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Sbicca

Tifoso Juventus
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    Juventino El Cabezon

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  1. Qualsiasi paragone col passato non regge, anche a livello di leadership. Neanche con la Juventus che arrivava settima per due anni di fila. Va tenuto conto di due aspetti: 1) nella Juventus il problema è esasperato, ma anche grandi squadre non hanno abbondanza di leader come avveniva anni fa, 2) l'età media molto bassa della Juventus attuale, che di sicuro incide. Detto questo, dirigenza e staff tecnico hanno in mente chi potrebbe formare lo "zoccolo duro" e come formarlo? Inteso come quei giocatori da cui ripartire, da investire di responsabilità. Li ha individuati? Ha idea di chi, tra quelli che sono gli obiettivi di mercato, potrebbe essere adatto in questo senso? Perché in quel caso andrebbe tracciata una linea e quei giocatori andrebbero messi al centro del progetto (il che non significa che debbano per forza essere titolari inamovibili, vedi Perin). Invece uno come Cambiaso che potrebbe essere uno adatto a formare quel gruppo ristretto di giocatori è sacrificabile. A questo va aggiunto che Danilo è stato spedito altrove, Szczesny trattato come un esubero, Rugani mandato in prestito come l'ultimo dei pivelli. Non parliamo di fenomeni, ma questi c'erano e questi erano gli ultimi rimasti di una squadra in grado di vincere (anche con loro, anche come riserve). Inoltre a questa va aggiunta la volontà, ribadita e dimostrata più volte da Giuntoli, di non ingaggiare giocatori con esperienza anche a condizioni favorevoli. Gente come Sergio Ramos, dico un nome a caso e tra l'altro è uno che non mi è mai andato a genio, a questa squadra sarebbe servita eccome. Uno che ti rientra nelle rotazioni, che ha esperienza, che sa cosa vuol dire vincere, che se deve rimettere in carreggiata dei compagni sa come fare, che se deve parlare con l'allenatore non ha paura di farlo, che se deve protestare in campo ha il suo peso. Già avere 2-3 giocatori di quel calibro, di carisma, in rosa potrebbe fare la differenza, soprattutto in un processo di crescita. Alla Juventus ci sono dei potenziali leader attualmente, non leader. Tant'è che quando la squadra crolla, crolla tutta, non ce n'è uno che spicca e si carica la baracca sulle spalle, anche solo per quei 10 minuti che fanno rifiatare gli altri e riprendere coraggio. E il momento che vive la Juventus da qualche anno a questa parte non aiuta certo a velocizzare questo processo, anzi mi pare si corra il rischio di fare l'esatto contrario.
  2. I vari Trevisani, Adani e compagnia cantante, sono l'esatto specchio di quello che si vede ovunque. L'espressione della volontà e della capacità di polarizzare ogni concetto, che porta Allegri ad essere un incapace totale o un fenomeno, Motta ad essere un predestinato o un impreparato, Cristiano Ronaldo ad essere un fenomeno o un giocatorino e via dicendo, a seconda di chi scrive o apre la bocca. La via di mezzo non c'è, non è ammessa, ci sono giocatori fenomenali o pippe colossali, allenatori illuminati o fossili di un calcio che non esiste più. C'è una mancanza di equilibrio, attorno alla Juventus in particolare, che mi disturba... Mi viene da ridere solo a pensare a scuse simili per non ammettere che ci si era sbagliati un po' su Motta. Non pretendo mica che dicano che Motta è scarso, perché obiettivamente non lo è, ma che non è il fenomeno che dipingevano fino allo scorso anno. Perché dopo una stagione pazzesca al Bologna non si può parlare di predestinato. Gli stessi alibi l'anno scorso, giustamente, per Allegri non c'erano, così come non c'erano due anni fa, ma neanche nel 2019. La Juventus è esplosa perché la differenza con il Napoli c'è, e c'era anche negli ultimi 2/3 anni. Così come c'è differenza anche tra Motta e Conte. Banalmente anche solo per una questione di esperienza, oltre che per ragioni caratteriali. La realtà è che arrivati a febbraio, oltre agli alibi e a sprazzi di quello che si voleva vedere, ci sono anche le difficoltà, che spesso sono le stesse degli anni scorsi. Anche a fronte di spese importanti sul mercato. Ma magari il problema non è solo la gestione dell'allenatore, ma è una questione più profonda, a livello di struttura societaria, in cui rientra anche l'allenatore. Cambiare allenatori nella speranza di trovare, prima o poi, quello giusto, come qualcuno spera, come si è fatto con Allegri nel 2019, poi con Sarri nel 2020, poi con Pirlo nel 2021 ha portato a dilapidare un vantaggio tecnico nel giro di pochissimi anni con 3-4 squadre che in serie A erano molto indietro rispetto alla Juventus. Se ad oggi a questa Juventus togli Cambiaso, che era uno su cui l'allenatore puntava, che era uno dei giocatori centrali nel progetto