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Maidomi

Tifoso Juventus
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  1. Va bene, rispondo adesso all'obiezione del bovino immaginario: " A noi della Coppa Italia non importava nulla ! Volevamo vincere lo scudetto. Metti un po' i dati del Toro di Giagnoni, e poi ridiamo..." Eh si, adesso ridiamo proprio. Campionato 1971-72 (nella mia top 3 degli scudetti vinti - forse solo l'amico Poborsky se lo può ricordare): la giovane Juve parte alla grande. Un gioco spumeggiante con Causio, Haller, Anastasi e il grandissimo Bettega. Va in testa e chiude campione d'inverno. Poi la mazzata: Bettega inizia a tossire e dopo esami gli sarà diagnosticata una tubercolosi. Un ragazzo di 21 anni rischia di chiudere la carriera prematuramente nel giubilo di quei bastardi che lo odiavano a morte. La Juve inizia ad arrancare e si fanno sotto i topastri insieme al Cagliari di Riva e il Milan di Rivera. Purtroppo perdiamo il derby di ritorno e il 9 Aprile pareggiamo a Genova contro la Samp mentre i cuginastri espugnano il San Paolo per 1-0. Aggancio in vetta: per la prima volta nella storia post Superga sono primi. Entusiasmo alle stelle, non li ferma più nessuno, Giagnoni con il colbacco e la sciarpa ha lanciato una nuova moda: sciarpe cagata dappertutto. Siamo fottuti ! Il 16 aprile si giocano Mantova - Juve e Topo - Atalanta. Quale migliore occasione per fa vedere che se le cose vanno bene la stragrande maggioranza cagata che c'è in città (Minà docet) invade lo stadio ? Sapete quanti erano ? 29.822 (23.301 + 6.521 abbonati) . Quella giornata fu funesta in quanto loro vinsero a chiulo e noi pareggiammo a Mantova: fu il sorpasso a 4 giornate dalla fine e (ripeto) in quanti erano ? MENO DI TRENTAMILA !!!! Ma non finisce qui. Per fortuna la Juve ha un colpo di coda, e batte Inter (Maidomi in tribuna con papà e fratello) e Cagliari e ritorna in vetta, con topo, Milan e Cagliari alle calcagna. Un campionato avvincente. Penultima giornata la Juve ha 2 punti di vantaggio sul topo ma ha una trasferta insidiosa a Firenze e il topo gioca l'ultima partita in casa contro la Roma. E' l'ultima chance di speranza per i bovini, l'occasione di riempire lo stadio e ringraziare squadra e allenatore di averli riportati in alto (mi immagino una situazione del genere a Genova: avrebbero riempito il Maracanà) e non è detto che i lividi gli facciano un favore. Tutte le premesse per riempire lo stadio, giusto ? Sbagliato ! In quanti si presentarono quel giorno ? Non ci sono dati esatti (non li pubblicavano sempre), ma leggete l'articolo : TRENTAMILA. Il numero magico dei cagata: nel massimo splendore questo è il massimo che riescono a fare. Proprio il cagnetto petulante che abbaia al mastino... RIDICOLI ! Ultima obiezione del cagata immaginario cui risponderò in tarda serata "E vabbè, non siamo mai stati tanti allo stadio. Siamo fatti così, ma voi siete dei tifosi di m&rda: a Torino esistiamo solo noi. Voi siete senza entusiasmo e tutti immigrati dal sud. Chi è di Torino tifa Bovino !"
