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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Joined: 15-Apr-2009
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Non so, a me non sembra spaziale come dicono.

Sarà che adoro lo stadio del Dortmund, quanomeno la curva unica. Un muro di tifosi. Spaventoso.

Avrei voluto quel tipo di curva anche per il nostro, ma credo ci siano problemi, non indifferenti, di tenuta.

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Stadio Roma, i punti oscuri: dai rischi idrogeologici ai tempi di realizzazione

Dall’impatto urbanistico ai tempi di realizzazione dell’opera, fino ai rischi idrogeologici comportati dalla vicinanza con il Tevere dell’area su cui sorgerà l’impianto. E poi “vincoli paesaggistici“, aree di “inedificabilità assoluta” e la scomoda presenza del depuratore che serve oltre un milione di persone che vivono nella zona sud ovest della Capitale. Il progetto arriverà in Campidoglio solo tra tre settimane, ma i dubbi e le problematiche sul nuovo stadio della As Roma sono già tutti sul tavolo. Non basta la promessa del presidente della società, James Pallotta, secondo cui i capitali che verranno utilizzati saranno esclusivamente privati: la scelta del terreno su cui sorge l’ormai dismesso ippodromo di Tor di Valle per tradurre in realtà l’avveniristica creatura di ferro, vetro e cemento partorita dalla penna dell’architetto Dan Meis e presentata mercoledì in Campidoglio ha scatenato un vespaio di polemiche. La Roma giallorossa sogna ma se, oltre al buono, anche il cattivo giorno si vede dal mattino la strada per tradurre la fantasia in realtà pare in salita.

L’AREA E’ ESONDABILE

In prossimità del luogo in cui lo stadio dovrebbe sorgere, il Tevere fa un’ampia ansa. “Nel Piano di Stralcio numero 5 al Piano di assetto idrogeologico – spiega al fattoquotidiano.it Giorgio Cesari, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Tevere – per Tor di Valle si parla di ‘possibili rincolli del livello del corso d’acqua’”. Il che significa che se aumenta la portata d’acqua del fiume, l’area rischia di essere inondata. “Ma non c’è una possibilità significativa che accada – precisa Cesari – i dati di cui disponiamo sono vecchi di un decennio: a giugno presenteremo un nuovo studio sul reticolo idrografico minore di cui quell’area fa parte e sapremo dire se il rischio esiste ancora”. Intanto il dubbio rimane.”Sarà rialzato di 7 metri”, spiegava Meis mercoledì, sollevando il velo che copriva il plastico. “Il problema è che un intervento di rinforzo degli argini – risponde Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile dei settori energia e trasporti di Legambiente - e gli interventi urbanistici previsti nell’area possono creare un aumento del rischio”. I fatti dicono già che l’intera zona si allaga facilmente. A inizio febbraio quel tratto della via del Mare era finito sott’acqua dopo l’ondata di maltempo che aveva paralizzato diverse zone della Capitale, con gli abitanti che hanno vissuto giorni di terrore con gli occhi fissi sul fiume. “Non nego che l’area di Tor di Valle è più delicata delle altre – spiegava Andrea Santoro, presidente del IX municipio, alla giornalaccio rosa dello Sport – quando vedremo il progetto dello stadio dovremo tenere di più conto dell’aspetto idrogeologico”.

IL DEPURATORE E I MIASMI

E’ uno dei più grandi d’Europa. Averlo in prossimità di quello che è stato annunciato come il più bello e avveniristico degli stadi italiani non è una bella prospettiva, specie dal punto di vista visivo. Eppure l’impianto di depurazione gestito da Acea sorge a breve distanza dal “nuovo Colosseo”, come lo chiama già qualcuno. Il toto-soluzioni è scattato da tempo. “Andrà interrato”, suggeriva il 26 marzo Luciano Ciocchetti, ex assessore forzista alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica della Regione Lazio, perché è “causa continua di miasmi e cattivi odori subiti dai cittadini del Torrino sud”. C’è la possibilità che l’impianto possa essere spostato?”, è stata la domanda rivolta lo stesso giorno in Commissione Bilancio a Paolo Grillo, direttore generale di Acea Spa. “Ritengo sia complicato- la risposta – bisogna considerare che quell’impianto tratta i reflui di un milione di abitanti, quindi circa un terzo di Roma. Sicuramente abbiamo questo progetto in mente, ovvero oltre a migliorare ulteriormente da un punto di vista fisico il trattamento, anche un miglioramento in termini di impatto visivo facendo degli interventi per renderlo più gradevole, più accettabile visivamente”.

