Vai al contenuto

siseneg

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    6124
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di siseneg

  1. dai! non facciamo gli interisti o i napolisti, è vero che una parte del campo era messa male forse volutamente, però alla fine del primo tempo i campi si invertono e poi non bisognava andare con l'acqua alla gola ad Istanbul, quell'anno la Juve ha pareggiato (ed in che modo) in casa proprio contro il Galatasaray ed ha pareggiato (sempre nel girone) contro il Copenaghen, sarebbe bastato solo vincerne una delle due per passare il turno... per me retrocessione in Europa league meritatissima!
  2. ma anche no! la squadra non è granchè però ogni volta che siamo andati ad Istanbul per giocare contro il Galatasary è sempre successo qualcosa e la partita è stata rinviata, nel 1998 il caso Ocalan, nel 2003 gli attentati e nel 2013 la neve!
  3. io mi aspetto l'inda con il cska mosca, queste due squadre tra di loro hanno una fortissima attrazione, per la Juve non so però mi piacerebbe qualche sfida inedita contro squadre mai affrontate prima in partite ufficiali...
  4. fossero solo loro 2 ti darei anche ragione però tieni presente che a Bruxelles ci saranno anche i primi ministri Orban e Babis ed anche i vari Wilders, Le Pen, Szydlo, ecc... ciascuno di loro leader del secondo partito nelle loro nazioni... come ti ha anche fatto giustamente osservare @Moeller73 l'Europa così com'è stata finora è in forte declino, ad uno può piacere o meno ma è un dato di fatto!
  5. quanto mi sta sul c**** l'ajax, purtroppo temo che passerà il turno hanno anche sbagliato un rigore potevano stare sul 1-0
  6. solo ora ho scoperto che è la ex Videoton, squadra che negli anni '80 è arrivata in finale di Coppa Uefa perdendola contro il Real Madrid, su wikipedia vedo che cambiano spesso il nome... purtroppo per passare devono fare 2 gol nel secondo tempo e giocano in trasferta...
  7. sinceramente ero convinto che lo status di rifugiato veniva dato automaticamente in base alla nazione di provenienza ed alla situazione della stessa, così come non sapevo della situazione in Mali e Gambia anche se in quest'ultima ancora non c'è una guerra in corso ma la situazione politica è molto instabile e fa temere il peggio, dopo aver effettuato una veloce ricerca mi rendo conto che la situazione è quella descritta da te e l'assegnazione dello status di rifugiato è un po più complessa di quanto immaginavo e non dipende dalla nazione di provenienza, ho trovato questo articolo che riporto di seguito almeno per fare un po di chiarezza Rifugiati o irregolari? Ecco chi ha diritto alla protezione in Italia In questi giorni di proteste anti immigrati si sente ripetere che chi arriva deve essere rimandato a casa perché non è un rifugiato. In realtà lo scorso anno il nostro paese ha riconosciuto una forma di protezione al 60 per cento dei richiedenti. Il Cir: “Bufala dire che accogliamo solo dei pericolosi irregolari” 22 luglio 2015 ROMA – “Non sono profughi, vengono dall’Africa sub sahariana, non scappano da nessuna guerra. Sono solo clandestini”. E’ questa una delle frasi che abbiamo sentito ripetere più spesso in questi giorni di proteste anti immigrati a Roma e a Treviso. Un leitmotiv che genera confusione su chi ha diritto o meno a restare legalmente nel nostro paese. Ma quali sono le forme di protezione che un migrante può ottenere in Italia? LE 4 FORME DI PROTEZIONE In Italia ci sono diverse forme di protezione internazionale:è richiedente asilo chi si trova al di fuori dei confini del proprio paese e presenta una domanda per l’ottenimento dello status di rifugiato politico. Il rifugiato è colui che è riconosciuto, in base ai requisiti stabiliti dalla convenzione di Ginevra del 1951,“nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato”. C’è poi il beneficiario di protezione sussidiaria, cioè colui che, pur non rientrando nella definizione di rifugiato, necessita di una forma di protezione internazionale perché in caso di rimpatrio sarebbe in serio pericolo a causa di conflitti armati, violenza generalizzata o per situazioni di violazioni massicce dei diritti umani. Infine si riconosce la protezione umanitaria, a colui che, pur non rientrando nelle categorie sopra elencate di rifugiato e beneficiario di protezione sussidiaria, viene reputato come soggetto a rischio per gravi motivi di carattere umanitario. IL 60 PER CENTO DI CHI ARRIVA OTTIENE TUTELA Guardando ai dati relativi alle richieste d’asilo negli ultimi due anni è proprio questa ultima forma di protezione a prevalere. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministro dell’Interno Angelino Alfano da gennaio sono state 22mila le domande di asilo presentate, ma lo status di rifugiato è stato concesso solo nel 6 per cento dei casi, la protezione sussidiaria ha riguardato il 18 per centodei richiedenti, mentre i permessi umanitari sono stati accordati al 25 per cento dei migranti arrivati. Una situazione più o meno simile a quella dello scorso anno: dove a fronte di 170 mila arrivi sono state 64 mila le domande presentate: nel 10 per cento dei casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato, nel 23 per cento la protezione sussidiaria e nel 28 per cento la protezione umanitaria. Tra i primi paesi dei richiedenti protezione internazionale spiccano le persone che arrivano dalla Nigeria (10.135, il 16 per cento), Mali (9.790, il 15 per cento), Gambia (8.575, il 13 per cento), Pakistan (7191, 11 per cento) e Senegal (4.700, 7 per cento). Dunque la maggior parte delle persone accolte sul territorio italiano non sono rifugiati in senso stretto: oltre a chi fugge dall’incubo di Boko Haram, riceve protezione anche chi può dimostrare che tornando nel proprio paese andrebbe incontro a un danno grave, pur non essendo un perseguitato politico.“Se si dice che solo il dieci per cento di chi arriva è un rifugiato si sta dicendo una mezza verità, perché non si tiene conto delle altre due forme di protezione garantite in Italia . spiega Valeria Carlini, del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati). Andrebbe più correttamente sottolineato che lo scorso anno il 60 per cento delle persone che hanno fatto domanda ha ricevuto protezione nel nostro paese. Vuol dire che a sei persone su dieci è stato riconosciuto il diritto di rimanere legalmente in Italia. Una media molto più alta di quella registrata negli altri paesi europei, e ferma al 45 per cento. E’ falso dire, dunque, come vuol far passare una certa propaganda, che stiamo accogliendo solo dei pericolosi immigrati irregolari”. NON CONTA SOLO IL PAESE DI PROVENIENZA Il riconoscimento della protezione non avviene solo su base nazionale ( non si tiene conto cioè solo dei paesi di provenienza dei migranti) ma deriva dall’analisi delle storie personali dei singoli profughi: si analizzano cioè i motivi per i quali il richiedente cerca protezione nel nostro paese. “La valutazione delle storie personali è imprescindibile, è il fondamento stesso del diritto d’asilo, da tutti i paesi del mondo, tranne quelli dell’Unione Europea, si ha il diritto di richiedere protezione in Italia – aggiunge Carlini - l’ analisi viene fatta sulla base della vita e della storia delle persone. Non si può assolutamente escludere che tra le persone che vengono dal Pakistan, dal Gambia, dal Ghana ci siano chi è meritevole di protezione, anzi. Non è pensabile tener conto solo del paese d’origine, perché si deve sempre valutare anche il livello di vulnerabilità delle persone e della situazione di rischio che si lasciano alle spalle. Per questo le procedure vanno seguite con attenzione: anche un solo diniego sbagliato– aggiunge – può portare a conseguenze gravissime sulla vita della persona che lo subisce”. PROCEDURE DIVERSE TRA PAESI Nei diversi paesi europei si seguono procedure differenti per il riconoscimento della protezione, che si basano in parte sulle leggi nazionali e in parte sull’interpretazione della normativa comunitaria. “Non di rado ci sono valutazioni differenti tra i paesi: ad esempio essendo la protezione umanitaria uno strumento legislativo nazionale è evidente che ha confini e applicazioni diversi nei diversi paesi– spiega ancora Carlini -. C’è invece maggiore accordo sul riconoscimento dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria. Fermo restando che ci sono dei paesi che applicano visioni più restrittive sulle domande fatte da richiedenti di specifiche nazionalità, come l’Inghilterra e la Svezia nel caso