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Nessuno sta dicendo che JE è il capo totale e assoluto che arriva in sede di Stellantis e dice ciò che c'è da fare. Tutto quello che accadrà, se accadrà, avverrà sempre secondo le regole che si sono dati. Ci mancherebbe. Ma questo lo diamo per sottinteso. Quello che fa strano, è leggere qui uno come te, che lascia passare l'idea che JE sia un poverino che non comanda nulla. Perché per ogni decisione da prendere alla fin fine comandano sempre gli altri, e lui le subisce. Se JE decide che Tavares non lo vuole più per ragioni X, alla scadenza Tavares è a casa. Come sarebbe stato per Marchionne se non moriva prima (infatti stava studiando una strategia per tenere comunque il piede tra la porta e il battente). Tavares è un superdipendente, con un contrattone a tempo determinato, mentre JE è uno dei proprietari. Non capisco perché devi trattare JE come un perfetto imbecille, sminuendone l'operato che, conti alla mano, sta facendo fruttare moltissimo il suo investimento. Non è ne' giusto, ne' realistico. E sicuramente le decisioni in quel caso saranno per il bene finanziario del gruppo, perché il fatto che la Juve venga trattata come un cesso non conta, è un unicum. Nessuno dice che JE farà il male del gruppo Stellantis, sarebbe assurdo. Al massimo si prendono decisioni che poi si rivelano sbagliate. Cose che possono capitare eh. Ma gli intenti, a scapito dei lavoratori italiani e degli impianti italiani, sono sempre votati a fare il bene economico del gruppo. L'utente Tiger Jack ha postato poco sopra i poteri di JE nel gruppo Stellantis. Rileggiteli. Devi entrare nella dimensione che ci sono modi e modi di fare le cose. Sempre seguendo le regole. Per esempio due donne nel cda della Juve all'improvviso hanno legittimamente votato contro, e guardacaso è saltato Agnelli. Quando hai in mano una bella porzione di potere, anche se non tutto, se lo sai utilizzare un po' di cosette le fai. E non solo JE, è proprio il mondo industriale, imprenditoriale e finanziario, che va così. Gli affari non sono un mondo zuccherato di fiabe. Se poi ciò ti spiace, concordo con te, anche io vorrei un mondo migliore in cui vivere.
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Chiunque entri, deve entrare con la maggioranza e deve poter decidere. Sennò non cambia nulla. Perché un investitore che mette soldi nel club, per poi vedere che questo viene s*****ato giorno per giorno da chi detiene la maggioranza, si stufa in fretta. Immagina uno che avesse fatto un passo del genere prima della cacciata di Agnelli e del casino dei punti tolti ecc. Mettiamo un 30% con un'opa o che ne so. Poi scoppia il casino e vede una società che invece di difendersi si compra la vasellina... Una perdita di denaro colossale. Spendi 100 milioni in azioni e dopo pochi mesi valgono 50 o simili (poi volendo scegli tu uno scandalo a caso, tra Prisma, Calciopoli, ecc) Investire nella Juve, a queste condizioni, vuol dire essere o disinformato al massimo, o totalmente scellerato.
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Il mandato di Tavares scade nel 2026, e circolano già voci sulla successione. (De Meo?) Lo stipendio, o meglio, la differenza tra gli stipendi non è significativa di nulla. Anzi, è addirittura fisiologica in certi tipi di società. Pure nel calcio spessissimo un semplice giocatore guadagna più dell'AD e del Presidente/Proprietario. Questo cosa vuol dire, che comanda il giocatore su tutto il club? CR7 guadagnava 60 volte lo stipendio di Agnelli. E questo cosa vorrebbe dire? Le decisioni le prendono insieme perché a JE sta bene così, perché era tutto negli accordi fin dall'inizio, ma non mette becco sulla gestione industriale, di cui non capisce assolutamente nulla. E fa bene, dal suo punto di vista, perché la produzione ha le sue necessità. Anzi, probabilmente le decisioni sostanziali al momento gli interessano meno di zero, e quindi lascia fare agli altri. Ma sappi che il cda di Stellantis non è matematicamente espressione delle quote, bensì è composto da una decina di persone, di cui metà (e non solo il 14%) è nominato da Exor. Ossia 5 su 10, pensare che lì dentro JE non conta una cippa, vuol dire vivere su Marte.
