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Gianfry88

Tifoso Juventus
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  1. In 4 anni non sei mai stato di nostra proprietà, eppure ti sei dimostrato più juventino di tanti altri, un calciatore innamorato della maglia che indossava, come un tifoso qualsiasi. Alvarino uno di noi ❤️
  2. Rispondo a tutti coloro che si sono concentrati sul significato letterale del motto che ho postato. Personalmente a me la frase piace proprio perchè indica che alla Juventus si gioca non per partecipare ma per vincere, è un modo di spronare tutti a non accontentarsi e dare il massimo per raggiungere la vittoria, poi i gusti son gusti ovviamente. Detto ciò, chiaramente il topic che ho aperto non c'entra nulla con il motto, non chiedevo a chi piacesse o meno il motto o chi ne capisse l'uno o l'altro significato, lo avevo preso come spunto per discutere del fatto che alla Juventus è importantissimo vincere, ma negli ultimi anni una grossa fetta della tifoseria ha perso di vista la realtà non accontentandosi più di vincere, sminuendo anzi le nostre vittorie e diventando snob e incontentabile, cosa che a mio avviso ha anche, in minima parte, inciso con l'andamento così così da qualche tempo a questa parte, nel quale l'ambiente non è più unito schiumando rabbia e voglia di vincere come prima, ma si è perso in frivolezze e contrasti interni su allenatori, giocatori e moduli di gioco. Specifico ciò per non andare totalmente off topic ovviamente 😉 Per quanto riguarda i festeggiamenti, concordo ovviamente con chi dice che gli scudetti vinti all'ultimo o comunque più combattuti portino a maggior voglia di festeggiare, così come concordo col fatto che, quando organizzate feste dalla società, la risposta del tifo è sempre stata enorme. Ciò a cui mi riferivo io era, oltre al festeggiare inteso come scendere in piazza, anche e soprattutto alla percezione che una parte della tifoseria non solo non festeggiasse, ma nemmeno desse più importanza ai campionati vinti, come fosse un qualcosa di scontato, banale o una scocciatura, salvo poi criticare ora che a vincere sono state le milanesi. Questo atteggiamento è, secondo me, oltre che totalmente incoerente anche sbagliato e nocivo, perchè se viene meno l'entusiasmo del tifo difronte la vittoria (del tipo "si abbiamo vinto lo scudetto ma non la Champions", "si abbiamo vinto lo scudetto ma giochiamo male", si abbiamo vinto lo scudetto ma non abbiamo avversari", "si abbiamo vinto lo scudetto ma era il minimo dovessimo fare") viene a mancare uno degli elementi fondamentali per la competitività di una squadra. Non esiste il minimo o il massimo, il bello o il brutto, il dovuto o meno, esiste il vincere o non vincere, e quando la Juve vince, qualsiasi cosa vinca, io credo bisogna essere entusiasti e grati, perchè non c'è nulla di scontato nella vittoria, e spero e credo finalmente si sia imparata la lezione da parte di tutti.
  3. Mah guarda, non esiste essere un tifoso migliore o peggiore, ognuno vive il tifo a modo suo, io incentravo il discorso semplicemente sul fatto che col tempo, paradossalmente, col crescere delle vittorie è venuto meno il tifo viscerale o, addirittura e ben peggio, una frangia del tifo ha iniziato a snobbare o sminuire alcune vittorie. Detto ciò io sono sempre sceso in piazza ( solo l'ultimo scudetto non sono sceso a festeggiarlo perchè non c'era nessuno, forse, ma non vorrei ricordare male, perchè erano vietati gli assembramenti) e mi è dispiaciuto notare, nella mia città, come scendesse di anno in anno sempre meno gente.
  4. L'assuefazione sarà anche insista nell'uomo, ma arrivare a snobbare o addirittura sminuire le proprie vittorie va contro qualunque ideologia di tifo. Per quanto riguarda quella coppa là, dire 'fino a quando non la vinceremo non riusciremo a godere a pieno nessuna vittoria' secondo me è un ragionamento totalmente sbagliato, perchè non esiste solo quella coppa, perchè vivere nell'ossessione di qualcosa non ti fa godere di tutto il resto e soprattutto perchè per vincere quella coppa devi scontrarti con realtà che spendono milioni su milioni e hanno rose molte più competitive, capirlo ed accettarlo credo farebbe bene a molti tifosi.
