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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Juve in testa nelle partite più seguite su Dazn. Seguono Milan e Napoli di Emanuele Bruno Vince la Juve, abbastanza nettamente, collocando tante ‘proprie’ partite nella top ten degli ascolti della prima parte del campionato. I bianconeri guidano la classifica delle audience avendo tra i migliori risultati di stagione per Auditel il match più visto (Juventus-Inter), il terzo in graduatoria (Napoli-Juventus), e poi le sfide con Atalanta (sesto match più visto il 3 a 3 di pochi giorni fa, post sentenza del -15), Milan (settimo più visto), Lazio (decimo match per ascolti). Il secondo posto virtuale, quando si è oramai concluso tutto il girone di andata va di misura al Milan, che inanella terzo, quanto quinto e settimo posto, e fa registrare la presenza di quattro incontri in top ten su Dazn e Zona Dazn. Tre presenze le fa registrare l’Inter (al top con il derby d’Italia, al quinto con quello di Milano). Se le imprese interiste altalenanti di questo campionato sono state un po’ meno attraenti di quelle di bianconeri e rossoneri, va per converso registrato che un po’ meglio dei nerazzurri per numero di presenze in top ten, pareggiando quasi il Milan campione d’Italia, stavolta ha fatto Il Napoli. Top 10 partite più seguite in onda in esclusiva su Dazn e su Zona Dazn* Juventus-Inter 2,211,988 Napoli-Juventus 1,889,670 Milan-Roma 1,851,698 Milan-Napoli 1,850,192 Milan-Inter 1,731,994 Juventus-Atalanta 1,649,775 Milan-Juventus 1,641,975 Roma-Napoli 1,631,440 Inter-Napoli 1,559,225 Juventus-Lazio 1,514,261 Gli azzurri di Luciano Spalletti sono al secondo posto assoluto con Napoli-Juventus, al quarto con Milan-Napoli, all’ottavo con il confronto con la Roma e al nono con quello contro i nerazzurri. Un bilancio decisamente buono, ma forse relativamente inferiore al valore tecnico e agonistico mostrato in campo, visto che i partenopei hanno chiuso la prima metà di questa strana edizione del torneo (interrotta da Mondiali) a ben 50 punti, con dodici di vantaggio sul Milan. L’Inter si può consolare occupando i primi tre posti e, in totale, ben cinque collocazioni tra le migliori dieci partite trasmesse da Sky, essendo stata molto più programmata in co-esclusiva dalla pay più tradizionale, ad esempio, dei bianconeri (due collocazioni in top ten), del Milan e del Napoli (una collocazione per entrambi i club nella top ten Sky). Top 10 migliori incontri trasmessi da Sky Anche questo bilancio, che rimarca ancora una volta il ‘valore di produzione’ della Juventus per la Lega Serie A, entra in qualche maniera tra i temi della delicata riunione in corso stamane a Milano nella sede di via Rosellini, con il presidente Lorenzo Casini e l’ad Luigi De Siervo a raccontare ai presidenti e ai rappresentanti dei club (per la prima volta presente il rientrante Francesco Calvo per la nuova Juventus) la situazione dei diritti tv. Le ansie e le incertezze e le polemiche generate dalle decisioni del Tribunale sportivo inevitabilmente ‘turbano’ l’azione della Lega Serie A, considerato che si è entrati in una fase commercialmente sempre più calda per quello che riguarda la cessione dei diritti tv all’estero e di sempre più avanzata definizione delle modalità dell’asta per i diritti tv del prossimo triennio. * Fixture Tot Audience DAZN OTT + Zona DAZN (Auditel) CLASSIFICHE DATI E CIFRE DOCUMENTI MANAGER MUY CONFIDENCIAL Il nuovo Tutti gli aggiornamenti e le news di Primaonline diret Il nuovo numero di "Prima" è ora disponibile in AGENDA EDICOLA UOMINI C Editoriale Genes - Copyright: © Prima Comunica
  2. La vera telenovela è quella tra Margherita e sua figlia Maria de Phalen, che qui non riporto per non andare ulteriormente off topic
