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Chi è Marcello Foa, il nuovo presidente della Rai tra Salvini, Bannon e Putin I rapporti stretti con la Lega, quelli con il M5S, gli articoli per i media di Mosca, l'incontro con l'ex guru di Trump: la rete sovranista del nuovo potente della tivù di Stato DI REDAZIONE 27 luglio 2018 4 Giusto dieci giorni fa Marcello Foaannunciava querela contro L'Espresso: oggi è stato indicato dal governo gialloverde come nuovo presidente della Rai. Nell' inchiesta di Vittorio Malagutti sulla rete dei sovranisti europei, L'Espresso aveva infatti raccontato i rapporti tra Foa, il mondo leghista, quello pentastellato e le voci di Putin in Italia. L'inchiesta partiva da Sestu, vicino a Cagliari, dove ci sono gli uffici della Moving Fast Media, società da cui dipende il sito di news “Silenzi e Falsità” che dichiara l’ambizioso obiettivo di raccontare “quello che i media non dicono”. La linea politica del sito è chiara. Pieno appoggio al governo Conte e titoli enfatici per attaccare quelli che vengono descritti come i nemici dell’esecutivo, partiti o giornali. A tirare le fila dell’iniziativa è Marcello Dettori, 28 anni, fratello di Pietro, classe 1986, a lungo collaboratore di Gianroberto Casaleggio e poi di suo figlio Davide, oggi uno dei quattro soci della piattaforma Rousseau. Anche Marcello Dettori, il gestore di Silenzi e Falsità, ha lavorato due anni (da ottobre 2013 a dicembre 2015) alla Casaleggio associati. Moving Fast Media è stata costituita pochi mesi fa, a dicembre del 2017, ma nel frattempo il più giovane dei Dettori si era già messo in proprio come consulente. Tra i clienti, tre in tutto, compare anche una società di Lugano: la MediaTi holding. A questa sigla fa capo il più importante gruppo editoriale della Svizzera italiana, proprietario del Corriere del Ticino, un quotidiano, a cui si aggiungono televisione, radio e un sito di news. Che cosa c’entra il consulente a Cinque Stelle con questi media che battono bandiera elvetica? C’è un nome, una persona, che fa da anello di congiunzione tra due mondi in apparenza distanti. È appunto Marcello Foa, amministratore delegato della Società editrice del Corriere del Ticino, che l’anno scorso ha assorbito MediaTi holding. Doppia cittadinanza, italiana e svizzera, giornalista, blogger e saggista, il nuovo presidente della Rai ha 55 anni ed è impegnato in prima linea nella battaglia sovranista. Ha lavorato a lungo per il Giornale, alla redazione esteri e come responsabile del sito. Poi, nel 2011, il salto a Lugano, da manager di punta del gruppo Corriere del Ticino. Marcello Foa, esordio da dimenticare: l'annuncio della presidenza Rai con una H di troppo Foa non ha mai nascosto il suo sostegno a Salvini, mentre sul fronte Cinque Stelle i legami con Dettori junior si sono consolidati nel tempo. Il sito Silenzi e Falsità ospita spesso interventi del giornalista italo-svizzero. Sulla sua pagina Facebook, il manager del Corriere del Ticino non manca mai di segnalare anche i suoi interventi da opinionista per Russia Today, la tv via satellite in lingua inglese controllata dal governo di Mosca. Foa conosce bene Salvini. Il 14 giugno scorso, l’ultimo libro di del giornalista (“Gli stregoni della notizia, atto secondo”) è stato presentato a Milano e il ministro dell’Interno, annunciato come “special guest”, si è materializzato con un videointervento. L’incontro pubblico è stato organizzato, secondo quanto recita la locandina, dall’Associazione Più Voci, la stessa che, come rivelato da L’Espresso , ha ricevuto un contributo non dichiarato di 250 mila euro dal costruttore Luca Parnasi, arrestato tre settimane fa. Molto meno pubblicizzata è stata la presenza di Foa a un altro evento dal significato politico ben più rilevante. L’8 marzo scorso, pochi giorni dopo le elezioni, a Milano è sbarcato Steve Bannon, il guru sovranista già vicino a Donald Trump, che ha fatto visita a Salvini. Tra i pochi ammessi all’incontro c’era anche Foa. http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/07/27/news/chi-e-marcello-foa-il-nuovo-presidente-della-rai-1.325293
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Quei fondi sono strettamente vincolati. https://www.agi.it/fact-checking/quanto_costa_non_fare_tav_cosa_succede-3929591/news/2018-05-22/
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Non so se è mai successo a qualcuno di visitare qualche campo di sterminio e chiedersi come è stato possibile che la gente accettasse orrori simili; ecco la risposta.
