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djmayhem

Tifoso Juventus
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  1. grandissimo Scarpa, come sempre Serie A, giustizia sommaria da far west di Sandro Scarpa | Aprile 1, 2021 C’è una serie TV western scalcinata chiamata Serie A-TIM. Ha tutti gli stereotipi del west: saloon, bordello, sceriffo corrotto, bande rivali, paesanotti, il vecchietto con la pipa, il pistolero dagli occhi di ghiaccio, i duelli al sole, le rapine al treno e la solita surreale giustizia sommaria da far west. La Serie inizia con una Legge firmata da tutti, per sopravvivere ad un’epidemia che ha portato al tracollo economico. 1° episodio: La Banda dei Borbones, che ha appena asfaltato la gang Preziosi falcidiata dall’epidemia, infrange la Legge e non si presenta alla sfida con la banda dei Piemontesi. Il pittoresco boss borbones manda una marea di telegrammi al medico di quartiere “Dai su, firmami questo pezzo di carta, così ho la scusa per ritirarmi!”. A quel punto lo Sceriffo punisce i borbones per aver infranto la Legge ma -colpo di scena!- arriva il Giudice (che non ha poteri per annullare la punizione) e dice: Macchè! I borbones hanno agito bene, fessi gli altri! 2° episodio: Le altre bande continuano (in modo ingenuo) a rispettare la Legge ma la Banda dei Lotitos, col suo capo spregiudicato, trucca le carte dei medici e si presenta ad alcuni sfide con dei membri contagiati. La Legge prevede la cacciata dalla Serie A-TIM ma -colpo di scena!- lo Sceriffo stavolta dice: “Dovrei cacciarvi, ma mi dai un quarto di dollaro e ci pensi su per 7 mesi, non 8 se no dovresti abbandonare lo scranno del Consiglio cittadino!” 3° episodio: I Borbones, grazie alla connivenza dei medici di quartiere, impediscono a molti membri della banda degli Empolesi di sfidarli solo perché -anche se negativi- 10 giorni prima avevano viaggiato in una diligenza con un positivo. E’ una regola che se venisse sempre applicata decimerebbe tutte le bande, Borbones compresi. Ma non succede un c**** e i borbones coi loro medici di quartiere si confermano i più fuorilegge di tutti. 4° episodio: Due temibili bounty killer, lo Zingaro e Voodoo Man, si sfidano in un duello selvaggio, fuori dalle regole, con insulti e scontri corpo a corpo. Dovrebbe essere banditi per molte puntate e invece -colpo di scena!- non se ne fa nulla! Lo Sceriffo resta muto e il gazzettinl del Paese titola “Ma sì, dai, grande show, basta parlarne!”. Alla fine dell’episodio il capo dei Cinesi mostra il dito medio al Boss dei Piemontesi -e qui parte un flashback del tradimento di qualche anno prima- e poi va a dire a tutti: “I Piemontesi dovrebbero vergognarsi ed essere più educati”. 5° episodio: La giustizia sommaria continua in modo surreale: la banda dei Vaqueros usa lo stesso trucco dei Borbones e non si presenta a due sfide grazie al medico di turno pur avendo meno di 10 contagiati -come prevede la Legge-. Lo Sceriffo a questo punto manco non li punisce e dice: “Bravi Vaqueros, siete stati furbastri, tanto ormai ognuno fa il c**** che gli pare. E’ andata così, tutto al bordello nel Saloon”. 6° episodio: La banda dei cinesi (che non paga i suoi mercenari da mesi e dovrebbe essere penalizzata dallo Sceriffo che però se ne fotte un po’ di tutto) domina la Serie e il medico del suo quartiere dice che una sfida non si deve disputare, per quattro contagiati. Lo sceriffo a quel punto ormai è muto, anzi ufficializza il rinvio. 7° episodio: I migliori banditi di Serie A-TIM vanno a sfidare i pistoleri di altre contee e alcuni di loro tornano positivi. I Piemontesi si ritrovano con due contagiati; il Turco e lo Sciacquatore di Bocca. Quest’ultimo ha viaggiato con altri 23 pistoleri di molte bande rivali: secondo le regole dei Borbones (applicata agli Empolesi) nessuno dei 23 potrebbe duellare per 10 giorni e dovrebbe essere isolato, ma (avrete già capito) a nessuno importa. Non è un buco di sceneggiatura: non solo la Legge è andata a puttane ma qualsiasi altra regola viene applicata o meno a seconda degli episodi. 