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Mintaka

Tifoso Juventus
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  1. Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano SeguiSegui @luciodigaetano Altro Nel 2009 c’era un tifoso dell’Inter che aveva appena steso il suo striscione. Virgilio Motta si chiamava. Aveva fondato un gruppo di tifosi chiamati Banda Bagaj: anziani, famiglie e, soprattutto, bambini che vanno allo stadio per sferrare sorrisi e organizzare abbracci. (Thread) Lucio di Gaetano ‏ @luciod13 h13 ore fa Altro Quel giorno del 2009 era il giorno del derby e Virgilio Motta aveva portato allo stadio almeno 150 ragazzini. Lucio di Gaetano 3 h13 ore fa Altro Nel secondo anello, quello sopra di lui occupato dagli ultras milanisti, avevano appena messo su una coreografia bellissima, di quelle che uno lo capisce subito che siamo al derby. 1 risposta5 Retweet31 Mi piace Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetan13 h13 ore fa Altro Solo che stavolta, a differenza delle altre volte, i tifosi rossoneri non avevano tirato via i grandi striscioni che erano rimasti penzoloni e impedivano ai tifosi dell’Inter che erano nel primo anello di guardare la partita. 1 risposta5 Retweet30 Mi piace Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro Mo perché non li avessero tirati via non è chiarissimo: qualcuno dice che da quando la Fossa dei Leoni, lo storico gruppo ultras che gestiva tutta la Curva Sud, si era sciolta per cose un po’ oscure e legate alla ‘ndrangheta, c’era un po’ di casino per ristabilire le gerarchie. Lucio di Gaetano‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro So cose astruse da curvaroli e magari pure Virgilio ste cose non le sapeva bene. E non sapeva neppure che se tocchi lo striscione di un gruppo ultras commetti peccato mortale, pure se sta lì appeso e non ti permette di vedere la partita. Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro E questo accade: qualcuno strappa lo striscione, alcuni ultras del milan se ne accorgono e scendono al primo anello per vendicare l’imperdonabile offesa. E picchiano gente un po’ a casaccio, gente normale, tifosi normali, non ultras come loro. Lucio di Gaetano‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro Virgilio si trova in mezzo e viene colpito da un cazzotto che gli fa esplodere il bulbo oculare e lo lascia cieco da un occhio. Per sempre. Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro Il processo dura qualche mese e trova il colpevole che viene condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di prigione. E al pagamento di 140.000 euro per i danni arrecati. Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro Ma Virgilio quei soldi non li avrà mai perché i suoi giustizieri sono nullatenenti e lui sperava tanto di averli per provare ad operarsi in America e ritrovare la vista. Niente.Virgilio perde il lavoro, cade in depressione e tre anni dopo si ammazza. 1 risposta9 Retweet42 Mi piace Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro Si ammazza proprio con le sue mani. Il condannato invece è vivo e vegeto e oggi si abbraccia e si fa le fotine col Ministro degli Interni e Vicepresidente del Consiglio. 1 risposta16 Retweet70 Mi piace Lucio di Gaetano ‏ @luciodigaetano 13 h13 ore fa Altro E tutti muti e a votare il decreto sicurezza perché la criminalità fa paura solo quando viene da lontano. Quando ce l’hai davanti agli occhi, è meglio tenersela abbracciata che non si sa
  2. Però la frattura della costola non mi torna.. se l'è procurata da sola cadendo?
  3. «Xché questo non accada mai più», la dedica lasciata da Salvini al Memoriale dell’Olocausto a Gerusalemme Durante il suo viaggio in Israele iniziato questa settimana, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha visitato il Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme dove ha lasciato una dedica sul libro dei visitatori. (MENAHEM KAHANA / AFP) Durante il viaggio Salvini aveva già commesso una gaffe, quando alcuni suoi commenti sul partito e l’organizzazione militare libanese Hezbollah hanno rischiato di causare un incidente diplomatico, e hanno portato a polemiche nella maggioranza di governo. https://www.ilpost.it/flashes/salvini-memoriale-olocausto/
  4. Deve aver frequentato un qualche corso per riuscire a scrivere certe idiozie.
  5. Qui fa una breve apparizione anche il capitan papà
  6. Migliaia di persone hanno creduto a queste ridicole bufale. Quanta % di voti avranno spostato?
  7. A guardare il video ci si sente in imbarazzo per la Castelli. Si sente chiaramente il rumore di unghie su specchi in sottofondo.
