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Sbicca

Tifoso Juventus
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    Juventino Soldatino

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  1. Su questo mi trovi d'accordo al 100%. Leggevo che da parte del suo procuratore e dei suoi legali c'era ottimismo, mi auguro che avranno qualcosa in mano, perché altrimenti la situazione è pesante per lui (ma lo sarebbe stato anche in caso di patteggiamento, con una pena di 18-24 mesi)
  2. Sinceramente, ti aspettavi una richiesta più morbida? Personalmente mi aspettavo si arrivasse al patteggiamento, ma evidentemente hanno una strategia diversa (spero per lui che sia consigliato meglio di quanto lo è stato in passato, non solo recente passato). Con una richiesta del genere non credo che avrà una condanna tale da permettergli di rientrare nel calcio che conta. Peccato, perché di fatto ha finito la sua carriera ad altissimi livelli nel 2018, a 25 anni. Poteva tranquillamente fare altri 10 anni di carriera ad alti livelli con le qualità che aveva.
  3. Probabilmente hai centrato il punto. Poi la grande differenza tra Iling e Soulé è la situazione contrattuale, con il secondo che sta facendo un'ottima stagione in prestito secco e su cui la Juventus ha ancora un buon margine di controllo. Stando così le cose con il senno di poi sarebbe stato meglio un prestito anche per Iling, se tanto non deve vedere il campo. Anche perché onestamente con Kostic e con Cambiaso, nel caso di Iling non mi sento di tirare troppo la croce ad Allegri (se non per il fatto che non si schioda dal 3-5-2). Quando stanno bene è dura tenere fuori uno come Kostic e anche Cambiaso si sta dimostrando un giocatore pronto e valido. Personalmente preferisco così piuttosto che vedere Iling schierato come mezzala... Anche se mi spiace per il giocatore, perché secondo me ha ottime potenzialità.
  4. Ad essere onesto il primo tempo della Juventus mi ha sorpreso. Giocatori aggressivi, precisi e ordinati. Un paio di ripartenze ben fatte, il tiro di Chiesa (che poteva fare meglio da lì) e il gol di Vlahovic, una fase difensiva attenta che ha concesso poco. Purtroppo alla lunga sono emersi i soliti problemi, una fase offensiva scarna e confusionaria e un centrocampo che non riesce a dare garanzie (ma questo, se non arriva qualcuno a gennaio, sarà un problema che ci porteremo fino a fine stagione), il gol preso nell'unico errore commesso (commesso un po' da tutti, non solo da Gatti). In questo senso, considerando il contesto e il livello degli avversari un Pogba anche a mezzo servizio e Fagioli avrebbero aiutato e ieri ne è un palese esempio. Ma tant'è: questi ci sono e con questi si gioca. Non si può dare colpe a Nicolussi che di sicuro può migliorare, ma la Juventus soffre in particolar modo a centrocampo, dove non riesce a far girare palla e a guadagnare campo. Personalmente ho visto un buon Vlahovic, che anche tecnicamente non ha sbagliato come suo solito, e di questo sono contento, continuo a sperare che mi faccia rivedere la mia opinione su di lui. Tutti possono e dovrebbero fare di più, ma ho avuto come l'impressione che ad un certo punto veramente il pareggio andava bene a tutte e due le squadre. A conferma del livello molto basso del campionato italiano.
