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Topic politico III: una nuova speranza

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Lo staff di TifosiBianconeri (a.k.a. L'Apparato), nella sua infinita saggezza, ha deciso di approvare la riapertura di questo spazio destinato a discutere della situazione politica italiana.
Come ben sapete questo topic ha vissuto varie vite, che si sono sempre interrotte a causa di prolungati flame tra utenti.
Naturalmente la riapertura comporta nuove regole. Lo staff non vuole aumentare i livelli delle barre di avvertimento a causa di un topic che nulla ha a che fare con l'argomento principale del forum. Non ci saranno richiami o tacche. Quindi dovrete automoderarvi e al primo accenno di flame interrompere il dialogo con i flamer.
Gli utenti che non rispetteranno questa regola saranno esclusi dalla partecipazione dal topic tramite ban.
Se lo staff dovesse ritenere che la situazione è ritornata ingestibile, provvederà immediatamente alla chiusura definitiva del topic, senza possibilità di nuove riaperture.
Buona discussione.

Message added by Paglia

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2 minutes ago, ASDRUBALE said:

Scusami ma non ho capito questi due punti, che sembrerebbero in contrasto quindi con il giudizio alla manovra.

1) Se 1 punto di spesa portasse a 1.5 punti di pil in più l'effetto sarebbe positivo (a dire il vero lessi un report dell' imf in cui - per quanto fosse difficile fare una media - nei paesi avanzati nel breve termine ad un aumento di 1 punto di spesa corrispondono 0.4 punti di pil in più), quindi il governo avrebbe fatto una manovra corretta.

2) Come dovrebbe rendere più efficiente il mercato del lavoro? Posto che non sappiamo ancora nulla del provvedimento che non ho capito se riguarderà solo i pensionati (ed anche così fosse sarebbe un provvedimento discutibile visto che le pensioni di chi ha versato il minimale tra gli autonomi in genere sono più basse di 780 euro).

 

1. il moltiplicatore (la misura dell'effetto diretto di una variazione della domanda autonoma, che comprende la spesa pubblica, sul reddito) è tendenzialmente (nell'opinione dei macroeconomisti) maggiore di uno, anche in italia. ma il giudizio sulla manovra dipende dall'insieme dei suoi effetti. la sostanza è che non possiamo permetterci (per molti motivi, sostanzialmente entità del debito e grado di apertura internazionale dell'economia) di finanziare la crescita in deficit. gli effetti positivi sul redditi sarebbero probabilmente molto più che compensati.

2. il sussidio di disoccupazione migliora (ancora, nell'opinione prevalente dei macroeconomisti) l'efficienza del mercato del lavoro perchè (se ben disegnato) migliora i risultati dell'attività di ricerca. trovare la miglior combinazione tra imprese e lavoratori richiede tempo (attività di ricerca). se i lavoratori hanno vincoli di liquidità molto stretti interrompono l'attività di ricerca troppo presto. il risultato è una combinazione subottimale e una riduzione della produttività aggregata. questo non implica un giudizio su questa parte della manovra.  soprattutto se, come dici, riguarderà per lo più i pensionati, avrà effetti di efficienza vicini a zero. ma in generale, la mancanza di un sussidio di disoccupazione (ben disegnato) è una delle ragioni principali della perdita di produttività in italia (rispetto a francia, germania, etc) negli ultimi vent'anni.

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1 minuto fa, hopper ha scritto:

 

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20 minuti dopo... .meme1 

sciampagnino in terrazza?

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1 minuto fa, hopper ha scritto:

 

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20 minuti dopo... .meme1 

 

 

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10819 messaggi
13 minuti fa, Dark Wizard ha scritto:

 

praticamente hanno additato uno che di certo non è di destra, ma tutt'altro... sempre aggiornati in sudamerica .asd

Se lui è tutt'altro che di destra io sono babbo natale

  • Like 1

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51 minuti fa, vikke55 ha scritto:

Ci sono esperti che parlano in altra maniera. Se dici che sono bufale, perchè la Rai ha trasmesso il documentario PIIGS? Per aumentarne la diffusione?

Non è che se lo trasmette la RAI è vero. La RAI trasmetteva le p*****a di Voyager in prima serata, non per questo hanno smesso di essere puttanate.

