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-Majakovskij-

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di -Majakovskij-

  1. Cosa abbiamo ripreso... siamo agli sgoccioli di qualcosa ma quel qualcosa lo decidiamo ancora noi
  2. La pochezza offensiva del nostro centrocampo è palpabile Quando la palla arriva al limite dell'area avversaria torna subito indietro
  3. Khedira lo ha respinto indietro di tre metri solo con lo sguardo Straw Dog
  4. Non ci sono più le mezze stag
  5. Più che stanca, vedo una squadra mentalmente esausta, arrivata, appagata Con la qualificazione di CL forse saremmo riusciti a tenere le fila, ma al momento la mia sensazione è un po' di scioglimento Pensiamo a questo scudetto, poi a fine anni andranno cambiate parecchie cose, per chi vuole capire
  6. Mi ripeto... secondo me è una palese questione di stimoli Ha vinto la squadra che allo scudetto tiene di più E dopo questa vittoria che probabilmente manco loro speravano piu di agguantare, ci crederanno come delle belve...
  7. Certo Ho tre esterni a disposizione che mi permetterebbero una quadratura virando sul 442, ma invece faccio fare alle mezzali un lavoro che evidentemente non reggono lasciando sempre i terzini in inferiorità, ha perfettamente senso
  8. Puoi sfruttare gli esterni tenendo anche Dybala Basta levarsi dalla testa quest'insana idea di un centrocampo a 3 incapace di sostenere il gioco sugli esterni.
  9. E comunque non sarebbe obbligatorio impuntarsi con la stessa tattica, se vedi che non paga... Non capisco perché non sfruttare il lancio lungo su Higuain, ad esempio
  10. Comunque ci sono molti giocarori che dormono il sonno dei giusti, mentre Allegri si prende anche le loro colpe
  11. Dai, ultimo intervento perché stiamo diventando ripetitivi Ripeto non voglio sostenere nessuna posizione se non quella generica del diritto della satira ad esistere, e ho già detto che quella di Crozza è fatta da cani e non mi farebbe ridere nemmeno dopo una maratona di 6 ore di checco zalone Ciò detto, magari, ho pensato "sto basando tutto il mio discorso su qualcosa che ricordo male" e me lo sono andato a riguardare: non augura niente a nessuno (come ricordavo), gioca volgarmente con le parole, semplicemente gli dice "se vuoi proprio provare l'emozione [dello stupro]" ovvero (in senso provocatorio ma NON certo letterale, per reductio ad absurdam) "se proprio ritieni che sia tollerabile usare quella parola in un contesto calcistico" "allora il prossimo fallo, eccetera" Come a dire (o così la interpreto io e fine): "la prossima volta che parli di certe cose, almeno sappi di cosa stai parlando", stop Usa un (finissimo ) doppio senso che a parer mio non ha nemmeno senso compiuto, e rivedendo la battuta di Buffon mi sono intristito ancora più della prima volta, e non mi capacito di come possa Crozza stare dove sta a fare satira, ma tant'è
  12. Ho capito il concetto Ma posso dirti che mi sembra un modo di pensare piuttosto sballato? Ci si lamenta di una battuta che va sul personale, ma poi non si ha alcun problema a incasellare per gravità uno stesso fatto a seconda che lo abbia detto X o Y, cioè in base a ragionamenti ad personam Crozza è probabilmente non juventino, lavora in un contesto che probabilmente non ha nulla di Juventino, l'italia è un paese a metà non juventino e contro la juventus, ma non ha nessuna importanza, è solo il suo punto di vista (e di chi la pensa come lui), perché ha così tanta importanza? Perché ha così tanta importanza che siano ALTRI a dover dire quello che pensi TU?