  5. Purtroppo certi comportamenti vanno oltre lo sport e il rischio che fa parte del gioco. Con Marquez purtroppo hanno creato un precedente pericoloso e, non solo in MotoGP, troppo spesso si vedono episodi che mettono a rischio tanto la salute dei piloti quanto la correttezza delle gare. Il problema è che ci sono diversi piloti che fanno sistematicamente quello che vogliono come fossero da soli in pista e questo non è corretto. Ci può stare una cazzata, penso alla spallata di Rossi a Gibernau (lo dico da ammiratore di Rossi) e ad altri contatti che si sono visti in passato, ma questi erano episodi al limite o fuori dai limiti ma pur sempre episodi. Da qualche anno è diventato insostenibile, già a partire dalle categorie inferiori. Marquez stesso ieri con Bezzecchi ha fatto una manovra delle sue, entrando direttamente sulla moto e sulla gamba di un avversario. Il comportamento di Espargarò (non solo questo weekend, purtroppo) e quello che ha combinato Martin ieri sono la diretta conseguenza dell'abitudine ormai diffusa a non punire i piloti (o a dare sanzioni ridicole). Le squalifiche e il pugno duro ci sono stati solo per casi isolati, come la cazzata di Fenati (la squalifica fu sacrosanta, forse anche troppo leggera visto quello che aveva combinato), Oncu (quando stese tre piloti) in moto3 e poco altro. Le regole ci sarebbero pure, ma non mi sembra ci sia l'intenzione di applicarle più di tanto e così sta diventando pericoloso. Il motomondiale è cambiato dai tempi in cui si faceva a spallate, sono cambiate le moto e di conseguenza anche il tipo di competizione, con gare in cui spesso molti piloti (troppi forse) sono in lotta tra loro e permettere certi comportamenti è tremendo.
  6. Il comportamento di Martin in questa ultima gara è da squalifica. Il motorsport non ha bisogno di "fenomeni" che danno di matto in pista, anche se ultimamente se ne vedono un po' troppi Detto ciò, grandissimo Bagnaia che ha fatto qualcosa che in pochi sono riusciti a fare. Due mondiali consecutivi sono roba per pochi, anche quando hai la miglior moto.
  7. Le varie Federazioni hanno dimostrato in più di un'occasione di essere in linea con quanto proposto da UEFA e FIFA. Tant'è che nessuno delle principali federazioni calcistiche europee ha provato minimamente ad opporsi a idee cervellotiche come i mondiali di calcio a dicembre, i mondiali per club a 32 squadre, la Nations League... Mancano tanto le idee, quando la volontà e il peso politico. Questo è un problema trasversale, non soltanto italiano purtroppo.
  8. Perdonami, ma chi ti dice che lui non abbia già dimostrato qualcosa alla Juventus fuori dal campo? Lui è un tesserato della Juventus, su cui la Juventus ha investito e immagino che per arrivare a proporgli un rinnovo qualcosa deve aver dimostrato, a livello umano intendo. Ma qui si arriva su aspetti che noi non possiamo minimamente conoscere, che riguardano il rapporto che c'è tra Fagioli e la dirigenza della Juventus. Noi non possiamo sapere qual è stata l'esatta dinamica della questione, né se Fagioli abbia già iniziato un percorso in accordo con la società. Avranno valutato la situazione, che come è stato spiegato non parte da ottobre ma da prima, e agito di conseguenza. E proprio perché è qualcosa che parte da lontano, credo che Fagioli non sia mai stato sul mercato, ma siano state prevalentemente chiacchiere giornalistiche quelle che lo vedevano coinvolto in trattative. Senza contare poi che avranno anche preso in esame eventuali errori di gestione da parte della Juventus, che vanno messi in conto quando un tesserato viola le regole. La strategia della Juventus ha un senso, poi può piacere o non piacere, ma perdere un giocatore che ha 22 e del potenziale, che oltretutto è cresciuto calcisticamente alla Juventus, per decisioni prese d'impulso è un rischio che la Juventus nella sua condizione attuale non può permettersi di correre. La cazzata la sta pagando perdendo una stagione intera, quando aveva anche iniziato ad essere nel giro della nazionale, e rimettendoci dal punto di vista dell'immagine. Anche dal punto di vista economico, perché a differenza della Juventus gli sponsor uno per sostituire Fagioli lo trovano senza problemi e le cifre che percepirà, anche derivanti dai contratti con la Juventus, saranno senz'altro più basse di quelle che avrebbe potuto chiedere se non avesse fatto questa cazzata. La dirigenza poi è lì anche per valutare situazioni come queste, seppur fuori dall'ordinario. Valutare se Fagioli può dare qualcosa alla Juventus nonostante il guaio che ha combinato e il danno che ha fatto anche alla Juventus stessa (come fatto notare da altri, sarebbe stato ben peggiore se avesse scommesso sulla Juventus, anche se a vedere la situazione di Tonali sembra quasi irrilevante, o se avesse combinato dei risultati con altri giocatori). Sono pagati per fare queste scelte e per farle nell'interesse della Juventus che prima di tutto è una squadra di calcio, non è che si alzano una mattina e si mettono a fare beneficenza a Fagioli e sono loro a