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djmayhem

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di djmayhem

  1. Condivideva con balotelli l'unico neurone che hanno
  2. Detto da uno che è appena stato nominato il miglior talento sprecato di sempre... C'è ne vuole di coraggio Ormai tutti intervistano cassano perché da ignorante qual è spara a zero su tutti, ma è solo il più grande fallito della storia del calcio, ma con i nostri giornalai ci va a nozze
  3. eh ma vedrai che stasera si parlerà delle perdite della Juve, della sciagura CR7 che ha creato l'indebitamento ecc.
  4. Arbitri, Gasp come Buffon ma nessuno s’indigna di Mauro Bortone | febbraio 25, 2021 Una premessa è d’obbligo: l’Atalanta che resta in 10 per più di 70’ contro il Real Madrid per l’espulsione di Freuler, al di là del giudizio che si voglia esprimere sull’episodio, un po’ penalizzata lo è stata. Leggere, però, dai titoloni odierni che la Dea è stata “scippata”, “defraudata”, pone la discussione su un altro piano, distante anni luce dal racconto del calcio. Perché quando si parla di “furto” e “frode” il riferimento è a qualcosa di illecito che si sarebbe consumato sul campo e di illecito nell’espulsione di Freuler non c’è nulla. Si può semmai discutere se quello avvenuto tra il centrocampista atalantino e Mendy sia un fallo o, come ha sostenuto Gasperini nella sua lunga dissertazione a fine gara sulla storia del calcio, se si trattasse di un “contrasto”. Il fallo o il contatto non sono categorie dello spirito ma fanno parte entrambi di qualcosa che si consuma sul campo. Il limite su cui spesso si giudica la differenza tra il primo e il secondo sta tutto nel principio dell’interpretazione arbitrale. E se l’arbitro giudica quell’azione fallosa ne deriva che possa scaturire una decisione consequenziale, ovvero davanti a una chiara ed evidente azione da gol, estragga il rosso. Troppo fiscale, eccessivo, esagerato. Si può dissentire e io ho un mio personale giudizio sull’episodio che, però, conta poco nello specifico, perché giusto o meno che sia, quello che alla fine resta è ciò che ha scelto l’arbitro, che ha sintetizzato gli elementi a suo disposizione giungendo a quella decisione. Questa cosa, peraltro, è stata spiegata ripetutamente da commentatori ben informati, quando l’11 aprile del 2018, Benatia “contrasta” con vigore Lucas Vazquez in pieno recupero e “regala” il rigore che Ronaldo, all’epoca blancos, tira con forza alle spalle di Szczęsny, entrato in campo dopo l’espulsione di Buffon per proteste. La differenza, in quel caso, tra “fallo” e “contrasto” era tutta incentrata, spiegarono, su quel “vigore”. Evidentemente il “vigore” di Freuler deve essere stato qualcosa di simile al “vigore” di Benatia. Solo che, all’epoca, i commenti furono tutti unanimi nel dire che il rigore c’era e che Benatia aveva commesso “una clamorosa ingenuità”, nonostante l’episodio sembrasse (o sembra tuttora) esattamente l’esempio perfetto di quel limite sottile tra “contrasto” e “fallo” a cui ha accennato Gasperini. E soprattutto l’attenzione mediatica si era focalizzata per giorni sulle dichiarazioni a caldo di Buffon a proposito dell’arbitraggio con i riferimenti al “bidone dell’immondizia al posto del cuore” e “ai fruttini in tribuna”. Frasi scandagliate, analizzate nelle singole sillabe come in una moviola del linguaggio, dell’interpretazione, con stigmatizzazione di forme e contenuti, riferimenti al “pessimo messaggio etico in un contesto di sport”, conditi da inseguimenti di inviati di note trasmissioni tv e consegne immancabili di tapiri. E ancora rallenty sul labiale di Chiellini e quel “You pay” con la riproposizione dello stesso schema utilizzato per Buffon. Ma era un altro calcio dove ci si scandalizzava ancora per le “cose di campo”. Oggi delle “cose di campo” fortunatamente non ci si scandalizza più e si possono dire frasi ad effetto sui riti vodoo o “ti ammazzo” e “portami tua madre” senza essere “fraintesi”: del resto, i “match del secolo” vivono di queste dinamiche. Guai, però, ai bambini che gridano “m…a” al rilancio di un portiere: quello no, non va bene, soprattutto se avviene in uno stadio in