Pensare che qualcosa è vero perchè lo dice una qualche autorità è una fallacia logica.

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1628 messaggi

 

8 minuti fa, greenday2 ha scritto:


Per quello che dico di informarsi tramite fonti rilevanti e non le fake news che tanto spopolano in Italia. Personalmente non so piu nemmeno come ripeterlo..troppo dispendioso stare dietro a tutte le cazzate e confutare i ragli (non nel tuo caso, parlo in generale). 

A  che pro? Naaa non vale la pena

 

Beh, qui forse dà ragione un po' a tutti e due

fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-29/parla-inventore-formula-3percento-deficitpil-parametro-deciso-meno-un-ora-102114.shtml?uuid=ABJHQ0s

 

Parla l'inventore della formula del 3% sul deficit/Pil: «Parametro deciso in meno di un'ora, senza basi teoriche»

di Vito Lops29 gennaio 2014Commenti (30)

Guy-Abeille-258.jpg?uuid=01dc8182-88dd-11e3-ae90-606ced492f67

«La decisione di abolire l'Imu sulla prima casa va nella direzione opposta alle raccomandazioni» diceva lo scorso settembre il commissario europeo Olli Rehn intervenuto alla Camera aggiugendo che «se i piani di bilancio dell'Italia non risulteranno in linea con gli impegni presi con l'Ue, la Commissione ha il dovere di chiedere correzioni». Messaggio chiarissimo con altrettanto netto riferimento ai rischi di sforamento del paletto del 3% sul deficit/Pil, proprio quando l'Italia era appena uscita dalla procedura d'infrazione.

Un mese dopo, dato che le stime indicavano uno sforamento di uno o due decimi (3,1-3,2%) l'Italia è stata "costretta" ad aumentare l'Iva dal 21 al 22%, nonostante uno scenario di consumi calanti e nonostante questi rappresentino a tutt'oggi la prima voce del Prodotto interno lordo.

 
 

Ancora una volta è caduta la scure del parametro deficit/Pil che non può superare il 3%. Ma da dove nasce questo paletto che oggi condiziona più di ogni altro l'attività di governo (certo molto di più di quello sul debito/Pil al 60% a giudicare dal recente upgrade di Moody's sull'Irlanda pur in presenza di un debito/Pil balzato nell'ultimo anno al 121%)?.

Il quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e prima ancora il francese «Aujourd'hui en France -Le Parisien» hanno svelato l'arcano, poi ripreso anche da molti blog. La soglia del 3% sul deficit/Pil è stata elaborata negli anni '80 da un sconosciuto funzionario del governo di François Mitterand: Guy Abeille, ai tempi non ancora trentenne.

La storia è andata così. Dopo la vittoria alle elezioni del 1981 in Francia i socialisti guidati da Mitterand per mantenere le costose promesse elettorali avevano portato il deficit da 50 a 95 miliardi di franchi. Per "darsi una regolata" Mitterrand incaricò Pierre Bilger, a quel tempo vice direttore del dipartimento del Bilancio al ministero delle Finanze di implementare una regola per evitare spese pubbliche all'impazzata. Bilger contattò due giovani esperti che avevano una formazione economica e matematica all'Ensae: Roland de Villepin, un cugino del futuro primo ministro Dominique de Villepin e Guy Abeille.

Sarà quest'ultimo ad elaborare il paletto del 3% sul Pil, nato però, per sua stessa ammissione, senza alcuna base scientifica: «Prendemmo in considerazione i 100 miliardi del deficit pubblico di allora. Corrispondevano al 2,6 % del Pil. Ci siamo detti: un 1% di deficit sarebbe troppo difficile e irraggiungibile. Il 2% metterebbe il governo sotto troppa pressione. Siamo così arrivati al 3%. Nasceva dalle circostanze, senza un'analisi teorica».

Aujourd'hui en France Le Parisien rivela un altro virgolettato di Abeille: «Abbiamo stabilito la cifra del 3 per cento in meno di un'ora. È nata su un tavolo, senza alcuna riflessione teorica. Mitterrand aveva bisogno di una regola facile da opporre ai ministri che si presentavano nel suo ufficio a chiedere denaro […]. Avevamo bisogno di qualcosa di semplice. Tre per cento? È un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità».

