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Sbicca

Tifoso Juventus
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  1. Forse c'entra poco, ma qualcuno ha notato delle differenze nell'applicazione del regolamento (e nell'attenzione riservata ai colpi al volto) tra il fallo di Kean su Faraoni e quello di Sulemana su Thorstvedt di ieri in Sassuolo - Cagliari? Il povero Thorstvedt, che si avvicina all'arbitro dopo aver perso 3 denti per una gomitata e non viene cacato neanche di striscio, mi ha fatto ricordare di quanto gli arbitri e gli opinionisti vari tengano all'incolumità dei giocatori, proprio come quando ritenevano fallo quello di Kean su Faraoni o il "pugno" di Gatti nel derby. Quando si dice uniformità di giudizio... Non è così palese la volontà di arbitri e addetti VAR di proteggere l'incolumità dei giocatori, soprattutto quando si tratta di colpi al volto?
  2. Vlahovic deve migliorare tecnicamente, e parecchio, per essere considerato uno dei top a livello europeo. Personalmente gli do atto di qualche piccolo miglioramento nella gestione di alcuni palloni, ma non di più, almeno per il momento. Di sicuro niente che giustifichi l'hype che c'è nei suoi confronti e il suo valore, sia contrattuale che di mercato. Ha potenzialità che però si accompagnano a grandi lacune. Quello che dici mi trova pienamente d'accordo e se c'è una cosa di cui non incolpo Allegri è proprio la gestione di Vlahovic, perché anche quando è ben servito dai compagni spesso commette errori banali. Contro il Napoli ha sprecato un'occasione al 18' che un grande attaccante non può sbagliare. Ed è solo l'ultimo degli esempi. Quando viene servito in area spesso non è nel posto giusto, spesso non sfrutta il fisico che si ritrova e altrettanto spesso si incarta con il pallone tra i piedi. Questo miglioramento lo può fare lui e soltanto lui, perché l'ambiente, soprattutto quest'anno, lo sta aiutando (i compagni lo cercano, l'allenatore gli concede minuti, i tifosi lo sostengono...). Se valorizzare Vlahovic significa essere vincolati a giocare in profondità, c'è poco da fare. Purtroppo la duttilità, soprattutto in certi ruoli, fa ancora la differenza ed è la qualità che permette ad allenatori di poter sperimentare (eh sì, anche Allegri lo sa fare, al netto del suo modo di vedere il calcio). Se un giocatore ti vincola a certi schemi e a certi moduli non è un giocatore adatto ad una grande squadra. Il calcio è pieno di esempi simili. Finché rimane alla Juventus, spero di vedere un suo netto miglioramento e sarei il primo ad esserne contento, ma forse il modo migliore di valorizzare Vlahovic potrebbe essere monetizzare con la sua vendita.
  3. Su questo mi trovi d'accordo al 100%. Leggevo che da parte del suo procuratore e dei suoi legali c'era ottimismo, mi auguro che avranno qualcosa in mano, perché altrimenti la situazione è pesante per lui (ma lo sarebbe stato anche in caso di patteggiamento, con una pena di 18-24 mesi)
  4. Sinceramente, ti aspettavi una richiesta più morbida? Personalmente mi aspettavo si arrivasse al patteggiamento, ma evidentemente hanno una strategia diversa (spero per lui che sia consigliato meglio di quanto lo è stato in passato, non solo recente passato). Con una richiesta del genere non credo che avrà una condanna tale da permettergli di rientrare nel calcio che conta. Peccato, perché di fatto ha finito la sua carriera ad altissimi livelli nel 2018, a 25 anni. Poteva tranquillamente fare altri 10 anni di carriera ad alti livelli con le qualità che aveva.
  5. Ad essere onesto il primo tempo della Juventus mi ha sorpreso. Giocatori aggressivi, precisi e ordinati. Un paio di ripartenze ben fatte, il tiro di Chiesa (che poteva fare meglio da lì) e il gol di Vlahovic, una fase difensiva attenta che ha concesso poco. Purtroppo alla lunga sono emersi i soliti problemi, una fase offensiva scarna e confusionaria e un centrocampo che non riesce a dare garanzie (ma questo, se non arriva qualcuno a gennaio, sarà un problema che ci porteremo fino a fine stagione), il gol preso nell'unico errore commesso (commesso un po' da tutti, non solo da Gatti). In questo senso, considerando il contesto e il livello degli avversari un Pogba anche a mezzo servizio e Fagioli avrebbero aiutato e ieri ne è un palese esempio. Ma tant'è: questi ci sono e con questi si gioca. Non si può dare colpe a Nicolussi che di sicuro può migliorare, ma la Juventus soffre in particolar modo a centrocampo, dove non riesce a far girare palla e a guadagnare campo. Personalmente ho visto un buon Vlahovic, che anche tecnicamente non ha sbagliato come suo solito, e di questo sono contento, continuo a sperare che mi faccia rivedere la mia opinione su di lui. Tutti possono e dovrebbero fare di più, ma ho avuto come l'impressione che ad un certo punto veramente il pareggio andava bene a tutte e due le squadre. A conferma del livello molto basso del campionato italiano.