particolare. E, infatti, a dimostrazione di questo “nuovo calcio”, Gasperini si è presentato davanti ai microfoni e, dopo una fase intermedia in cui sembrava persino stemperare la rabbia per quanto avvenuto, ha incominciato a inveire senza remore contro l’arbitraggio e chi non sa distinguere tra un “contrasto” e un “fallo”, invitando candidamente chi non è capace a “cambiare mestiere” perché “sta rovinando il calcio”. È un’edizione aggiornata del “bidone dell’immondizia sul cuore” e dei “fruttini in tribuna”, ma questa volta opinionisti e media non dissentono su contenuti e modi ed esprimono profonda solidarietà. Ora il punto del ragionamento qual è? Che il continuo riferimento agli episodi solo quando torna utile (è un difetto da cui anche i tifosi bianconeri non sono esenti, sia chiaro) sposta l’attenzione da ciò che racconta il campo, ovvero, nello specifico di ieri, che l’Atalanta, al di là delle recriminazioni, contro un Real Madrid spuntato e da molti opinionisti definito “scarso” (anche sul termine “scarso” ci sarebbe da discutere: “scarsa” è stata la Juve che ha perso col Barcellona, “scarso” poi è diventato il Barcellona che ha perso con la “Juve”, “scarse” sono le difese spagnole perché Ronaldo faceva almeno trenta gol all’anno e “scarse” sono diventate quelle italiane perché Ronaldo continua a fare trenta gol all’anno, salvo tornare fortissime perché Lukaku è “l’attaccante più forte al mondo” come da citazioni plurime), è stato incapace di essere anche solo minimamente pericoloso, consentendo alle merengues di gestire palla senza particolari affanni: e, alla vigilia, fior fiore di opinionisti avevano sentenziato che contro l’Atalanta si sarebbe dovuto preoccupare il Real. Poi il calcio dice altro e le recriminazioni prendono il sopravvento. Tre anni fa la Juve ugualmente è andata fuori non per il singolo episodio in sé ma perché quella situazione di gioco se l’è purtroppo andata a cercare e apparecchiata da sola: in primis, con la scelta del suo allenatore, che con trenta minuti a disposizione, aveva preferito dosare le forze per raggiungere i supplementari invece di dare il colpo di grazia a un Real ferito; e poi con l’errore antecedente di Alex Sandro che rimette in gioco una palla velenosa da cui scaturisce “l’ingenuità” di Benatia su Vazquez. Ma se si decide di parlare di episodi e non di calcio, il trattamento deve essere sempre paritario: e le recriminazioni della Juve devono valere almeno quanto quelle dell’Atalanta anche perché un presunto “danno” che arriva con 70 minuti ancora da giocare è più recuperabile di un analogo danno che avviene sull’ultima azione di una gara. E ancora: se quello di Freuler su Mendy deve essere considerato un contrasto, la stessa logica andrebbe applicata nel caso di Benatia (fisico da 1.90) su Vazquez (1.73). Questione quanto meno di fisica dei corpi. E se ha un senso la lamentela di Gasperini, dovrebbe averla anche quella di Ronaldo che, in pieno recupero, a Oporto si vede negare un penalty che avrebbe cambiato il senso della partita intera: però, l’espulsione di Freuler è “uno scippo”, il rigore su CR7 sarebbe stato “generoso”. A proposito, c’è un’altra differenza terminologica quando si parla di Juve: quando prende un rigore è “generoso”, quando ne subisce uno identico è “a rigor di regolamento”. Tecnicamente sono due modi differenti per dire la stessa cosa, ovvero che si tratta di “rigorini”. Ma ci sono “rigorini” che sono più rigori di altri e generalmente, per chi commenta, sono sempre quelli che si danno o si dovrebbero dare agli altri. Oggi tutti si sono svegliati pro Gasperini, quando ieri erano i moralizzatori del “Buffon pensiero”. Perché quando il “bidone dell’immondizia al posto del cuore” pesa sugli altri annulla ogni livello di vera o presunta obiettività. https://www.juventibus.com/frasi-gasp-buffon/
  5. Avete notato che non si parla più di playoff quest'anno? Non servono/interessano più a nessuno... Non dovevano rendere più avvincente il campionato? Anche Gravina non ne parla più Mah
