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Mintaka

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  1. Qui qualche dettaglio in più sulla questione https://www.davidpuente.it/blog/2018/06/05/chi-ha-diffuso-la-foto-di-salvini-con-i-documenti-riservati-del-ministero-dellinterno-e-dove-e-stata-scattata/
  2. Luciano Capone‏ @lucianocapone 3 min3 minuti fa Altro Il ministero della Giustizia può diventare una procura di Trani - Il ministro Alfonso Bonafede potrebbe nominare il pm dei "complotti sul rating" Michele Ruggiero a capo dell'Ufficio legislativo. Ragioni per tenerlo lontano da Via Arenula.
  3. Massì, aggiungiamoci anche questo Enrico Mentana 4 h · L'uccisione del sindacalista, immigrato regolare maliano, Sacko Soumayla, compiuta due giorni fa nella piana di Gioia Tauro, è un episodio gravissimo in sé, ma è ancor più grave per il momento in cui avviene. È un banco di prova del polso e della reattività del nuovo governo, ma anche dei suoi orientamenti in tema di convivenza e rispetto delle regole nelle zone più degradate. Per correttezza vi riporto cosa hanno detto il premier Conte, il ministro del lavoro e quello degli interni, tutti direttamente attesi, per le loro competenze, nel giudizio sulla vicenda: neanche una parola
  4. Ma quindi lo spread è aumentato per colpa della BCE? Lo hanno sostenuto alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, ma l'accusa sembra priva di fondamento Mario Draghi, presidente della BCE. (DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images) 7 La scorsa settimana diversi esponenti del Movimento 5 Stelle hanno incolpato la Banca Centrale Europea (BCE) per l’aumento dello spread, iniziato lunedì dopo il primo fallimento del governo Conte. Laura Castelli, importante deputata del Movimento 5 Stelle, ha detto ad esempio: «La BCE e le banche italiane hanno rallentato se non sospeso l’acquisto di Btp sul mercato italiano contribuendo all’aumento dello spread». Anche altri dirigenti, come l’ex membro del direttorio Carla Ruocco, hanno mosso le stesse accuse, di cui oggi si è tornati a parlare a causa di un articolo del Financial Timesche è sembrato confermarle. È infatti vero che la BCE ha diminuito i suoi acquisti di titoli di stato italiani proprio nel mese di maggio, ma la lettura che ne danno Ruocco e Castelli – quella di un’azione cosciente della BCE per mettere pressione al nostro paese – non sembra corretta. Visualizza l'immagine su Twitter Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter Per comprendere la questione bisogna sapere che dal marzo del 2015 la BCE ha iniziato il programma Quantitative Easing che, semplificando, significa che stampa denaro per acquistare titoli, soprattutto titoli di stato, sui mercati europei. Il QE, come viene abbreviato di solito, prevedeva inizialmente un acquisto mensile di 60 miliardi di euro al mese, arrivati poi a 80 e recentemente scesi a 30 miliardi (ma non è di questo abbassamento che stiamo parlando). In pratica, la BCE si coordina con le banche centrali dei vari paesi che effettuano per conto loro la quasi totalità degli acquisti del programma. Più titoli vengono acquistati, più il rendimento di quei titoli si abbassa. Se i titoli sono titoli di stato, significa che il paese in questione dovrà pagare interessi minori per raccogliere prestiti e questa è in genere ritenuta una cosa molto buona per le capacità di un paese di finanziarsi. Se gli interessi sul debito si alzano, invece, è considerato un male. Di solito, per misurare gli interessi, o rendimenti, si utilizza lo spread (che avevamo spiegato qui). Gli acquisti della BCE servono proprio a tenere bassi i rendimenti e sono compiuti sulla base di una regola proporzionale: i titoli di un certo paese posseduti dalla BCE devono essere proporzionali alla percentuale di capitale azionario della BCE detenuto da quel paese (che a sua volta è legato alle dimensioni della sua economia). Queste percentuali non vengono però rispettate ogni mese o ogni settimana. La quantità degli acquisti può variare per ragioni tecniche. Le accuse di Ruocco e Castelli sono che una di queste variazioni abbia coinciso con la delicata settimana di formazione del governo e che abbia contribuito in maniera determinante