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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Bruno Balli aveva 50 anni ed era il presidente dello Juventus Club Traballe (Prato). Il fratello Riccardo 30 anni dopo ricorda così quella serata. http://iltirreno.gelocal.it/livorno/sport/2015/05/27/news/quei-5-toscani-morti-di-calcio-1.11503732 Riccardo sta cenando a casa di amici. È a Prato, la sua città. Suo fratello Bruno – tifosissimo bianconero e presidente dello Juventus Club Traballe – si trova all’Heysel per assistere alla finale di Coppa Campioni. È tranquillo, Riccardo. Rimane tranquillo anche dopo che, acceso il televisore, apprende dei disordini, dei morti, di quella partita che si è giocata nonostante la tragedia. Riccardo è sereno perché suo fratello, Bruno, è una persona tranquilla. Ma soprattutto perché aveva comprato i biglietti per la curva N, dalla parte opposta rispetto a dove la furia omicida degli hooligans, consumatasi in uno stadio totalmente inadeguato con un servizio d’ordine praticamente inesistente, aveva appena spezzato le vite di un numero imprecisato di persone. È mezzanotte. Riccardo va a dormire. Felice per suo fratello, che immagina felice per la vittoria della Vecchia signora. Meno per sé stesso, visto che lui, a differenza di Bruno, è un tifoso viola. Sono le 2,30. Il telefono squilla. È la Farnesina. «Bruno è morto». Travolto dall’avanzata degli hooligans, che avevano facilmente divelto l’inefficace rete che divideva le curve X e Z, stava caricando la sua cinepresa e non ha avuto il tempo di scappare. «Io ero tranquillo proprio perché certo che lui non stesse nel settore Z – racconta Riccardo Balli – e quando ho ricevuto quella telefonata sono caduto dalle nuvole». La partita, lui, non l’ha neanche guardata. Poi, alla notizia della tragedia, ha cercato subito di capire in che parte dello stadio si fosse consumata. «Curva Z? Meno male, tanto non è là», ha pensato Riccardo. Purtroppo, però, Bruno stava proprio lì. Era stato spostato in un settore neutro. Un settore riservato a coloro che non tifavano né Juventus, né Liverpool. Una tragedia annunciata, come ripetono a trent’anni di distanza i parenti delle vittime dell’Heysel. RIP Bruno e un abbraccio alla famiglia. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Non Domenchini, ma Domenghini (con la G). Domingo per i tifosi, grandissima ala destra che vinse tantissimo con l'Inter (caffeinata) di Herrera e poi con il Cagliari di Gigirrriva. Vicecampione ai mondiali del Messico. Da notare il terzo goal, come mette a sedere il portiere bovino... -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Mah.. Con rammarico mi sa che per una volta i cagata ci battono. Ti ricordi di questo articolo ?http://www.toro.it/content/5778-immobile-tifosi-in-delirio-gia-vendute-100-magliette.html Il "delirio" cagata per 100 magliette . In un altro thread si parla di 670.000 magliette di Pogba haha: #1 Maglia di Pogba tra le 10 maglie più vendute nel 2016: messaggio Avvocato (34) Secondo uno studio condotto dall'agenzia Euromericas Sport Marketing, la maglia più venduta nel mondo nel 2015/2016 è quella di Lionel Messi. "L'argentino del Barcelona ha chiuso un 2015/16 sublime per quanto riguarda i titoli di squadra e individuali, assicurandosi il Pallone d'oro e aumentando ulteriormente fama, prestigio e popolarità. I rilevamenti sono stati fatti fino ad aprile 2016", ha detto Gerardo Molina, CEO di Euromericas Sport Marketing. In classifica, l'argentino è seguito dal colombiano del Real Madrid James Rodriguez, Eden Hazard, Cristiano Ronaldo e Neymar Jr. "Le società di calcio hanno trovato nella vendita delle maglie