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Se continuano così potrei diventarne un sostenitore
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“Ci sono alcune zone storicamente russe, in cui c’è una cultura e delle trazioni russe, e che quindi appartengono legittimamente alla Federazione Russa”. A dirlo è Matteo Salvini in una lunga intervista rilasciata al Washington Post. https://www.tpi.it/2018/07/20/salvini-washington-post-intervista/ David Carretta @davcarretta FollowingStai seguendo @davcarretta Altro Come si fa un'intervista: si verificano le dichiarazioni dell'intervistato. Qui il Washington Post con Matteo Salvini. Stiamo tutti ampiamente sottovalutando la gravità di queste cose.
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Matteo SalviniAccount verificato @matteosalvinimi SeguiSegui @matteosalvinimi Altro Qualche “scienziato” vorrebbe farvi inalare una sostanza, la ossitocina, per accogliere meglio gli immigrati clandestini e fare donazioni. Quando la realtà supera la fantasia... Roba da matti! P.s. Ma pensano che gli italiani siano scemi? @LaVeritaWeb Rilanciare teorie del complotto strampalate potrebbe sembrare qualcosa di ridicolo, tanti potrebbero reagire pensando che Salvini è un idiota e si sta dando la zappa sui piedi, tanti potrebbero scherzarci su. Invece è una mossa ben studiata da parte di Salvini, la diffusione di teorie del complotto (ci aggiungo anche quelle sui vaccini e sulle ONG finanziate da Soros) è una mossa tipica dei regimi totalitari, è già successo qualche decennio fa in Italia e Germania soprattutto. Rilancio l'immagine che ho postato qualche settimana fa. Chi non è preoccupato non sta facendo attenzione. Mi riferisco anche alla situazione in europa e al rapporto tra Putin e Trump.
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nonleggerlo @nonleggerlo SeguiSegui @nonleggerlo Altro #Salvini in Russia, un dirigente putiniano: “Il vostro ministro dell’Interno si sta muovendo NEL SOLCO DELLA STORIA” (Libero, #nonrassegna) @menesbatto_ #Putin
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Questo è tutt'altro che sorprendente. ma estremamente allarmante. Matteo Salvini’s Unofficial Kremlin Fixer Sat In On Official Government Meetings In Moscow. Nobody Seems To Know Why. The president of an Italian pro-Kremlin cultural association says he was in Moscow as a “member of the minister’s staff.” But he wasn’t on the ministerial list of delegates. Alberto Nardelli BuzzFeed News Europe Editor Last updated on July 18, 2018, at 9:38 a.m. ET Posted on July 18, 2018, at 9:37 a.m. ET Twitter / @matteosalvinimi Gianluca Savoini seen in the foreground on the left hand side of this picture tweeted by Matteo Salvini. The head of an Italian pro-Kremlin organization with links to religious far-right movements in Russia participated in official meetings between senior Italian and Russian government ministers in Moscow this week. A photo tweeted by Italian interior minister Matteo Salvini on Monday shows Gianluca Savoini, who is the president of the “LombardyRussia” cultural association, sitting in on a meeting between Salvini and his Russian counterpart, Vladimir Kolokoltsev. It’s unclear in what capacity Savoini attended the meeting. The issues discussed in Moscow — as US President Donald Trump and Russian President Vladimir Putin met in Helsinki — by the Italian and Russian officials included the sharing of information and best practice among security agencies, Salvini said in a series of tweets. In one of several Facebook posts published by Savoini on Monday about the Moscow trip, he boasted about being name-checked by a journalist from Russia’s press agency TASS, who thanked Savoini for organizing a separate event with Salvini that took place during the trip. In another post Savoini wrote that Salvini also met with members of Russia’s National Security Council while in Moscow to talk about cybersecurity. He told Italian newspaper La Repubblica that he was present at that meeting too. facebook/lombardiarussia Savoini (left) with Italy's ambassador to Russia. In a third post, Savoini is pictured with Italy’s ambassador to Moscow. “It was for me an enormous pleasure to accompany minister Matteo Salvini during the course of his official visit to Moscow,” Savoini tweeted. Asked in what capacity he attended the