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gide76

Tifoso Juventus
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  1. lotito: io ragiono nell'interesse di 20 squadre, io ragiono di sistema poco dopo lotito: mi andrebbe bene una finale juve lazio (chi se ne frega delle altre 18 - ma io ragiono di sistema) lotito: no ai play off. sono ad un punto dalla juve, inter e atalanta sono + staccate e nn devono essere coinvolte (chi se ne frega che potrebbe portare soldi ad altre squadre - ma io ragiono di sistema)
  2. scudetto 1999/2000, sull'albo d'oro c'è scritto lazio, ma tutti sanno xchè scudetto 2000/01, sull'albo d'oro c'è scritto roma, ma tutti sanno xchè chissà come mai x quei 2 campionati nn leggo mai interviste a qualche juventino che recrimina sul furto, mentre ce ne sono 2 al mese degli interisti su iuiano ronaldo e addirittura 1 al mese sur gol de turone, roba avvenuta nella preistoria come al solito ripetere in continuazione la juve (e nn è mai danneggiata), aiuta molti a crederci
  3. e ti sei fermato al titolo se avevi il coraggio di leggere l'articolo ti saresti fatto 4 risate l'inter nn ha problemi economici (anzi rilancia) e compra il mondo mentre noi nn abbiamo neanche gli occhi x piangere acquisti inter: griezmann, pogba, pronti 100 miioni x chiesa e tonali, kean, un difensore, la gioconda e il louvre ricordo a tutti che il bilancio inter dice -50, che a gennaio han sborsato 20 milioni + 10 netti annui x eriksen, che devono riscattare sensi x 20 e barella x 25 (c'è l'obbligo) e che noi, destinati al fallimento, abbiamo chiuso il bilancio a -40 con un fatturato molto + alto di loro L’Inter, ad esempio, sa bene di cosa ha bisogno, quello che ha funzionato e quel che deve migliorare. Tiene in caldo l’ipotesi Lautaro al Barca e cercherà di ottenere in cambio Griezmann con conguaglio, ma nel frattempo Marotta è andato oltre. In questo periodo ha riallacciato una vecchia amicizia con Mino Raiola che non lavorava più con l’Inter da quasi dieci anni. Marotta e Raiola ai tempi della Juve erano quasi coppia calcistica di fatto. Pogba arrivò a Torino proprio grazie a questa intesa. E così, in virtù di stima pregressa e di interessi comuni, ecco che Pogba all’Inter può diventare davvero il colpo dell’estate. Ieri la conferma è arrivata da Manchester, la società inglese ha fatto cadere il diritto di rinnovo del contratto del francese quindi si andrà alla scadenza fissata nel 2021 che, in pratica, significa mettere il giocatore sul mercato. Non c’è un automatismo che ci porti a pensare che Pogba-Inter sia una destinazione già fatta, ma possiamo dire con certezza che adesso in corsa ci sono anche i nerazzurri oltre a Real, Juve e Psg. E le chance sono tante. Raiola sta preparando il terreno, i rapporti fra Manchester e Inter sono ottimi (Lukaku, Sanchez, Young) per trovare un’intesa sul costo del cartellino e il giocatore ha dato l’ok per tornare con Conte, l’allenatore che lo ha lanciato. Si sta lavorando. Raiola, fra l’altro, ha messo sul piatto anche un altro ex Juve, suo assistito, vale a dire il giovane Moise Kean, 20 anni, attaccante che Marotta conosce bene e che tornerebbe volentieri in Italia dall’Everton anche per provare a conquistare la maglia azzurra. L’intesa Marotta-Raiola è ad ampio raggio e i frutti si vedranno presto. La trattativa con il Manchester è avviata, si sta lavorando soprattutto per l’ingaggio del giocatore attualmente fuori portata. Ma le soluzioni non mancano, fra sconti fiscali con la nuova normativa, spalmature e bonus