  2. Osservazioni più che corrette. Alcune precisazioni: il calcio degli anni 50-60-70 era uno sport super popolare e la gente andava in massa allo stadio. Con la Juve a Torino le partite di cartello contro Inter e Milan portavano stabilmente 60-70 mila spettatori. In due casi proprio con Milan nel 1950 e con l'Inter nel 1961 si superò 70.000 spettatori e la gente si riversò sulla pista di atletica. Nel caso del Milan la partita si disputò regolarmente senza alcun incidente, mentre la solita Inter cercò di approfittare dell'evento chiedendo la partita vinta a tavolino (ce l'hanno nel DNA). Ritornando ai casi specifici senza arrivare a scomodare Juventus-Inter o Juventus-Milan ti faccio due esempi: stesso campionato del bovino in finale di Coppa Italia e con 30.000 spettatori per un incasso di 28 milioni contro l'Inter:Juve - Bologna spettatori 45.000 (+50% rispetto al numero dei bovini contro l'Inter o per la loro finale di Coppa Italia) per un incasso di 48 milioni per una gara di fine stagione, con la Juve staccatissima da Inter, Milan e Bologna stesso. Vediamo cosa faceva il Genoa contro quell'Inter (solo per fare un paragone con quelli che pretendono di essere in maggioranza a Torino): non è indicato il numero di spettatori, ma si parla solo di folla strabocchevole e incasso record di 56 milioni (il DOPPIO di Bovino - Inter) E ripeto: la provincia di Genova è 2 volte e mezzo più piccola di quella di Torino. I casi sono 2: 1) i bovini non sono quella marea che vogliono farci credere 2) i bovini sono tanti ma non vanno allo stadio, nè guardano le partite in TV (audience ridicola) In entrambi i casi se tu fossi in un imprenditore preferiresti investire in loro o nel Genoa (o nella Samp, nel Verona, nel Parma, nel Bari, nel Lecce, nel Foggia, ecc ecc...) ? Altro che poteri forti e Mafiat....
  3. Ma anche qui mi aspetto l'obiezione del cagata di turno : "Eh già, ma a noi della coppa Italia interessava poco. Noi eravamo abituati a vincere il campionato. Quello volevamo. Vai a postare cosa successe il primo anno in cui dopo 22 anni fummo di nuovo in testa e poi ridiamo !" Tranquillo, cagata. I numeri non mentono: domani ne vedrai delle belle...
  4. Vediamo un po' come si distrugge il terzo luogo comune dei Bovini: "Certo che siamo pochi adesso, noi siamo abituati a ben altro. Dateci una squadra competitiva in lotta per qualcosa e accorreremmo in massa !" Visto che nella loro triste storia hanno vinto pochissimo ci sono alcuni episodi chiave che meritano di essere citati: Alle partite del GT, quando vincevano spessissimo erano in 4 gatti. Questo ovviamente cozza con l'immaginario fantastico che si sono autocreati, ma è la nuda e cruda realtà. Come già evidenziato alla partita decisiva con il Milan (secondo in classifica) al loro terzo scudetto erano in 15.000, alla festa per il 4 scudetto consecutivo con il Modena erano la bellezza di 6.800 e per di più fischiavano Castigliano e all'ultima partita in casa prima della tragedia giocarono contro il Modena di fronte a ben 8.082 spettatori . Mi aspetto il cagata di turno che obietti "Bravo te, ma non tieni conto che non sapevamo come sarebbe andata a finire. Eravamo abitiati a vincere e non c'era neanche gusto. Ma dopo la tragedia abbiamo capito e quando era necessario riempivamo lo stadio !" Premesso che anche noi abbiamo vinto due volte 5 scudetti di fila e la vecchia immagine dei tifosi alla stazione e l'entusiasmo al quinto di quest'anno dovrebbero smontare la prima obiezione, vediamo cosa successe le prime volte che il Bovino FC risollevò la testa dopo la tragedia. 2 Novembre 1964, il topo è alla seconda finale di Coppa Italia consecutiva. L'anno prima perse con l'Atalanta a San Siro di fronte a circa 20.000 spettatori. Vabbè, Milano è lontana, ma la finale del 1964 si disputa a Torino al Comunale contro la Roma. Il primo trofeo dopo Superga, entusiasmo alle stelle. Sono ritornati ! Il Comunale con i suoi 65.000 posti riuscirà a contenere l'entusiasmo sfrenato della fiumana cagata ? Si, ci riesce facilmente: spettatori 31.000 circa . E dire che giocava la farfalla granata, il semi-dio Ferrini, Bearzot, Vieri, ecc. ecc. Eppure niente. Nemmeno in quella circostanza storica riuscirono a riempirlo. 30.000 sembra sia il loro tetto massimo, visto che nel campionato 63-64 giocando contro la grande Inter, che faceva fare pienoni ovunque, arrivarono al loro tetto max di 30.000 spettatori.