un nuovo veicolo di comunicazione e di contatto con i tifosi. L'attesa è tale che la maggior parte delle persone in giro per il mondo desidera indossare i colori delle maglie dei grandi giocatori, diventati veri e propri idoli e supereroi", conclude Gerardo Molina. La top ten delle maglie più vendute: 1) Lionel Messi (Barcelona) 1.985.000 2) James Rodríguez (Real Madrid) 1.234.000 3) Eden Hazard (Chelsea) 975.000 4) Cristiano Ronaldo (Real Madrid) 955.000 5) Neymar (Barcelona) 942.122 6) Wayne Rooney (Manchester United) 877.000 7) Zlatan Ibrahimovic (PSG) 865.000 8) Paul Pogba (Juventus) 667.000 9) Alexis Sanchez (Arsenal) 566.000 10) Antoine Griezmann (Atletico Madrid) 490.900 E il napulot dove si posiziona ? . Da leggere i commenti: non tutti i cagata hanno l'anello al naso. Mimmo75 (Mimmo ? Tipico nome sabaudo come Calogero .) li stronca senza pietà: "Redazione, o vi siete persi qualche zero per strada oppure, fossi in voi, toglierei subito questo articolo perché fa ridere..." :haha: -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Tra le vittime c'era anche Gianfranco Sarto, di Donada, Rovigo. Aveva 57 anni ed era il titolare di un'officina meccanica di autoriparazioni a Porto Viro. Era partito dal Basso Polesine con un amico, aveva acquistato i biglietti per la partitissima. E poi, poi scoppiò il finimondo. "Ricordo bene quella sera - dice Roberto, il figlio di Gianfranco che allora aveva 19 anni - io guardavo la partita in tv con la mia famiglia. Vedemmo tutto quello che successe, quelle scene di pazzia, i morti. Ma non ci preoccupammo per mio padre perché aveva acquistato i biglietti attraverso uno Juventus club di Torino, e la tv inquadrò uno striscione del club nella curva opposta agli scontri e alla ressa mortale. La famigerata curva col settore Z dell'Heysel". Invece il destino aveva deciso di giocare uno scherzo assurdo e atroce. Il club infatti aveva acquistato anche biglietti del settore Z, uno dei quali toccò a Gianfranco. "Il giorno dopo - continua Roberto - alle cinque del mattino ci svegliarono i carabinieri. Ci dissero che fra i 39 morti c'era anche mio padre". "Domenica scorsa lo stadio di Torino ha ricordato le vittime con cartelli con i nomi dei morti. C'era anche quello di mio padre. Mi sono commosso". E il 6 giugno c'è una finale di Champions della Juventus. "La guarderò in tv - chiude Roberto - E di sicuro avvertirò un brivido agrodolce: l'attesa per la partita e il dolore per mio padre, strappato alla vita troppo presto". Qui l'articolo dell'intervista. http://polesine24.it/Detail_News_Display/Porto%20Viro/l-heysel-si-e-preso-gianfranco-sarto-oggi-lo-ricorda-suo-figlio-roberto Una preghiera per Gianfranco e un abbraccio a Roberto e alla famiglia. Non vi abbiamo dimenticato. -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Antonio Ragnanese era nato a San Severo, Foggia, ma si era trasferito in Lombardia per lavoro. Aveva 29 anni e viveva a Brugherio, Milano in una villetta vicina a quella del fratello Ciro. Lavorava come odontotecnico a Milano. Entrambi andarono a Bruxelles, Antonio non ce la fece e Ciro fu ferito. Di Antonio nessuna foto in rete. RIP Antonio e un grosso abbraccio alla sua famiglia. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Io da buon magrebino l'ho vista su Abu Dhabi Sport in streaming (così mi sono evitato Cerqueti che non sopporto). Il mio arabo deve essere un po' arrugginito perchè non è che capissi molto... ma al goal il commentatore gridava come un ossesso, altro che Cerqueti -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Questo qui era ancora sveglio: "Rotti in c**o bastardi" E lo stesso che patisce da morire il coro: CAGAAAATA, CI SEEENTI ? CI SEENTI ? PEZZO DI MIERDAAAAAAAAA . Suca, mierdaaaaaaaa -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Giancarlo Gonnelli aveva 45 anni (non 20 come erroneamente indicato in molti siti) ed era custode presso l'Istituto Comprensivo Niccolini di Ponsacco, Pisa. La moglie racconta che Giancarlo era andato a Bruxelles con la figlia Carla (non Laura come anche qui erroneamente indicato in più parti), come regalo dei 18 anni della ragazza. Il papà e la figlia furono travolti dalla folla in fuga. Giancarlo non tornò, mentre Carla fu sotterrata sotto una serie di corpi e perse conoscenza. Fu salvata da un inglese di Liverpool (un eroe che salvò non solo lei ma altre 7 persone), tirandola fuori da un cumulo di corpi e accompagnadola all'ospedale. Il giovane inglese si chiama John Welsh (o Wells) e all'epoca aveva 27 anni. Era riuscito a tirare fuori già 7 corpi ed era stremato. Dichiarò che non ce la faceva più, ma a un certo punto vide una mano sottile con un anellino spuntare da sotto una pila di corpi. Con le forze rimaste la tirò fuori e la mise su un ambulanza e con lei andò all'ospedale, salvandole la vita. Carla era in coma. Qui la storia di John. Onore a lui. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/15/dopo-tanto-dolore-finalmente-una-luce.html RIP GIancarlo, un abbraccio alla famiglia e un grazie di cuore a John. Un vero eroe. Insieme a qualche centinaio di bestie c'erano persone normalissime che come la stragrande delle persone era andata alla partita per una festa. Da ricordare sempre che odiare gli inglesi o odiare Liverpool vuol dire odiare gente come John, la stragrande maggioranza di persone perbene che si trovò coinvolta suo malgrado in un inferno. -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
di Mauro Paloschi Da Bergamo news http://www.bergamonews.it/2015/05/28/quella-catenina-dororubata-a-mio-fratellomentre-moriva-allheysel/204692/ La mattina del 29 maggio 1985, in un terreno della Bassa Bergamasca, due fratelli stanno zappando la terra. A un certo punto Francesco, il più giovane, tirando un calcio a un sasso esclama in dialetto: "Stasera Platini segna così e vinciamo la Coppa dei campioni". Quella sera a Bruxelles andò esattamente in quel modo. Ma Francesco non vide il gol del suo idolo: era morto un paio di ore prima. Nel modo in cui nessuno avrebbe potuto immaginare. Soprattutto in uno stadio da calcio. Francesco Galli è una delle vittime della strage dell’Heysel, lo stadio di Bruxelles in cui prima della finale di Coppa dei Campioni 1984/’85 morirono 39 persone, tra cui 32 italiani, e ne rimasero ferite 600. Francesco, per gli amici Franco, aveva solo 25 anni ed era l’ultimo dei dieci figli di una famiglia molto unita, come quelle di una volta. Lavorava come carpentiere ed era fidanzato con Daniela. Ma il suo grande amore era la Juventus. Una passione che condivideva con un gruppo di amici della zona. Gli stessi con i quali, una settimana prima della finalissima contro gli inglesi del Liverpool, aveva organizzato la trasferta in Belgio. "Gli avevano tolto da poco il gesso alla gamba e non riusciva ancora a muoverla molto bene – racconta Mario Galli, ora 76enne, il fratello con cui Francesco lavorava quella mattina nel terreno di famiglia – . Per questo nostro padre Pietro gli aveva sconsigliato di andare a Bruxelles. Aveva provato a convincerlo in ogni modo. Niente da fare. Quel giorno si svegliò molto presto ed era agitatissimo per la partita. Mentre zappava non parlava d’altro. Appena terminato il lavoro partì insieme agli amici. Prima ci salutò con il suo solito sorriso. Per l’ultima volta". Il gruppo di tifosi