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Ma infatti in tanti hanno ancora le idee confuse. Anche tra gli intervistati. Per esempio su Stellantis, è vero che lui lascia fare a Tavares, ma fino a quando questo gli sta bene. Sembra una vendita ai francesi, perché stanno decidendo tutto loro, ma Exor ha il 14%, ossia il pacchetto più grosso, e JE è il presidente. Se un giorno si stufa ci mette 10 minuti a cambiare direzione e a dire adesso comando io. Proprio come ha fatto con Marchionne. E' che a lui per adesso sta bene così. Lascia comandare i francesi, e quindi è una vendita di fatto, ma in realtà non lo è davvero.
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Concordo. Di sicuro quelli non tratterebbero il club come uno straccio per lavare per terra come fa l'interista. E in caso di casini si difenderebbero. Pure col torto marcio in tasca si difenderebbero. Il futuro è da scrivere, e non sappiamo se sarà bello o brutto, ma sappiamo che il presente è una M***A, quindi conviene voltare pagina. La famiglia è morta, tutta quanta. Avanti il prossimo. E poi che Dio ce la mandi buona.
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L'inchiesta non l'ha fatta Formigli, che è solo un diffusore. Secondo me, presa con le molle, e tenendo conto di chi è che parla in quel dato momento, tenendo il giusto filtro mentale insomma, all'interno ci sono molte cose interessanti. Ed è molto interessante il fatto che lo abbiano preso in mezzo ormai da ogni parte. Sta sulle balle sostanzialmente a tutti. E questo è un fatto importante. Non so se ne verrà fuori qualcosa di buono, ma cmq è meglio che venga accerchiato e sputtanato. Metti mai...
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Da 100 minuti su La7. Ad accogliere gli ospiti degli Agnelli il fedele maggiordomo inglese Stuart Thornton, con loro dal 1974 al 2010 E lei quando va da Agnelli? Prima ero con l’Aga Khan, e dall’Aga Khan sono andato a Agnelli. Mi ha mandato Villar Perosa. Mi ricordo benissimo! Lui mentre andava a sciare prendeva un uovo alla coque a mezzogiorno, arrivava con l’elicottero e partiva. Sempre in movimento. New York, Parigi, Saint Moritz, Roma, Torino. A Torino era una specie di re Certo. era il re perché, come si chiama, era quello che portava lavoro a tutti. Ma era affascinante? Certo! Quando cominciava a parlare aveva il mondo nelle mani. Io non ho conosciuto nessuno che… conosco Kissinger, però Kissinger charme niente, intelligente, noioso, però charme non c’è. E cosa doveva fare il maggiordomo di Agnelli? serviva a tavola, guardava gli ospiti, i vestiti degli ospiti, faceva la pulizia, che è una cosa che odiavo: spolverare passare l’aspirapolvere…maledetto aspirapolvere. E poi l’avvocato mai, mai mai mi ha fatto, mi ha detto parole, a parte di darmi del co*****e ogni tanto però ridendo, con il sorriso. Donna Marella ha un altro carattere, Napoli, si incazzava, sgridava, utilizzava le parolacce infatti io ho imparato da lei le parolacce. Ho dovuto chiedere: ma cosa sta dicendo, cosa è questa parola qua? Eh chiedevo al personale. Quanta era la servitù? 