  6. Purtroppo certi comportamenti vanno oltre lo sport e il rischio che fa parte del gioco. Con Marquez purtroppo hanno creato un precedente pericoloso e, non solo in MotoGP, troppo spesso si vedono episodi che mettono a rischio tanto la salute dei piloti quanto la correttezza delle gare. Il problema è che ci sono diversi piloti che fanno sistematicamente quello che vogliono come fossero da soli in pista e questo non è corretto. Ci può stare una cazzata, penso alla spallata di Rossi a Gibernau (lo dico da ammiratore di Rossi) e ad altri contatti che si sono visti in passato, ma questi erano episodi al limite o fuori dai limiti ma pur sempre episodi. Da qualche anno è diventato insostenibile, già a partire dalle categorie inferiori. Marquez stesso ieri con Bezzecchi ha fatto una manovra delle sue, entrando direttamente sulla moto e sulla gamba di un avversario. Il comportamento di Espargarò (non solo questo weekend, purtroppo) e quello che ha combinato Martin ieri sono la diretta conseguenza dell'abitudine ormai diffusa a non punire i piloti (o a dare sanzioni ridicole). Le squalifiche e il pugno duro ci sono stati solo per casi isolati, come la cazzata di Fenati (la squalifica fu sacrosanta, forse anche troppo leggera visto quello che aveva combinato), Oncu (quando stese tre piloti) in moto3 e poco altro. Le regole ci sarebbero pure, ma non mi sembra ci sia l'intenzione di applicarle più di tanto e così sta diventando pericoloso. Il motomondiale è cambiato dai tempi in cui si faceva a spallate, sono cambiate le moto e di conseguenza anche il tipo di competizione, con gare in cui spesso molti piloti (troppi forse) sono in lotta tra loro e permettere certi comportamenti è tremendo.
  7. Il comportamento di Martin in questa ultima gara è da squalifica. Il motorsport non ha bisogno di "fenomeni" che danno di matto in pista, anche se ultimamente se ne vedono un po' troppi Detto ciò, grandissimo Bagnaia che ha fatto qualcosa che in pochi sono riusciti a fare. Due mondiali consecutivi sono roba per pochi, anche quando hai la miglior moto.
  8. Sbicca

    Nicoló Fagioli

    Perdonami, ma chi ti dice che lui non abbia già dimostrato qualcosa alla Juventus fuori dal campo? Lui è un tesserato della Juventus, su cui la Juventus ha investito e immagino che per arrivare a proporgli un rinnovo qualcosa deve aver dimostrato, a livello umano intendo. Ma qui si arriva su aspetti che noi non possiamo minimamente conoscere, che riguardano il rapporto che c'è tra Fagioli e la dirigenza della Juventus. Noi non possiamo sapere qual è stata l'esatta dinamica della questione, né se Fagioli abbia già iniziato un percorso in accordo con la società. Avranno valutato la situazione, che come è stato spiegato non parte da ottobre ma da prima, e agito di conseguenza. E proprio perché è qualcosa che parte da lontano, credo che Fagioli non sia mai stato sul mercato, ma siano state prevalentemente chiacchiere giornalistiche quelle che lo vedevano coinvolto in trattative. Senza contare poi che avranno anche preso in esame eventuali errori di gestione da parte della Juventus, che vanno messi in conto quando un tesserato viola le regole. La strategia della Juventus ha un senso, poi può piacere o non piacere, ma perdere un giocatore che ha 22 e del potenziale, che oltretutto è cresciuto calcisticamente alla Juventus, per decisioni prese d'impulso è un rischio che la Juventus nella sua condizione attuale non può permettersi di correre. La cazzata la sta pagando perdendo una stagione intera, quando aveva anche iniziato ad essere nel giro della nazionale, e rimettendoci dal punto di vista dell'immagine. Anche dal punto di vista economico, perché a differenza della Juventus gli sponsor uno per sostituire Fagioli lo trovano senza problemi e le cifre che percepirà, anche derivanti dai contratti con la Juventus, saranno senz'altro più basse di quelle che avrebbe potuto chiedere se non avesse fatto questa cazzata. La dirigenza poi è lì anche per valutare situazioni come queste, seppur fuori dall'ordinario. Valutare se Fagioli può dare qualcosa alla Juventus nonostante il guaio che ha combinato e il danno che ha fatto anche alla Juventus stessa (come fatto notare da altri, sarebbe stato ben peggiore se avesse scommesso sulla Juventus, anche se a vedere la situazione di Tonali sembra quasi irrilevante, o se avesse combinato dei risultati con altri giocatori). Sono pagati per fare queste scelte e per farle nell'interesse della Juventus che prima di tutto è una squadra di calcio, non è che si alzano una mattina e si mettono a fare beneficenza a Fagioli e sono loro a dover valutare il danno che può aver fatto Fagioli alla Juventus dal punto di vista tecnico. Nel 2001, la dirigenza guidata da Moggi con Davids fece un ragionamento del tutto simile quando fu trovato positivo al nandrolone, in un momento in cui la Juventus era coinvolta in quella farsa sul doping e un caso come quello di Davids avrebbe potuto dar forza a tanti imbecilli che sbraitavano (e ancora sbraitano) a riguardo. Poi possiamo girarci intorno, ma se allarghiamo il discorso non è la Juventus a dover educare i ragazzi. La situazione è ben più complessa e tocca da vicino le famiglie, il sistema scolastico e la società in cui viviamo. Una squadra di calcio rimane una squadra di calcio e deve fare i propri interessi, valutando sì le persone ma principalmente quello che possono dare come professionisti, come calciatori, come staff tecnico o come dirigenti. Facendo queste valutazioni, considerando anche il danno che il giocatore può aver fatto alla Juventus, hanno ritenuto che la strategia migliore fosse rinnovare il contratto a Fagioli e se sarà un errore di valutazione sarà uno dei tanti che anche alla Juventus sono stati commessi, anche da fior fior di dirigenti.
