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Sbicca

Tifoso Juventus
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  1. Condivido ciò che scrive Agresti. Da non sottovalutare neanche il fatto che ad oggi sarebbe difficile trovare qualche allenatore che accetta di lavorare alla Juventus in queste condizioni, perlomeno tra quelli che potrebbero darti qualcosa in più. Un traghettatore potrebbe funzionare, ma la realtà dice che raramente funzionano. Anzi, se dovessi fare una congettura, la squadra e Allegri sono già stati informati del cambio (ipotizzo a gennaio/fine gennaio, dando la qualificazione in Champions League già per fatta) e alcuni giocatori hanno mollato un po' mentalmente. Non mi sorprenderebbe, anche perché al netto dell'inadeguatezza di Allegri nel gestire una squadra in costruzione e delle lacune della squadra stessa, le ultime 8 partite indicano un crollo psicologico che non si era visto in questa misura neanche lo scorso anno quando si parlava di penalizzazioni. Non so se perché traumatizzati (in questo senso neanche l'ambiente aiuta, tifosi compresi) o per altre ragioni. Se così fosse avrei non lo riterrei un errore, ma avrei ritenuto più opportuno un comunicato in cui si diceva chiaramente che a fine stagione Allegri e la Juventus avrebbero preso strade diverse, una cosa inusuale nel calcio italiano ma che in certe situazioni potrebbe portare non per forza ad una svolta negativa.
  2. Sbicca

    Champions League 2023/24

    I risultati in Europa negli ultimi 2 anni delle italiane, con la Juventus fuori dalla Champions League, ha fatto credere a tutti che il livello del calcio italiano non fosse così distante da altre realtà europee. La realtà invece è quella che ha descritto Tudor quando allenava il Marsiglia, dicendo che "se si giocasse Empoli - Strasburgo, lo Strasburgo vincerebbe con ampio margine, lo stesso per Reims - Spezia". In Italia servirebbe una profonda riforma del sistema calcistico, ma c'è chi preferisce vedere squadre improponibili, con proprietà improponibili, tra i professionisti. Il declino del calcio italiano parte da lontano, da quando le cose andavano bene ma ci si preoccupava solo di gridare "al ladro" quando vinceva la Juventus, perché la Juventus per molti era l'unico problema e continua ad essere così. Siamo pur sempre il paese in cui i Tanzi e i Cragnotti hanno inculato azionisti delle proprie aziende e vinto trofei con le proprie squadre, il paese dei Gaucci e dei Matarrese, dei Lotito, dei De Laurentiis, dei Ferrero che portano squadre al fallimento. Non è un caso se un Manenti è stato proprietario di una squadra di serie A anche se per pochi giorni. Non è un caso se il Lecco è finito in serie B nonostante strutture inadeguate e si ritrova un presidente che chiede di intercettare i propri giocatori. Tra serie A, serie B e serie C abbiamo un centinaio di squadre professionistiche, con proprietà tremende e con strutture che in Inghilterra raramente le trovi tra i dilettanti. Però il problema continua ad essere la Juventus, e quando la Juventus non è in Europa è una condizione sufficiente per qualcuno per credere che il livello del calcio italiano è in crescita e non in declino. Qui il calcio è una mangiatoia per molti, compresi quelli che nel calcio hanno "riciclato" soldi ed oggi vengono rimpianti e considerati dei vincenti. Questo è frutto di quello che è stato permesso negli anni '80 e '90, quando il calcio italiano era un punto di riferimento, e nessuno ha mosso un dito per migliorare l'intero movimento. Le Champions League del Milan nel 2007 e dell'Inter nel 2010, la Conference League della Roma nel 2022, Euro2020 e le 3 finaliste in Europa dello scorso anno non hanno fatto altro che illudere molti che non si rendono conto che è tutto frutto del caso. Perché in Italia programmare a lungo termine è impensabile, non è conveniente. Meglio sperare nelle botte di c**o e ostacolare chi invece con la programmazione ha ottenuto risultati importanti. Quindi sì, vederli mentre si svegliano dal loro sogno rosicando e si scontrano con la realtà che hanno contribuito pesantemente a costruire è una goduria.
  3. Scelte cervellotiche sia dall'inizio che a partita in corso (al solito) e troppa imprecisione generale. Questa era una partita alla portata col senno di poi
  4. Sbicca