Sperimentato in Francia questo paletto resse nel corso degli anni '80, ad eccezione del 1986, anno in cui il governo spese a deficit di più. A dicembre 1991 quella regola entrò fu promossa da "francese" ad "europea" ed entrò a pieno titolo nei parametri di Maastricht.

Secondo quanto documenta la Faz l'allora Ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel ha svelato come Trichet convinse la Germania a dare l'ok al paletto del 3%: «Il livello di indebitamento europeo all'inizio degli anni '90 era pari a circa il 60% del Pil. La crescita nominale era circa il 5%, e l'inflazione al 2%. In questa situazione i debiti potevano crescere al massimo di un 3 % all'anno, per non superare la soglia del 60%».

Ma perché proprio il 3%, e non il 2,5 % o il 3,5 % o il 4%? «Economicamente è difficile da giustificare», disse una volta l'ex presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, mentre osservava da vicino la nascita del criterio.

L'ex governatore della Bce, Jean-Claude Trichet ha però aggiunto a posteriori che il 3% è un parametro troppo favorevole perché basato l'assunto di una crescita al 5%. «Purtroppo era troppo ottimista, come sappiamo oggi.Avremmo dovuto fissare dei limiti all'indebitamento più bassi, perché la crescita è stata inferiore».

Il "padre della regola" che è diventato l'incubo di mezza Europa oggi ha 62 anni, e assiste agli sviluppi con un certo divertimento: «Non l'avremmo mai immaginato». Tuttavia è rimasto un sostenitore della disciplina di bilancio.

Le Parisien sottolinea che «l'ironia della storia è che i tecnocrati di Bruxelles si sono ispirati a questo famoso 3 per cento anche per creare un'altra regola iscritta nel nuovo trattato di bilancio europeo e altrettanto falsamente cartesiana, quella che obbliga a limitare il deficit strutturale degli Stati allo 0,5 per cento. Perché non l'1 o il 2 per cento? Nessuno lo sa».

La pensa così, oggi, lo stesso Abeille che considera alquanto utopici i calcoli sul deficit strutturale, al momento di gran moda, che ignorano l'impatto congiunturale.

Insomma, che Rehn lo sappia o meno, appare chiaro che la scienza fu messa in secondo piano nei palazzi di Maastricht al momento di decidere la nuova architrave europea che detta ancora oggi la linea.

 

 

 

 

Modificato da vanpeebles
avevo caricato un grafico che non c'entrava niente

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1 hour ago, vikke55 said:

No no, se hai tempo, vedi il video, è un numero preso dal bilancio precedente di un governo francese dell'era mitterand per dire "oh, basta con le spese pazzeh, dobbiamo tagliare su scuola e sanità". Definita da più parti una teoria prescientifica. Poi lascio a chiunque scegliere a chi credere, tanto tra al massimo 60 anni o giu di lì, non sarò altro che humus e tutto ciò che sono non sarà che polvere. .asd

guarderò. può darsi ci sia un fondo di verità nella storia. ma un numero è sempre in qualche misura arbitrario. l'idea di fondo era (senza dubbio) fissare una soglia che impedisse al rapporto debito/pil di esplodere.

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4 minuti fa, orcaloca ha scritto:

 

1. il moltiplicatore (la misura dell'effetto diretto di una variazione della domanda autonoma, che comprende la spesa pubblica, sul reddito) è tendenzialmente (nell'opinione dei macroeconomisti) maggiore di uno, anche in italia. ma il giudizio sulla manovra dipende dall'insieme dei suoi effetti. la sostanza è che non possiamo permetterci (per molti motivi, sostanzialmente entità del debito e grado di apertura internazionale dell'economia) di finanziare la crescita in deficit. gli effetti positivi sul redditi sarebbero probabilmente molto più che compensati.

2. il sussidio di disoccupazione migliora (ancora, nell'opinione prevalente dei macroeconomisti) l'efficienza del mercato del lavoro perchè (se ben disegnato) migliora i risultati dell'attività di ricerca. trovare la miglior combinazione tra imprese e lavoratori richiede tempo (attività di ricerca). se i lavoratori hanno vincoli di liquidità molto stretti interrompono l'attività di ricerca troppo presto. il risultato è una combinazione subottimale e una riduzione della produttività aggregata. questo non implica un giudizio su questa parte della manovra.  soprattutto se, come dici, riguarderà per lo più i pensionati, avrà effetti di efficienza vicini a zero. ma in generale, la mancanza di un sussidio di disoccupazione (ben disegnato) è una delle ragioni principali della perdita di produttività in italia (rispetto a francia, germania, etc) negli ultimi vent'anni.