  6. da giulemanidallajuve Editoriale di P. CICCONOFRI del 25/02/2021 11:08:14 Calcio, bilancino mediatico Calcio, bilancino mediaticoUn’altra settimana di passione calcistica tipicamente italiana, con la solita scelta di argomenti da dare in pasto al popolino dei tifosi. La Lazio è stata deferita per la questione tamponi e le accuse sono molto serie (ne abbiamo parlato qui), ma dopo qualche articolo nell’immediatezza della notizia, l’argomento è passato nel dimenticatoio. Non ci aspettiamo decisioni serie dalla giustizia sportiva, ma aver schierato dei giocatori positivi con il rischio di innescare una catena di contagi, in epoca di pandemia, dovrebbe avere un’attenzione particolare. Anche da parte di qualche Procura non sportiva. L’Inter sta vivendo un momento travagliato per le questioni societarie. Zhang, proprietario di Suning Group, ha di recente dichiarato che l'azienda concentrerà sul commercio al dettaglio annunciando che saranno abbandonate tutte le attività irrilevanti. Proprio ieri, alcuni giornali, a conferma delle parole del leader di Suning, hanno diffuso la notizia della possibile cessione dello Jiangsu per la cifra simbolica di un centesimo a fronte dell'accollo di debiti per sessantasette milioni di euro. Ricordiamo che l’Inter è in ritardo nel pagamento degli stipendi dei giocatori. Ma tutto tace, un silenzio che deve far riflettere. Si permette a società non in regola di gareggiare e competere con chi rispetta tutti i parametri. Una situazione non meritocratica. Parliamo poi degli assembramenti dei tifosi. Abbiamo visto tutti le immagini e i video prima del derby di Milano e ieri sera, l’accoglienza dei tifosi bergamaschi all’Atalanta prima del match con il Real Madrid. Nessuno ha fatto in modo di evitare l’assembrarsi di così tante persone, nessuno ha condannato quanto successo, anzi, hanno anche ammiccato al calore del tifo. Gravina appena rieletto presidente della Figc, ha concluso la sua campagna elettorale parlando del “Caso Suarez”. Davanti a situazioni preoccupanti e realmente problematiche ha scelto di esprimersi sull'argomento che gli garantisse la miglior grancassa. Sembra voler far intravedere la strada che la FIGC ha intenzione di percorrere per non dare troppo rilievo al resto. Insomma, non volendo esporsi su chi non paga gli stipendi, su chi è stato appena deferito sulla questione dei tamponi, meglio ritornare sul caso Suarez… La storia di ripete.
  7. e ci siamo pagati 3 mesi di Bernardeschi... Classifica ricavi: su Instagram la Juventus è regina d’Europa di Giordano Straffellini | febbraio 24, 2021 In molti si chiedono come si possa contabilizzare la presenza delle società di calcio sui principali social media, o come ad esempio l’avvento di Cristiano Ronaldo possa avere inciso sui guadagni derivanti da questa nuova forma di visibilità. La risposta arriva da un articolo di Calcio e Finanza, che ha stimato in 1 milione di sterline, circa 1,16 milioni di euro, i potenziali guadagni derivanti della presenza della Juventus su Instagram. La Juve dunque risulta essere prima in Europa in questa speciale classifica, seguono a ruota Barcellona e Real Madrid che si attestano tra il milione e le novecentomila sterline. Per quanto riguarda il resto delle compagini italiane nessuna squadra rientra nella top ten, al 13 posto si trova la Lazio mentre ancora più indietro si attesta l’Atalanta in quindicesima posizione. Per quanto riguarda i singoli giocatori re incontrastato è ovviamente Cristiano Ronaldo che con i suoi 182 milioni di followers è irraggiungibile davanti a Messi e Neymar. In un mondo del calcio sempre più social, e in un periodo in cui si sono azzerati i proventi da stadio, i guadagni derivanti dalle piattaforme social diventeranno sempre di più una voce importante nel bilancio delle società moderne. L’utilizzo di questa piattaforma permette al club bianconero di interfacciarsi con un numero sempre maggiore di utenti, se con i media tradizionali si raggiunge un pubblico ampio ma spesso generalista, tramite strumenti come ad esempio le Instagram Stories i club hanno la possibilità di interagire con un pubblico selezionato, o di entrare in relazione diretta con gli sponsor. Ed anche in questo ambito la Juventus si dimostra ancora una volta un passo davanti a tutti, non solo in Italia ma anche in Europa.