tecnico e che oggi è sacrificabile perché non ci sono incedibili, è evidente che lo stesso progetto tecnico è un concetto abbastanza aleatorio (e cito Cambiaso non in quanto nuovo fenomeno del calcio mondiale, ma perché in questa Juventus era uno dei pochi che garantiva buone prestazioni con continuità almeno fino a un mese fa). In un contesto simile sfido a trovare innanzitutto un allenatore che abbia la voglia e il coraggio, oltre che il talento, di venire ad allenare la Juventus (e no, non vale più il discorso che quando chiama la Juventus si risponde presente, e non vale neanche quando vieni da un filotto di risultati ottimi come nel 2014 e nel 2019, figuriamoci adesso dove le cose non vanno bene da anni). Ci sono punti fermi in questa Juventus? Ci sono punti fermi in questo progetto triennale di cui si parla? Perché se non ci sono, siamo punto e a capo e ragionare sul reale peso dell'allenatore diventa complicato. Quindi l'allenatore ha un suo peso, certo, che però dipende da tante variabili, prima su tutte i giocatori che ha a disposizione. Che non devono essere solo forti, ma anche compatibili tra loro, funzionali all'idea di gioco che ha l'allenatore e al progetto tecnico che hanno in mente i dirigenti. Se tu hai un progetto senza capo né coda, come alla Juventus dal 2020 in poi (io direi 2018, ma c'è la variabile pandemia in mezzo, che ha avuto sicuramente un peso), il peso dell'allenatore diventa una variabile impazzita: può salvarti una stagione, può farti respirare, o rendere tutto più complicato, ma sul lungo termine diventa difficile per chiunque fare la differenza. Questo valeva per Allegri, valeva per Conte, valeva per Sarri e Pirlo, vale per Motta.
  3. Be', potrebbe essere come dici tu, non lo metto in dubbio. Se si mette in conto la possibilità di affondare, alla Juventus, penso si debba quantomeno avere la decenza di non andare poi a parlare di progetto o di obiettivi minimi. Con questo non dico che andrebbe fatta piazza pulita facendo saltare le teste di Giuntoli o Motta, anche perché non li ritengo degli incapaci totali. Però non riesco a non notare che la Juventus al momento ha avuto un cambio enorme rispetto a pochi anni fa. Ecco, quello che chiedo, da tifoso, è quantomeno di capire bene dove si trovano adesso. Capire che alla Juventus certi comportamenti e certi atteggiamenti non hanno mai portato lontano. Non siamo né il Napoli, né il Bologna, ma nemmeno roba come Roma, Lazio, Inter... Ti faccio 2 esempi: 1) L'esonero di Allegri in un clima da resa dei conti. Sono d'accordo che il ciclo di Allegri fosse finito (io il secondo ciclo neanche l'avrei fatto iniziare, ma tant'è...). La Juventus forte e in cui i ruoli erano chiarissimi a tutti che ho iniziato a tifare da bambino, avrebbe preso Allegri in disparte, giocato le ultime due partite e a fine stagione risolto la questione nella propria sede, anche con decisioni forti, ma non lo avrebbe fatto in pubblica piazza. Soprattutto in un contesto isterico come quello in cui si trova la Juventus da 5-6 anni a questa parte. 2) La gestione di Szczesny e Danilo. Due leader di questa squadra, messi alla porta come gli ultimi arrivati, portati ad accettare una risoluzione del contratto, senza tante manfrine, senza riconoscenza e il tutto per avere poi chi al loro posto? Di Gregorio in porta, e dei difensori in prestito a tappare buchi perché siamo senza centrali. Szczesny e Danilo in una Juventus ideale forse sarebbero stati degli ottimi comprimari, forse addirittura riserve anche nei loro momenti migliori, e avrebbero avuto un minor peso all'interno dello spogliatoio, ma alla fine devi anche lavorare con quello che hai se vuoi costruire e non gestisci così certe situazioni, perché la fragilità mentale di questa squadra è sotto gli occhi di tutti. Decisioni apparentemente forti, ma che di fondo hanno portato ad anticipare degli addii che sarebbero comunque maturati nel tempo. Ma se si parla di progetto, mi chiedo come sia possibile costruire un progetto a suon di risoluzioni di contratto, giocatori fuori rosa e prestiti secchi. Se si parla di progetto, e qui è secondo me la nota dolente, i ruoli sono ben chiari, dal presidente al magazziniere, e non può esistere una figura che ha pieni poteri. Alla Juventus non è nemmeno mai esistito un presidente con pieni poteri. Te lo dico consapevole e convinto del fatto che non è che in pochi mesi si può fare una rivoluzione, ma mettere in atto una strategia e andare fino in fondo anche a costo di affondare non mi sembra una mossa da Juventus. Non è mai esistita una cosa simile in una società che ha fatto della programmazione una chiave del proprio successo. Io spero vivamente che tu abbia ragione e che abbiano le idee chiare. E che siano idee vincenti. Sono disposto anche ad aspettare, ma non vedo dei punti fermi in questo progetto.