  5. Condivido e sottoscrivo in toto. Verissimo Quanto dici è vero, però io ho notato paradossalmente una sorta di 'distacco' man mano che le vittorie aumentavano, del tipo 'abbiamo vinto lo scudetto? chissenefrega', e questo anche a pancia piena e anche dopo 20 scudetti di fila secondo me resterebbe inaccettabile. Quanto dici per lo scudetto 2017/18 è vero (la seconda foto da te postata però secondo me è attinente al 2012/13 perchè vedo il bus col numero 31 e mi sembra di riconoscere Giaccherini), anche perchè è arrivato dopo un campionato molto combattuto, io mi basavo banalmente sui festeggiamenti nella mia città, e anche quelli del 2017/18 erano nettamente inferiori a quelli del 2012, però ovviamente il discorso va fatto su Torino ed è vero che, con la sfilata con il bus scoperto, la società contribuì a festeggiare alla grande per le strade con i tifosi. Io credo che, paradossalmente, il 'distacco' un pò ci sia stato con l'arrivo di Ronaldo, con il campionato vinto in carrozza e l'uscita dalla Champions, come se l'arrivo del solo CR7 avesse illuso molti che bastasse da solo a vincere quella là, e questo secondo me non è normale perchè non può essere la delusione dovuta all'illusione (perchè che il solo CR7 non bastasse lo sapevamo già) a creare distacco. Speriamo che questo anno di magra abbia riacceso in molti tifosi l'entusiasmo e fatto comprendere che nessuna vittoria è scontata. Guarda sinceramente non mi riferivo al tifo allo stadio, la cui questione è ovviamente diversa, ma proprio alle sensazioni che percepisci dai tifosi anche semplicemente parlando con gli amici, scorrendo i social o leggendo qui sul forum. No? E cosa? 😅 Alla Juve direi che è l'unica cosa che davvero conta.
  6. Sicuramente può essere un fenomeno naturale da 'pancia piena', come ho scritto io stesso, però allo stesso tempo vedo che come me, anche molti altri tifosi hanno gioito e festeggiato per ogni singola vittoria, quindi mi chiedo come sia stato possibile, per chi non l'ha fatto, non riuscire a gioire di un trionfo della propria squadra ma anzi sminuirlo e parlare di aver vinto 'soltanto' lo scudetto. E' proprio una cosa che fatico a capire, anche perchè mettiamoci nei panni di un calciatore che dopo aver faticato un anno intero vede i propri tifosi non solo non gioire ma essere quasi scontenti di aver vinto 'soltanto' lo scudetto. A parte i soldi e la gloria personale, ovviamente, chi glie lo fa fare ad un calciatore ridare il 100% l'anno dopo se i propri tifosi sono i primi a non apprezzare quel successo? Il calcio è fatto anche e soprattutto di emozioni, e molte di queste sono accese dal tifo. Ecco, secondo me questo in piccolissima parte ha anche contribuito ad avere meno ardore agonistico (oltre all'arrivo di diversi calciatori mosci proprio di loro). Riguardo il non vincere che a livello collettivo ci peggiora, quello ovviamente è vero, ma mi riferivo piuttosto alla sensazione di rivalsa e di fame che si può ricreare non solo nel parco calciatori, che fortunatamente sarà rinfrescato e cambiato, ma anche e soprattutto nel tifo.
