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Windom Earle

Tifoso Juventus
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  1. Hanno prenotato la chiesa per il 2 giugno. Arriverà già ubriaco...
  2. Il regolamento, in alcuni punti piuttosto che altri, è interpretazione. PUNTO E VIRGOLA
  3. Ovvio. Il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il braccio viene a contatto con il pallone. I seguenti criteri devono essere presi in considerazione: • il movimento della mano verso il pallone (non del pallone verso la mano) • la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato) • la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione Se qualcuno ricorda, ho sempre sottolineato che quasi mai si potesse definire netto o ineccepibile un fallo di mani. L'ho detto per rigori a favore e contro, per falli non fischiati a favore e contro. Ci son troppe variabili da tenere conto e inoltre si continua ad affidare il proprio giudizio a immagini ultrarallentate se non a fotogrammi che fanno sembrare quasi sempre un movimento inerziale come un fatto voluto (mano che si muove verso il pallone). Intenzionalità, congruità e naturalezza della posizione e del movimento dell'arto, valutazione della dinamica al rallentatore. Inestricabile triangolo della morte (della logica) in cui ogni ragionamento appare accettabile. Ma se ogni ragionamento appare accettabile ogni giudizio diventa non criticabile. INTENZIONALITÀ Premessa. Secondo me la norma non potrebbe essere scritta in maniera migliore, per un discorso che farò dopo sul movimento naturale del braccio. Un anticipo: un braccio, nel movimento del corpo, può essere in una certa posizione senza la reale coscienza di tale posizione. E sarebbe troppo punitivo punire tout court tutti i contatti con le mani. Giusto punire i tocchi intenzionali, che non sono necessariamenti quelli pensati, ma anche quelli istintivi senza coinvolgimento della coscienza superiore. Ma non ci sono elementi dirimenti per sciogliere questo giudizio. Ci si rifà a quei tre criteri. L'unico facilmente obiettivabile è quello della distanza, complicato dal fatto che non necessariamente la distanza dall'ultimo tocco sana l'intervento. Gli altri due si rifanno agli altri due punti del triangolo. MOVIOLA (movimento della mano verso la palla?) Non c'è molto da dire. Semplicemente non serve e tende a fuorviare il giudizio. Limitandomi a questo episodio, la prima cosa che vorrei sottolineare è l'abitudine di Benatia di affrontare l'avversario con le braccia basse (a meno che non debba "sentirlo" appoggiandole addosso), non le tiene in posizione di corsa. Secondo, Higuain tocca il pallone a mezzo metro da lui, un tempuscolo troppo piccolo per far scattare la scintilla dell'istinto? Terzo, se guardi alla moviola non hai percezione di questo tempuscolo, che si dilata, e avrai spesso la percezione del movimento verso la palla. Ma non è altro che oscillazione pendolare concorde col movimento. Inerzia. E si arriva al terzo punto. CONGRUITÀ DEL MOVIMENTO Se è possibile, questo è l'aspetto più difficile da valutare in assoluto. Nella vita di tutti i giorni e nello sport, nella corsa e nei contrasti, a meno che le braccia non siano strumenti dell'azione che si svolge (schemi motori coinvolgenti alcune strutture encefaliche tra cui il neocerebellum, la parte cerebellare più giovane dal punto di vista filogenetico), non abbiamo coscienza della posizione che assumono i nostri arti superiori, perchè sono sotto il comando di altre due strutture cerebellari filogeneticamente più antiche: l'archeocerebellum, elemento chiave delle strutture preposte all'equilibrio e il paleocerebellum, che gestisce la postura, la stazione eretta e la pendolarità degli arti. Gli arti assumono nel movimento le posizioni più disparate, sono i nostri bilancieri naturali, ci permettono di mantenere equilibrio e postura. Di conseguenza un arbitro, per valutare questo punto, dovrebbe essere un esperto di fisiocinetica, ma forse non sarebbe sufficiente, gli arti in situazione di equilibrio precario assumono le più improbabili (ma naturalissime) posizioni. Una volta sanzionato quel fallo, il secondo ragionamento che deve fare un arbitro è: è una scorrettezza, devo punirlo con un cartellino? Il discorso che ho sentito, analogamente ai DOGSO (deny an obvious gol-scoring opportunity) è: se non ci fosse stato quel tocco Higuain avrebbe molto probabilmente avuto ancora il possesso del pallone, quindi sì, giallo oppure rosso (per DOGSO, come sostiene Marelli). Ma, se non ci fosse stato quel mani non vuol dire cancellare il corpo di Benatia. La palla andava alla sinistra di Higuain e oltre Benatia. Per raggiungere quel pallone Higuain avrebbe dovuto fare il giro di Benatia. Ha stoppato il pallone a seguire e se lo è allungato. Non avrebbe mai raggiunto quel pallone. Ergo, hanno usufruito di un rigore che un altro arbitro avrebbe potuto tranquillamente e condivisibilmente non assegnare (e secondo me sarebbe stata la scelta, regolamento alla mano, più giusta), non mi sembra proprio il caso di lamentarsi per un mancato giallo molto opinabile (su cui rientra ancora il giudizio discrezionale dell'arbitro, non c'è nessun criterio a favore o contro quella sanzione disciplinare).