dover valutare il danno che può aver fatto Fagioli alla Juventus dal punto di vista tecnico. Nel 2001, la dirigenza guidata da Moggi con Davids fece un ragionamento del tutto simile quando fu trovato positivo al nandrolone, in un momento in cui la Juventus era coinvolta in quella farsa sul doping e un caso come quello di Davids avrebbe potuto dar forza a tanti imbecilli che sbraitavano (e ancora sbraitano) a riguardo. Poi possiamo girarci intorno, ma se allarghiamo il discorso non è la Juventus a dover educare i ragazzi. La situazione è ben più complessa e tocca da vicino le famiglie, il sistema scolastico e la società in cui viviamo. Una squadra di calcio rimane una squadra di calcio e deve fare i propri interessi, valutando sì le persone ma principalmente quello che possono dare come professionisti, come calciatori, come staff tecnico o come dirigenti. Facendo queste valutazioni, considerando anche il danno che il giocatore può aver fatto alla Juventus, hanno ritenuto che la strategia migliore fosse rinnovare il contratto a Fagioli e se sarà un errore di valutazione sarà uno dei tanti che anche alla Juventus sono stati commessi, anche da fior fior di dirigenti.
  9. Certo, quello che dici ha senso. Il livello di questa Juventus non è in linea con gli standard di una società come la Juventus e su questo siamo tutti d'accordo. Ma il contesto in cui si "muove" la Juventus non lo possiamo escludere e il livello degli altri ti impone valutazioni ulteriori, tra cui quella sull'allenatore, ma anche sui dirigenti e sui giocatori stessi. Poi ripeto, ora serve andare in Champions League, senza fronzoli e senza rischi, e in questo senso l'approccio di Allegri ha dimostrato di poter pagare. In termini di risultati quantomeno, che oggi ti servono come il pane anche per pianificare sul lungo periodo. Dici giustamente di sperare che il livello "si alzerà anche semplicemente attendendo che diversi nostri giocatori crescano, altri che risolvano i propri problemi, e così via", ecco in questo mi sarei aspettato qualcosa in più. Sono d'accordo con te che serve tempo, ma mi sarei aspettato di vedere di più la mano dell'allenatore, non tanto a livello individuale, ma a livello collettivo, di proposta di gioco e me lo aspetto proprio perché non ritengo Allegri un totale incapace. Ma me lo aspetto anche perché gli standard alla Juventus sono ben altri e anche un allenatore deve dimostrare qualcosa in questo senso. Fossimo al primo anno di Allegri non parlerei così, come ho fatto dopo il suo ritorno, come ho fatto con Sarri e come ho fatto con Pirlo, ma siamo al terzo anno e certe riflessioni penso siano legittime.
  10. Concordo in parte sul materiale modesto. Se prendiamo come riferimento il campionato italiano ci sono squadre più complete (due, Inter e Napoli) ed è verissimo, così come ci sono lacune nella rosa della Juventus. Però i margini di miglioramento ci sono, con giovani molto interessanti e alcuni giocatori che stanno arrivando nel pieno della propria maturità. Non mi baso sulle partite con la Fiorentina o con il Milan, perché viste le caratteristiche di queste squadre le scelte di Allegri ci potevano anche stare e, come ripeto, in un contesto così conta veramente il risultato prima di tutto, quindi non ne faccio una questione di episodi perché poi la partita storta in cui devi soffrire ci sta sempre, capita anche al Manchester City, figuriamoci. Quello che non mi soddisfa è il trend, non vedere un miglioramento collettivo (se non nella fase difensiva) ma limitato ad alcuni singoli. Per carità, sempre meglio di niente, ma come dicevo prima se da Allegri ci si aspetta che sia un valore aggiunto (come lo dimostra la fiducia che gli è stata data e lo stipendio che percepisce) è altrettanto legittimo aspettarsi qualcosa in più. Perché poi, certe partite a prendere una brutta piega ci mettono pure poco e te lo dimostra quella con il Sassuolo, rimettendoci punti che possono essere pesanti in un campionato così livellato verso il basso. Tolte Napoli ed Inter, quelle che deve affrontare la Juventus sono squadre il cui livello è quello della Juventus stessa o, nella maggior parte dei casi, inferiore, tutte con lacune e problemi. Accontentarsi dei segnali incoraggianti dopo tre anni di lavoro mi sembra un "lusso" concesso solo ad Allegri e te lo dice uno che è convinto che agli allenatori vada dato tempo per lavorare e che avrebbe dato la possibilità anche a Sarri di fare il secondo anno. Ha tirato fuori del valore, è vero, ed alcuni segnali incoraggianti ci sono stati in queste prime partite della stagione, ma chiedere di dare continuità alle prestazioni buone che abbiamo visto e di vedere una squadra che sia più propositiva non è chiedere di "mandare i missili sulla luna". Dico solo che, stando così le cose, non mi sorprenderebbe sapere che Giuntoli e il suo staff a fine stagione facciano delle valutazioni. Valutazioni che io, da tifoso, troverei del tutto sensate e legittime (e che mi aspetto). Ma lo dico serenamente eh, non è che voglio vedere Allegri alla gogna.
