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La Serie A senza Juve Perde MOLTISSIMO...Ma sopravvive. La Juve Senza serie A, fallisce dopo un mese...anche solo per gli sponsor che abbandonano la nave, la borsa che affonda e i giocatori che chiederebbero la cessione...quello che sarebbe successo nel 2006 se non avessimo avuto la possibilità, comunque di poterci iscrivere ad un altro campionato Italiano (in questo caso, quello di B)
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Ma ce la fate ad andare oltre un paio di slogan? sembrate degli Avatar di Salvini
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No, fa semplicemente capire che alla Juventus c'è un vuoto comunicativo ENORME, e non c'è il minimo rispetto per noi tifosi che stiamo qui a chiederci che c**** stanno facendo e cosa succederà.
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Cairo ha praticamente detto che vuole che la Juve si esponga pubblicamente (come probabilmente fatto in Lega) e che si accordi con la UEFA, perché altrimenti per lui il Problema non è risolto
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VABBEH.....
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Bene. Perché Andrea Agnelli allora non si fa intervistare e non fotografa quella che è stata la riunioni di oggi in Lega Calcio? visto che tutti stanno dicendo che è tornato sui suoi passi?
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Secondo loro, avrebbe tolto fondi di sponsorizzazioni campionato, in favore della superlega...cosa secondo me assolutamente improbabile.
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sisi certamente
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Ma solo io trovo ESTREMAMENTE PARADOSSALE che si debba conoscere la posizione della Juventus, in Lega, da PRESIDENTI DI ALTRE SQUADRE e non da quello della Juventus?
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Marotta sulla Superlega: "Progetto accantonato e archiviato" MILANO - "Il discorso Superlega è stato accantonato e archiviato in un clima di grande cordialità. Ora si guarda avanti, in un futuro sicuramente di grande difficoltà ma in cui tutti si sono detti disponibili per poter trovare un modello di sostenibilità generale.". Sono le parole dell'ad dell'Inter, Beppe Marotta, al termine della riunione dei 20 club di Serie A sul tema Superlega, la nuova competizione europea a cui la squadra nerazzurra ha rinunciato. "Juve? Gli aspetti giuridici non mi competono" Una squadra che invece non ha ancora rinunciato al progetto è la Juventus. Su questo tema l'ad si è cosi espresso: "Gli aspetti giuridici non competono a me. Abbiamo affrontato tematiche varie alla luce dell'analisi dello scenario del calcio italiano. La conclusione è estremamente positiva e conciliativa di tutti gli aspetti che potevano aver generato contrasti.". Infine sull'ipotesi di un tetto agli stipendi: "Il costo del lavoro è una variante che incide molto nell'economia del bilancio di un club.".
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Li faranno rosolare ancora un po' e poi passerà il fondo di squali finanziari che se lo prenderà per due spicci. Ma fallire non falliscono e nemmeno smantellano...chiudono i rubinetti, quello si.
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Modifico perché forse non è stato letto.. Conclusa la riunione informale tra i 20 club di Serie A svolta questa mattina in quel di Milano. All’uscita, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, si è soffermato ai microfoni dei cronisti presenti: “Il clima è ottimo. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, siamo una lega di 20 presidenti, dovevamo soltanto trovare l’armonia e lavorare per un calcio migliore”. Lei è stato critico nei confronti della Juventus e della Superlega. Ci sono i presupposti per ritrovare questa armonia? “Lo sono stato per le ragioni che voi sapete tutti. La volontà c’è perché Andrea Agnelli e la Juventus, che è una squadra importante italiana, per cui ha fatto la boutade e ha capito che è più importante il calcio casalingo”. Come ha giustificato Agnelli questa che lei chiama boutade? “Non deve giustificare niente, non è che siamo a scuola e servono le giustificazioni”
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Il primo a salutare è Buffon: a fine stagione addio
Mediterraneo ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
La cosa che mi manda in bestia, è che un simbolo della nostra storia dà l'addio alla Juve mentre il Presidente che apre bocca solo per parlare di Superlega o per congratularsi con l'inter, va a portare in gita a spasso Ronaldo a Maranello. Ne ho piene le palle di sta roba...bisogna tornare al pane e salame...in campo, ma anche fuori. -
Il primo a salutare è Buffon: a fine stagione addio