  4. Poteva tranquillamente non farlo e sarebbe rimasto comunque un'ottima persona, oltre che un ottimo giocatore. Non fenomeno, certo, ma ottimo giocatore. Tuttavia la gestione avuta nei suoi confronti mi lascia molto perplesso. Al momento è indubbio come in rosa fosse uno degli elementi con maggior esperienza e maggior carisma. L'unico che ha alle spalle una carriera di tutto rispetto, con esperienza in squadre vincenti. A questa squadra mancano proprio figure come Danilo. Ovvio, non parliamo di quello che potevano rappresentare giocatori come Buffon, Del Piero o altri mostri sacri, ma in questa Juventus era di gran lunga uno dei pochissimi leader in campo e fuori. Farlo fuori così mi sembra da società miope e lontana anni luce da quello che era la Juventus fino a pochi anni fa. Dal punto di vista tecnico e delle prestazioni in campo è calato negli ultimi mesi, ma rimaneva comunque una risorsa se gestito in un certo modo, soprattutto in una condizione come quella in cui si trova ora la Juventus. In poche parole si manda via uno dei pochi leader di questa squadra, rescindendo un contratto che sarebbe durato per altri 5 mesi, e uno dei pochi difensori attualmente in rosa per continuare a raccattare prestiti secchi o mettendo gli occhi su incognite totali come Kelly, Disasi, Todibo... Non so qual è il problema, ma dall'esterno l'impressione che ho è che ci sia una smania di chiudere ogni conto col passato senza però avere le idee ben chiare su ciò che si vuole. Vivendo alla giornata e provando a vivacchiare, piuttosto che facendo di necessità virtù.
  5. Il punto è salvare chi? Onestamente penso che si arriva a pensare di cedere Cambiaso perché altri considerati sacrificabili siano difficili da piazzare o difficili da piazzare a cifre che spostano. Mi spiego meglio: Bremer è quello che aveva mercato, sarebbe partito per una cifra importante nel giro di una, massimo due stagioni, ma si è rotto e dipenderà tutto da come rientrerà; Vlahovic non ha mercato, è un peso enorme a bilancio e non rende, con il contratto in scadenza a giugno 2026 ogni giorno che passa la possibilità di ricavarci qualcosa diventa sempre più remota; Arthur è palesemente un corpo estraneo e non ha mercato, è fuori rosa e non si riesce a trovare una squadra che voglia accollarsi lo stipendio, i vari Fagioli, Mbangula e compagnia su cui abbiamo sentito alcune voci non hanno offerte concrete e comunque non sposterebbero molto a livello di bilancio. Danilo se ne va risolvendo il contratto. McKennie era fuori fino ad agosto, è stato reintegrato perché non s'è presentato nessuno con un'offerta minima, ma ad oggi se lo metti sul mercato non c'è la fila. Chi rimane? Locatelli? Gatti? Savona? Weah? Quest'estate sono stati venduti i vendibili, puntando sul fatto che erano tutti più o meno giocatori con delle potenzialità da esprimere. A questi si è aggiunto Chiesa, che a conti fatti è stato un mezzo bagno di sangue, con un'operazione che ha permesso di rientrare in parte ma non di creare valore. Con Szczesny non si è monetizzato ma è stato risolto il contratto. Dei nuovi acquisti in prospettiva non c'è, a parte Thuram, qualcuno che potrebbe nel breve termine avere un mercato tale da spostare qualcosa e, anzi, per alcuni c'è il rischio concreto di trovarsi di nuovo con dei giocatori pesanti a fare da tappo al mercato. Conceicao non è tuo, ed è l'unico che ad oggi, potrebbe avere una parvenza di mercato. Posso essere d'accordo che una cessione ben fatta potrebbe essere un'opportunità, ma il punto è che su qualcuno devi pur ricostruire. Cambiaso è uno di quelli su cui, per età e per rendimento, dovresti puntare per ricostruire. Per creare uno zoccolo duro di giocatori che possono avere un legame con l'ambiente e con la maglia che va oltre agli interessamenti. Questo lo puoi fare con giocatori come Cambiaso, come Perin, come Gatti, come Locatelli e con pochi altri. Se di quelli su cui poter puntare per creare lo zoccolo duro del futuro ci si ritrova a dover vendere il migliore, per me non si sta facendo programmazione in alcun modo.