meetings, Savoini told BuzzFeed News in an email that he was part of Salvini’s delegation as a “member of the minister’s staff.” Savoini said that he’d been a member of Salvini’s Lega party since 1991, and had always been a part of Salvini’s staff even before the now-interior minister entered government. He also explained that he’d helped organise all of Salvini’s trips to Moscow, and took part in past meetings with President Vladimir Putin in 2014, Foreign Minister Sergey Lavrov, and other senior Russian officials. Savoini declined to expand on the precise nature of his role and duties in the minister’s staff, and whether these went beyond facilitating connections between Salvini and Moscow. “I don’t have an office at the ministry, but collaborate directly with Matteo Salvini on the basis of his requests. As we’ve known each other since forever,” he said. Two spokespeople at Italy’s interior minister told BuzzFeed News on Tuesday that Savoini wasn’t on the internal list of the ministry’s delegation for the Moscow trip, but was possibly an “external collaborator” to the minister. However, the ministry did not respond to repeated questions asking to clarify the exact relationship between the interior minister and Savoini, in what capacity Savoini attended the meetings in Moscow, and whether he had the necessary security clearance to participate in the discussions that took place. After Savoini’s presence in Moscow was highlighted on Twitter, a number of opposition Italian MPs submitted written questions to Salvini asking him to explain why the head of a cultural association was on the trip to Moscow. Facebook/salviniofficial Matteo Salvini and Vladimir Putin, pictured in 2014. On its about page, LombardyRussia says that its aim is to reflect President Putin’s worldview based on identity, sovereignty and tradition. It claims to have a partnership with Russian state media outlet Sputnik. LombardyRussia, which was founded in 2014, has consistently pushed pro-Kremlin propaganda, recently claiming that the poisoning of Russian double agent Sergei Skripal was a false flag operation. Its activities have included contacts with officials and missions to Russia and annexed Crimea, some of which also saw Salvini’s participation, as well as public events and lobbying to promote Kremlin-friendly policy and protest sanctions. According to reports in Italian media, LombardyRussia members have ties with far-right groups in Italy, elsewhere in Europe, and in Russia. Central to the association’s mission is the promotion of “traditional family values.” The organisation’s honorary chair is Alexey Komov, the Russian representative of the World Congress of Families, a global “pro family” movement that fights against LGBT and abortion rights. Komov has in the past been sympathetic to conspiracy theories about JFK and 9/11. And he has been orbiting around Salvini’s Lega party for at least five years. He spoke at the party’s congress in 2013, the year Salvini was elected party leader. “We are your brothers in Russia. We support your values,” Komov told the Lega faithful. “This [is] our common Christian European values.” Earlier this month, European diplomatic sources told BuzzFeed News they are concerned about the new Italian government’s relationship with Moscow. The sources noted, in particular, an overlap between the countries two governing parties, Lega and the anti-establishment Five Star Movement, and what a diplomat called Russia’s “information warfare,”; a partnership agreement between Lega and Vladimir Putin’s United Russia, which includes a clause about information sharing on issues relevant to bilateral and international relations; and ongoing “personal relationships” and contacts between party members and Russian officials. During their stay in Moscow, Savoini and Salvini also attended the World Cup final between France and Croatia. Salvini said he was was there to cheer against French president Emmanuel Macron. (France won the World Cup). https://www.buzzfeednews.com/article/albertonardelli/matteo-salvini-gianluca-savoini-moscow In USA iniziano a parlare di alto tradimento riguardo a Trump e ai suoi affari con Putin. In Italia faremmo bene a tenere gli occhi aperti su Salvini.
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No, è molto meglio avere le conoscenze giuste.