8° Episodio: Finalmente ha luogo la sfida Piemontesi-Borbones. La cosa INCREDIBILE di tutta la Serie è che la sfida -da regolamento- non avrebbe dovuto giocarsi DOPO la stessa battaglia in casa Borbones e invece è stata rinviata per così tanto tempo che si arriva all’opposto simmetrico: i Borbones non si erano presentati per DUE pistoleri contagiati, 6 mesi dopo i Piemontesi la giocano con DUE dei loro contagiati. 9° Episodio: Alla fine di tutta questa Serie – davvero poco credibile con una surreale giustizia sommaria comica- l’unico a pagare per tutti è il simpatico vecchietto dei Piemontesi. Proprio così! Si viene a scoprire che quattro mesi prima aveva bestemmiato ed era stato graziato ma, nel più clamoroso dei colpin di scena, lo Sceriffo stavolta tira fuori le palle e punisce il povero vecchietto. Episodio Bonus: Per i Piemontesi i guai non sono finiti: proprio loro, che come fessi hanno sempre rispettato la Legge sull’epidemia giocando le gare più importanti senza tanti pistoleri contagiati, rischiano la punizione più grande di tutti. La cosa incredibile è che la Punizione, di cui si parla in tutti gli episodi stagionali NON riguarda un loro pistolero ma El Pistolero uruguagio, Luise Suarez, che -colpo di scena!- MANCO GIOCA CON I PIEMONTESI! La recensione del Giornale del Paese è entusiasta: la stagione più bella di sempre, o almeno del decennio.
  2. me lo ricordo, qui sul forum c'è Crazeology che se non sbaglio ne fa parte e conosce bene la storia, a memoria ricordo che la juve intimò a Glmdj di non usare il logo della squadra a rischio denuncia, ricordo anche che successe proprio qui, al nostro forum, che all'inizio si chiamava juventus1897.com, e poi ha dovuto cambiare indirizzo a causa delle minacce legali della juve. Successe anche al canale di Chirico TOP J 24, che dovette cambiare in TOP 24 (perché la J sembra sia proprietà esclusiva della società). Insomma, a noi (che la difendiamo) la juve rompe sempre le palle e minaccia beghe legali, mentre ai veri "nemici" (lotito, deLaurentis, Moratti, FIGC, Lega, ecc) solo sorrisi e pacche di spalle fate vobis ps se ricordo male intervenite pure a correggere
  3. da giulemanidallajuve.com Editoriale di P. CICCONOFRI del 31/03/2021 11:53:58 Buffon(i) Dal 19 dicembre, giorno della gara con il Parma, a Buffon viene contestata un’espressione blasfema. Passa indenne il primo grado della giustizia sportiva, ma la Corte Federale decide di fare ricorso e soltanto ieri, 30 marzo 2021, a più di tre mesi di distanza, arriva la squalifica per una giornata nella settimana del derby. Tra amici abbiamo più volte scommesso che l’eventuale squalifica per Buffon sarebbe arrivata ad orologeria, magari quando Szczesny sarebbe stato indisponibile. Casualmente la decisione è arrivata subito dopo aver avuto notizia di un rischio focolaio nella nazionale Polacca. Per il momento Szczesny è negativo. Non solo, il 26 marzo, anche il tecnico dell’Ascoli viene punito per espressioni blasfeme durante la sfida con la Reggina. Avrebbe pronunciato, ripetutamente, per 12 volte, espressioni blasfeme. La giustizia sportiva ritiene che sia sufficiente solo la multa. Ci sarebbero altri episodi da ricordare, come la multa per Inzaghi (Lazio) che patteggia dopo aver bestemmiato del 3 febbraio scorso, o la squalifica a Cosmi... Ricordiamo anche un altro episodio, che sicuramente finirà con una piccola multa a campionato concluso, giusto per non destabilizzare le due milanesi sul finire del torneo e rendere ininfluente la decisione, lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic e le gravi parole che tutti abbiamo sentito. Non contestiamo la squalifica a Buffon, tra l’altro recidivo, ma come sempre l’uso di due pesi e due misure. Facciamo anche presente una cosa ben più grave: La Procura Federale fa ricorso per un’espressione blasfema, ma non si costituisce al Coni per tutelare il protocollo che avrebbe dato una parvenza di credibilità a questo campionato. Con tutte queste oscillazioni d'azione, quale credibilità può avere questa giustizia sportiva?
