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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Lo so. Infatti questa è solo un'ipotesi. E sai perché la metto sul tavolo? Perché non ho letto tutti gli articoli del Tuttosport degli ultimi mesi, uno per uno, quindi posso anche ipotizzare che un singolo articolo, in 7a pagina, in un giorno qualunque, abbia fatto pensare ad Allegri che ci fosse pastetta tra il giornale e Giuntoli e soci. Dubito che anche tu abbia letto tutti i giorni, tutti gli articoli, per mesi interi. Boicotto tutto, quindi figurati. Fosse per me sarebbe già finito tutto, calcio italiano e tutti i media che se ne occupano. Ma Allegri questo ha detto, e anche come ipotesi di scuola possiamo tenerne conto. Anche io dubito che ci riesca, e anche se fosse vero, dovrebbe provarlo con documenti vari (mail, telefonate, ecc) che sicuramente lui non ha tecnicamente a disposizione. Non essendo un hacker, dovrebbe quantomeno procurarsene uno che insieme ad un investigatore privato gli dia del materiale. E mi sa che non sarebbe neanche tutto utilizzabile.
  2. No. Quello non è il punto di non ritorno vero.Quella è un'accusa grave, che colpisce anche la società, ma si può ancora ricondurre ad un legittimo pensiero. Diciamo che è grave, ma forse si può ancora giocarsela in difesa (come piace a lui ) il punto di non ritorno è quando lo minacci davanti a testimoni. Lo dissi quella sera stessa e anche nei giorni successivi, se fosse stato più lucido, quella sera poteva dire le stesse cose, rimanendo nel seminato, e se li metteva in tasca tutti. E si sarebbe parlato delle sue ragioni per giorni, e la dirigenza veniva metaforicmente piallata senza pietà. Ovvio che essendo andato molto oltre, si sono persi i contenuti e lui è passato per matto arrogante.
  3. eh ma jà mènato mi pare... se alzi le mani è più facile sbatterti fuori...
  4. La discussione, come sempre in questo forum, è bella, avvincente, e sicuramente molto interessante. Si stanno facendo ragionamenti legittimi, ma senza sapere esattamente quali carte/fatti/documenti/prove hanno a disposizione le due parti. Noi ne sappiamo solo un pezzo della verità, ma potrebbe esserci dell'altro. Ma per esperienza professionale diretta ti dico che: - se lo esoneravano semplicemente lui si beccava ancora un anno di contratto - se se ne andava lui di sua spontanea volontà non beccava niente. Cosa fantascientifica. - se invece si lega l'esonero ad altre vicende che gli sarebbero imputabili e con le quali giustifichi il licenziamento (e qui torniamo al pezzo di storia che noi poveracci da fuori non conosciamo), Allegri non becca niente solo se accettasse di buon grado la decisione. Cosa anche qui fantascientifica. Quindi questo è stato un modo semplice-semplice e forzato per costringere Allegri a scendere ad una trattativa che sicuramente finora ha rifiutato. Vediamo come la prenderà nei prossimi mesi, e cosa succederà calcisticamente parlando nella sua vita, ma mi sento di dire che il consiglio dei legali della Juve ha il suo senso. Ogni singolo milione risparmiato è una conquista. Dubito si arrivi a qualche sentenza. PS Stiano molto attenti alla Juventus, perché bisogna ricordarsi di un paio di cose. Il licenziamento e il risarcimento danni che chiederà Allegri viaggiano su due binari separati. Teoricamente possono incontrarsi, ma anche no. Almeno in teoria, anche se molto difficilmente, potrebbero esserci anche due accertamenti dei fatti e relative conclusioni dove entrambi potenzialmente potrebbero essere colpevoli. Perché lui ha dato certamente di matto e ha minacciato delle persone, ma quelle dove ha esagerato non sono dipendenti del club, quindi è più un fatto di danni d'immagine per l'azienda e dei cattivi rapporti che si possono creare con le istituzioni sportive. Ma se Allegri dovesse avere delle prove (la vedo tosta eh) sul fatto che Giuntoli e compagnia cantante lavoravano sottobanco con la stampa per diffamarlo, potenzialmente potrebbe anche ottenere ugualmente un risarcimento danni.