degli afgani. Si tratta di decisioni che si basano anche su scelte di politica nazionale ed estera, che non sempre corrispondono a una giusta valutazione del caso”. “RIMANDIAMOLI A CASA LORO”, SOLO UNO SLOGAN INAPPLICABILE Uno degli altri slogan che si sente ripetere, anche da diversi esponenti politici in questi giorni, nei confronti dei migranti è “rimandiamoli a casa loro”. Ma si tratta appunto solo di uno slogan, nella pratica è quasi impossibile. Innanzitutto perché un atto del genere violerebbe le basi del diritto. “Come abbiamo visto, le persone che fanno domanda d’asilo nel nostro paese nella maggior parte di casi ottengono una forma di protezione. In caso contrario, chi riceve un diniego ha diritto a fare il ricorso – aggiunge il Cir - Come sappiamo in seconda istanza i tassi di riconoscimento salgono all’80 per cento circa”. Inoltre prima che si esaurisca tutta la procedura legale passano anche anni. “Alla base c’è l’idea che se il diritto di protezione viene violato si mette a rischio la vita delle persone – continua Carlini - Non si tratta dunque di essere buonisti, ma di rispettare i diritti delle persone, perché laddove c’è un errore chi viene rimandato indietro può correre rischi seri. Le garanzie sono fondamentali e l’Italia ha un sistema avanzato che permette ai richiedenti asilo di percorrere tutte le fasi del giudizio. In questo momento quello che ci preoccupa di più è che queste forti garanzie procedurali vengano compresse di fronte alla necessità di gestire i flussi migratori. Non sono le garanzie esagerate ma i tempi per ottenere una risposta alle domande di protezione”. L’altro aspetto pratico che rende difficili i rimpatri è che mancano ad oggi accordi con i paesi di origine, come spiegato dal viceprefetto del ministero dell’Interno Maurizio Falco. Infine secondo il Cir vanno ripensate anche le modalità di ingresso legale sul nostro territorio dei cosiddetti migranti economici, attraverso adeguati decreti flussi. “Le quote per immigrazione lavorativa sono ridicole – conclude Carlini - . Bisogna comprendere che se si rafforzano queste modalità di ingresso legale diminuiranno i casi in cui la richiesta di protezione internazionale verrà usata anche da chi non si vedrà riconoscere una forma di protezione”. (ec) da http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/488095/Rifugiati-o-irregolari-Ecco-chi-ha-diritto-alla-protezione-in-Italia
  8. le squadre forti sono tutte in prima fascia e nonostante tutto ce la giochiamo alla pari anche con queste, con le squadre delle altre fasce (escluso il Liverpool) non dovremmo avere problemi!
  9. non ho parlato di rotte ma semplicemente di arrivi e di differenza tra le due classifiche con conseguente diversa posizione in classifica tra le varie nazioni, forse ho sbagliato solo a mettere in mezzo l'Egitto dove effettivamente la situazione non è tranquilla neanche lì, mi sembra ovvio che i tunisini hanno un percorso più breve, cmq riguardo la rotta libica io ho queste statistiche (sono del 2017), tra le nazioni in elenco mi sembra che solo chi proviene da Nigeria ed Eritrea ha diritto allo status di rifugiato... http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2017/07/03/migranti-portavoce-marina-libica-contro-ong-ostacolano_gBCUIL3GehdkPQppRLZOOO.html
  10. scusami ma io vedo una notevole differenza tra le due classifiche, in una l'Italia è 16a e nell'altra è 8a... cmq io ti stavo contestando solo il fatto che quando si parla di immigrazione sarebbe giusto considerare TUTTI gli immigrati e non solo i rifugiati visto che ci sono nazioni dove i migranti se li scelgono e se consideriamo solo i rifugiati le percentuali sull'immigrazione sono sballati, come si spiega il fatto che in una classifica la Svezia è nettamente prima e nell'altra è allo stesso livello dell'Italia? In Italia non sbarcano solo eritrei (dove esiste il regime più brutale sulla terra, l'unico peggio della Corea del Nord, con in più conflitti interni...) e nigeriani (dove c'è boko haram) ma sbarcano anche da nazioni come Marocco, Tunisia, Egitto, ecc... dove non mi risulta che ci siano guerre o territori controllati direttamente da terroristi... P.S. Riguardo la Diciotti, per come la vedo io, l'Italia non ha fatto una bella figura!