  4. beh, non so voi, ma i derby degli ultimi dieci anni hanno fatto spesso godere anche me, ad esempio:
  5. quest'anno invece avversarie fortissime, campionato regolarissimo, stipendi pagatissimi, chi vincerà sarà il più forte del nuovo millennio
  6. Bonza a qsvs: dybala puoi arrivare a fine contratto e liberarsi a zero...
  7. Come no? C'è il professor ordine... Il saccentone ruiu... Il maestro di giornalismo pellegatti... Il direttore Lapo de Carlo... Hai voglia...
  8. Questa settimana non ho seguito praticamente nulla in TV, però ogni tanto ho girato su qsvs e, a parte quando hanno parlato di lotito, ogni volta che giravo l'argomento era: fallimento juve, flop pirlo, disastro cr7, le colpe di agnelli, materazzi risponde a nedved, paratici rischia, dibala via, via delight, via cr7, chiellini basta nazionale, con supercoppa e coppa Italia stagione fallimentare ecc ecc Ovviamente a parlare è gente che negli ultimi dieci anni non ha vinto nulla, e che ora parla per ore del nostro fallimento Sempre grande giirnalismo
  9. L'altra sera a qsvs stavano commentando il fallaccio di tonali in under21 che gli è costato tre giornate. Commento dei milanisti: "ma vogliamo paragonarlo al fallo di ronaldo a Cagliari? " Lo juventino in studio: "figurati se non tiravate fuori la juve, ma stiamo parlando di tonali" Ormai è così
  10. E per anni sulle trasmissioni TV mi sono dovuto sorbire le leggende che del Piero non aveva richieste da altri club, solo per minimizzare il valore
  11. Nedved Jr risponde al cartonato materazzi
  12. posto un articolo di Marcello Chirico pubblicato su calciomercato.com di oggi Chirico: 'Juve, rischio catastrofe se non vai in Champions. E Lapo dice tutto' del 23 marzo 2021 alle 23:00 di Marcello Chirico Nove anni di successi (in Italia) fanno indubbiamente curriculum. Nove scudetti di fila rappresentano da soli un inconfutabile attestato di bravura: se non sei bravo e capace, certi risultati unici non li ottieni. Da quando esistono i campionati di calcio con la formula del girone unico nessuno è riuscito a realizzare un’impresa del genere, infatti è un record da guinness dei primati. La storia e la vita però non si fermano, proseguono, e non ci si può crogiolare negli allori. In qualsiasi azienda, compresa la Juventus. Soprattutto alla Juve, dove la vittoria “è l’unica cosa che conta”. Già arrivare secondi è una diminutio, una sconfitta, figuriamoci terzi o addirittura quarti. Anche alla Juve i manager vengono valutati sui risultati, e capiterà pure stavolta, nonostante quei 9 anni trionfali. Lo sbaglio, l’errore, sono ammessi, perché possono capitare (errare è umano) ma non devono essere troppo gravi. Non sarà di certo la conquista di una Supercoppa italiana a mascherare una stagione finora altamente deludente, e che potrebbe addirittura diventare catastrofica in caso di non qualificazione alla prossima Champions. Un rischio reale. Ma perché si è arrivati a questo sfacelo? La domanda andrebbe posta ad Andrea Agnelli, considerando che chi comanda è lui. Aveva tra le mani una macchina pressoché perfetta e ha permesso ai suoi sottoposti di smontarla pezzo per pezzo, fino a distruggerla. Come ripete spesso il presidente, in un club “ciascuno è responsabile e risponde delle proprie azioni”, eppure - nonostante i primi segnali di cedimento registrati nella scorsa stagione - lui ha consentito si proseguisse nello smantellamento. Aggiungendoci pure del suo, diciamo pure, con un pizzico di presunzione: il pensare di poter affidare la Juventus ad un neofita come Pirlo. Andrea era forse convinto di possedere gli stessi poteri della Fata Madrina e riuscire a trasformare le zucche in carrozze dorate. Un errore già commesso 11 anni prima dal cugino John, con Ciro Ferrara, ma Andrea ha voluto riprovarci lo stesso, ritenendosi magari più bravo, più intuitivo e magico. La