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Paulo Sousa 6

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Tutti i contenuti di Paulo Sousa 6

  1. si Mercedes ancora avanti ma sono tutti sbigottiti dal lavoro Ferrari.Allison e Adami hanno parlato di una power unit Ferrari cresciuta in maniera esponenziale rispetto alll'anno scorso.Il reparto guidato da Mattia Binotto sta facendo i miracoli...
  2. Differenza di soound power unit e di comportamento con la f14t:
  3. lavoro impressionante dello staff tecnico di Maranello in relativamente poco tempo:power unit devastante,sospensioni che non mangiano le gomme,aerodinamica di gran livello.Complimenti davvero
  4. Ecco Alonso: “Quando ho visto la Mercedes vincere di mezzo minuto a Melbourne, ho trovato conferma della mia decisione”,
  5. Scusami Paga non l'avevo proprio notata,certo che è davvero più piccola rispetto alla Gp14,si vede ad occhio nudo praticamente,peccato per la livrea davvero troppo bianca...bellissima la Honda invece...
  6. Raga nessuno considera le Ducati?Qualche bella foto dai...
  7. è un po' rincoglionito con sti social in effetti Claudio,però peccato davvero proprio in questo momento della stagione
  8. Sta come un caimano Valsecchi,secondo me sotto sotto...
  9. Formula 1 2015 HOME TEAM e PILOTI TECNICA CLASSIFICHE RISULTATI Formula 1 Ferrari: Iñaki Rueda è il nuovo capo delle strategie L'ingegnere spagnolo arriva dalla Lotus, proprio come Casanova che ha concluso il suo gardening24 marzo 2015 13:37 La Ferrari corre ai ripari: la Scuderia a Melbourne ha mostrato delle carenze alle quali Maurizio Arrivabene vuole che si ponga rimedio il più in fretta possibile. I pit stop della Rossa non sono stati da top team e la crew ha fatto una preparazione specifica prima di Sepang, mentre per le strategie troppo difensivistiche viste in qualifica era già stato deciso di voltare pagina. La responsabilità delle strategie è stata affidata a Iñaki Rueda che prende il ruolo che è stato di Neil Martin. Ad anticipare la notizia è stato il bravo Roberto Chinchero di Autosprint, visto che la Ferrari non ha ancora ufficializzato l'arrivo di volti nuovi dalla Lotus. Lo spagnolo (è iberico anche se ha un nome che sembra nipponico) non è l'unico tecnico giunto da Enstone: dopo aver completato il periodo di gardening è approdato a Maranello anche Daniele Casanova. Entrambi lavorano nell'area della simulazione, il reparto che è diretto da Giacomo Tortora. Iñaki Rueda sarà l'uomo di riferimento del garage virtuale che opera a Maranello, analizzando i dati che arrivano dalla pista e rielaborandoli in sede, mentre Daniele Casanova si occuperà dello sviluppo delle performance della SF15-T. Sono tecnici che godono della piena fiducia del direttore tecnico James Allison. http://www.omnicorse.it/magazine/50685/f1-ferrariinaki-rueda-e-il-nuovo-capo-delle-strategie
  10. Bell'articolo: 26 marzo 2015 – La Ferrari avrebbe già fatto girare in pista la prima evoluzione della power unit 2015, che dovrebbe debuttare in occasione del Gran Premio di Spagna a Barcellona. Solo che a provarla non sarebbe stato il team factory di Maranello, bensì quello clienti della Sauber che ha avuto modo di testare il propulsore evo durante l’ultima sessione di test a Montmelò. Secondo quanto ha riferito l’inviato del quotidiano La giornalaccio rosa dello Sport a Sepang, Luigi Perna, la prova ha avuto luogo nelle due giornate conclusive dei test invernali in terra catalana e sarebbe stata studiata in questo modo per evitare il rischio di eventuali rotture e “figuracce” se il V6 avesse ceduto sulla monoposto di Vettel o di Raikkonen. Un’indiscrezione che confermerebbe due cose: primo che la