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DoctorDoomIII

Tifoso Juventus
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  1. Se avessimo saputo che l'avrebbe visitato anche l'illustre luminario ortopedico Agresti mica ci saremmo fustigati sulla schiena.
  2. Il forum schifava pure Giroud che poi ha fatto vincere lo scudo al bilan.
  3. io non lo vedo da più di 2 anni. ci tocca scrive a chi l'ha visto.
  4. "ma c'e' l'ostacolo di quel regolamento (cit) che non permette di portare una spazzola in campo."
  5. Poi la mamma lo riprende che si scompiglia i capelli con quelle pallonate.
  6. Quantomeno l'argentino "giocherebbe" qualche partita nelle intenzioni di Allegri.
  7. Se la mamma accetta gli mandiamo @hopper in prestito annuale gratuito (a lei mica al MU).
  8. E' il morbo della juventinite, stanno studiando un vaccino, purtroppo con l'arrivo del covid le ricerche sono state superate da altre precedenze.
  9. che problema c’è? tanto da noi si spaccava 5 minuti dopo la prima partita, o allegri lo schierava terzino, o smetteva pure di camminare prendendosi il virus della juventite (invecchiamento precoce). di norma i commenti son sempre questi.
  10. il bilan non andava in cl da eoni, la juve economicamente non può permetterselo.
  11. va sempre rapportato al Arthur out Parades in Arthur netti quanto prende?
  12. pare 20mln, con la juve che ne offre 12.
  13. Il problema è che se a campionato in corso ti trovi in questa situazione è un conto, gli infortuni sono impronosticabili. Ma se ti trovi così con ancora un mese di mercato aperto.... poi ovviamente il vero problema sono le risorse economiche che giustamente non sono infinite neanche per noi.
  14. No, non avrebbe senso. Allegri pare però voglia l'acquisto di un cc, e a meno di "scontri" con la società della serie "tanto pogba torna domani" o "ma se hai 14giovani bravissimi" Comunque è legata alla partenza di Arthur e lì bisogna vedere con quale formula, e risparmio economico a bilancio; per capirci se economicamente -arthur +parades = costo 0 oggi avrebbe comunque senso fare l'operazione visto che arthur "sportivamente" per la juve è il nulla.
  15. ESCLUSIVA TJ - Caso Pogba, il fisioterapista Gianluca Palmas: "Il francese ha scelto la via di Rasputin" 05.08.2022 11:30 di Redazione TuttoJuve Twitter: @Tuttojuve_com vedi letture Sta facendo discutere la scelta di Paul Pogba e della Juventus di non ricorrere all'intervento chirurgico ma ad una terapia conservativa per recuperare dalla lesione al menisco. Per approfondire la situazione, la redazione di TuttoJuve.com ha interpellato uno dei maggior esperti italiani nella cura del ginocchio, nonchè autore di libri sulla riabilitazione del menisco, il fisioterapista Gianluca Palmas, che fornisce un punto di vista particolare sul caso dell'asso francese: "Dopo una decina di giorni nei quali il talento francese ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi juventini e d’oltralpe, e catalizzato l’attenzione mediatica del mondo calcistico, il 10 bianconero ha sciolto ogni riserva - spiega Palmas -.Nel diradarsi della cortina che ha avvolto il futuro del suo ginocchio, è stato possibile intuire quali siano le nuove priorità del giocatore, e, purtroppo per i tifosi Juventini, nonostante il lungo corteggiamento sfociato in un nuovo matrimonio, la squadra bianconera non sembra più essere in cima alle sue priorità. Già, perché leggendo tra le righe della sua scelta, che sembra aver preso insieme al fedele riabilitatore piuttosto che con la dirigenza bianconera, questa via allontanerebbe il ritorno sul campo dell’Allianz Stadium anziché avvicinarlo". Palmas ripercorre "le tappe che hanno portato il “polpo” a ristilare una silenziosa classifica di priorità (sue) prima ancora che la stagione 2022-23 abbia preso inizio e minandola (forse) irrimediabilmente. Ogni ginocchio ha due menischi (laterale e mediale) e questi svolgono diversi compiti sia il corretto funzionamento dell’articolazione sia di protezione delle cartilagini che la rivestono. Sono strutture molto forti e dinamiche, ma possono ugualmente essere danneggiate durante la pratica sportiva, rendendola impraticabile. Di conseguenza, è necessario intervenire quando ciò avviene. Il caso Pogba non fa eccezione, ha subito la lesione del menisco laterale del ginocchio sinistro e così, nei giorni scorsi, è volato a Lione per essere valutato dal luminare Dr Sonnery-Cottet, e ricevere le uniche