“AREA NON EDIFICABILE”

La presenza dell’impianto di depurazione comporta un altro problema, secondo Italia Nostra-Roma: “Esistono vincoli di inedificabilità assoluta che riguardano 11 ettari nell’area al confine con il depuratore – spiega Vanna Mannucci, vicepresidente dell’associazione che da decenni si batte per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del paese – e gli stessi vincoli riguardano la fascia riparea di 9 ettari”. Ci sono poi “vincoli paesaggistici”: secondo il Piano Territoriale Paesistico Regionale adottato dalla Regione nel 2007 e in attesa di approvazione definitiva a fine 2014, 159 dei 190 ettari della Tenuta di Tor di Valle “sono tutelati quali Paesaggio Naturale di Continuità”, si legge nel dossier dedicato da Legambiente Lazio alla scelta dell’area – perché sono “territori che presentano un elevato valore di naturalità e seminaturalità in quanto collocati internamente alle aree dei paesaggi naturali o immediatamente adiacenti ad essi con i quali concorrono a costituire un complesso ambientale unitario o ne costituiscono irrinunciabile area di protezione”. “Ne deriva – si legge ancora – che l’obiettivo di qualità paesistica per siffatti territori risiede nel “mantenimento e nella conservazione”. Non si sa ancora con precisione in quale punto della tenuta sorgerà lo stadio e sarà la Regione a decidere cosa fare, “ma se esistono tali vincoli c’è un motivo – protesta la Mannucci – abbiamo già visto molte volte cosa accade quando le regole vengono ignorate: ne sono un esempio i disastri che il dissesto idrogeologico causa sull’intero territorio nazionale”.

“INFRASTRUTTURE, PAGANO I PRIVATI? E’ TUTTO DA VEDERE”

Se l’impianto (60 mila posti) costerà 300 milioni, ne serviranno 700 per adeguare il sistema dei trasporti, con l’impianto viario che ora è limitato alla sola via del Mare. Si parla del potenziamento della ferrovia Roma-Lido, “servirà un prolungamento fino a Muratella della Metro B – spiega ancora Zanchini – un’uscita dal Gra e dalla Roma-Fiumicino e forse un ponte sul Tevere. Il Comune ha preteso che sborsare il miliardo siano il costruttore Parnasi, proprietario dei terreni, e l’As Roma, ma non c’è nulla di scritto: sarebbe la prima volta che dei privati pagano interamente una struttura pubblica”. I precedenti, però, non sono incoraggianti: “Promesse simili erano state fatte con l’autostrada Brebemi, la Pedementana lombarda e la tangenziale est di Milano, ma poi è finita che buona parte dei fondi ce li ha messi la Cassa Depositi e Prestiti. Ovvero tutti gli italiani”. Legambiente pone interrogativi anche sulla sostenibilità economica del piano: “La nuova normativa sugli impianti sportivi (la 147/2013, l’ultima legge di Stabilità, ndr) prevede che nei pressi dello stadio possano essere costruite strutture non residenziali, ma commerciali: si parla di 245 negozi, un numero superiore a quello di alcuni grandi centri commerciali di Roma. Cosa succede se il progetto viene approvato e poi non si riesce a trovare la quadra economica? Non è che si trova il modo di far recuperare guadagni ai gestori con una bella autorizzazione a costruire palazzi?”.