vari. In questo Marotta e Raiola sono maestri, vedremo cosa tireranno fuori. Dire oggi che Pogba arriverà all’Inter è prematuro, ma di vero c’è che i nerazzurri ci stanno provando e ci proveranno fino in fondo, senza paura della concorrenza. Il signor Zhang ha risorse e vuole rilanciare in questo momento difficile. Prepara un’altra campagna di prima fascia che prevede il recupero di risorse attraverso le cessioni di Icardi e Perisic e investimenti su giocatori pronti (Pogba e non solo) e giovani talenti (Chiesa e Tonali). Quest’ultimo è un altro fronte. Per i due ragazzi della Fiorentina e del Brescia ci sono a disposizione cento milioni. Marotta sta convincendo Cellino e il giocatore è praticamente d’accordo, per Chiesa il discorso è più complicato. La Fiorentina pensa di portare a casa una settantina di milioni, ma oggi è difficile trattare su queste basi. Lo scenario è aperto, si potrebbe anche lavorare su un’intesa per il 2021-2022, con Chiesa a Firenze per un altro anno. Soluzioni e ipotesi di lavoro che però saranno approfondite soltanto più avanti, quando Rocco Commisso potrà tornare dagli Usa e la situazione calcistica sarà più chiara. Luglio? Ipotesi plausibile. Per la difesa continua a proporsi Vertonghen, sponsorizzato da Lukaku, parametro zero dal Tottenham, ma sul 33enne belga Marotta non è convinto. C’è già Godin, un esperto sarebbe di troppo. Tornando a Pogba, è scontato che sul centrocampista francese ci sia anche la Juve. Praticamente è dal giorno dopo il ritorno al Manchester che Pogba si sta proponendo alla Juve della serie “si stava meglio quando si guadagnava meno…”. Ma la Juve può permettersi un colpo di questo tipo con un altro aumento enorme del monte ingaggi? Difficile. Più facile arrivare a Jorginho del Chelsea, come scritto qualche tempo fa, sicuramente giocatore meno importante, ma meno costoso e fondamentale per il gioco di Sarri. E’ proprio lui che l’allenatore vorrebbe per sveltire la manovra e attuare meglio il suo calcio che oggi fatica con la regia di Pjanic. Ma il primo problema da risolvere per i bianconeri si chiama Higuain. Tornerà o non tornerà dall’Argentina? Lo sapremo presto, appena si fisserà la ripresa degli allenamenti e partiranno le convocazioni. L’aria non è bella e la Juve non è tranquilla perché oltre a Higuain c’è da fare i conti con Dybala reduce dal Coronavirus. E la Signora (se si riprenderà) dovrà giocarsi campionato e Champions in debito di punte.. Che farà Higuain? Ha capito perfettamente che la Juve lo vuole scaricare, ha il contratto in scadenza nel 2021 e cerca di guidare le danze. Il ragionamento è spietato. Se la Juve mi vuole, mi rinnovi il lauto contratto e torno. Altrimenti resto in Argentina e per non andare via a zero, li costringo a vendermi dove voglio io, al River o ai Galaxy negli Usa per fare cassa. La Juve, ovvio, non è impreparata e sta cercando soluzioni alternative. E’ pronto a dare una mano il superprocuratore Mendes che sta lavorando con il Siviglia per uno scambio con il suo assistito Rodrigo, quattro anni più giovane di Higuain. Una pista da seguire senza dimenticare Icardi dal Psg con Pjanic in Francia, o l’ultimo pensiero Milik che piace molto a Sarri. La Juve lo valuta 40 milioni, il Napoli ne vuole molti di più. Non è un’operazione facile, De Laurentiis tiene duro, ma se non rinnova, il polacco si libera nel 2021 e sul piatto ci sono anche i vari Mandragora, Rugani, Romero e De Sciglio da scegliere che fanno gola. Al Napoli punta Bernardeschi, ma qui il discorso si potrebbe arenare".