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Di Maio difende Assia Montanino, 26enne di Pomigliano d'Arco assunta al Mise: "Non c'è persona più onesta di lei" Il ministro del Lavoro replica all'articolo de Il Giornale: "È la figlia di un commerciante che ha denunciato i suoi usurai" By Huffington Post AGF/FACEBOOK Luigi Di Maio replica a il Giornale, che nell'edizione odierna riporta la notizia dell'assunzione al Ministero dello Sviluppo Economico di Assia Montanino, 26enne di Pomigliano d'Arco, lo stesso paese del ministro del Lavoro. "Non ho mai conosciuto una persona più onesta e leale di lei", ha scritto Di Maio in un post pubblica su Facebook. Il Giornale parla di "balzo di carriera impressionante per la giovanissima napoletana", il cui curriculum, sarebbe "un mistero". Di Maio non ci sta e attacca: "Lo schifo che leggo oggi sul Giornale - scrive Di Maio nel suo post - va messo nella categoria della stampa spazzatura. La dottoressa Assia Montanino l'ho conosciuta 5 anni fa. È la figlia di un commerciante che ha denunciato i suoi usurai e ho avuto modo di conoscerla quando sono stato a far visita al padre per portargli la mia solidarietà. Era una giovane universitaria a cui decisi di dare una opportunità di tirocinio presso la mia segreteria di vice presidente della Camera. Negli anni si è distinta per la sua capacità di gestire situazioni complesse di segreteria. E posso assicurarvi che non ho mai conosciuto una persona più onesta e leale di lei. Vergognatevi". Il Corriere della Sera traccia il profilo di Montanino: https://www.huffingtonpost.it/2018/07/18/di-maio-difende-assia-montanino-26enne-di-pomigliano-darco-assunta-al-mise-non-ce-persona-piu-onesta-di-lei_a_23484391/?ncid=tweetlnkithpmg00000001 L'onestà e la competenza vengono giudicate in maniera arbitraria dal ministro. Quanta trasparenza
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A proposito del gombloddone sul decreto dignità: Ottomila posti di lavoro a rischio? Di Maio sapeva tutto una settimana prima Il ministro: «La legge non consente di rimuovere Boeri prima della scadenza del mandato». Ma le carte scagionano il presidente Inps Pubblicato il 17/07/2018 Ultima modifica il 17/07/2018 alle ore 15:44 ALESSANDRO BARBERA ROMA Luigi di Maio comprende solo ora - e lo ammette lui stesso - quanto sia complicata l’arte del governare. Procedure, autorizzazioni, nulla osta, pareri e affini. Dopo aver denunciato l’esistenza di una «manina» che all’ultimo momento avrebbe introdotto una stima «non scientifica» (cit. Giovanni Tria) sull’impatto occupazionale del decreto dignità (ottomila occupati in meno all’anno), il superministro del Lavoro ha scaricato ogni responsabilità sul presidente dell’Inps Tito Boeri, capo della struttura che ha realizzato quella stima. Scontro con Boeri, Fico: “Complotto? Se lo dice Luigi ci credo” Ma rimuovere Boeri prima della scadenza del mandato (a gennaio 2019) non è possibile, perché la presidenza dell’Istituto di previdenza non è soggetta alle regole dello spoil system: «La legge non ci consente di rimuoverlo», ammette il ministro. C’è di più: farebbe un errore, perché non c’è stata nessuna «manina» che ha tramato contro di lui. Tutto è avvenuto alla luce del sole, ogni procedura è stata rispettata e i collaboratori di Di Maio hanno avuto la stima una settimana prima della pubblicazione del testo del decreto in giornalaccio rosa Ufficiale. Una settimana prima, non 24 ore, come apparso in alcune ricostruzioni: La Stampa ha i documenti che lo provano. - La missiva inviata dall’Inps al ministero del Lavoro il 6 luglio - La relazione che stima gli effetti sul Decreto dignità Tutto inizia il due luglio, quando l’ufficio legislativo del ministero del Lavoro scrive all’Inps per chiedere di predisporre «con la massima urgenza» la platea dei lavoratori coinvolti «al fine di quantificare il minor gettito contributivo». Detto fatto: quattro giorni dopo, il sei luglio, la segreteria tecnica di Boeri spedisce all’ufficio legislativo del ministero quanto richiesto. Mail certificata e testo non lasciano dubbi: la scheda che stima impietosamente il calo degli occupati è sul tavolo del ministero sei