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Ghost Dog

Tifoso Juventus
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  1. Cinepanettone alla Supercoppa TELECRONACA SPONSORIZZATA Bufera su Varriale, ospite di De Laurentiis in Cina prima di Juve-Napoli Rabbia dei bianconeri e Rai sotto accusa: il giornalista l’aveva informata di GIAMPIERO DE CHIARA (Libero 17-08-2012) J-Ax, quando ancora era il il leader degli Articolo 31, nella canzone L’italiano medio cantava: «E datemi Fiorello e Panariello alla tv. Sono l’italiano medio nel blu dipinto di blu, ma a me non me ne frega tanto io sono un italiano e canto e non togliermi il pallone, non ti disturbo più. . . ». Parole e note che sembrano adattarsi benissimo in questo agosto torrido alla querelle che vede coinvolto il giornalista Rai Enrico Varriale. Uno «scandaletto» estivo che fa da appendice alle polemiche, sollevate dalla Juventus, sulla telecronaca pro-Napoli nella finale di Supercoppa italiana, disputata a Pechino lo scorso 12 agosto. E tra spread in altalena, l’Irpef che dicono potrebbe diminuire e polemiche per vacanze vip con la scorta, ecco che lo sport più amato dagli italiani torna al centro dell’attenzione mediatica. L’accusa la lancia il sito di gossip «Dagospia»: il telecronista, peraltro autore di un libro «Napoli 8 e 1/2» sulla storia degli 85 anni d’amore tra la città e la sua squadra, sarebbe stato ospite del presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis in Cina, il quale si sarebbe sobbarcato gli oneri della trasferta del giornalista. E c’è subito chi grida al conflitto d’interesse perchè Enrico Varriale ha commentato (da bordocampo) la finale vinta, tra le tante polemiche, dai bianconeri della Juve. Ma cosa è successo veramente? Intanto l’unica cosa certa è che non è stato il solo Varriale ad essere ospite del vulcanico presidente partenopeo. Con la carovana azzurra, in terra cinese, sono stati ospiti del patron del Napoli anche altri giornalisti che abitualmente seguono le vicende calcistiche napoletane. Di certo, inoltre, c’è anche che la Rai ha autorizzato il proprio dipendente Varriale a seguire il Napoli a spese della società campana. Il motivo? Bisognava seguire la «Dragon cup», la settimana precedente la partita Juventus-Napoli. E che cosa è la Dragon cup? Un torneo di arti marziali? O una convention economica legata al mondo orientale? Niente di tutto questo. Quella manifestazione, che poi è saltata, era un mini-torneo amichevole cui il Napoli doveva partecipare, sfidando un paio di squadre cinesi, per saggiare e prepararsi al meglio per la finale di Supercoppa. La versione ufficiale della Rai è che la Dragon cup non si è più disputata e a quel punto non si poteva più rinunciare, per il giornalista al seguito, all’offerta di De Laurentiis. Problemi burocratici, legati ai visti, hanno fatto in modo che non si potesse tornare indietro e respingere l’offerta dell’albergo pagato dal Napoli. A Saxa Rubra qualcuno però ha storto il naso. A Varriale è stato concesso l’ok da parte del suo direttore per accettare l’invito. Insomma più che il giornalista, che ha seguito la prassi, è la stessa Rai ad avere qualche manchevolezza. A Viale Mazzini, ai piani alti della direzione, sono caduti dalle nuvole. Nessuno sapeva nulla di questa polemica estiva. La prossima settimana, al ritorno dalle ferie di molti dei dirigenti Rai, al settimo piano - si viene a sapere - potrebbe essere presa in considerazione la questione. Anche perchè certi episodi non accadano più. Varriale, comunque, il suo lavoro l’ha fatto. In quei giorni il telecronista Rai ha seguito sia gli allenamenti del Napoli che quelli della Juventus. La squadra bianconera era, infatti, al centro delle cronache anche per il coinvolgimento di alcuni suoi tesserati nel calcioscommesse. Il presidente di uno dei sindacati interni dell’azienda di Viale Mazzini, Carlo Verna (Usigrai), spiega che: «Il comportamento di Varriale è stato ineccepibile, perchè ha avuto l’ok della direzione, ma io ho appprezzato molto, per esempio, che il direttore di RadioRai abbia rifiutato l’invito di De Laurentiis». Andando più a fondo, qualcuno in Rai, fa notare che l’azienda ha la possibilità di scegliere gli alberghi per i propri inviati e non deve certo accettare offerte o inviti a pagamento. La notizia, uscita nel giorno di Ferragosto, ha fatto il giro dei siti sportivi e non solo. La Juventus e i suoi tifosi, che già avevano commentato e criticato la telecronaca Rai hanno così trovato un nuovo appiglio per criticare Varriale. A rigor di logica il giornalista ha fatto il suo mestiere, a prescindere dalle simpatie calcistiche. Il fatto di aver sottolineato che la partita è stata decisa dalle espulsioni e che l’arbitro, alla fine, è stato il vero protagonista, è un dato di fatto. Certo è che alla luce delle nuove indiscrezioni, i sospetti degli amanti della «Vecchia Signora» aumentano e si rafforzano. Il giornalista, spesso al centro di polemiche (vedi le liti con Roberto Mancini, Mourinho e Walter Zenga), aveva replicato prima che scoppiasse il caso. Poche parole, ma significative quelle del cronista: «Non voglio criticare gli arbitri, ma la gestione della partita è stata sbagliata». Ieri Varriale non ha voluto replicare. Pare sia in vacanza al mare per godersi le ferie, anche in vista della ripresa del campionato dove il giornalista sarà impegnato con il suo programma domenicale «Stadio sprint». Per lui parla la sua carriera: da metà anni novanta è inviato speciale al seguito della nazionale italiana di calcio, ha partecipato a quattro campionati del mondo e a due campionati europei. E alle critiche, da parte di certe squadre, è ormai abituato. E anche alle invidie interne. Il timore, a volte, è che il nemico si nasconda in casa propria.
  2. Putroppo di giornalisti, in Italia, che indaghino sui fenomeni di cui scrivono ne sono rimasti davvero pochi. MM&GF scrivono un romanzo - non hanno il coraggio di definirla inchiesta - basato quasi esclusivamente sulle confessioni di Ilievski e sulle veline passate dalle Procure di Bari e Cremona (Napoli non pervenuta). Devo ammettere che la parte davvero interessante è quella in cui viene spiegata l'efficienza del riciclaggio di denaro sporco in Puglia attraverso il circuito delle scommesse, assurdamente agevole. Ma da un punto di vista giornalistico è sensato che si indaghi a fondo ed invece spesso preferiscono "spettegolare" (leggasi pure "romanzare") o utilizzare articoli già scritti nell'ultimo anno. In pratica, per chi è già informato si tratta di una lettura davvero deludente mentre chi non ha seguito le vicende viene tranquillamente orientato verso i soliti capri espiatori. E allora Mondadori ed autori hanno bisogno di tanta pubblicità, se positiva o negativa non interessa.
  3. Quei due stanno provocando e pure pesantemente. Nell'articolo definiscono Boniperti "colosso" e Zalone "maestro": non sono seri e cercano lo scontro verbale come ho avuto modo di constatare contattandoli su altre piattaforme.
  4. Che ti devo dire... quei due MM&GF cercano la ribalta ed è vero che si sbaglia a riportarne commenti ed analisi... ma bisogna denunciare i loro sproloqui, infatti ancora oggi
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