  9. Certo, quello che dici ha senso. Il livello di questa Juventus non è in linea con gli standard di una società come la Juventus e su questo siamo tutti d'accordo. Ma il contesto in cui si "muove" la Juventus non lo possiamo escludere e il livello degli altri ti impone valutazioni ulteriori, tra cui quella sull'allenatore, ma anche sui dirigenti e sui giocatori stessi. Poi ripeto, ora serve andare in Champions League, senza fronzoli e senza rischi, e in questo senso l'approccio di Allegri ha dimostrato di poter pagare. In termini di risultati quantomeno, che oggi ti servono come il pane anche per pianificare sul lungo periodo. Dici giustamente di sperare che il livello "si alzerà anche semplicemente attendendo che diversi nostri giocatori crescano, altri che risolvano i propri problemi, e così via", ecco in questo mi sarei aspettato qualcosa in più. Sono d'accordo con te che serve tempo, ma mi sarei aspettato di vedere di più la mano dell'allenatore, non tanto a livello individuale, ma a livello collettivo, di proposta di gioco e me lo aspetto proprio perché non ritengo Allegri un totale incapace. Ma me lo aspetto anche perché gli standard alla Juventus sono ben altri e anche un allenatore deve dimostrare qualcosa in questo senso. Fossimo al primo anno di Allegri non parlerei così, come ho fatto dopo il suo ritorno, come ho fatto con Sarri e come ho fatto con Pirlo, ma siamo al terzo anno e certe riflessioni penso siano legittime.
  10. Concordo in parte sul materiale modesto. Se prendiamo come riferimento il campionato italiano ci sono squadre più complete (due, Inter e Napoli) ed è verissimo, così come ci sono lacune nella rosa della Juventus. Però i margini di miglioramento ci sono, con giovani molto interessanti e alcuni giocatori che stanno arrivando nel pieno della propria maturità. Non mi baso sulle partite con la Fiorentina o con il Milan, perché viste le caratteristiche di queste squadre le scelte di Allegri ci potevano anche stare e, come ripeto, in un contesto così conta veramente il risultato prima di tutto, quindi non ne faccio una questione di episodi perché poi la partita storta in cui devi soffrire ci sta sempre, capita anche al Manchester City, figuriamoci. Quello che non mi soddisfa è il trend, non vedere un miglioramento collettivo (se non nella fase difensiva) ma limitato ad alcuni singoli. Per carità, sempre meglio di niente, ma come dicevo prima se da Allegri ci si aspetta che sia un valore aggiunto (come lo dimostra la fiducia che gli è stata data e lo stipendio che percepisce) è altrettanto legittimo aspettarsi qualcosa in più. Perché poi, certe partite a prendere una brutta piega ci mettono pure poco e te lo dimostra quella con il Sassuolo, rimettendoci punti che possono essere pesanti in un campionato così livellato verso il basso. Tolte Napoli ed Inter, quelle che deve affrontare la Juventus sono squadre il cui livello è quello della Juventus stessa o, nella maggior parte dei casi, inferiore, tutte con lacune e problemi. Accontentarsi dei segnali incoraggianti dopo tre anni di lavoro mi sembra un "lusso" concesso solo ad Allegri e te lo dice uno che è convinto che agli allenatori vada dato tempo per lavorare e che avrebbe dato la possibilità anche a Sarri di fare il secondo anno. Ha tirato fuori del valore, è vero, ed alcuni segnali incoraggianti ci sono stati in queste prime partite della stagione, ma chiedere di dare continuità alle prestazioni buone che abbiamo visto e di vedere una squadra che sia più propositiva non è chiedere di "mandare i missili sulla luna". Dico solo che, stando così le cose, non mi sorprenderebbe sapere che Giuntoli e il suo staff a fine stagione facciano delle valutazioni. Valutazioni che io, da tifoso, troverei del tutto sensate e legittime (e che mi aspetto). Ma lo dico serenamente eh, non è che voglio vedere Allegri alla gogna.
  11. Chiaro che non possiamo saperlo e il bello (o il brutto) è anche questo. Il mio ragionamento parte dal fatto che considero Allegri un ottimo allenatore quando ha per le mani una squadra fatta e finita, uno in grado di gestire i campioni come pochi sanno fare e uno che non si lascia influenzare molto dalle questioni extra-campo (e dall'umore della piazza). Ripeto, con Allegri parti con una alta probabilità di centrare il risultato richiesto (e di questo gliene va dato atto, volenti o nolenti). Tuttavia, se dopo 3 anni (dopo 5, 6 anni, almeno secondo me, perché è da lì che partono i problemi della Juventus) ci sono ancora dei problemi e delle lacune che si trascinano anche l'allenatore ha le sue responsabilità, non su tutto ma le ha. Questo giustificherebbe un esonero in corsa come auspicano in molti? No. Ma di sicuro una riflessione a fine stagione sarebbe legittima, perché altrimenti non ha senso aver investito così tanto su giovani giocatori. Non tutti gli allenatori sono uguali, però. E in questo senso va il mio discorso: i fattori in ballo sono tanti, ma è chiaro che ci sono allenatori che in condizioni simili a quelle in cui lavora Allegri in questo momento (parlo di campo, non di extra-campo) sono stati capaci di costruire qualcosa di diverso sul lungo periodo. Ecco, mi auspico (e credo) che la dirigenza della Juventus ne tenga conto, tutto qui. Così come sono sicuro che ne avrebbe tenuto conto se il contratto di Allegri fosse stato più leggero e se non ci fosse stato tutto il putiferio che abbiamo visto l'anno scorso. A me, se devo dirla tutta, i primi quattro anni di Allegri sono piaciuti, anche dal punto di vista del gioco espresso. D'accordo su tutte le attenuanti del caso, ma parlo di responsabilità dal momento che quando è stato richiamato alla Juventus è stato considerato come un valore aggiunto, quasi a sottolineare l'importanza dell'allenatore. Seppur in un contesto di scelte scellerate, tra cui spiccano i tre esoneri di fila, in quanto valore aggiunto credo sia legittimo aspettarsi qualcosa in più. A maggior ragione se prendiamo in esame un lasso di tempo di tre stagioni.