9, 10, 14, 4 o 5 autisti, poi c’erano le guardie, arrivava, uh i giardinieri. Ma non c’era niente in eccesso: io non ho visto mai una Ferrari. A lui piaceva moltissimo la Fiat, e la Fiat Panda. Si prendeva la macchina lui stesso, guidava lui. Lui si divertiva così. Era il suo divertimento, essere libero dagli autisti e dalle guardie. Le guardie le odiava. Infatti il suo gioco era di seminarle quando scendeva alla Fiat, e lui girava a destra invece di sinistra. Ogni mattina alle 8.00 era già fuori casa, andava alla Fiat. Ma lui parlava della Fiat? In casa non si sentiva neanche una parola. Neanche una parola. E il piccolo Elkann lo vedeva, cioè il grande Elkann: John...veniva a casa a trovarlo? Sì certo, perché no? era il nonno. Cosa cercava non lo so, però posso immaginare cosa cercava ... Cosa cercava? Come tutta la gioventù di oggi c’è soltanto una cosa, che suona il campanello: soldi! Basta. Non c’è niente dedicazione al paese, dedicazione ai soldi. E secondo lei c’è differenza fra Gianni Agnelli nel rapporto con la Fiat, e gli Elkann? Con la gestione presente giorno e notte. Cioè diversissimi Sia in casa che fuori casa. Agnelli era più… beh lui pensava della Fiat, aveva un’educazione da suo nonno, la Fiat per lui era la sua vita, l’Italia per lui era importante. E John? non si capisce… Oh si capisce eccome Si capisce? oh sì. Pensi a quello che ho detto cinque minuti fa. -
Da 100 minuti su La7. Ad accogliere gli ospiti degli Agnelli il fedele maggiordomo inglese Stuart Thornton, con loro dal 1974 al 2010 E lei quando va da Agnelli? Prima ero con l’Aga Khan, e dall’Aga Khan sono andato a Agnelli. Mi ha mandato Villar Perosa. Mi ricordo benissimo! Lui mentre andava a sciare prendeva un uovo alla coque a mezzogiorno, arrivava con l’elicottero e partiva. Sempre in movimento. New York, Parigi, Saint Moritz, Roma, Torino. A Torino era una specie di re Certo. era il re perché, come si chiama, era quello che portava lavoro a tutti. Ma era affascinante? Certo! Quando cominciava a parlare aveva il mondo nelle mani. Io non ho conosciuto nessuno che… conosco Kissinger, però Kissinger charme niente, intelligente, noioso, però charme non c’è. E cosa doveva fare il maggiordomo di Agnelli? serviva a tavola, guardava gli ospiti, i vestiti degli ospiti, faceva la pulizia, che è una cosa che odiavo: spolverare passare l’aspirapolvere…maledetto aspirapolvere. E poi l’avvocato mai, mai mai mi ha fatto, mi ha detto parole, a parte di darmi del co*****e ogni tanto però ridendo, con il sorriso. Donna Marella ha un altro carattere, Napoli, si incazzava, sgridava, utilizzava le parolacce infatti io ho imparato da lei le parolacce. Ho dovuto chiedere: ma cosa sta dicendo, cosa è questa parola qua? Eh chiedevo al personale. Quanta era la servitù? 9, 10, 14, 4 o 5 autisti, poi c’erano le guardie, arrivava, uh i giardinieri. Ma non c’era niente in eccesso: io non ho visto mai una Ferrari. A lui piaceva moltissimo la Fiat, e la Fiat Panda. Si prendeva la macchina lui stesso, guidava lui. Lui si divertiva così. Era il suo divertimento, essere libero dagli autisti e dalle guardie. Le guardie le odiava. Infatti il suo gioco era di seminarle quando scendeva alla Fiat, e lui girava a destra invece di sinistra. Ogni mattina alle 8.00 era già fuori casa, andava alla Fiat. Ma lui parlava della Fiat? In casa non si sentiva neanche una parola. Neanche una parola. E il piccolo Elkann lo vedeva, cioè il grande Elkann: John...veniva a casa a trovarlo? Sì certo, perché no? era il nonno. Cosa cercava non lo so, però posso immaginare cosa cercava ... Cosa cercava? Come tutta la gioventù di oggi c’è soltanto una cosa, che suona il campanello: soldi! Basta. Non c’è niente dedicazione al paese, dedicazione ai soldi. E secondo lei c’è differenza fra Gianni Agnelli nel rapporto con la Fiat, e gli Elkann? Con la gestione presente giorno e notte. Cioè diversissimi Sia in casa che fuori casa. Agnelli era più… beh lui pensava della Fiat, aveva un’educazione da suo nonno, la Fiat per lui era la sua vita, l’Italia per lui era importante. E John? non si capisce… Oh si capisce eccome Si capisce? oh sì. Pensi a quello che ho detto cinque minuti fa.