  5. Proseguo nella de-mistificazione dei luoghi comuni tanto cari ai cagata. Capitolo 2: Torino è cagata, sono miliardi, chi è di Torino tifa bovino e altre cavolate del genere. Il buon Gianni Fidel Castro Minà nel suo delirio non si capacita del fatto che pur essendo miliardi e addirittura superiori a noi a Torino (luogo comune ripetuto all'infinito e che purtroppo ha fatto presa nell'immaginario collettivo non solo in Italia ma anche all'estero, per la serie : una bugia ripetuta all'infinito diventa una verità) non ci sono imprenditori pronti a rilevarli. Minà deve essere l'unica persona al mondo ad avere dati di bacino d'utenza provinciali, visto che non esistono dati del genere in rete. Ma visto che di dati ne esistono parecchi in rete (purtroppo per loro) rimaniamo a dati certi: utenti TV, spettatori allo stadio, abbonati. Iniziamo da utenti TV: campionato 2014-15. Non andarono affatto male: noni a un punto dall'Inter, nelle coppe, impresa Bilbao, ecc ecc. E allora i miliardi di tifosi del Topo o andranno allo stadio oppure guarderanno le partite in TV, giusto ? Come ascolti TV si posizionano dietro il Sassuolo ., poco sopra l'Empoli (si, l'Empoli !). Sono sempre testa a testa con le Genovesi, ma attenzione: la provincia di Genova ha circa 860.000 abitanti con due squadre più o meno paritetiche, mentre la provincia di Torino (dove dovrebbero essere in maggiranza cagata) ha 2,3 milioni (!)... Ma se sono veramente in maggioranza e non guardano la loro squadra in TV, allora vuol dire che vanno in massa allo stadio, giusto ? Sbagliato ! Basta il confronto con le Genovesi a smierdarli di nuovo: abbonati Samp negli ultimi 4 anni: 20.058, 19.108, 18.077 e 19.114 quest'anno. Per il Genoa: 16.791, 16.677, 16.413 e 17.760. E quelli che in una provincia quasi 3 volte più popolata dove dovrebbero essere in maggioranza a detta dei vari Minà quanti si abbonano ? 8.539, 8.780, 10.074 e 12.031. Mediamente la metà di Genoa e Samp... Ma mi aspetto già l'obiezione del cagata di turno: "E bravo te ! siamo disamorati, ma se avessimo una squadra che lotta per lo scudetto saremmo tantissimi !! Ai tempi di Pulici e Graziani eravamo una marea, alatro che voi" Per la demistificazione di quest'altro luogo comune rimando al capitolo 3 fra un paio di orette. Ciau, neh
  6. L'avevo rimossa. Quell'anno fu veramente la fine di un ciclo. Comunque a rivedere le azioni fummo particolarmente sfigati... http://youtu.be/feAH-i7nmVs
  7. Il sobillatore :haha: C'eri anche tu tra quelli che cercavano di ribaltare la macchina di Radice e darle fuoco... .
  8. E questa pagina, quella della contestazione feroce dopo l'eliminazione della coppa Italia è l'emblema del perchè nessun imprenditore sano di mente vuole mettere mano in quella società di fango biologico. Erano in 7.000 a quella partita per un incasso di 40 milioni di vecchie lire . Nell'articolo sotto si parla della gara della Lazio contro la Juve con UN MILIARDO di incasso. Caro Minà, gli imprenditori non sono dei collioni sognatori: i conti li sanno fare bene, altro che poteri forti e complotti della famiglia... Siete 4 collioni, PUNTO. Domani la puntata proprio sul fatto che Torino è cagata, che sono miliardi, che chi è di Torino tifa bovino e altre cavolate del genere.
  9. Non parliamo del secondo Presidente mitizzato (adesso) dai dementi: Sergio Rossi. Era l'amministratore della Comau e già per questo inviso al popolo bue. Con lui mettono insieme una squadra di tutto rispetto con Junior, Dossena, Zaccarelli e i giovani Fuser, Lentini, Francini, Cravero, ecc. Arrivano secondi dietro al miracolo Verona, ma non basta: contestazioni continue, culminate l'anno dopo con un assalto in piena regola al pulman bovino, con tentativo di bruciare la macchina di Radice (si, proprio l'allenatore dello scudetto) e invadere la sede .
  10. E potrei andare avanti all'infinito... Caro cagata che ci leggi, guardati allo specchio e domandati se tu fossi un imprenditore chi te lo farebbe fare di venire in una piazza di dementi quale la vostra ?