  4. x il cds quel che fa la sorella di ronaldo e lui che si allena, sono la seconda notiazia + importante della prima pagina la + importante è la ripresa a maggio, che naturalmente merita articoli che polemici è dir poco titolo e articolo imbarazzante di tale barbano, giornalaio del cds omino piccolo piccolo, che difronte ad una pandemia mondiale, ha voglia e tempo di inventarsi accuse ed ipotizzare complotti, solo x andare dietro agli isterismi della lazio e fomentare il malcontento tra i tifosi, mentre muoiono 600 persone al giorno nn xchè molti incominciano ad essere a corto di soldi e nn se ne vedono, xchè tante attività sono ancora chiuse e rischiano di nn ripartire, o x tanti altri validi motivi ma xchè gli allenemati nn sono ripartiti e ci scrive pure un papiro interminabile Il pallone da umiliare Riaprono librerie, negozi, fabbriche, officine, studi professionali. Il calcio no. Lo sport no. Non si gioca, e nessuno pretendeva di farlo. Ma non ci si allena neanche. Si potrà lavorare in un negozio che vende animali, in una profumeria, o piuttosto in una miniera di carbone e in una fabbrica di tessuti. Ma non si potrà correre all’aperto in un campo di 110 per 70. Neanche con un protocollo sanitario e il preventivo impiego di test sierologici e tamponi, in un ambiente protetto, a gruppi di pochi, con spogliatoi separati. Non si può. Il patrimonio delle macchine industriali merita tutela. Quello degli atleti no. Perché? Perché un operaio può rischiare la pelle per millecinquecento euro al mese e uno strapagato calciatore no? La risposta è politica. Come la decisione. Perché è chiaro anche a un bambino che non c’è niente di scientifico in questa esclusione. Allora i casi sono due. Se la decisione l’hanno presa gli scienziati, e l’hanno poi imposta al governo, vuol dire che l’emergenza sanitaria ha fatto strame, insieme con la salute pubblica, di quel ramo specialistico delle professioni intellettuali che è la competenza politica. Senza la quale una democrazia soccombe al sapere dei tecnici tutte le volte in cui è costretta a chiamarli a Palazzo. Per manifesto complesso di inferiorità. Se invece la decisione l’hanno presa i politici, come sembra lasciar intendere il protagonismo del ministro dello Sport - che se la intesta con una lettera ai media mentre il suo premier parla in tv agli italiani -, allora è legittimo chiedersi qual è il suo significato. Spadafora lo ha fatto intendere in un mese di esternazioni, alle quali non è estranea l’ideologia del movimento a cui appartiene: la «fase due» per il ministro grillino è una palingenesi civile, all’insegna di una frugalità che coincide con un’umiliazione collettiva. Perché, in fondo in fondo, il virus è la giusta punizione per un capitalismo senza cuore, che stupra la natura del pianeta e ci condanna ai miti di un consumismo sfrenato, di cui il calcio, con i suoi ingaggi stellari e i suoi debiti azzardati, è il primo imputato. Nei primi giorni della pandemia, Spadafora lo aveva scritto in una delle sue note moraliste a cui ci ha abituato: «Prenderò ogni iniziativa utile per mettere ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più i valori etici ai quali vorremmo che si ispirasse». Lo ha fatto ieri, adoperandosi con tutte le sue energie per decretare quel «fermo un giro» che, nelle strette condizioni temporali dall’agenda calcistica, può voler dire far saltare il campionato. Per la gioia di alcuni presidenti e dirigenti dei club che, o perché candidati alla retrocessione, o perché hanno visto sfumare l’illusione dello scudetto, o perché vicini al crac finanziario, sperano di riavvolgere all’indietro il nastro della serie A. Con ogni mezzo. Che siano parole, dette e dettate alla propria sfera di influenza. O opere, pressioni e alleanze maligne che da sempre abitano nel sottobosco del Palazzo. Il primo round l’hanno vinto Spadafora e i suoi coperti sodali. Approfittando della confusione in cui versa il Paese. E della febbrile liquidità politica, in cui perfino un discorso alla nazione può sfociare in un comizio elettorale. Per ripartire, nell’economia come nella società, e nello sport, servono sintesi. Finora si vedono solo partite in proprio.