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Un piccolo consiglio agli utenti per gli acquisti tecnologici, philips ha da sempre un grosso grosso difetto. Grande capacità di innovazione, ma scarsa qualità dei prodotti finiti. Partono bene poi si perdono sempre in cazzate. E quando dico cazzate, dico proprio cazzate. Qualità delle plastiche, qualità del metallo delle viti di assemblaggio, componentistica elettronica, e robe così. Compri una cosa che ti sembra un prodotto di alta qualità, poi dopo un po' vengono fuori i difetti. Si rompe un pezzettino del menga, si consuma un'altra roba, e via così. E vale per tutto, dal tv al rasoio da barba o che ne so. E' adesso che l'interista ha comprato una quota del marchio le cose peggioreranno. Ci saranno tantissimi patteggiamenti senza arroganza sulla qualità.
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Disdire, boicottare, bloccare, escludere, interdire, isolare, fare ostruzionismo, impedire, intralciare, opporsi, ostacolare, sabotare, silurare. Basta coi campionati falsi. L’ennesimo scudetto immaginario http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6869
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K A L C I O M A R C I O! - Lo Schifo Continua -
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
L’ennesimo scudetto immaginario http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6869 -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
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Intanto, piano piano, con dolcezza, salutano Torino con un dito medio e il portafoglio strapieno.
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Dopo tanti anni e tutto quello che è venuto fuori, è imbarazzante dover spiegare sempre le stesse cose, soprattutto quando i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Fino a quando avremo tifosi così, e una proprietà così, ci possono mandare serenamente in B anche una volta ogni due/tre anni, senza che nessuno opponga resistenza. Che poi... il fatto che calciopoli sia stata una faida famigliare interna non lo dico io solo perché è ultra evidente, ma fior di giornalisti di alto profilo, a telecamere spente e microfoni spenti. Gente che ha visto cose, o le ha sentite dai protagonisti, o le ha subite indirettamente. Lo sanno anche le pietre come stanno le cose, così come l'ultima vicenda di AA... Povero John, vittima dei tifosi rancorosi che lo insultano senza una ragione. Ieri le *****e vantavano in piazza la seconda stella perché hanno anche il nostro scudetto. Senza contare tutti gli altri titoli cartonati a vario titolo.
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[ Serie A TIM ] JUVENTUS - MILAN 0-0
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di PiemonteBianconero in Stagione 2023/2024
Una marea di punti persi. Nemmeno nel campion-azzo irregolare e senza valore che stiamo giocando siamo in grado di fare degna figura.- 531 risposte
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Mannò dai... bastava solo portare il mare a Torino, come hanno fatto a Madrid per convincere la moglie di Zinedine.
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Faida Agnelli, il precedente: l’evasione da 6 mld di Exor L’EREDITÀ CONTESA - Dietro il patteggiamento miliardario di un anno fa la necessità di chiudere l’inchiesta penale della Procura di Torino Estratto dell’articolo di Ettore Boffano per “il Fatto quotidiano” Per quattro volte, due davanti al Tribunale del Riesame e due davanti al gip, John, Lapo e Ginevra Elkann hanno provato a fermare l’inchiesta penale sull’eredità della nonna, Marella Caracciolo Agnelli. E, per quattro volte, sono stati respinti. Che accadrà ora, dopo che i pm e la Guardia di Finanza di Torino hanno cominciato a lavorare sui documenti digitali sequestrati, che potrebbero svelare nuovi “tesori esteri” degli Agnelli sottratti al Fisco italiano? Difficile immaginare […] nuovi “atti ostili” verso la Procura, ma nello stesso tempo anche eventuali strategie di confronto lungo il percorso di un patteggiamento sul piano penale e di un accordo con l’agenzia delle Entrate per un parziale risarcimento dell’evasione fiscale già accertata. Qualcosa che, addirittura con alcuni dei protagonisti attuali dell’inchiesta sull’eredità, era già accaduto nel 2022. Quando, con un comunicato congiunto, Exor (la holding di famiglia) e la sua controllante Giovanni Agnelli Bv annunciarono di aver raggiunto