Mediterraneo ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
Il portiere più forte della storia di questo sport. Portiere dalle palle e dalla professionalità IMMENSA. Mi mancherà da morire.. mi stanno passando davanti tutte le sue partite con noi... il rigore parato a Figo in semifinale di CL, la parata su Inzaghi in finale, la parata ASSURDA sul colpo di testa di Borowski contro il Werder, la sua partita di Rimini, il rigore parato al Genoa in serie B, le sue parate assurde contro il Cagliari di Pasquale Foggia al nostro ritorno in serie A, la partita contro il Lecce dove un suo errore poteva costarci caro ma ha saputo risalire la china, le parate in CL, le finale con Barca e Real.... c**** quanto mi mancherà... GRAZIE G1G1 mi piace ricordare quando nel 2006,dopo aver scelto di scendere in SerieB, i tifosi della Juventus comprarono una pagina del giornale con una tua foto e la scritta "LA TUA MAGLIA DICE CHI SEI" ... -
Il primo a salutare è Buffon: a fine stagione addio
Mediterraneo ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
Capisco il giramento di co*****i, ma 19 anni alla Juve, sceso in Serie B, sempre a metterci la faccia anche quando le cose andavano male... direi che meriterebbe un topic d'addio un po' più appropriato.- 198 risposte
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Il primo a salutare è Buffon: a fine stagione addio
Mediterraneo ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
Lo riporto anche qui...pare che contro il Milan, dopo il 3 a zero, la squadra ha avuto la "sveglia" e ha cominciato a cercare di più la porta, perché lui (Buffon) si è messo a far notare la cosa che con un gol gli scontri diretti sarebbero stati rimessi in pari. -
Secondo me è giusto che ci sia una certa continuità nell'area sportiva. Però serve anche una figura dirgenziale pesante, alla Marotta/Carnevali che funga da deus ex machina
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sondaggio I voti al decimo calciomercato estivo di Fabio Paratici
Mediterraneo ha risposto al topic di Morpheus © in Cestino
Juve, Nedved e Paratici divisi su Pirlo. Scintille dopo il k.o. Due estati fa furono loro a spingere con Andrea Agnelli per chiudere il ciclo targato Allegri dopo 5 stagioni e altrettanti scudetti. Ma adesso c'è una frattura La lite dopo la batosta, nel buio del parcheggio dello Stadium. Fabio Paratici e Pavel Nedved hanno marciato a braccetto per tanti anni, facendo fronte comune in alcune situazioni delicate che hanno causato cambiamenti radicali in bianconero: due estati fa furono loro a spingere con Andrea Agnelli per chiudere il ciclo targato Allegri dopo 5 stagioni e altrettanti scudetti. Col tempo però le cose cambiano e nessuna coppia può considerarsi inossidabile, soprattutto quando deve gestire momenti di tensione e difficoltà. Fabio e Pavel sono finiti su fronti opposti della barricata: Max li aveva uniti, Pirlo rischia di divederli per sempre, perché sul tecnico bianconero si è aperto un acceso dibattito tra le due anime della società. Domenica sera i due sono stati pizzicati mentre discutevano a voce piuttosto alta fuori dallo Stadium, incuranti della presenza del pullman delle due squadre. Oggetto del contendere: il futuro immediato del Maestro. IDEE DIFFERENTI Tenerlo o esonerarlo, questo il dilemma. Pirlo è stata una scelta soprattutto di Agnelli, condivisa dai suoi collaboratori e difesa con lo stesso fervore, almeno fino a qualche tempo fa. Dopo la sconfitta col Benevento gli scricchiolii sono diventati un fastidioso rumore e Paratici è stato il primo ad avanzare dubbi sulla validità del nuovo corso. Lo 0-3 dello Stadium nello scontro diretto per la Champions ha riaperto il dibattito nel dopo partita, tra Paratici che suggeriva l’esonero per dare una scossa alla squadra (col vice di Pirlo, Tudor, come traghettatore) e Nedved (spalleggiato da Cherubini) che, sulla stessa lunghezza d’onda di Agnelli, continuava a votare la fiducia al tecnico. TAPIRO E CONFERME Alla fine ha prevalso la linea della continuità, confermata anche dalle parole del vice presidente a Valerio Staffelli, che è stato ore davanti alla Continassa per consegnare il Tapiro d’oro: "Ci sono un po’ di difficoltà, è normale, ma combatteremo fino alla fine", ha ammesso Pavel, aggiungendo che "Pirlo rimarrà certamente e anche Ronaldo". Nedved è stato l’unico a fermarsi (i giocatori invece hanno preferito dribblare l’inviato di Striscia), per dare la linea del club: il Maestro per ora resta, il futuro si vedrà. PARATICI IN BILICO "Alla Juve le decisioni sono sempre state prese collegialmente da me, dal presidente, da Nedved e Cherubini. Ci si chiude in una stanza, si discute e alla fine si esce con una decisione sposata da tutti", aveva detto Paratici nel prepartita. L’armonia che c’era due anni fa però sembra solo un lontano ricordo: non è la prima volta in questa stagione che i due si trovano in disaccordo in questa stagione e anche questo pesa sull’annata disastrata. Paratici non è mai così lontano dalla Juventus (contratto in scadenza e voci di un futuro all’estero), Nedved invece è legato a doppio filo ad Agnelli (per cui Pirlo non è in discussione) e quindi con più garanzie di restare (almeno fin quando ci sarà lui al comando). Il Maestro per ora è salvo, ma lui e Paratici potrebbero salutare insieme a fine stagione. -