all’aumento dello spread. Secondo loro, quindi, è legittimo domandarsi se non ci fosse una volontà da parte della BCE di far innalzare lo spread per dare un segnale al paese (e quindi sfavorire la formazione di un governo guidato dal Movimento 5 Stelle). Le accuse però non reggono a un’analisi approfondita. Secondo i dati rivelati oggi dalla BCE, nel mese di maggio la BCE ha acquistato 3,6 miliardi di euro di titoli italiani, cioè una quantità superiore a quella dei titoli acquistati a marzo e a gennaio. Se la quantità totale non è cambiata, la BCE ha comunque ammesso che la percentuale dei titoli italiani acquistati sul totale a maggio è molto calata: solo il 15 per cento dei titoli acquistati era italiano, la percentuale più bassa dall’inizio del programma, nota il Financial Times. Ma anche Francia, Belgio e Austria hanno visto la percentuale dei loro titoli acquistati calare molto. La ragione principale sembra essere un acquisto particolarmente consistente di titoli tedeschi, il 28 per cento del totale, che è servito a compensare il fatto che nei mesi precedenti proprio i titoli tedeschi erano stati acquistati in percentuali particolarmente basse. Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter Il primo problema nelle accuse del Movimento 5 Stelle, quindi, è che la diminuzione nell’acquisto dei titoli di stato italiani è stata solo percentuale, mentre la quantità assoluta di titoli acquistati è rimasta stabile, e anzi è aumentata rispetto a gennaio e marzo. Il secondo è che ha coinvolto i titoli di molti altri paesi, i cui spread però non hanno mostrato variazioni come quello italiano. Il terzo, indicato da molti operatori del mercato delle obbligazioni, è che gli acquisti eseguiti settimanalmente dalla BCE sono di valore troppo basso per generare fluttuazioni di mercato come quelle a cui abbiamo assistito. L’andamento nello spread nel corso dell’ultimo mese (Sole 24 Ore) Infine, la quarta ragione che spinge a derubricare le accuse del Movimento 5 Stelle la scrive la stessa BCE nel suo comunicato dove specifica che la variazione negli acquisti è il frutto di decisioni “concordate da tempo” e “comunicate” agli operatori di mercato. La quantità di acquisti che compie la BCE è infatti ben conosciuta in anticipo e, a parte variazioni per motivi tecnici nelle vendite settimanali, gli operatori di mercato sanno per tempo cosa intende fare la BCE e si comportano di conseguenza. In altre parole, non è ancora accaduto che la BCE sospendesse di colpo gli acquisti di qualche tipo di titolo di stato mandando nel panico i mercati. Le sue decisioni sono in gran parte prese con largo anticipo e comunicate pubblicamente. Mi spiace, neanche stavolta niente gombloddone della merke https://www.ilpost.it/2018/06/04/spread-bce/
  5. jacopo iacoboni‏ @jacopo_iacoboni 7 min7 minuti fa Altro Il ministro dell'Interno e vicepremier del governo legastellato dice: "spesso la Tunisia esporta galeotti" Dal M5S nessuno gli obietta nulla Risultato: crisi diplomatica con la Tunisia. Convocato l'ambasciatore italiano
  6. Un paio di cose su Davigo che, non a caso, è l'idolo dei 5 stelle Davigo dice che i garantisti «pensano soltanto a garantire i diritti dei delinquenti» Lo ha detto a Marco Travaglio alla festa del "Fatto Quotidiano" (Roberto Monaldo / LaPresse) Sabato pomeriggio il noto magistrato Piercamillo Davigo ha presentato il suo ultimo libro In Italia violare la legge conviene alla festa del Fatto Quotidiano, intervistato da Marco Travaglio. La presentazione è durata circa due ore, in cui Davigo ha parlato di moltissime cose fra cui il nuovo governo, la nuova legge sulla legittima difesa e i problemi del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). A un certo punto, commentando il tema principale del suo libro, ha fatto una considerazione sul garantismo, cioè il concetto etico che protegge gli imputati dagli eventuali abusi di potere da parte delle autorità che conducono le indagini o il processo. Secondo Davigo: Davigo lascia intendere che il mondo sia diviso in “delinquenti” e “persone per bene”, e che i primi debbano avere meno diritti dei secondi. In Italia è la Costituzione a prevedere che tutti gli imputati davanti alla legge abbiano diritto a un giusto