  4. 1. A quali criteri deve attenersi l’arbitro per stabilire che un calciatore ha toccato il pallone con le braccia o con le mani intenzionalmente? Deve valutare se il contatto tra il pallone e la mano o il braccio è voluto dal calciatore o se questi allarga, alza, muove o, comunque, tiene le mani o le braccia con l’intenzione di costituire maggior ostacolo alla traiettoria del pallone. Non deve però essere considerato intenzionale il gesto istintivo di ripararsi il viso o il basso ventre dal pallone. 2. Un fallo di mano deve essere sempre punito sia tecnicamente sia disciplinarmente? No, non sempre. Posto che un fallo di mano per essere tale implica un contatto deliberato tra la mano o il braccio di un calciatore e il pallone, di norma, il Regolamento lo punisce soltanto con un calcio di punizione diretto (o di rigore). Esistono, poi, alcune circostanze per le quali detta infrazione assurge a scorrettezza, divenendo così passibile di provvedimento disciplinare.
  5. E allora che criterio hanno usato per punirlo? Non volontario, movimento e posizione congrue...
  6. 6/6 vittorie esterne. 8/8 contando la CL
  7. Io sono sempre molto dubbioso sulla sanzionabilità di certi falli di mano. Palla inaspettata (liscio del milanista e rimbalzo a mezzo metro da Benatia), posizione del braccio assolutamente congrua con la corsa, braccio che sembra andare sul pallone ma è il movimento naturale oscillatorio degli arti superiori. Purtroppo si guarda e si continuerà a valutare i mani a velocità rallentata e si perderà di vista la vera dinamica di gioco. Comunque giusto non dare il giallo
  8. No, è ricerca dello spazio. Non c'è particolare irruenza e pericolosità.
  9. Il lavoro di un allenatore non è solo per quello che si vede (o che si capisce, dire che la Juve non abbia un'organizzazione e una fisionomia sua fa sbellicare) in campo. È soprattutto quello che fa fuori dal campo.
  10. Chi capisce di calcio sa che se non sai amministrare non sei un grande allenatore, o un allenatore da grandi. Di Gasperini questo non puoi dirlo.
  11. La miq postilla era per specificare. Ha detto una cosa giusta nella teoria, ma che mal si adattava al caso specifico. Ma ogni partita da storia a se e ogni partita ha dentro di se tante partite (cit. Allegri, senza le consuete forumistiche storpiature...). Che Allegri insegni alla squadra a cercare sempre la vittoria e la squadra lo segua in questo è evidente dalle statistiche in CL e dalla partita di mercoledì presa come singolo esempio. Per me per approccio, per ricerca e qualità della manovra e per dominio del campo una delle migliori Juve degli ultimi anni (nb. SETTE, non 4).
  12. Si continua a fare minestrone, la gestione della stagione, della singola partita, della rosa e del singolo giocatore, è funzione del momento ma anche del tipo di partita. In tutta l'intervista fa riferimento al campionato o al girone. Aver perso anziché pareggiato ci porta dal dover guadagnare un punto all'essere quasi costretti a farne 6, con conseguente dispendio di energie fisiche, mentali e di riprogrammazione della gestione della rosa. Il tutto in un periodo in cui avremmo un calendario tosto. Mi pare che la situazione sia questa, non tutte le partite sono identiche nell'approccio e nella gestione. La finale che molti citano per screditare il discorso* di Allegri non c'entra niente con quanto ha voluto esprimere. La gestione monocorde non può far parte del mondo reale, è una cosa fin troppo ovvia. Ah, la "gestione" è fondamentale a livello professionistico. * Fermo restando che, come tutti i discorsi a posteriori, anche questo arriva a risultato avvenuto. In quel discorso mancano alcune cose: il ManU aveva già cominciato a creare una certa pressione, il baricentro e la tendenza della squadra erano già a protezione del risultato da qualche minuto e questa tendenza non è cambiata sino al 2-1, complice anche il cambio De Sciglio-Barzagli ha evidentemente dato più libertà al ManU sulla sinistra.
  13. A Venerato conviene parlare di ipotesi molto future. È sempre più facile scordarsi le cazzate dette molto tempo prima rispetto a quelle dette ieri.
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