  12. Hai centrato il punto. Ora c'è Allegri, che è questa roba qui e speriamo che funzioni. Se si guarda sul lungo periodo alla Juventus servirebbe qualcuno in grado, al di là dell'idea di gioco, di costruire qualcosa (Lasciando stare gente come Klopp e Zidane che sono irraggiungibili, giusto per fantasticare direi che Conte sarebbe un ottimo profilo, anche se per come se n'è andato ha perso molto, De Zerbi idem anche se mi sembra ben calato nella realtà della Premier League, pur con alcuni dubbi a riguardo anche Thiago Motta mi sembra un allenatore con ottime idee; si può rischiare con Tudor che ha fatto vedere buone cose e ce ne sono altri che sicuramente dimentico). Per caratteristiche anagrafiche e potenzialità della rosa servirebbe qualcuno che faccia crescere i giocatori e a cui venga data l'opportunità anche di non ottenere risultati, almeno nel primo anno. Purtroppo però alla Juventus serve entrare in Champions League e in questo senso Allegri è uno che l'obiettivo lo centra: Pirlo ha vinto due trofei, ma era fuori dalla Champions League senza suicidi altrui; Allegri nei due anni passati è arrivato sempre in Champions, costruendo poco (molto poco) o nulla ma ci è arrivato, e quest'anno sembra sulla strada buona. La priorità è questa e la dirigenza va in questa direzione. Poi è legittimo chiedere di più, ma aspettarsi mosse clamorose da Giuntoli in questo momento, con i risultati dalla parte dell'allenatore e la Juventus in zona Champions League con un buon margine sulla quinta, è fuori luogo. Mi auguro che a fine stagione si muova qualcosa, perché è palese come il secondo ciclo di Allegri non ha giovato né alla Juventus né ad Allegri stesso, ma fino a quel momento questo passa il convento e le parole di Szczesny lo dimostrano, oltre a dimostrare che lo spogliatoio è in sintonia con Allegri (cosa su cui l'anno scorso non avrei messo la mano sul fuoco). In questo contesto, mettere in discussione l'allenatore rischierebbe di compromettere la stagione della Juventus, per l'ennesima volta se guardiamo gli ultimi anni e soprattutto in un momento in cui non se lo può permettere nelle maniera più assoluta. Capire i momenti e le priorità che questi impongono è importante ed è una delle cose che differenzia buoni dirigenti dai cattivi dirigenti e dai tifosi.
  13. Premesso che mi sarei aspettato, e mi aspetto ancora, dei miglioramenti evidenti a livello di collettivo e non solo per quanto riguarda la fase difensiva, ad oggi Allegri è secondo con una squadra che sulla carta dovrebbe giocarsi il quarto posto con Milan, Atalanta, Lazio, Roma e Fiorentina (senza fare graduatorie tra queste, ma di sicuro Napoli e Inter hanno qualcosa in più della Juventus). A me non entusiasma la sua gestione già dall'ultimo anno del suo primo ciclo ma quando porta i risultati che gli vengono chiesti è normale che gli venga dato appoggio dalla dirigenza e mai come quest'anno è necessario fare risultato, perché non rientrare in Champions sarebbe un danno economico enorme ed è palese a tutti. Detto ciò ci sono cose che mi fanno ben sperare per il futuro (con o senza Allegri) e altre che non mi piacciono. Bene la fase difensiva, perché sta facendo la differenza almeno per ora, ed è quell'aspetto che sta mancando a Milan, Napoli, Roma, Lazio e Fiorentina. In questo senso mi sorprende molto Rugani, che sta trovando spazio e prestazioni molto solide. In Italia la differenza la sta facendo (e non solo quest'anno) la fase difensiva, e questo dà l'esatta misura del calcio che c'è in Italia, dove al netto di slanci di euforia siamo indietro rispetto agli standard europei (e non solo delle migliori squadre d'Europa). Meno bene là davanti: Kean è in forma ma non riesce a segnare, peccato perché non vorrei vederlo finire come l'anno scorso che dopo un ottimo periodo di forma è poi sparito; Chiesa non ha i 90 minuti e sacrificarlo in fase difensiva come nelle ultime partite porta ad avere un giocatore che ti regge un tempo, non di più; Milik è l'unica garanzia, anche se mi aspetterei qualche gol in più pur giocando poco ma fa un lavoro che davanti nessuno è in grado di fare a parte lui; Vlahovic mostra i suoi soliti limiti, ed è forse il giocatore da cui mi