storia invece si sta ripetendo, non del tutto uguale ma quasi. Non sono esenti da colpe neppure Paratici e Nedved, ai quali – dopo il divorzio con Marotta – è stata interamente affidata la gestione dell’intero settore sportivo bianconero. Sono stati loro ad aver spinto per la sostituzione di Allegri con l’ex bancario Sarri, dopo averne ammirato le gesta al Napoli dove, però, non era riuscito a vincere nulla. Lo ha fatto alla Juve, seppur con fatica, non mostrando mai quel bel gioco che era stato il motivo principale della sua assunzione. Generò invece un tale scompiglio nello spogliatoio da doverlo esonerare per disperazione. Continuandolo a pagare. Non solo: dovesse trovarsi ora una nuova panchina, a Sarri dovranno essere corrisposti 2.5 mln di penale per non aver completato il triennio. Praticamente, un contratto capestro. La stagione successiva (quella in corso) Paratici & Nedved hanno smantellato l’intera mediana della squadra, ritenendo sostituibili Pjanic – Matuidi – Khedira con Rabiot-Ramsey- Bentancur e Arthur, ma il cambio non si sta dimostrando all’altezza. Hanno provato a prendere Suarez, ficcandosi dentro un casino mai visto che li ha poi costretti a virare sul prestito di Morata. Hanno rinunciato ad Haaland (pronto a firmare) preferendo investire su Kulusevski, e ritrovandosi, di fatto, senza nemmeno una quarta punta nella stagione in cui Dybala è perennemente ai box. Hanno ceduto Spinazzola e pescato il sostituto di Alex Sandro nell’Under 23 (ovvero, Lega Pro), e sacrificato Romero puntando ancora sull’acciaccato Chiellini. Mi fermo qui. Resta infine Pirlo, ora bersaglio principale della critica. La sua principale colpa non è l’impreparazione, ma aver accettato l’incarico, sopravvalutando se stesso e ritenendosi già pronto ad allenare la Juventus. La prima squadra, non la Under 23, come si era pensato al principio. La stessa presunzione del presidente, che lo ha scelto. Penso ci sia sufficiente materiale per un’approfondita riflessione, che alla Continassa mi pare sia già iniziata. Lapo scripsit: “Questa Juve è inguardabile, si salvano solo Ronaldo e Chiesa. I tifosi meritano una grande Signora”. Il resto verrà da se.
  13. IL PUNTO DI LUNEDÌ 22 MARZO di Antonio La Rosa Titoli di coda Non mi vengono le parole, lo ammetto, e stasera scriverò “per come mi viene in mente”, disabituato come sono a dover parlare di Juventus in negativo. Saranno stati i nove anni di successi ininterrotti, anche quando non si è proprio ottenuto il massimo in Europa, tipo le eliminazioni degli ultimi due anni, sarà che forse non vedevo che Juventus scudettata e padrona in Italia, dover prendere atto che per quest’anno la lotta per il titolo è praticamente finita a marzo per i bianconeri, è davvero difficile da rappresentare intanto a me stesso, poi ai quattro soliti amici che mi sopportano leggendomi sul sito. C’è da prendere però atto di una cosa, il progetto Juventus 2020 – 21 non è mai partito, si è arenato fin dall’inizio, ci sono stati sprazzi di orgoglio che hanno fatto sperare, seguiti da momenti di black out, ultimo dei quali ieri contro il Benevento. Intendiamoci, negli anni scorsi difficoltà contro le piccole, specie in lotta per la salvezza, ne abbiamo incontrate, vengono a Torino per difendersi a oltranza, logico che si possa faticare: ricordo ad esempio il precedente contro i sanniti, stagione 2017 – 18, non avevano ancora fatto un punto in campionato, sequenza di sconfitte su sconfitte, ma allo Juventus Stadium finirono il primo tempo in vantaggio, gol di Ciciretti, e rimonta sofferta nel secondo tempo. Ho preso una partita a caso, perché precedente specifico, ma ce ne sono state pure altre in questi anni: solo che si vincevano in qualche modo. Questa volta no. E siccome, come ho detto spesso in passato, ci può stare perdere anche in maniera imprevista, ma non ci