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SirJohn

Tifoso Juventus
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  1. Io non c'ero e se c'ero ero distratto dal Mister che parla di un bidone della spazzatura gallese.
  2. Bè, però sapere quanto consuma è importante per la valutazione costi/benefici.
  3. Max vuole Ramsey davanti alla difesa. Io lo metterei davanti al Ministero della Difesa. In Afghanistan.
  4. Paolo Berlusconi fa le battute e ride solo lui. Dev'essere DNA.
  5. In effetti come postura e conduzione palla è sputato al Fideo.
  6. Scusate ma Biggiogero non era in galera? Che ci fa con la maglia n.53 della Juve?
  7. Rifiuto rifiutato pure da quelli della raccolta. Un rifiuto² in pratica.
  8. Ramsey è capace di mandare il mio vorticogliometro fuori scala.
  9. Facendo cabaret, tirando martellate sui denti. Max è insuperabile in questo.
  10. E' impossibile non volergliene. E poi... sono convinto che dopo due anni al prato (cit.) sia davvero pieno di entusiasmo e questo avrà ripercussioni sulla qualità del gioco. D'altronde l'ha ripetuto più volte che i giovani di questa squadra lo stimolano molto. Secondo me qualcosa di nuovo lo vedremo.
  11. Potrebbe essere una fake news... Ma anche no! Come la storia che segue, che potrebbe essere realmente accaduta: 27 marzo 1983, domenica delle Palme e sest’ultima di campionato. Il Genoa riceve in casa la seconda squadra di Milano allora non ancora avvezza ad indossare scudetti altrui ma famosa solo per avere delle miscele di caffè molto corpose al bar della Pinetina. I grifoni hanno bisogno di un punto per la lotta salvezza, gli altri non potendo lottare (stranamente!) per obbiettivi di rilievo non gliene frega nulla della partita. Un punto per uno, si decise! Succede però che sul 2-2 all’85.mo, mentre in campo si fa melina spudorata, a Salvatore Bagni gli si tappa la vena: prende il pallone, entra in area, dribbla un difensore e fa 3-2. Esulta da solo. Dagli spogliatoi esce con due occhi tumefatti. Dichiarazioni post partita sono del tipo: “I dirigenti dell’Inter devono sapere che *****e sono i loro giocatori sul piano umano” (by Giorgio Vitali, DS dei rossoblù). Scoppia un casino, MA SUBITO accorrono i camion pieni di sabbia. L’Italia aveva avuto il miracolo Mundial a lavare l’onta del calcioscommesse di due anni prima, un altro scandalo era semplicemente inconcepibile! La Procura di Genova che aveva aperto un’inchiesta è letteralmente messa a tacere, a tirare le fila il potentissimo mammasantissima avvocato milanese e dirigente di quella stessa squadra che risulta coinvolta: Don Peppino Prisco. Nel mentre l’informazione sportiva, che era in mano a Gino Palumbo (nemico giurato dell’Avvocato per mancati aiuti passati e amicissimo invece dell’altro avvocato, quello milanese di cui sopra) mette in atto una mirata campagna di tacitazione dei fatti. Palumbo aveva il suo gruppo di fuoco su cui poteva contare: Cannavò lo Stracandido a Milano (giornale color suino vintage), Gian Paolo Ormezzano a Torino (Tuttosport), Mario Gismondi a Roma (Corriere), mentre al Corsera c’era il fedele Gianni de felice (n.d.r.: che venne incaricato dell'affaire Lajolo-Chiodi-Petrini di Bologna-Juve 1-1 del 79/80). Tutt’appost… allora. Ni! Perché due giovani giornalisti vogliono andare a fondo alla vicenda: il primo è Claudio Pea, uno a cui si deve il silenzio stampa della Nazionale di Bearzot nel’82 per i ripetuti attacchi a Paolo Rossi, e l’altro un certo Paolo Ziliani, uno che all’epoca aveva la testa libera (n.d.r.: in senso lato ma ancora per poco!). Fanno una inchiesta, vengono ovviamente sabotati ma Ziliani ha l’idea di scrivere un libro, questo: Il libro esce, ha un certo seguito ma per l’autore invece che la gloria inizia il calvario. Don Peppino Prisco lo scomunica e Ziliani comincia ad essere evitato da tutti, nessuno gli dà più lavoro. Ed è a questo punto che cominciano certe voci, certe dicerie... chi ricorda la vicenda sostiene che Ziliani per poter mettere cibo sul tavolo, viene costretto a fare prostituire la moglie, tanto alla redazione del corriere della sera, quanto alla redazione della giornalaccio rosa dello sport. Qualcuno giura che la povera signora Ziliani, a forza di essere sbattuta su un malandato divano nella redazione della giornalaccio rosa dello Sport, aveva fatto i calli alla schiena e allora non potendone più implora lo Stracandido di intercedere presso il mammasantissima. Lo Stracandido, preso da un raro moto di compassione, convoca Ziliani e gli fa avere il consiglio giusto: “se vuoi tornare a lavorare, devi andare in ginocchio dall'avvocato Prisco!” E fu così che Prisco si rivolge a Berlusconi (in quei tempi si diceva che era prossimo all’acquisto dell’Inter), e fa assumere a Mediaset il nostro ormai ex giornalista-libero-di-testa, ponendo però una condizione: attaccare, dicendo peste e corna vita natural durante, il nemico n.1 che in quegli anni era la squadra più forte del mondo, che gli aveva fregato da sotto il naso il più forte calciatore allora in circolazione e che stava segnando un’epoca di dominio: la Juventus! Come Ziliani continui nella sua zelante opera di infame denigrazione becera nonostante Prisco sia passato a miglior vita da ormai 20 anni, resta in ogni caso un mistero.
  12. A differenza di Friday, che fu uno dei tanti inglesi che preferirono la droga e l'alcool al campo, Ezio Vendrame era davvero un personaggio da letteratura. Lui, quell'altro cavallo spostato di Zigoni... gente che sarebbe stato da sturbo passarci una serata davanti ad una bottiglia di vino a sentirli raccontare tutto quello che avevano fatto per non diventare normali. Tomàs Carlovich invece era persino qualcosa di più... A Rosario era considerato il secondo dio pagano preceduto solo da un certo Ernesto Guevara. Non sapremo mai, purtroppo, cosa fu capace di fare per essersi guadagnato quest'aura mistica.
  13. El Lobo Carrascosa si rifiutò di partecipare perché contro il regime, ma per Carlovich il discorso fu diverso: non andò ai Mondiali perché non volle lasciare il suo barrio, fu convocato nella pre-selezione da Menotti ma non si presentò. Viveva semplicemente nel suo mondo e non gli interessava diventare un protagonista. Peccato perché si giura, in quel di Rosario, che il calcio ha perso parecchio. P.S.= qualcuno chieda a Bertoni se era buona la marmelada peruana.
  14. Meno male che ho letto questo post. C'ho un amico che si sta facendo la casa si design, devo ricordarmi di stargli alla larga.
  15. Si, è la prassi. Ma non solo, è pure un OBBLIGO quando firmi un accordo di riservatezza. Ora, posso capire che il brutto mondo degli affari e delle comuni relazioni economiche contrattuali possono non andarti a genio. Ma tant'è...
  16. Non lo so... magari il valore cala del 3-4%. Non vorrei che subissero un danno (cit.)
  17. Già, quelli della sezione resi di Amazon mi vogliono tanto bene.
  18. Uhmm.... difficile: sarà la prima cosa ad essere pignorata.
  19. Io lo spedirei su Saturno. Ma veloce.
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