aspetterei il salto maggiore di tutta la squadra. Purtroppo per molti tratti di partita chi gioca davanti sembra un po' un corpo estraneo al resto della squadra e in questo senso non vedo grossi miglioramenti rispetto agli ultimi anni (non solo i 3 di Allegri, ma anche l'anno di Pirlo avevamo problemi medesimi...) Benino il centrocampo e gli esterni, nonostante i molti problemi. Locatelli fa un gran lavoro pur non giocando nel suo ruolo naturale, Miretti sta crescendo e sono contento per il gol che ha segnato e in questa Juventus ci può stare e potrebbe crescere ancora, Rabiot è sempre un giocatore solido anche se quest'anno gli manca un po' il gol. McKennie lo davo per spacciato e invece mi sta sorprendendo in positivo. La coperta è corta, anche a causa delle questioni di Pogba e Fagioli. Mi auguro che arrivi qualcuno in grado di dare garanzie e che sia "futuribile", oltre a sperare sempre di vedere ognuno nel proprio ruolo ideale, senza scelte cervellotiche o accrocchi dettati da una fase d'emergenza che dura, ahimè anche questa, da anni. Quello che non mi piace è che i miglioramenti sono, appunto, più che a altro a livello individuale e, a parte la fase difensiva, non vedo un'organizzazione che tende a migliorare nonostante ci siano margini per migliorare molto. Poi è chiaro, con il Milan che ha giocatori molto veloci, con la Fiorentina che ha una predisposizione molto spinta alla fase offensiva, partite in cui sei accorto dietro ci stanno ma in entrambe le occasioni, col senno di poi, direi che forse davanti qualcosa in più si poteva fare, vista anche la pochezza della loro fase difensiva (a queste due partite ci metto anche quella con l'Atalanta) e la sterilità della loro fase offensiva (Milan in particolare). Prestazioni come quella con l'Udinese, con la Lazio e con il Verona si potevano tranquillamente replicare, almeno in parte, anche con Milan, Atalanta e Fiorentina. Ma dubito che cambierà granché visto che, come detto sopra, mai come quest'anno l'imperativo è fare risultato e in questo senso Allegri ti dà garanzie che pochi altri ti danno (garanzie di risultato minimo, di obiettivi minimi, se guardiamo gli ultimi 3 anni, ma pur sempre obiettivi che gli ha dato la dirigenza che è quella che poi decide se tenerlo o meno). Siamo in un momento storico in cui va preso quel poco di buono che c'è, purtroppo. Quello che mi auguro è di finire il ciclo di Allegri nel migliore dei modi, ma resto convinto che a questa squadra serva molto di più un allenatore in grado di portare il collettivo a migliorare, anche se questa scelta forse andava fatta 3-4 anni fa e in maniera più oculata (senza affidarsi a Sarri, a Pirlo o al ritorno di Allegri).
  14. Il sorteggio probabilmente non risolverebbe il problema ma di certo aiuterebbe. Che poi era la soluzione che invocavano in molti, fino a qualche anno fa abbastanza apertamente, ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di portare avanti con impegno concreto. Un'altra soluzione sarebbe mettere un limite ai vari teatrini (televisivi e non), anziché mandare anche arbitri ed ex arbitri a spalleggiare certi personaggi. Oltre a quella di regolare l'utilizzo del VAR a casi eclatanti (come quello della mancata espulsione di Berardi, al limite quello di Gatti è da valutare al VAR, ma anche in questo caso: cosa rende un caso eclatante? Per esempio, il fallo di Kean diventa eclatante perché poi la Juventus segna? Perché a mio avviso lì c'è un normale contatto di gioco, c'è un arbitro che ha visto, ci sono guardalinee e quarto uomo e il fallo è tutto fuorché eclatante (ammesso che lo sia poi, un fallo). Dico questo perché leggo e sento discussioni sull'espulsione di Gatti, con tanto di analisi del pugno e di dove avrebbe colpito, per poi ritrovarmi a vedere il video frontale e vedere che quello è tutto fuorché un pugno. Inoltre, questa pressione mediatica sugli arbitri si intensifica sempre in prossimità di certe partite che vedono la Juventus contro Fiorentina, Roma, Napoli, Inter e, talvolta, Milan, dimostrando la volontà di alimentare questa pressione. Il sorteggio in questo senso non alleggerirebbe l'arbitro di turno dalla pressione, anche se sicuramente rimane una buona idea.