 

Bisogna sgravare le imprese per poter aumentare gli I (investiments). 

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di battista è solamente uno confuso, era uno che votava rifondazione comunista anni fa, nel m5s si è rinco.

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3 minuti fa, vanpeebles ha scritto:

 

 

Beh, qui forse dà ragione un po' a tutti e due

fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-29/parla-inventore-formula-3percento-deficitpil-parametro-deciso-meno-un-ora-102114.shtml?uuid=ABJHQ0s

 

Parla l'inventore della formula del 3% sul deficit/Pil: «Parametro deciso in meno di un'ora, senza basi teoriche»

di Vito Lops29 gennaio 2014Commenti (30)

Guy-Abeille-258.jpg?uuid=01dc8182-88dd-11e3-ae90-606ced492f67

«La decisione di abolire l'Imu sulla prima casa va nella direzione opposta alle raccomandazioni» diceva lo scorso settembre il commissario europeo Olli Rehn intervenuto alla Camera aggiugendo che «se i piani di bilancio dell'Italia non risulteranno in linea con gli impegni presi con l'Ue, la Commissione ha il dovere di chiedere correzioni». Messaggio chiarissimo con altrettanto netto riferimento ai rischi di sforamento del paletto del 3% sul deficit/Pil, proprio quando l'Italia era appena uscita dalla procedura d'infrazione.

Un mese dopo, dato che le stime indicavano uno sforamento di uno o due decimi (3,1-3,2%) l'Italia è stata "costretta" ad aumentare l'Iva dal 21 al 22%, nonostante uno scenario di consumi calanti e nonostante questi rappresentino a tutt'oggi la prima voce del Prodotto interno lordo.

 
 

Ancora una volta è caduta la scure del parametro deficit/Pil che non può superare il 3%. Ma da dove nasce questo paletto che oggi condiziona più di ogni altro l'attività di governo (certo molto di più di quello sul debito/Pil al 60% a giudicare dal recente upgrade di Moody's sull'Irlanda pur in presenza di un debito/Pil balzato nell'ultimo anno al 121%)?.

Il quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e prima ancora il francese «Aujourd'hui en France -Le Parisien» hanno svelato l'arcano, poi ripreso anche da molti blog. La soglia del 3% sul deficit/Pil è stata elaborata negli anni '80 da un sconosciuto funzionario del governo di François Mitterand: Guy Abeille, ai tempi non ancora trentenne.

La storia è andata così. Dopo la vittoria alle elezioni del 1981 in Francia i socialisti guidati da Mitterand per mantenere le costose promesse elettorali avevano portato il deficit da 50 a 95 miliardi di franchi. Per "darsi una regolata" Mitterrand incaricò Pierre Bilger, a quel tempo vice direttore del dipartimento del Bilancio al ministero delle Finanze di implementare una regola per evitare spese pubbliche all'impazzata. Bilger contattò due giovani esperti che avevano una formazione economica e matematica all'Ensae: Roland de Villepin, un cugino del futuro primo ministro Dominique de Villepin e Guy Abeille.

Sarà quest'ultimo ad elaborare il paletto del 3% sul Pil, nato però, per sua stessa ammissione, senza alcuna base scientifica: «Prendemmo in considerazione i 100 miliardi del deficit pubblico di allora. Corrispondevano al 2,6 % del Pil. Ci siamo detti: un 1% di deficit sarebbe troppo difficile e irraggiungibile. Il 2% metterebbe il governo sotto troppa pressione. Siamo così arrivati al 3%. Nasceva dalle circostanze, senza un'analisi teorica».

Aujourd'hui en France Le Parisien rivela un altro virgolettato di Abeille: «Abbiamo stabilito la cifra del 3 per cento in meno di un'ora. È nata su un tavolo, senza alcuna riflessione teorica. Mitterrand aveva bisogno di una regola facile da opporre ai ministri che si presentavano nel suo ufficio a chiedere denaro […]. Avevamo bisogno di qualcosa di semplice. Tre per cento? È un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità».