giorni prima della bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato, il 12 luglio. Decreto Dignità, Di Maio: “Su Boeri faremo valutazioni a fine mandato e non solo sull’Inps” La relazione tecnica verrà ritoccata il giorno prima della pubblicazione in giornalaccio rosa su richiesta della stessa Ragioneria - accade l’11 di luglio - ma per ragioni che non hanno nulla a che vedere con quella stima: il funzionario della Rgs, che per mestiere è chiamato a verificare le coperture finanziarie di ogni provvedimento, chiede di quantificare gli effetti del decreto sul sussidio di disoccupazione. Dunque nessun giallo, nessun complotto, e d’altra parte sarebbe stato incredibile da parte dell’Inps - che dipende funzionalmente dal ministero del Lavoro - un atteggiamento diverso. Al professore milanese non resta che il peccato originario: quello di essere stato nominato a quell’incarico dall’ex premier ora all’opposizione, Matteo Renzi. Ma è poco più di un peccato originario: basta chiedere a chi in quei mesi ha avuto l’occasione di assistere alle conversazioni fra Boeri e il leader Pd. http://www.lastampa.it/2018/07/17/economia/ottomila-posti-di-lavoro-a-rischio-di-maio-sapeva-tutto-una-settimana-prima-XMN9Pz0WYDRVX5rjKlBn0I/pagina.html
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Stefania Carini ha ritwittato Marco Bresolin @marcobreso 6 min6 minuti fa Altro Oggi a Bruxelles si è parlato di Libia al Consiglio Esteri @FedericaMog ha detto che l'Italia: - non ha sollevato questione dei porti libici sicuri - non ha chiesto revisione mandato di operazione Sophia - non ha parlato della conferenza sulla Libia (che Conte vuole in Italia)
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Stavo per postarlo io. Che disgrazia 'sti personaggi.
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Inquietante
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Ferdinando GiuglianoAccount verificato @FerdiGiugliano SeguiSegui @FerdiGiugliano Altro The 5 Star Movement’s first act in government (making temporary contracts more expensive) will cost 8000 jobs a year - according to the government’s own estimates. (h/t @marcoleonardi9)
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Pensioni, Corte conti: «Non ci sono spazi per correzioni alla Fornero. Evitare altro debito» 12 luglio 2018 «L'insieme delle evidenze» oggi disponibili e «soprattutto» le proiezioni di lungo periodo spingono «a ritenere che sono stretti se non del tutto esauriti, gli spazi per ulteriori attenuazioni degli effetti correttivi» della legge Fornero, «a meno di un ripensamento complessivo» del sistema previdenziale. Corte dei Conti di Roma: «20 anni di cattiva gestione dell’Amministrazione comunale» Così la Corte dei Conti nel Rapporto 2018 sul coordinamento della finanza pubblica presentato alla Camera. Dopo aver rimarcato che «specie in campo previdenziale, le politiche pubbliche dell'oggi influiscono sulla spesa di domani», la Corte avvisa che «è cruciale non creare debito pensionistico aggiuntivo». Corte Conti Ue attacca Commissione, troppa flessibilità a Italia La flessibilità concessa dalla Commissione Ue, di cui l'Italia è la maggior beneficiaria, non si è limitata al periodo di crisi e si è rivelata “eccessiva”: è quanto sostiene la Corte dei Conti Ue nel rapporto che analizza la 'discrezionalità' che Bruxelles ha rivendicato nel giudizio dei conti pubblici, e che molto ha aiutato l'Italia a restare in linea con le regole Ue. Secondo la Corte, servirebbero «norme più rigide per i Paesi fortemente indebitati» perché tutte le concessioni non hanno fatto calare il debito. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-12/pensioni-corte-conti-non-ci-sono-spazi-correzioni-fornero-evitare-altro-debito--112248.shtml?uuid=AEcFmoKF
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L'Alieno gentile @AlienoGentile FollowingStai seguendo @AlienoGentile Altro Dice: "mi rendo conto che sono cialtroni impreparati e inconcludenti sulle cose di sostanza. E so bene che non sono certo moralmente migliori (anzi). Ma mi piacciono perché rompono gli schemi". Ecco, peccato che quegli "schemi" siano le fondamenta di casa tua...