  7. Quante volte abbiamo ripetuto questa frase, tanto vera quanto bella, che vuol dire non solo lottare per cercare sempre la vittoria, ma anche godere dei propri successi senza mai sminuirli, perchè appunto 'vincere è l'unica cosa che conta' alla Juve. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ai festeggiamenti a furor di popolo di tre squadre avversarie che da anni non erano più abituate a vincere, mentre noi, dopo un decennio, siamo rimasti per la prima volta a bocca asciutta. Osservando i loro festeggiamenti ho riflettuto su quanto si godessero quel momento, e quanto invece molti di noi tifosi juventini non sapessero più nemmeno festeggiare le nostre vittorie, e volevo condividere questo pensiero con voi aprendo il mio primo topic, sperando non diventi l'ennesimo luogo di litigi e discussioni, in tal caso che venga pure chiuso. Dopo il primo scudetto dell’era Conte, vinto, goduto e festeggiato alla grande, e in generale dopo i primi 3-4 titoli di fila, ho notato gradualmente un’assuefazione alla vittoria, come se il campionato o la coppa Italia fossero qualcosa di dovuto e scontato, e fosse maggiore la delusione in caso di non vittoria che la gioia per la vittoria. L’ho notato nella mia stessa città, lontana centinaia di km da Torino, un ammasso bellissimo di tifosi la sera del primo scudetto nel 2012, con cori, fumogeni, bandieroni, auto e pulmini che strombazzavano, qualcosa in meno nel pomeriggio del secondo scudetto nel 2013, ancora abbastanza gente in occasione dello scudetto dei 102 punti e del primo dell’era Allegri, poi sempre meno, tant’è che gli stessi presenti, soprattutto i gestori dei Juve club, si lamentavano della sempre meno gente a festeggiare in piazza. Addirittura ricordo che nell’ultimo scudetto del primo Allegri, nel 2019, dopo nemmeno un’ora andarono tutti via per quanti pochi tifosi ci fossero, mentre lo scudetto estivo di Sarri (anche causa pandemia, va detto) non fu proprio festeggiato. Tra lo scorso anno e questo, invece, con i successi delle milanesi, quella piazza è tornata a riempirsi di centinaia di tifosi, corsi, fumogeni e sfilate in auto. Sicuramente il contesto fa molto, non vincere da anni richiama molto più l’attenzione dei tifosi assetati di vittorie, ma io credo sia sbagliato, e secondo me anche questo ‘raffreddamento’, questo dare tutto per scontato, abbia contribuito in piccola parte, oltre ovviamente agli errori della nostra società, ai recenti insuccessi. Vincere è bello, è difficile, è unico, ma soprattutto è un qualcosa da apprezzare e godere a fondo, che tu sia il favorito o meno, che non vinca da un anno o che vinca per 9 di fila, mentre nel nostro stesso ambiente si è addirittura iniziato a parlare di ‘scudettini’ o ‘coppetta Italia’, sminuendo noi stessi i nostri successi, andatelo a dire ai milanisti, che per anni sognavano lo ‘scudettino’. Come tifoseria ci siamo offuscati attorno al miraggio Champions, una coppa che non puoi programmare nemmeno se smiliardi campagne acquisti a suon di centinaia di milioni (Psg e City ne sanno qualcosa), o nelle diatribe clandestine tifando questo o quell’altro allenatore, questo o quell’altro calciatore, finendo per non apprezzare tutto il resto, siamo diventati viziati, con la puzza sotto il naso, incontentabili in tutto e per tutto, perdendo totalmente quel furore, quella rabbia, quel sentimento dei primi anni, e questa è una cosa per me totalmente inaccettabile. Non festeggiamo le vittorie ma ci arrabbiamo se non vinciamo, tant’è che ora, che per la prima volta siamo rimasti a bacheca vuota dopo un decennio, proviamo ovviamente grande delusione, dimenticando che anche negli anni di Trapattoni o di Lippi ci sono state annate in cui la Juve non ha vinto, e che quella dell’ultimo decennio è stata un’eccezione, una bellissima eccezione, ma che resta un unicum, ma che molti definivano 'scudettini'. I tifosi della Roma festeggiano come una Champions la Conference League, a noi forse farà sorridere, sicuramente sono contesti totalmente differenti e che non si possono paragonare, ma fanno bene, fanno stra bene, perchè di una qualunque vittoria, fosse anche una coppa minore, non bisogna mai vergognarsi ma esultare e gioire, perché dietro ogni successo ci sono sudore e impegno, quello della società, dello staff e dei calciatori, ed emozioni, quelle vissute da noi tifosi partita dopo partita, gol dopo gol. Io credo e spero che questo digiuno di quest’anno torni a riunirci come tifoseria e a farci apprezzare e godere in tutto e per tutto dei nostri successi, non dando mai più nulla per scontato, togliendoci quell’aria sofisticata di dosso e capendo che le vittorie sono tutte difficili, bellissime e uniche, sperando che possano tornare quanto prima. Fino alla fine.