Sauber è diventato un partner ancora più stretto della Ferrari e la seconda è che la Rossa, giocando d’anticipo, ha mostrato una capacità di reazione importante accelerando lo sviluppo delle soluzioni tecniche che vedremo a partire dal primo Gran Premio europeo. Un aspetto importante visto che i propulsori a disposizione di ciascun pilota sono solo quattro per l’intero campionato, che prevede 19 gare dopo l’esclusione della gara inizialmente prevista al Nurburgring. Le migliorie apportate avrebbero soddisfatto in pieno gli uomini di Maranello, perché il motore avrebbe girato per due giorni senza particolari problemi e si è mostrato subito affidabile. A livello di potenza la versione attualmente installata sulla SF15-T sarebbe in grado di garantire circa 800 cavalli, e già in questa configurazione ha mostrato di essere decisamente un passo avanti rispetto a quella del 2014, mentre la nuova specifica dovrebbe arrivare ad erogare circa una ventina di cavalli più. Si tratta di una primo step in attesa del secondo, che arriverà dopo l’estate, e che potrà essere implementato grazie all’ausilio dei gettoni da poter spendere durante la stagione, con la Ferrari che ha a disposizione ancora 10 “tokens” contro i 7 della Mercedes. Una Mercedes che indubbiamente è ancora in vantaggio, poiché le differenze in termini di potenza pura sarebbero quantificabili in circa 30/40 cavalli nella versione attuale. Una soglia di potenza massima che andrà sicuramente ad aumentare con gli aggiornamenti previsti durante il campionato. Tuttavia, oltre ad una tecnologia ibrida di primo livello, uno dei punti di forza della power unit di Brixworth risiederebbe nella combustione del motore termico. Un settore attraverso il quale si traggono numerosi benefici in termini di erogazione della potenza e guidabilità. La Ferrari ha cercato di rispondere ai rivali tedeschi durante l’inverno e i risultati sono stati sicuramente ottimi, anche in funzione di alcuni ingegneri del settore che nei mesi scorsi si sono trasferiti da Stoccarda a Maranello. Sempre secondo l’inviato del quotidiano rosa gli uomini in rosso sono molto fiduciosi in vista della gara di Sepang, dove pensano di poter essere anche più vicini alla Mercedes rispetto all’Australia. Una fiducia che deriva dalla convinzione che, a Melbourne, Vettel sarebbe potuto arrivare più vicino alla coppia dei piloti delle Frecce d’Argento se solo fosse partito davanti alla Williams di Felipe Massa. Infine, sempre per quanto riguarda la Scuderia, oltre all’arrivo dello stratega proveniente dalla Lotus, lo spagnolo Inaki Rueda, c’è da segnalare anche un cambio in corsa per il team che gestisce la monoposto di Sebastian Vettel, con Ignazio Sanzone che ha preso il posto di Giuseppe Rizzo in qualità di capo meccanico. In precedenza Rizzo aveva svolto la stessa mansione quando in squadra c’era Fernando Alonso. FP | Luca Ferrari http://www.formulapassion.it/2015/03/f1-ferrari-provata-bercellona-sulla-sauber-la-power-unit-evo/
  11. La base telaistico-aerodinamica sembra molto buona anche se l'esteremizzazione e l'integrazione con la Power unit Honda stanno creando un'infinità di problemi.Staremo a vedere se e come risaliranno.Certo che in questa F1 derelitta sarebbe manna dal cielo un'eventuale lotta Vettel/Ferrari-Alonso/MclarenHonda