  13. Benatia no. La parola "stupro" di potente e oppressivo ha parecchio. Quando capite che Benatia c'entra solo perché la parola è uscita a lui, fate un fischio
  14. Credo che sia una zoppìa che nel mondo del calcio (fra i più ineducati) ma non solo in quello, si sente particolarmente quella di una mancanza culturale in tal senso La nostra comicità o comunque la nostra capacità critica è ancorata a vecchissimi cliché che non hanno dovuto nemmeno faticare per essere integrati dalla moda del politically correct, e infatti abbiamo un livello talmente infimo e livellato che non appena uno esce dal coro, non ne vale la pena Ma allo stesso tempo parlo di zoppìa perché quelle stesse logiche che come paese ci tengono a mollo in una morale stantia e bigotta sono condotte da chi in questo paese ha sempre fatto la voce grossa impartendo lezioni di bon ton e ipocrisia quando poi manda nei suoi canali gente che ha tutto l'interesse a schierarsi solo da una parte Io difendo l'esistenza della parte nobile della satira, non di chi la subordina a interessi padronali, da noi quello che manca è la vera libertà, e questo è vero sia perché chi deve giudicare senza condizionamenti (siamo il paese dei sospetti), sia per chi deve provare a fornirti una visione diversa delle cose. Probabilmente i veri artisti della satira in italia sono quattro gatti che fanno la fame, così come altrove fanno decenni di gavetta prima di potersi meritare le grandi platee, ma lì una sorta di meritocrazia in fondo c'è, e apprezzano questa forma culturale. Anche lì, si possono sentire battute sui Black Sox o su quanto facciano schifo i Bulls o i Knicks, e la gente ne ride. Amen, senza farne un romanzo d'appendice... Oh per il resto, non è che cerco i puntini per essere meglio delle altre tifoserie (se non incidentalmente), io come tifoso Juventino sono tifoso di una maglia e voglio che mi rappresenti, tutto qua. Non ragiono in termini di "noi e loro", però. Quando hai capito questo, puoi aver cose da spartire con qualunque schieramento e paradossalmente averne poche con quelli del tuo stesso schieramento. Le morali di massa le respingo totalmente, da qualunque parte provengano, specialmente se pretendono di insegnarmi il mestiere di juventino
  15. No, ma non lo alzo (all'inizio del topic ho detto che non la sa neanche fare), sto descrivendo un concetto, perché dai commenti che ho letto non è tanto lo specifico ambito di interpretazione di Crozza a essere indigesto, quanto proprio gli elementi fondanti della satira Ma se uno non sa fare bene una cosa, non vuol dire che non la stia comunque facendo Io posso urinare su una tela e chiamarla arte, e se tu o 1000 altre persone non siete d'accordo sarà sempre arte, anche se la giudicherete fatta male, perché l'intenzione la definisce nella sua espressione e in alcuni elementi fondanti Qui il tentativo può anche essere maldestro e mal calibrato, ma è comunque un tentativo chiaro che rientra negli elementi costitutivi della satira Fatta bene/Fatta male incide poi sulla reazione, ma non è su quello che dovremmo comunque basarci per cassare in toto la possibilità di farla
  16. Eterno equivoco È una figurazione mentale, assimilabile a quella della reazione immediata del "sentirsi offeso" (istinto, infattil che precede la ragione) quella di proiettare su di sé e sulla propria esperienza personale l'immaginazione che la battuta scatena, perché in assenza di questi presupposti nessuno la degnerebbe di una riflessione (nessuno si interessa se non di ciò che lo colpisce personalmente). Ma il punto è comprenderne l'effetto su te stesso e poi fare un passo indietro e accettarne il senso astratto, concettuale. È qui che, a seconda della battuta, a seconda degli ingredienti, a seconda della tecnica dell'autore, a seconda di quanto tu spettatore sia coinvolto in quel tipo di relazione contestuale, che si gioca la maturità e l'elasticità mentale, nell'essere in grado di guardarsi dentro e paventare la possibilità che tu magari non sia proprio un angioletto o che in ogni caso ci sia una contraddizione in quello che provi rispetto alla battuta. ed è terapeutico, perché, ripeto, ciò che offende ci offende nei pregiudizi. Come diceva Wilde, se nessuno si offende, non hai detto niente.