    Paul Pogba

    Se non sbaglio però in quel caso il TAS ha confermato quanto già deciso da Tribunale Naso Antidoping che aveva assolto Palomino. Quello che mi chiedo è se un eventuale ricorso al TAS vinto da Pogba può portare all'annullamento della squalifica o a una sua revisione. Se l'assunzione di una sostanza vietata c'è stata credo che Pogba non ne esce da questa situazione e si tiene i 4 anni di squalifica. Tuttavia sarebbe un bel colpo per la giustizia sportiva italiana, vista anche la pena, mai vista neanche lontanamente per casi del genere e sproporzionata se si considerano casi in cui l'assunzione è stata consapevole, anche con sostanze diverse e se si considera che 4 anni non li ha beccati neanche chi ha truccato le partite. Ma ho seri dubbi che sia possibile.
  5. Sbicca

    Paul Pogba

    Dispiace vedere un giocatore del suo talento finire così una carriera, dopo un declino iniziato nel 2018. Personalmente lo ritengo il più grande rimpianto del calcio moderno ed è triste che finisca così. Detto questo la sentenza ribadisce che spesso la soluzione migliore per uscirne in qualche modo è il patteggiamento e questo è un problema serio per la giustizia sportiva. Perché il rischio è, come nel caso di Conte di qualche anno fa, di patteggiare per una pena che non si meriterebbe. Non è questo il caso di Pogba, ma non ricordo a memoria un pugno così duro. In passato per casi simili ci sono state pene di qualche mese o di poco superiori a un anno.
  6. Sbicca

