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Bradipo76

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Bradipo76

  1. Bradipo76

    L'angolo dello sfogo

    Sono le 15.40 e ancora non piove. Siamo preoccupati. (cit)
  2. Chi non è di puro passaggio lo riconosci dalle piccole cose.
  3. LOL Non posso dir niente perchè ora gioca da noi. Ma è come se l'abbia detto
  4. A libro paga va messo anche lo staff social di Conte, prima in forza alla Casaleggio ed ora a Palazzo Chigi. Costo, 1.5 milioni.
  5. Ho provato a cercare un po'. Dipende da che periodo prendi in considerazione Mirenda (5 Stelle): "Vicini a lavoratori ILVA" "Il MoVimento 5 Stelle apprende con sgomento la vergognosa decisione dell' ILVA di chiudere l' impianto di Taranto a seguito dell' inchiesta della magistratura (fine 2012).
  6. Quando si gioca a due i due in mezzo dovrebbero tenere di più la posizione. Cancelo ha fatto male in quell'occasione ma si trovava solo in mezzo al deserto.
  7. Io il cartellonzo lo trovo una grossa pacchianata, ste robe manco a San Giovanni Rotondo se vedono Ma vabbè, fa parte del piatto.
  8. Non ci si può fermare, in un confronto già di per sè improponibile, a stabilire che uno sia meglio dell'altro sulla base della vincita di un trofeo. Se in quella finale Jugovic sbaglia il rigore han fatto uguale anche in Europa. Quella pedata di Jugovic determinerebbe le qualità di un intero gruppo di dirigenti. Può valere per considerazioni storiche e da tifoso.
  9. Continuo a credere che i motivi non siano economici. A fronte di pochi spiccioli risparmiati la Juventus perde un calciatore impiegabile in campo in entrambe le competizioni, magari non una prima scelta ma ancora utile alla causa. Per buon senso, ne dai sessanta l'anno a Ronaldo e poi ti metti a fare questi giochetti che comportano la riduzione della rosa?
  10. Eh, tasto dolente... Al di là di quello, comunque, non solo e non tanto la distanza media tra il cranio di Bonucci e quello del centravanti dovrebbe essere più corta. E' comunque la cosa che mi affligge di meno . In generale, se si prendono due calciatori in squadra che potenzialmente potrebbero e dovrebbero passarsi la palla, è più facile trovarli molto lontani tra loro che molto vicini. Diventa molto più complicato passarsi la palla in questo modo, c'è più margine d'errore, devi spendere la tua abilità più ad azzeccarlo e a controllarlo che ad usarla per fare la giocata successiva. Prima che metti giù una palla forte di venti metri, che magari rimbalza pure, l'avversario t'è sopra e l'effetto prodotto è bello che svanito.
  11. Lo ripeto oramai da mesi, accorciamo le distanze tra i calciatori e facciamo salire Pjanic di qualche metro. Quel che fa attualmente il bosniaco facciamolo fare a Can.
  12. Letto in due secondi, parzialmente d'accordo. Le fortune di Dybala dipenderanno anche da quel che succederà dietro di lui. Lui potrà giocare diversamente se quello che ora fa lui lo si recupera in altro modo. Continuo a ritenere, comunque, che anche Dybala deve rivedere il suo modo di giocare, non è solo un problema di posizione. Se gioca più avanti troverà meno spazi, non più spazi. Si va ad infilare in zone di maggior densità, e costretto a giocare maggiormente spalle alla porta.
  13. Intanto lo riporto, poi lo leggo e magari lo si commenta https://www.juventibus.com/un-dybala-diverso/ Un Dybala diverso Con l’eccezione (neanche troppo irrilevante) dei lunghi mesi col 433, la crucialità di Dybala alla Juventus non è mai stata messa in discussione, soprattutto nelle fasi in cui i bianconeri hanno giocato col 4231. Rispetto ai tempi del Palermo, l’argentino si è affermato essenzialmente come enganche, con Allegri che si è più volte concentrato sulla sua importanza nel fare di raccordo tra centrocampo e attacco. La Joya è quindi stato un vitale riferimento tra la linee, con la delega di muoversi tanto e coprire gigantesche porzioni di campo. Lo si ritrova un po’ dappertutto: nella trequarti avversaria, ad aiutare la mediana nella costruzione o anche largo vicino a Cuadrado. Dopo Sassuolo disse: “I compagni mi danno fiducia e l’allenatore mi assegna grande libertà di movimento”. In merito, furono interessanti le parole di Sampaoli a marzo, il quale disse di avere avuto problemi a inserire Dybala nel sistema di gioco che aveva in mente (poi miseramente fallito in Russia), proprio perché la Joya è abituato ad agire in contesti dove usufruisce di grande libertà, ammettendo di aver trovato difficoltà a inserirlo in una rosa che ispira più ai princìpi del gioco di posizione: “Paulo è un giocatore che grazie alla sua anarchia genera molti punti per la sua squadra e lo ha portato ad essere una delle figure importanti del calcio mondiale. Pensavamo che Dybala fosse uno dei migliori giocatori dell’Argentina. Poi però c’è stato qualche problema. O noi non lo abbiamo saputo valorizzare al meglio o lui non si è saputo adattare