può stare affatto perdere in maniera indecorosa, la partita di ieri è di quelle del secondo tipo. Anche se qualcosa sulla direzione di gara di Abisso ci sarebbe da dire, ma non sia un appiglio questo, semmai una costante stagionale, riusciamo a farci del male da soli, le direzioni di gara accentuano il tutto, per cui una gara come quella di ieri, che poteva anche svoltare se fosse stato concesso il sacrosanto rigore su Chiesa, è invece finita con una sconfitta che ci sta tutta. Pertanto, riteniamo chiusa ogni questione scudetto, abituiamoci all’idea che l’anno prossimo quel sigillo tricolore non sarà sulle nostre maglie, pensiamo invece a chiudere non in rottura prolungata, per usare un termine ippico, dato che il piazzamento in Champions è tutto da conquistare, a patto però di non sbagliare oltre, le rivali sono tutte a pochissima distanza. ******* Da tre anni la società sta sbagliando un po’ di tutto, a mio giudizio. Vi prego di non accusarmi di ingratitudine verso una dirigenza che ci ha dato grandissime soddisfazioni, nove scudetti di fila passeranno alla leggenda del calcio, solo che essendo juventino sostengo che la vittoria più bella è la prossima, quelle passate sono appunto passate e non si può vivere sugli allori. E’ certa una cosa: - abbiamo preso il giocatore più forte al mondo, in tre anni gli abbiamo dato tre allenatori diversi, lui che al Manchester aveva avuto solo Ferguson e al Real Madrid, in nove anni, Mourinho per tre anni, Ancelotti per altri tre, una parentesi di Benitez e quasi tre di fila di Zidane. Come dire, su di Cristiano Ronaldo non è stato costruito un vero progetto vincente. Qui andiamo agli errori sulle scelte tecniche: sostenevo e sostengo che Allegri alla Juventus avesse fatto il suo tempo, anche le sue dichiarazioni di ieri sera a Sky lo confermano, come dire, o cambiava ambiente, o gli cambiavano la squadra, non c’erano altre soluzioni. Dirigenza spreparata all’evento, perché se devi cambiare un allenatore, devi avere già le idee chiare su chi prendere in sostituzione, e con lui progettare il futuro per almeno 2 – 3 anni. Così è arrivato Sarri, ed anche qui ritengo si sia fatto un grave errore. Se lo prendi, lo devi supportare, costi quel che costi, e non devi cambiare a fine prima stagione. Perché così si è perso un anno, poteva proseguire nel suo lavoro, più o meno accettato, lo si poteva e doveva sostenere, nel caso chiudere con lui a fine di questa annata, ma si è deciso diversamente. Anche la scelta di Pirlo è stata una scelta improvvisata. Ricordiamolo tutti, era stato presentato pochi giorni prima come nuovo allenatore della Under 23, e questo era sì un progetto serio, diciamo come Zidane al Real Madrid, fargli preparare la base di giovani da portare in prima squadra e diventare così il futuro allenatore bianconero. Invece, nel giro di una settimana, dal dovere allenare in serie C, si è ritrovato alla guida della prima squadra, senza alcuna esperienza di panchina: come dire, il meno colpevole di tutto è proprio lui. ******* Da tre anni assistiamo invece ad una confusione totale di mercato. Ovvero dall’arrivo di Cristiano Ronaldo in poi, non ne abbiamo azzeccato una che fosse una. Direi intanto che già è stato un errore avere investito tutto il ricavo della cessione di Pogba, per l’arrivo di Higuain, avevamo vinto e bene il campionato, sfiorando l’impresa all’Allianz Arena, con Dybala, Mandzukic e Morata, volendo lo si poteva riscattare quest’ultimo ad una cifra molto più bassa dei 94 milioni di euro per Higuain, e pensare ad altri profili. Infatti Higuain era stato ceduto al Milan, con una operazione davvero tortuosa, che di fatto non era una cessione, tanto che è tornato alla base. Alcuni prolungamenti di contratto sono fin da subito apparsi incomprensibili, Khedira, Mandzukic, per fare due esempi, ed infatti entrambi sono