  5. Vicenda che si chiude nel peggiore dei modi. Ossia non da Juventus. Da una parte e dall'altra si guarda solo il denaro. Interessante il fatto che la scelta dell'esonero per giusta causa ovviamente prelude l'accesso al tribunale, perché altrettanto ovviamernte Allegri non accetterà di mollare il grano in scioltezza. Quindi l'hanno fatto sapendo di dover poi trattare per un accordo nel migliore dei casi, o di andare a sentenza nel peggiore. Però se il primo balengo/pingone che passa si permettesse di pubblicare una prima pagina di un quotidiano con la scritta "Juve ladri, dopati di M***A!", loro in tribunale non ci andrebbero manco con le cannonate, e si difenderebbero con fermezza, pacatezza e senza arroganza. Che significa una masturbazione non aggressiva, ecco. Una manica di scappati di casa. Siamo in mano a una manica di scappati di casa, con la sostanza e la scorza del classico bambino dell'asilo, dove quello più bambino di tutti è il padrone. Mi verrebbero altri aggettivi, ma oggi sono più buono del solito. EODT!
  6. mmmmmm... violenze fisiche... ? Mettiamola così. O le avete ricevute talmente forti che si sono creati dei danni che vediamo tuttora. O non ve ne ha date abbastanza. Comunque sia, secondo me ora, a prescindere dal passato, vi servirebbe un bel paliatone. Un grosso paliatone. Che cos'è un paliatone? Beh, capisco caro Jaky , che tu sai poco l'italiano e sei un uomo dal profilo INTERnazionale, per così dire. Paliatone è una parola che puoi non conoscere. Ci sta. Vuol dire....
  7. Concordo. Quando dico che il calcio italiano è crollato a picco col 2006, non intendo in paragone con la Premier. Intendo solo in generale. Perché prima c'erano almeno tre club che muovevano il sistema e che garantivano competitività, oggi nel mondo il calcio italiano non interessa più nessuno. Tutti i grandi campionati sono più belli e più interessanti del nostro, e questo è grave e sorprendente. Vero anche il discorso sul favore stupido, ma sinceramente dopo quello che abbiamo passato e che continuiamo a passare anno dopo anno, sono contento così. Se dobbiamo morire noi, voglio che muoiano tutti. (almeno io) Non ha senso dare una mano a dei ladri di galline ignoranti. E' gente che si accontenta di rubare il portafoglio dei vicini piuttosto che organizzarsi per prendere fort knox. Motivo per cui AA ha cominciato a guardare l'estero per la superlega, trovando immediatamente terreno fertile con le 2 spagnole, che non a caso da sole hanno debiti per MILIARDI di euro. E domani sera, per l'ennesima volta, una di queste si gioca la finale di CL.
  8. Sicuramente loro si sentivano sicuri e blindati nella loro bravura, e pensavano di potercela fare anche da soli contro l'intero sistema. Un errore dovuto al proprio ego forgiato nella meritocrazia, e nel vivere tanto tempo staccati dalla realtà. L'idea di fondo è rimasta sempre quella del "da soli", perché in effetti erano proprio da soli. E pensavano che mai si sarebbe potuti arrivare a quello che poi abbiamo visto. Non ci credevano loro e non ci credevamo noi. O almeno non del tutto. Perché pensi che al di là della situazione contingente che di volta in volta potrebbe presentarsi, la proprietà interverrebbe battendo i pugni sul tavolo. E pensi che una realtà come Juve, Inter o Milan mai più avrebbero affrontato una retrocessione, perché al sistema calcio non conviene. Non hanno buttato a mare Lazio o Roma, fallite da anni, figuriamoci la Juve. Esattamente come accadrebbe a Real e Barca, per dire. E invece sappiamo come è andata. La sua visione era perfettamente calata in quel periodo, con la Juve tra le prime, se non la prima grazie a Gheddafi, come fatturato in Europa. Sempre in grado di giocarsela contro chiunque, con tante idee da realizzare per aumentare ancora il fatturato. La Premier di oggi era ancora agli albori, e il nostro campionato era ancora uno dei più avvincenti. E' proprio il 2006 ad aver distrutto tutto. La Juve in B ha afflosciato il sistema intero. La fase di Agnelli era votata a