MOLTO OTTIMISMO SUI TEMPI

“Vogliamo che Totti e gli altri possano giocare già nel 2016/2017 nel nuovo stadio”, scandiva fiducioso il sindaco Ignazio Marino mercoledì. “La costruzione durerà 2 anni”, confermava Pallotta. Ma la matematica dice che per rispettare l’annuncio servirà un miracolo. Perché se è vero che la 147/2013 accorcia i tempi amministrativi, i calcoli sembrano sbagliati in principio. Entro 3 settimane la società dovrà presentare al Comune lo studio di fattibilità con relativo piano economico-finanziario: siamo al 20 aprile. Poi tocca al Comune: “Staremo nei nostri tempi – ha promesso Marino – 90 giorni per la valutazione del progetto”, come prevede l’articolo 304, secondo cui il Comune è chiamato a dichiarare “il pubblico interesse della proposta”: si rischia di arrivare al 20 luglio. Quindi la palla torna alla Roma, che deve presentare il progetto definitivo: il Comune è chiamato a deliberare in via definitiva entro 120 giorni e “ove il progetto comporti atti di competenza regionale” si esprime anche la Regione, entro 180 giorni. Sei mesi. Se tutto va bene, si arriva ai primi mesi del 2015. A quel punto però se, nella più ottimistica delle previsioni, i lavori durassero 2 anni, lo stadio sarebbe pronto nel 2017, a campionato iniziato. E per calcarne il campo Totti e compagni dovrebbero aspettare la stagione 2017/2018.

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:261: :261: :261:

ma nel museo che mìnchia ci mettono?! :haha:

totti credo! .asd

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Stadio Roma, i punti oscuri: dai rischi idrogeologici ai tempi di realizzazione

Dall’impatto urbanistico ai tempi di realizzazione dell’opera, fino ai rischi idrogeologici comportati dalla vicinanza con il Tevere dell’area su cui sorgerà l’impianto. E poi “vincoli paesaggistici“, aree di “inedificabilità assoluta” e la scomoda presenza del depuratore che serve oltre un milione di persone che vivono nella zona sud ovest della Capitale. Il progetto arriverà in Campidoglio solo tra tre settimane, ma i dubbi e le problematiche sul nuovo stadio della As Roma sono già tutti sul tavolo. Non basta la promessa del presidente della società, James Pallotta, secondo cui i capitali che verranno utilizzati saranno esclusivamente privati: la scelta del terreno su cui sorge l’ormai dismesso ippodromo di Tor di Valle per tradurre in realtà l’avveniristica creatura di ferro, vetro e cemento partorita dalla penna dell’architetto Dan Meis e presentata mercoledì in Campidoglio ha scatenato un vespaio di polemiche. La Roma giallorossa sogna ma se, oltre al buono, anche il cattivo giorno si vede dal mattino la strada per tradurre la fantasia in realtà pare in salita.

L’AREA E’ ESONDABILE

In prossimità del luogo in cui lo stadio dovrebbe sorgere, il Tevere fa un’ampia ansa. “Nel Piano di Stralcio numero 5 al Piano di assetto idrogeologico – spiega al fattoquotidiano.it Giorgio Cesari, segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Tevere – per Tor di Valle si parla di ‘possibili rincolli del livello del corso d’acqua’”. Il che significa che se aumenta la portata d’acqua del fiume, l’area rischia di essere inondata. “Ma non c’è una possibilità significativa che accada – precisa Cesari – i dati di cui disponiamo sono vecchi di un decennio: a giugno presenteremo un nuovo studio sul reticolo idrografico minore di cui quell’area fa parte e sapremo dire se il rischio esiste ancora”. Intanto il dubbio rimane.”Sarà rialzato di 7 metri”, spiegava Meis mercoledì, sollevando il velo che copriva il plastico. “Il problema è che un intervento di rinforzo degli argini – risponde Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile dei settori energia e trasporti di Legambiente - e gli interventi urbanistici previsti nell’area possono creare un aumento del rischio”. I fatti dicono già che l’intera zona si allaga facilmente. A inizio febbraio quel tratto della via del Mare era finito sott’acqua dopo l’ondata di maltempo che aveva paralizzato diverse zone della Capitale, con gli abitanti che hanno vissuto giorni di terrore con gli occhi fissi sul fiume. “Non nego che l’area di Tor di Valle è più delicata delle altre – spiegava Andrea Santoro, presidente del IX municipio, alla giornalaccio rosa dello Sport – quando vedremo il progetto dello stadio dovremo tenere di più conto dell’aspetto idrogeologico”.