Conte ha annullato la conferenza di domani
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Uefa contro Superlega è politica contro diritto. Con in mezzo i soldi. Una semplificazione che aiuta a capire quello che succederà dopo due settimane vertiginose che hanno cambiato il calcio per sempre. E lo cambieranno ancora. La svolta non può tardare: in settimana — da oggi ogni giorno è buono — si aprirà il procedimento disciplinare Uefa verso Juve, Real e Barcellona. E comincerà la vera battaglia. IL CONFRONTO Da un lato c’è Nyon che minaccia la squalifica — chissà se attuabile — dei tre club resistenti: uno/due anni fuori dalle coppe. Ha il sostegno dei governi, con il quale ha respinto il primo assalto. Sta facendo una battaglia politica e mediatica perché teme di essere meno forte nei tribunali dell’Ue. Dall’altro ci sono Juventus, Real Madrid e Barcellona. Al di là di comunicati discutibili — nei quali si chiede un imprecisato “dialogo” — sanno bene di avere una sola via: quella dell’Unione Europea. Con i suoi percorsi un po’ contorti nei quali non sempre il diritto fa rima con buonsenso. LE SENTENZE Due sentenze aiutano a capire lo scenario. Una, la Meca-Medina, ha giudicato eccessiva la squalifica di due anni, per doping, di due atleti. Una sanzione sproporzionata rispetto agli obiettivi sportivi, hanno detto sorprendentemente i giudici. Ecco: sproporzionata, perché solo “punitiva”, potrebbe essere giudicata la squalifica delle tre resistenti. L’altra sentenza (la Isu) riguarda i due pattinatori che avevano partecipato a un torneo “privato”: la Corte ha giudicato la loro squalifica a vita contraria alla libera concorrenza. Adesso però è in appello. LA COMMISSIONE UE C’è poi una terza situazione, forse ancora più importante. Riguarda la Commissione Europea alla quale, cinque anni fa, è stato chiesto un parere sull’Eurolega di basket. Parere che Bruxelles s’è ben guardata dal dare, sapendo che gli effetti sarebbero a domino su tutto lo sport. Può darsi che il caso Superlega velocizzi volontà politica e procedure. Ma è sicuro che, se vuole vincere la sua battaglia, l’Uefa deve puntare sulla lobby politica. Per ottenere dall’Ue qualcosa di vincolante: un indirizzo al quale anche i giudici dovranno rifarsi. Altrimenti, al di là degli ultimi patteggiamenti, lo spettro di una Superlega aleggerà sempre. TRIBUNALE DI MADRID Può far sorridere l’ordinanza “alla carta” del Tribunale del commercio di Madrid che impedisce all’Uefa di contrastare la Superlega perché violerebbe il diritto alla concorrenza. È comunque una pronuncia con la quale bisognerà confrontarsi quando il gioco si farà duro, passando per i tribunali. Di sicuro per l’Uefa sarebbe più facile imporre megamulte, non esclusioni. Ancora più sicuro è che l’unico modo per risolvere il problema è ridisegnare una Champions sportivamente e finanziariamente. Per i dodici club, l’unica coppa sono i milioni in cassa, non i trofei in bacheca. Non suona bene, ma è il mondo in cui viviamo: togliete tutto, ma non il diritto a fare profitto. In ogni modo. giornalaccio rosa
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Pare che il Noleggio fosse confermato Poi che sia stato fatto per altri motivi è un altro discorso...
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Momblano: " A me risulta che ci sia stato anche un contatto diretto tra Ceferin e lo stesso John Elkann"
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Piegandosi vai avanti come hai fatto fino ad adesso, con i campionato nazionali ed Europei..con una multa e un cambiamento profondo di management non succede nulla. A me la UEFA fa schifo, Ceferin è una M***A...ma qui rischia di saltare il banco...TUTTO il banco. Se hanno degli assi nella manica che li tirino fuori...ma vedendo le facce di Agnelli in questi giorni, dubito.
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E se lo perdi? E i per i "tempi" tecnici per la cosa di quanto si parla? 2 mesi? 6 mesi? nel frattempo che fai? come lo programmi il mercato? come reagirà la borsa ad una cosa del genere? gli sponsor ti seguirebbero o chiederebbero di stracciare i contratti?... Vedo troppe incognite all'orizzonte.
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si. Questo non toglie il fatto che il coltello dalla parte del manico l'hanno loro su sto fatto.