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Lega-M5S, solo dieci sedute alla Camera nei primi 30 giorni e nessun atto del governo discusso Il primo provvedimento della maggioranza gialloverde che potrebbe arrivare in Parlamento è il taglio dei vitalizi. E la pausa estiva si avvicina: il probabile stop il 2 agosto di MARIA BERLINGUER (ap) ROMA - Dieci sedute alla Camera, nove al Senato. E' il magro bilancio di un mese di governo gialloverde in Parlamento. I 900 parlamentari italiani ancora saldamente in testa alla classifica dei più pagati d'Europa al netto delle dichiarazioni sulla casta non si può certo dire che si siano guadagnati finora gli emulumenti. Malgrado i roboanti annunci dei due dioscuri di Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e delle dichiarazioni via facebook del capo della Lega che assicura "abbiamo fatto più noi in un mese che gli altri in anni" non un solo atto dell'esecutivo nè della maggioranza che lo sostiene è stato portato a palazzo Madama o Montecitorio. Il 18 giugno si è chiuso alla Camera l'iter di due decreti in scadenza del governo Gentiloni su Alitalia e sugli ammortizzatori sociali mentre al Senato fino al 28 giugno si è discusso del decreto terremoto lasciato in reredità dall'esecutivo precedente. Le Camere non sono state finora nenache in grado di nominare le commissioni permanenti. Vigilanza e Copasir non sono ancora insediate e per altro non è ancora chiaro se come da prassi fin qui sempre rispettata saranno infine assegnate alle opposizioni. E anche la scelta dei quattro consiglieri Rai che la riforma Renzi sulla tv di stato lascia alle due Camere è slittata dall'11 al 18 luglio. Ma tant'è. Il turbo per ora si è messo in moto solo sulle dichiarazioni e il Parlamento è rimasto in naftalina. Del resto lo stallo non sembra affatto preoccupare l'esecutivo. "Il Parlamento non ha ancora cominciato a lavorare? Io penso che non dobbiamo inondare il Paese di leggi, procediamno in modo ragionato ed efficace", ha detto qualche giorno fa a Repubblica il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il cinquestelle Riccardo Fraccaro. A grandi passi inoltre ci si avvicina alla pausa estiva. Sul calendario della Camera il liberi tutti potrebbe scattare il 2 agosto. Una finestra per votare eventuali decreti legge del governo potrebbe restare aperta fino al 9. Ma è difficile che si arrivi oltre la prima settimana di agosto. Con buona pace dell'appello lanciato da Openpolis che ha chiesto di tenere aperto il Parlamento ad agosto. Un appello rilanciato sul web. E chissà che il governo orgogliosamente populista non dia segnali in questo senso. A giorni in aula arriiverà il taglio dei vitalizi, il cavallo di battaglia dei cinquestelle e di Roebrto Fico. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Il voto potrebbe seguire tra il 9 e l'11 luglio. http://www.repubblica.it/politica/2018/07/04/news/stallo_parlamento_mese-200884405/?ref=twhr×tamp=1530775631000&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
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Ma la cosa dell'autocertificazione sui vaccini per frequentare la scuola è vera?
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Il Movimento 5 Stelle è riuscito di nuovo a perdere un sondaggio sulla sua pagina Facebook Oggi alle 15:00 Questo pomeriggio il Movimento 5 Stelle della Sicilia ha caricato sulla sua pagina Facebook un sondaggio in cui chiede ai lettori di scegliere tra il “taglio dei vitalizi”, rappresentato da una fotografia del capogruppo in regione Giancarlo Cancelleri, e la “conservazione dei privilegi”, rappresentata dal politico siciliano di lungo corso Gaetano Micciché. Come era già accaduto la scorsa settimana, l’opzione caldeggiata dai leader del Movimento sta perdendo nettamente il sondaggio. Quello di oggi è il terzo sondaggio promosso da una pagina del Movimento 5 Stelle che si ritorce contro i suoi autori. Nel primo, pubblicato il 29 giugno, ai lettori era chiesto di scegliere tra “La casta” e il presidente della Camera Roberto Fico. Quando i voti per “La casta” hanno superato il 60 per cento, i gestori della pagina hanno rimosso il sondaggio. Quello sulla pagina del Movimento 5 Stelle Sicilia, invece, è ancora accessibile (si può votare qui). https://www.ilpost.it/flashes/sondaggio-m5s-sicilia-micciche/