processo, e possano cioè avvalersi di tutti gli strumenti per difendersi adeguatamente davanti a un giudice imparziale. Davigo ha 67 anni, diventò famoso per aver fatto parte del pool dell’inchiesta “Mani pulite” e di recente è stato anche presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Non è nuovo a dichiarazioni controverse: una volta, ad esempio, disse che «non esistono innocenti, ma solo colpevoli che non sono stati ancora scoperti». https://www.ilpost.it/2018/05/27/davigo-garantisti/ I magistrati italiani sono i più produttivi d’Europa? Lo dice spesso il nuovo presidente dell'ANM Davigo, "quattro volte più dei tedeschi": ma le cose non stanno proprio così (AP Photo/Luca Bruno) Negli ultimi giorni si è tornati a parlare molto della giustizia in Italia, soprattutto in seguito alle controverse interviste date da Piercamillo Davigo, nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, una sorta di sindacato dei magistrati. Nella difesa della sua categoria, Davigo ha spesso ripetuto che i magistrati italiani “sono i più produttivi dei 47 stati del Consiglio d’Europa” (per la precisione: quattro volte più dei tedeschi e due volte più dei francesi). Davigo dice che la fonte di questo dato è la Commissione Europea per l’efficienza della giustizia (CEPEJ), che fa parte del Consiglio d’Europa (un’organizzazione internazionale che non c’entra nulla con l’Unione Europea). Luciano Capone, sul Foglio, ha cercato di approfondire la dichiarazione del presidente dell’ANM e ha scoperto che le cose non stanno proprio così. Partiamo da un dato molto importante: in tutte le 545 pagine dell’ultimo rapporto CEPEJ (pubblicato nel 2014 con dati riferiti al 2012) non c’è una sola tabella che mostri la classifica della “produttività dei magistrati”. Ci sono moltissime classifiche su vari aspetti della giustizia, ma in quasi nessuna di queste l’Italia è in prima posizione: si trova quasi sempre intorno alla media o nelle posizioni più basse. Il dato a cui si riferisce Davigo, quindi, è frutto di un’elaborazione ulteriore dei dati forniti della CEPJ. Il sospetto è in parte confermato da un commento pubblicato dall’Unione delle camere penali nel 2013, poco dopo l’uscita del precedente rapporto: L’indice di produttività di Davigo è quindi un indicatore elaborato un po’ alla buona partendo dai dati della CEPJ: si prende il numero totale dei procedimenti penali definiti in un anno, lo si divide per il numero approssimativo dei magistrati che si occupano di penale e si ottiene così il famoso “indice di produttività”. È un indicatore molto limitato: stiamo contando solo i procedimenti penali, soltanto quelli avvenuti nel primo grado e abbiamo approssimato il numero di giudici che si occupano di penale. Facendo questo conto, i risultati italiani sono effettivamente molto elevati: quattro volte più definizioni che in Germania e due volte più che in Francia. Il problema, a questo punto, è stabilire che cosa ci dice davvero questo numero. Non ci dice, per esempio, quante ore lavorano i giudici né qual è la qualità del loro lavoro. Per assurdo, possiamo immaginare un giudice che firma tutti i procedimenti che gli passano sotto gli occhi, senza curarsi di quello che sta facendo: e sarebbe un giudice produttivissimo. Facendo i conteggi che fa Davigo, per esempio, risulta che uno dei sistemi penali più “produttivi” è quello turco, dove la magistratura è sempre meno indipendente e sulla correttezza dei suoi giudizi ci sono da anni numerosi e fondati dubbi. Facendo questi conti nel civile, il sistema più produttivo risulta quello russo, considerato uno dei peggiori del continente. L’articolo delle Camere penali, infatti, continua: La definizione di “procedimenti definiti” usata da CEPEJ, infatti, non indica soltanto i procedimenti di primo grado definiti in seguito a un dibattimento in tribunale, ma include quasi tutte le volte in cui nel corso del primo grado di giudizio un giudice si esprime su un procedimento penale. Il dato quindi risulterà più alto in un sistema in cui è richiesto che i giudici si esprimano molte volte. Per esempio, in Italia vige l’obbligatorietà dell’azione penale. Tutte le notizie di reato di cui un magistrato viene a conoscenza devono essere obbligatoriamente