  6. Avere dei leader (o non averli come nel caso della Juventus attuale) in squadra significa anche questo. La famosa "sudditanza" si manifesta in casi simili, quando tu hai in squadra giocatori che hanno esperienza e carisma questo viene fuori anche quando c'è da far notare all'arbitro certi episodi. L'ultimo che abbiamo avuto è stato Bonucci, che non era minimamente paragonabile a ciò a cui eravamo abituati, ma non è paragonabile neanche a quelli che sono in rosa attualmente, che come dici tu non provano neanche minimamente a protestare. Danilo aveva un suo peso, e la gestione del suo caso mi lascia dei dubbi anche in questo senso. Non che il suo approccio sia chissà cosa, ma sempre meglio di niente. Avere un allenatore come Allegri negli anni scorsi ha tamponato un po', ma l'andazzo è questo già da un po'. Non dico di fare capannelli attorno all'arbitro in maniera isterica come fanno gli interisti ad ogni minimo contatto. Basterebbero 2/3 giocatori che senza tanti fronzoli avvicinano l'arbitro senza esagerare, ma con lucidità e fermezza.
  7. A memoria non ricordo di cicli vincenti nati così. Ricordo invece squadre che hanno cambiato anche più allenatori in breve tempo e che puntualmente si sono ritrovate da capo. Ma anche fosse questa la strategia giusta per fare quello che ipotizzi tu serve forza economica, un'organizzazione solida e un ventaglio di scelte disponibili e di un certo livello. Tutte cose che al momento mi pare manchino alla Juventus.
  8. Non propongo di non intervenire. Credo che intervenire non significhi per forza mandare via D.S. e allenatore. Dico che non è cambiando allenatore che si risolvono i problemi della Juventus, perché i problemi della Juventus non sono solo tecnici o tattici. Non lo erano l'anno scorso con Allegri, non lo sono quest'anno con Motta. La Juventus nella sua totalità, per le strutture che ha e per quello che rappresenta, dovrebbe essere la società più forte d'Italia e tra le più forti al mondo. La proprietà dovrebbe intervenire in questo senso, di conseguenza la dirigenza dovrebbe intervenire con lo staff tecnico e i giocatori. Intervenire significa anche mettere le figure che lavorano alla Juventus di fronte le proprie responsabilità: dall'amministratore delegato al magazziniere, dal direttore sportivo al massaggiatore. Invece parliamo di una società che fatica a trovare lo sponsor principale in un momento in cui ha difficoltà finanziarie, che fatica a creare un ambiente sereno in cui lavorare, che ha iniziato a far saltare teste in continuazione dal 2018. Per non parlare poi di come sia vulnerabile ad altre situazioni (dall'esame di italiano di Suarez, alla penalizzazione per norme che non esistono). Questo è sinonimo che qualcosa non va a livello strutturale.
  9. Non dico che mi avrebbe entusiasmato, anche per le ragioni di cui parli. Sebbene continui a tenermi il beneficio del dubbio poiché non sono sicuro che Conte avrebbe dettato le stesse condizioni qualora l'avesse richiamato la Juventus (ma è una mia opinione, più romantica che altro, che probabilmente è sbagliata). Intendevo solo che come figura Conte è uno dei pochi allenatori che può sopperire ai limiti che ha al momento questa squadra. L'ha fatto quando è arrivato alla Juventus e poi l'ha fatto ancora con l'Inter, lasciando squadre sfinite, ma con una base su cui poi i successori hanno potuto lavorare senza dover ripartire da 0. In serie A, per alcuni aspetti Conte è un valore aggiunto in certe situazioni. Poi se questa poteva essere o meno la strada giusta o meno non saprei. Questo non cambia il nocciolo della questione, e cioè che la Juventus è arrivata a prendere la decisione di ricostruire una squadra dalle basi almeno con 3-4 anni di ritardo, perché resto convinto che servisse il coraggio di fare determinate scelte tra il 2018 e il 2021. Ma dal 2018 in poi a livello dirigenziale è stato un circo, un viavai di gente che a vario titolo ha contribuito a quanto vediamo oggi. Anche al livello di isterismo complessivo che c'è attorno alla Juventus. Mi spiego meglio: Paratici era il fenomeno che scovava i campioni. Sarri doveva essere l'uomo della svolta. Pirlo il Guardiola della Juventus. Allegri quello che avrebbe riportato la Juventus sui binari giusti. Lo stesso discorso oggi vale per Giuntoli e Motta. Sono arrivati con l'aura dei salvatori della patria, dei fenomeni. La realtà è diversa: fenomeni, nel panorama attuale, scarseggiano ad ogni livello e lavorare alla Juventus non è come lavorare altrove