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Braccio di Ferro

Tifoso Juventus
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Su Braccio di Ferro

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    Juventino Soldatino
  • Compleanno 03/05/1983

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  1. Il sistema non è equo ma è anche """giusto""" dare possibilità alle Nazioni emergenti. Si potrebbe però pensare ad una soluzione: fase di qualificazione diretta divisa per continenti; fase play-off di qualificazione aggiuntiva mettendo insieme tutte le squadre aventi diritto senza distinzione di continente. Questo permetterebbe di avere una quota di rappresentanza bilanciata da una quota meritocratica.
  2. So come la pensi perché ti leggo spesso e so quanto tu sia obiettivo, determinato e coerente. Da anni. il problema è che però gli anni di disertazione, in una tifoserie che si rispetti, ad oggi sarebbero dovuti essere VENTI. Maledizione...
  3. Non è vero, perdonami. Per risolvere il problema occorre avere una strategia di medio lungo termine per arrivare ad estirpare alla radice la fonte del malessere. La soluzione di breve termine è solo un palliativo, aggiusta un po' oggi ma non risolve per il domani. Meglio l'uovo oggi o la gallina domani? Punto di vista mio, sempre la gallina domani.
  4. Non è detto che non lo faccia a breve, magari una volta appurato di non essere ammesso a sedere nel CDA.
  5. Ho come l'impressione che il canoide (perché già canide è un appellativo nobile a mio avviso) debba prima esaurire qualunque altro interesse in Italia, ma proprio tutti tutti. Tether con in mano la Juve fa paurissima, perché: 1. Non è un fondo di investimento né uno sceicco di turno con un giocattolino in mano. È qualcuno che vuole vincere e fare la Juve grande per davvero. In Italia la concorrenza sarebbe schiacciata e anche in Europa ci sarebbe un nuovo player alla pari con i top. 2. Il primo punto determina che chiunque in Italia, per ragioni sportive e non, abbia interesse a tenere una Juve "buona e sottomessa" operi contro. 3. Le ragioni non sportive spingono anche il canoide a desistere: l'abbiamo scritto altre volte ma il rischio è che il nuovo proprietario, specialmente uno del genere, non ci metta niente a far saltare il banco svelando tutto quanto accaduto negli ultimi vent'anni. Ecco perché immagino che serva al canoide allontanarsi dall'Italia il più possibile. Paradossalmente, la vicenda eredità potrebbe rallentare questo processo più che accelerarlo.
  6. Forse avete ragione entrambi (anche se la conclusione giusta è quella di Ibra), nel senso che Del Piero ha fatto un percorso di crescita, dall'esordio fino alla stagione 97/98, continuo nella squadra più forte del mondo dell'epoca, passando dall'essere una giovanissima promessa con le stimmate del campione al duellare alla pari col giocatore più forte del momento. Giocatore che invece viene da un percorso completamente diverso: parte dal Brasile, passa nei clubs di medio livello e gioca prevalentemente competizioni minori ma con costanza di rendimento, un rendimento tale da farlo definire "Fenomeno" ed essere ancora oggi giudicato, per quel periodo là, l'attaccante più immarcabile di sempre. Da un lato quindi abbiamo un Del Piero che a poco più di 22 anni ha vinto già tutto, con lampi eccelsi da protagonista, ma come uno dei migliori elementi di uno straordinario collettivo che può fare anche a meno di lui; dall'altro lato Ronaldo, gol a grappoli e dribbilng fantascientifici, che vince poco o nulla ma che emerge come sensazionale solista nelle squadre in cui gioca. E poi la stagione 97/98, in cui, numeri e troferi alla mano, il confronto lo vince Alex, che trova continuità e, come già scritto, mette in crisi il giudizio degli addetti ai lavori su chi sia davvero il numero uno. È curioso il comune destino dei due: infortuni molto simili nella stagione successiva e mai più rivisti a quel livello. Onestamente, non sta in piedi dire che Ronaldo post infortunio era sempre e comunque il numero uno. Era un forte attaccante ma uno dei tanti. Quando arriva al Milan è già quasi un ex, con tantissimo talento, vero, ma un quasi ex a soli 30 anni. Alex post infortunio non è stato più quello di prima ma ha fatto tutt'altra carriera. Concludo col capitolo Pallone d'Oro: probabilmente meritato il secondo di Ronaldo, seppur per il solo mondiale ma la vera anomalia sono le posizioni di Del Piero nel 97 e nel 98. Nel 98, obiettivamente, Alex meritava il secondo posto dopo Zizou: vero il mondiale "no" ma serie A vinta quando era la lega numero uno al mondo, terza finale di Champions consecutiva, capocannoniere della Champions, cosa doveva far di più?
  7. Domani il grande inizio, del Mondiale è il momento, come tutti voi, vivo in gran fermento. Scaldate i motori, inizia la vendetta, i colori nero e azzurro, sarann lì sulla vetta. Nel Nuovo Continente si inizia già a giocare, tutte le altre squadre inizian già a tremare, niente scherzi, cadute e falsi passi, l'Inter in cima al Mondo, lo sanno anche i sassi. Romeno il Generale che ci farà trionfare, ci son tante cadute da dimenticare. Fremono i tifosi, treman gli avversari, il ritorno della Grande Inter, oltre il Ciel e i Mari. (poesia da me scritta in un gruppo WA con diversi amici interisti)