  11. Chiaro che non possiamo saperlo e il bello (o il brutto) è anche questo. Il mio ragionamento parte dal fatto che considero Allegri un ottimo allenatore quando ha per le mani una squadra fatta e finita, uno in grado di gestire i campioni come pochi sanno fare e uno che non si lascia influenzare molto dalle questioni extra-campo (e dall'umore della piazza). Ripeto, con Allegri parti con una alta probabilità di centrare il risultato richiesto (e di questo gliene va dato atto, volenti o nolenti). Tuttavia, se dopo 3 anni (dopo 5, 6 anni, almeno secondo me, perché è da lì che partono i problemi della Juventus) ci sono ancora dei problemi e delle lacune che si trascinano anche l'allenatore ha le sue responsabilità, non su tutto ma le ha. Questo giustificherebbe un esonero in corsa come auspicano in molti? No. Ma di sicuro una riflessione a fine stagione sarebbe legittima, perché altrimenti non ha senso aver investito così tanto su giovani giocatori. Non tutti gli allenatori sono uguali, però. E in questo senso va il mio discorso: i fattori in ballo sono tanti, ma è chiaro che ci sono allenatori che in condizioni simili a quelle in cui lavora Allegri in questo momento (parlo di campo, non di extra-campo) sono stati capaci di costruire qualcosa di diverso sul lungo periodo. Ecco, mi auspico (e credo) che la dirigenza della Juventus ne tenga conto, tutto qui. Così come sono sicuro che ne avrebbe tenuto conto se il contratto di Allegri fosse stato più leggero e se non ci fosse stato tutto il putiferio che abbiamo visto l'anno scorso. A me, se devo dirla tutta, i primi quattro anni di Allegri sono piaciuti, anche dal punto di vista del gioco espresso. D'accordo su tutte le attenuanti del caso, ma parlo di responsabilità dal momento che quando è stato richiamato alla Juventus è stato considerato come un valore aggiunto, quasi a sottolineare l'importanza dell'allenatore. Seppur in un contesto di scelte scellerate, tra cui spiccano i tre esoneri di fila, in quanto valore aggiunto credo sia legittimo aspettarsi qualcosa in più. A maggior ragione se prendiamo in esame un lasso di tempo di tre stagioni.