  8. Il giornalismo (sportivo) italiano è morto di Sandro Scarpa | febbraio 23, 2021 “La tutela della persona umana ed il rispetto della verità sostanziale dei fatti sono un limite alle libertà di informazione e di critica.” Disinformazione, errori, faziosità, distorsione della realtà e infine vergognosa e tragica incompetenza. Cosa accomuna la sistematica sciatteria e la volontà di avvelenare e fomentare gli animi alla indecorosa falsa notizia della morte di Fausto Gresini (ex-motociclista e ora dirigente nel motomondiale)? Il giornalismo (sportivo) italiano è morto. Davvero. Il giornalismo è moribondo, colpito da mali inguaribili come sensazionalismo, ricerca spasmodica dei clic, manovalanza sottopagata e appiattimento “al di sotto” della mediocrità. Il giornalismo sportivo è invece ormai morto da un pezzo e continua ad avvitarsi su sé stesso, tre metri sotto terra, con l’aggravante di una faziosità desolante. A darne il triste annuncio sono gli stessi protagonisti, ogni giorno, su carta stampata, TV e soprattutto on line. Anni di avvelenamento dell’informazione, mesi di contenuti da voyeurismo gossiparo e autoreferenzialità irritante. E una settimana tragica. L’ennesima. In mezzo alla solita marea di parzialità, genuflessioni e attacchi specifici che non suscitano più nemmeno reazioni di fastidio, si parte col calciatore del Napoli (Osimhen) reo di aver diffuso una nuova variante del Covid in Italia (falso), si prosegue con la totale mancanza di critica e commento sulle incredibili (è ancora la parola corretta?) scene di folle di tifosi interisti e milanisti accalcate a centinaia nei dintorni dello stadio prima, durante e dopo il derby (ricordate la caccia all’uomo per Ronaldo a Courmayeur?). Anzi, in questo caso il giornalismo sportivo annuncia gli assembramenti in grande stile e si elogia la grande passione dei tifosi… Infine, ieri sera, si arriva in poche ore prima ad un classico errore (?) grossolano ma (apparentemente) innocuo e infine alla più indecorosa delle tragiche vicende in cui il giornalismo (g rigorosamente minuscola e infima) può imbattersi, un passo oltre l’annuncio di una malattia privata (ricordate il caso CorSport con Mihajlovic?). Ecco quindi Repubblica che continua a rimestare nel torbido con le propaggini (prive di aggiornamenti) sull’EX-JUVENTINO Luis Suarez: e fin qui si sorride amaramente per un errore che pare ovviamente funzionale solo ad alimentare veleni e polemiche (immaginiamoci il livello di accuratezza del resto dell’articolo). Poi arriva la triste e nota vicenda della morte di Gresini, annunciata da TUTTI i più “autorevoli” media. Ad essere morto è solo il giornalismo sportivo italiano. E non è nemmeno il caso di dispiacersi più di tanto. La chiosa è nelle parole (commenti e dignitose) del figlio di Gresini:
  9. io ricordo la sera in cui è morto il prof.Scoglio, che al processo di Biscardi si produsse uno dei punti più bassi della tv, solo per poter dare la notizia per primi, e Biscardone lo ripeteva ogni 5 minuti "L'abbiamo data noi per primi!". Con collegamenti telefonici con i responsabile della trasmissione genovese in cui Scoglio ebbe l'infarto in diretta, dall'altra parte il conduttore che era decisamente provato per l'accaduto, quasi non parlava, e Biscardone che lo incalzava "dicci momento per momento cosa è successo". Il peggio però da lì pochi minuti, quando uno della redazione interviene dicendo di aver contattato la famiglia di Scoglio per "un commento" salvo che la famiglia non era stata ancora avvisata da nessuno... (ed evidentemente non stava guardando la tv). Dopo un teatrino tragicomico di un'ora Biscardi chiude con "eh però non possiamo continuare la trasmissione con quello che è successo" Orribile
  10. purtroppo tutti quelli che tu citi ci hanno prodotto una bella plusvalenza, circa 100 milioni di euri
  11. pagati con una bella cambiale che rischia di passare in protesto