Sperimentato in Francia questo paletto resse nel corso degli anni '80, ad eccezione del 1986, anno in cui il governo spese a deficit di più. A dicembre 1991 quella regola entrò fu promossa da "francese" ad "europea" ed entrò a pieno titolo nei parametri di Maastricht.

Secondo quanto documenta la Faz l'allora Ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel ha svelato come Trichet convinse la Germania a dare l'ok al paletto del 3%: «Il livello di indebitamento europeo all'inizio degli anni '90 era pari a circa il 60% del Pil. La crescita nominale era circa il 5%, e l'inflazione al 2%. In questa situazione i debiti potevano crescere al massimo di un 3 % all'anno, per non superare la soglia del 60%».

Ma perché proprio il 3%, e non il 2,5 % o il 3,5 % o il 4%? «Economicamente è difficile da giustificare», disse una volta l'ex presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, mentre osservava da vicino la nascita del criterio.

L'ex governatore della Bce, Jean-Claude Trichet ha però aggiunto a posteriori che il 3% è un parametro troppo favorevole perché basato l'assunto di una crescita al 5%. «Purtroppo era troppo ottimista, come sappiamo oggi.Avremmo dovuto fissare dei limiti all'indebitamento più bassi, perché la crescita è stata inferiore».

Il "padre della regola" che è diventato l'incubo di mezza Europa oggi ha 62 anni, e assiste agli sviluppi con un certo divertimento: «Non l'avremmo mai immaginato». Tuttavia è rimasto un sostenitore della disciplina di bilancio.

Le Parisien sottolinea che «l'ironia della storia è che i tecnocrati di Bruxelles si sono ispirati a questo famoso 3 per cento anche per creare un'altra regola iscritta nel nuovo trattato di bilancio europeo e altrettanto falsamente cartesiana, quella che obbliga a limitare il deficit strutturale degli Stati allo 0,5 per cento. Perché non l'1 o il 2 per cento? Nessuno lo sa».

La pensa così, oggi, lo stesso Abeille che considera alquanto utopici i calcoli sul deficit strutturale, al momento di gran moda, che ignorano l'impatto congiunturale.

Insomma, che Rehn lo sappia o meno, appare chiaro che la scienza fu messa in secondo piano nei palazzi di Maastricht al momento di decidere la nuova architrave europea che detta ancora oggi la linea.

 

 

 

image.png

 

Il punto non è il limite del 3%, il punto è la credibilità agli occhi dei mercati.

 

Se tu prendi un limite per-concordato e decidi improvvisamente e arbitrariamente di cambiarlo, gli investitori storcono il naso perché rischiano scenari d’incertezza

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1 minute ago, vanpeebles said:

 

 

Beh, qui forse dà ragione un po' a tutti e due

fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-29/parla-inventore-formula-3percento-deficitpil-parametro-deciso-meno-un-ora-102114.shtml?uuid=ABJHQ0s

 

Parla l'inventore della formula del 3% sul deficit/Pil: «Parametro deciso in meno di un'ora, senza basi teoriche»

di Vito Lops29 gennaio 2014Commenti (30)

 


Scusa ma non riesco a prendere con serieta' nessun articolo proveniente da Vito Lops (che e' molto conosciuto nell'ambiente per essere un fuffaro di prima categoria). 

Per quanto riguarda il documentario sui PIIGS che dovrebbe assumere validita' perche' trasmesso dalla RAI, non riesco nemmeno a commentare. la RAI, ossia quell'organo ora diretto da un distributore di Fake News per eccellenza. 

No ripeto, non e' un numero tirato a caso, ma nella favola italian tutto e' possibile. 

