senza coinvolgere altri compagni? E’ assurdo. Non chiedo la grazia. Ma semplicemente un confronto. Sono un uomo e un calciatore pulito. La mia unica colpa è stata quella dell’ingenuità. Avrei potuto denunciare i contatti con Gervasoni? Purtroppo non sussiste nei contatti neanche il presupposto per una denuncia”. Come immagini il confronto con Abete? “Ad Abete parlerò col cuore in mano, piango ogni giorno, lo guarderò negli occhi, so che non può fare nulla, se non darmi un appoggio morale. Però mi chiedo perché la Federcalcio permetta che qualcuno rovini ragazzi per bene per accuse infondate. La giustizia sportiva va rivista, è un sistema ormai vecchio”. Cosa faresti se ti concedessero il confronto con Gervasoni e Carobbio? “Dovrei mantenere la calma. Perché la calma può anche essere smarrita quando ci si trova davanti a due scorretti come quei due. Potrei non rispondere delle mie azioni se non mantenessi la calma”. Stai pensando di rivolgerti alla magistratura ordinaria? “Intanto aspettiamo l’appello del 20 agosto. Se andasse male ci rimetteremmo al TNAS. Comunque dovrei farmi sei mesi di squalifica. Poi ovvio che con i miei legali stiamo valutando ogni possibilità”. Tu dal Siena andresti al Verona? “Dove c’è il Direttore sportivo Sogliano che mi ha avuto a Varese e con cui c’è un rapporto eccezionale, anche economicamente sono per paradosso un privilegiato. Perché oltretutto avrò anche la possibilità di allenarmi, dal nuovo contratto collettivo risulta che le società possano non pagare gli stipendi a tesserati condannati. Ci sono tre strade: o ti congelano lo stipendio. O te li pagano finché non si completa l’iter processuale, o semplicemente i contratti diventano carta straccia”. Mai pensato di patteggiare? “Mai. Chi sa di avere ragione va fino in fondo, non decide di pagare pene lievi solo per uscire in fretta da una vicenda che lo riguarda”. [padovagoal.it]
  16. A proposito di questo gregge che tu hai citato, anche noi abbiamo conosciuto giornalisti veri, persone autentiche, che fanno il loro mestiere con la massima professionalità. Poi ci capita di leggere corbellerie come quelle dell'articolo da te postato: una schifezza scritta a parole.
  17. Certo E io mi preparerei già a votarlo (chiedo scusa ai mod, forse sto facendo politica ]
  18. Beppe Grillo pensa a Travaglio. Lui il candidato premier dell'M5S Gianfranco Rotondi, ex ministro, è convinto che la battaglia per la premiership nel 2013 sarà a tre. Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi e un candidato di peso di Beppe Grillo, che "non correrà nemmeno per diventare parlamentare ma resterà il megafono del Movimento Cinque Stelle", afferma ad Affaritaliani.it il politico fieramente democristiano. Smentita l'ipotesi di Guido Barilla e tramontata quella di Maurizio Landini, il leader del Movimento Cinque Stelle starebbe puntando le sue fiches sul giornalista torinese Marco Travaglio. Il retroscena Mercoledì, 15 agosto 2012 - 13:21:00 Gianfranco Rotondi, ex ministro e politico fieramente democristiano di lungo corso, è convinto che la battaglia per la premiership nel 2013 sarà a tre. Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi e un candidato di peso di Beppe Grillo, che "non correrà nemmeno per diventare parlamentare ma resterà il megafono del Movimento Cinque Stelle". Smentita la decisione di puntare su Guido Barilla, l'imprenditore parmigiano capo della nota società che produce pasta, il comico genovese si starebbe orientando su un volto molto famoso. Un giornalista amato da molti e allo stesso tempo odiato da tanti: Marco Travaglio. Sarebbe lui infatti il calibro da novanta su cui punterebbe il M5S per conquistare la maggioranza in Parlamento e andare alla guida del Paese. I palcoscenici di “Servizio pubblico” e de “Il fatto quotidiano” garantiscono al giornalista torinese un indiscusso successo in una larga fetta di popolazione, trasversale a qualsiasi appartenenza politica (destra, sinistra o centro). Ipotesi affascinante e fantasiosa, ma che trova riscontri. E’ dunque Travaglio il misterioso candidato premier di Grillo? Qualcuno aveva parlato anche di Maurizio Landini, il leader della Fiom, l’ultimo vero oppositore di Marchionne e della Fiat, ma pare proprio che il sindacalista non abbia alcun intenzione di entrare in politica. [libero.it] Sentito?
  19. Quanta gente che sa giudicare! Tra gli altri, un cantante che pontifica il moralizzatore boemo e un senatore che si permette, con tutta l'arroganza che il suo status politico gli da, di chiamare stupido un uomo che si allena e suda per crecare di essere pronto a intervenire nel modo più giusto in ogni situazione della partita di pallone.
  20. neanch'io mi fido di palazzi ma CGF chi cazz'è? Buon a tutti!
  21. Bei tempi. Ora nell'orto di Villar Perosa ci sono i cetrioli. Hai ripreso i turni di notte? Ti ci metto un bell'
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