due proposte chirurgiche, diametralmente opposte fra loro. Il medico francese è lo stesso che ha operato Ibrahimovic soltanto pochi mesi fa, optando, in quell’occasione, per la riparazione del menisco laterale del ginocchio sinistro del fuoriclasse svedese. Anche al talento bianconero ha caldamente consigliato l’intervento di sutura del menisco, perché più logico e perché le evidenze scientifiche hanno dimostrato, in ottica futura, di assicurare una vita calcistica pressoché normale a chi si sottopone a tale intervento. Ma il prezzo da pagare era troppo alto per il 29enne francese. Rinunciare per diversi mesi al calore del pubblico bianconero, ma, soprattutto, lo spettro di dover saltare il Mondiale in Qatar che prenderà il via il 21 di novembre di questo anno, per seguire un percorso riabilitativo lento e lungo (almeno 4-5 mesi), tale da proteggere la sutura, permettere la miglior guarigione tessutale e poter ripristinare le funzioni meccanica e di protezione cartilaginea. Insomma, troppo per chi si vuole presentare al mondo da campione in carica". "Ma non ha neanche scelto l’alternativa - osserva Palmas -, la strada più breve, la meniscectomia, cioè la resezione parziale del menisco con conseguente percorso di recupero rapido (5-7 settimane), cosa che gli avrebbe permesso di poter partecipare regolarmente al Campionato del Mondo. Stessa strada intrapresa dal nostro capitano azzurro, Franco Baresi, al mondiale del 1994 negli USA. Anche questa strada prevedeva un sacrificio che Paul avrebbe pagato a rate, negli anni: rinunciare a una struttura anatomica che svolge, tra gli altri, il compito di protezione delle cartilagini articolari, esponendo l’articolazione a un rischio elevato di deterioramento e incapacità funzionale. Dunque, il rischio più che concreto di una carriera rimanente ridotta e il rischio di nuovi infortuni al ginocchio. Ma c’è di più, se per Baresi si trattava di una lesione del menisco mediale, meno soggetto a complicanze immediate, per il campione francese si tratta di una lesione del menisco laterale, più soggetto ad avere complicanze già nei primi mesi post operatori (es. dolore, gonfiore, lesione cartilaginea, ma anche nuovo intervento chirurgico e, perfino, rischio della carriera)". "Ed ecco che davanti alla scelta di riparare il menisco, e “salvare” il ginocchio da una possibile artrosi precoce, oppure di asportare la parte danneggiata, esponendo le cartilagini articolari a (altamente) probabili lesioni premature, l’asso juventino ha tirato fuori dal mazzo il jolly della terza via, su suggerimento del suo fidato fisioterapista, quella che possiamo definire - aggiunge Palmas - la “via di Rasputin”. I consigli del Dr Sonnery-Cottet (e di tutti professionisti che si sono pronunciati sui giornali di mezza Europa) a favore di un intervento di riparazione e nell’interesse del giocatore stesso, sono così diventati carta straccia. C’è chi, addirittura, avrebbe speculato che il viaggio a Lione sia stato solo un “obbligo” formale nei confronti della Vecchia Signora, perché Paul avesse già preso la decisione dentro di sé. Il parere della Juventus non è dato a sapere, anche se è lecito pensare ad una dirigenza bianconera a favore di un intervento che salvasse il ginocchio del suo assistito. Discorso super partes quello legato alla Nazionale francese, che ha probabilmente avvallato la decisione del suo faro di centrocampo, pensando ai propri interessi immediati futuri, senza preoccuparsi del futuro calcistico del calciatore, avendo tanti talenti che potrebbero sostituirlo ai Mondiali Americani del 2026. Insomma, pare chiaro che la Juventus e i tifosi bianconeri abbiano perso posizioni nella lista di priorità Pogba. Ma di cosa si tratta la via suggerita dal Rasputin di casa Pogba? "È, di fatto, la strada meno conosciuta ed anche la più rischiosa di tutte, quella che prevede di non sottoporsi ad alcun intervento chirurgico, né di riparazione né di asportazione del menisco, ma di lasciare tutto come si trova allo stato attuale (rotto) e, probabilmente, di rimandare l’intervento di riparazione, all’inizio del nuovo anno - continua il dott. Palmas -. Altro elemento che rafforzerebbe l’idea che per il “polpo” il Mondiale conti più della Juve e del calore dei suoi tifosi, rinunciando alla seconda metà di stagione in Serie A e tornare a disposizione di Allegri solo per la stagione 2023-24. Più che un percorso di recupero sembra essere un campo minato pieno di