alla nostra idea di calcio, che è totalmente differente rispetto a quella della Juventus.” Questi (secondo l’opinione di chi scrive eccellenti) anni di Dybala a Torino ci lasciano con due importanti osservazioni sulle caratteristiche dell’argentino: prima di tutto, nonostante si sia abituato a giocare anche lontanissimo dalla porta, è scorretto definirlo come 10. Possiede doti balistiche impressionanti, sa tirare in tanti modi diversi e con una rapidità d’esecuzione superba. Tuttavia, nonostante la posizione, non ha mai acquisito significative qualità nella rifinitura, gli manca la lettura nel mettere l’uomo davanti al portiere (la redazione di Juventibus fece unalunga discussione su Telegram al riguardo). Nonostante consenta alla squadra di risalire coi suoi preziosi movimenti, ha limiti nella connessione coi compagni tramite palleggio tant’è che nella stragrande maggioranza dei casi ragiona soprattutto per andare al tiro. Insomma, ha un po’ perso smalto nell’assistenza, ed è un peccato se si pensa alle sue qualità tecniche: forse, più che la capacità, gli manca la testa. Inoltre, una nuova riflessione la porta il modo con cui si è approcciato con i suoi partner d’attacco: è infatti un giocatore che tende a sfruttare il lavoro del compagno più che a premiarlo. Non è un caso che si sia trovato molto bene con Mandzukic, profilo che nella sua carriera ha dimostrato di esaltarsi quando ha agito con giocatori di estro alle sue spalle, visto che il croato è superbo nel creare spazi per i compagni. Come ha già dimostrato l’esordio col Chievo, Cristiano Ronaldo ha caratteristiche diametralmente opposte rispetto a Higuain: se il Pipita veniva incontro compiendo un gravoso lavoro di cucitura, il portoghese aggredisce la profondità come un ossesso. Al Bentegodi la squadra, abituata a un attaccante diverso, non sempre ha premiato nel migliore di modi i movimenti del portoghese, col resto dei compagni spesso troppo scollegati. E’ qui che deve passare la nuova evoluzione di Dybala: meno trequartista, più attaccante vicino alla porta in grado di sfruttare nel migliore dei modi l’indole di CR7 a creare buchi nella struttura difensiva rivale. Dybala va incontro a Bonucci. Queste situazioni devono ridursi drasticamente. Contro il Chievo, la Joya a volta è stata più vicina del solito al portoghese, ma la troppa lontananza col resto dello squadra lo ha portato ad abbassarsi per ricevere palla tra linee altrimenti svuotate. La Juve deve cercare di aumentare i riferimenti sulla trequarti e riempire il centro del campo (con un mastino a protezione come Can lo si può fare, stringendo le ali o alzando Pjanic) per sgravare Dybala dalla “cucitura” e utilizzarlo più come punta. Non ci sarà più la necessità che l’argentino si abbassi sistematicamente per far progredire il gioco Questo sarà l’anno di Cristiano Ronaldo, ma può rappresentare una nuova e importante evoluzione tattica nelle carriera di Paulo Dybala, proprio grazie all’ex Real Madrid. Di certo, esaltare la convivenza tra i due è forse la responsabilità maggiore che oggi spetta ad Allegri.
  14. Io vedevo gente che voleva venderlo ogni quarto d'ora, manco fosse salmone
  15. I vari Ronaldo, Higuain, eccetera, son venuti fuori soprattutto per anni ed anni di formicanza. Con i conti tirati, se non in rosso, non li avremmo potuti prendere. Oggi fatturiamo bene, ma per aver rinunciato a fare le cicale. A bruciar quaranta, cinquanta milioni di vantaggio in un mercato sconsiderato è un attimo. L'aver investito qualche decina di milioni in altro piuttosto che spenderli in calciatori oggi sta ripagando.
  16. Beh, aver scavato questo gap è un merito. Quando hanno iniziato partivano due giri dietro le altre, e con un sacco di problemi della passata gestione da smaltire. Se fai poi il discorso dello scudetto anni 90 che vale due scudetti attuali, i risultati in Europa di oggi valgono il doppio di quelli fatti ieri.
  17. Tutta la vicenda rimane comunque una minuscola appendice dell'avventura di Marchisio alla Juventus. Non sarà stata tra le conclusioni più felici, ma pur sempre una coda. Un addio l'anno prossimo dopo una stagione passata in panchina sarebbe stato solamente un quieto vivere, alla fine, non una conclusione felice. Si dice che il cerotto conviene strapparlo.
  18. Non so, sul finire del mercato le cose diventano definitive, sia come ingressi che come uscite, e a quel punto è diventato evidente il ruolo di Marchisio. Magari c'era l'eventualità di avere ulteriori uscite, oppure si aspettavano offerte per Marchisio che non sono arrivate, e quel punto c'è stata la risoluzione "gratuita". Una delle cose che appare evidente, Marchisio non è stato sostituito, neanche con uno da poco. La si può leggere come il fatto che a Torino non avessero grossi interessi a far sì che se ne andasse (e neanche a pregarlo troppo affinchè non se ne andasse).
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