guardare anche fuori proprio perché ormai i tempi erano cambiati. Cercava di portare la Juve ad agganciarsi al treno delle più grandi d'Europa. Ora sappiamo che anche se ha fatto diversi errori, in realtà era quasi impossibile. L'Italia è un paese sgonfio. Nel calcio e non. Tolto Exor, nel resto del calcio non ci sono più grossi nomi ricchi che possono competere con sceicchi e simili. E il sistema calcio è in mano a ladruncoli, piccoli truffatori, puttanieri, cocainomani e ladri di galline. Le infrastrutture portano poco fatturato guardando il complessivo, si fa prima a vendere un Pogba a 100 milioni ogni anno. Ammesso che ce l'hai. Le attività collaterali (hotel, Jmedical, ecc) in realtà servono a fare solo una cosa, ossia ad aumentare il fatturato minimo. Ad avere delle basi più solide. Si è più in vista e si ha più credibilità e maggiore accesso al credito, ma non è con quel fatturato che paghi lo stipendio e l'acquisto di Mbappè. Ha provato giustamente a costruire rapporti internazionali, come faceva Bettega ai suoi tempi, ma con un peso più forte e con più voglia di fare e istituzionalizzare. Abbiamo visto come è finita. Ma quello che ha tentato di fare AA probabilmente, coi tempi di oggi, avrebbe provato a farlo anche la Triade. Ricordiamoci che già nel 1995: https://tribuna.com/it/news/juventus-2021-04-20-il-coni-ci-spreme-e-noi-faremo-la-superlega-una-frase-detta-da-giraudo-nel-1995-ora-diven/
  9. 15 luglio 2006 «Una sentenza brutale che non tiene in conto la verità, nulla» Giraudo: «E i passaporti? E i Rolex? » L'ex dirigente della Juventus : «Vado via, ma chi resta non è diverso». «Tre telefonate hanno cancellato 12 anni di lavoro» MILANO — La sentenza arriva ai bordi di una piscina. Antonio Giraudo ha scelto di trascorrere il suo ultimo giorno da uomo di calcio in vacanza con la famiglia. Ore 21.00, finisce tutto. «Mi sembra così sommario e illogico che non vale la pena neppure di discuterne. Una sentenza brutale che non tiene in conto la verità, nulla». In questi anni l'ex amministratore delegato della Juventus ha accettato di buon grado di recitare la parte del cattivo. Distante, ogni tanto condito con l'arroganza che deriva dal potere, spietato nel tutelare i propri interessi, in quella che ha sempre considerato la sua missione di manager. E in questi giorni di fine epoca si sentiva accerchiato, un po' come lo Scarface di Al Pacino, quello che sbraita contro le persone perbene che lo guardano di sottecchi al ristorante: «Vi serve gente come me, così potete puntare il vostro dito e dire quello è un uomo cattivo. Coraggio, auguratemi la buona notte. E' l'ultima volta che lo vedete un cattivo come me, ve lo dico io». Quello era soltanto un film. Ma adesso che la buonanotte è arrivata per davvero, è dura andarsene a dormire, sentirsi un reietto di quel mondo che aveva dominato. «Tre telefonate con un mio collaboratore, ovvero Luciano Moggi. Gli sono bastate per cancellare dodici anni di lavoro. C'è agli atti la mia rabbia contro Zeman, che continuava ad attaccarci, nient'altro». Ci sarebbero anche le cene con i designatori arbitrali, la promiscuità di un mondo dove ormai ci si muoveva per bande, a pistole spianate. La spiegazione di Giraudo è di carattere antropologico: «I nostri comportamenti sono stati quelli di chi si muoveva in un mondo educato così. Se io vado a cena a casa sua e lei non mi fa trovare le posate, io mi adeguo ai suoi costumi. E' quel che abbiamo fatto in questi anni, e trovo folle che paghino soltanto alcune persone e alcune squadre per quello che era un comportamento generalizzato». Lui non si pente di nulla. E in quello che va letto come uno sfogo identifica i responsabili dello sfascio: «Il problema era ed è sempre stato nel manico. I vertici della Federcalcio avrebbero dovuto governare i mutamenti del nostro mondo, e invece se ne sono ben guardati. Hanno chiuso gli occhi su tutto. Prima Nizzola, e poi Carraro, che a un certo punto si è trovato tra le mani un potere immenso. Non lo ha mai usato, se non per la