  12. Hai centrato il punto. Ora c'è Allegri, che è questa roba qui e speriamo che funzioni. Se si guarda sul lungo periodo alla Juventus servirebbe qualcuno in grado, al di là dell'idea di gioco, di costruire qualcosa (Lasciando stare gente come Klopp e Zidane che sono irraggiungibili, giusto per fantasticare direi che Conte sarebbe un ottimo profilo, anche se per come se n'è andato ha perso molto, De Zerbi idem anche se mi sembra ben calato nella realtà della Premier League, pur con alcuni dubbi a riguardo anche Thiago Motta mi sembra un allenatore con ottime idee; si può rischiare con Tudor che ha fatto vedere buone cose e ce ne sono altri che sicuramente dimentico). Per caratteristiche anagrafiche e potenzialità della rosa servirebbe qualcuno che faccia crescere i giocatori e a cui venga data l'opportunità anche di non ottenere risultati, almeno nel primo anno. Purtroppo però alla Juventus serve entrare in Champions League e in questo senso Allegri è uno che l'obiettivo lo centra: Pirlo ha vinto due trofei, ma era fuori dalla Champions League senza suicidi altrui; Allegri nei due anni passati è arrivato sempre in Champions, costruendo poco (molto poco) o nulla ma ci è arrivato, e quest'anno sembra sulla strada buona. La priorità è questa e la dirigenza va in questa direzione. Poi è legittimo chiedere di più, ma aspettarsi mosse clamorose da Giuntoli in questo momento, con i risultati dalla parte dell'allenatore e la Juventus in zona Champions League con un buon margine sulla quinta, è fuori luogo. Mi auguro che a fine stagione si muova qualcosa, perché è palese come il secondo ciclo di Allegri non ha giovato né alla Juventus né ad Allegri stesso, ma fino a quel momento questo passa il convento e le parole di Szczesny lo dimostrano, oltre a dimostrare che lo spogliatoio è in sintonia con Allegri (cosa su cui l'anno scorso non avrei messo la mano sul fuoco). In questo contesto, mettere in discussione l'allenatore rischierebbe di compromettere la stagione della Juventus, per l'ennesima volta se guardiamo gli ultimi anni e soprattutto in un momento in cui non se lo può permettere nelle maniera più assoluta. Capire i momenti e le priorità che questi impongono è importante ed è una delle cose che differenzia buoni dirigenti dai cattivi dirigenti e dai tifosi.
  13. Premesso che mi sarei aspettato, e mi aspetto ancora, dei miglioramenti evidenti a livello di collettivo e non solo per quanto riguarda la fase difensiva, ad oggi Allegri è secondo con una squadra che sulla carta dovrebbe giocarsi il quarto posto con Milan, Atalanta, Lazio, Roma e Fiorentina (senza fare graduatorie tra queste, ma di sicuro Napoli e Inter hanno qualcosa in più della Juventus). A me non entusiasma la sua gestione già dall'ultimo anno del suo primo ciclo ma quando porta i risultati che gli vengono chiesti è normale che gli venga dato appoggio dalla dirigenza e mai come quest'anno è necessario fare risultato, perché non rientrare in Champions sarebbe un danno economico enorme ed è palese a tutti. Detto ciò ci sono cose che mi fanno ben sperare per il futuro (con o senza Allegri) e altre che non mi piacciono. Bene la fase difensiva, perché sta facendo la differenza almeno per ora, ed è quell'aspetto che sta mancando a Milan, Napoli, Roma, Lazio e Fiorentina. In questo senso mi sorprende molto Rugani, che sta trovando spazio e prestazioni molto solide. In Italia la differenza la sta facendo (e non solo quest'anno) la fase difensiva, e questo dà l'esatta misura del calcio che c'è in Italia, dove al netto di slanci di euforia siamo indietro rispetto agli standard europei (e non solo delle migliori squadre d'Europa). Meno bene là davanti: Kean è in forma ma non riesce a segnare, peccato perché non vorrei vederlo finire come l'anno scorso che dopo un ottimo periodo di forma è poi sparito; Chiesa non ha i 90 minuti e sacrificarlo in fase difensiva come nelle ultime partite porta ad avere un giocatore che ti regge un tempo, non di più; Milik è l'unica garanzia, anche se mi aspetterei qualche gol in più pur giocando poco ma fa un lavoro che davanti nessuno è in grado di fare a parte lui; Vlahovic mostra i suoi soliti limiti, ed è forse il giocatore da cui mi