juventini partiti da Calcio con un pulmino raggiunse la capitale belga intorno alle 18. Mezzora più tardi erano già all’interno dello stadio, dopo aver acquistato i biglietti. Del maledetto settore Zeta, proprio quello che crollò. Poco più in là erano stati collocati i tifosi inglesi, separati dagli italiani solo da una rete metallica. Franco, non essendo molto alto, prese posto nella parte bassa della gradinata. Circa un’ora prima della partita, intorno alle 19, i tifosi del Liverpool cominciarono a spingersi verso il settore Zeta, fino a sfondare le reti divisorie. Nella grande ressa che venne a crearsi, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Il muro crollò per il troppo peso, moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d’uscita. Tra loro anche il 25enne bergamasco, rimasto sepolto sotto un cumulo di gente e tra i primi a morire, come ricostruito poi dagli inquirenti. "Stavamo guardando la partita in televisione, tutti insieme – prosegue Roberto Galli, 72 anni, un altro fratello, ancora scosso nel ricostruire quelle ore – . Nel vedere quelle immagini restammo impietriti. Ma pensavamo che Franco fosse riuscito in qualche modo a mettersi in salvo. Aveva sempre fatto sport, era un ragazzo molto agile e sveglio. Col passare delle ore iniziammo a preoccuparci, come se avessimo il sentore che qualcosa non andava. Intorno alle 23 suonò il citofono. Era un commerciante del paese. Aveva saputo da un giornalista bergamasco presente a Bruxelles che nostro fratello era morto. Eravamo disperati. Mio padre si inginocchiò di fronte alla tv. Mia madre non parlò più. Non si è mai ripresa da quella notizia. E nel giro di alcuni anni, morirono entrambi". E non è tutto. Oltre alla tragica morte di Franco, la famiglia Galli fu costretta a fare i conti un altro schiaffo: "La mattina seguente partimmo noi tre fratelli per il riconoscimento del corpo – continua il signor Roberto – . Le salme erano state posizionate a terra, una a fianco all’altra, nell’hangar dell’aeroporto. Ci indicarono il sacco nero in cui avevano messo il nostro caro. Era irriconoscibile. Capimmo che era lui solo grazie al tatuaggio che aveva sul braccio". "La salma arrivò a casa il giorno seguente, passando dallo scalo di Roma – spiega – . Purtroppo però, gli avevano rubato gli oggetti in oro che indossava. Tra i quali una catenina d’oro di circa due etti che valeva molto e a cui era molto legato. La sostituirono con una da bigiotteria. Probabilmente gliel’hanno rubata quella sera mentre era a terra morto. Qualche tempo dopo arrivarono i risarcimenti economici: 12 milioni di lire dallo Stato italiano, 12 milioni dalla Juve e 12 milioni dal primo ministro britannico Margareth Thatcher, la quale ci inviò anche una lettera di scuse per il comportamento dei suoi connazionali. I soldi li usammo tutti per il monumento e la statua che lo rappresenta felice mentre gioca a pallone". Riposa in pace, Franco. Non ti abbiamo dimenticato. Un abbraccio alla famiglia. -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Da Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania, sono partiti in sette al seguito della Signora. C’è anche il padre di Giuseppe, Eugenio Gagliano, che è riuscito ad ottenere un biglietto per il big match. Trent’anni fa, però, il signor Eugenio (molto noto anche perché assessore comunale allo Sport), come altre 38 persone, si trovò al posto sbagliato, la maledetta Curva Z, nel momento sbagliato. A Mirabella tornerà in una bara. A casa daventi alla Tv c'è il figlio Giuseppe. 