iscritte nell’apposito registro, ogni “notizia” genera un “procedimento penale” e quindi un’indagine. Se l’indagine non porta da nessuna parte, il pm ha bisogno di una decisione di un giudice per archiviarla e questa archiviazione viene conteggiata nel totale dei “procedimenti definiti”. In Germania, invece, l’obbligatorietà azione penale è meno restrittiva e il pm in certi casi ha la facoltà di archiviare l’indagine senza bisogno di farne richiesta a un giudice. Per via di queste e di altre potenziali differenze tra sistemi giuridici, la CEPEJ mette più volte in guardia dal fare confronti tra nazioni. Nel suo lungo dossier la commissione ha comunque inserito un capitolo sull’efficienza dei tribunali. L’indicatore che utilizza è il “tasso di definizione”, cioè la percentuale di quanti procedimenti vengono definiti sul totale dei procedimenti sopraggiunti in un anno (il conteggio di Davigo, invece, è elaborato contando i procedimenti definiti per ogni giudice). Il senso di questo conteggio è calcolare quanto un sistema è in grado di affrontare il numero di procedimenti penali che le sue stesse regole generano; e come abbiamo visto, l’Italia è un paese che per via delle sue leggi e di altri fattori genera un elevato numero di procedimenti. In questa classifica l’Italia è messa meglio di quanto ci si potrebbe aspettare, ma è comunque lontanissima dalle cifre fornite da Davigo. Nel nostro paese ogni anno i giudici di primo grado definiscono il 108,4 per cento dei procedimenti civili, cioè più di quanti ne sopraggiungono: in questo modo stanno cominciando a intaccare l’enorme quantità di procedimenti arretrati che, sopratutto nel civile, costituiscono uno dei principali fardelli della giustizia italiana. I giudici francesi e tedeschi ne definiscono rispettivamente il 102,2 per cento e il 99,3 per cento. Le cose vanno peggio invece nel penale: in Italia si definiscono il 93,6 per cento dei procedimenti sopraggiunti in un anno, contro il 100,5 per cento di Germania e il 101,9 per cento della Francia. Per tutte le ragioni che abbiamo illustrato sopra, però, anche questo confronto andrebbe trattato con molta cautela. https://www.ilpost.it/2016/04/28/magistrati-produttivi/
  7. La ministra della salute. GiuliaGrilloM5S‏Account verificato @GiuliaGrilloM5S SeguiSegui @GiuliaGrilloM5S Altro Bimbo autistico dopo vaccino obbligatorio, ma ministero Salute rifiuta indenizzo - Il Fatto... Finalmente qualcuno competente
  8. Gianni Riotta‏Account verificato @riotta SeguiSegui @riotta Altro Un'aria brutta sul giornalismo italiano. Populismo, conformismo, paura diffusa tra editori e nelle redazioni che le critiche verranno mal digerite. Brutta aria.
  9. Come avere una casa con il tetto bucato e sperare di risolvere il problema dando fuoco alla casa.
  10. Ecco a voi Barbara Lezzi , ministra per il sud. Articolo di un anno fa Il Movimento 5 Stelle dice che il PIL è aumentato grazie al caldo Barbara Lezzi, vicepresidente della Commissione bilancio del Senato dice che le temperature anomale hanno fatto aumentare la produzione industriale Oggi Barbara Lezzi, senatrice del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione bilancio del Senato, ha pubblicato un video su Facebook per spiegare perché, secondo lei, c’è stato un inaspettato aumento del PIL nel secondo trimestre del 2017. La spiegazione, secondo Lezzi, non ha nulla a che fare con il contesto economico e tanto meno con le azioni del governo. Il PIL è aumentato, secondo Lezzi: Nel video pubblicato su Facebook Lezzi spiega che ad essere cresciuta nel secondo trimestre è la produzione industriale di giugno (un indicatore con cui si misura il rendimento dell’industria in un certo periodo) e che questa, a sua volta, è aumentata per via degli elevati consumi elettrici dovuti al gran numero di condizionatori che erano in funzione. Giugno è stato effettivamente un mese molto caldo, ma nel comunicato dell’ISTAT non si trova nulla che possa giustificare l’affermazione di Lezzi. https://www.ilpost.it/2017/08/16/movimento-5-stelle-pil-caldo/
  11. Ho sputato fuori un polmone a forza di ridere
  12. Stefano Catone‏ @stefanocatone SeguiSegui @stefanocatone Altro Da Gino Strada e Stefano Rodotà a Matteo Salvini è un attimo, in effetti.