e questo devono capirlo in fretta. Ma serve anche chi glielo faccia capire, altrimenti, come credo, servirà più tempo del previsto. Perché quando sono arrivati Marotta e Paratici, a fargli capire come si lavorava alla Juventus c'era Andrea Agnelli, c'era Nedved, c'erano ancora giocatori che della Juventus avevano fatto la storia e tutto si può dire tranne che il primo anno di Marotta e Paratici fosse stato entusiasmante. Quando si è scelto Conte non c'è stato nulla da spiegare, per ovvie ragioni. Quando è arrivato Allegri ha avuto l'intelligenza di capirlo alla svelta (poi possiamo discutere sui suoi limiti, ma di sicuro non è il co*****e patentato che è stato dipinto ultimamente). E con questo mi ricollego in parte a quanto dice @Arminius. Concordo che nello sport gli obiettivi sono le vittorie, ma nello sport ci sono anche momenti in cui devi costruire. La grancassa estiva c'era, è vero, ma è una tendenza generale in cui ci si ritrova spesso a dividere il mondo (non solo quello sportivo) tra fenomeni e co*****i. Valeva per Motta, vale per Giuntoli. Quello che mi chiedo anche io, visto che penso sia il punto del tuo ragionamento, è: Giuntoli e Motta sono due corpi estranei in seno alla società? C'è raccordo tra i ruoli alla Juventus? A chi deve rispondere Giuntoli delle sue scelte e dei risultati della squadra? A chi deve risponderne Motta? C'è qualcuno alla Juventus in grado di far comprendere i confini entro cui lavorano le varie figure e di conseguenza le responsabilità che hanno verso la Juventus stessa? Viste alcune scelte mi viene da pensare che al momento alla Juventus non ci sia quella forza e quell'organizzazione societaria che in passato rappresentava un valore aggiunto. Emblematico è il circo dopo la finale di Coppa Italia dell'anno scorso, che in una Juventus forte non sarebbe successo perché nessuna delle parti in causa avrebbe alzato la cresta in quel modo.
  10. Motta ultimamente sembra anche troppo nervoso e stasera ne abbiamo la conferma. Non un buon segno considerando che dovrebbe essere lui il leader assoluto di questa squadra, visto che mancano leader, giocatori di carisma, in campo. Non che brillassero per leadership e carisma, ma arrivati a questo punto fatico ancora di più a comprendere le scelte fatte su Szczesny, Danilo e anche su Rugani, tanto da un punto di vista tecnico quanto da un punto di vista di equilibri. Non ho niente contro chi li ha sostituiti, ma questa squadra dimostra ogni partita di più di avere grossi problemi di tenuta mentale, con gol presi in momenti delicati e con difficoltà a imporre ritmo e ad aggredire gli avversari. E le scelte che stanno facendo mi preoccupano soprattutto in questo senso. Negli ultimi anni i limiti tecnici sono stati mascherati in qualche modo, ma è stato un lento declino iniziato dall'ultimo anno del primo ciclo di Allegri. L'errore, già all'epoca, è stato pensare che bastasse cambiare allenatore per ridare smalto a una squadra che stava progressivamente regredendo. Probabilmente vivacchiare sull'onda di qualificazioni in Champions League e di buoni risultati in Coppa Italia ha dato l'illusione che la base di partenza fosse migliore del previsto, ma così non era. La Juventus da anni ha lacune tecniche e tattiche importanti e i nodi sono venuti al pettine piano piano, ma a queste lacune ora si aggiunge una buona dose di inesperienza a certi livelli e una fragilità mentale che penso sia ormai palese. Fragilità e inesperienza che si manifesta non solo in campo. Onestamente credo che l'ennesimo cambio di allenatore non porterebbe da nessuna parte, anche qualora riuscisse a ottenere una qualificazione in Champions League. Questo non significa che Motta mi stia convincendo, ma al momento non vedo figure in grado di cambiare drasticamente la situazione (forse Conte avrebbe potuto dare qualcosa in più nel breve termine ed è il motivo per cui in estate speravo tornasse, ma per il resto non vedo personalità talmente forti da poter lavorare alla Juventus in questo momento) e non credo che la soluzione sia iniziare a far fuori allenatori fino a trovare quello giusto, banalmente perché l'allenatore giusto per questa squadra, in questa condizione, non è detto che esista. La mia impressione è che servirà più tempo di quanto previsto e spero che un bel bagno di umiltà, andando a prendere anche qualche calcio in c**o sui campi di Europa League o di Conference League, possa servire a far crescere in fretta questa squadra, questa dirigenza e questo staff tecnico.