  3. Stiamo sottovalutando il fatto che Elkann ha un processo contro sua madre, mi sa che pensa ad altro
  4. Ho letto che se n'è andato perché ci hanno penalizzato: è vero o è una barzelletta?
  5. A iniziare da quella cosa che aveva in testa l'altra sera
  6. Segnalo domenica il mondiale di ciclocross con il grande duello Van Aert- Van der Poel
  7. A quelli pur di tornare a guadagnare come ai vecchi tempi andrebbe bene anche la serie D
  8. Se non fai parte del campione auditel che la guardi o no nemmeno se ne accorgono
  9. Juve al contra Ttacco DAL CALCOLO DEI PUNTI AI NUOVI CAPI D’ACCUSA E LE INTERCETTAZIONI... I BIANCONERI PREPARANO IL RICORSO di Fabiana Della Valle TORINO · 1 feb 2023 giornalaccio rosa dello sport La penalità Tra i punti della difesa la mancanza di chiarezza su come è stato alterato il risultato sportivo Sarà contestato anche il passaggio dall’articolo 31 (illeciti amministrativi) al 4 (lealtà) llogicità, carenze motivazionali e infondatezza: ecco da dove ripartirà la difesa della Juventus. Il comunicato con cui il club bianconero lunedì sera ha commentato le motivazioni della sentenza della Corte federale d’appello, annunciando il ricorso al Collegio di garanzia del Coni, traccia già le linee guida degli avvocati della Signora e dei dirigenti coinvolti, Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa. Nelle quattro parole di diritto ci sono i principi su cui si baserà la difesa dei bianconeri, che sono fermamente convinti di avere parecchi elementi cui potersi appigliare. Il pool di legali della Juventus è già al lavoro per eccepire nel suo ricorso tutto ciò che può riguardare profili di legittimità. Questo perché il Collegio di garanzia non giudica nel merito la sentenza contro cui si ricorre (quindi non può dire è giusta, è sbagliata o 15 punti sono troppi), però può annullare la sentenza o rinviarla alla Corte d’appello federale se dovesse rilevare vizi, formali e sostanziali. Revocazione e novità Dalle motivazioni appare evidente che l’elemento essenziale del procedimento non è più la plusvalenza, ma l’eccessivo ricorso che ne è stato fatto dalla Juventus. Ecco perché sulla sentenza hanno pesato le intercettazioni, i documenti e il Libro Nero di Paratici (redatto da Federico Cherubini) presenti nelle carte della Procura di Torino, che ha chiesto il rinvio giudizio per 12 persone (tra cui l’ex presidente Agnelli) più la Juventus. In sostanza è il comportamento a essere illecito, e non la plusvalenza, che invece non è punibile. Ecco perché si è passati dall’articolo 31 (che regola gli illeciti amministrativi e prevede solo multe e squalifiche per i dirigenti) al 4 (che parla di lealtà, correttezza e probità, per cui invece possono esserci punti di penalizzazione). In questo caso però si tratta di una revocazione, ovvero della riapertura del procedimento precedente per riprendere in secondo grado una sentenza già passata in giudicato (con la Juventus assolta) e questo pone dei limiti: l’accusa può modificare le sanzioni purché siano previste negli stessi capi d’imputazione. Perciò, sebbene la corte arrivi a dire che sono ininfluenti degli eventuali giudizi formalistici, l’eccezione che potranno muovere i legali Juve è che in un processo di revocazione non si ppssa agire quasi come se fosse un nuovo procedimento. Specificità e generalità Restando in tema di articolo 31 e 4, l’altra eccezione potrebbe essere relativa alla specificità: in giurisprudenza quando c’è una norma specifica non si dovrebbe applicare quella generale e, nel coa dice di giustizia sportiva esiste l’art. 31 che regola gli illeciti amministrativi (come le plusvalenze). Nel procedimento contro la Juventus si è passati dal discutere di plusvalenze fittizie al loro eccessivo ricorso, quindi il comportamento, che però chiama in causa una clausola generale. Le carte di Torino Nelle motivazioni le intercettazioni e il Libro Nero di Paratici sono considerati prove del sistema creato dalla Juve. La difesa punterà ad eccepire che in realtà questi elementi provengono da una sola parte, l’accusa, e non hanno ancora trovato riscontro presso un organo giudicante (l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma sarà il 27 marzo). L’unica volta che sono stati sottoposti a un gip sono state negate le misure cautelari richieste dai pm per Agnelli e altri indagati. C’è poi, sempre secondo i legali, la nota del 14 aprile 2021, che per l’accusa non era rilevante perché era una possibile notizia di illecito e non un’effettiva notizia di illecito, e che sarebbe incognita anche alla corte. Ma allora, si chiede la difesa, come si fa a sapere che non era rilevante se non c’è? Infine la delibera Consob che per la Procura non sarebbe stata impugnata dalla Juve. La penalizzazione L’ultimo punto, e forse quello più spinoso, è come si è arrivati ai 15 punti di penalizzazione. Nelle motivazioni si legge che «la sanzione deve essere proporzionata all’inevitabile alterazione del risultato sportivo», ma senza entrare nel dettaglio: in che cosa consiste quindi l’alterazione dovuta alle plusvalenze, una partita, due o altro? La Juventus avrà un mese di tempo per preparare il ricorso, poi toccherà al Collegio di garanzia del Coni dare una risposta.