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La Cassazione ha ordinato il sequestro di tutti i fondi della Lega “ovunque vengano rinvenuti” 5 La Corte di Cassazione ha ordinato il sequestro di tutti i fondi della Lega, e ha stabilito che ogni somma di denaro riferibile al partito guidato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini debba essere sequestrata “ovunque venga rinvenuta”. La decisione è arrivata in risposta al ricorso dei magistrati di Genova che si stanno occupando del processo per la truffa sui rimborsi elettorali del 2012 nel quale sono stati condannati Umberto Bossi, e l’ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, oltre ad altri tre dipendenti del partito e due imprenditori. Nello stesso processo la Lega è stata condannata a risarcire allo stato 49 milioni di euro illecitamente ricevuti tra 2008 e 2010. Fino a oggi, però, alla Lega è stato sequestrato solo poco più di un milione e mezzo di euro. Con la sentenza di oggi la Corte di Cassazione ha stabilito che la Guardia di Finanza, su ordine dei giudici, potrà bloccare qualsiasi nuova somma dovesse arrivare sui conti della Lega in futuro, mentre gli avvocati del partito sostenevano che il sequestro potesse applicarsi soltanto ai fondi presenti sui conti nel luglio 2017, quando venne emesso il primo provvedimento di sequestro. Ma com'è possibile che quelli onesti siano al governo con i truffatori? Dev'esserci un errore... https://www.ilpost.it/2018/07/03/cassazione-sequestro-lega/
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Guy VerhofstadtAccount verificato @guyverhofstadt 20 min20 minuti fa Altro We are not living a #migration crisis. We are living a political crisis on the back of migrants. Look at the figures before believing those who spread fear! Traduci il Tweet
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Daniele Rielli @danielerielli FollowingStai seguendo @danielerielli Altro Grillo ci spiega che la più grossa epidemia fitosanitaria del mondo é un complotto del Quotidiano di Puglia e della giornalaccio rosa del mezzogiorno che- immagino a mezzo bilderberg- riescono a far pubblicare a @nature delle falsità. #poveraitalia #xylella Questo complottismo idiota del fondatore del movimento è una delle cose che mi fanno più arrabbiare. Lo aggiungiamo al negazionismo dell'AIDS, al complottismo sui vaccini, sugli OGM e via dicendo (il tweet fa riferimento a questo articolo http://www.beppegrillo.it/la-bufalite-della-xylella/ )
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Così si fabbrica la falsa invasione di migranti Una ricerca sui migranti ha rintracciato le origini di 162 fake news. Ecco come funziona l'Internazionale delle bufale Foto Michele Amoruso / IPA 29 giugno 2018 di ANNA ZAFESOVA L’hanno visto tutti, questo video. Un uomo, in un corridoio d’ospedale, spintona una dottoressa, poi la aggredisce, la scaraventa a terra, e stampa un pugno in faccia all’infermiera che accorre in aiuto della collega. Gira sui social, ormai da qualche mese, attribuito ora a un profugo siriano in Germania, ora a un magrebino in Francia, ora a un siriano, ma in un ospedale turco. Ha infestato i social nelle campagne elettorali in Francia, in Spagna e in Turchia, condiviso su migliaia di feed di chi è contrario all’arrivo degli stranieri. In realtà è un ubriacone russo, che picchia una dottoressa russa, in un ospedale della provincia russa. I migranti vivono accanto a noi, in una realtà spesso problematica. Ma il modo in cui li vediamo e giudichiamo è influenzato dai media, tradizionali e non, fino a distorcere il quadro reale. Un’altra immagine molto popolare sui social è quella di una folla di disperati sulla banchina davanti a una nave, accalcati nella speranza di imbarcarsi. Nei Paesi africani e mediorientali viene diffusa con la didascalia che spiega che si tratta di europei in fuga verso l’Africa durante la Prima o la Seconda guerra mondiale. In Occidente, soprattutto in Francia e in Italia, circola come testimonianza della massa sterminata di profughi in fuga dalla Libia verso l’Europa. Nel primo caso serve ad alimentare il rancore verso i Paesi ricchi che non vogliono accogliere migranti pur avendo goduto dell’ospitalità dei loro Paesi quando erano in difficoltà. In Europa è funzionale a fomentare la paura dell’orda di barbari in procinto di imbarcarsi. Nessuno ha riconosciuto lo scatto: sono gli albanesi che cercano di raggiungere l’Italia, nel 1991, un altro grande esodo che sembrava impossibile da affrontare, oggi completamente digerito e dimenticato. I migranti scendono dai barconi ogni giorno sui teleschermi, e non stupisce che nella percezione degli italiani