  11. Premesso che non mi trovo quasi mai d'accordo con esoneri a stagione in corso, non lo ero quando c'era Allegri e non lo sono ora che c'è Motta. Però una riflessione va fatta, a livello dirigenziale, sul fatto che dopo aver inseguito per mesi Motta ora gli va data fiducia, non dico incondizionata, e va difeso almeno pubblicamente. Poi però mi auguro che Giuntoli prenda da parte lui, staff e squadra e faccia capire che così non va. Che se c'è bisogno in alcuni momenti va fatta di necessità virtù e certe partite le devi portare a casa, anche come faceva la Juventus di Allegri se necessario. Perché ieri, ma anche con Fiorentina, Venezia, Cagliari, Parma, Inter, Stoccarda dietro hanno ballato e la squadra si è ritrovata in disordine e in confusione in momenti delicati della partita. Devono far capire a Motta che ora è alla Juventus, che la crescita dei giocatori e della squadra è un obiettivo tanto quanto ottenere risultati minimi. Ammesso che chi lo ha preso abbia capito che è alla Juventus, e non dico solo di Giuntoli ma di tutto il gruppo dirigenziale. Perché pure il circo tirato su con Allegri l'anno scorso qualche dubbio me lo lascia.
  12. Spesso leggo articoli che parlano di pochi palloni giocabili per Vlahovic, mentre non leggo mai di come lui sia sempre fuori posizione, fuori tempo o scoordinato quando arrivano palloni in area. Ieri a un certo punto, se non sbaglio a fine primo tempo, Yildiz mette in area un pallone, sul dischetto del rigore c'era un buco largo 4 metri, difensori del Milan fermi e lui beato tra i difensori. Non ha neanche provato minimamente ad aggredire la palla. Un atteggiamento del genere, oltre a dimostrare per l'ennesima volta le sue lacune, pone qualsiasi difensore in una condizione ottimale. La cosa che ritengo ingiustificabile è che lui lo fa sistematicamente e quelle poche volte che riesce a ricevere il pallone non è mai pulito (vedi il colpo di testa con la Fiorentina, il gol sbagliato di ieri, i gol mangiati da inizio stagione). È una costante, ma lo è fin da quando è arrivato alla Juventus. Ricordo un derby in cui Bremer se lo è cucinato bene fin dal primo minuto di partita. Quello che ho notato anche io è che spesso se hanno alternative i compagni non lo cercano proprio, né in area e né fuori. È palese che con il gioco che ha in mente Motta non c'entra nulla, ma il problema è che lo stesso vale per la gran parte delle squadre che potrebbero permettersi di comprarlo. Se tu vuoi tenere il possesso di palla un attaccante come Vlahovic non è minimamente funzionale, perché non ti aiuta a creare spazi e non sfrutta gli spazi che si creano se non ha profondità (profondità sul lato sinistro del campo, perché il movimento che fa è sempre lo stesso: chiama la profondità verso sinistra e mai verso destra). Non voglio tirare la croce su Vlahovic per partito preso, ma onestamente mi sembra che gran parte dei problemi di questa squadra derivino proprio dal fatto che manca una punta in grado di legare il gioco dialogando coi compagni, creare spazi, dare soluzioni diverse. Da quando è andato via Cristiano Ronaldo davanti la Juventus è diventata estremamente sterile e prevedibile (non che con Ronaldo ci fosse chissà quale fluidità, ma c'era Ronaldo, che vuoi o non vuoi segnava e portava a spasso difensori) e la costante è lui, perché attorno a lui la squadra in 3 anni è cambiata totalmente. Speravo veramente fosse un problema di allenatore, ma è evidente che non lo è. Così come non c'entra nulla la lucidità che manca per ciò che chiede Motta. Questo è un limite importante a livello di manovra offensiva perché centralmente non hai soluzioni. Mettici l'infortunio di Milik e il fatto che non è arrivato nessuno in sua sostituzione ed ecco che tutti i limiti vengono a galla. Lui se non ha una punta a supporto, molto vicina, diventa praticamente inutile. E anche con una punta a supporto non è che faccia i fuochi d'artificio... Ovvio che non è che qualsiasi attaccante può fare meglio di lui, ma di sicuro ce ne sono, anche in serie A, di più funzionali. Non so se la soluzione sia Zirkzee, ma di sicuro tecnicamente sarebbe un salto in avanti.