  10. Vittoria Castagnotto, torinese, granata
  11. Gravissimo che parli a vanvera prima del ricorso. Ma se organizziamo gli Europei gli concediamo lo stadio?
  12. Il dg della Juve deve essere un fuoriclasse. Cherubini lo è?
  13. Se ci fanno fuori la Superlega diventa cosa buona e giusta
  14. Alessio Tacchinardi «I tifosi restino vicini al club La Juve sarà sempre la Juve» Ma.gu. · 31 gen 2023 ALLA JUVE DAL 1994 AL 2005 Tacchinardi, partiamo dalle parole di Di Maria dopo il ko col Monza: «Difficile restare concentrati» dopo la penalizzazione. «Stimo Di Maria come persona e calciatore, ma non sono assolutamente sulla sua linea. Tu giocatore ti prendi la responsabilità delle prestazioni, vai in campo e non te ne deve fregare nulla del -15, che poi magari i punti te li ridanno pure... Il suo mi sembra un alibi inaccettabile. Stiamo parlando della Juve, non di un club di Serie C in cui magari non vengono pagati gli stipendi e ti prendi anche la penalizzazione in classifica». Massimiliano Allegri ha parlato addirittura di salvezza, aggiungendo che chi non è focalizzato sul campo deve stare fuori. «Io credo che le sue dichiarazioni forti abbiano due motivazioni e rientrino in una strategia comunicativa. La prima: distogliere l’attenzione dall’involuzione in cui è caduta la squadra dopo il Mondiale, senza entrare nei dettagli tecnici. La seconda: lanciare un messaggio chiaro ai calciatori, ma senza fare nomi e cognomi per non rompere il filo sottile che lega l’allenatore allo spogliatoio. Ecco, qui si sente la mancanza di una figura tecnica in società». La rivoluzione all’interno del management Juve per ora non ne ha prevista una. «Una scelta che non condivido. Del Piero o Marchisio farebbero carte false per avere un certo ruolo nel club e in questo momento uno juventino doc in società sarebbe stato non solo una mossa mediatica, ma anche un aiuto concreto ad Allegri nella gestione. L’allenatore deve occuparsi del campo, non può essere pure l’unico referente tecnico». Poi ci sono i tifosi bianconeri, che si sentono vittima di un’ingiustizia... «Hanno ragione, anche senza entrare nel merito della sentenza, non essendo un esperto di diritto sportivo. Ma se conosco bene il tifoso juventino, so che non mollerà mai la squadra. Non l’ha fatto con Calciopoli e la Serie B, non lo farà ora,perché la Juve è e sarà sempre la Juve. E gli applausi a due giorni dal -15, dopo un pari in casa con l’Atalanta, dove però la squadra ha dato tutto, me lo confermano».