  8. Buonasera. Voglio intervenire lasciando la mia opinione in merito anche a quanto si discuteva nella precedente pagina sull'affidare o meno ad allenatori emergenti e / o scommesse la panchina della Juve. In linea di principio il buon senso suggerirebbe per il "no", poi però ci guardiamo indietro e negli ultimi 50 anni i nostri più grandi cicli sono partiti sempre grazie ad allenatori praticamente emergenti. Non c'è andata sempre bene (Motta, Maifredi, Pirlo non lo considero ma inseriamolo pure...), ogni tanto abbiamo messo in sella allenatori più quotati (Allegri, Capello) ma su squadre già ben rodate, ma ogni volta che abbiamo puntato il cavallo giusto, abbiamo vinto dal primo anno e poi stravinto in seguito (Trap, Lippi, Conte). Il problema che vedo oggi è che, sfumato Conte, non riesco a prevedere chi possa essere davvero, là tra le panchine di provincia, il nuovo Conte, il nuovo Lippi, ecc. È anche vero che il problema forse sta più a monte: i citati allenatori vincenti ed emergenti (ed allargando oltre il mondo Juve potremmo anche includere in questa lista Guardiola, Capello al Milan, lo stesso Sacchi, per certi versi Zidane) sono stati sì probabilmente gli uomini giusti ma anche e soprattutto al posto giusto, ovvero con Società che avevano predisposto tutte le condizioni affinché potessero far bene, benissimo. Ora, per l'ennesima volta negli ultimi anni abbiamo rivoluzionato la Dirigenza. Non voglio avere pregiudizi a priori sui nuovi, è che non ho veramente alcuna fiducia su chi li ha scelti...
  9. In linea di principio, se c'è qualche ente esterno (e ribadisco: esterno) che valuta di coprire il debito accettando poi un pagamento dilazionato e/o nel tempo dello stesso allora va tutto bene. Il problema sorge quando si è insolventi e si fa di tutto, da parte delle istituzioni, per far finta di nulla. Questo purtroppo capitò già a inizio anni 2000, addirittura fu fatta una legge, la "salva-calcio". In un Paese serio, in quel momento, le sei sorelle di Serie A, Juve esclusa e forse il Milan però con un grosso ridimensionamento, avrebbero dovuto ricominciare dai dilettanti.
  10. Più o meno si può essere d'accordo sebbene chiunque possa avere preferenze e opinioni personali su qualche escluso. Però, razionalmente, un grande escluso oggettivamente c'è: MIchel Platini.
  11. Un sogno. Ma ci vorrebbe uno con a) tanti soldi e potere (almeno quanto ne ha il cane); b) passione pura per la Juve; c) voglia di combattere un intero sistema a costo di buttarlo giù. Tra l'altro, particolare non da poco, alla Juve andrebbero non solo restituiti i due campionati della farsa ma anche assegnati gli altri due risalenti agli anni della guerra.
  12. Ho pensato a moltissimi di voi non appena ho letto l'intervista di Moratti su altri lidi. Imperdonabile cosa ci ha fatto il Quisling, imperdonabile... Vincessimo anche 20 Champions consecutive, non finirà mai il peso dell'onta subita. Maledetti davvero...
  13. Non condivido il tuo punto di vista su Ronaldo ma il tuo discorso ha un'ottima logica da un punti di vista generale se si parte dai tuoi presupposti. Non vado quindi a controargomentare, sebbene ci siano tesi e antitesi ognuno dei due farebbe la propria sintesi. Voglio però soffermarmi su un punto: hai ragione quando affermi che il problema principale è stato non aver rinnovato il centrocampo garantendo il valore tecnico che si aveva all'inizio del ciclo (Vidal, Pirlo, ecc) ma il problema non è stato il non investire: la Juve non ha mai smesso di investire (tranne dopo la penalizzazione quando di fatto avemmo il programma bloccato), ha investito male, malissimo. È questo che mi fa, da tifoso, veramente rabbia. Non è possibile, tra l'altro con l'alternarsi di 4 DG / DS (mi permetto di metterci anche Marotta nella sua fase finale, anche se marginalmente), sbagliare qualsiasi investimento, qualsiasi. Sostengo in sintesi che, Ronaldo o non Ronaldo, se avessimo azzeccato anche solo il 70% degli investimenti fatti negli ultimi 7-8 anni, oggi domineremmo senza grossi problemi, e probabilmente anche l'Europa.
  14. Con il massimo rispetto per le opinioni e visioni di tutti ma, vorrei capire: 1) dopo sette scudetti consecutivi a cui si erano aggiunte negli ultimi tempi le vittorie in Coppa Italia quasi fossero formalità sancendo un dominio totale nel suolo italico; 2) dopo gli ultimi mercati passati a poggiare le palle in testa alle dirette concorrenti andando a prendere i loro uomini di punta; 3) dopo due finali di Champions negli ultimi quattro anni; 4) dopo l'essere diventanti in Europa la quarta o quinta potenza (abbiamo battagliato, finali escluse, quasi alla pari con tutte le superpotenze); 5) dopo aver quadruplicato il fatturato; 6) dopo aver messo su una struttura unica in Italia almeno (stadio di proprietà, squadra B, women)... Qual era esattamente il passo a misura della gamba? A me sembrò del tutto naturale andare a prendere il miglior giocatore al Mondo in circolazione. Dopodiché, non mi stancherò mai di ripeterlo, mica preso Ronaldo e attraversata la Pandemia ci siamo trovati pezze al c**o e abbiamo smesso di investire. Abbiamo continuato, fino all'ultimo mercato... L'unica vera costante degli ultimi 7-8 anni è stato sistematicamente sbagliare gli investimenti, secondo me Ronaldo ampiamente escluso.
  15. Grandissimo. L'unica pecca dei nostri è stata forse essere poco "furbi" sapendo che la Juve è attenzionata continuamente da trent'anni dalla Procura di Torino (e occorrerebbe anche interrogarsi sul perché...) ma è profondamente iniquo pensare di essere stati gli unici a pagare ma gli unici in regola. È proprio vero che, in un mondo di matti, è considerato tale l'unico sano di mente.
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