insidie. I consigli del guru, probabilmente, si basano sulla grande fiducia (eccessiva?) riposta nella forza muscolare del polpo, la quale potrebbe sopperire il grado di instabilità dato dalla lesione meniscale, e sulla lettura piuttosto ottimistica delle statistiche UEFA riguardo i calciatori che partecipano alle serie maggiori. Queste ultime suggeriscono che il 70% dei calciatori che hanno sofferto una lesione meniscale, sono ritornati a giocare ai livelli pre-infortunio. Suggeriscono che chi si è operato ha avuto il 40% di possibilità in più di tornare su quei livelli, che si è potuto rimandare l’intervento ad un secondo momento, che il rischio di re-infortunio è stato del 5%. Ma ci sono anche altri dati, un poco nascosti, nelle statistiche UEFA e che hanno un’importante rilevanza nel caso Pogba. Due su tutte, i giocatori trentenni e coloro che compiono la fase difensiva di pressing, hanno una prognosi peggiore di tornare ai propri livelli di performance che avevano prima dell’infortunio. Parte dell’identikit del polpo. Per chi decide seguire questa via conservativa, come farà il talento bianconero, non mancano le incognite legate alla penuria di studi che abbiano valutato i risultati di un trattamento conservativo su calciatori d’alto livello. Come è, appunto, Pogba. Non solo, c’è una penuria ancor più marcata di studi di alto livello che descrivano “il cosa” e “il come” fare in caso di lesioni meniscali isolate, cioè quelle lesioni che avvengono senza interessamento di altri legamenti del ginocchio. Perché le lesioni del menisco laterale avvengono, solitamente, in concomitanza con il crociato anteriore. Ma non è il caso di Pogba. L’unico studio randomizzato e controllato (per intenderci, uno di quelli che farà la storia) e che ha dato risultati positivi per lesioni meniscali isolate in pazienti giovani e attivi, ma non di alto livello sportivo, è stato appena pubblicato. Il fuoriclasse non può rispecchiarsi in questa popolazione di sportivi, lui che è un calciatore d’élite, che affronta ritmi di gioco frenetici e intensi, che spende molte più energie di un atleta non elitario. Per calciatori come loro, la meta non può essere il ritorno in campo ma il ritorno ai livelli di performance pre-infortunio. Ma ciò che lascia ancora più perplessi - prosegue il fisioterapista - è la (sotto)stima che si è fatta circa la durata del trattamento conservativo a cui dovrà sottoporsi. Nello studio d’alto livello il programma è stato portato avanti per 12 settimane, per il francese ne sono state previste solamente 5! Insomma, in barba ai luminari e agli studi scientifici, l’asso francese si prepara ad intraprendere un percorso di recupero tutt’altro che facile e lineare, che dovrebbe portarlo sui campi in breve tempo. La domanda finale è come tornerà a giocare? Con quale intensità, con quale grinta, con quale incisività nelle trame di gioco di Allegri? Senza essere dei grandi indovini si può presumere che vedremo un Pogba lontano dalle performance che ci si potrebbe aspettare, così da preservare il ginocchio per il Mondiale, sempre che non ci siano altri intoppi, per poi sottoporsi all’intervento di riparazione ad inizio 2023 e ritornare sui campi soltanto a fine stagione. Un po’ lontano da quello che era il sogno dei milioni di tifosi juventini sparsi per lo Stivale, ma, soprattutto, divergente dall’idea che avevano i dirigenti della Juventus, avendo puntato tutto sulla figura di Pogba per l’ennesimo anno del rilancio in Europa", conclude il dott. Gianluca Palmas.
  16. come detto il problema non è chiesa+vla+dimaria ma le riserve, hai solo kean capace di segnare qualche gol.
  17. non voglio essere ipercritico ma ci serve più di un passo avanti se realmente si vuol puntare a vincere il campionato non solo a parole.
  18. infatti il bilan ha vinto con un gioco di squadra che noi non abbiamo e non avremo. su di maria me lo auguro ma gli ultimi 2 anni non è andato olre i 5 a stagione. dybala 5 (in poco più di metà partite) e 15 morata 20 e 12 non mi paiono proprio gli stessi numeri ma se di maria ritorna quello di 4 anni fa allora va benissimo comunque non equivocare, a me chiesa+vla+dimria va benissimo sul fronte capacità realizzativa, non ho nulla da chiedere di più. il problema è la panchina.
  19. sono considerazioni giuste ma che implicano un cambio totale di gioco della juve (e non solo i cross) che oggi non vedo.
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