un’intesa con l’agenzia delle Entrate sul pagamento di 949 milioni di euro per chiudere un contenzioso sulla Exit-tax versata nel 2016 al momento del trasferimento della loro sede legale in Olanda. Sei anni prima, l’ammontare della tassa era stato molto basso (217 milioni), poiché Exor e Giovanni Agnelli Bv si erano fuse con delle controllate olandesi, usufruendo di un’esenzione del 95% delle plusvalenze per calcolare l’exit-tax, una tassa una tantum che vuole compensare parte del mancato gettito futuro per lo Stato che perde la residenza fiscale di una società. All’inizio, l’agenzia delle Entrate di Torino aveva accettato quel calcolo. Nel 2018, però […] l’esenzione del 95% era stata rimessa in discussione, con l’avvio di un contenzioso, rimasto a lungo riservato. Sino all’annuncio del 2022, nel quale le due società ribadivano comunque di essere “del tutto convinte di aver agito correttamente” rivendicando “di non aver violato alcuna norma” e sottolineando come il Fisco italiano non avesse comminato alcuna “sanzione” supplementare. In realtà, la versione dei fatti – che emerge ora attorno alle indagini sull’eredità Agnelli – racconta una storia molto diversa. La contestazione dell’agenzia delle Entrate aveva accertato un’evasione record di 5 miliardi e 867 milioni di euro e la segnalazione alla Procura torinese aveva fatto scattare un’inchiesta (mai trapelata per anni) per “dichiarazione infedele” affidata al procuratore aggiunto Marco Gianoglio, lo stesso che ora guida le indagini sull’eredità. Dopo che un dirigente del gruppo Exor era stato iscritto nel registro degli indagati, però, l’avvocato ed ex ministro della Giustizia Paola Severino si era presentata in Procura come difensore delle due società. Da quei contatti era scaturita una trattativa con l’agenzia delle Entrate che era interessata a recuperare il più in fretta possibile una parte della tassa evasa. Una volta accertato che l’intesa era stata raggiunta […], l’inchiesta penale si era poi chiusa con l’archiviazione. Uno schema identico non sarebbe oggi percorribile, ma quella del confronto resta comunque una carta in mano ai fratelli Elkann e ai loro legali: con la possibilità di definire di nuovo la questione fiscale e concordare poi un patteggiamento con la Procura. Patteggiamento che non avrebbe, a diversità di una condanna, alcun effetto nella causa civile in corso sempre a Torino tra Margherita Agnelli e i suoi tre figli per l’eredità di Marella Caracciolo. Una scelta che però, sul piano mediatico, potrebbe avere invece gli effetti negativi di un’ammissione implicita. https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/04/26/faida-agnelli-il-precedente-levasione-da-6-mld-di-exor/7526736/#:~:text=Per quattro volte%2C due davanti,quattro volte%2C sono stati respinti. -
Faida Agnelli, il precedente: l’evasione da 6 mld di Exor L’EREDITÀ CONTESA - Dietro il patteggiamento miliardario di un anno fa la necessità di chiudere l’inchiesta penale della Procura di Torino Estratto dell’articolo di Ettore Boffano per “il Fatto quotidiano” Per quattro volte, due davanti al Tribunale del Riesame e due davanti al gip, John, Lapo e Ginevra Elkann hanno provato a fermare l’inchiesta penale sull’eredità della nonna, Marella Caracciolo Agnelli. E, per quattro volte, sono stati respinti. Che accadrà ora, dopo che i pm e la Guardia di Finanza di Torino hanno cominciato a lavorare sui documenti digitali sequestrati, che potrebbero svelare nuovi “tesori esteri” degli Agnelli sottratti al Fisco italiano? Difficile immaginare […] nuovi “atti ostili” verso la Procura, ma nello stesso tempo anche eventuali strategie di confronto lungo il percorso di un patteggiamento sul piano penale e di un accordo con l’agenzia delle Entrate per un parziale risarcimento dell’evasione fiscale già accertata. Qualcosa che, addirittura con alcuni dei protagonisti attuali dell’inchiesta sull’eredità, era già accaduto nel 2022. Quando, con un comunicato congiunto, Exor (la holding di famiglia) e la sua controllante Giovanni Agnelli Bv annunciarono di aver raggiunto un’intesa con l’agenzia delle Entrate sul pagamento di 949 milioni di euro per chiudere un contenzioso sulla Exit-tax versata nel 2016 al momento del trasferimento della loro sede legale in Olanda. Sei anni prima, l’ammontare della tassa era stato molto basso (217 milioni), poiché Exor e Giovanni Agnelli Bv si erano fuse con delle controllate olandesi, usufruendo di