Vi ricordo che pure nella favola per eccellenza italiana, quelli che finiscono al paese dei balocchi fanno una finaccia

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8 minuti fa, Beat Takeshi ha scritto:

sciampagnino in terrazza?

mi si sporca il suv

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7 minuti fa, Juventi' ha scritto:

Se lui è tutt'altro che di destra io sono babbo natale

mia figlia più piccola crede molto in te

 

non deluderla

 

o vengo lì e ti sprango

  • Haha 1

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Dobbiamo preoccuparci? È il momento di portare i soldi in Svizzera (per chi ce li ha)? Un po' di cose sul DEF, ora che è stato deciso che il deficit resterà al 2,4 per cento per i prossimi tre anni https://www.ilpost.it/2018/09/28/cosa-e-stato-deciso-sul-deficit-e-tutto-il-resto/  (thread)

    • 1. Il governo ha deciso di triplicare il deficit rispetto allo 0,8 stabilito ad aprile e di aggiungere un altro 0,8 rispetto all'1,6 per cento che secondo il ministro dell'Economia Tria era il massimo accettabile dalla Comissione Europea

    •  

      2. Prima cosa: come saranno spesi questi soldi (in tutto una 40ina di miliardi) non è stato ancora deciso. Il DEF è solo un documento indicativo, per sapere se i soldi saranno usati per fare la flat tax o il reddito di cittadinanza dovremo aspettare la legge di bilancio

    • 3. Questo significa che non sappiamo nemmeno *come* saranno fatti questi provvedimenti. Ad esempio, la "flat tax" sembra (per il momento) che sarà uno sconto fiscale per ricche partite IVA, il reddito di cittadinanza una piccola espansione dell'attuale REI

    • 4. Quello che è certo è che non tutte le promesse potranno essere mantenute, nemmeno se il deficit sarà portato al 3 per cento durante l'approvazione della legge di bilancio. Non ci saranno 780 euro per tutti i 5 milioni di poveri, non andremo tutti in pensioni 4 o 5 anni prima

      Davide Maria De Luca @DM_Deluca
      FollowingStai seguendo @DM_Deluca
      Altro

      5. E i mercati? Lo scenario più preoccupante è quello di una recessione, anche piccola, nei prossimi mesi. In quel caso il deficit potrebbe facilmente raggiungere livelli astronomici (5-6%) e a quel punto diventerebbe davvero difficile per il nostro paese finanziarsi sui mercati

        1.  

          6. Sarebbe davvero bizzarro a quel punto vedere il governo più anti-europeo della storia chiedere aiuto finanziario alle istituzioni europee (è in questo scenario che diventa possibile l'uscita dall'euro)

           

           

          7. Ma esistono anche scenari meno preoccupanti: se l'economia continua a crescere o comunque a rimanere stabile, è possibile che le cose continuino senza particolari scossoni: c'è solo una cosa che invece è impossibile

          DM_Deluca's avatar

          8. E cioè che la manovra, per come annunciata, produca un'improvvisa impennata della crescita con concomitante uscita dalla povertà di milioni di italiani. Purtroppo, e su questo sono tutti concordi, la cosa peggiore è che il deficit previsto sarà probabilmente cattivo deficit

Modificato da Mintaka

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Qui c'è l'ultimo DEF Gentiloni.

Si noti che prevedeva lo 0,8%, ottenuto essenzialmente aumentando il prelievo fiscale (v. andamento imposte dirette e indirette) e mantenendo fermi gli investimenti a fronte della crescita della spesa corrente.

 

 

 

image.png.d519e29ec2d5e419f4d1d1b388ccba3b.png

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5 minutes ago, Avvocato (36) said:

 

Bisogna sgravare le imprese per poter aumentare gli I (investiments). 

sarebbe comunque in deficit (riduzione delle entrate fiscali).

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9 minuti fa, orcaloca ha scritto:

 

1. il moltiplicatore (la misura dell'effetto diretto di una variazione della domanda autonoma, che comprende la spesa pubblica, sul reddito) è tendenzialmente (nell'opinione dei macroeconomisti) maggiore di uno, anche in italia. ma il giudizio sulla manovra dipende dall'insieme dei suoi effetti. la sostanza è che non possiamo permetterci (per molti motivi, sostanzialmente entità del debito e grado di apertura internazionale dell'economia) di finanziare la crescita in deficit. gli effetti positivi sul redditi sarebbero probabilmente molto più che compensati.