    Regista

    Il tuo ragionamento non fa una piega. Oggi un centrocampista alla Pirlo deve essere un fenomeno (come lo era Pirlo) altrimenti non è un valore aggiunto. Servono giocatori che sappiano impostare, che sappiano muoversi e atleticamente performanti. Andrebbe valutato anche Alcaraz, Fagioli tecnicamente può starci benissimo, ma sono d'accordo che servirebbe uno di esperienza e Kroos sarebbe perfetto (lui sarebbe un centrocampista perfetto ovunque), visto che credo che abbia ancora 2-3 anni ad alti livelli nelle gambe. Il Pogba visto fino al 2018 era il prototipo del centrocampista moderno perfetto ed è un peccato vederlo finire la carriera così. Poi è chiaro che serve pure il coraggio di fargliela giocare la palla, senza sacrificarli in ruoli non congeniali alle loro caratteristiche, altrimenti ci ritroveremo a parlare sempre del Locatelli di turno.
  7. Il livello del campionato italiano è una roba imbarazzante e, tolti i proclami e le botte di c**o che le squadre italiane hanno avuto in Europa negli ultimi 2/3 anni, la situazione non è per niente in miglioramento, anzi. L'altalena delle squadre di vertice dà la giusta misura della situazione del calcio italiano: la Juventus, ma anche il Napoli, il Milan e la stessa Inter che ha perso malamente 2 degli ultimi 4 campionati nonostante una squadra superiore alle altre, negli ultimi 5 anni hanno vinto campionati, ma non hanno certo brillato per continuità, alternando un anno buono ad altri in cui hanno avuto grossi problemi, tutta roba che non è classificabile come la classica "stagione storta". Se la Juventus ha dominato per 9 anni è perché in 7/8 anni di quei 9 la Juventus ha programmato stagione per stagione, seguendo un'idea precisa, con le giuste risorse e con ruoli ben definiti dal presidente in giù. Se torna a fare quello, con le strutture che ha e con il circolo virtuoso che si può innescare facendo partire un ciclo vincente, può tornare tranquillamente a dominare, già con pochi innesti utili a sistemare alcune lacune (che purtroppo la Juventus si porta dietro da 4-5 anni e che sono innegabili).
  8. Ben venga il cambio, ma basta con esperimenti estemporanei (vedi Pirlo) o ripieghi (vedi Sarri). Non hanno mai portato lontano, pure se andiamo a vedere al passato (vedi Ferrara e Del Neri, ancora prima Maifredi...). Cambiare allenatore va benissimo, ma chi arriverà dovrà avere tanto la fiducia dell'ambiente quanto aver dimostrato di poter garantire qualcosa. Serve un'idea concreta, puntare in maniera convinta su qualcuno come è stato per Conte nel 2011 e come per Allegri nel 2014, perché se devono cambiare tanto per cambiare la situazione non migliora di certo. Dire che chiunque sia in grado di fare meglio è troppo riduttivo. Anzi, se la Juventus vuole tornare al vertice in breve tempo e tornare competitiva nel vero senso della parola, le scelte non sono così tante proprio perché tempo e risorse per esperimenti non ce ne sono. Detto questo, se la squadra fino alla partita con l'Empoli ha seguito Allegri ed era compatta nell'inseguire certi obiettivi, realisticamente fuori portata, ad oggi la cosa preoccupante è che neanche quelli che erano i punti di forza sono più una garanzia. Questo personalmente mi farebbe auspicare a un cambio in corsa (irrealizzabile, credo), ma mi auguro che almeno a fine stagione la Juventus abbia il coraggio di cambiare, indipendentemente dai risultati perché anche una vittoria in Coppa Italia e una qualificazione in Champions League rischiano di poter essere un boomerang.
  9. Scelte cervellotiche dall'inizio alla fine. Alex Sandro titolare e in campo per 90', Yildiz e Chiesa a pestarsi i piedi a sinistra, Iling a destra, Cerri... Tutto questo condito da 8 punti persi in 3 partite, nel momento cruciale del campionato, quando si poteva mettere pressione all'Inter (sarebbe stata dura comunque vincere lo scudetto, ma farsi lasciare indietro di 7/10 punti a febbraio...). Finito l'entusiasmo per alcuni piccoli miglioramenti, nelle ultime partite si sono rivisti gli errori e i problemi degli ultimi anni. È evidente che serve qualcosa di diverso, idee diverse. Questa purtroppo è l'ennesima stagione da chiudere rapidamente per pensare alla successiva, la quinta nelle ultime cinque.
  10. Partirono addirittura con due competizioni parallele, ma credo ci fossero 22 o 24 squadre, quindi di più rispetto ad oggi. Ma non c'è proprio paragone tra l'Eurolega attuale e quella di 23 anni fa. In quel caso forzarono un po' la mano, con una discreta figura di M***A della FIBA Europa, ma se non erro già dall'anno successivo anche quelli che inizialmente erano contrari o scettici poi entrarono nel progetto. Il risultato è che il basket Europeo non è mai stato così vicino a quello americano (pur con le dovute proporzioni e i dovuti distinguo del caso, sia tra Eurolega ed NBA che tra Eurolega di Basket e un eventuale Superlega). Non è un caso se nella pallacanestro i migliori talenti europei oggi se la giocano con i migliori talenti americani...
  11. Lo sponsor principale dell'Atletico Madrid è Riyadh Air, quello della Roma è Qatar Airways, l'Inter ha debiti in grado di sotterrare qualsiasi squadra sul globo terracqueo e non può permettersi neanche solo di rischiare di rimanere fuori dalla Champions League del prossimo anno (e ultimamente si parla di fondi arabi interessati), per quanto riguarda le inglesi sono stati i primi ad accogliere i petroldollari fregandosene di tutto e che facciano la morale agli altri è sufficiente per riderci sopra (poi se vogliamo ci aggiungiamo tutto quello che ruota intorno alla Brexit?). Potrebbe sorprendere il Bayern, ma fino ad un certo punto. Una volta partita seriamente la Superlega vedi come corrono per starci dentro (prendi l'Eurolega di Basket e vedi che ci sono già dentro).