  13. Situazioni come quella di Vlahovic portano a dover vendere altri che potrebbero avere un ruolo alla Juventus per una questione di bilancio. Si chiude con Danilo a gennaio (giusto chiudere, ma a giugno con la naturale scadenza del contratto, vista anche la situazione in difesa), con sei mesi d'anticipo, si vendono i vari Rovella, Nicolussi Caviglia, Kean e altri se ne venderanno (Fagioli, Mbangula) che possono starci nelle rotazioni o che puoi vendere con calma senza dover fare salti mortali per liberarti di stipendi pesanti. Per carità, si può discutere se siano giocatori da Juventus, ma giocatori così non sono mai stati il vero problema della Juventus. Parliamo di giocatori che per il peso economico che hanno potresti gestire senza problemi, anche quando non riesci a piazzarli, a patto che tu non abbia situazioni come quella di Vlahovic appunto, che ti obbligano a ritenere cedibile anche chi è centrale nel progetto (vedi Bremer, ad esempio...). E anche in entrata ti obbligano a fare operazioni rischiose come quella con Conceicao in cui devi trovare condizioni che ti permettano di incastrare tutto. La cosa scandalosa è che Vlahovic non è solo un problema economico, come si poteva dire un tempo di Khedira, di Mandzukic, di Higuain negli ultimi anni dei loro contratti (non l'ho mai pensato onestamente, ma chi lo pensava poteva avere le proprie ragioni). Il suo problema è tecnico, tattico e mentale ancor prima che economico. E la Juventus non ha la forza di gestire, di forzare, la situazione. Ancora meno di quanto ha potuto fare per Chiesa. Per rapporto qualità/prezzo fatico a trovare un'operazione peggiore almeno da quando seguo la Juventus e quindi parliamo degli ultimi 35 anni circa...
  14. Ci si è appiattiti su un possesso di palla e un attacco sterile, contro cui anche difese disorganizzate come quella del Milan riescono a reggere senza grossi patemi. A conferma, per l'ennesima volta, che tutta la narrazione sul possesso di palla come arma letale è una fuffa clamorosa. Detto banalmente, se hai giocatori che sanno far girare la palla in un certo modo il possesso di palla è un'arma ma è anche la cosa più naturale del mondo, altrimenti diventa un esercizio fine a sé stesso. Se non fai correre a vuoto gli avversari, o li costringi ad uscire per poi ripartire, ma tieni palla a fare passaggi in orizzontale e all'indietro diventa tutto prevedibile. La Juventus attualmente non ha giocatori in grado di rendere il possesso di palla una soluzione efficace perché sbagliano troppi passaggi, sbagliano spesso posizione e tempi di passaggio. In questo senso Vlahovic è l'emblema per eccellenza, ma anche gli altri non brillano di certo in quanto a continuità e sono pochi i giocatori che stanno mantenendo un rendimento accettabile da inizio stagione. La totale assenza di soluzioni offensive poi è una cosa che alla Juventus, prima degli ultimi 4 anni, non si era mai vista o quantomeno non ai livelli attuali. Neanche negli anni dei settimi posti. Assenza di soluzioni per questioni tecniche e tattiche. Motta si è incaponito su questo modulo e non sembra schiodarsi dalla sua idea. Non si tira più quasi mai da fuori, non si attacca la profondità in maniera efficace, la maggior parte dei palloni buttati in area, alti o bassi che siano, vengono sprecati banalmente, i calci piazzati non vengono sfruttati, sbagliano spesso l'ultimo passaggio e c'è una punta (l'unica di ruolo, da mesi) che quelle poche volte che riesce a fare un movimento azzeccato sbaglia gol in continuazione. Il tutto con una centroavanti, due esterni alti e un trequartista. In questo contesto gli infortuni di Bremer e Cabal non aiutano, come non aiuta la scelta fatta su Danilo. Perché dietro sono emersi problemi che la Juventus si porta dietro da mesi, che si aggiungono a una sterilità offensiva. Come non aiutano i continui infortuni muscolari, sulla cui frequenza alla Juventus dovrebbero essersi già interrogati da qualche anno a questa parte. Come non aiuta il fatto che a centrocampo ci sono due giocatori che le stanno giocando tutte (Locatelli e Thuram), uno (Fagioli) totalmente scarico e apparentemente più fuori che dentro al progetto, uno (Douglas Luiz) che fatica a dare segnali di vita e sembra essere arrivato con una sorta di rassegnazione addosso, uno (Koopmeiners) a cui sembra diventato difficile trovare una collocazione in campo e infine uno (McKennie) che alterna grandi prestazioni ad altre meno brillanti e che al pari di