gli stranieri ormai compongano, in base ai vari sondaggi, da un quarto a un terzo della popolazione. In realtà, sono l’8%, contando tutti i non italiani, e appena il 6% se si parla di “extracomunitari”, dai cinesi agli americani e agli svizzeri. La stragrande maggioranza ha un permesso di soggiorno, e un lavoro. Ma dai monitor viene raccontata tutta un’altra storia. L’associazione no-profit turca Teyit, che fa parte dell’International Fact-Checking Network (Ifcn), ha condotto una ricerca sulle fake news riguardanti i migranti che si è svolta in 22 Paesi, rintracciando le origini di 162 notizie fasulle. Che sono sempre le stesse, con gli stessi filmati e le stesse foto. Le donne che si dichiarano vittime di molestie di stranieri, immagini rubate in realtà alle varie campagne contro la violenza (in alcuni casi non sono nemmeno testimonial autentiche, ma modelle). L’”immigrato” che picchia i medici. La donna uccisa dai profughi siriani (in realtà, una turca massacrata dal marito). I profughi che si rifiutano di accettare il cibo distribuito dalla Croce Rossa perché sulle scatole c’è il simbolo della croce. I militanti dell’Isis, entrati in Germania spacciandosi per profughi, che aggrediscono la polizia (il filmato è del 2012, prima della grande ondata migratoria e dell’ascesa dell’Isis, e i musulmani si stanno scontrando in realtà con militanti dell’estrema destra razzista). Sono tutti dei falsi. Un minuzioso lavoro di indagine ha permesso di smascherare questi filmati come falsi, e di rintracciarne i movimenti globali (e quasi mai l’origine). Ma uno dei problemi delle fake news – discusso di recente al quinto Global Summit dell’Ifcn, che ha visto 200 fact checker, esperti e giornalisti riuniti a Roma – è proprio quello di stabilire cosa è una “bufala”. Con un video falso, i cui protagonisti, situazione e luogo non sono quelli dichiarati, il discorso è relativamente facile, e riguarda soprattutto i social. Ma esiste anche un modo di presentare notizie “vere”, come quello di segnalare una notizia di cronaca criminale se ha per protagonista un extracomunitario, sottolineando la sua origine, o associando nelle news la parola “profughi” alla parola “terroristi”, come è accaduto spesso durante la grande crisi migratoria di due anni fa, anche se su diversi milioni di persone in fuga dalla Siria nemmeno una decina sono finite nel mirino della polizia come estremisti islamici. Secondo le indagini dei fact checker, anche i fake poi cambiano orientamento da un Paese all’altro: i contenuti (e i filmati taroccati) restano gli stessi, ma i commenti puntano più sulle differenze religiose (soprattutto negli Usa) invece che sui costi degli aiuti statali (argomento sensibile nei Paesi dal welfare ricco come Germania e Svezia), sulla criminalità portata dagli stranieri (Germania, Repubblia Ceca e Paesi Bassi), mentre in Italia è il fatto stesso della presenza di extracomunitari, la loro “invasione”, a dare fastidio. Un’”invasione” che è di gran lunga inferiore alle percentuali di immigrati in altri Paesi europei, ma in compenso in Italia il divario tra il numero effettivo degli stranieri e quello che l’opinione pubblica ha in mente è il più alto. Anche per numero di fake news riguardanti gli stranieri l’Italia è sopra la media europea, anche se per numero di fatti segnalati la Germania e la Svezia, Paesi con una presenza di immigrati molto più cospicua, sono in cima alla classifica. Paese che vai, fake news che trovi, ma il divario tra la realtà e la sua percezione sta diventando allarmante, non soltanto nel campo dell’immigrazione. Secondo i dati di Bobby Duffy, direttore dell’istituto Ipsos Mori che si sta preparando a dare alle stampe un libro che spiega che “abbiamo torto quasi su tutto”, in tutti i Paesi, occidentali e non, la percezione diffusa vuole un drastico incremento della criminalità, mentre ovunque è scesa vertiginosamente negli ultimi 30 anni. E ovunque il numero degli stranieri stimato dall’opinione pubblica supera di due, tre, anche quattro volte quello reale. Su questo divario si è già giocata la partita del Brexit. Ora l’Unione Europea si sta spaccando su una crisi migratoria che non esiste, ma che ha portato al cambiamento di governo in Italia e fa vacillare Angela Merkel. L’immigrazione è un problema reale, falsarne, intenzionalmente o no, la percezione paradossalmente può solo complicarne la soluzione. https://www.rollingstone.it/politica/cosi-si-fabbrica-la-falsa-invasione-di-migranti/418276/#Part1