  12. Non so se già nel 25/26, ma è palese di come il progetto è tutto fuorché morto. Non appena uscita la notizia della decisione della Corte di Giustizia Europea sono arrivate comunicazioni da parte di A22 Sports e di Florentino Perez. Tutti gli altri comunicati come dici tu non contano, compresi quelli piuttosto ridicoli di Roma, Inter, Bayern e Manchester United. Li trovo ridicoli per due ragioni: 1) se la Superlega parte non appena vedranno l'opportunità di guadagnare qualche soldo in più non si faranno sfuggire l'occasione (Inter in primis, visti i debiti che si ritrova...); 2) danno neanche troppo implicitamente la conferma del clima che l'UEFA e la FIFA hanno creato, tra le altre cose colpendo duramente la Juventus. Di sicuro quelli che oggi dovrebbero preoccuparsi di più e tirare fuori idee alla svelta non sono quelli della Superlega ma Ceferin e compagnia. Visto che da un lato idee ci sono con tanto di format già ben definito, mentre dall'altro ci sono proclami e idee confuse.
  13. Gravina è l'emblema di quanto può essere "lungimirante" la politica in Italia. Purtroppo siamo un paese pieno zeppo di personaggi (politici, imprenditori, manager...) che occupano posti apicali della società pur avendo una visione miope del mondo che li circonda e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Poi a molti fa comodo vivere in mezzo a questo circo, dove a livello personale puoi pure ottenere successo come nel caso di Gravina, appunto. Un modello che si sposa benissimo con i nuovi equilibri del calcio mondiale più o meno apertamente auspicati da gente come Ceferin o Infantino. Non a caso UEFA e FIFA a "trazione araba" (parlo di trazione araba perché non si sono fatti problemi a dare il giocattolo in mano a sceicchi, a emiri e a fondi e non hanno fatto niente per contrastare gente che non ha il minimo scrupolo quando ci sono i soldi e il potere di mezzo) hanno saputo partorire porcate come la nuova Champions League, la Conference League, il mondiale per club e altre schifezze come la Nations League... In questo contesto la Superlega (che non mi entusiasma ma che trovo sia un passaggio necessario, proprio perché il mondo cambia ed è già cambiato tanto rispetto al calcio romantico di cui mi sono innamorato da bambino) è forse lo strumento migliore per far rimanere il calcio di un certo livello in Europa e renderlo di nuovo forte, anche e soprattutto dal punto di vista commerciale. Senza Superlega, all'orizzonte c'è un guazzabuglio di roba che è tutto fuorché romantico o a misura di tifoso...
  14. Forse c'entra poco, ma qualcuno ha notato delle differenze nell'applicazione del regolamento (e nell'attenzione riservata ai colpi al volto) tra il fallo di Kean su Faraoni e quello di Sulemana su Thorstvedt di ieri in Sassuolo - Cagliari? Il povero Thorstvedt, che si avvicina all'arbitro dopo aver perso 3 denti per una gomitata e non viene cacato neanche di striscio, mi ha fatto ricordare di quanto gli arbitri e gli opinionisti vari tengano all'incolumità dei giocatori, proprio come quando ritenevano fallo quello di Kean su Faraoni o il "pugno" di Gatti nel derby. Quando si dice uniformità di giudizio... Non è così palese la volontà di arbitri e addetti VAR di proteggere l'incolumità dei giocatori, soprattutto quando si tratta di colpi al volto?
  15. Vlahovic deve migliorare tecnicamente, e parecchio, per essere considerato uno dei top a livello europeo. Personalmente gli do atto di qualche piccolo miglioramento nella gestione di alcuni palloni, ma non di più, almeno per il momento. Di sicuro niente che giustifichi l'hype che c'è nei suoi confronti e il suo valore, sia contrattuale che di mercato. Ha potenzialità che però si accompagnano a grandi lacune. Quello che dici mi trova pienamente d'accordo e se c'è una cosa di cui non incolpo Allegri è proprio la gestione di Vlahovic, perché anche quando è ben servito dai compagni spesso commette errori banali. Contro il Napoli ha sprecato un'occasione al 18' che un grande attaccante non può sbagliare. Ed è solo l'ultimo degli esempi. Quando viene servito in area spesso non è nel posto giusto, spesso non sfrutta il fisico che si ritrova e altrettanto spesso si incarta con il pallone tra i piedi. Questo miglioramento lo può fare lui e soltanto lui, perché l'ambiente, soprattutto quest'anno, lo sta aiutando (i compagni lo cercano, l'allenatore gli concede minuti, i tifosi lo sostengono...). Se valorizzare Vlahovic significa essere vincolati a giocare in profondità, c'è poco da fare. Purtroppo la duttilità, soprattutto in certi ruoli, fa ancora la differenza ed è la qualità che permette ad allenatori di poter sperimentare (eh sì, anche Allegri lo sa fare, al netto del suo modo di vedere il calcio). Se un giocatore ti vincola a certi schemi e a certi moduli non è un giocatore adatto ad una grande squadra. Il calcio è pieno di esempi simili. Finché rimane alla Juventus, spero di vedere un suo netto miglioramento e sarei il primo ad esserne contento, ma forse il modo migliore di valorizzare Vlahovic potrebbe essere monetizzare con la sua vendita.
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