  15. Probabilmente il modello Bayern, che in Germania cannibalizza spesso anche il mercato interno, in Italia garantirebbe una guerra ancor più spietata da parte delle istituzioni calcistiche (e non) e delle avversarie. E non penso che le mie siano manie di persecuzione, visto come hanno provato a colpire la Juventus ogni qualvolta ha vissuto un ciclo vincente dagli anni '90 in poi. Detto questo c'è una differenza sostanziale tra la Bundesliga e la serie A: la prima è in crescita, la seconda in caduta libera. Pur essendo dominata dal Bayern Monaco negli ultimi anni sono emerse squadre che sono ben costruite, quasi tutte con un solido assetto societario dietro, e che anche in termini di risultati, in Europa, non hanno certo sfigurato. Squadre che hanno in parte seguito il modello Bayern, laddove possibile, cercando di giocarsela sul campo, ma di certo non hanno fatto guerra al Bayern Monaco. A questo aggiungiamoci strutture all'avanguardia, tanto che dopo aver ospitato il mondiale del 2006 ora ospiteranno il prossimo europeo, e il quadro è completo. Poi chiaro, tre semifinaliste (con conseguente finalista) di Champions League, una finalista di Europa League e una finalista di Conference League sono il miglior biglietto da visita per chi vuole continuare a nascondere la testa sotto la sabbia. Ma la Bundesliga negli ultimi anni ha avuto una crescita continua, così come anche la Ligue1, la Serie A no. Basti pensare che la squadra più forte al momento, ahimè, l'Inter, è economicamente disastrata ed è guidata da un presidente che ha milioni di debiti e che ha dovuto provvedere allo scioglimento della propria squadra in Cina. Di fondo la Juventus paga il fatto di essere vincolata in un contesto che sta affondando e che non regge il confronto con altre realtà che al contrario, chi più chi meno, sono in ascesa. Oltre alle strutture, un esempio banale: tralasciando la situazione Inglese che fa storia a sé, in Germania e in Spagna le serie inferiori si reggono anche sulla presenza delle seconde squadre, in Francia le seconde squadre le trovi tra i dilettanti, ma di fondo questo permette loro di avere sempre le solite squadre nelle tre leghe professionistiche. In Italia è stata portata avanti (e continua ad essere portata avanti) una lotta alle seconde squadre per anni, nonostante una serie di squadre sull'orlo del fallimento (o salvate con norme ad hoc dal fallimento) in tutte le categorie. In Italia tutto il meccanismo comprende 100 società professionistiche (98, se consideriamo la Juventus Next Gen e l'Atalanta Under 23), in Germania non sono neanche 60 le società professionistiche, in Spagna non arrivano a 80 (visto che sono numerose le seconde squadre, nonostante due gironi di terza serie che tra l'altro è un campionato semi-professionistico), in Francia neanche 60 (e nella terza serie troviamo squadre non professionistiche). Tutta questa baracca in Italia non è sostenibile, dal momento che ognuna di quelle 98 società avanza delle pretese, spesso senza dare il minimo contributo. Non è che i problemi della serie A sono iniziati ieri. Anzi, a mio modo di vedere, sono iniziati quando a giocarsi il campionato italiano (e anche competizioni europee) c'erano società come la Lazio di Cragnotti e il Parma di Tanzi, e cioè squadre che in un contesto serio sarebbero state quantomeno ridimensionate (se non fallite), lasciando spazio a società più forti e più sane. Gli stessi errori in Italia si continuano a ripetere, e non solo in serie A, e questo genera un livellamento verso il basso. Da tifoso, magari vedessi la Juventus fare la "fine" del Bayern Monaco. Purtroppo però un presidente/proprietario con un po' di sale in zucca deve anche valutare il contesto in cui si trova la propria squadra ed è palese di come la serie A (e tutto il calcio italiano) stia trascinando sempre di più la Juventus verso un baratro (anche a costo di farle pagare la violazione di norme che non esistono, con danno conseguente danno economico assicurato). Ed è palese come la Superlega avrebbe giovato alla Juventus più di quanto avrebbe fatto per le altre squadre. In un meccanismo come quello italiano, dove diciamolo chiaramente molte società si comportano come dei veri e propri parassiti, l'unico modo per non affogare potrebbe davvero essere quello di far guadagnare tutti. Perché tanto chi deve fallire, se non si chiama Juventus, ha la garanzia che le istituzioni faranno di tutto per evitargli il fallimento (o nel caso questo fosse inevitabile, faranno di tutto per riportarlo dentro al meccanismo e sono numerose le squadre fallite e rifondate più volte).
  16. Ti dico, fosse per me sarei pienamente d'accordo quando dici "meglio pensare a noi e farli affogare". Tuttavia la Juventus, volente o nolente, fa parte di questa roba qui, che vuole portare la Juventus a fondo, dove è più diffusa la volontà di veder sprofondare la Juventus che quella di imporsi sportivamente sugli altri. I successi della nazionale e delle italiane dal 2006in poi (unite al ciclo del Milan di Berlusconi, su cui non mi voglio esprimere ma che non nascondo che lo metterei tranquillamente tra quei presidenti che citavo prima) non hanno fatto altro che alimentare l'illusione che realtà italiane vincenti senza la Juventus siano possibili. L'idea della Superlega, che non mi scaldava il cuore ma che credo sia un'ottima idea, poteva creare un'opportunità per uscire da questa trappola, oltre che per confrontarsi con realtà forse più affini, sicuramente meno intrise d'odio. Ma finché la Juventus è immersa in questa melma, è conveniente avere un campionato adeguato a quella che è la storia della Juventus, altrimenti si rischia la fine dell'Ajax, del Celtic e del Benfica (rischio più che concreto ormai, direi quasi una certezza) ed è in questo, credo, che stava la forza dell'idea di Agnelli. Probabilmente è stato uno sciocco nel pensare che la Juventus potesse essere un traino per un movimento che nella Juventus vede il nemico principale. Per dire, a livello di strutture la Juventus è stata un esempio seguito da realtà come l'Udinese, Atalanta, Sassuolo e Frosinone ma tutto il resto della baracca è ancora molto indietro, a traccheggiare e a sperare in aiuti statali e in opportunità come quella di Euro2032 (altra illusione per tutto il calcio Italiano). Però poi sono quelli che vorrebbero spartirsi la torta come pare a loro, in una forma di parassitismo avallato dalle istituzioni (calcistiche e non), mentre si interrogano sul perché la serie A è un prodotto invendibile. In un certo senso, alla Juventus conviene di più far vivere questi parassiti, visto che tanto dovrà conviverci. Convivere con società che, per non correre il rischio di vedere la Juventus vincere preferiscono giocare in un campionato mediocre, del livello di quello portoghese.