  8. Paulo Dybala è il ragazzo dalla faccia pulita che è arrivato quasi bambino e s'è fatto uomo col bianconero addosso. Si è presentato nel 2015 come solo i grandi sanno fare, con il gol alla Lazio in Supercoppa, e proprio alla Lazio ha segnato forse il gol più importante e più pazzo della sua carriera juventina, nel 2018. Paulo Dybala è magia, è eleganza, è leggerezza, vederlo danzare sulla palla con quel sinistro fatato mi ha emozionato come in pochi hanno saputo fare, è stato e rimarrà uno dei calciatori della Juventus che più ho amato e ammirato. 5 scudetti, 4 coppe Italia, 3 Supercoppe, quel numero 10 indossato con coraggio e responsabilità, onorato e amato, 7 anni fatti di magie, gol e vittorie raccontano abbastanza ma non tutto ciò che è stata questa storia, perché poi ci sono le emozioni, e quelle non le puoi raccontare, ma vivere. Quelle lacrime a fine partita mi hanno commosso e testimoniano l'amore avuto per questa maglia, una storia che sarebbe potuta, anzi dovuta durare ancora di più, ma che ha abbastanza contenuti al suo interno per ritenersi bellissima. Qualunque maglia indosserai, sono certo ricorderai sempre quello stemma che tanto hai amato ed onorato. Grazie Paulino, onorato delle emozioni che ci hai regalato
  9. Era l'estate del 2004, e a ora di pranzo sentivo a Studio Sport che la Juve aveva acquistato tal Giorgio Chiellini dal Livorno. Mai avrei immaginato che in quel momento si stesse scrivendo una pagina importantissima della storia bianconera, con quello che sarebbe divenuto prima un grande giocatore, poi uno dei più forti difensori del mondo, poi una bandiera. Quello che si sarebbe fatto prima le ossa a Firenze, poi avrebbe fatto le prime presenze in bianconero con i campioni di Capello. Quello che sarebbe sceso in B iniziando la nostra risalita, diventando con Deschamps da sgraziato terzino a roccioso centrale. Quello che avrebbe appreso il mestiere anno dopo anno, presente nelle grandi partite e nei tonfi più rumorosi. Quello che avrebbe composto con Barzagli e Bonucci il trio difensivo più forte e vincente mai visto a Torino. Quello che sarebbe diventato un Capitano, un vincente, l'unico sempre presente nel ciclo dei 9 scudetti e nel decennio di vittorie consecutive. Quello che avrebbe fatto gioire una nazione intera ricordando a tutti l'orgoglio di essere italiani nella magica notte dell'11 Luglio. Un campione in campo, un difensore duro ma sempre leale, un ragazzo semplice, uno sportivo laureato in economia, un personaggio genuino sotto qualunque aspetto. Noi, non possiamo che ringraziarti per quanto datoci in questi 17 anni, fatti di sudore, cadute, risalite, gioie, infortuni, turbanti, vittorie, record, emozioni. E tutto ciò non ha prezzo, grazie, grazie immensamente, fieri di averti visto indossare ed onorare questa maglia. Grazie Giorgione
  10. Ormai questo forum è diventato un continuo scontrarsi tra i detrattori e i sostenitori dell'allenatore, non esiste altro, non si parla di calcio, non si parla di tattica, non si parla di tecnica, non si analizzano le partite, nulla di nulla, invece di essere una tifoseria unita a sostegno dei nostri colori lo si è solo a sostegno delle proprie tesi creando una guerra interna fatta di insultarsi, prendersi per c**o o discutere sull'allenatore. Francamente così è invivibile oltre che noioso, peccato perchè era un bel luogo dove leggere cose interessanti, io mollo, arrivederci a quando torneremo ad essere una tifoseria diversa, unita, genuina ed umile.
