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[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Maupassant, ti ho inviato un MP Nel frattempo proseguo con il ricordo di chi non c'è più. Tarcisio Salvi di Brescia aveva 49 anni e gestiva una pizzeria con la moglie. Aveva 5 figli ed era un tifoso interista. La moglie 30 anni dopo la tragedia racconta: «Il biglietto per quella maledetta partita glielo avevo regalato io: non me lo perdono». A parlare è Marie Andries, 80 anni, la vedova di Tarcisio Salvi, una delle 39 vittime della tragedia dell'Heysel del 29 maggio 1985. La coppia viveva a Brescia, aveva cinque figli, e all'epoca gestiva una pizzeria in città. «Mio marito non tifava neppure per la Juventus, ma era interista» ricorda la donna, belga di nascita, ma cresciuta a Brescia. «Per tutta la notte avevo provato a chiamare il numero dedicato ai parenti dei tifosi italiani presenti quella sera a Bruxelles, ma era stato impossibile prendere la linea» spiega Marie Andries che aveva ricevuto la notizia della morte del marito solo la mattina dopo. «Avevo visto dalla televisione l'immagine di mio marito sdraiato a terra senza vita - ricorda ancora disperata - Fu una tragedia assurda. Era partito per il Belgio da solo e per andare a divertirsi e invece dall'inferno dell'Heysel non é più tornato indietro». Qui il video dell'intervista alla signora Salvi. Una preghiera per Tarcisio e un abbraccio alla signora e alla sua famiglia. Come dice lei stessa nell'intervista è contenta che si ricordi ancora il marito. Sappia che non lo abbiamo dimenticato. Interista, juventino, italiano, belga, francese, irlandese non fa alcuna differenza. Li ricordiamo tutti con affetto, indistintamente. http://www.giornaledibrescia.it/sport/heysel-la-vedova-il-biglietto-glielo-avevo-regalato-io-1.3019898 -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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E sicuramente non furono gli unici: secondo il fratello di Bruno Balli (anche lui deceduto), il fratello aveva acquistato un biglietto del settore N e invece si ritrovò nel settore Z. La gestione dei biglietti è un punto rimasto oscuro, mai approfondito. I bagarini fecero incetta e li rivendettero ad agenzie e Juventus club. Chi frequenteva via Bogino sa benissimo che bazzicavano anche personaggi a dir poco loschi, pieni di biglietti da vendere a prezzi maggiorati. La moglie di Landini dichiarò che il marito pagò a qualcuno dello Juventus Club Torino 50.000 lire per il biglietto del settore Z contro 9.500 lire di listino. I dirigenti dello JCT negarono il fatto, ma i dubbi restano. Nessuna inchiesta seria fu fatta e tutto fu messo a tacere. Lo schifo dell'Heysel è una cosa talmente rivoltante che mi si torcono le budella ogni volta che ci penso. Mi ricordo che Perruquet un giorno arrivò a dire che l'Uefa era dietro al bagarinaggio e volutamente faceva giocare le finali in stadi minuscoli (Basilea l'anno prima e Bruxelles l'anno dopo) perchè qualcuno potesse lucrare sui prezzi maggiorati. Ma anche lì tutto finì nel nulla. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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La Mole sta per essere illuminata e purtroppo la lista delle persone da ricordare è ancora lunga, troppo lunga. Oggi voglio ricordare il gruppo del Bassanese che partì alla volta di Bruxelles. Tra questi l'imprenditore Mario Ronchi e il dentista Amedeo Spolaore che portò con se il figlio quattordicenne Giuseppe. Li si vede sorridenti alla partenza dall'aeroporto di Venezia in una foto postata dal gazzettino veneto www.ilgazzettino.it/home/heysel_1985_30_anni_spolaore_ronchi_lazzarotto_pozza_libro_testimonianze-1057270.html Sono i tre inginocchiati in basso a destra. Uno dei componenti del gruppo ricorda che ricevettero i biglietti sull'aereo: avevano comprato biglietti di tribuna numerata, ma ricevettero i biglietti di curva del settore Z. Era troppo tardi per protestare o tornare indietro. Mario e Amedeo non tornarono indietro. Mario Ronchi era un tifoso dell'Inter che aveva seguito gli amici per quella che pensava una gita piacevole in compagnia. Il figlio Giuseppe si salvò dopo essere svenuto. RIP e un abbraccio a Giuseppe e alle intere famiglie. La Mole si illuminerà per voi. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Nè l'una nè l'altra, solo io che a volte leggendo troppo velocemente cado in trappoloni... mannaggia a te e a juventinaa4ever: ho abboccato come un tonno nostromo... -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Sono talmente c@llioni che pensano che stando di spalle non possano essere riconosciuti. Come se il Viola Club di Modena avesse un milione di iscritti. Mi sono limitato ad individuarne uno a caso che si è scusato un milione di volte, dicendo che era solo una goliardata, che non l'avrebbe fatto mai più. Vediamo se è vero... Uomo avvisato, .... -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Intendi essere come queste m&rde del Viola Club Modena ? -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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(???) Ma daiiiiii... Ho coperto adesso il nome vero con il nick ebatiano... Le tessere avevano nome e cognome Noooo signora Longari, non mi cada sull'uccello ! Ho coperto il nome vero.... -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Un nuovo ricordo. Gianni Mastroiaco di Rieti era un ragazzone alto 1.90. Giocava a calcio come libero, ma il suo soprannome era Zoff, che era il suo idolo. Aveva 20 anni e amava il calcio e la Juve. Nel 1984 si era diplomato geometra e lavorava col papà nella sua ditta di trasporti. La gara di Bruxelles era la sua seconda trasferta. La prima era stata a Torino per una gara di coppa precedente. La mamma racconta che quando tornò da Torino era così entusiasta che non parlava d'altro. Voleva fortemente assistere alla finale e aggregandosi allo Juventus club di Terni non senza pochi problemi riuscì a trovare il biglietto. Riuscì ad ottenere il permesso di espatrio soltanto 3 giorni prima della partenza (aveva chiesto il rinvio del servizio militare). Le ultime immagini di Gianni sono insieme al gruppo in partenza per Bruxelles. E' dietro a sinistra con il bandierone bianconero bordato di tricolore. Caro Gianni, RIP. Non ti abbiamo dimenticato. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Mi correggo, la fiaccolata la fecero il lunedì sera. Su la Stampa del 18 Maggio 1976 il titolo cita: "TRAVOLGENTE FIACCOLATA CIrca cinquantamila tifosi sono saliti da Sassi a Superga ecc ecc" Poi nel corpo dell'articolo calano già: "Oltre quarantamila persone (un calcolo preciso è difficile) ecc ecc" Fossero anche stati in 20.000 avrebbero intasato la strada, quindi non mi stupisce il ricordo di parecchia gente. Ricordiamo peraltro che nel 1976 Torino aveva oltre un milione di abitanti.... -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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La Stampa del giorno dopo scrive che in piazza San Carlo erano in 10.000 a festeggiare la domenica sera (possibile, ma conoscendo il livello di gonfiatura che generalmente li accompagna probabilmente erano anche di meno). Poi della marcia su Superga non ho trovato nulla, ma lì saranno stati 8 milioni . Cit La Stampa archivio storico -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Si, tutte e due firmate da sua maestà Piercarlo -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Calogero... :haha: -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Per i vecchiacci: chi se lo ricorda ? Mi sono rimaste solo 2 tessere. L'ultima del 1985: dopo l'Heysel non rinnovai l'iscrizione. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Lasciando perdere la storia se a Torino ci sono più tifosi juventini o cagata, adesso voglio ricordare una grande famiglia. La famiglia Lorentini di Arezzo. Il giovane Roberto era un medico di 31 anni, grande tifoso della Juve. Era già stato ad Atene per la finale con l'Amburgo e a Basilea per la vittoria con il Porto. Era andato a Bruxelles con il papà Otello e due cugini. Il papà era un tifoso viola che seguiva volentieri il figlio in tutte le trasferte. Il papà racconta che alla prima carica riuscirono tutti a mettersi in salvo, ma il figlio Roberto decise di tornare sugli spalti per aiutare le persone ferite. Un testimone racconta di avere visto Roberto sopra il corpicino di un bambino esanime, intento a rianimarlo (forse proprio Andrea Casula di Cagliari). Poi una nuova carica degli inglesi e Roberto scomparve dalla vista. Dopo alcuni terribili istanti il papà Otello riuscì a ritornare alla ricerca del figlio e lo trovò a faccia in giù esanime. Lo girò e provò a sentire se il cuore batteva. Inizialmente fu felice perchè sentiva il battito, ma poi si accorse che il battito era quello del suo cuore che era impazzito e non quello del figlio che invece aveva cessato di vivere. A Roberto fu assegnata la medaglia d'argento al valor civile e una via di Arezzo fu intitolata a lui. Il papà Otello crebbe i due piccoli nipotini come un padre e fondò l'Associazione dei familiari delle vittime dell'Heysel allo solo scopo di ottenere giustizia, che finalmente ebbe in Cassazione con la condanna dell'Uefa. Otello è mancato 2 anni fa nel maggio del 2014 a 89 anni e il nipote Andrea, ora giornalista, prosegue nella battaglia per mantenere vivo il ricordo di quanto successe 31 anni fa, perchè una sciagura del genere non si ripeta mai più. Una preghiera per Roberto e per Otello e un abbraccio a Andrea e alla sua famiglia. Non siete e non sarete mai soli. