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Sbicca

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  1. Anche perché come si fa ad avere entusiasmo pensando di giocare una finale in questo modo. Perché con Atalanta o Fiorentina che sia la partita della Juventus sarà questa roba qui. Non mi aspetto niente di diverso, anzi.
  2. Quello che dice Allegri conta fino a un certo punto. Può dire ciò che vuole e spesso dice tutto e il contrario di tutto. Nella stessa conferenza che tu citi (21/22) diceva di contare su Cristiano Ronaldo, vuoi che non sapesse che di lì a poco se ne sarebbe andato? Non ho fonti. Non stiamo scrivendo un lavoro scientifico, parliamo di calcio, di un gioco. Sono congetture le mie, che si basano sul fatto che Allegri è sulla panchina della Juventus da 3 anni e che dal 2020 in poi è palese che raggiungere la Champions League sia fondamentale per una questione prettamente economica. In ogni azienda si mettono dei paletti, obiettivi minimi. L'obiettivo minimo dal 2020 in poi alla Juventus è stato quello di ottenere la qualificazione in Champions League.
  3. Ma sono d'accordo con te. Il mio discorso era che semplicemente non si può ridurre tutto ai punti e ai piazzamenti. Perché ogni stagione è differente e il rischio che si corre è quello di fare, invertendo le parti, gli stessi ragionamenti che hanno giustificano i 3 anni di Allegri.
  4. La grazia ricevuta è che la Champions League l'ha ottenuta per un regalo del Verona (o meglio, del Napoli), ad una squadra che pur avendo Cristiano Ronaldo, capocannoniere del campionato, e un'ossatura ancora importante (Chiellini, De Ligt, Bonucci, Danilo, Cuadrado, Rabiot, Bentancur, Dybala, Morata) per il livello di quella serie non è stata mai in corsa per il campionato. Ora non voglio difendere minimamente Allegri, dal momento che reputo fallimentari i 3 anni del suo secondo periodo alla Juventus, ma se ne facciamo una questione di numeri, di punti e di risultati, si rischia esattamente di commettere lo stesso errore di valutazione che ogni anno fa la dirigenza della Juventus da 6 anni a questa parte. Perché se il piano è questo, non finiamo più di discutere. Il punto è proprio questo, su cosa valutiamo (o ancora meglio su cosa valuta la dirigenza) una stagione? Risultati? Gioco? Punti? Crescita? Perché altrimenti ogni volta si può trovare qualcosa per poter dire: continuiamo con questo o con quell'allenatore. Sarri avrebbe meritato una seconda stagione alla Juventus? Sì, per molti aspetti. Pirlo? Alla fine, bene o male ha portato a casa degli obiettivi, quindi meritava di rimanere anche lui, sotto certi aspetti. Allegri? Da quando è arrivato gli hanno chiesto di arrivare in Champions League e ci è arrivato per 2 anni, forse per 3 (in una situazione in cui sarebbe tutto ancora nelle mani della Juventus), ha giocato una finale di Coppa Italia (perdendola come sappiamo) e potrebbe giocarne un'altra quest'anno. Se ne facciamo una questione di punti e posizioni, gli ultimi 3 esoneri della Juventus (Allegri nel 2019, Sarri nel 2020, Pirlo nel 2021) non avevano un senso e potrai sempre trovare chi ti dice che neanche mandare via Allegri dopo questa stagione avrebbe senso, se riuscisse a vincere la Coppa Italia e ad arrivare in Champions League. Poi aggiungo che non avevano senso anche a posteriori, vedendo chi di volta in volta ha preso il posto del precedente allenatore. Personalmente, non vedo miglioramenti, e continuità nel migliorare, dal 2018. E io su questo baserei il mio giudizio su un allenatore, parallelamente ai risultati. Ma fare paragoni è complicato, per tante ragioni. Squadre diverse, avversari diversi e soprattutto, tempi diversi. Allegri ha avuto 3 anni, Sarri e Pirlo 1 ciascuno e dare un giudizio su una singola stagione è rischioso. Tutti errori che spero che la Juventus non commetterà con il prossimo allenatore.
  5. Non mi piace vedere scene come quelle a cui ci ha abituati l'Inter, ma hai centrato uno dei problemi che dovrà risolvere Giuntoli: la mancanza di personalità e carattere della squadra. Personalità che manca soprattutto in campo, quando c'è da giocare a pallone e che si riflette poi anche quando c'è da fare la voce grossa in certe situazioni.
  6. Eventualmente il sesto posto sarebbe più che meritato. Anche perché il problema è proprio l'atteggiamento, oltre che un gioco inesistente. Servono punti, ma l'atteggiamento in partite come questa dimostra lacune importanti, a livello di gestione senza dubbio, ma anche tecnico e di carattere, e qui ci sono responsabilità anche dei giocatori. Non se ne esce così e sinceramente comincio ad essere preoccupato anche se l'anno prossimo arrivasse Motta. Speriamo bene, perché l'ambiente e la squadra ne escono devastati... Detto questo, raramente ricordo di aver spento tutto senza nemmeno finire il primo tempo. Quanto mi rode il c**o.
  7. Per recuperare questa partita servono idee e carattere. La Juventus attuale non ha né una né l'altra cosa.
  8. Scelte incomprensibili. Weah e Alcaraz titolari. In una partita dove serviva fare 3 punti senza tanti fronzoli... Un girone di ritorno imbarazzante e non sembra finire più.
