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Mintaka

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Mintaka

  1. Anche questa perla della Castelli non è male
  2. Ha ragione, il problema è che non verrà ascoltato.
  3. La Lega vuole fare un grosso favore a chi commercia sigarette elettroniche La Stampa ha scoperto che nel testo del decreto fiscale è stato inserito un condono da 180 milioni di euro per il settore, da cui la Lega ha ricevuto grossi finanziamenti Il segretario della Lega ad una manifestazione di commercianti di sigarette elettroniche nel novembe 2017 (ANSA/GIUSEPPE LAMI) Sono anni che il segretario della Lega Matteo Salvini conduce una battaglia politica a favore delle sigarette elettroniche, partecipando a manifestazioni e portando avanti proposte per ridurre le imposte e facilitarne l’utilizzo in luoghi pubblici. Proprio negli ultimi giorni il suo partito è arrivato vicino a realizzare le sue promesse. Una settimana fa è stato presentato in Senato un emendamento al decreto fiscale che, contro il parere del ministero della Salute, porterà a un taglio delle imposte e a un condono da 180 milioni di euro per il settore. Ma oggi, i giornalisti della Stampa Gianluca Paolucci e Michele Sasso scrivono che nell’ultima campagna elettorale, un importante azienda del settore, la Vaporart, ha versato al partito 75 mila euro. «I soldi sono tanti, ma la Vaporart ha 12 milioni di fatturato e i bilanci in utile. Ha anche oltre due milioni di debiti tributari che, con il condono, diventerebbero magicamente quasi tutti utile netto», scrivono Paolucci e Sasso. I titolari della società, i fratelli Gianluca e Stefano Giorgetti, hanno spiegato di aver incontrato più volte il segretario della Lega, sia nel corso di manifestazioni pubbliche che nel corso di incontri privati nella sede della Lega a Milano. «Ha preso a cuore la nostra battaglia contro una tassa che nel resto d’Europa non c’è», ha spiegato Gianluca Giorgetti riferendosi all’equiparazione fiscale tra sigarette e sigarette elettroniche introdotta in Italia nel 2014, ma sospesa per anni a causa di una serie di ricorsi in tribunale. È almeno dal 2014, quando partecipò allo “Svapo Day” (una raccolta di firme contro l’equiparazione) che Salvini difende gli interessi del settore. È un tema così importante per la Lega che la riduzione delle imposte sul settore è stata inserita nel contratto di governo con il Movimento 5 Stelle, dove si parla dell’intenzione di «provvedere alla correzione dell’extra tassazione sulle sigarette elettroniche». L’emendamento presentato in Senato mette in pratica e amplia queste promesse. Oggi le sigarette elettroniche sono tassate come le sigarette, mentre la proposta della Lega prevede di ridurla moltissimo: i liquidi per sigarette elettroniche senza nicotina saranno completamente detassati, mentre gli altri saranno tassati a 0,037 euro per ogni millilitro di nicotina (il ministero della Salute propone invece 1,2 euro di imposte per ogni flacone, con o senza nicotina, e l’estensione dei divieti fino ora previsti solo per le sigarette di tabacco). L’emendamento però contiene anche un condono per il settore che non è esplicitamente previsto dal contratto di governo. L’origine di questa misura viene raccontata da Paolucci in un altro articolo: Il condono della Lega, in sostanza, permetterà di risolvere queste pendenze con il fisco pagando il 5 per cento di quanto dovuto in rate che potranno essere distribuite nel corso di dieci anni. https://www.ilpost.it/2018/11/23/lega-sigarette-elettroniche/
  4. Chissà come sono orgogliosi gli elettori di sinistra dei 5 stelle
  5. Anticipi regolarmente tutti i tweet che voglio postare io Questo comunque è particolarmente sconfortante, soprattutto per il fatto che un sacco di ggente sarà convinta che abbia ragione la Castelli
  6. Questa roba è gravissima, inaccettabile.
  7. Permette di sanare piccoli abusi edilizi nei comuni colpiti dal terremoto del 2016 in Centro Italia, ma secondo qualcuno ha maglie troppo ampie Un palazzo di Amatrice il 25 agosto 2016 (Carl Court/Getty Images) Nel decreto Genova è stato inserito un nuovo condono oltre alla norma che permette di sanare abusi edilizi nell’isola di Ischia. Il nuovo condono riguarda i 140 comuni colpiti dal terremoto in Centro Italia del 2016. Grazie a questa modifica, al momento della richiesta di contributi per la ricostruzione della propria casa danneggiata sarà possibile richiedere un condono per abusi edilizi non dichiarati per un totale che può arrivare fino al 20 per cento della cubatura dell’immobile. In casi estremi, i proprietari di una palazzina di cinque piani potrebbero quindi chiedere il condono di un’intero piano costruito abusivamente. In caso di abusi pari o inferiori al 5 per cento della cubatura non sarà nemmeno necessario presentare richiesta di condono. Saranno condonabili tutti i lavori eseguiti fino al 24 agosto 2016, la data delle prime scosse. La norma che introduce il nuovo condono è stata presentata da due deputati marchigiani: Tullio Patassini, della Lega, e Patrizia Terzoni, del Movimento 5 Stelle. Il condono era stato approvato lo scorso 22 settembre, durante la procedura di conversione in legge del decreto alla Camera che si è conclusa la scorsa settimana. Ora il decreto Genova si trova al Senato dove sarà definitivamente confermato nei prossimi giorni. Il Sole 24 Ore ha scritto che l’emendamento dei due deputati è arrivato dopo un intervento simile che risale allo scorso luglio, quando era stata approvata una norma che permetteva di sanare «piccole difformità che rischiavano di allungare i tempi di ricostruzione». Secondo il Sole 24 Ore, però: «Quella versione della legge deve avere funzionato male perché, con un nuovo testo, il decreto Genova torna sul tema e mette in piedi una vera e propria riapertura dei termini del condono del 2003». Legambiente ha criticato l’emendamento, sostenendo che è la prima volta che si permette di sanare abusivi così significativi e per un lasso di tempo così ampio, cioè fino alla data del terremoto. Secondo Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali: «Si crea in questo modo un pericoloso precedente, per cui ad ogni calamità naturale si potrà proporre una nuova sanatoria». Dopo l’approvazione alla Camera, il decreto Genova si trova adesso all’esame delle commissioni Ambiente e lavori pubblici del Senato mentre da lunedì inizierà ad essere discusso in aula. Come tutti i decreti legge, le sue disposizioni sono entrate immediatamente in vigore non appena è stato approvato dal Consiglio dei ministri, lo scorso 29 settembre. Da quel momento le camere hanno 60 giorni di tempo per confermarlo ed eventualmente modificarlo. Al momento il decreto è stato confermato dalla Camera e manca soltanto l’approvazione del Senato. Se però il Senato dovesse apportare delle modifiche al testo ci sarà bisogno di un’ulteriore passaggio alla Camera che approvi il testo modificato: e questo passaggio dovrebbe avvenire entro 20 giorni per evitare di far decadere tutto il decreto in seguito alla scadenza del termine dei 60 giorni. Per questa ragione, nonostante i malumori di alcuni senatori del Movimento 5 Stelle riferiti dai giornali, i relatori del decreto al Senato hanno invitato i loro colleghi a non modificare il provvedimento. https://www.ilpost.it/2018/11/08/condono-centro-italia/
  8. Secondo me hanno rifiutato solo perché cozzava con la loro retorica dell'Europa brutta e cattiva.
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