IL DEPURATORE E I MIASMI

E’ uno dei più grandi d’Europa. Averlo in prossimità di quello che è stato annunciato come il più bello e avveniristico degli stadi italiani non è una bella prospettiva, specie dal punto di vista visivo. Eppure l’impianto di depurazione gestito da Acea sorge a breve distanza dal “nuovo Colosseo”, come lo chiama già qualcuno. Il toto-soluzioni è scattato da tempo. “Andrà interrato”, suggeriva il 26 marzo Luciano Ciocchetti, ex assessore forzista alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica della Regione Lazio, perché è “causa continua di miasmi e cattivi odori subiti dai cittadini del Torrino sud”. C’è la possibilità che l’impianto possa essere spostato?”, è stata la domanda rivolta lo stesso giorno in Commissione Bilancio a Paolo Grillo, direttore generale di Acea Spa. “Ritengo sia complicato- la risposta – bisogna considerare che quell’impianto tratta i reflui di un milione di abitanti, quindi circa un terzo di Roma. Sicuramente abbiamo questo progetto in mente, ovvero oltre a migliorare ulteriormente da un punto di vista fisico il trattamento, anche un miglioramento in termini di impatto visivo facendo degli interventi per renderlo più gradevole, più accettabile visivamente”.

“AREA NON EDIFICABILE”

La presenza dell’impianto di depurazione comporta un altro problema, secondo Italia Nostra-Roma: “Esistono vincoli di inedificabilità assoluta che riguardano 11 ettari nell’area al confine con il depuratore – spiega Vanna Mannucci, vicepresidente dell’associazione che da decenni si batte per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del paese – e gli stessi vincoli riguardano la fascia riparea di 9 ettari”. Ci sono poi “vincoli paesaggistici”: secondo il Piano Territoriale Paesistico Regionale adottato dalla Regione nel 2007 e in attesa di approvazione definitiva a fine 2014, 159 dei 190 ettari della Tenuta di Tor di Valle “sono tutelati quali Paesaggio Naturale di Continuità”, si legge nel dossier dedicato da Legambiente Lazio alla scelta dell’area – perché sono “territori che presentano un elevato valore di naturalità e seminaturalità in quanto collocati internamente alle aree dei paesaggi naturali o immediatamente adiacenti ad essi con i quali concorrono a costituire un complesso ambientale unitario o ne costituiscono irrinunciabile area di protezione”. “Ne deriva – si legge ancora – che l’obiettivo di qualità paesistica per siffatti territori risiede nel “mantenimento e nella conservazione”. Non si sa ancora con precisione in quale punto della tenuta sorgerà lo stadio e sarà la Regione a decidere cosa fare, “ma se esistono tali vincoli c’è un motivo – protesta la Mannucci – abbiamo già visto molte volte cosa accade quando le regole vengono ignorate: ne sono un esempio i disastri che il dissesto idrogeologico causa sull’intero territorio nazionale”.

“INFRASTRUTTURE, PAGANO I PRIVATI? E’ TUTTO DA VEDERE”