  13. Il fatto è che ha importanza relativa se ci crediamo o meno, se è vero o no. Conta se ci credono i mercati, e a giudicare dallo spread, qualche dubbio ce lo avevano. Questo giochino ci è costato circa 36 miliardi di euro di interessi da pagare in più nei prossimi cinque anni. E i 5s hanno contribuito, che siano vittime o complici della lega poco cambia, la loro responsabilità ce l'hanno.
  14. Lorenzo Pregliasco‏Account verificato @lorepregliasco 28 min28 minuti fa Altro L'Ansa cita l'ipotesi Giorgetti premier e Cottarelli all'Economia. La soap opera continua
  15. Davide Serra‏Account verificato @davidealgebris 3 min3 minuti fa Altro Guru M5S = FUORIDALL€EURO
  16. Jason Horowitz ha ritwittato Alberto Nardelli‏Account verificato @AlbertoNardelli 4 min4 minuti fa Altro Di Battista tonight: M5S doesn’t want to leave the euro Also Di Battista: Traduci il Tweet Azz, avevi ragione Azz, avevi proprio ragione
  17. Riccardo Gazzaniga‏ @ricgazza SeguiSegui @ricgazza Altro Hai l'occasione di governare che chiedi da anni, hai l'incarico e e la maggioranza e vai allo scontro su UN ministro ostile all'euro. Dunque le possibilità sono 2: o la tua posizione è davvero ostile all'euro o allo scontro ci vuoi andare, a prescindere.
  18. Lorenzo Pregliasco ha ritwittato luciano ghelfi‏ @lucianoghelfi 10 min10 minuti fa Altro Altro dettaglio sulla trattativa di ieri: respinta l’ipotesi #Giorgetti, #Mattarella avrebbe proposto a #Conte di prendersi l’interim dell’ #Economia, ma lui non se l’è sentita
  19. Non direttamente. Ma indirettamente la nomina di un certo ministro la può provocare mandando i mercati nel panico: è possibile che la situazione con lo spread possa precipitare e l'Italia possa finire in bancarotta senza che il governo approvi una singola legge. A quel punto l'uscita dall'euro diventa inevitabile. Tra l'altro, proprio quello che ho appena descritto era il piano di Savona per uscire dall'euro (lo afferma quando scrive "volenti o nolenti a quel punto si uscirà dall'euro).
  20. Davide Maria De Luca‏ @DM_Deluca 4 min4 minuti fa Altro Mentana dice che fonti del Movimento 5 Stelle hanno detto che Mattarella ha messo un veto definitivo su Savona
  21. Nessuno mise in moto nulla. Molti istituti in tutto il mondo (moltissimi anche italiani) iniziarono a vendere buoni italiani nel timore di non riuscire a riscuoterli.
  22. YouTrend‏Account verificato @you_trend 34 sec34 secondi fa Altro Enrico Mentana cita in diretta una notizia giunta da una fonte vicina alle trattative: "situazione gravissima" #maratonamentana
  23. La Deutch bank è una banca privata e non si mette a fare operazioni del genere perchè lo vuole qualche politico. Ma se anche ci fosse stato questo complotto, non sarebbe stata in grado da sola di far salire lo spread in quel modo. Non ha un poter neanche lontanamente sufficiente per farlo. Anche perchè quasi l'80% del debito italiano e detenuto da italiani.
  24. Com'è poi finita quella indagine? Te lo dico io: nel cesso, essendo una evidente idiozia.
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