  17. Il punto è proprio questo qui. Il giocattolo è in mano a persone che la volontà di migliorarlo non ce l'hanno minimamente. Al comando di federazioni e leghe c'è gente che ha sfruttato la miniera d'oro che era il calcio italiano fino agli anni 2000, campando di rendita, e che ora non sa minimamente dove mettere le mani anche per manifesta incapacità, quantomeno in termini di visione di insieme. Personaggi che tirano fuori idee senza capo né coda, in un miscuglio di politica e imprenditoria. La Serie A Made in Italy è solo l'ultima idiozia che hanno saputo partorire, ma la realtà è che il livello delle loro idee è questo qui, a dimostrazione di una mediocrità lampante. Così come la soddisfazione che provano nel vedere un campionato in cui se la giocano 5, 6 o 7 squadre (come se la situazione fosse tornata di colpo quella di fine anni '90) e che non viene egemonizzato dalla Juventus. A questo aggiungiamoci presidenti che avanzano pretese, cercando di avere una fetta sempre più grande di una torta che non hanno contribuito a fare, e provano a inserirsi nel gioco di potere che regola il calcio italiano. Presidenti che in un paese civile dovrebbero stare lontani da certi interessi, mentre qui ce li ritroviamo in posizioni aziendali di vertice, in società partecipate, in parlamento, oltre che nel calcio ad alti livelli. La realtà è che, a tutta questa marmaglia, gli è rimasto tra le mani solo l'osso e devono finire di spolparlo. Sai che gliene frega a loro di trovare una soluzione quando possono tranquillamente vivacchiare ancora per un po'? Poi la realtà è sempre quella: il "prodotto" calcio in Italia è in caduta libera, anche se poi qualcuno cade dalle nuvole quando i problemi emergono, e questi qui si aggrappano a quelle sempre più sporadiche botte di c**o (italiane in finali di coppe europee, exploit della nazionale) nel tentativo di far sembrare un problema di poco conto il collasso che c'è dietro (buona parte delle società professionistiche sull'orlo del fallimento, debiti, una nazionale il cui livello è imbarazzante e tutta una serie di altri problemi). Se il calcio è arrivato a questa mediocrità in Italia è perché si è permesso a certa feccia di mettere le mani nel mondo del calcio e quelli che oggi piangono miseria fino a qualche anno fa leccavano il c**o di gente che ha contribuito pesantemente al declino della serie A, che negli anni d'oro era in mano anche a gente come Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori, Gaucci... Tutte menti illuminate che sono state degnamente sostituite nel tempo. In questo senso Andrea Agnelli ha una visione più ampia ed è forse questa la ragione per cui gli hanno fatto una guerra spietata.
  18. Purtroppo in questo momento (che dura ormai da molti mesi) risultati come quello contro il Milan sono manna dal cielo. Prendiamo di buono una difesa che nonostante le assenze ha retto, concedendo di fatto una sola occasione. Detto questo, non mi aspettavo granché di diverso da quanto visto, ma l'impressione è che, come con l'Atalanta, uno 0-0 sarebbe andato benissimo alla squadra (cosa che devo dire non mi piace per niente). Più in generale mi aspettavo molto di più da questa stagione, perlomeno vedere un miglioramento generale anziché limitato a pochi singoli (Kean, Locatelli, Bremer e Gatti al netto di qualche errore li vedo in crescita) e reparti meno scollegati tra loro, ma non molto dalla partita col Milan. Viste le loro caratteristiche ero quasi sicuro che la Juventus avrebbe giocato così come poi ha fatto: davanti sono molto imprecisi e lo dimostra il fatto che pur tenendo il pallone (52% pur giocando per oltre un tempo con un giocatore in meno) hanno creato una singola occasione, un pressing abbastanza sterile e una fase difensiva che dire orribile è probabilmente fargli un complimento (non da quest'anno). Allegri in un contesto così ci sguazza e infatti la Juventus ha avuto tre occasioni, una ne è andata bene e ha portato a casa i 3 punti. La differenza l'ha fatta la fase difensiva (che rispecchia molto il pensiero di Allegri...). Non dico che ci sta, anche io avrei voluto vedere qualcosa di diverso, dico solo che è la partita perfetta per il secondo ciclo di Allegri ed è quel genere di partita che porta acqua al suo mulino. Peccato che non tutti gli avversari sono come questo Milan, anzi...