un’esenzione del 95% delle plusvalenze per calcolare l’exit-tax, una tassa una tantum che vuole compensare parte del mancato gettito futuro per lo Stato che perde la residenza fiscale di una società. All’inizio, l’agenzia delle Entrate di Torino aveva accettato quel calcolo. Nel 2018, però […] l’esenzione del 95% era stata rimessa in discussione, con l’avvio di un contenzioso, rimasto a lungo riservato. Sino all’annuncio del 2022, nel quale le due società ribadivano comunque di essere “del tutto convinte di aver agito correttamente” rivendicando “di non aver violato alcuna norma” e sottolineando come il Fisco italiano non avesse comminato alcuna “sanzione” supplementare. In realtà, la versione dei fatti – che emerge ora attorno alle indagini sull’eredità Agnelli – racconta una storia molto diversa. La contestazione dell’agenzia delle Entrate aveva accertato un’evasione record di 5 miliardi e 867 milioni di euro e la segnalazione alla Procura torinese aveva fatto scattare un’inchiesta (mai trapelata per anni) per “dichiarazione infedele” affidata al procuratore aggiunto Marco Gianoglio, lo stesso che ora guida le indagini sull’eredità. Dopo che un dirigente del gruppo Exor era stato iscritto nel registro degli indagati, però, l’avvocato ed ex ministro della Giustizia Paola Severino si era presentata in Procura come difensore delle due società. Da quei contatti era scaturita una trattativa con l’agenzia delle Entrate che era interessata a recuperare il più in fretta possibile una parte della tassa evasa. Una volta accertato che l’intesa era stata raggiunta […], l’inchiesta penale si era poi chiusa con l’archiviazione. Uno schema identico non sarebbe oggi percorribile, ma quella del confronto resta comunque una carta in mano ai fratelli Elkann e ai loro legali: con la possibilità di definire di nuovo la questione fiscale e concordare poi un patteggiamento con la Procura. Patteggiamento che non avrebbe, a diversità di una condanna, alcun effetto nella causa civile in corso sempre a Torino tra Margherita Agnelli e i suoi tre figli per l’eredità di Marella Caracciolo. Una scelta che però, sul piano mediatico, potrebbe avere invece gli effetti negativi di un’ammissione implicita. https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/04/26/faida-agnelli-il-precedente-levasione-da-6-mld-di-exor/7526736/#:~:text=Per quattro volte%2C due davanti,quattro volte%2C sono stati respinti.
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Dalla vendita di Zidane è arrivata la liquidità per prendere Nedved, Buffon e Thuram. Quindi tu stai sostenendo che dovevano prenderli lo stesso e tenersi pure Zidane? Perché se è così, complimenti per la mentalità. Così vorrei anche io la Juve. I forti me li tengo, e ne compro più che posso; le pippe, i mezzi giocatori, o i normali, me li vendo. Le promesse vediamo.... Dipende. E cerco di salire di livello, sempre, in ogni reparto. Io un pensiero simile al tuo ce l'ho anche con la cessione di Baggio. Una punta forte, una punta forte in panca da alternare costantemente, Del Piero seconda punta, e Baggio dietro le punte. Avrei goduto come un disperato. Ma in quegli anni Moggi e Giraudo dovevano tirare il carrettino senza soldi. Hanno fatto del loro meglio. E poi c'erano le questioni tattiche e l'allenatore.
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Non so proprio se prima o dopo un match. Sinceramente ormai, come dico da un po,' seguo distrattamente il baraccone. L'ho trovata per caso e l'ho postata, perché comunque non mi aspettavo che si sarebbe spinto a tanto. E lo ha fatto in modo molto chirurgico e intelligente, senza accusare direttamente pesantemente singole persone, ma rimanendo sul generico e facendo capire che non si riferisce ad un singolo episodio ma ad un andazzo generalizzato. Comunque non me lo aspettavo. Mi sembrava un ottimo spot per le disdette, ecco. E allora l'ho buttato qua dentro. Perché se lo ha detto addirittura lui, che si trova nella posizione in cui si trova.... Mica male.
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E adesso JE lo licenzia.
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Giuntoli polemico: "Var e Juve, inutile parlarne le cose sono evidenti"
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Andrea Agnelli comunque ha del coraggio. Per anni ha fatto il fenomeno, sbattendosene di giustizia e onore, adesso riciccia la sua Juventinità da baruccio. Ma va va...