  9. C'è il rischio concreto che Atalanta e Roma si giochino la Champions a campionato finito... Juventus e Bologna hanno il destino nelle proprie mani, ma tanti discorsi sulla correttezza dei campionati andrebbero a farsi benedire. Per carità, le ragioni dei rinvii sono più che legittime, ci mancherebbe. Però nessuno che fa una riflessione seria su quanto incida giocare un campionato a 20 squadre (tra cui ci sono realtà che non meriterebbero neanche di stare tra i professionisti) a cui aggiungere un osceno quadrangolare in Arabia Saudita a gennaio. Chiaramente parlo di addetti ai lavori, quelli che oltre a partorire idee come "Serie A made in Italy" o ad adoperarsi per salvare squadre fallite o sull'orlo del fallimento fanno ben poco.
  10. Difendere lo 0-0 in un derby è una roba che non si può guardare. Mancano idee, manca atletismo, manca cattiveria, manca carattere, manca lucidità... Detto questo, Vlahovic certi gol li deve fare, pochi c***i. Il problema è che quando sbaglia piano piano sparisce dalla partita. E come lui tutta la squadra. Il prossimo allenatore dovrà lavorare molto anche su questo...
  11. Vero. Purtroppo però il sistema calcio in Italia è pieno di società sull'orlo del fallimento o già praticamente fallite. Abbiamo un centinaio di società professionistiche e di queste ce ne sono poche coi conti a posto, in mano a proprietà economicamente solide dietro. Probabilmente sono molte di più le società che si reggono grazie a magheggi. Finché reggono con deroghe, concessioni e salti mortali vari alla FIGC va bene tutto, perché altrimenti dovrebbero riformare l'intero sistema. Riformare il sistema richiede che ne siano capaci e ne abbiano la volontà. La realtà è che tutte e due le condizioni vengono a mancare, ed è tutt'altro che recente il problema. Di proprietà improponibili nei decenni ne sono passate tante tra serie A, serie B e serie C e la resistenza che è stata fatta (e viene fatta tutt'ora) alla formazione di seconde squadre è una palese dimostrazione d'intento. Finché c'è da fare deroghe, salvare personaggi di dubbio valore morale e tirare avanti il carrozzone facendo più o meno gli interessi di quelli che garantiscono di mantenere tutto il sistema così com'è, cariche comprese, la Federazione è in prima linea. Anzi, se qualcuno di quei personaggi improponibili ha vinto pure qualcosa viene pure celebrato se se ne presenta l'occasione.
  12. Oggi erano importanti i 3 punti, visti i risultati di Atalanta e Bologna. Forse ne bastano anche meno di 70 per arrivare in Champions. Intanto servirebbe fare 6 punti nelle prossime 2 e arrivare a 68 agli scontri diretti, a quel punto sinceramente sarei tranquillo. Poi ci sono le partite con Salernitana alla 36^ e Monza alla 38^ che mi auguro siano comunque ininfluenti.
  13. Primi 60' incoraggianti, con qualche occasione che si poteva sfruttare meglio. Gli ultimi 35' la solita partita di gestione, piuttosto deludente. I 3 punti erano fondamentali e quelli sono arrivati. Personalmente ci avrei messo la firma visto l'andazzo.
  14. Purtroppo la visione di Marotta sta dando i suoi frutti altrove, proprio come avvenuto a Torino, e non è un caso. Soprattutto in determinate condizioni, come quelle in cui si trovano le squadre italiane oggi, è importante badare al sodo e creare squadre che diano garanzie nel proprio campionato. Per quanto riguarda la Juventus è anche un discorso storico: quando ha avuto chi sapeva programmare, mantenere i bilanci e fare di necessità virtù i risultati sono sempre arrivati, anche andando oltre quelle che erano le proprie possibilità in alcuni casi. Personalmente gli scudetti non li ho mai snobbati, anzi. Resto fedele all'idea, forse un po' retorica, che è proprio lì che vedi la bontà di un lavoro, perché è nell'arco di 38 partite che si vede chi ha lavorato meglio degli altri. La Champions League, ma qualsiasi altra competizione a eliminazione diretta, porta con sé il rischio che a fare la differenza possa essere l'episodio, la giornata storta. Il campionato no e se un'annata è storta è perché si è sbagliato qualcosa, o perché qualcuno è stato più bravo. Con buona pace di chi in Italia ha visto episodi decidere i campionati, a vincere lo scudetto è in genere la più forte. In questo senso avere una squadra competitiva in campionato, che finisce stabilmente in Champions League, ti permette di poter mettere in piedi una squadra che può giocarsela un po' con chiunque in una competizione a eliminazione diretta. Anche per questo rimpiango gli anni degli scudetti.
  15. Condivido il tuo ragionamento. Fosse arrivato prima e non a luglio, non sono così sicuro della conferma di Allegri. Credo che si arriverà fino a giugno così anche perché resto convinto che ad oggi nessun allenatore, tra quelli che potrebbero dare qualcosa, accetterebbe di venirsi a giocare le ultime 8/10 partite alla Juventus, in queste condizioni. Onestamente ho fiducia in Giuntoli e credo che non cambierà tanto per farlo (sarebbe l'ennesimo errore, dopo esserci passati con Sarri, con Pirlo e con il ritorno di Allegri) ma per dare inizio a un progetto tecnico, probabilmente con la nomina di un nuovo direttore sportivo. A quel punto avrà senso cominciare a valutare il lavoro di Giuntoli.
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