  11. Ognuno resta della sua opinione, ma secondo me togliere Ronaldo a questa Juve è stato, almeno inizialmente, un indebolimento non indifferente tant'è che la stessa squadra ne ha risentito nella prima parte di stagione. E Chiesa può essere paragonato alla stessa stagione di Dybala lo scorso anno, avendo fatto al massimo una quindicina di partite e spesso stringendo i denti dopo l'infortunio in nazionale, tant'è che prima del crociato si era già fermato per tutto il mese di dicembre e altre due volte tra settembre e novembre. Sfido che la Juve abbia fatto pochi gol, dipendevamo da Ronaldo negli ultimi anni, tolto lui chi doveva farli in questa squadra? 😅 Dybala in via discendente? Morata che non è un cecchino ma un attaccante che rende meglio accanto a un altra punta? Kean? I centrocampisti? I gol che possono darti quelli sono, mancava proprio numericamente un attaccante di un certo tipo, e fortunatamente l'abbiamo preso, e mancano dei centrocampisti che abbiano confidenza col gol, su quelli bisognerà intervenire.
  12. A me, sinceramente, da più "fiducia" e impressione di solidità questa Juve che quella di Pirlo, che poteva vincere col Barcellona e poi perdere col Benevento, lì sapevo statisticamente che alla quarta partita dopo un filotto di tre vinte non avremmo vinto. Questa invece, specie dopo i rinforzi, la vedo più "astuta" e "navigata", passaggi a vuoto apparte il ko con il Villareal non mi ha dato l'impressione di darne, ma è normale sia così secondo me, poi son impressioni personali.
  13. Scusami ma non sono d'accordo, di giocatori sconosciuti c'era il solo Mc Kennie, Arthur nazionale brasiliano e semi titolare nel Barcellona, cercato anche dall'Inter, Kulusevski acclamato dai più come il nuovo fenomeno, Demiral al posto di Rugani, Morata calciatore già esperto e valido nel contesto Juve, sconosciuti non ne vedo. Posso capirti su Frabotta preferito a Pellegrini non si sa in base a cosa, non su Portanova che ha fatto solo 1 partita da titolare a memoria e un paio di spezzoni e non andrebbe nemmeno conteggiato. Poi il discorso allenatore inesperto e pandemia non fa una piega ok, ma nei fatti rispetto all'allenatore inesperto Allegri ha proprio due calciatori in meno, uno Ronaldo, sostituito numericamente con Kean fino a dicembre che equivaleva a non averlo sostituito, l'altro, Chiesa, non sostituito nemmeno numericamente. Poi le cose si sono aggiustate col mercato ed infatti i risultati lo hanno confermato, ma a inizio stagione la rosa era palesemente inferiore rispetto a quella dello scorso anno.
  14. Ho capito il tuo ragionamento, ma Allegri resta un allenatore, non un mago, ci ha messo un po' ma ora ti sta portando da un girone a questa parte risultati e continuità con una rosa che lo scorso anno ogni 3 partite si fermava per un pareggio o una sconfitta, volere anche miglioramenti anche sul piano della tecnica individuale io credo sia impossibile. Ma questo varrebbe, secondo me, anche per Guardiola o Klopp sulla nostra panchina eh, miglioramenti a livello di tecnica e gestione della palla dalla stragrande maggioranza dei nostri calciatori non ne otterrebbero. Poi ovviamente, ripeto, è il mio pensiero, libero di sbagliarmi, ma sulla "migliorabilitá" di molti calciatori, specie se "pigri" come Rabiot e Arthur, non mi ci giocherei un euro con nessun allenatore al mondo.
  15. Appunto, il livello che possono offrirti questi calciatori ormai lo abbiamo capito qual'è, miglioramenti non possono dartene. Se si cambia giocatori e le caratteristiche di questi, il discorso cambia notevolmente. Scusa ma sono abituato a ragionare su cose concrete, non sui se e i ma che vivono nelle fantasie di ognuno di noi, e i fatti dicono che Allegri è partito da 45 gol circa in meno in rosa rispetto alla scorsa stagione, quello che avrebbe fatto Chiesa con Allegri la scorsa stagione non lo possiamo sapere né io né te, magari avrebbe fatto pietà come un Kaio Jorge qualunque, magari avrebbe reso ugualmente alla grande come il giovane Dybala arrivato nel 2015 sotto la gestione, appunto, di Allegri. Ah, giusto per dovere di cronaca e dire le cose come stanno, Chiesa è stato costretto a spostarlo punta vista la contemporanea assenza di tutti i calciatori offensivi nella prima parte di stagione, oltretutto acciaccato per via di un infortunio patito in nazionale a settembre che ne ha poi condizionato la stagione.
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