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Bradipo76

Tifoso Juventus
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  1. Ci sta. E' vivere il calcio all'interno del proprio mondo. Io ad esempio mi addormento dentro una partita che va sul 3-0 a nostro favore
  2. È tutto nella prima riga .ASD Sottolineo questa cosa, dal momento che ho la sensazione che qualcuno pensi che ci siano invece delle gerarchie. Non c'è una linea editoriale, i temi vanno dove li portano chi scrive. E tutti hanno lo stesso potere nel farlo. Se il forum è noioso, siamo noi ad essere noiosi.
  3. Sul serio? Mai visto nulla di simile
  4. Potrebbero non essere calciatori da Juventus, ma presi singolarmente non sono neanche calciatori da squadra da 12mo posto. E' insieme che non funziona, a mio avviso.
  5. Non mi sento di prendere alla leggera la partita di domani. Sono poche gare, quindi diventano tutte importanti in coppa, uno sbaglio può complicarti la vita. Andiamoci al meglio delle nostre forze là.
  6. Certo. Hai voglia. Ma ti dirò di più, ci sono sicuramente anche una terza ed una quarta strada che non abbiamo in mente nè io nè te.
  7. Il professionista è risultatista. E' l'amatore che si concentra sul resto. Succede la stessa cosa nella fotografia, è molto più perso nel secondario l'amatore, che perde tante risorse nelle cose che reputa importanti nel suo modo di vedere la fotografia, che non il professionista che reputa di primaria importanza portare a casa lo scatto, prima di tante altre cose. L'amatore investe migliaia di euro sull'ultima macchina sul mercato, il professionista sulla scheda di memoria di backup. Si badi bene, le "cose secondarie" dell'amatore sono importanti per l'amatore, perchè caratterizzano la sua passione, possono essere il centro del suo mondo. Ma non è detto che siano oggettivamente primarie. Allegri è stato anche efficace, non solo efficiente. L'efficacia si misura rapportando i risultati ottenuti rispetto a quelli attesi. Definizione proprio scolastica, ingegneria gestionale 101 . Quello che si contesta ad Allegri è non arrivare a quei risultati (potremmo chiamarli il requisito primario funzionale) passando per strade che massimizzano altri requisiti (che potremmo definire requisiti non funzionali). L'attinenza ad un certo tipo di gioco potrebbe essere uno di quei requisiti. Ma non è detto che quel requisito sia stato ritenuto fondamentale, e che glielo abbiano mai fissato. Presumibilmente non gliel'hanno mai fissato perche Allegri è rimasto sulla panchina a Torino per ben cinque anni, ben oltre la media del calcio attuale mangia-nomi, con più di un rinnovo. Se ci fossero state delle mancanze riconosciute come pensiamo noi tifosi siano state, avremmo visto ben altra sua evoluzione della sua carriera in questi ultimi anni. A Torino stanno davanti rispetto a noi, non stanno indietro. io ho sentito Andrea Agnelli dire voglio vincere la coppa, non "attaccare attaccare" come un suo più pittoresco collega. L'ha scritto il buon @PsychoII il punto cardine di queste annose discussioni. Diamo una grossa importanza alla strada, ma la strada è secondaria rispetto a dove si arriva.
  8. è così da sempre, infatti. Una squadra investe centinaia di milioni in calciatori, arrivando ai miliardi, e qualche milione sul suo tecnico. La forbice che c'è tra Ronaldo ed Immobile non è comparabile con quella che c'è tra Guardiola e Cosmi
  9. La seconda la fanno in funzione della prima. Perchè pensano, legittimamente e giustamente, che nel loro sistema interno ci sia quella correlazione. Federer non si mette ad inventarsi roba nuova se non lo aiuta a vincere. Le cose che non ti portano vantaggio costano risorse (tempo, fatica, energie fisiche e mentali) che sono limitate, ed uno sportivo intelligente tende a fare economia di queste. Soprattutto in questi ambienti dove la competitività è spinta al massimo. E stiamo parlando di professionismo spinto, non di hobby. Lo spazio per i ricami è decisamente limitato, vedono lo sport secondo un'altra ottica. Immagino che i tuoi ragazzi li fai allenare fino al punto in cui reputi che questo lavoro li porti a migliorare nelle loro prestazioni, ma non gli chiedi un di più se reputi che questo di più non gli torni nulla. E loro questo se lo possono permettere ancor meno. Sul resto, trovo sia una visione in realtà decisamente limitata. Significa tagliarsi a priori uno spazio di lavoro nel quale trovare soluzioni efficienti. Il "forte" non è sempre e la sola unica soluzione più efficace. Anche perchè l'andar sempre forte presenta i suoi impatti negativi, non è solo impatto positivo. Non è gratis.
  10. Mi sfugge l'analogia dell'esempio. Federer in sostanza ha lavorato in un dettaglio, ha migliorato un suo fondamentale, ha cercato di migliorarsi in generale. Che è cosa buona e giusta per tutti gli sportivi in tutti gli sport. Cosa che ha sicuramente provato anche Allegri dentro il suo mondo, la sua Juventus non giocava come il Cagliari, anzi ha spesso giocato diversamente rispetto a se stessa. E cosa che fa anche Sarri dentro il suo mondo. Ma lo fanno entrambi dentro i loro mondi. E come gli allenatori, la squadra tutta cerca di migliorare. Passando da Hernanes a Pjanic, da Morata a Ronaldo. Federer non è andato a copiare Nadal per migliorarsi (forse l'esempio non sarà azzeccato ma io i tennisti moderni non li amo e li seguo poco, mi sarebbe riuscito meglio con Becker e Lendl ). Costruirsi un nuovo colpo è molto diverso che cambiare il proprio modo di giocare.