propria autoconservazione. Mi hanno detto che ho cercato di tirare in ballo l'Inter. Ma se Oriali, un suo dirigente, e Recoba, un suo calciatore, hanno patteggiato una condanna per la vicenda dei falsi passaporti, non significa che hanno cercato di alterare il risultato sportivo? Noi stessi, e parlo della Juve, abbiamo più volte chiesto un cambio delle regole, ma chi poteva deciderlo è rimasto lì, a guardare». L'amarezza di Giraudo è un frullatore dove finisce dentro il peggio di questi anni: «Abbiamo subito sulla nostra pelle la moratoria sui giocatori extracomunitari, che ci è costata uno scudetto, senza che nessuno della Figc abbia alzato un dito; noi avevamo i bilanci a posto, altri li taroccavano di continuo; c'è stata una società, la Roma, che regalava Rolex da 2-3000 euro agli arbitri. E adesso mi si viene a dire che va tutto bene, che i cattivi siamo soltanto noi?». In sottofondo arriva il rumore dello sciabordio dell'acqua, voci di bambini che gridano, una serenità che mal si intona con l'umore di Giraudo. L'orgoglio personale, certo, ma anche il dolore per la società che Giraudo ha rappresentato in questi anni. «Ci imputano l'alterazione del risultato di Siena-Juve. Con tutto il rispetto, ma in confronto a noi quella era una squadretta. Noi abbiamo portato quindici nazionali ai Mondiali, abbiamo costruito una squadra fortissima, la più forte al mondo. E adesso la verità che viene consegnata alla gente è che vincevamo grazie a chissà quali sotterfugi. E non dovrei parlare di giudizio sommario? Ci abbiamo messo sette anni per ottenere una assoluzione completa al processo per il doping, qui non mi hanno lasciato parlare neppure per sette minuti. Si decide così di società quotate in borsa, della sorte di dirigenti, tifosi e piccoli azionisti?» La giustizia sportiva è arcaica, dice Giraudo. E' il riflesso di un mondo cambiato in modo profondo e veloce, ma che ha conservato gli stessi abitanti. Qui viene fuori l'orgoglio del manager, c'è forse la spiegazione di quell'arroganza che gli è sempre stata imputata: «Come risposta al nuovo, il calcio ha semplicemente proceduto all'upgrading di chi si occupava di questo sport. Il risultato è che meccanismi delicati, bilanci e interessi da milioni di euro sono stati gestiti da personale inadeguato. Le società hanno tutte direttori generali ridicoli, che non hanno la minima idea di cosa sia un business plan ». Dalla rabbia sorda di Antonio Giraudo traspare una sincera preoccupazione per la Juve. Manca però l'autocritica, il rammarico per qualcosa che si poteva magari evitare. «E' stata volutamente creata un'immagine terrificante di me e della Juventus. L'odio sportivo per chi vinceva molto spesso sul campo si è trasformato in un rancore istituzionalizzato, senza tenere conto del fatto che un conto è l'ambito sportivo». Dottor Giraudo, andiamo, non ha proprio nessun rimprovero da farsi? «Di cosa sono colpevole? Di aver cenato con gli ex designatori? Nella vita, ogni dirigente ha interesse ad avere conoscenze di livello nel suo settore di competenza. Ma noi non avevamo alcun interesse a comprare le partite. Come hanno dimostrato i Mondiali, eravamo i più forti. Ma questo ormai è stato dimenticato, con il timbro di questa sentenza. La mia immagine personale è stata distrutta. Sono state pubblicate cose private, non attinenti all'indagine. Persino una cosa sciocca come la telefonata tra me e Moggi sull'allenatore dei figli di Roberto Bettega è stata usata per dare giudizi morali». E' tardi ormai. I bambini sono andati a cena e si sente che la piscina è vuota. Giraudo Antonio, 60 anni, torinese, l'uomo più potente del calcio dell'ultimo decennio, saluta la compagnia. Il suo congedo non è da Scarface, ma da uomo ferito: «Io me ne vado, ma ho il dubbio che chi rimane non sia poi tanto diverso da me». https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/15/giraudo.html Ai tempi Cobolli Gigli era già diventato da un mesetto uno dei più grandi interisti comici della storia, per ordine di John Elkann.