Se l’impianto (60 mila posti) costerà 300 milioni, ne serviranno 700 per adeguare il sistema dei trasporti, con l’impianto viario che ora è limitato alla sola via del Mare. Si parla del potenziamento della ferrovia Roma-Lido, “servirà un prolungamento fino a Muratella della Metro B – spiega ancora Zanchini – un’uscita dal Gra e dalla Roma-Fiumicino e forse un ponte sul Tevere. Il Comune ha preteso che sborsare il miliardo siano il costruttore Parnasi, proprietario dei terreni, e l’As Roma, ma non c’è nulla di scritto: sarebbe la prima volta che dei privati pagano interamente una struttura pubblica”. I precedenti, però, non sono incoraggianti: “Promesse simili erano state fatte con l’autostrada Brebemi, la Pedementana lombarda e la tangenziale est di Milano, ma poi è finita che buona parte dei fondi ce li ha messi la Cassa Depositi e Prestiti. Ovvero tutti gli italiani”. Legambiente pone interrogativi anche sulla sostenibilità economica del piano: “La nuova normativa sugli impianti sportivi (la 147/2013, l’ultima legge di Stabilità, ndr) prevede che nei pressi dello stadio possano essere costruite strutture non residenziali, ma commerciali: si parla di 245 negozi, un numero superiore a quello di alcuni grandi centri commerciali di Roma. Cosa succede se il progetto viene approvato e poi non si riesce a trovare la quadra economica? Non è che si trova il modo di far recuperare guadagni ai gestori con una bella autorizzazione a costruire palazzi?”.

MOLTO OTTIMISMO SUI TEMPI

“Vogliamo che Totti e gli altri possano giocare già nel 2016/2017 nel nuovo stadio”, scandiva fiducioso il sindaco Ignazio Marino mercoledì. “La costruzione durerà 2 anni”, confermava Pallotta. Ma la matematica dice che per rispettare l’annuncio servirà un miracolo. Perché se è vero che la 147/2013 accorcia i tempi amministrativi, i calcoli sembrano sbagliati in principio. Entro 3 settimane la società dovrà presentare al Comune lo studio di fattibilità con relativo piano economico-finanziario: siamo al 20 aprile. Poi tocca al Comune: “Staremo nei nostri tempi – ha promesso Marino – 90 giorni per la valutazione del progetto”, come prevede l’articolo 304, secondo cui il Comune è chiamato a dichiarare “il pubblico interesse della proposta”: si rischia di arrivare al 20 luglio. Quindi la palla torna alla Roma, che deve presentare il progetto definitivo: il Comune è chiamato a deliberare in via definitiva entro 120 giorni e “ove il progetto comporti atti di competenza regionale” si esprime anche la Regione, entro 180 giorni. Sei mesi. Se tutto va bene, si arriva ai primi mesi del 2015. A quel punto però se, nella più ottimistica delle previsioni, i lavori durassero 2 anni, lo stadio sarebbe pronto nel 2017, a campionato iniziato. E per calcarne il campo Totti e compagni dovrebbero aspettare la stagione 2017/2018.

beh dai ...qualche piccolo problemino...ma tutto risolvibile....

in quanto italiani non volete voi pagare agli ammerricani tutte le infrastrutture necessarie?

per le esondazioni no problem....l'italiano pagherà tutte le opere necessarie per prevenire una simile sciagura! mica vorrete rovinare lo stadio più innovativo dell'universo?

e poi che cavolo ci fa li un depuratore, proprio dove dovrà sorgere il megagalattico stadio?

e, dulcis in fundo, come vi permettete a mettere inagibilità totale dove gli ammerricani e i palazzinari romani vogliono costruire tanti bei palazzoni???

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Forse si stanno accorgendo della follia. Devono fare come noi e l udinese, compri l impianto lo butti giu e lo ricostruisci. Se poi il comune non vuole cederlo eh be allora c***i loro

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Forse si stanno accorgendo della follia. Devono fare come noi e l udinese, compri l impianto lo butti giu e lo ricostruisci. Se poi il comune non vuole cederlo eh be allora c***i loro

L'olimpico è di proprietà del coni non del comune, fosse del comune a quest'ora il foro italico sarebbe un quartiere residenziale di palazzi fatti di mattoni di sabbia con in mezzo la partelesa arena

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Joined: 20-Apr-2011
253 messaggi

la cosa che mi lascia molto perplesso è la vicinanza con un depuratore enorme, il terreno destinato al nuovo stadio limita con uno dei depuratori più grandi d'Europa. A parte il colpo d'occhio, non è da sottovalutare il colpo di naso....