  11. A che pro?!?! I dati cambiano, vedi un po tu... La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2017 è la seguente: Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale Austria 1.333.239 15,2% Belgio 1.346.358 11,9% Irlanda 564.884 11,8% Germania 9.219.989 11,2% Spagna 4.419.621 9,5% Regno Unito 6.071.093 9,2% Danimarca 484.934 8,4% Svezia 841.165 8,4% Italia 5.047.028 8,3% Grecia 810.034 7,5% https://www.lenius.it/quanti-sono-gli-immigrati-in-italia-e-in-europa/ P.S. dimenticavo... i "disperati" che arrivano non sono tutti uguali, un conto è chi fugge da guerre come ad es. i siriani e nazioni come la Germania, la Svezia, ecc... giustamente li accolgono, un altro conto sono i migranti economici...
  12. che smacco per Mourinho se davvero lo sostituiscono con lui...
  13. io invece vedo che si fa molta confusione tra rifugiati e migranti economici, per il resto sono d'accordo con quanto hai scritto.
  14. quelli che hai pubblicato sono solo i rifugiati, per onestà intellettuale andrebbero pubblicati i dati di TUTTI i migranti
  15. Parliamo di rifuguati o di migranti? Perche' la Germania si e' accolata la maggior parte di Siriani che scappano dalla guerra e che hanno lo status di rifugiati. Non certo di Magrebini, Senegalesi Nigeriani ecc. che non sono nient'altro che immigrati clandestini. Quelli non li vuole nessuno stato Europeo Italia compresa. purtroppo su questo argomento si fa molta disinformazione (anche qui sul forum) pubblicando i dati che ognuno piace vedere, un conto sono le statistiche sui soli rifugiati un altro conto sono le statistiche su tutti i migranti inclusi quelli economici ed in Italia sbarcano in prevalenza quest'ultimi!
  16. Ormai la UE è diventata il capro espiatorio di tutto in Italia, sicuramente la UE poteva essere fatta meglio magari pensando di più alle persone al posto di banche e finanza però il 90% dei problemi in Italia di sicuro non dipendono dalla UE!
  17. se questo è il Manchester United allora Mourinho rischia di fare una figura ancora peggiore di quella fatta col Chelsea qualche anno fa...
  18. purtroppo a me risulta che la situazione di molte autostrade non è delle migliori, per carità non tutte, ci sono anche delle eccellenze però ci sono anche delle autostrade che non stanno messe bene (dall'immagine sotto A6 in primis) per non parlare di autostrade tortuose e particolarmente pericolose come la A7 dove lo scorso gennaio ci sono stati anche dei pesanti rincari... è evidente che la cagnara la sta facendo qualcun altro...
  19. purtroppo le cose stanno prendendo davvero questa piega, sembra più grave la perdita in borsa che la morte delle persone così come alcune settimane fa veniva considerato più grave il comunicato di una capotreno rispetto al fatto che sui treni non si viaggia più sicuri... qui in Italia o si inizia a dare il giusto peso alle cose o non se ne esce più... poi non ci scandalizziamo se tutti diventano "forcaioli", riguardo la tragedia di Genova a me fa riflettere il fatto che abbiamo tra i pedaggi più cari d'Europa per poi avere delle autostrade di M***A!
  20. Mi dispiace! Anche se ultimamente giocava poco per me era una bandiera, purtroppo è stato molto sfortunato con gli infortuni e senza di questi secondo me sarebbe stato uno tra i più forti centrocampisti della Juve attuale. Grazie di tutto ed in bocca al lupo per la nuova esperienza (magari non in Italia).
  21. se ha giocato quelle partite vuol dire ha delle buone caratteristiche, merita di giocare di più per fare in modo di acquisire più esperienza e migliorarsi, secondo me può diventare davvero forte!
  22. vogliono far sembrare Modric allo stesso livello di CR7 ma lo fanno solo perchè potrebbe andare all'inda (che se al posto dell'inda andava alla Juve, secondo quella stessa gente, valeva meno di Pjanic...), peccato per loro che i palloni d'oro li ha vinti CR7 e non Modric per non parlare di sponsor, tifosi, ecc... però supponendo per assurdo che Modric valesse quanto CR7 rimane sempre il fatto che il colpo della Juve con CR7 è reale invece quello dell'inda con Modric è finto (e secondo me non si farà neanche) quindi si sta parlando di fuffa!