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Guarda i risultati dei derby fino al 1930. La Juve ne vinse una manciata su oltre 30 disputati, con batoste imbarazzanti. La Juve riuscì a superare i bovini nel computo dei derby solo negli anni 60. Da allora, addio cagata...https://it.m.wikipedia.org/wiki/Derby_di_Torino -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Ciao Harvey, tu di Roma ne sai sicuramente più di me, ma sono convinto che se la Lazio si fosse anche chiamata Ora et Labora, avesse avuto come simbolo una suora, ma avesse vinto 10 scudetti a Roma ci sarebbe una marea di tifosi della Ora et Labora, in misura nettamente superiore a quelli della Roma. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Ma quale rancore ! @@ Comunque al di la delle minkiate sociologiche di cui tanti parlano le squadre che vincono di più hanno più tifosi. Molto semplice. Se il Napoli avesse vinto 20 scudetti ci sarebbero innumerevoli tifosi del ciuccio non nati a Napoli in tutte le regioni d'Italia. Lo stesso per Juve e toro. Loro hanno avuto una supremazia schiacciante fino al nostro primo quinquennio. Il Genoa aveva 10 vole più tifosi della Samp. Poi sono bastati alcuni anni buoni della Samp e adesso sono quasi pari. La Roma ha molti più tifosi della Lazio perchè complessivamente ha sempre avuto risultati migliori. Se Inter e Milan sono praticamente pari come tifosi è semplicemente perchè le squadre hanno vinto più o meno lo stesso. Se guardi le cifre sui derby fino alla metà degli anni 30 noterai una supremazia schiacciante dei cagata. Ovvio che la maggioranza dei tifosi di Torino tifasse per loro. Poi ci fu il primo quinquennio, che portò il numero di tifosi juventini a crescere ovunque, ovviamente anche a Torino. Non ci sono statistiche dell'epoca ma come ho fatto basta guardare gli spettatori dell'epoca del Grande Torino e confrontarli con quelli della Juve (e allora non c'erano immigrati, nè trasferte di massa) per capire che la supremazia cittadina del toro era a quel momento in seria discussione. Poi tra i periodi bui del post SUperga, la super Juve di Charles e Sivori, gli immigrati (ricordiamoci che in 15 anni arrivarono a Torino più di 500.000 persone da fuori, ovviamente non tutti juventini, ma in maggioranza sicuramente si) si creò una forbice che anno dopo anno continua ad allargarsi in misura esponenziale. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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1000 volte peggio... Adesso per certi versi fanno persino pena. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Tu quoque, Vecchio Indiano !!! La risposta è NO ! Erano più organizzati, più compatti, più vocali, più visibili (purtroppo il colore mestruo è più visibile dei colori bianconeri), ma numericamente non sono mai stati in maggioranza a Torino (se escludiamo l'inizio secolo precedente). Ti do un solo dato per quell'anno che vale più di mille parole: loro sono all'apice dell'entusiasmo, dopo 27 sono ad un passo dallo scudetto, immaginati la retorica dell'epoca, il gonfiamento di marroni sugli invincibili, ecc., ecc. Erano 5 punti dietro alla Juve che si suicida e fanno il sorpasso. Alla penultima in casa giocano contro il Cagliari, mentre noi giochiamo a Bologna. Mancano solo due partite alla fine, in questa bolgia di entusiasmo alle stelle. Fra paganti e abbonati in quella partita fanno 47.000 spettatori, in uno stadio che all'epoca ne conteneva 70.000. Non riuscivano a riempirlo nemmeno nel momento di maggiore entusiasmo post Superga, alla faccia di Torino cagata. Ante immigrazione dal sud si era 50-50. Post immigrazione e forbice tra i risultati calcistici delle due squadre (la Juve di Charles e Sivori in primis) hanno creato un divario enorme tra il numero dei tifosi. Poi ognuno dica la sua, ma alle elementari dove andavo io 70% di juventini. Alle medie almeno il 60%. Al liceo sfortunatamente i cagata aumentarono ed eravano nella mia classe 50-50, ma già solo la classe più giovane gli juventini erano in maggioranza schiacciante. L'Università non fa testo perchè gli studenti erano di tutta Italia e c'erano