https://www.google.it/maps/@41.8210136,12.4325213,3514m/data=!3m1!1e3?hl=it

da qui si vede come l'area destinata al depuratore è circa la metà dell'area desinata allo stadio

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Joined: 02-Apr-2008
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Dunque tutto a posto: progetto, soldi (paga tutto zio paperone...) autorizzazioni, fidejussioni, edificabilità area, rischio esondazioni tevere, ecc.. fra 2 anni è tutto fatto :sisi:

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regà calma piatta?

mica staremo a rosicà che non ne parliamo...... :261:

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regà calma piatta?

mica staremo a rosicà che non ne parliamo...... :261:

oggi ci pensavo,sono iniziati i lavori? sefz

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Ospite
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E' pronto?

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48754 messaggi

E' pronto?

Quasi, ci mancano soltanto i seggiolini che andranno a formare la scritta "semo parte lesa" sulla tribuna est .sisi

Sull'altra tribuna invece campeggia già la scritta "rigore ppa riomma" :sisi:

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Ma c'è la webcam per seguire i lavori?

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è moralmente lo stadio più bello della galassia

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Ma c'è la webcam per seguire i lavori?

3D

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Tor di Valle, lo stadio d’oro della Roma calcio e l’intermediario Agnelli

Paolo Berdini,

31.3.2014
01pol2-stadio-roma.jpg

Se questo è lo stadio a me fa ca**re.

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Se questo è lo stadio a me fa ca**re.

eh sarà in linea con l'architettura del depuratore a fianco :261:

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19338 messaggi

lo sapevo che sarebbe successo ...... è tornato l'impero romano ....

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ma almeno la rete da cantiere, quella rossa con i buchi, l'hanno piazzata?

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ma almeno la rete da cantiere, quella rossa con i buchi, l'hanno piazzata?

Sul plastico si. :261:

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Sul plastico si. :261:

federico (cit.) rules! .rulez

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federico (cit.) rules! .rulez

.rulez

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Si, si...fate gli spiritosi..va tutto secondo programma .bah

Ecco come si arriverà al nuovo stadio Entro fine mese parte l'iter in Comune. Mega-parcheggi, ponte sulla via del Mare e navetta

Tolti i veli e dato all’occhio quel che voleva, si passa alla fase «concreta». La Roma sta per presentare al Comune il progetto cantierabile del nuovo stadio. Si era parlato di due-tre settimane necessarie per il primo step burocratico, è trascorso quasi un mese dalla presentazione in Campidoglio ed è arrivato il momento di consegnare lo studio di fattibilità: entro la metà della prossima settimana (il termine, non vincolante, è fissato per il 30 aprile). Poi, entro 90 giorni, il Comune dovrà valutare il «pubblico interesse della proposta» e dare il primo ok della lunga procedura prevista dalla Legge di Stabilità.

Dal disegno preliminare si possono notare già molti dettagli che permettono di capire la grandezza dell’intero progetto. Basta guardare il piano di sviluppo infrastrutturale, che prevede circa 207 mila metri quadri di parcheggio, estendibile per altri 22 mila metri quadri. Si potrà lasciare la propria macchina nelle zone dedicate intorno allo stadio e, per chi assisterà alla partita dalla tribuna autorità, ci sarà un apposito parcheggio «vip» sotto al rispettivo settore.

Ma la Roma non vuole solo rendere più agevole il servizio per chi decide di raggiungere l’impianto in macchina o in moto, anzi, invita i proprio tifosi ad utilizzare i trasporti pubblici creati, o modificati, «ad hoc» per l’occasione. Dal Roma Village, lo spazio dedicato al divertimento (da quelle parti ci sarà un parco autogestito, forse dalla Disney) partirà un «trolley service route», ovvero una sorta di navetta su binari che arriva fino alla zona uffici. Ci sarà un ponte pedonale che passerà sopra la via del Mare, collegando la stazione della linea metropolitana allo stadio. E non mancheranno le piste ciclabili nell’area verde di oltre 104 mila metri quadri.