aspetterei il salto maggiore di tutta la squadra. Purtroppo per molti tratti di partita chi gioca davanti sembra un po' un corpo estraneo al resto della squadra e in questo senso non vedo grossi miglioramenti rispetto agli ultimi anni (non solo i 3 di Allegri, ma anche l'anno di Pirlo avevamo problemi medesimi...) Benino il centrocampo e gli esterni, nonostante i molti problemi. Locatelli fa un gran lavoro pur non giocando nel suo ruolo naturale, Miretti sta crescendo e sono contento per il gol che ha segnato e in questa Juventus ci può stare e potrebbe crescere ancora, Rabiot è sempre un giocatore solido anche se quest'anno gli manca un po' il gol. McKennie lo davo per spacciato e invece mi sta sorprendendo in positivo. La coperta è corta, anche a causa delle questioni di Pogba e Fagioli. Mi auguro che arrivi qualcuno in grado di dare garanzie e che sia "futuribile", oltre a sperare sempre di vedere ognuno nel proprio ruolo ideale, senza scelte cervellotiche o accrocchi dettati da una fase d'emergenza che dura, ahimè anche questa, da anni. Quello che non mi piace è che i miglioramenti sono, appunto, più che a altro a livello individuale e, a parte la fase difensiva, non vedo un'organizzazione che tende a migliorare nonostante ci siano margini per migliorare molto. Poi è chiaro, con il Milan che ha giocatori molto veloci, con la Fiorentina che ha una predisposizione molto spinta alla fase offensiva, partite in cui sei accorto dietro ci stanno ma in entrambe le occasioni, col senno di poi, direi che forse davanti qualcosa in più si poteva fare, vista anche la pochezza della loro fase difensiva (a queste due partite ci metto anche quella con l'Atalanta) e la sterilità della loro fase offensiva (Milan in particolare). Prestazioni come quella con l'Udinese, con la Lazio e con il Verona si potevano tranquillamente replicare, almeno in parte, anche con Milan, Atalanta e Fiorentina. Ma dubito che cambierà granché visto che, come detto sopra, mai come quest'anno l'imperativo è fare risultato e in questo senso Allegri ti dà garanzie che pochi altri ti danno (garanzie di risultato minimo, di obiettivi minimi, se guardiamo gli ultimi 3 anni, ma pur sempre obiettivi che gli ha dato la dirigenza che è quella che poi decide se tenerlo o meno). Siamo in un momento storico in cui va preso quel poco di buono che c'è, purtroppo. Quello che mi auguro è di finire il ciclo di Allegri nel migliore dei modi, ma resto convinto che a questa squadra serva molto di più un allenatore in grado di portare il collettivo a migliorare, anche se questa scelta forse andava fatta 3-4 anni fa e in maniera più oculata (senza affidarsi a Sarri, a Pirlo o al ritorno di Allegri).
  14. Il sorteggio probabilmente non risolverebbe il problema ma di certo aiuterebbe. Che poi era la soluzione che invocavano in molti, fino a qualche anno fa abbastanza apertamente, ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di portare avanti con impegno concreto. Un'altra soluzione sarebbe mettere un limite ai vari teatrini (televisivi e non), anziché mandare anche arbitri ed ex arbitri a spalleggiare certi personaggi. Oltre a quella di regolare l'utilizzo del VAR a casi eclatanti (come quello della mancata espulsione di Berardi, al limite quello di Gatti è da valutare al VAR, ma anche in questo caso: cosa rende un caso eclatante? Per esempio, il fallo di Kean diventa eclatante perché poi la Juventus segna? Perché a mio avviso lì c'è un normale contatto di gioco, c'è un arbitro che ha visto, ci sono guardalinee e quarto uomo e il fallo è tutto fuorché eclatante (ammesso che lo sia poi, un fallo). Dico questo perché leggo e sento discussioni sull'espulsione di Gatti, con tanto di analisi del pugno e di dove avrebbe colpito, per poi ritrovarmi a vedere il video frontale e vedere che quello è tutto fuorché un pugno. Inoltre, questa pressione mediatica sugli arbitri si intensifica sempre in prossimità di certe partite che vedono la Juventus contro Fiorentina, Roma, Napoli, Inter e, talvolta, Milan, dimostrando la volontà di alimentare questa pressione. Il sorteggio in questo senso non alleggerirebbe l'arbitro di turno dalla pressione, anche se sicuramente rimane una buona idea.