rimasti sul groppone, tanto sarebbe valso tenerli e inserirli fino a spremerli del tutto per la causa bianconera: avremmo comunque avuto in organico un attaccante che, come ricordiamo bene, non faceva mai mancare il suo impegno totale alla causa bianconera, ed un centrocampista che ritengo tecnicamente superiore ad ogni centrocampista attualmente in organico, anche se spesso acciaccato, quantomeno nei momenti di buona condizione, il suo l’ha fatto sempre. Non riuscendo a sfoltire l’organico, anche a causa di contratti onerosi, alla fine per recuperare si sono ceduti profili davvero interessanti e molto più utili alla squadra, parlo di Emre Can, uno dei migliori nella stagione 2018 – 19, Kean, già protagonista nello scorcio della stessa stagione, sette reti in serie A, più della prima stagione di Del Piero, Spinazzola, ceduto per plusvalenza, per avere in cambio uno che la maglia bianconera l’ha indossata una sola volta in amichevole contro il Novara, Luca Pellegrini. Abbiamo ancora in carico i vari De Sciglio, Rugani, Douglas Costa, in prestito e sicuramente rientreranno, e viceversa abbiamo svenduto Romero, tra i migliori nell’Atalanta. Aggiungeteci il fatto che siamo fin da inizio stagione con gli attaccanti contati, Dybala mai visto o quasi, ed il quadro è completo, a riflettere seriamente, dovremmo chiederci che miracolo sia stato essere ancora in corsa per la Champions, altro che pensare al decimo scudetto! Una società vincente, non può ridursi a cercare l’esordiente Da Graca o Vrioni per completare la panchina, o ridursi a trattare Scammacca a gennaio, e poi non prenderlo, per l’esosità della richiesta: cosa volete facesse il Sassuolo, sapendo che la Juventus era a corto di attaccanti, regalarcelo? ******* Infine l’assenza di Andrea Agnelli, è la cosa più fastidiosa a mio giudizio. Questa assenza sta esponendo la squadra ad attacchi sconsiderati dai media, a direzioni di gara decisamente ostili, che ne stanno accentuando ulteriormente i limiti già esposti. Per dire, vero che con il Benevento abbiamo fatto solo un punto su sei, e di per sé questo è mortificante, ma che questo solo punto sia conseguenza anche di Pasqua all’andata e di Abisso al ritorno, è innegabile. Con due direzioni di gara meno ostili, il VAR all’andata avrebbe visto almeno uno dei due rigori, non avrebbe cercato il fotogramma per trovare una punta di scarpino in fuorigioco, e avrebbe richiamato Abisso per il placcaggio su Chiesa, come fatto nel primo tempo per minimizzare il braccio del difensore sannita, sul rigore prima concesso e poi tolto. Potevano essere tre punti in più, uno in meno del Milan con una partita in meno, e così la squinternata Juve di Pirlo e costruita con i piedi da Paratici, sarebbe ancora in lotta scudetto; aggiungeteci poi altre sviste qua e là, e forse questo pezzo io non lo avrei mai scritto. Ho lamentato l’assenza dei nostri dirigenti dopo l’eliminazione con il Porto; ieri è comparso un Paratici decisamente stucchevole e banale. Così, dopo una settimana che ha visto i soliti banditi mediatici creare il polverone sulla asserita mancata espulsione di Ronaldo, nessuno a venire a prendere le difese del gruppo, da queste bordate, e nessuno a rilevare che la peggiore Juventus degli ultimi quindici anni (così per non voler essere buonisti con la squadra), per l’ennesima volta deve subire un torto arbitrale. Quindi silenzio sulla vicenda Suarez, grottesca e creata dai media, silenzio sulle faziosità di Sky, gruppo che vive anche grazie agli abbonati juventini, mediamente un terzo e oltre, silenzio sulla palese ostilità dichiarata da Ceferin, con Rosetti fedele esecutore, silenzio sulle direzioni di gara in Italia che consentono giocate criminali contro i nostri, ma non vedono episodi giganteschi a nostro favore. Caro presidente, ti vuoi decidere o no, a farti sentire pubblicamente?