  23. Modric all'inda sarà importante quanto vuole ma finora è un colpo che non esiste e secondo me non ci sarà mai... si sta parlando del nulla... per come la penso io il Real Madrid ha già perso un gioiello quindi non penso che ne perderà un altro... la rosa del Real secondo me rimarrà così com'è o al massimo ci sarà un colpo in attacco...
  24. La Lega Pro minaccia di non far partire il campionato (con la Juve) Caos totale nel calcio. Lo scontro raggiunge ormai livelli mai raggiunti in passato. La Lega Pro, ex serie C, potrebbe decidere di non fare partire il prossimo campionato. In questo caso, in base alle norme, il Coni potrebbe-dovrebbe reiterare il commissariamento della Figc (Roberto Fabbricini è appena stato confermato sino al 10 dicembre) e la Figc a sua volta potrebbe-dovrebbe commissariare la Lega Pro. La Lega Pro comunque terrà una assemblea a Roma il 22 agosto, alla quale potrà partecipare anche la Juve visto che la sua squadra under 23 è stata ammessa al campionato. Ma ecco il comunicato. "Il Consiglio Direttivo della Lega Pro riunitosi (oggi) a Firenze ha preso atto dell'attuale situazione sulla base delle ammissioni decise dal commissario Straordinario della Figc delle Società Cavese, Imolese, e Juventus U23 al Campionato di Serie C e si è provveduto all'integrazione dei gironi A-B-C- e alla sentenza del Tribunale Federale Nazionale che ha ritenuto ripescabili i club di Catania, Novara, Robur Siena e ha formulato l'ipotesi di formazione dei gironi di Lega Pro. Il Consiglio Direttivo ha deciso, al momento, di posticipare l'inizio del campionato alla prima domenica di settembre e di indire per mercoledì 22 agosto 2018 a Roma la definizione dei calendari per il campionato 2018 -2019. Nella stessa giornata è stata convocata l'assemblea dei Club che deciderà sulla base di alcuni temi: a) le decisioni tecnico-sportive; b) le risorse a partire da quelle provenienti dai diritti tv della ex Legge Melandri; c) le norme relative alle Licenze Nazionali che salvaguardino la competizione sportiva. L'assemblea sarà chiamata ad esprimersi se iniziare o meno il Campionato 2018 -2019. Siamo in un clima di totale incertezza e precarietà nel calcio italiano il quale ha l'esigenza che si convochi l'assemblea elettiva per dar vita ad una nuova governance che superi il regime commissariale per un governo della FIGC capace di traghettare verso una stagione di riforme non più rimandabile: ci vuole un sistema di regole che consentano di dare certezza e di avere rispetto per chi investe nel calcio; occorre avere risorse dai diritti tv della ex Melandri, in rispetto dei principi sanciti dalla legge; una riforma dei campionati e di una "sostenibilità" sostanziale e non di facciata o basata su semplici annunci propagandistici". Una posizione durissima. Intanto il commissario Fabbricini non sta a guardare. Quanto espresso dalla sentenza del Collegio di garanzia del Coni "verrà pedissequamente seguito al fine di addivenire nel tempo più rapido alla convocazione dell'assemblea elettiva della Federazione": è quanto ha scritto il commissario della Figc in una lettera alle componenti della Figc e, per conoscenza, al presidente del Coni Giovanni Malagò, per sottolineare che si atterrà alla tempistica indicata dal collegio di garanzia. Il collegio - rinviando la decisione sulla possibilità di indire nuove elezioni in Federcalcio - aveva stabilito che entro il 7 settembre il governo si dovrà esprimere sui nuovi principi informatori varati dal Coni (lo farà questa settimana). Altrimenti si potrà procedere alle elezioni con le regole contenute nel vecchio statuto. L'organo di garanzia si era espresso a seguito del ricorso presentato dalle quattro componenti - quelle che volevano elezioni subito - contro il prolungamento del commissariamento deliberato dalla Giunta nazionale del Coni. Lo scontro continua, a tutti i livelli: fra Lega Dilettanti, Lega Pro, sindacato calciatori e Aia non c'è più alcun rapporto con la Figc del commissario Fabbricini e del dg Michele Uva. Solo comunicati e ricorsi. da https://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2018/08/06/news/la_lega_pro_minaccia_di_non_far_partire_il_campionato_con_la_juve_-203522489/?ref=RHPPBT-VS-I0-C6-P12-S4.2-T1
×
×
  • Crea Nuovo...