  10. Trova le differenze: «Non rinuncerei a uno scudetto della Juve per il mondiale della Ferrari». (Gianni Agnelli) «Scudetti che abbiamo vinto noi sappiamo quelli che abbiamo vinto, e quello è quella cosa importante». (John Elkann)
  11. E ci servirebbe una proprietà molto ricca, molto competente su diversi ambiti e settori, e molto potente in termini generali sia con le istituzioni, sportive e non, nazionali e non, e potente anche coi media. E' durissima trovarla. E una persona che vuole bene davvero alla Juve prima che a se stesso, questo lo deve capire. La cosa molto preoccupante è che AA non lo capisce. Farebbe carte false per risedersi su quella poltrona. Esattamente come fece la prima volta. Capisco che possa aver voglia di riscattarsi, ma alla Juve non servono più le beghe famigliari o le rivincite personali. Siamo finiti nella M***A più volte per colpa di questi atteggiamenti da bulletti del bar. AA è un uomo intelligente, ma ha dei limiti fortissimi sia dal punto di vista caratteriale che mentale. E i successi dei primi anni gli hanno dato alla testa.
  12. Non ha un suo impero industriale finanziario personale alle spalle. Non ha le capacità per crearselo. Non ha il tempo per crearselo, perché per farlo ci vogliono interi decenni, e lui è già vecchio. Non ha voglia di crearselo, perché gli piace anche godersi la vita e i dindini che gli ha lasciato papà. Non penso abbia voglia di rischiare i soldi che ha nel tritacarne pallonaro, e fa bene. In sostanza può solo rivestire una carica che gli viene eventualmente assegnata dal padrone. Insomma, è un pacco. A noi ci serve ben altro.
  13. Apro una piccola piccola porta di servizio, un passaggio nascosto, un passaggio spazio-temporale tra un topic e un altro. Per chi, - a causa della giovane età, - o a causa dello scarso interesse in generale su temi non di stretto campo e calcio giocato, - o con la smodata voglia di fare un viaggio nel tempo, - o con la smodata voglia di fare un viaggio in un'altra dimensione, - o semplicemente a causa dell'iscrizione al forum in epoca successiva, conoscesse poco sul pensiero di questo personaggio, suggerisco una lunga lettura interessante. Tanto tempo fa, addirittura nell'ormai lontanissimo marzo del 2017, lanciai un topic che si intitolava SUPER GIRAUDO, dove dentro c'erano alcune sue interviste molto serie, storiche, degli anni 90, dove si toccano tanti temi interessanti. Ho scoperto che il topic esiste ancora. il link è qui: Nel caso, vi auguro buona lettura.
  14. Quando spesso dico che la Juve è morta nel 2006, mi riferisco proprio al fatto che prima, nelle ere precedenti, si aveva la sensazione palpabile che qualunque cosa fosse successa c'era una proprietà e una dirigenza che avrebbero messo mano con fermezza alla situazione. Magari anche sbagliando, ma poco importa. Situazione calcistica o no poco importa. Boniperti o Giraudo poco importa. C'era un'idea di Juve e di onorabilità. C'era un concetto Juve. Dopo non più. Dopo si è avuta l'impressione, netta, precisa, palpabile, sempre, che c'era solo un fuggire, un nascondersi, un fingere, un tutelare altri interessi... Prima il film si girava in un luogo reale, dopo si girava il film con una scenografia dipinta su pannelli di cartone. Situazione calcistica o no poco importa. Vittorie o no poco importa. Il primo Agnelli aveva illuso che, ma poi si è capito perfettamente come stavano le cose. C'era e c'è tuttora la vasellina. Non c'è più un concetto Juve. E forse non ci sarà mai più, anche se il club fosse venduto, perché chi eventualmente arriverebbe bisogna vedere chi è, da dove arriva, e cosa pensa. Probabilmente penserebbe che il club è solo un semplice e titolato club di calcio, mentre in realtà è esattamente come per le persone. Spesso sono le malattie, o le cicatrici che hai addosso, anche quelle che non si vedono, a definire cosa hai passato, da dove arrivi, cosa pensi, cosa senti, cosa vorresti, e chi sei davvero. Ecco perché la Juve è morta nel 2006, perché adesso è tipo un Parma o un Brescia, ma molto più famoso.