  12. Articolo interessante sulla Mclaren: 24 marzo 2015 – Leggendo le dichiarazioni di Eric Boullier dopo il Gran Premio d’Australia, non ultime quelle che riferiscono di una certa fiducia in un vettura definita come “nata bene” (clicca qui), è normale che possano sorgere degli interrogativi. A prima vista le parole del responsabile McLaren sembrano forse un po’ esagerate, eppure i riscontri forniti dalla pista durante la gara dell’Albert Park riferiscono che la “fiducia” degli uomini di Woking nella finora poco fortunata MP4-30 è supportata da alcune informazioni certe. Informazioni che si rifanno ai dati telemetrici rilevati in occasione dei 56 giri del circuito australiano percorsi dalla monoposto inglese domenica 15 marzo. Rilevamenti che una volta letti nella chiave giusta, ed in riferimento all’attuale contesto tecnico in cui si trova la scuderia britannica, danno un’opportunità in più per comprendere sia quanto detto di recente da Jenson Button, che quella macchina l’ha guidata, che il già citato Eric Boullier. I dati in questione sono quelli che ha pubblicato con tanto di grafici il sito ufficiale del Circus, F1.com, e che riprendono i cinque parametri chiave per una lettura di base dei dati telemetrici riguardanti la prima gara dell’anno. I valori sono così ripartiti: aggressività (quanto si arriva veloci in curva), velocità di percorrenza in curva, frenata, utilizzo dello sterzo e acceleratore. Utilizzando i dati di telemetria grezzi, ai singoli piloti viene assegnato un punteggio su una scala da 1 a 10 per ogni categoria in base al confronto con gli altri concorrenti. Ad esempio, al pilota che fornisce il maggior numero di input a livello di sterzo in un determinato punto durante la gara vengono assegnati 10 punti per la categoria sterzo, mentre a quello che ne fornirà meno sarà assegnato un valore pari a 1. Gli altri saranno valutati invece come una via di mezzo. Lo stesso discorso vale anche per i restanti parametri che formano il quintetto di quelli analizzati per determinare la performance. Per valutare la prestazione in curva vengono analizzate le forze G che vanno ad agire sulla macchina e più alte sono, maggiore sarà il punteggio assegnato. Tornando alla prestazione della McLaren a Melbourne, ciò che ha stupito è stata la velocità di percorrenza delle curve da parte di Jenson Button al volante della MP4-30. In questa particolare graduatoria la monoposto di Woking si è rivelata come la quarta più rapida dopo le due Mercedes e la Williams di Felipe Massa, quindi più efficace anche della Ferrari. Il tutto nonostante il ritmo del pilota inglese non fosse all’altezza dei piloti che hanno occupato le prime posizioni durante la gara. Immagine tratta da Formula1.com Se si prende in esame il 23° giro si può notare come Button abbia ottenuto delle prestazioni simili a quelle di Hamilton, che era in testa alla corsa, e anche migliori di quelle espresse da Rosberg in termini di percorrenza delle curve. Nonostante questo il tempo fatto segnare dall’inglese è stato 1’35″643 contro l’1’32″948 realizzato dal tedesco della Mercedes. La differenza l’ha poi fatta la prestazione globale e basti pensare, ad esempio, come solo la velocità massima rilevata per la McLaren sia stata nettamente più bassa rispetto a quella della Sauber, che si è mostrata la migliore in tal senso, con 288.6 chilometri orari per Button contro i ben 309.3 di Ericsson alla speed trap. Naturalmente, nel complesso, la MP4-30 non è ancora sufficientemente competitiva, ma i dati emersi suggeriscono che questa vettura si trova a suo agio in curva e in tale frangente non sfigura affatto nei confronti delle avversarie. Le ragioni per le quali si è arrivati a questo risultato potrebbero essere addotte in parte sia allo stile di guida di Button, che come caratteristica principale predilige molto la velocità durante la percorrenza della curve, ma anche ad un ottimo livello di carico aerodinamico da parte della monoposto britannica. Un livello di carico aerodinamico che era stato enfatizzato sempre da Button nei giorni scorsi (clicca qui), con il trentaquattrenne veterano di Frome che spiegava come era cambiata radicalmente la guidabilità della vettura con il passaggio dalla MP4-29 dello scorso anno alla MP4-30. Dipinta come sincera nel comportamento e sensibile alle variazioni di set up, l’auto schierata dalla McLaren ha sicuramente il suo punto debole nell’installazione della power unit Honda. Il propulsore giapponese è ancora molto acerbo sotto il punto di vista delle prestazioni e solo una volta che riuscirà ad essere spinto a livello di quelli della concorrenza senza il rischio di rompersi si potrà trarre un giudizio globale sull’effettivo valore del pacchetto. In questo momento la McLaren non si può dire certo sia stata promossa, ma nemmeno bocciata, e il prossimo Gran Premio della Malesia, Honda permettendo, potrebbe essere un banco di prova interessante per capire quanto sia efficiente il telaio della MP4-30. Fra le pieghe del tracciato di Sepang, molto esigente in termini di carico aerodinamico, emergeranno altre informazioni utili in attesa di vedere come verranno risolti i problemi che affliggono la componente motore. Avere una vettura equilibrata non basta, ma sicuramente aiuta. FP | Luca Ferrari
  13. Rivedendola nel film Rush,la Mclaren m23 guidata da Hunt:
  14. No quella è solo la punta dell'iceberg(anche se mica tanto...):crisi dei gp storici,costi insostenibili per ste cavolo di power unit e programmi di simulazione,regolamenti assurdi,mancanza di veri personaggi tra i piloti,emorragia di spettatori ormai inarrestabile...
  15. Solo 13 macchine a girare con 2 a fare gara a sè,quasi zero sorpassi.Urge una rivoluzione.
  16. Morph ama il trash,non lo sapevo @@ Altro che marlborini rossi questo per contratto ha dovuto fumarsi tutti i tipi di tabacchi Philip Morris dal secondo dopoguerra ad oggi
  17. che poi è terribilmente trash:tatuaggio di pessima fattura modello carcerato sul braccio destro che fa da contraltare al foulard Hermes sotto la tuta rossa d'ordinanza.
  18. Notevole comunque la power unit Ferrari,Nasr ha sverniciato le Toro rosso con una facilità imbarazzante.Mamma mia Renault comunque...
  19. In pitlane lei sfotteva Valsecchi che faceva il carino con le grip girls
  20. Ormai la Rbr lo dice apertamente: 13 marzo 2015 – Parte con il freno a mano tirato la Red Bull a Melbourne: prima sessione chiusa con il 10° e 11° tempo, seconda sessione con il sesto crono di Kvyat e un Ricciardo spettatore ai box per un problema alla power unit Renault che ha imposto la sostituzione del motore. La Casa francese è già finita nel mirino e anche le novità in materia di muso corto sulla RB11 potrebbero tardare ad arrivare. Chi ha avuto una mattinata nel complesso senza inconvenienti è stato Daniil Kvyat, che ha percorso 45 giri, il migliore dei quali a 2”3 da Nico Rosberg: “Penso che sia stata una sessione produttiva, abbiamo seguito il nostro programma, abbiamo provato tante cose quindi domani cercheremo di mettere tutto quello che abbiamo imparato oggi per migliorarci”, ha dichiarato Kvyat ai microfoni di Sky Sport F1. “Sinceramente non ho visto che hanno fatto gli altri sul long-run, il mio l’ho sentito abbastanza bene, c’è sempre da migliorare però non mi è sembrato male”. Con soli nove giri alle spalle, invece, Ricciardo dovrà domani fare affidamento sul lavoro del compagno di box: “Vedrò cosa ha imparato Daniil dalle PL2 per avere una direzione per domani, sicuramente ha aiutato il fatto che abbia avuto due sessioni pulite. Ho fatto solo un paio di giri questa mattina, ma la pista sembrava già piuttosto gommata rispetto all’anno scorso e le condizioni erano piuttosto buone. Quindi penso che riusciremo a essere veloci