30 anni dopo è intervistato da un giornale locale. Ecco l'intero articolo. http://catania.blogsicilia.it/30-anni-fa-quei-siciliani-allheysel-mio-padre-non-e-morto-per-il-calcio/297923/ Lei cosa ricorda di quel giorno? “Purtroppo tutto. Ero alla tv e festeggiavo il mio 12 compleanno.." Adesso Giuseppe fa l'allenatore: “No mi faccia finire. Le confido una cosa: io sono voluto diventare allenatore proprio per stare con i ragazzi fargli capire che il calcio è uno sport bellissimo e che non bisogna cedere alle provocazioni di chi siede in tribuna e quando succede qualcosa in campo fanno un casino. Ai miei giocatori dico sempre di rispettare l’avversario, l’arbitro, di farsi scivolare addosso le tensioni. Ecco perché faccio l’allenatore per essere innanzitutto educatore e far sì che non succeda niente”. Una preghiera per Eugenio e un abbraccio a Giuseppe e a tutta la famiglia. Il papà Eugenio dall'alto sarà orgoglioso di come il figlio è cresciuto così bene. -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Dionisio (Nisio) Fabbro era un friulano di Buja, Udine. Aveva 51 anni, sposato con Marilena,lavorava nella tessitura Iftam e collaborava con la Polisportiva Bujese. Andò a Bruxelles in camper con 6 amici. Prima di partirono scattarono questa foto in cui tengono uno striscione artigianale con la scritta JUVE !! PER SEMPRE Qui sotto due storie con il racconto dell'amico che si salvò a stento. http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/05/29/news/quel-29-maggio-all-heysel-vidi-morire-il-mio-amico-1.11517823 http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/05/28/news/domani-l-omaggio-a-fabbro-30-anni-dopo-l-heysel-1.11509857 RIP Nisio e un abbraccio alla sua famiglia. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Mentre noi disputiamo la finale della Coppa Italia, loro non stanno con le mani in mano. Dalla fogna: "I ragazzi di mister Longo, domani al “Don Mosso” di Venaria, affronteranno una delle migliori formazioni del campionato Primavera: la Fiorentina di Guidi. Entrambe le squadre sono ormai ad un passo dal raggiungimento di un grande sogno: la conquista delle Final Eight" Ma giocano a Venaria ? . "Raggiungimento di un grande sogno" (???) Il loro grande sogno è essere nelle prime 8 ?? Ma allora è proprio vero che "la tua massima aspirazione è festeggiare la promozione".... Come sempre pieni di prosopopea per fatti assolutamente normali (sono campioni d'Italia uscenti e parlano di grande impresa essere ripescati nei top eight ??). I maestri del nulla... Peccato che giochino con gli altrettanto odiosi gemellini lividi. Per una volta non so per chi tifare. -
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Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Un'altra vittima si chiamava Giancarlo Bruschera. Era nato a Taino in provincia di Varese. In molti siti, incluso l'articolo sottostante, è indicata come età 21 anni. Nel sito dell'associazione dei familiari delle vittime è invece indicato che era nato nel 1951 e genericamente aggiunto che era amico del direttore sportivo Marotta. Null'altra informazione su Giancarlo. Era sposato, aveva figli ? Nulla. Neppure una foto. Questo mi rattrista ancora di più perchè è segno di un dolore profondo tenuto internamente alla famiglia. Bisognerebbe onorarlo degnamente aggiungendo informazioni personali sul suo conto e su quelle della sua famiglia ed evitare di considerarlo soltanto un nome senza volto, un numero e basta. Qui un articolo in cui è citato di sfuggita http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Homepage/135116_heysel_la_partita_dellorrore_tradate_ricorda_la_strage/ RIP Giancarlo, e se può essere di conforto alla famiglia non lo dimenticheremo mai. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Quanto ti capisco... La cosa che ancora oggi non riesco a digerire è l'assoluta impunità penale di quelle bestie. Alla fine ne condannarono 14, si QUATTORDICI e per tutti la sentenza fu meno di un anno di carcere. Io non sono un poliziotto, ma mi basta guardare la seconda foto di questo articolo e collegarla alle foto su GETTY IMAGES (non vorrei violare i diritti di copyright, quindi non le metto direttamente) e metterla insieme alla foto qui sotto. http://www.independent.co.uk/sport/football/news-and-comment/heysel-disaster-30th-anniversary-liverpool-have-seen-too-much-tragedy-to-forget-fateful-day-in-10283160.html (La seconda foto, la prima a colori) http://www.gettyimages.com/photos/heysel?sort=mostpopular&excludenudity=true&mediatype=photography&phrase=heysel&family=editorial (La quindicesima foto) Sono 3 sequenze della scena in cui si vede chiaramente almeno 8 bastardi (potrebbero essere 10, ma per due non è chiaro se stanno solo guardando o fanno parte dell'aggressione) che aggrediscono un tifoso della Juve (un leone, non ho altre parole per definirlo). Otto contro uno. Sono nel settore Z. Forse questi 8 fanno parte dei 14 condannati o forse no. Ma una sola foto fa capire come la giustizia per i 39 sia stata una farsa. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Appena pubblicato. Più leggo le loro storie più mi viene una gran tristezza e una rabbia enorme nel pensare come possano essere diventati oggetto di scherno -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Ieri sera ho trovato ulteriori informazioni riferite alla signora Barbara Lusci in Margiotta sull'archivio storico de La Stampa. Ci furono due vittime in Liguria in quella sera maledetta. Il giorno dopo la scomparsa della mamma, la signora Donatellla Margiotta racconta ad un cronista de La Stampa: " Un viaggio sognato una vita. Dopo Bruxelles i miei genitori avevano previsto una deviazione per Parigi". Il padre di Donatella, Pietro Salvatore all'epoca aveva 55 anni ed era concessionario dell'Agip alla Foce. Lui e la moglie furono coinvolti negli incidenti e la signora Barbara morì schiacciata, mentre lui fu ricoverato in ospedale a Bruxelles con alcune costole fratturate. La figlia racconta di avere parlato al telefono con il papà che riusciva a parlare a fatica: erano insieme nel settore Z e improvvisamente lui si è trovato solo. Ecco una foto di Barbara col marito tratta da La Stampa dell'epoca. La seconda vittima ligure fu Sergio Mazzino 38 anni di Cogorno, piccolo centro alle spalle di Chiavari. Era rappresentante della filiale di Rapallo della Locatelli ed era sposato con la moglie Rita e papà della piccola Michela che all'epoca aveva 12 anni. Qui l'intervista sul secolo XIX con la figlia Michela 25 anni dopo la tragedia, con tanto di foto un mese prima. http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2010/05/26/AMywRwiD-quella_heysel_stadio.shtml Sergio era un fedelissimo juventino, aveva preso parte alle trasferte più importanti della sua squadra: era la sua unica passione, dicono gli amici e colleghi della Locatelli. Sembra che Sergio non volesse andare a Bruxelles nonostante fosse in ferie da qualche giorno. Era stata proprio la moglie Rita a convincerlo: "Due giorni di svago ti faranno bene". Partì la mattina in aereo da Genova in un tour organizzato dalla Poly viaggi al prezzo di 520.000 lire. Una preghiera per Barbara e Sergio e un abbraccio alle loro famiglie. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Non ancora. Me ne sono rimasti 13 e per arrivare in tempo all'illuminazione della Mole ne posterò 2 al giorno. Dei 13 rimasti ho però già tutte le info, conpreso il sig. Sergio Mazzino. Visto che lo hai chiesto lo metto stasera stessa nel thread Respect. -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Di alcuni defunti non ho trovato informazioni per poterne tracciare un profilo e quindi per poterli onorare decentemente. Mi riferisco alla signora Barbara Lusci, in Margiotta, a Luciano Rocco Papaluca, a Luigi Pidone e a Benito Pistolato. Riporto per loro solo le scarne informazioni che reperito, pregando chi ne sa di più di integrarle per rendere loro il dovuto omaggio. La signora Barbara aveva 58 anni ed era sarda di origine, ma viveva a Genova. A Bruxelles era con il marito Pietro che una notizia ansa dichiarava "gravemente ferito" Luciano Rocco Papaluca era calabrese di nascita, ma viveva a Brugherio (MI) ed era dipendente doganale all'aeroporto di Milano Linate. Benito Pistolato era di Bari e aveva 50 anni. Andò a Bruxelles in aereo da Bari. Luigi Pidone è l'ultima vittima della tragedia. Morì dopo 77 giorni di coma in un ospedale di Bruxelles. Gli infermieri lo raccolsero privo di conoscenza e nonostante cure intensive non si risvegliò mai dal coma in cui era precipitato. Aveva 31 anni ed era di Nicosia, Enna. A tutti loro e alle loro famiglie le nostre preghiere. Siete sempre con noi. -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Circa 600 tifosi partirono dagli Abruzzi per la finale. Tra questi Rocco Acerra di 28 anni, sposato da meno di un anno, e Nino Cerullo di 24 anni, titolare di una maglieria a Pescara. Nino era tifoso interista, ma accompagnò Rocco a Bruxelles. Abitavano a Francavilla al Mare. Entrambi perirono nel settore Z. RIP , un abbraccio alle famiglie. -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Tra le vittime c'era Mario Spanu, sardo di nascita ma residente a Novara. Aveva 41 anni i faceva il cuoco presso l'Autogrill di Olbiate. Per andare alla finale aveva fatto ogni sorta di sacrifici, raccogliendo la cifra necessaria per biglietto e viaggio aereo. Partì con tre amici juventini. L'amico Roberto Molina racconta che la sera prima della gara fecero di tutto per evitare problemi e rimasero in albergo senza uscire. Il giorno della partita andarono allo stadio già alle 14.30, proprio per evitare incidenti. Purtroppo non bastò. Mario fu travolto dalla massa in fuga e non riuscì a salvarsi, mentre l'amico Roberto si salvò per un miracolo. Mario era sposato senza figli. La moglie Margherita vide la gara in TV e subito ebbe un brutto presentimento. Chiamò subito la prefettura per notizie che attese l'intera notte. Solo al mattino dopo la chiamarono per comunicarle la triste notizia. Caro Mario una preghiera per te e un abbraccio a tua moglie. Non vi dimentichiamo. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Questo invece neppure due anni dopo la tragedia: derby di ritorno disputato il 26/4/87. Spero proprio che qualcuno di quelli là che ci legge si vergogni e abbia una preghiera per chi ha così vilmente insultato. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Tu dici che magari uno di questi che preparato questo striscione o uno dei tanti che l'ha tenuto in mano magari mentalmente si pente e mentalmente chiede scusa a chi è mancato e ai suoi familiari ? Questo abominio era esposto neppure un anno dopo la tragedia nel derby del 16/2/86. Potevano insultare Platini, Scirea, Brio, Boniperti, chi volevano, ma non intere famiglie che stavano ancora piangendo. In basso si vede uno striscione ANIMALI che sta per essere srotolato e tenuto da centinaia di persone la cui dicitura era ANIMALI, CON VOI BRUXELLES È STATA TROPPO GENEROSA. -
Respect39
Maidomi ha risposto al topic di Farsopoli_Giustizia_WMoggi in 29 Maggio 1985: Per Non Dimenticare