  8. I cambiamenti impossibili a una manovra da falso in bilancio Le pensioni costeranno nei prossimi anni ben più dei 7 miliardi stanziati. E tutte le stime sul reddito di cittadinanza prevedono una spesa di 15 miliardi contro i 7 disponibili DI ROBERTO PEROTTI Il governo forse farà un “ritocco” alla manovra, ma la pezza, se ci sarà, sarà peggiore del buco. Dopo i primi mesi in cui era giusto dare il beneficio del dubbio e dell’adattamento alla novità, è ora chiaro che questa manovra è frutto di dosi massicce di dilettantismo e ciarlataneria, un problema non risolvibile trattando con Bruxelles. Anzi, la ricerca di un compromesso di facciata costringerà il governo a ricorrere a finzioni ed ipotesi ancora più assurde e incredibili di quelle utilizzate finora. Il risultato sarà un documento che, come già ora, in ambito privato si qualificherebbe come pubblicità ingannevole, o più facilmente come falso in bilancio. Purtroppo qui emergono tutti i limiti di un movimento in gran parte in buona fede ma cresciuto all’ombra di un cattivo maestro, il cui modo di pensare e comunicare non è l’analisi pacata ed informata della realtà e la ricerca di soluzioni realistiche e costruttive, ma l’invettiva personale e l’urlo isterico dentro un microfono. Prendiamo i due cavalli di battaglia della manovra: pensioni e reddito di cittadinanza. Il governo non ha mai chiarito quali delle tante promesse in materia pensionistica intende effettivamente attuare, ma una cosa è matematicamente certa: qualsiasi provvedimento avrà costi molto crescenti nel tempo, mentre il governo stanzia la stessa cifra di sette miliardi (peraltro drammaticamente insufficiente per qualsiasi promessa elettorale) per ognuno dei prossimi tre anni. Ma tutte le simulazioni dell’Inps, l’unico ente che ha i dati necessari, mostrano che sotto ogni ipotesi plausibile di riforma la spesa pensionistica aggiuntiva aumenterà nel tempo, e di tanto: sia per il meccanismo delle finestre, sia perché, intuitivamente, nei primi anni la riforma aggiungerà nuovi pensionati ogni anno. Nascondersi dietro un dito, insultare Tito Boeri, ed affidarsi ai social e alla tv per intorbidare le acque non può cambiare i numeri. Circolano almeno quattro stime indipendenti del costo del reddito di cittadinanza, nell’ipotesi di una integrazione al reddito di 780 euro per un single e a salire per nuclei più numerosi: del M5S stesso, dell’Istat, dell’Inps (quando ancora non era invisa al governo), e degli economisti Baldini e Daveri. Tutte concordavano su un costo di 15 miliardi. Il governo non ha mai (ripeto: mai) rinnegato le soglie di integrazione, quindi la cifra rimane 15 miliardi, contro i 7 stanziati. Qualcuno ipotizza che il governo stia pensando di ridurre l’assegno a chi ha un’abitazione: ma i 15 miliardi scontano già questa ipotesi, altrimenti sarebbero 30. Per altri il governo ridurrebbe la platea dei beneficiari grazie alla clausola delle tre offerte di lavoro. Ma anche questa clausola era già nel programma del M5S e nel contratto di governo, e la misura era già cifrata a 15 miliardi. E si tratterebbe comunque di una soluzione inefficace. Le offerte di lavoro devono essere “congrue”: chi decide quando un’offerta è tale? È facile prevedere che i Tar avranno molto, ma molto lavoro, e nelle more di una decisione (tra qualche anno) per ognuno dei tanti ricorsi, lo stato dovrà pagare. Anche qui si tratta di matematica, non di politica. Il migliore esempio di come la pezza sia peggiore del buco rimane però il piano di dismissioni immobiliari, previste in 600 milioni di euro dalla Nota di Aggiornamento di fine settembre ma passate miracolosamente in pochi giorni a 18 miliardi nella recente lettera alla Commissione europea. Una cifra semplicemente pazzesca, che rappresenta un quarto del valore di mercato degli immobili pubblici potenzialmente disponibili; una presa in giro del buon senso se si considera che queste vendite dovrebbero essere realizzate in dodici mesi. Un’altra costosissima finzione. L’elenco potrebbe continuare. Sono queste ripetute dimostrazioni di superficialità e incompetenza, più che il contenuto stesso della manovra, che spaventano i mercati. La sottosegretaria all’Economia Laura Castelli ha affermato in televisione che un aumento dello spread non aumenta i tassi pagati dalle famiglie sui mutui. Anche qui basta il buon senso per capire quanto sciocca sia questa affermazione. Il motivo è ancora più semplice di quello che l’ex ministro Padoan ha cercato pacatamente di esporre, e cioè gli effetti depressivi sul valore degli attivi delle banche. Le banche raccolgono denari dai risparmiatori con due strumenti: depositi e obbligazioni, e li prestano a famiglie e imprese. Quando lo spread sale, il tasso di interesse su depositi e sulle obbligazioni bancarie sale, perché i tassi di queste ultime sono legati a filo doppio a quelli del debito pubblico italiano, come si è visto nel 2011-12. Di conseguenze, deve salire il tasso che una banca guadagna su prestiti alle imprese e mutui alle famiglie, altrimenti le banche perderebbero soldi. Non succederà subito in modo percettibile, ma se lo spread dovesse salire tanto per molto tempo, è garantito che succederà. Cosa c’è di tanto strano? Laura Castelli non è nuova a queste affermazioni surreali. Non è questione di titoli di studio o di titoli accademici. Laura Castelli non è un’economista e non ha un cursus universitario rilevante, ma questo personalmente non mi disturba affatto: ci sono stati tanti ministri e politici, in Italia e all’estero, che hanno ben operato senza essere economisti e senza avere lauree. Semplicemente, come tanti suoi colleghi, è drammaticamente impreparata. E qui i casi sono due. O il governo non si rende conto di quanto siano penosamente imbarazzanti tante persone che hanno responsabilità di decisione e di comunicazione; oppure i membri del governo, abituati a pensare che l’analisi della realtà sia irrilevante e che con gli insulti, le urla e la ripetizione ossessiva di teorie della cospirazione si possa far ingoiare quasi tutto a quasi tutti, applicano questo stesso metodo anche alla costruzione e presentazione della manovra. Nessuna delle due ipotesi lascia ben sperare per il futuro di questo paese. https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/11/27/news/i_cambiamenti_impossibili_a_una_manovra_da_falso_in_bilancio-212813836/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S2.4-T1
  9. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere Li voteranno a milioni. Ma meno che nelle ultime politiche, mi auguro. Come si fa ad essere così tanto idioti? Questo se non nasceva ricco moriva di fame.
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