  11. capitolo 1 di demistificazione delle balle di quei badola. Premessa : Complotto da parte dei poteri forti che impediscono agli imprenditori locali (e non) di investire nel lucrosissimo Topino calcio. In questo mondo immaginario sono idolatrati 2 presidenti, Pianelli e Sergio Rossi. Di seguito il trattamento a Pianelli prima e dopo lo scudetto e le due coppe Italia.... Una partita si e una no campeggiava lo striscione PIANELLI VATTENE già a partire da fine anni 60 e continuato con una sola interruzione di un paio d'anni. Colpa dei poteri forti o di quella manica di idioti che sono riusciti a insultare e far disamorare persino l'artefice del 90% delle loro miserrime vittorie post Superga ? Io una risposta ce l'avrei, ma non vorrei svegliare Fidel Castro Minà dal suo sogno...
  12. Per farlo calare nella parte del vero tremendista basta fargli leggere questo articolo demenziale di Che Guevara Gianni Minà . Qui c'è veramente la quintessenza del vero tremendista: i poteri forti, la supremazia cagata nel tifo a Torino, Superga, tutto... Una pagina di luoghi comuni, balle, vittimismo, ignoranza, ecc. ecc. In altre parole il classico cagata vittimista che imputa ad altri i propri insuccessi. Quando ho tempo risponderò al Fidel Castro della Crocetta con fatti (cosa che ai cagata fa malissimo, visto che loro vivono in un mondo immaginario...). Buona lettura http://www.giannimina.it/index.php?option=com_content&task=view&id=120&Itemid=52
  13. Questo l'avevate visto ? Firenze bianconera ! . http://video.repubblica.it/edizione/firenze/firenze-in-troppi-per-buffon-e-chiellini-e-caos-la-rivolta-dei-tifosi/240653/240598?ref=HRESS-4
  14. Ce ne hanno messo x scriverlo 40 anni E' un regalo utilissimo anche per i non-cagata: lo possono usare come block notes... "The golden age"... Voglio proprio regalarlo a "Calogero" degli UG Liguria
  15. E chi se lo perde questo magnifico libro ? :haha: Edizioni Badola .
  16. Domenico era l'ultimo della lista. Dietro il numero 39 c'erano persone in carne ed ossa, c'erano famiglie e amici, la cui vita cambiò drasticamente. Era una partita di calcio e non una guerra. Chi era nel settore Z non era un guerriero, un ultras, uno abituato menare le mani. Erano persone tranquille e normali che volevano passare una giornata di festa, di gioia per la loro amata Juventus. All'avanzare dei teppisti fecero l'unica cosa che gente normale avrebbe fatto: indietreggiare. L'assenza di via di fuga fece il resto. Furono usati e continuano ad essere usati come oggetto di scherno da gente ignobile, senza umanità. Usati come strumenti per poter gettare veleno contro la Juve e i suoi tifosi. Invece di considerare quella notte come una tragedia nazionale in breve il tutto si ridusse ad una ridicola diatriba sulla opportunità o meno di giocare, sulle esultanze dei giocatori in campo e dei tifosi a casa nelle piazze. In breve i 39 e le loro famiglie furono dimenticati da quasi tutti. Un processo farsa con teppisti presi a casaccio e puniti in maniera ridicola, una sospensione dalla coppe e finì lì. Per i 39 cadde il silenzio, rotto soltanto dal lavoro dell'Associazione dei familiari e dai "cattivi" ultras della Sud, che non mollarono mai nel tenere in vita il ricordo di quei poveretti. L'anno scorso per il trentennale finalmente l'intera Italia fu costretta a sentire di nuovo le loro storie e da allora non finiremo mai di ricordare al mondo che non si deve morire per una partita di calcio e che i 39 devono essere rispettati da TUTTI. Nei 39 c'erano imprenditori, muratori, bidelli, fotografi, studenti, casalinghe, carrozzieri, medici, dentisti, politici, ristoratori, benzinai, operai, ecc. ecc. Uomini, donne, ragazze e bambini. C'erano italiani, belgi, francesi e un nord irlandese. C'erano tifosi juventini e anche 3 tifosi interisti e persino gente cui il calcio interressava poco. C'era il mondo in quella curva, quella parte di mondo perbene che non va oltraggiata, derisa o insultata. Va soltanto ricordata e amata per sempre. NESSUNO MUORE SE VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA.... PER SEMPRE !