in fretta domani”, ha dichiarato a Sky Sports Uk. “Finora abbiamo parlato un sacco di correre senza averlo fatto e oggi era l’occasione per fare un po’ più di giri”, ha aggiunto. “Sono sempre più ansioso di guidare, e quindi sono un po’ frustrato di quello che è successo. Aiuta sempre avere due macchine in pista anziché una ma vedremo cosa riusciremo a fare. È un piccolo contrattempo, era inutile fare le cose di corsa oggi per fare cinque giri nelle PL2. Abbiamo tutto il tempo per sistemare le cose domani mattina nella terza sessione”. Secondo quanto riferisce Autosport, il motore non potrà essere riparato, quindi dopo una sola gara l’australiano si ritroverebbe con sole tre PU a disposizione per l’intera stagione. Di segno contrario le dichiarazioni di Ricciardo, rilasciate a Sky e riportate anche nel comunicato ufficiale del team. L’australiano ha spiegato che i problemi sono iniziati gi nella prima sessione e che il team dovrebbe essere riuscito a salvare l’unità: “Nelle PL1 ci abbiamo messo un po’ a metterci in moto e non siamo usciti nella prima mezzora. Quindi c’era già qualcosa che non funzionava ed è stato così durante tutte le PL1, quindi già da stamattina ho capito che avremmo faticato un po’. Non credo che abbiamo perso già un motore, se avessimo fatto le cose di corsa per entrare nelle PL2 avremmo corso il rischio, ma penso che siamo riusciti a salvarlo”. Che il motore sia andato perso o meno, certo Renault si trova a fronteggiare un’altra figuraccia (e problemi alle batterie ci sono stati anche sulla Toro Rosso di Verstappen) e il fiume di critiche in arrivo da Milton Keynes. Già ieri Adrian Newey, citato dalla giornalaccio rosa dello Sport, aveva così espresso le sue perplessità sui progressi compiuti a Viry: “L’auto è migliorata il problema è il motore Renault. Non ci sono stati grossi progressi. Ricorrere a Mario (Illien, ndr) è stata una buona decisione della Renault, ma poi non gli hanno dato accesso a tutti i dati. Quindi a che cosa è servito?”. Sempre più concreta la possibilità che il team britannico lasci la Renault a fine anno per mettersi in proprio: scenario che affascina Newey: “Dovesse succedere, tornerei a essere più coinvolto nel progetto. Senza però rinunciare al progetto della America’s Cup”. E oggi, Marko e Horner hanno rincarato la dose. Il team principal ha dichiarato, come riporta Auto Motor und Sport, che il livello del motore è quello di Abu Dhabi 2014, e dal canto suo l’austriaco ha rincarato la dose: “La guidabilità è molto peggiorata rispetto ai test. Volevamo migliorare e abbiamo fatto un passo indietro. Possiamo anche aiutarli sul lato software, ma devono farci accedere a tutti i dati e fare quello che serve per risolvere i problemi”. Marko ha anche evidenziato come con le attuali restrizioni in materia di power unit, è piuttosto drammatico: “Abbiamo avuto un incontro mercoledì in Inghilterra, i vertici di Renault arriveranno stanotte, ma le cose non possono andare così“, riporta l’austriaca Orf. ”Ci hanno promesso e promesso che la prossima volta sarebbe stata meglio, che i risultati dei test erano incoraggianti. Ma se poi un motore si rompe dopo 50 chilometri, questo è incomprensibile. Il gap dalla vetta è spaventoso”. Macchina migliorata, diceva Newey, ma secondo quanto riferisce Auto Motor und Sport sarebbe fallito anche il secondo crash test tentato dal team che dovrebbe consentire l’introduzione del muso corto in stile Toro Rosso, soluzione attorno cui è stata progettata la RB11. La Mercedes è ancora lontana. http://www.formulapassion.it/2015/03/f1-red-bull-ricciardo-fermato-dalla-pu-renault-di-nuovo-nel-mirino/
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