  19. Sbicca

    Nicoló Fagioli

    Al di là dell'opinione a riguardo, è innegabile che il trattamento ricevuto sui media da questi ragazzi è schifoso. Una roba che non viene riservata neanche a mafiosi e a collusi con la mafia. E dire che in Italia non mancano, soprattutto tra personaggi illustri e colletti bianchi. Dovremmo essere sdegnati noi, come cittadini, nel vedere home page di siti d'informazione, prime pagine e aperture dei telegiornali che riportano a caratteri cubitali aggiornamenti su dei calciatori che scommettono su siti clandestini. Ma dico, la vediamo la società in cui viviamo? I problemi che ci sono? Rendere quella di Fagioli e di Tonali una questione di interesse nazionale, con dovizia di particolari e parole di condanna provenienti centinaia di opinionisti, ci sembra normale? Corona che sta lucrando sulla questione ci sembra normale? Per giorni la questione che lo riguarda è passata in primo piano, scavalcando questioni ben più rilevanti nella vita di comuni cittadini. Una condanna totale e feroce di un ragazzo di 22 anni che ha fatto una cazzata mettendo a rischio la propria carriera di calciatore e le prestazioni di una squadra di calcio, tra l'altro gli è arrivato addosso un mare di M***A ancor prima dell'uscita delle sentenze. Ha ricevuto una squalifica e una multa, come previsto dai regolamenti. A livello penale la questione farà il suo corso e pagherà anche in quel caso. Il danno che ha fatto a sé stesso è enorme, speriamo solo che lo capirà. Il danno che ha fatto alla squadra per cui gioca lo quantificherà la squadra stessa e se la vedranno tra loro. Credo che possa bastare. Capisco la tendenza a rinverginare, così come capisco che casi come quello di Fagioli aiutino a riguardo, garantendo a noi comuni mortali un po' sollievo dalle proprie colpe, però almeno lo sforzo di dare il giusto peso alle cose...
  20. Sbicca

    Nicoló Fagioli

    Probabilmente il problema è racchiuso tutto in questo ragionamento. Ora si mette alla gogna un ragazzo e ci si stupisce di certi comportamenti, quando in realtà il gioco d'azzardo viene incentivato ormai da anni nonostante il rischio di creare forte dipendenza. Purtroppo ci si lava la coscienza con certi mezzucci, compreso quello di scrivere che può provocare dipendenza, ma il problema rimane. Il punto è che se si vuol dare la possibilità di scommettere, così come per altre cose che possono dare dipendenza, andrebbero fatti percorsi di educazione a riguardo. Fagioli ha violato delle regole, quindi è giusto che paghi e questa volta, a differenza di altre, ci sono sia regole chiare che, probabilmente, prove che dimostrano la colpevolezza. Anche una società di calcio, una dirigenza, per quanto possa essere inadatta, ha poco margine di manovra. A maggior ragione in un contesto come quello italiano, in cui la giustizia sportiva spesso non ti garantisce il diritto a difenderti (e l'abbiamo visto l'anno scorso, con la questione di Conte, con calciopoli). Tuttavia la riflessione non dovrebbe essere su quanto siano co*****i questi ragazzi, perché altrimenti non si capisce la portata del problema: per un milionario che si sputtana lo stipendio scommettendo, ce ne sono migliaia che per scommettere qualche centinaia di euro si indebitano e si rovinano veramente la vita. Che ora anche la politica arrivi a fare la morale, quando sono anni che le compagnie di scommesse ricevono favori proprio dalla politica, quando le stesse compagnie di scommesse compaiono ovunque con le loro pubblicità, è l'ennesimo esempio di come questo paese sia regolato da squallore e ipocrisia. In questo contesto un Corona qualsiasi ci sguazza, tant'è che un personaggio come lui che sarebbe dovuto essere finito e dimenticato è tornato sulla cresta dell'onda, con ospitate in tv, interviste e approfondimenti. Se oggi Corona butta un video sui suoi canali social in cui rutta fa milioni di visualizzazioni, guadagnandoci sopra.
  21. Giocatore che ho sempre ammirato, tra il 2015 e il 2020 è stato uno degli esterni più forti d'Europa. Ora è in netta fase calante, può reggere per una stagione ancora se gestito in maniera oculata. Il mio giudizio sul calciatore non cambia di certo oggi. Come persona mi ha fatto sempre una bella impressione e anche questo non cambia. Non è da Cuadrado che mi aspetto una juventinità verace. Più o meno come fu per Edgar Davids, giocatore che è ancora tra i miei preferiti, con la differenza che in quel caso avevo paura potesse ancora fare molto bene per qualche anno. In Inghilterra ha retto pochi mesi non riuscendo ad ambientarsi, probabilmente non aveva intenzione di lasciare la serie A dopo tanti anni. Personalmente non credo che abbia fatto una buona scelta, visto il circo in cui è finito, a partire dai tifosi che già stanno facendo di tutto per fargli capire in che ambiente si ritrova. Sono scelte e tutti facciamo scelte di M***A nella vita, sia professionale che non.
  22. Pullman che finora ha funzionato però... Anche perché parliamoci chiaro, se iniziano a provare a palleggiare fanno la fine dell'Italia nella finale di Euro 2012...
  23. Se fosse stata Manchester City - Juventus, visto come sono andate le ultime finali, saremmo già sotto da una mezz'ora.
  24. Come nel 2021 contro il Chelsea, proprio in finale... L'Inter, purtroppo, finora ha giocato bene, facendo quello che doveva fare e rendendo sterile il possesso del Manchester City...
  25. Bandecchi è l'ennesimo buffone a cui in Italia è stato permesso di avere una squadra di calcio. Vale quanto tutti gli altri buffoni che lo hanno preceduto e che ancora ce la mettono tutta per rovinare il calcio. Gente che in un paese con una federazione seria neanche si avvicinerebbe al mondo sportivo.
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