  15. Bene e male. Bene, perché era ora di rivederlo in forma e in una situazione non da tribunale. Visto che lo stadio lo vollero loro, visto che tutta la cacca del 2006 se la sono mangiata e digerita loro, soli contro tutto e tutti, rivederlo ha una sorta di valore morale inestimabile. Perché Moggi ogni tanto allo stadio si è visto, ma lui no. Di lui si erano perse le tracce in pubblico. Poi dopo quello che ha passato... (ricordo ai meno attenti che oltre alla M***A, oltre ai processi e ai soldi spesi per sostenerli, costui dalla magistraturina massonica telecomandata d'Italy ha subito persino dei pignoramenti di suoi beni personali... non so se mi spiego a che livello siamo arrivati qua nel bananeto della bassa Europa eh...) Bene anche che alcuni tifosi non lo abbiano dimenticato e lo abbiano accolto con affetto. Visto che la tifoseria della Juve solitamente si distingue per vicende e atteggiamenti poco edificanti, è positivo che una volta tanto l'abbiano azzeccata almeno una. Male, perché dal 2006 sono passati quasi 20 anni, in cui si è visto la qualunque in campo e fuori, e in tutti gli ambiti, e ancora non si è arrivati a riabilitare quei due dirigenti . Dirigenti che già prima dello scandalo combattevano soli contro tutto e tutti, mentre gli altri rubavano, e tramavano. Male perché mi sa che se non c'era la faccenda dei suoi parenti più stretti forse Giraudo allo stadio non ci sarebbe andato. Ed è un fatto umanamente molto comprensibile. PS Mia madre è morta da più di 20 anni e ancora mi manca. Ecco, anche voi, che siete fuori dai giochi per sempre già da 17 anni, ancora mi mancate. Senza di voi la Juve è diventata un'altra roba.
  16. Tra le altre cose degne di nota sulla sua carriera, pare che abbia inventato il panettone.
  17. Vero. Però va anche detto che il sentimento popolare spesso colpisce pure i protagonisti stessi, che magari non conoscono tutte le dinamiche di stampa e potere. Non ti danno un rigore e ti fa comodo seguire la vulgata comune che la Juve ruba. Io da molti giocatori, tipo quelli che hai citato, che senza offesa forse hanno un neurone a testa, non è che mi aspetto che arrivino a certe vette di ragionamenti. Riguardo invece Capello, concordo con te, perché è uno che ha testa. E riguardo al suo poi essersene andato, lo capisco. Già nel video si vede la difficoltà di capire perché c**** deve essere lui a difendere il club, mentre la proprietà ha già scaricato tutti. Perché restare a recitare un teatrino solo per due soldi? Se poi arriva il Real, dove una cosa del genere non capiterà mai-mai-mai-mai-mai-mai-mai, perché restare a Torino e lavorare per questi scalzacani? Pochi giorni dopo l'ultima giornata già si era capita l'aria che tirava e che la retrocessione era una possibilità seria. Senso unico, proiettili quotidiani, nessuna analisi dei fatti, e nessuna difesa. Noi da fuori potevamo essere frastornati, ma loro da dentro qualcosa in più potevano capire. Io l'ho capito la prima volta che ho sentito Cobolli. Si capiva, lo sentivo, era chiaro, e non ci credevo lo stesso. Il 31/08 sono andato davanti alla sede per capire se davvero lo avrebbero fatto, cosa che sapevo perfettamente, ma ancora non ci credevo. Speravo in un miracolo, in qualcosa di sovrannaturale. Speravo che alla fine gli sarebbe mancato il coraggio per farlo davvero. Nella mia vita ne ho passate di tutti i colori, sono stato vicino alla morte più volte, ho visto morire persone, mi hanno anche semi-operato senza anestesia, ho visto inferni che manco vi potete immaginare (qualcuno su di me, molti su altre persone), e mi sono spesso sentito solo in queste situazioni. Ma vi posso dire una cosa che sembrerà una grossa cazzatona rispetto alle cose serie della vita, quella sera, mentre tornavo a casa dopo aver sentito il comunicato di quei 4 co*****i del cda dell'epoca, è una delle volte in cui mi sono sentito più solo in vita mia. Da solo su Marte.