  5. trasmissione spettacolare che ho avuto il privilegio di vedere son partiti con messi all'inter, può costare sui 100 +- quanto lautaro naturalmente che lautaro guadagni 2 e messi 40, nn faceva parte della discussione come il peso a bilancio di messi (80) contro quello di lautaro (10) o come la voglia matta di messi di andare all'inda a seguire, l'inter è certa di prendere pogba, x gli onesti bastano 60 milioni d'altronde lukaku 75 e 60 pogba nn fa una piega naturalmente dei 15 milioni all'anno di pogba nessuno ne ha parlato poi bella formazione, peccato che eriksen mister 10 milioni all'anno nn ci fosse ma c'erano i pilastri young e moses sulle fasce poi icardi tra juve e milan, ma la juve ha problemi economici, + facile al milan che del resto ha un bilancio di soli -146 milioni e un proprietario ambizioso e legatissimo al club quindi può tranquillamente permetterselo arrivati a noi c'era hakimi, interviene subito un ospite dicendo, all 99% resta al real timo werner, ma c'è forte il liverpool da 6 mesi e tonali, quello FORSE ce lo lasciano prendere tifosotto dell'inter bello contento, va a letto con messi e pogba e la juve in difficoltà economica, forse arriva a tonali dimenticandosi che l'anno scorso hanno speso 150 milioni, ne danno 10 all'allenatore e hanno un bilncio di -50 il tutto x uscire ai gironi di champions ed essere terzi in campionato, dietro pure la lazio, che l'estate scorso si rinforzava col solo lazzari per ben10 milioni praticamente presi x il ku lo 365 giorni all'anno e pure in tempo di pandemia
  6. facciano quello che vogliono, ma il primo che parla ancora di "sicurezza al primo posto", va mandato subito a cacare
  7. si è svegliato ieri, xchè ieri hanno esteso le zone rosse e chiuso la lombardia nelle notte han fatto un decreto e dubito che l'associazione calciatori sia stata interpellata e a distanza di poche ore molte parti hanno grosse perplessità
  8. gli va di sfiga che siamo gli ultimi a giocare e hanno il problema di dover far disputare prima 4 partite giocavamo noi alla mezza, a quest'ora eravamo in campo e poi sospendevano le altre
  9. come nn è intervenuto il governo? mercoledì 4 marzo 2020 20:03 Il calcio a porte chiuse fino al 3 aprile . E' ufficiale: si giocherà a porte chiuse fino al 3 aprile. Il premier Giuseppe Conte ha firmato a Palazzo Chigi il decreto per combattere l'emergenza coronavirus, adottando misure di contenimento diretto del virus o di ritardo della sua diffusione. Le partite di calcio e le altre manifestazioni sportive si potranno disputare ma senza la presenza di pubblico. prima era tutta una pagliacciata, gioco, nn gioco, quando, rinvio, porte chiuse, porte aperte xchè scade il decreto il giorno prima
  10. si è provato a giocare sino alla fine a porte aperte o rinviarle x recuperarle in un momento + tranquillo quante partite in serie a ad oggi si sono giocate a porte chiuse? credo nessuna poi difronte all'inevitabile è intervenuto il governo e tutti si sono dovuti adeguare
  11. basket campionato sospeso calcio va a vanti a porte chiuse e poi ci vengono a dire "la salute prima di tutto" e qualcuno ci crede pure i soldi vengono prima di tutto, ormai dovrebbero averlo capito tutti
  12. l'ho scritto, c'è chi nn si preoccupa e chi ha paura tu nn ci pensi e ci sta, altri si preoccupano x quello che sentono quotidianamente o x le nuove misure ognuno reagisce a modo suo io lavoro in un bar in una zona diventata rossa, vediamo lunedì come va, se il lavoro resta uguale o se alcuni spaventati evitano i locali pubblici se io sono un pò distratto dalla cosa, al massimo sbaglio un caffè o faccio cadere un piattino, nn succede nulla se loro nn sono concentrati al 100% vieni fuori una farsa senza dimenticare che il cliente nn ti abbraccia in maglietta a maniche corte tutto sudato (o almeno voglio sperare ) anteprima di higuain contro d'ambrosio
  13. tanti pensano al giocare, sì, dove, quando, a porte chiuse, gli interessi economici e quant'altro ma i giocatori restano persone, molti sono ragazzini e tante persone nella vita normale hanno paura qualcuno se ne frega, ma altri sono preoccupati che senso ha obbligarli a scendere in campo, in una disciplina in cui la testa è fondamentale? c'è il rischio concreto che molti forniscano prestazioni nn all'altezza molti nn saranno tranquilli, saranno preoccupati x quello che sta succedendo, x situazioni di familiari o amici, o x possibili rischi a cui vanno incontro tutti a ripetere la salute viene prima di tutto e poi li obblighi a giocare nonostante restrizioni importanti del governo, che dicono di evitare contatti, stare ad almeno un metro e quant'altro
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