  11. Cose che al momento non mi pare si vedano. Ed infatti in tanti cominciano ad esternare perplessità, come dimostra l'apertura di questo topic. Se si ha tremendamente a cuore queste cose bisognerebbe concentrarsi sul perchè al momento non si hanno, più che perchè non si avevano in passato. Il passato è stato già scritto, valutato e messo in cantina.
  12. No, non credo di aver scritto l'evidenziato. Ma credo si allacci poco questo concetto con la parte che ho evidenziato. Al giocar a picchi di 15 minuti non do particolare valore nè dal punto di vista dei risultati nè dal punto di vista dell'estetica. Anzi, la continuità dentro la partita la considero una qualità non funzionale come il vincere, ma sicuramente più importante di altre.
  13. Il fatto è che cambiare l'orizzonte temporale potrebbe non aver senso. Quindi la questione potrebbe non porsi. L'unità base del gioco del calcio è la partita, ossia i 90 minuti. Lo scopo del gioco è fare il meglio su quella distanza temporale. Se il calcio fosse strutturato in modo tale da far valere il rendimento in parziali di partita, si farebbero altri ragionamenti. Se ci fossero dei giudici con dei punti assegnati per altre qualità di gioco, se ne farebbero altri. Anzi ti dirò di più, in tanti momenti della stagione ha senso "sacrificare" un qualcosa in una gara per preparare meglio la gara successiva, ritenuta più importante. E' quindi meglio andar più piano per andar meglio. Andar forte per 15 minuti è utile se ti fa ottenere il vantaggio sui 90 minuti. Se quello stesso vantaggio lo ottieni con un'altra strategia, le due strategie sono perfettamente equivalenti. Sarebbe come dire che un corridore sui 10.000 metri fa meno bene di un altro perchè preferisce magari partire in gestione per poi allungare alla fine. Conta con quale tempo arriva alla fine, tutto il resto è la tattica, la strategia sul come farlo. L'esempio paradigmatico è la partita di Napoli. Hai fatto un'ottima frazione di gara, seguita da una frazione più ridotta in cui hai fatto meno bene. L'ago della bilancia alla fine è stata addirittura l'ultima palla della partita, molto casuale, che ha fatto sì che la tua prestazione valesse 3 piuttosto che 1. Non è stata la misura delle due frazioni a determinare il risultato, se fosse stata la boxe probabilmente avremmo vinto con un margine superiore, abbiamo dato più pugni nel primo tempo di quanti ne abbiam presi nel secondo. Ed anzi si potrebbe dire che, visto il risultato finale, si sarebbe dovuto far meglio. Perchè portare una partita dal 3-0 al 3-3 far bene non è. E' giusto il discorso che hai fatto all'inizio. Anzi, al termine qualità puoi proprio sostituire il termine efficacia.
  14. Il problema del Milan non sono gli allenatori, ma le condizioni in cui li fanno lavorare. Infatti li cambiano ed addirittura peggiorano. Se chiami Ten Hag non lo riesce a fare l'ajax lì
  15. Credo che Paqueta se giocasse in una squadra più rodata fornirebbe altre prestazioni. Così come Piatek, Romagnoli, eccetera. Deve esserci una squadra che fa rendere calciatori così giovani, non il contrario. Quel che ha fatto il Milan è per certi versi interessante (ha una squadra con un'età media se non sbaglio di 25 anni, contro i 29 nostri), ma questa cosa non puoi spendertela come vantaggio subito, anzi lo paghi. In pochi mesi son passati per quattro allenatori, non può esserci una crescita. O fai un progetto di lungo termine e ti armi di buona pazienza oppure costruisci la squadra in altro modo.
  16. Credo sia così. Più o meno, ovviamente, non in modo esattamente proporzionale e con le inevitabili eccezioni. Un campione tende a far resistenza ad un qualcosa imposto da un quadro. E' successo a Conte nell'evoluzione dei suoi tre anni.
  17. È per punire moralmente gli arbitri. Asd. Come in quel film che non ricordo il titolo, un padre dava gli schiaffi ad un altro per far sentir in colpa il figlio
  18. Secondo me contro un Torino come quello di sabato, con un gioco molto frammentato, ci fa fatica Poi vince uguale, perché l'avversario inevitabilmente scoppia. Ma non ne viene una bella gara. Basta solo giocare su un campo italiano novembrino e già passarsi la palla si complica un po'
  19. Discorso ampio, anzi immenso. Siamo addirittura ben lontani dal metterci d'accordo sul significato di giocar bene. Un solo pensiero. Spesso dipende anche dal l'avversario. Contro avversari come Lecce e Torino difficilmente riuscirai ad esprimere il bello (secondo il senso comune). Non c'è un dna, quanto un contesto.
  20. La scelta era tra lui ed Higuain nella sostituzione di Dybala. Visto come è andata, è stata la scelta giusta.
  21. In questa partita comunque c'è stato un notevole contributo del Torino. Non si può giocare un buon calcio dentro una corrida. I contenuti agonistici sono stati molto rilevanti. Poi probabilmente la teoria vuole che la Juventus dovrebbe imporre "come si gioca a calcio" e non il Torino, superando con le sue qualità quell'impostazione, ma all'atto pratico la partita si svolge combinando i voleri di entrambe. C'è mancata un po' di furbizia, se il Torino aggredisce semplicemente ogni tanto metti la palla dietro le loro spalle. C'è riuscito addirittura De Ligt una volta.
  22. se non li battiamo meglio andarci a nascondere
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