  18. Ovvio, e risaputo. Cercarono di tirarli in mezzo, un po' a sorpresa, perché Berlu sapeva qualcosetta su cosa stava succedendo, più o meno, visto che stava governando. Mise pure qualche suo uomo alla procura di Napoli a sorvegliare il provolone. Chiamò Moggi a Palazzo Grazioli proprio per questo secondo me, per capire cosa sapeva su cosa stava accadendo. Voleva forse tirarselo dentro al Milan e disinnescare tutto. E probabilmente voleva prendersi anche Giraudo. Aveva fatto i complimenti a tutti e due in pubblico, all'uscita di una partita mi sembra, disse che vincevano a facevano squadre forti senza spendere fortune. Li voleva eccome. In fondo saltati via dalla Juve, l'obbiettivo dei torinesi era raggiunto. Si è sempre detto infatti che Galliani si incazzò e mise mano anche lui alla questione, per non ritrovarseli in casa. Ma i torinesi volevano proprio evitare questo, che andassero da altre parti. Noi li buttiamo via, ma devono restare nell'immondizia, per sempre. Non devono fare la fortuna di altri. Quando è cambiato il governo in primavera, pensarono che forse si potevano utilizzare pure un po' di robe sul Milan. Il nano non pensava che ci avrebbero provato, infatti chiese subito lo scudetto, visto che erano secondi. Poi ha cominciato a doversi difendere pure lui, e lo ha fatto. Ha subito alzato le barricate e utilizzato tutti i mezzi leciti e illeciti a disposizione. PS (ricordatevi che le elezioni erano truccate, e che i dati al viminale li ha processati la security della Telecom, quella che sappiamo, con tanto di strani blackout ecc, e il risultato elettorale inizialmente dato per scontato da tutti gli analisti, ossia berlusconi stra-sconfitto, invece divenne molto più equilibrato e rese il nuovo governo fragile e ricattabile)
  19. Il video l'ho postato proprio perché essendo l'ultima di campionato, (e le vicende erano uscite in quel momento sui giornali, nelle ultime gare, proprio per rovinare e delegittimare tutta la stagione, più quelle precedenti [perché così è, mica solo quei due campionati] ), è perfettamente visibile la differenza tra chi si difende e chi avalla volentieri lo scempio. Lo dicono subito anche i giornalisti in studio, ovviamente. Siete colpevoli se il padrone è il primo a non difendersi. Lo so che si dice che JE era giovane ed eterodiretto dal Gatto e la Volpe, ma in realtà egli era già operativo da almeno un anno e mezzo per il ribaltone. Se no non andava a cercare Blanc a dicembre 2004, e non lo infilava nel cda pochi mesi dopo per un anno intero a fare la talpa di bassa lega (lui in persona lo ha fatto, non Gabetti e Grande Stevens, ricordatevelo). E poi quando è saltato il cda, Blanc invece è rimasto dentro e promosso a pieni voti. Lui e Franzo sono rimasti. Poi è arrivato poco dopo il più grande comico di tutti i tempi a fare il presidente (anche se notoriamente interista). Esattamente come non tanto tempo fa, ad un certo punto quelle due donne presenti nel cda, sul più bello hanno votato contro per far saltare Agnelli. Degli altri mi frega poco, io non ho l'anello al naso. Questa gente l' ho capita da tempo, e ne conosco i moduli operativi. Provate a pensare se Berlu o Moratti, senza nessuna prova seria o sentenza, con indagini ancora in corso, avrebbero mai fatto saltare Galliani, Facchetti, ecc. Col c****. Stavano seduti lì, poi si vedeva. Forse. E al 99% restavano pure con sentenze di colpevolezza per aver ammazzato Kennedy (anche tutti e due i fratelli). Anni e anni dopo, siamo ancora qua, sempre allo stesso punto. Prevalgono necessità da bambini dell'asilo. E trattano la Juve come un cesso. La Coppa Italia Radioattiva http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6875
  20. La Coppa Italia Radioattiva http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6875
  21. Ha il grande vantaggio che le partite rimanenti non valgono nulla, quindi può godersele per davvero. Come esperienza intendo. Che vinca o che perda non ha nulla da perdere. (salvo sconfitte epocali) E può anche essere che i giocatori possano sentirsi un filo galvanizzati dalla coppa vinta. Chissà.
  22. Ho notato. Fanno schifo al punto che un qualunque suino a confronto con questi pennivendoli-tifosi diventa un signore. Il suino si rotola nel fango, e ha delle ragiono fisiologiche per farlo, loro invece il fango lo creano, ad arte, con mille stratagemmi (questo è uno di quelli), e lo tirano addosso alle persone.
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