  17. Eppure è sempre secondi tali schemi che si è evoluta la satira. Quando Bill Hicks attacca Reagan, attacca un pezzo grosso che è avversato da metà paese, quando Luttazzi attacca Berlusconi forse anche più di metà, oggi chi fa satira su Trump conta sul favore di 3/4 del paese intellettualmente sviluppato. Si attacca il potente in quanto tale, ogni tipo di satira è per inferenza a base populista, perché è il popolo è per definizione sottomesso alla sua autorità Vogliamo trasporre e vedere come si infila in questo discorso il potere socio-economico degli Agnelli in Italia, di quello che la Juve rappresenta calcisticamente nel suo paese, nonché delle connotazioni culturali legati al Piemonte dei Savoia? Il valore della satira è ricordarci che tutti sono attaccabili. Di prenderci meno sul serio, di ricordarci che non c'è nulla che presenti solo una facciata, che sia soltanto sacro. La satira dissacra, perché altrimenti ci sarebbe da dire solo zì badrone.
  18. Io ho iniziato a darmi una calmata dopo Berlino. Sull'1-2 mentre stiamo attaccando ci manca poco che svengo. Da allora fondamentalmente devo ringraziare la Juve di espormi al rischio solo in cl, visto che per il resto sono saldamente nelle mani del gioco stritolante e soporifero di Max
  19. Ti permetto tutto quello che vuoi, anche perché sei un ottimo utente Tu però permettimi di farti notare che forse non hai una grande familiarità con la satira (anche d'oltreoceano), che non è un peccato mortale assolutamente, ma che (se ce l'hai) ti allena la mente ad un'elasticità per cui l'"offesa" diventa sempre molto relativa Il concetto della satira non è tanto attaccare la persona, ma il potere in tutte le sue forme, tipo quello delle parole, tipo quello delle parole usate a vanvera. Che Benatia non sia madrelingua e probabilmente non abbia gli stessi strumenti linguistici di un Crozza, non significa AFFATTO che non debba stare attento a quello che dice, e sapeva molto bene quello che stava dicendo. È un top calciatore. Rappresenta una società, uno stile, un brand famoso in tutto il mondo per certi atteggiamenti. E viene pagato fior fior di milioni per non sbroccare o lasciarsi andare anche a caldo (prova a rimanere ad alti livelli presentandoti alle interviste tipo Zenga arrabbiato, e vediamo quanto ci resti). Quindi ha sbagliato, punto e basta. Mi riferisco adesso alla PRIMA uscita, quella in cui ha usato un termine fuori luogo. DOPO non puoi cascare dal pero se un tizio che di mestiere fa SATIRA e quindi commenta in chiave comica o semplicemente critica i fatti della società in cui vive e che soprattutto gli interessano, usa quell'errore dialettico e te lo rivolge contro. A quel punto stai al gioco. La satira non si prende gioco di Benatia, qui. Si prende gioco dell'aggressività di un'espressione ottusa. Che merita di essere messa in ridicolo o quantomeno in discussione. "Ti prendi tanto sul serio mentre usi questa parola sproporzionata al contesto? (mentre c'è gente che la violenza vera sa cosa significa) e allora vediamo qual è la tua reazione se io provo a giocare un po' con le parole e farti passare dall'altra parte", questo è il senso, l'ironia tipica di un certo tipo di satira. Crozza avrebbe sbagliato se dalle parole fosse passato ai fatti. Ma gli risponde usando la sua stessa costruzione semantica, facendo di lui la vittima, proprio per fargli intuire quanto sia sgradevole sentirselo dire una volta che hai sperimentato il potere su di te (che sia quello della violenza fisica o di una parola che ne trasporta il significato). Da un punto di vista strettamente tecnico, la battuta ha perfettamente un suo ruolo e una sua funzione, tipica anch'essa, che è pedagogica, (de)moralizzante e sovversiva. Il punto è che Crozza la serve così com'è, non la adorna e non la traveste di una qualche ambiguità intellettuale e quindi viene fuori una cosa che è leggermente detta meglio di uno sfottò da curva Ma per cortesia, prima di continuare a usare le parole offese e insulto, ripassate una volta per tutte cosa sia la satira e riflettete se sia più importante "sentirsi offesi" o avere la possibilità di dire quello che si pensa, specialmente se serve a correggere un'uscita assolutamente discutibile e scomposta come quella che ha innescato tutto il circo (e non è di Crozza)
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