2. il sussidio di disoccupazione migliora (ancora, nell'opinione prevalente dei macroeconomisti) l'efficienza del mercato del lavoro perchè (se ben disegnato) migliora i risultati dell'attività di ricerca. trovare la miglior combinazione tra imprese e lavoratori richiede tempo (attività di ricerca). se i lavoratori hanno vincoli di liquidità molto stretti interrompono l'attività di ricerca troppo presto. il risultato è una combinazione subottimale e una riduzione della produttività aggregata. questo non implica un giudizio su questa parte della manovra.  soprattutto se, come dici, riguarderà per lo più i pensionati, avrà effetti di efficienza vicini a zero. ma in generale, la mancanza di un sussidio di disoccupazione (ben disegnato) è una delle ragioni principali della perdita di produttività in italia (rispetto a francia, germania, etc) negli ultimi vent'anni.

1) Però la spesa qui è stata fatta, a grandi linee, per:

- Sterilizzare l'Iva

- Abbassare l'età pensionabile ed aumentare le pensioni minime

- Pagamento di tassi sul debito maggiori

- Dare un reddito di cittadinanza che non si capisce ancora come sarà strutturato (10 miliardi per il progetto iniziale mi sembrano davvero pochini, immagino sarà qualcosa basato sul reddito ISEE che riguarderà di fatto moooooolto meno di 6.5kk di persone).

Con questo tipo di spesa anche anche teoricamente non credo ci siano le basi per un moltiplicatore maggiore di 1.

 

2) Anche qui (specie al sud) mi sembra che la teoria sia molto lontana dalla realtà, semplicemente non c'è tessuto produttivo e specie nel terziario legato alle micro imprese i livelli di reddito sono inferiori a quanto promesso dal reddito di cittadinanza.

Non credo possa essere una misura a favore della ricerca di lavoro perché visto il grado di specializzazione di molti quei livelli di reddito sono superiori a quelli del mercato.

 

 

 

Non so a me questa manovra sembra una follia in toto, vedo un paese che sprofonda sempre più nel suo declino.

 

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4 minuti fa, greenday2 ha scritto:

Scusa ma non riesco a prendere con serieta' nessun articolo proveniente da Vito Lops (che e' molto conosciuto nell'ambiente per essere un fuffaro di prima categoria). 

Non conosco questo Lops né sono competente in materia, ma è un'intervista al presunto inventore della soglia, pubblicata dal Sole 24 ore. Quindi non è più attendibile nemmeno quel giornale.

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E' salito esattamente di 40 punti in 4 ore. 10 punti all'ora.

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2 minutes ago, ASDRUBALE said:

1) Però la spesa qui è stata fatta, a grandi linee, per:

- Sterilizzare l'Iva

- Abbassare l'età pensionabile ed aumentare le pensioni minime

- Pagamento di tassi sul debito maggiori

- Dare un reddito di cittadinanza che non si capisce ancora come sarà strutturato (10 miliardi per il progetto iniziale mi sembrano davvero pochini, immagino sarà qualcosa basato sul reddito ISEE che riguarderà di fatto moooooolto meno di 6.5kk di persone).

Con questo tipo di spesa anche anche teoricamente non credo ci siano le basi per un moltiplicatore maggiore di 1.

 

2) Anche qui (specie al sud) mi sembra che la teoria sia molto lontana dalla realtà, semplicemente non c'è tessuto produttivo e specie nel terziario legato alle micro imprese i livelli di reddito sono inferiori a quanto promesso dal reddito di cittadinanza.

Non credo possa essere una misura a favore della ricerca di lavoro perché visto il grado di specializzazione di molti quei livelli di reddito sono superiori a quelli del mercato.

 

 

 

Non so a me questa manovra sembra una follia in toto, vedo un paese che sprofonda sempre più nel suo declino.

 

sono più che d'accordo sul giudizio d'insieme su manovra e declino.

meno sulla teoria.

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20 minuti fa, hopper ha scritto:

 

Clipboard02.jpg.5daa5a1dfd57e0ea0161a1dc2d98a04e.jpg

 

20 minuti dopo... .meme1 

Clipboard03.jpg.dddf2c32d4b4d1575fc1361dfb58163a.jpg

 

nuovo giro altra corsa .meme1 

 

PS: farsi un mutuo diventerà una fygata, a brevissimo 

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11 minuti fa, hopper ha scritto:

mi si sporca il suv

radical chic del c****.

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spread a 277, MIB a -3.87 .asd 

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Adesso, Beat Takeshi ha scritto:

radical chic del c****.

 

uso quello di mia moglie, l'ho ordinato un'ora fa .the 

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