  14. Ho girato su qsvs, stasera puntata speciale sulla crisi juve, sono due ore che vanno avanti. Sembra proprio che da 10 anni aspettavano questo momento per dire tutto quello che agnelli ha sbagliato, gli errori di paratici, il flop di pirlo, la sciagura ronaldo. Si sfogano tutti
  15. forse potrebbe giocare con l'under23, ma anche lì non avrebbe il posto assicurato
  16. Sciacallo già scatenati sui social, e d'improvviso 9 scudetti di fila finiscono nel wc
  17. Invece quest'anno sì che un campionato super, vero sconce'?
  18. Ora... Allan sta in premier, perché cavolo deve dire la solita frase da ossessionato contro la juve? Dai a tuo figlio la maglia di inzgn, a noi che c'è ne frega?
  19. Lukaku è ancora al 75% del Manchester, e Haikimi del Real al 100%
  20. intanto dalle parti di Milano... ma il campionato è regolare eh... cartellini non pagati... stipendi arretrati... e questi dovevano spazzare via tutti Inter, il caso Suning arriva sul New York Times: 'Il cambio di strategia della Cina mette in dubbio il futuro' del 17 marzo 2021 alle 21:30 211 Il dossier Inter è arrivato anche negli Stati Uniti. L'eco della complicata situazione economica del gruppo Suning e quindi del club nerazzurro, costretto a rivedere in maniera drastica il proprio progetto a causa della crisi economica generata dal Covid e dalle limitazioni agli investimenti nel calcio dettati dal governo cinese, ha varcato i confini europei ed è approdato oltreoceano. Il New York Times, attraverso i propri corrispondenti da Hong Kong, si è soffermato sul repentino cambio di strategia dell'Inter che, dopo aver fatto investimenti pesanti sul mercato come gli acquisti di Romelu Lukaku, Christian Eriksen e Achraf Hakimi e aver puntato su un allenatore del calibro di Antonio Conte, vive ora un momento di forte recessione e profonda incertezza, che ha portato al rinvio delle scadenze dei pagamenti di alcune mensilità o agli accordi con i club interessati per lo slittamento del versamento delle prime rate di acquisto di alcuni dei suoi calciatori più rappresentativi. LE TRATTATIVE - Una situazione di forte instabilità che potrebbe regalare delle novità significative nelle prossime settimane, quando il presidente Steven Zhang, assente dall'Italia dal mese di ottobre, farà ritorno a Milano per risolvere le pendenze economiche di cui sopra ma soprattutto affrontare con la dirigenza il tema della futura governance del club. Da un paio di mesi Suning - con l'ausilio di un advisor come Goldman Sachs - è alla ricerca di una soluzione che possa garantire maggiore liquidità per il futuro prossimo e possibilmente mantenere il controllo del pacchetto di maggioranza. Il New York Times evidenzia come, dopo il brusco stop con BC Partners, intenzionato a rivelare la società nerazzurra ma con una proposta distante dalla valutazione data dalla attuale proprietà cinese, l'Inter sia tuttora alla ricerca di soluzioni alternative con altri soggetti. Negli ultimi giorni, sono stati molto intensi i contatti con Fortress per ottenere un prestito da 250 milioni di euro e si è palesato l'interesse del fondo saudita PIF, disposto inizialmente a presentare una proposta per l'acquisizione di una quota di minoranza, fino al 30%. IL DISIMPEGNO - La conferma di una situazione delicata per la galassia Suning, costretta a disimpegnarsi ufficialmente a livello nazionale con la sospensione di ogni attività di sostegno al Jiangsu, diventato campione nazionale per la prima volta nella sua storia soltanto 4 mesi fa. Una decisione che ha provocato reazioni piuttosto forti da parte dei calciatori - tra cu gli ex interisti Miranda (da oggi nuovo giocatore del San Paolo) ed Eder - dei componenti dello staff economico e degli altri dipendenti, che da diversi mesi non ricevevano gli stipendi e che hanno intentato causa nei confronti. Un quadro quanto meno allarmante che, unita all'uscita di scena di altri magnati cinesi dall'Aston Villa e dallo Slavia Praga, disegnano scenari ben diversi da quelli di qualche anno fa. Quando il Paese del Sol Levante appariva come il nuovo El Dorado del calcio mondiale. https://www.calciomercato.com/news/inter-il-caso-suning-arriva-sul-new-york-times-il-cambio-di-stra-66704
  21. eh ma alla juve non ha vinto una cippa... o sbaglio? 2 uefa, 1 coppe, 1 campioni, 1 supercoppa, 1 intercontinentale... un po' di scudi...
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