  17. Mah, se proprio dobbiamo scegliere una sconfitta cagata in Coppa Italia io sono per la Coppa Italia 1937-1938, prima coppa Italia vinta da noi in finale con gli irrelevants (e unica finale giocata contro di loro) 1º maggio 1938 Torino-Juventus 1-3 8 maggio 1938 Juventus-Torino 2-1 Aggegate 5-2... per la serie ridicoli da sempre. Nessun filmato ma solo una foto.
  18. L'ultima vittima cui voglio rendere omaggio è Domenico Ragazzi, 43 anni, muratore. A Ludriano, 800 abitanti nella provincia Bresciana, allenava la squadra di calcio dell' oratorio. Celibe, lascia sette sorelle e due fratelli. Dal paese vennero in sessanta all'aeroporto ad attenderlo: hanno portato la bandiera con lo stemma, nessuno avrà il coraggio di aprirla. Di lui nessuna foto, il ricordo dei suoi parenti e amici in Requiem for a final. Qui l'articolo completo di Repubblica che racconta dell'arrivo delle bare all'aeroporto di Milano. Non ci vuole molto ad immaginare il dolore di quel giorno nei cuori dei familiari e degli amici. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/02/al-rientro-lacrime-tricolori.html RIP Domenico, un abbraccio a tutta la famiglia.
  19. Claudio Zavaroni di Reggio Emilia aveva 28 anni quando morì allo stadio Heysel di Bruxelles il 29 maggio 1985. Era arrivato con il pullman dei reggiani, per assistere alla finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. «Spettatore atipico della partita, sportivo ma mai tifoso, partito per concedersi una vacanza, uno svago, un’altra curiosa osservazione del mondo, questa sì a lui molto distante», come lo descrivono i suoi amici. Zavaroni era molto conosciuto a Reggio. Aveva avviato da tre anni uno studio fotografico dedicato a foto di moda e il suo talento stava emergendo nel panorama delle riviste di settore; questa sua vocazione per la fotografia era maturata già in epoca giovanile portandolo a compiere importanti lavori di ricerca a carattere antropologico sul mondo rurale e montano, che diedero corpo alla sua mostra più importante: «Ritratto d’Appennino». http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/cultura/2010/05/05/327616-ricordo.shtml RIP Claudio
  20. Franco Martelli di Todi era uno studente e aveva 22 anni. Di lui pochissimo in rete. La sua mamma Bice (insegnante elementare) dopo la sua scomparsa si impegnò in una vera e propria missione verso la sensibilizzazione tra i giovani alla fraternità, all’amore per la vita e ovviamente alla necessità di uno sport pulito e soprattutto lontano dalla violenza, dagli eccessi e dagli odi tra fazioni diverse. Alla mamma, una signora piccina e dolce, come si vede nel documentario Requiem for a final, un grosso abbraccio da parte mia. Per Franco voglio postare un saluto lasciato da un suo amico in rete. jimbo #2 jimbo 2015-05-27 21:32 Lillo seguirà la prossima da lassù e lo farà con lo stesso entusiasmo che aveva la sera precedente quel maledetto 29 maggio quando ci saluto on piazza cpn la bandiera bianconera in mano. R.I.P. vecchio amico.
  21. Tarcisio Venturin di Pero (MI) aveva 23 anni e lavorava come operaio presso un'azienda di porte per ascensori. È descritto come una persona tranquilla, un bravo ragazzo con l'unica passione il calcio e il tifo per la Juventus. Partì per Bruxelles con il Juventus Club Legnano ma non tornò indietro. Qui un filmato RAI dell'epoca con la mamma e il papà di Tarcisio subito dopo avere avuto la triste notizia. Poche immagini che rendono bene il dolore straziante di chi ha perso la persona più cara. Non ci sono parole da aggiungere, se non che non lo dimenticheremo MAI. Un caro abbraccio ai suoi genitori. RIP Tarcisio. http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Enzo-Biagi-racconta-strage-Heysel-Juventus-Clubstoria-di-un-tifoso-da-Linea-Diretta-del-29-maggio-1985.-La-vicenda-di-Tarcisio-Venturin-5620afe5-6ef7-46bc-9148-73ee5131c90b.html
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