  15. Probabilmente il modello Bayern, che in Germania cannibalizza spesso anche il mercato interno, in Italia garantirebbe una guerra ancor più spietata da parte delle istituzioni calcistiche (e non) e delle avversarie. E non penso che le mie siano manie di persecuzione, visto come hanno provato a colpire la Juventus ogni qualvolta ha vissuto un ciclo vincente dagli anni '90 in poi. Detto questo c'è una differenza sostanziale tra la Bundesliga e la serie A: la prima è in crescita, la seconda in caduta libera. Pur essendo dominata dal Bayern Monaco negli ultimi anni sono emerse squadre che sono ben costruite, quasi tutte con un solido assetto societario dietro, e che anche in termini di risultati, in Europa, non hanno certo sfigurato. Squadre che hanno in parte seguito il modello Bayern, laddove possibile, cercando di giocarsela sul campo, ma di certo non hanno fatto guerra al Bayern Monaco. A questo aggiungiamoci strutture all'avanguardia, tanto che dopo aver ospitato il mondiale del 2006 ora ospiteranno il prossimo europeo, e il quadro è completo. Poi chiaro, tre semifinaliste (con conseguente finalista) di Champions League, una finalista di Europa League e una finalista di Conference League sono il miglior biglietto da visita per chi vuole continuare a nascondere la testa sotto la sabbia. Ma la Bundesliga negli ultimi anni ha avuto una crescita continua, così come anche la Ligue1, la Serie A no. Basti pensare che la squadra più forte al momento, ahimè, l'Inter, è economicamente disastrata ed è guidata da un presidente che ha milioni di debiti e che ha dovuto provvedere allo scioglimento della propria squadra in Cina. Di fondo la Juventus paga il fatto di essere vincolata in un contesto che sta affondando e che non regge il confronto con altre realtà che al contrario, chi più chi meno, sono in ascesa. Oltre alle strutture, un esempio banale: tralasciando la situazione Inglese che fa storia a sé, in Germania e in Spagna le serie inferiori si reggono anche sulla presenza delle seconde squadre, in Francia le seconde squadre le trovi tra i dilettanti, ma di fondo questo permette loro di avere sempre le solite squadre nelle tre leghe professionistiche. In Italia è stata portata avanti (e continua ad essere portata avanti) una lotta alle seconde squadre per anni, nonostante una serie di squadre sull'orlo del fallimento (o salvate con norme ad hoc dal fallimento) in tutte le categorie. In Italia tutto il meccanismo comprende 100 società professionistiche (98, se consideriamo la Juventus Next Gen e l'Atalanta Under 23), in Germania non sono neanche 60 le società professionistiche, in Spagna non arrivano a 80 (visto che sono numerose le seconde squadre, nonostante due gironi di terza serie che tra l'altro è un campionato semi-professionistico), in Francia neanche 60 (e nella terza serie troviamo squadre non professionistiche). Tutta questa baracca in Italia non è sostenibile, dal momento che ognuna di quelle 98 società avanza delle pretese, spesso senza dare il minimo contributo. Non è che i problemi della serie A sono iniziati ieri. Anzi, a mio modo di vedere, sono iniziati quando a giocarsi il campionato italiano (e anche competizioni europee) c'erano società come la Lazio di Cragnotti e il Parma di Tanzi, e cioè squadre che in un contesto serio sarebbero state quantomeno ridimensionate (se non fallite), lasciando spazio a società più forti e più sane. Gli stessi errori in Italia si continuano a ripetere, e non solo in serie A, e questo genera un livellamento verso il basso. Da tifoso, magari vedessi la Juventus fare la "fine" del Bayern Monaco. Purtroppo però un presidente/proprietario con un po' di sale in zucca deve anche valutare il contesto in cui si trova la propria squadra ed è palese di come la serie A (e tutto il calcio italiano) stia trascinando sempre di più la Juventus verso un baratro (anche a costo di farle pagare la violazione di norme che non esistono, con danno conseguente danno economico assicurato). Ed è palese come la Superlega avrebbe giovato alla Juventus più di quanto avrebbe fatto per le altre squadre. In un meccanismo come quello italiano, dove diciamolo chiaramente molte società si comportano come dei veri e propri parassiti, l'unico modo per non affogare potrebbe davvero essere quello di far guadagnare tutti. Perché tanto chi deve fallire, se non si chiama Juventus, ha la garanzia che le istituzioni faranno di tutto per evitargli il fallimento (o nel caso questo fosse inevitabile, faranno di tutto per riportarlo dentro al meccanismo e sono numerose le squadre fallite e rifondate più volte).
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