  12. in questi giorni, anche a causa dei risultati della juve, ho seguito poco o nulla le varie trasmissioni; ho fatto zapping solo un paio di volte in settimana beccando la questione Lazio/tamponi (qui un bel riassunto http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6194 ), da quanto ho capito il 3-0 a tavolino non è tanto campato per aria, anzi, il regolamento lo prevede, anche se il giocatore che non doveva esserci è stato solo in panchina senza entrare (il regolamento parla solo di lista), mentre più dubbi sulla partita col Toro (con doppietta di Immobile) perché lì c'erano dei referti (veri o falsi è da vedere) cui la Lazio si è affidata. Antijuventini alla riscossa: 3-0 per il toro è giusto, quella per la juve no. Così, a prescindere. Persone più o meno imparziali come Ordine o l'avv.D'Onofrio hanno spiegato bene che se venisse applicato il regolamento correttamente la juve avrebbe grandi chance per prendersi i due punti. Eppure ieri sera, girando, c'era un'imbufalito Furini (che ha svisceratamente in odio la juve, gli agnelli, gli juventini, la fiat, ecc) che sosteneva che non era possibile, che sarebbe un'ingiustizia, che quel giocatore manco ha giocato un minuto, che invece alla Juve dovrebbero togliere diversi punti per il caso Suarez. Vaccaro (romanista) gli ha ricordato che la Roma si è preso lo 0-3 per un giocatore nella lista sbagliata. Il conduttore (Vesce) e Ordine hanno cerato, inutilmente, di farlo ragionare, perché è il regolamento che lo prevede, ma la sola idea che "regalino" due punti alla Juve gli faceva schiumare rabbia. perplesso, ma non meno indignato, anche Suma che, stavolta sì, ha paura che gli arriviamo da dietro... Quello che mi fa più rabbia però è che quest'anno la squadra si sta dimostrando molle e va a finire che i cartonati vincono lo scudetto...
  13. Ho letto che Gravina "vuol vederci chiaro sul caso suarez"
  14. Ci mancava la fake news dello sputo di rabiot in Napoli juve, fomentato anche da un equilibrato auriemma https://www.juventibus.com/bufala-sputo-napoli-juventus/
  15. so che l'argomento è trito e ritrito, ma ad ogni giornata di champions la rabbia per il mancato acquisto di Haaland sale sempre più in quel Gennaio la juve spese/si impegnò per 45milioni (compresi i 7 di muratore) per l'acquisto di Kulu, praticamente coetaneo di Haaland MA non ne spende 35 per il ragazzone scandinavo. In questo anno ho sentito le motivazioni più disparate: Sarri lo vedeva solo come rincalzo e Raiola lo voleva titolare; Paratici/Sarri lo avrebbe mandato in under23 o girato in qualche squadra a "farsi le ossa" (nonostante i gol in champions); Raiola e il padre del ragazzo chiedevano importanti commissioni; lui voleva giocare titolare (e visto Higuain dello scorso anno si sarebbe ritagliato presto il suo spazio), ecc. ecc. È chiaro che col senno di poi sono tutti bravi, ma che Haaland fosse fuori dal comune lo si era già capito, e comunque sta proprio agli osservatori, dirigenti, direttori sportivi capire le potenzialità di un calciatore, e lui segnava a raffica ovunque. Visto quanto speso per Kulu nello stesso periodo forse la juve poteva virare quei soldi sul Haaland, abbiamo pagato commissioni esagerate per Ramsey e Rabiot, se c'era da fare uno sforzo lo si doveva pare per lui. Ora quanto costa? 100? 150? 200? Anche Kean è uno che aveva bruciato le tappe, venduto per 35 milioni per fare plusvalenza, e poi dopo un anno fai 18 milioni di minus per liberarti di Higuain, spendi 45 per kulu e 60 per Morata. Caro Paratici, grazie per CR7, ma ci lasciamo qui
  16. in tre anni si è riusciti a rendere una gloriosa squadra in una comica, spendendo tanto e male
  17. Non c'è bomber pecorino in panca? L'attaccante di gennaio
  18. Immagino che negli spogliatoi pirlo abbia ripetuto il discorso di al Pacino in ogni maledetta domenica Uguale uguale
  19. Fagioli è già in partenza, vedrai se paratici non lo vede per 4 o 5 milioni di plusvalenza, magari in un affare col Genoa o Atalanta con soldi in cambio di un giovane che rimarrà due anni in prestito e poi rivenduto x plusvalenza
  20. Emre Chan in mezzo a sto centrocampo non penso avrebbe sfigurato
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