Starwood è stato il primo investitore a diventare partner degli americani dal momento in cui è stato presentato il «nuovo Colosseo» e l’hotel che compare sulla mappa a pochi metri dalla zona commerciale («Convivium») potrebbe essere appannaggio del colosso che affianca Pallotta nello sviluppo del progetto. Lì accanto nascerà un «food store», in stile «Eataly»: non c’è nessuno accordo con questo brand, c’è stato invece un contatto con i «Fratelli la Bufala».

È previsto anche un ristorante sopra la Hall of Fame, con vista sui campi d’allenamento. James dovrà vedersela con Garcia, però: il francese ama nascondere le prove tattiche e le tante reti spuntate al Bernardini negli ultimi tempi lo dimostrano.

Iltempo.it 22.04.2014

I "Fratelli La Bufala"...proprio il partner ideale :haha::261:

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Si, si...fate gli spiritosi..va tutto secondo programma .bah

Ecco come si arriverà al nuovo stadioEntro fine mese parte l'iter in Comune. Mega-parcheggi, ponte sulla via del Mare e navetta

Tolti i veli e dato all’occhio quel che voleva, si passa alla fase «concreta». La Roma sta per presentare al Comune il progetto cantierabile del nuovo stadio. Si era parlato di due-tre settimane necessarie per il primo step burocratico, è trascorso quasi un mese dalla presentazione in Campidoglio ed è arrivato il momento di consegnare lo studio di fattibilità: entro la metà della prossima settimana (il termine, non vincolante, è fissato per il 30 aprile). Poi, entro 90 giorni, il Comune dovrà valutare il «pubblico interesse della proposta» e dare il primo ok della lunga procedura prevista dalla Legge di Stabilità.

Dal disegno preliminare si possono notare già molti dettagli che permettono di capire la grandezza dell’intero progetto. Basta guardare il piano di sviluppo infrastrutturale, che prevede circa 207 mila metri quadri di parcheggio, estendibile per altri 22 mila metri quadri. Si potrà lasciare la propria macchina nelle zone dedicate intorno allo stadio e, per chi assisterà alla partita dalla tribuna autorità, ci sarà un apposito parcheggio «vip» sotto al rispettivo settore.

Ma la Roma non vuole solo rendere più agevole il servizio per chi decide di raggiungere l’impianto in macchina o in moto, anzi, invita i proprio tifosi ad utilizzare i trasporti pubblici creati, o modificati, «ad hoc» per l’occasione. Dal Roma Village, lo spazio dedicato al divertimento (da quelle parti ci sarà un parco autogestito, forse dalla Disney) partirà un «trolley service route», ovvero una sorta di navetta su binari che arriva fino alla zona uffici. Ci sarà un ponte pedonale che passerà sopra la via del Mare, collegando la stazione della linea metropolitana allo stadio. E non mancheranno le piste ciclabili nell’area verde di oltre 104 mila metri quadri.

Starwood è stato il primo investitore a diventare partner degli americani dal momento in cui è stato presentato il «nuovo Colosseo» e l’hotel che compare sulla mappa a pochi metri dalla zona commerciale («Convivium») potrebbe essere appannaggio del colosso che affianca Pallotta nello sviluppo del progetto. Lì accanto nascerà un «food store», in stile «Eataly»: non c’è nessuno accordo con questo brand, c’è stato invece un contatto con i «Fratelli la Bufala».

È previsto anche un ristorante sopra la Hall of Fame, con vista sui campi d’allenamento. James dovrà vedersela con Garcia, però: il francese ama nascondere le prove tattiche e le tante reti spuntate al Bernardini negli ultimi tempi lo dimostrano.

Iltempo.it 22.04.2014

I "Fratelli La Bufala"...proprio il partner ideale :haha::261:

Insomma, fuffa. sefz

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Joined: 24-May-2007
5146 messaggi

ieri Castan ha detto"che in Italia per crescere c'è la necessità di seguire Juve e Roma,con gli stadi di proprietà"

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