più interisti e milanisti che cagata. Al lavoro (sarà che sono stato fortunato), maggioranza schiacciante juventina, con un 30% di cagata estremamente impestati, ma pochi in assoluto. Il più grande comico piemontese (Macario) era juventino, il più grande cantante dialettale (Farassino) era juventino. Ma di cosa stiamo parlando ?? -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Ma Vatta è impegnato ? Lo vedrei bene in una triade con Giaguaro Castellini e il profumiere Zaccarelli -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Scusate, ma sono riusciti a raggiungere l'ottavo posto che gli evitava i preliminari di tim cup ? No, perchè dopo l'obiettivo Europa (si, ma quale Europa), dopo l'obiettivo tim cup culminato con l'okkupazione dello JS in una serata memorabile, dopo l'obiettivo purtroppo sfumato di essere l'unica squadra a riempire lo stadio con il Carpi gli era rimasto l'obiettivo ottavo posto.... Ho la sensazione che anche quello sia sfumato... Ma che peccato ! . -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Capitolo 7 per non dimenticare La famiglia Casula di Cagliari aveva deciso di andare a Bruxelles per la finale e approfittare dell'occasione per passare dei giorni di ferie a Parigi dopo la partita. Due giorni prima della partenza la mamma cambiò però idea, preferendo rimanere a casa con la figlia più grande in procinto di sostenere gli esami di terza media. Così partirono il papà Giovanni (Cicci) e il piccolo Andrea. Giovanni aveva 44 anni ed era un dirigente della Cosmin. Un appassionato di calcio e tennis. Il piccolo Andrea aveva 11 anni. La mamma lo ricorda come molto intelligente e appassionato di computer. Aveva un Vic 20 e dopo l'esame di quinta elementare avrebbe ricevuto in premio un Commodore. Nè Giovanni nè Andrea tornarono, schiacciati dalla folla. Alcuni testimoni raccontano di avere visto un corpicino esanime con una persona che cercava di rianimarlo. Poi arrivò la terza carica degli inglesi e successe il caos. La persona che cercò di salvare un bambino esanime (forse Andrea?) fa parte del capitolo di domani. Una preghiera per il piccolo Andrea e per il suo papà Giovanni e un abbraccio alla famiglia spezzata rimasta con noi. Non dimenticare MAI perchè una cosa del genere non si ripeta mai più. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Cinque di fila è una cosa incredibile. Dopo farsopoli, dopo 2 settimi posti, non ci sono parole per ringraziare squadra e dirigenza per questa cavalcata fantastica. Oggi nel primo tempo la curva ha intonato un coro che mi ha commosso. "Siete sempre con noi...". Cosa che non può essere più vera. In questo momento felice non posso non dimenticare chi non c'è più. Capitolo 6 per non dimenticare. Giuseppina Conti di Rigutino (Arezzo) aveva 17 anni. Aveva appena terminato brillantemente il quarto anno del liceo classico e aveva chiesto come premio di andare a Bruxelles. Partì con il papà alle 4 di mattina. La mamma Marisa racconta che prima di partire la sua "citta" le disse: "Mamma, torno con la coppa". La mamma guardò la partita in TV con trepidazione, vide gli incidenti atterrita. Fu informata che il marito e la figlia erano stati coinvolti, ma senza altre informazioni. Non dormì tutta la notte e poi con l'aiuto di una signora che parlava francese finalmente il mattino seguente riuscì a mettersi in contatto con il marito che era stato ricoverato in un ospedale a Bruxelles. La mamma chiese "e la citta ?". Il papà Antonio rispose che Giusy non ce l'aveva fatta. In casa Conti è appesa l'ultima foto della figlia, scattata a Bruxelles prima della partita. La bellissima ragazza con la bandiera della Juve avvolta come un mantello e i pantaloni verdi. I ragazzi del Nucleo invitarono i due fratelli di Giusy a Berlino per la finale col Barcellona e videro la partita in curva con loro. Una preghiera per Giusy e un abbraccio a tutta la famiglia Conti. Non vi dimentichero MAI. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
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Yes sir. Non ho niente a tracolla però: è il tizio di fronte a me che alza le mani in segno di giubilo e le sue braccia mi coprono in parte il busto, facendo sembrare una tracolla. -
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http://www.dailymotion.com/video/x4aa5re_agnelli-j1897day_sport Non ho parole. Questa è la quintessenza della Juventinità. Orgoglio bianconero allo stato puro. GRAZIE ANDREA (a questo punto ti perdono anche la mancata sfilata). Qualcuno più pratico di me lo faccia vedere a tutti i tifosi Juventini.