Oggi il mio pensiero va alle vittime non italiane. Il fatto che non fossero italiani o juventini ha fatto che si che purtroppo di loro ci sono pochissime tracce. In particolare per le vittime di nazionalità belga c'è solo nome e età, ma nulla su chi erano e chi hanno lasciato. Nemmeno una foto per: Alfons Bos (35 anni) Willy Chielens (41) Dirk Daenekx (38) Jean Michel Walla (32) Una preghiera per tutti e 4 e se qualcuno ha info lo prego di postarle. All'Heysel perirono anche due francesi. Una stringata notizia ANSA li descrive così: IL FRANCESE MORTO NEGLI INCIDENTI DI IERI SERA NELLO STADIO DI BRUXELLES E' UN IMPIEGATO DELLE POSTE DI 45 ANNI, JACQUES FRANCOIS, SPOSATO E PADRE DI UN FIGLIO. LA MOGLIE HA DETTO CHE ERA STATA INFORMATA IERI SERA DA UN GIORNALISTA BELGA, UN' ORA DOPO GLI INCIDENTI, E CHE OGGI HA AVUTO CONFERMA DELLA MORTE DEL MARITO DAL SINDACO DEL SUO PAESE, LA CHAPELLE D' ARMENTIERES, PRESSO LILLA. E' STATA ANCHE INFORMATA CHE IL CORPO DEL MARITO SARA' SOTTOPOSTO AD AUTOPSIA NELLA GIORNATA DI OGGI, A BRUXELLES. LA SECONDA DELLE DUE VITTIME FRANCESI DEGLI INCIDENTI DI IERI SERA ALLO STADIO '' HEYSEL'' DI BRUXELLES E' UN FERROVIERE DI 27 ANNI, CLAUDE ROBERT, ABITANTE A SEGRE, NEL DIPARTIMENTO DI MAINE E LOIRA, DOVE VIVEVA ASSIEME CON LA MADRE, VEDOVA. RIP Infine la settima vittima era un ragazzo di Belfast, Irlanda del Nord e residente a Bruxelles, Patrick Radcliffe di 38 anni. Il fratello gemello lo racconta come una persona molto tranquilla, per nulla interessata al calcio. Sembra che Patrick andò alla gara su insistenza di un amico olandese. Si trovò al posto sbagliato al momento sbagliato. Era uno studioso, diplomato al Campbell College di Belfast e laureato a Oxford. Era sposato con una signora inglese e si era trasferito 5 anni prima a Bruxelles dove lavorava per la CEE come archivista. Chi volesse leggere l'intera storia può andare qui http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/northern-ireland/remembering-belfast-man-patrick-radcliffe-who-died-in-heysel-tragedy-31262076.html Il destino atroce ha voluto che un ragazzo di Belfast (all'epoca in piena guerra civile e con un livello di pericolosità pari alla Baghdad odierna) dovesse trovare la morte ad una partita di calcio di cui probabilmente non importava nulla. RIP Patrick e un abbraccio alla tua famiglia. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Ho appena visto che la squisita ET ha postato i miei post sulle vittime dell'Heysel all'interno del thread RESPECT. Molte grazie ! D'ora in avanti posto il resto là, con la speranza che non arrivi qualcuno a scatenare le solite diatribe su "si doveva giocare", "no, non si doveva giocare", "bisogna restituire la coppa (a chi ??)", "no, la coppa va tenuta in onore di chi non c'è più", "che schifo l'esultanza a fine partita e i caroselli", "no, era un momento particolare e solo chi l'ha vissuto può spiegarlo", "l'associazione familiari è presieduta da un interista anti-juventino", ecc., ecc., ecc.... Al primo post del genere smetto di scrivere là e ritorno qui. Basta con polemiche usando i morti come strumento per accapigliarsi, cosa tanto cara agli antijuventini... Io voglio solo onorare chi è mancato, raccontando la loro storia e non solo un nome e una data di nascita, così quando la mole sarà illuminata la si potrà indicare e raccontare a chi non sa la storia di uno dei 39, per non dimenticare che ad una partita di calcio si va per divertirsi e non per fare una guerra. -
[ E. B. A. T. ] - Essere Bianconeri a Torino
Maidomi ha risposto al topic di LeRoi in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
MIHAILOVIC VATTENE ! Mi porto avanti col lavoro...