  15. Commento di Antonio Einaudi, giudice, tifoso juventino ( da Libero)«Juve, illecito grave» La Corte d’appello Figc pubblica le cause del -15 in classifica: «Creato un sistema fraudolento che ha alterato il risultato sportivo». Il club fa ricorso al Coni: «Vizio di illogicità e infondatezza» MARCO BARDESONO · 31 gen 2023 ■ Non solo le ha lette, ma ieri pomeriggio le ha studiate per bene: «Le motivazioni sulla sentenza che condanna la Juventus non fanno una piega e rivelano un “contenuto aperto”». A parlare è Antonio Rinaudo, giudice sportivo federale dopo una carriera in magistratura a Torino come pm in inchieste su mafia, terrorismo e corruzione. Per quanto tifoso juventino (anche sfegatato, come Gian Carlo Caselli lo era del Torino, e solo sul piano sportivo tra i due non correva buon sangue), Rinaudo non trova giustificazioni di sorta per la sua squadra del cuore e si concentra sulle 36 pagine firmate dai giudici estensori, Domenico Luca Scordino e Alberto Falini e dal presidente Mario Luigi Torsello. «C’è poco da fare - sottolinea Rinaudo -, per la corte è stato violato l’articolo 4, per cui la società è venuta meno ai doveri di lealtà, probità e correttezza sul piano sportivo e la condanna è stata inevitabile. Tenuto conto, in modo particolare, che ci si è trovati di fronte ad un’azione ripetuta, prolungata, diffusa e consapevole che ha indotto la corte a ricalibrare la condanna nei confronti della società bianconera». Nove punti di penalizzazioni erano stati chiesti dalla procura federale, ma sono diventati 15 perché, oltre al «numero specifico dei fatti contestati», cioè le plusvalenze accertate al di là di ogni ragionevole dubbio, i giudici hanno voluto punire le reiterate azioni antisportive, collocando la “Vecchia Signora” in una posizione in classifica che, qualunque sarà la decisione della Uefa, rende pressoché impossibile alla Juventus, far parte delle italiane che il prossimo anno si giocheranno le coppe europee. Ora la società bianconera avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, il quale non entrerà nel merito della sentenza, ma valuterà eventuali errori di applicazione della norma e della legge, o violazioni procedurali. «Qualora venissero ravvisate queste circostanze - aggiunge Rinaudo -, allora potrebbe essere annullata la sentenza e la Juventus riavrebbe i 15 punti. In alternativa questa potrebbe anche essere rimandata alla Corte d’appello federale, che a quel punto dovrebbe riformularla, tenendo conto delle osservazioni del Collegio». E se pure il Collegio non avesse nulla da eccepire, il club bianconero potrebbe fare ricorso al Tar del Lazio. Intanto, però, “carta canta”. E il suono più sinistro arriva dalle 14mila pagine relative agli atti dell’inchiesta della procura di Torino, nome in codice “Prisma”. È evidente, lo hanno sottolineato i giudici nelle motivazioni, che senza «le nuove carte» il procedimento non sarebbe stato riaperto. Nel merito è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, «vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria - si legge nelle motivazioni - e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture (alcune corrette a biro)». I giudici citano il “Libro Nero di FP” (Fabio Paratici) redatto da Federico Cherubini e definito «inquietante». Esso era stato scritto per essere utilizzato in fase di negoziazione del proprio rinnovo contrattuale e da cui si evincono «differenze di vedute». Poi si fa riferimento alle intercettazioni telefoniche, come quella del 6 settembre 2021 in cui Andrea Agnelli e John Elkann analizzano una serie di comportamenti che inducono a pensare che la direzione sportiva si fosse «allargata», con «una serie di operazioni» che Agnelli riconduce «all’eccessivo ricorso dello strumento delle plusvalenze». O ancora quando Agnelli, parlando con Maurizio Arrivabene dice che è stata «ingolfata la macchina con ammortamenti e soprattutto la M***A, perché è tutta la M***A che sta sotto e che non si può dire». Dunque, la conclusione che i giudici traggono è che «i bilanci della Juventus non sono attendibili». Violata quindi la ratio di tutto il sistema amministrativo-contabile delle società calcistiche professionistiche, che è quella «di garantire la regolarità delle competizioni, violando il principio di lealtà su cui si basa tutto l’ordinamento sportivo». Per i giudici appare «pacifico» che non sia stato adottato alcun criterio o parametro giustificabile nella determinazione delle plusvalenze e, pertanto, emerge «un sistema fraudolento in partenza che la Corte federale non aveva potuto conoscere» prima della trasmissione degli atti di “Prisma”. Riguardo gli altri club, infine, i giudici sostengono che nelle carte di Torino non si è trovato nulla di più di quanto già si sapesse e le sentenze sono rimaste quelle che erano.
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