Locatelli e Thuram le sta giocando tutte ma tutte fuori ruolo... Però quello che mi preoccupa di più è l'aspetto mentale. Non mi sembra di vedere quella cattiveria agonistica e quella fame che porta una squadra a migliorare. La squadra non è lucida e alcuni giocatori, in ruoli chiave, sembrano essere ancora meno lucidi di altri. In certi momenti vedo un disordine che mi dà l'impressione che questa squadra sia gravemente carente a livello di approccio e di tenuta mentale durante la partita. Sono problemi che questa squadra si porta dietro già dall'anno di Sarri, forse anche dall'ultimo anno di Allegri, solo che oggi non c'è più l'esperienza e la qualità per sopperire a certe mancanze. Chi dovrebbe ricoprire ruoli centrali nel progetto sembra lontano dagli standard che dovrebbe avere la Juventus. I problemi sono strutturali, non dipendono solo dall'allenatore (che sia Allegri, Motta, Ancelotti, Guardiola o chiunque altro) ma principalmente da come è costruita questa squadra. Quest'estate pensavo che l'unico che avrebbe potuto dare qualcosa in più in tempi brevi fosse Antonio Conte e arrivati a gennaio ne sono ancora più convinto. Giusto dare del tempo a Motta, ma dopo i primi mesi della sua gestione (e dopo il primo anno e mezzo dall'arrivo di Giuntoli) comincio a credere che serviranno anni per tornare ad essere competitivi seriamente. Anni in cui, a partire dal prossimo, ci si ritroverà a calcare campi di Europa o Conference League piuttosto che quelli della Champions League. Spero solo che un bel bagno di umiltà serva a tutti.
  15. I punti persi cominciano ad essere tanti. Però in linea di principio sono d'accordo. Ne ero convinto con Sarri, in parte con Pirlo e anche dopo il primo anno di Allegri. Gli va dato tempo, ma va anche costruita una squadra competitiva e in questo deve metterci del suo anche la società (doveva farlo già da qualche anno). Perché questa squadra ha dei limiti importanti ancora, con molti giocatori che faticano a dare continuità alle prestazioni. Gli infortuni poi non aiutano e fanno sì che i limiti siano ancora più evidenti, ma è palese che manca qualcosa sugli esterni difensivi e in attacco soprattutto e a centrocampo 4 giocatori (Douglas Luiz, Koopmeiners, Fagioli e in parte anche McKennie che alterna ottime partite ad altre totalmente anonime in cui sembra correre senza uno scopo, tipo stasera) su 6 non stanno dando continuità né in termini di partite giocate né in termini di qualità delle prestazioni. Paradossalmente l'unico ruolo in cui siamo a posto è il portiere. Il lavoro che aveva fatto Marotta dal 2010 andava in questo senso: avere una rosa completa, con giocatori in grado di dare continuità e riserve all'altezza dei titolari. Ha fatto la stessa cosa con l'Inter, dove anche senza fenomeni (perché non ne vedo tra i giocatori dell'Inter) ha saputo allestire una squadra in grado di far fronte anche alle difficoltà. L'Atalanta ora comincia ad avere una rosa competitiva proprio perché ha inserito riserve all'altezza dei titolari e lo stesso discorso vale per il Napoli dove possono gestire una stagione senza coppe e hanno preso forse l'unico allenatore che in serie A è in grado di fare la differenza fin da subito. Quando è stato presto Thiago Motta credo che andava messo in conto che poteva servire un periodo, anche una stagione, di rodaggio in cui si poteva correre il rischio anche di ritrovarsi a lottare per il quarto posto proprio perché 3 squadre sono oggettivamente più complete (2 lo erano già l'anno scorso, Inter e Napoli) ed hanno più esperienza. Non credo che cambiando allenatore ora, ma neanche a fine stagione, possa portare a un miglioramento visto che comunque la squadra è cambiata molto e sono molti i giocatori che devono crescere. Se c'è l'idea e si crede nel progetto va dato il tempo di lavorare a Thiago Motta e va difeso, a differenza di quanto fatto in passato con Sarri e con Pirlo. Di sicuro però certe partite vanno portate a casa, perché in questa serie A non vedo scusanti per aver buttato via 14 punti contro Empoli, Roma (ci metto anche la Roma di quest'anno), Cagliari, Parma, Lecce, Bologna e Venezia. Ci sta la partita storta, ma quei 14 punti stanno facendo una differenza importante ed è qualcosa su cui Motta dovrebbe lavorare alla svelta, perché se serve certe partite vanno portate a casa a prescindere da tutto. Anche snaturando un po' le proprie idee nel breve periodo se necessario.
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